Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2910 del 25 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2910/XII - Pronunciamento del Consiglio regionale sul disegno di legge costituzionale concernente il distacco del Comune di Noasca dalla Regione Piemonte e sulla sua aggregazione alla Valle d'Aosta. (Interpellanza)

Interpellanza

Ricordata la deliberazione consiliare 2444/XII con cui il Consiglio regionale della Valle d'Aosta decideva di non esprimersi sullo schema di disegno di legge costituzionale concernente "Distacco del Comune di Noasca dalla Regione Piemonte e sull'aggregazione alla Regione Valle d'Aosta ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione", in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale in ordine al ricorso notificato in data 27 luglio 2006 da parte della Regione Valle d'Aosta;

Preso atto che la Corte Costituzionale in data 21 febbraio 2007 ha rigettato il ricorso della Regione Valle d'Aosta, precisando che spetta allo Stato pronunciare l'ordinanza con cui è stata dichiarata la legittimità della richiesta di referendum, ai sensi dell'art. 132, secondo comma, della Costituzione, relativa al distacco del Comune di Noasca dalla Regione Piemonte e all'aggregazione dello stesso alla Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, nonché l'indizione e l'emanazione del decreto di effettuazione del suddetto referendum, mentre non spetta al Presidente della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste partecipare alla seduta del Consiglio dei Ministri in cui si delibera l'indizione di tale referendum;

Evidenziata la necessità che il Consiglio regionale esprima un suo proprio parere sulla questione, cosi come ha fatto nel gennaio scorso il Consiglio regionale del Piemonte, affinché tale atto sia trasmesso al Parlamento che sta per affrontare il disegno di legge in materia;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale per conoscere se intenda predisporre, nel più breve tempo possibile, un parere in materia da sottoporre alla valutazione del Consiglio regionale.

F.to: Sandri - Fontana Carmela - Bortot

Président - Collègue Sandri, y a t'il besoin d'illustration?

