Oggetto del Consiglio n. 2883 del 11 luglio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2883/XII - Determinazioni per promuovere il completamento del processo insediativo nell'area autoportuale di Pollein/Brissogne, in applicazione delle deliberazioni consiliari n. 1187/X del 22 febbraio 1995, n. 2198/XI del 19 settembre 2001, n. 3142/XI del 2 aprile 2003 e n. 192/XII del 5 novembre 2003.
Il Consiglio
a. richiamata la propria deliberazione n. 4463/IX del 13 aprile 1993, di ratifica della deliberazione della Giunta regionale n. 2053 del 26 febbraio 1993, concernente l'approvazione degli elaborati fondamentali del Piano di ristrutturazione e riconversione dell'area autoportuale nei comuni di Pollein e Brissogne, articolato nei seguenti stralci funzionali:
a.1 realizzazione delle opere infrastrutturali;
a.2 costruzione dell'edificio modulare denominato "Serpentone";
a.3 costruzione dell'edificio denominato "Direzionale";
a.4 costruzione dell'edificio denominato "Torre della comunicazione";
b. vista la deliberazione della Giunta regionale n. 7874 del 17 settembre 1993, con la quale la finanziaria regionale Finaosta è stata autorizzata - ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 28 giugno 1982, n. 16 e successive modificazioni - ad acquisire il capitale della società "Autoporto Valle d'Aosta S.p.a.", al fine di dare attuazione - per il tramite di detta società - al Piano di ristrutturazione e riconversione;
c. considerato che gli interventi previsti dal piano presentano il seguente stato di realizzazione:
c.1 gli interventi di cui in a.1) sono ultimati e sono stati finanziati nell'ambito dei programmi INTERREG Italia-Francia (Alpi) 1991/93 e INTERREG Italia-Svizzera 1991/93 (sottoprogramma Valle d'Aosta) approvati, rispettivamente, con proprie deliberazioni nn. 3093/IX del 29 giugno 1992 e 3957/IX del 25 novembre 1992;
c.2 gli interventi di cui in a.2) sono ultimati e sono stati finanziati nell'ambito del programma INTERREG Italia-Francia (Alpi) 1994/99, approvato con propria deliberazione n. 2000 del 26 giugno 1996 e nell'ambito degli interventi statali in favore delle aree depresse, ai sensi delle leggi n. 641 del 1996 e n. 208 del 1998, a seguito di due richieste di finanziamento formulate dalla Regione e approvate dal CIPE, rispettivamente, con deliberazioni 18 dicembre 1996 (in GURI, serie generale, n. 28 del 4 febbraio 1997) e n. 135/99 del 6 agosto 1999;
c.3 gli interventi di cui in a.3) sono ultimati e sono stati finanziati nell'ambito del citato programma INTERREG Italia-Francia (Alpi) 1994/99;
c.4 gli interventi di cui in a.4), con l'aggiunta della costruzione del "modulo di raccordo" tra gli edifici "serpentone" e "direzionale", sono in fase di ultimazione e sono stati finanziati nell'ambito del Docup Obiettivo 2 2000/06, approvato con propria deliberazione n. 1744 del 20 dicembre 2000;
d. considerato che il Docup ob. 2 2000/06 prevede come obiettivo specifico di riferimento per la misura 1.1, relativa fra l'altro agli interventi di cui al precedente punto c.4, la modifica della distribuzione dell'occupazione in favore dell'industria di tipo "leggero" e dei servizi destinati alla vendita, di cui il 79% circa per servizi alla produzione ed il 21% circa per servizi alle persone e che il relativo Complemento di programmazione, adottato, da ultimo, con deliberazione della Giunta regionale n. 796, in data 30 marzo 2007 prevede, quale obiettivo quantificato della misura, la realizzazione di m2 11.700 di superficie di pavimento destinata a servizi destinabili alla vendita, di cui circa il 79% per servizi alla produzione e circa il 21% per servizi alle persone;
e. dato atto che il processo di realizzazione degli interventi è in fase di conclusione nel rispetto sostanziale dei costi inizialmente previsti dal piano;
f. richiamata la propria deliberazione n. 1187/X del 22 febbraio 1995, integrata con successive proprie deliberazioni n. 2198/XI del 19 settembre 2001, n. 3142/XI del 2 aprile 2003 e n. 192/XII del 5 novembre 2003, con cui:
f.1 sono state individuate, con apposito schema basato sulla classificazione ISTAT delle attività economiche, le tipologie di attività economiche insediabili nelle strutture edilizie realizzate, riferendole ai singoli edifici di cui in a.2), a.3), a.4) (ivi compreso il "Modulo di raccordo") e alla relativa superficie disponibile nonché alle tre aree settoriali ("commercio", "merci", "comunicazione") previste dal Piano di ristrutturazione e riconversione;
f.2 sono stati approvati i criteri di selezione delle richieste di insediamento;
f.3 è stato demandato, alla società Autoporto Valle d'Aosta S.p.a., il compito di selezionare le proposte imprenditoriali, sulla base dei criteri approvati dal Consiglio regionale e dei corrispondenti parametri definiti dalla Giunta regionale;
