Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2888 del 11 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2888/XII - Approvazione della risoluzione: "Impegno per la risoluzione delle problematiche della presenza di amianto negli immobili industriali della Regione". (Ritiro di mozione)

Mozione

Visto l'articolo 32 della Costituzione Italiana: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti";

Richiamato il grave pericolo per la salute umana dell'amianto, sostanza cancerogena e cognotica, per cui la legislazione italiana prevede numerose prescrizioni di sicurezza e riconosce dei benefici ai lavoratori che ne siano stati esposti in passato;

Richiamate la sentenza n. 60 del 10 dicembre 2003 del Tribunale di Ravenna, e altre analoghe di altri Tribunali, con cui è riconosciuta l'esposizione a tale sostanza insalubre a tutti coloro che hanno lavorato in ambienti con coperture in cemento amianto (Ethernit®), purché con superficie superiore a 10.000 mq;

Ricordato che nello stabilimento siderurgico di proprietà regionale, sito nella città di Aosta, per decenni lavoratrici e lavoratori sono stati a contatto con materiali refrattari in amianto e ancora oggi esistono numerose coperture e tamponamenti in cemento amianto;

Auspicando non solo che tale situazione sia evidenziata al fine di consentire a tutti i lavoratori esposti per lunghi anni di poter accedere ai benefici di legge, ma anche di rimuovere tutte le cause legate all'esposizione all'asbesto, dovute a strutture edili, in modo da salvaguardare la salute dei lavoratori da oggi in avanti;

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Impegna

la Giunta regionale a:

1) far sì che Valle d'Aosta Structure comunichi a tutte le istituzioni di competenza, ed in particolare all'INAIL di Aosta, l'elenco di tutte le unità produttive facenti parte del complesso siderurgico di sua proprietà che risultino essere state od essere costituite da coperture o tamponamenti in Ethernit® di dimensioni superiori a 10.000 metri quadrati, con tutte le specificazioni utili (data di costruzione, stato di conservazione, eventuali interventi di consolidamento ai sensi delle normative statali, ecc.);

2) a predisporre, di intesa con Valle d'Aosta Structure, i finanziamenti e gli interventi necessari al risanamento nel più breve tempo possibile di tali strutture, attraverso la sostituzione degli elementi in Ethernit® con elementi inerti dal punto di vista medico-sanitario;

3) predisporre, d'intesa con l'ARPA, una ricostruzione di tutte le esposizioni, dirette o indirette, all'amianto presenti nello stabilimento siderurgico di Aosta dal 1960 ad oggi, con particolare attenzione alla determinazione di eventuali presenze di tale sostanza nei differenti depositi protetti di scorie all'interno della cosiddetta "Area Cogne".

F.to: Sandri - Bortot - Fontana Carmela - Squarzino Secondina - Venturella

Risoluzione

Tenuto conto dei problemi emersi dall'applicazione della legge 257/92, in materia di amianto, che ha comportato l'esclusione dai benefici previsti di alcune decine di lavoratori della Cogne di Aosta;

Considerato il condiviso interesse rispetto alla necessità di bonificare dall'amianto l'intera area che ospita lo stabilimento Cogne;

Ricordati i numerosi ricorsi alla magistratura avanzati da parte dei lavoratori, ricorsi che potrebbero essere evitati con apposito atto normativo dello Stato;

Ricordato come nel mese di giugno del 2001 è stata ultimata la mappatura della presenza di amianto nello stabilimento e che tale censimento si è svolto in accordo con il servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro dell'USL della Valle d'Aosta e che in contemporanea venivano verificate le eventuali esposizioni all'amianto, anche alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori;

Preso atto che la Società Cogne Acciai Speciali ha avviato un programma di rimozione e bonifica di tutte le superfici contenenti amianto e che tale operazione dovrebbe concludersi in un triennio;

Invita la Giunta regionale ed i Parlamentari:

1) ad intraprendere tutte le azioni possibili da porre in essere nei confronti del Governo nazionale affinché si possa giungere, in tempi rapidi, ad un nuovo esame delle posizioni dei lavoratori esclusi dall'applicazione della legge 257/92, agendo nella logica di un'apertura di un tavolo di lavoro che consenta di tenere conto della generale esposizione all'amianto subita dai lavoratori Cogne;

2) a verificare, in vista della futura normativa sui lavori usuranti, la possibilità di presentare emendamenti alla redigenda legge, utili per una positiva risoluzione della vertenza in corso;

3) a trasmettere alla Direzione regionale valdostana dell'INAIL ogni possibile nuovo elemento conoscitivo, rispetto alla presenza dell'amianto negli impianti e nelle strutture dello Stabilimento, atto a riaprire la valutazione sull'esposizione a tale sostanza nociva.