La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - L'interpellanza non considera che, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 66/2007, con la quale, come correttamente affermato nelle premesse, è stato respinto il ricorso per conflitto di attribuzione promosso dalla Regione avverso il decreto di indizione del referendum per distacco e aggregazione del Comune di Noasca, la Giunta ha deliberato in data 11 maggio 2007 di promuovere altro conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato, questa volta in relazione al disegno di legge costituzionale in argomento, approvato in esito al risultato referendario dal Consiglio dei ministri nella seduta del 5 aprile 2007. Le doglianze regionali, il cui eventuale accoglimento porterebbe all'annullamento dell'atto impugnato e dell'iniziativa legislativa governativa, attengono alla violazione dell'articolo 44 dello Statuto e del principio di leale collaborazione fra Stato e autonomie territoriali. In particolare l'ultima violazione attiene la lesione sotto il profilo del procedimento seguito delle prerogative del Consiglio regionale; infatti il Governo, oltre a non consentire la partecipazione del Presidente della Regione, ha approvato il disegno di legge nonostante il Consiglio avesse deliberato di avviare il procedimento volto all'espressione del parere solo all'esito del giudizio costituzionale promosso dalla Regione. Ora lei chiede se la Giunta intende proporre un parere nel merito al Consiglio in pendenza del contenzioso e nell'interesse e nella salvaguardia delle prerogative regionali... sospetti che attengono a profili procedurali... e all'esito del quale potrebbe conseguire il travolgimento del procedimento avviato dell'iniziativa governativa. Devo dire che la Giunta non ha questa intenzione, peraltro nulla vieta all'Assemblea di potere, qualora lo ritenga opportuno, intervenire autonomamente nella logica di piena autonomia del Consiglio su tale questione.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Dire che c'è stato... un "golpe" forse è troppo, però su questo tema di Noasca, così come su quello di Carema, vi è una palese violazione delle competenze reciproche tra Giunta regionale e Consiglio, perché il Presidente della Regione non si è limitato a parlare in pubblico della sua opinione in merito alla costituzionalità o meno di una serie di passaggi - fra l'altro, per adesso essendo sonoramente smentito nelle sue previsioni -, ma si è anche permesso di parlare a nome della Valle d'Aosta rispetto al contenuto e al merito della questione non avendo nessun mandato da parte di nessuno. Il problema è che sul merito della questione si vuole evitare il confronto, perché si sa di avere la posizione debole, una posizione fragile e soprattutto non condivisa da tutto il Consiglio regionale. Credo che sarebbe stato un bene per il Presidente della Regione fare come ha fatto il Presidente della Regione Piemonte, che semplicemente su questo tema ha preso atto di una procedura, non so se hanno fatto ricorso alla Corte costituzionale, ma hanno espresso un parere, per cui adesso al Parlamento esiste il parere della Regione Piemonte e non esiste quello della Regione Valle d'Aosta, perché il parere del Presidente della Regione è del tutto ininfluente, al Parlamento non interessa, interesserebbe quello del Consiglio. Abbiamo allora anche un affronto fatto da questo Presidente della Regione al Parlamento di negare un parere della Regione e non può essere il Consiglio a fare un atto amministrativo...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... sempre al Governo, comunque a Roma... è inutile che si attacchi alle questioni formali! Lei rifiuta tale parere e questo è un atto grave! Perché il Consiglio regionale non si può sostituire a lei, che contrariamente a quello che lei ha detto nel proporre un atto su questo tema... perché è una spettanza della Giunta regionale, che avrebbe dovuto portarla al Consiglio regionale. È che lei ha paura di confrontarsi sul merito! Ha paura di confrontarsi sui temi che comporta questa cosa, sul fatto che Noasca fra le altre cose è una località dove si parla da sempre franco-provenzale, che fa parte da sempre del "milieu" del Grand Paradis, che fa parte da sempre di una grande solidarietà sia con la Valle di Cogne che con la Valsavarenche. Sarebbe difficile quindi spiegare che la sua identità, che ha dei confini che crede cristallizzati, invece deve essere rivista in termini più dinamici e attuali. Da questo punto di vista, si rimarca il tentativo di depredare il Consiglio regionale delle sue competenze, di far fare alla Valle d'Aosta una figura barbina a livello nazionale perché non ci si può esprimere in materia. Nel merito poi io posso avere un'idea, il Consigliere Bortot ne può avere un'altra, altri ne possono avere diverse, ma che il Consiglio regionale non abbia mai avuto la possibilità di esprimersi in materia la trovo una cosa demenziale e che "grida vendetta al cospetto di Dio". Credo che, da questo punto di vista, abbia tempo per rimettersi in piedi, altrimenti il Consiglio regionale, anche se non in modo corretto perché l'iniziativa dovrebbe essere della Giunta, tenterà di riportare la discussione nel merito di tali questioni.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Proseguo da dove ha finito il collega Sandri...

(nasce un battibecco, fuori microfono, fra il Presidente della Regione e il Consigliere Sandri)

... certo che siamo autorizzati, in fin dei conti svolgiamo il ruolo di Consiglieri, rappresentavamo una parte della minoranza del Consiglio regionale, mentre, battuta per battuta, non sappiamo ancora chi rappresenta lei nelle sue sortite di impugnative e cose del genere...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... difatti lo abbiamo visto, rappresenta la Regione, però, quando si chiede che lei, il Governo, il Consiglio si pronunci, lei nicchia e sfugge, anche perché è andato troppo oltre e le diventa anche difficile tornare indietro a tutta questa problematica. Non sono particolarmente innamorato delle dismissioni o annessioni di Paesi, frazioni ad altre Regioni o Province, però abbiamo continuato a dirle, Presidente, che, a nome del suo Governo, tramite il Parco del Gran Paradiso è possibile mettere in piedi dei progetti unitari e con opportune risorse dare una mano alla crescita di questi Paesi confinanti per analogia, per montagna, per "patois", acque. Lei non vuole ascoltare e mi rifaccio a quello che ho detto stamani, ossia noi facciamo l'Euroregione, Mediterraneo ed Alpi e poi non siamo o non volete interloquire con queste popolazioni. Abbiamo ragione quindi quando dico che si va in giro a vendere "aria fritta" sui "mass media" e poi vediamo il Presidente della Regione Piemonte una volta la settimana e non riusciamo a mettere in piedi uno "straccio" di progetto per venire incontro a queste popolazioni, che poi si tratta di 3.000 abitanti!