f.4 è stato stabilito, per gli edifici "Serpentone" e "Direzionale" - i quali avevano raggiunto un livello di popolamento pari o superiore all'80% della superficie utile locabile - che negli spazi residui si sarebbero potute insediare anche altre attività appartenenti a tipologie non insediabili negli edifici, purché ammissibili nella parte restante dell'area;
f.5 è stato stabilito che il criterio di cui in e.4) sarebbe stato applicato anche agli edifici "Modulo di raccordo" e "Torre della Comunicazione", allorquando anche per questi ultimi si fosse raggiunta la sopracitata percentuale di popolamento dell'80% della superficie utile locabile con tipologie insediabili nei predetti edifici;
g. vista la deliberazione n. 4653 del 30 dicembre 2000, con cui la Giunta regionale ha provveduto all'individuazione dei parametri in f.3);
h. dato atto che in applicazione delle citate deliberazioni è stata avviata, nel 2001, a cura della società Autoporto Valle d'Aosta S.p.a., la procedura di selezione delle richieste di insediamento, in esito alla quale risulta attualmente locato o in via di prossima occupazione: nell'edificio "Direzionale", circa il 96% della superficie utile locabile (al netto degli spazi comuni e dei locali tecnici ed accessori in seminterrato); nell'edificio "Serpentone", area "blocchi" e area "botteghe artigiane", rispettivamente il 70% e l'88% della superficie utile locabile (al netto degli spazi comuni e dei locali tecnici ed accessori in seminterrato); nell'edificio "Modulo di raccordo" circa il 66% della superficie utile locabile (al netto degli spazi comuni e dei locali tecnici ed accessori in seminterrato);
i. valutato soddisfacente il livello di popolamento dell'area, che presenta, tuttavia, margini di miglioramento sotto i profili quantitativo e qualitativo, da ricercare anche mediante mirate azioni di marketing territoriale di cui sia comprovata l'efficacia;
j. ritenuto opportuno, anche alla luce dei cambiamenti intervenuti nella situazione economica generale rispetto al contesto preso a riferimento all'inizio degli anni '90 per l'elaborazione del Piano di riconversione dell'area:
j.1 attualizzare il predetto Piano, mediante analisi di marketing strategico, preordinate alla realizzazione del marketing operativo, che verranno curate dalla Regione;
j.2 stabilire che, in tutti gli edifici dell'area, possa essere destinato fino ad un massimo del 20% della superficie utile locabile del singolo edificio alle tipologie di attività comunque insediabili nell'area autoportuale, fermo restando l'obbligo di iscrizione all'albo regionale degli artigiani per le attività che presentano domanda di insediamento nella galleria denominata "botteghe artigiane";
j.3 integrare - con i codici ISTAT inclusi nell'allegato n. 1 che forma parte integrante della presente deliberazione e nelle more dell'elaborazione delle predette analisi - le tipologie di attività indicate nello "schema delle tipologie" di cui alla deliberazione di Giunta n. 2053 del 26 febbraio 1993, ratificata dal Consiglio con deliberazione n. 4463/IX del 13 aprile 1993, aggiornato, da ultimo, con deliberazione del Consiglio n. 3142/XI del 2 aprile 2003;
j.4 stabilire che le tipologie di attività riferite ai nuovi codici di cui all'allegato 1 possano essere inserite in ciascuno degli edifici entro il limite del 20% della superficie utile locabile del singolo edificio e a condizione che vengano rispettate le percentuali di cui al punto d) delle premesse;
j.5 confermare la diretta responsabilità della società Autoporto Valle d'Aosta S.p.a. nella gestione del processo di popolamento dell'area, sulla base dei criteri e dei parametri definiti dalla Regione, chiedendo, tuttavia, alla predetta società di informare sistematicamente l'Amministrazione regionale in ordine al quadro di popolamento dei singoli edifici (numero di spazi disponibili e relative superfici; numero, tipologia e ragione sociale delle imprese insediate) e alle corrispondenti richieste di insediamento ricevute e alla relativa istruttoria, al fine di recepire eventuali opportune indicazioni;
k. visto il parere favorevole rilasciato dal Capo del Servizio Programmi per lo sviluppo regionale, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
l. richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 4223, in data 29 dicembre 2006, concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2007/2009, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;
Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;
Delibera
1) di demandare alla Giunta regionale l'attualizzazione del Piano di ristrutturazione e riconversione dell'area autoportuale, relativamente alle analisi di marketing strategico, preordinate alla realizzazione del marketing operativo;