Invita

la Giunta regionale ad agevolare i tempi di realizzazione dei lavori di bonifica nell'Area Cogne.

F.to: Vicquéry - Sandri - Squarzino Secondina - Viérin Marco - Ferraris - Tibaldi - Rini

Presidente - È stata depositata alla Presidenza una risoluzione, che vi è stata distribuita come oggetto n. 4, concernente l'amianto, che porta la firma di tutti i Capigruppo. Dichiaro aperta la discussione generale. Viene rinviato al Consiglio successivo anche il punto n. 55.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Intanto annuncio, anche a nome dei colleghi del gruppo "Arcobaleno", di ritirare la nostra mozione, in quanto adottiamo il testo concordato con tutti gli altri gruppi del Consiglio, che ringraziamo per aver voluto aderire a questo tema, che ci pare particolarmente significativo. Mi pare che il nuovo testo sia anche arricchente rispetto a quello che avevamo proposto, quindi mi limito ad elencare i dati fondamentali di questa nuova risoluzione.

Bisogna ricordare che dall'applicazione della legge n. 257/1992, che, tenendo conto dell'usura che provocava sul fisico l'esposizione all'amianto, anticipava dei benefici pensionistici, contributivi ai lavoratori esposti, dopo un lungo percorso segnato anche da modifiche sostanziali della normativa, si è arrivati a una situazione per cui, pur essendoci stata soprattutto nello stabilimento "Cogne" di Aosta un'esposizione generalizzata, come viene espresso nel primo punto dell'invito alla Giunta regionale e ai Parlamentari, vi sono una serie di lavoratori che non sono riusciti a farsi riconoscere i propri diritti. In questa situazione il Consiglio regionale intende prendere atto che la necessità di bonificare l'amianto dagli stabilimenti siderurgici di Aosta è uno degli elementi essenziali, in particolare è importante l'invito che si richiede alla Giunta di intraprendere tutte le iniziative per agevolare i tempi di realizzazione dei lavori di bonifica dell'"area Cogne". Vi sono nell'"area Cogne" tutta una serie di situazioni di esposizioni all'amianto ancora oggi, che vanno dalle guarnizioni dei tubi dell'impianto ad ossigeno fino ad arrivare ai tetti in cemento amianto ("ethernit"), di cui l'ARPA evidenzia la presenza di notevoli quantità di fibre nelle grondaie e comunque di sfaldamento di questi tetti, perché sono molto vecchi e meriterebbero di essere cambiati; non solo, sono stati trovati dei "tamponamenti" laterali, delle pareti verticali sempre in "ethernit", quindi vi è una diffusa esposizione a questo agente nocivo.

Fra l'altro, giova ricordare che a questa risoluzione siamo arrivati anche per una coscienza che si sta sempre più ampliando nel Paese e nella comunità scientifica: le famose 100 fibre litro di amianto, che avrebbero dovuto dimostrare il livello di inquinamento per riconoscere questo diritto, questa soglia ora è messa fortemente in discussione anche da numerose sentenze di tribunali, perché ci si è resi conto che la soglia dell'amianto, essendo una sostanza cancerogena - proprio negli stabilimenti dell'"ethernit" di Casale Monferrato vi sono stati centinaia di casi di mesotelioma -, forse è zero, non 100, nel senso che l'amianto in qualunque concentrazione può essere un elemento fortemente perturbativo della salute dei lavoratori che vi sono esposti. Da qui la necessità di bonificare tutta l'area nel più breve tempo possibile.

Dall'altra parte, perché esiste un contenzioso aperto sia di tali lavoratori che hanno questa difficoltà di vedere riconosciuti i propri diritti, sia di quelli che sono passati alla fase di ricorso alla Magistratura, diventa sempre più fondamentale andare a rivedere la normativa perché esistono delle contraddizioni pesanti, del tipo che in un caso come quello della "CAS", che è un'azienda che è subentrata in questo stabilimento nel 1994, chiaramente non si prende nessuna responsabilità sulla certificazione dell'esposizione in tutti gli anni precedenti, quindi i lavoratori si trovano nell'impossibilità di dimostrare le mansioni a cui erano addetti, piuttosto che i posti in cui lavoravano, perché l'archivio della vecchia "Cogne" pare che sia andato distrutto o comunque non sia stato recuperato, comunque da "Fintecna" non si mettono a disposizione le schede personali, pertanto c'è un'oggettiva difficoltà. L'ipotesi su cui si deve lavorare allora è di un grosso impegno nei confronti del Governo nazionale affinché si trovino delle alternative di meccanismi per il riconoscimento di questa esposizione. In particolare dobbiamo tener conto che nella legge si dice che sono le imprese che devono comunicare all'INAIL questo rischio e dare il via all'operazione, ma se la società non esiste più da più di un decennio, come si fa a veder riconosciuti tali diritti?

