Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2905 del 25 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2905/XII - Eventuale avvio delle procedure per l'istituzione della sezione regionale della Corte dei Conti. (Interrogazione)

Interrogazione

Preso atto delle informazioni fornite dal Presidente della Regione in merito all'attuazione della legge regionale n. 10/2005, finalizzata all'istituzione di un'Autorità di Vigilanza con il compito di "assicurare il controllo sulla corretta gestione delle risorse collettive da parte della Regione, degli enti locali, dei loro enti ed aziende strumentali";

Ricordato che tale legge era stata impugnata dal Governo in quanto l'Autorità di Vigilanza pareva sovrapporsi alle funzioni del controllo proprie della Corte dei Conti;

Appreso che è stato risolto positivamente per la Regione Valle d'Aosta il ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Governo, in quanto l'Autorità di Vigilanza - secondo quanto affermato dalla stessa Regione nella memoria difensiva depositata presso la Corte Costituzionale - lungi dal sostituire le competenze proprie della Corte dei Conti, si muove proprio nell'ottica del confronto collaborativo, giacché introduce "uno strumento parallelo rispetto all'attività propria della Corte dei Conti, atto a monitorare da vicino le dinamiche gestionali rispetto agli interessi ed alle esigenze proprie della collettività, non solo a livello regionale, ma anche a livello locale, senza con ciò ledere l'autonomia degli enti locali";

Preso atto pertanto che la Regione potrà avvalersi di due organismi preposti al monitoraggio e al controllo della spesa pubblica;

Considerato che - sempre citando la sentenza della Corte Costituzionale n. 267/2006 - "lo Stato e la Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste dovranno dunque provvedere, secondo la procedura di cui all'articolo 48-bis dello statuto valdostano, all'istituzione della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti";

la sottoscritta Consigliera regionale

Interroga

il Presidente della Regione per conoscere:

1) se sono gia state, o se saranno, avviate le procedure perché la Commissione Paritetica sia investita della questione dell'eventuale istituzione di una sezione regionale della Corte dei Conti;

2) se esistono già delle indicazioni su possibili contenuti di tale specifica norma di attuazione dello statuto.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Il Consiglio regionale, dando seguito al programma di maggioranza, ha adottato, mediante la legge 19 maggio 2005, n. 10, una disciplina regionale idonea a soddisfare l'esigenza di vigilare sulla corretta gestione delle risorse finanziarie destinate ai bisogni della propria collettività, così come riconosciuto proprio dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 267 del 6 luglio 2006 (punto n. 5 del "Considerato in diritto"). L'attuazione di tale legge spetta al Consiglio regionale. Lo Stato, ritenendola non sufficiente a soddisfare le proprie esigenze di controllo sulla Regione, ha contestato la disciplina in questione. La Corte costituzionale ha invece affermato che esistono 2 piani e 2 esigenze distinte: statali e regionali. L'Autorità di vigilanza pertanto è pienamente idonea a soddisfare le esigenze di controllo in ambito regionale, mentre, così ritiene la Corte, le esigenze statali sono soddisfatte dalla Corte dei Conti. Una soluzione "ponziopilatesca" e, per quel che mi riguarda, l'insieme di questa logica di controlli deve intelligentemente avvenire senza ridondanza e duplicazioni di competenza e di spese.

Le garanzie di controllo e trasparenza cui si riferisce il programma di maggioranza sono dunque soddisfatte con l'adozione della disciplina regionale, mentre è esclusivo interesse statale quello volto all'istituzione di una sezione di controllo della Corte dei Conti, tema che per noi non è un tabù avendone discusso pubblicamente nel corso di un convegno e anche in sedi tecniche, avendo personalmente contezza per quel che mi riguarda del "perimetro" e delle possibili, originali soluzioni che potrebbero riguardare l'istituzione di una sezione di controllo della Corte dei Conti in Valle d'Aosta. Tuttavia la Regione non ha un interesse proprio ad attivare la procedura volta a ciò, spettando quindi eventualmente allo Stato di manifestare il proprio nella sede della Commissione paritetica e non le nascondo che cercheremo nei mesi a venire di capire quali siano gli indirizzi e gli intendimenti governativi.

Sul ruolo di controllo della Corte dei Conti diversi esponenti governativi si sono espressi in maniera molto differenziata. La Corte costituzionale, peraltro, non ha posto alcun termine per l'adozione della normativa di attuazione, riconoscendo pertanto che la materia è nella piena disponibilità delle parti.