2) di stabilire che, in tutti gli edifici dell'area, possa essere destinato fino ad un massimo del 20% della superficie utile locabile del singolo edificio alle tipologie di attività comunque insediabili nell'area autoportuale, fermo restando l'obbligo di iscrizione all'albo regionale degli artigiani per le attività che presentano domanda di insediamento nella galleria denominata "botteghe artigiane";
3) di integrare - con i codici ISTAT inclusi nell'allegato n. 1 che forma parte integrante della presente deliberazione e nelle more dell'elaborazione delle predette analisi - le tipologie di attività indicate nello "schema delle tipologie" di cui alla deliberazione di Giunta n. 2053 del 26 febbraio 1993, ratificata dal Consiglio con deliberazione n. 4463/IX del 13 aprile 1993, aggiornato, da ultimo, con deliberazione del Consiglio n. 3142/XI del 2 aprile 2003;
4) di stabilire che le tipologie di attività riferite ai nuovi codici di cui all'allegato 1 possano essere inserite in ciascuno degli edifici entro il limite del 20% della superficie utile locabile del singolo edificio e a condizione che vengano rispettate le percentuali di cui al punto d) delle premesse;
5) di confermare la diretta responsabilità della società Autoporto Valle d'Aosta S.p.a. nella gestione del processo di popolamento dell'area, sulla base dei criteri e dei parametri definiti dalla Regione, chiedendo, tuttavia, alla predetta società di informare sistematicamente l'Amministrazione regionale in ordine al quadro di popolamento dei singoli edifici (numero di spazi disponibili e relative superfici; numero, tipologia e ragione sociale delle imprese insediate) e alle corrispondenti richieste di insediamento ricevute e alla relativa istruttoria, al fine di recepire eventuali opportune indicazioni.
Allegato
(Omissis)
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - Ringrazio anzitutto la IV Commissione che ha espresso parere favorevole alla proposta di atto amministrativo in oggetto, anche con una discussione a cui ho preso parte con piacere, atto amministrativo che si sottopone oggi all'approvazione del Consiglio. L'atto è finalizzato a favorire il completamento del processo di riconversione dell'area ex autoportuale di Pollein-Brissogne con l'obiettivo di assicurare un popolamento duraturo e di qualità degli spazi realizzati con il sostegno, dagli anni '90 ad oggi, di diversi strumenti programmatori. Si può dire che nell'ex "Autoporto", trasformato e trasfigurato a causa del venir meno dell'IVA da importazione derivante dalla caduta delle barriere doganali, sono stati adoperati in quest'area diversi tipi di fondi: "Interreg", interventi statali in favore delle aree depresse, e anche i cosiddetti "fondi obiettivo 2" nel periodo 2000-2006. Naturalmente non ci fermeremo qui e in quell'area - e in prossimità della stessa - potremo adoperare una parte dei nuovi fondi obiettivo n. 2.
Mi rifaccio alla discussione animata questa mattina dal collega Tibaldi per garantirgli che tali interventi rientrano nella logica di concretezza, ma non di risposta - intendiamoci bene - a un numero pur limitato di commercianti della zona, delle cui difficoltà siamo a conoscenza e non a caso vi è stata tutta un'azione di incontro e riscontro alle cose dette, quanto perché riteniamo che l'"Autoporto" avendo avuto una concezione che oggi è datata rispetto alle esigenze in trasformazione... questa deliberazione dà alcune risposte nel quadro di un'azione più vasta che l'Assessore Marguerettaz e il sottoscritto compiono all'interno di una serie di modifiche, che dovranno portare ad azioni più efficaci non tanto da parte della Regione, quanto da parte dell'"Autoporto S.p.a." che gestisce questa area.
A seguito di richieste di insediamento nell'area ex "Autoporto" di Pollein-Brissogne, pervenute da aziende che svolgono attività non comprese fra quelle potenzialmente ammissibili e della contemporanea disponibilità di spazi non ancora utilizzati, la società "Autoporto" ha chiesto, sulla base della spinta che è venuta da parte nostra, alla Giunta di valutare l'opportunità di ampliare i criteri di selezione delle attività insediabili, estendendo le categorie di attività ammissibili nell'area, estendere anche agli edifici "Modulo di raccordo" e "Torre della comunicazione", che dovrebbero essere dedicati ad attività specifiche, la possibilità prevista per gli edifici "Serpentone" e "Direzionale" di insediarvi tutte le tipologie di attività ammissibili nell'area. In subordine, rispetto a quanto richiesto al punto n. 2, ridurre dall'80 al 60% la quota di occupazione del singolo edificio che, se superata, consentirà l'insediamento di tutte le attività ammissibili nell'area e ancora aumentare la discrezionalità della società autoportuale, nel valutare richieste di locazione provenienti da imprese non ricomprese nel novero di quelle ammissibili.