Questi sono i punti su cui è possibile lavorare, vi è un impegno di tutto il Consiglio per invitare la Giunta e i Parlamentari a mobilitarsi su tale punto, anche perché forse - ed è il secondo punto della parte impegnativa - abbiamo in itinere il provvedimento sui lavori usuranti, che comportano una riduzione del numero dei contributi per poter andare in pensione, che potrebbe essere una "navicella" su cui far passare un emendamento che consenta di recepire queste giuste esigenze. Riteniamo allora che si possa fare un grosso lavoro, in coordinamento con il Governo regionale che incontrerà il Governo nazionale, con i Parlamentari e naturalmente in un coordinamento di tutti gli attori che sono interessati a questa cosa.

È importante anche il terzo punto della parte impegnativa, dove ci si impegna: "a trasmettere alla Direzione regionale valdostana dell'INAIL ogni possibile nuovo elemento conoscitivo, rispetto alla presenza dell'amianto negli impianti e nelle strutture dello stabilimento, atto a riaprire la valutazione sull'esposizione a tale sostanza nociva": questa è la risposta a una richiesta precisa dell'INAIL, che non può riaprire delle situazioni che sono state già ampiamente valutate se non ci sono degli elementi nuovi. Ora gli elementi nuovi ci sono, sono tutte le valutazioni che sono state fatte sia dall'ARPA, sia dal Servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro dell'USL della Valle d'Aosta: questa è tutta la documentazione che, insieme a quella a disposizione di "VDA Structure" e della "CAS", deve essere messa a disposizione affinché l'INAIL possa riverificare almeno una parte di quei casi che sono ancora in contenzioso e che rischiano di non chiudersi favorevolmente per i lavoratori.

Mi sembra che vi sia un'ampia convergenza da parte di tutti gli attori interessati a questo problema, spero che la risoluzione che approviamo stasera, visto che c'è l'unanimità dei gruppi consiliari che la votano, possa trasferirsi rapidamente in azioni pratiche, perché c'è anche una questione di tempi, che sono quelli di ridurre al massimo l'esposizione all'amianto nello stabilimento siderurgico. Non dobbiamo solo pensare a coloro che stanno per avviarsi alla pensione, ma dobbiamo pensare a tutti quei giovani che oggi lavorano nello stabilimento "Cogne" e che respirano fibre di amianto come hanno fatto i loro padri e nonni. Questa situazione deve finire nel più breve tempo possibile, quindi chiediamo un grande sforzo a "VDA Structure" e alla "CAS" affinché tutto questo materiale da bonificare sia bonificato nel più breve tempo possibile, dall'altra parte di fare tutti quei passaggi con i Parlamentari e, da questo punto di vista, come forze politiche che hanno sostenuto direttamente i Parlamentari a livello elettorale, ci faremo interpreti affinché si predispongano nel più breve tempo possibile gli emendamenti utili per realizzare questi nostri intendimenti.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Sono lieto che si sia raggiunta l'unanimità su questo argomento, mettendo assieme 2 questioni che sono: da un lato, l'impegno necessario per la piena bonifica dell'"area Cogne" dalla presenza dell'amianto; dall'altro, l'impegno altrettanto forte e necessario in tempi più stretti di una verifica delle possibilità che vengono esplicitate bene nella risoluzione, di trovare, anche attraverso eventuali modifiche legislative, una soluzione concernente quei lavoratori che sono in palpitante attesa di trovare una soluzione concordata, che consenta di poter giungere a una soluzione favorevole per il riconoscimento di quei criteri che potrebbero agevolarli per un anticipo del loro pensionamento. L'impegno che viene assunto dal Governo con il voto del Consiglio e condiviso con i Parlamentari quindi è qualcosa di importante e significativo.

Président - Je soumets au vote la résolution:

Conseillers présents et votants: 31

Pour: 31

Le Conseil approuve à l'unanimité.