Infine parrebbe autolesionista che fosse la Regione a sollecitare la Paritetica a porre in discussione un argomento di tale portata nel momento in cui l'ordine del giorno è ancora nutrito di questioni urgenti e di enorme ricaduta, soprattutto nelle materie che devono comportare un risparmio, perché questa è la logica con cui attualmente noi indirizziamo la discussione delle norme di attuazione, seguendo i dettati della legge finanziaria del 2008. Devo dire quindi che, essendo questo un esclusivo interesse statale, spetta alla parte statale proporre degli eventuali articolati e le ripeto che non abbiamo oggi un atteggiamento pregiudiziale; pur criticandole o non condividendole, ci atteniamo doverosamente alle sentenze della Corte costituzionale, ma riteniamo che spetti alla parte statale oggi prendere l'iniziativa.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Giustamente il Presidente della Regione ha posto l'accento sul risparmio, nel senso che è uno degli obiettivi di una corretta gestione della cosa pubblica. La questione che abbiamo sollevato con tale interrogazione - la questione di criteri e strumenti di controllo - attiene proprio all'azione di prevenzione di dispendio di risorse. L'affermazione "risparmio" dovrebbe attuarsi anche con altri strumenti, non solo con le norme di attuazione, mi spiego. Vi è sicuramente un'azione preventiva, che è nell'aiutare l'amministrazione pubblica a ben funzionare, ma qui abbiamo visto che la Regione non ha controlli interni, non ha attivato valutazioni interne, quindi su questa parte è carente e non ha attivato neanche quelli del sistema a campione che era stato chiesto dalla famosa Commissione presieduta dal collega Fiou, come non sono stati ancora attivati i controlli interni previsti nella revisione della legge n. 45. Vi sono almeno questi controlli esterni. Il Presidente diceva che sono 2 le "braccia" di tale controllo: una che è più regionale e ha fatto 2 affermazioni che sono in parte vere e in parte no, quando ha detto: "abbiamo già adottato questa disciplina, la famosa legge regionale n. 10 del 2005, siamo a posto, abbiamo attuato il nostro compito", ma lei sa bene, Signor Presidente, che non basta votare una legge perché questa si attui. Se una legge è approvata, ma rimane lì inerte... non è vero che la Regione ha adottato una disciplina, ce l'ha formalmente, ma non la realizza... quindi è come se non lo facesse.

Seconda cosa: lei ha detto che lo Stato ha contestato il fatto che potessimo avere un nostro strumento autonomo di controllo, ma è la Regione stessa che ha dato questi strumenti, nel senso che è la stessa Regione che, nel momento in cui si presenta alla Corte costituzionale, dice che non si è attribuita a tale autorità nessuna delle competenze della Corte dei Conti. È la Regione stessa quindi che ha dato alla Corte costituzionale la soluzione, nel senso che la Corte costituzionale aveva detto che questa autorità regionale non poteva svolgere la funzione della Corte dei Conti, la Regione dice: "certo, ma l'autorità regionale ha una funzione diversa dalla Corte dei Conti". È la Regione allora che ha scelto questa strada "pilatesca", come lei dice, ma lo strumento dell'autorità regionale non l'ha attivata.

Rispetto allo strumento della sezione della Corte dei Conti, qui leggo dalla relazione del Presidente della sezione giurisdizionale della Regione Valle d'Aosta della Corte dei Conti, 7 febbraio 2007, in cui nel controllo dice: "il pronunciamento della Corte dei Conti non risolve il problema della sezione, ma allo stato attuale non rimane alla Corte dei Conti che rimarcare ancora una volta l'ingiustificata anomalia, propria solo della Regione autonoma Valle d'Aosta, e formulare un auspicio perché Stato e Regione provvedano a colmare questo vuoto, stimandosi assolutamente necessaria la presenza di un organo terzo e imparziale a servizio dello stato comunità..." - perché lo Stato non è un ente romano, Presidente, ma lo Stato rappresenta i cittadini - "... che garantisca una corretta e trasparente gestione delle pubbliche risorse e il rispetto dell'equilibrio unitario della finanza pubblica complessiva".

Ho concluso la lettura della citazione, questo per dire che rimane un grosso problema, tant'è vero che esisteva già - lo dice la Corte dei Conti - un'avanzata elaborazione in sede di Commissione paritetica fra Stato e Regione Valle d'Aosta di una specifica norma integrativa delle norme di attuazione dello Statuto, volta a prevedere proprio l'istituzione di una sezione regionale di controllo della Corte dei Conti nella Regione. Credo sia molto grave che la Regione non si attivi per attuare degli organi di controllo esterni a sé, che consentano al cittadino di verificare la trasparenza e la correttezza della pubblica amministrazione.