Con riferimento alla richiesta della società "Autoporto", il NUVAL ha effettuato un'analisi istruttoria e formulato il proprio parere, di cui si è tenuto conto, per l'elaborazione della proposta di deliberazione in oggetto. Si sono tenuti incontri a livello tecnico, finalizzati a condividere i contenuti dell'atto fra le diverse strutture regionali implicate nella gestione dell'area. In un secondo momento il confronto si è esteso a una serie di altri soggetti.
Guardando ai contenuti, vorrei ricordare come in sede di istruttoria della proposta di deliberazione si sia preso atto anzitutto della circostanza che la realizzazione degli interventi previsti dal piano di riconversione è in fase di conclusione nel rispetto sostanziale dei costi inizialmente stimati; inoltre, come ci è stato confermato dai controllori della CE che vigilano sull'utilizzo dei fondi, il livello di popolamento dell'area può essere valutato soddisfacente presentando tuttavia margini di miglioramento sotto i profili quantitativo e qualitativo. La proposta scaturita dal processo qui sintetizzato ha portato alla definizione di una serie di contenuti, poi confluiti nella proposta. I contenuti riguardano, da un lato, l'attualizzazione del Piano di ristrutturazione e riconversione dell'area autoportuale, che risale al 1993, mediante analisi di "marketing" strategico preordinate alla realizzazione del "marketing" operativo che verranno curate dalla Regione; ricordo che questa attività è coerente con la scelta che abbiamo fatto nei giorni scorsi di confermare una competenza del segretariato per la concertazione, una competenza nuova, che è finalizzata ad azioni di "marketing" che devono meglio popolare le aree recuperate con il contributo dei fondi strutturali. Da questo punto di vista, credo che non si possa che fare autocritica rispetto ad alcune criticità nell'occupazione piena dell'autoporto, quindi ritengo che l'azione che prefiguriamo possa essere positivamente un superamento di queste difficoltà.
Ancora: dall'altro, l'inserimento di un nuovo principio di flessibilità in grado di salvaguardare comunque le previsioni iniziali del piano, che stabiliva una specifica destinazione per ogni edificio; tale principio prevede che in tutti gli edifici dell'area fin da subito possa essere destinato fino ad un massimo del 20% della superficie utile locabile del singolo edificio alle tipologie di attività comunque insediabili nell'area autoportuale, fermo restando l'obbligo di iscrizione all'Albo regionale degli artigiani per l'attività che presentano domanda di insediamento nella galleria denominata "Botteghe artigiane": questo consente di avere da parte dell'"Autoporto S.p.a." per il popolamento degli edifici un sensibile aumento della flessibilità, senza snaturare le finalità originarie di riconversione dell'area.
Ancora: il mantenimento dello schema di tipologie di attività insediabili, approvate con le deliberazioni del passato, e la sua integrazione intanto mentre si attualizza il piano con i codici ISTAT, inclusi nell'allegato n. 1 della proposta di deliberazione che vi viene sottoposta. I 17 nuovi codici merceologici inseriti tengono conto di specifiche domande di insediamento prefigurate dalle imprese alla società "Autoporto" e riguardano in linea generale: attività manifatturiere, attività di distribuzione e commercio di prodotti gassosi, attività di commercio all'ingrosso e al dettaglio, attività di trasporto passeggeri, mediazioni immobiliari, corsi di formazione professionale. La proposta di deliberazione stabilisce che le tipologie di attività riferite ai nuovi codici possono essere inserite in ciascuno degli edifici entro il limite del 20% della superficie utile locabile del singolo edificio, in questo senso venendo incontro alle richieste di "Autoporto S.p.a.", ma mantenendo una piena compatibilità con gli obiettivi iniziali del piano. In linea con queste previsioni del piano, l'ampliamento è stato limitato alle attività produttive, alle attività commerciali, ai servizi alle imprese e comunque a condizione che non abbiano un elevato impatto ambientale nell'area.
La conferma della diretta responsabilità della società "Autoporto Valle d'Aosta" nella gestione del processo di popolamento dell'area, sulla base dei parametri definiti dalla Regione, deve però avvenire in una logica di maggiore informazione sistematica nei confronti dell'Amministrazione regionale in ordine al quadro di popolamento dei singoli edifici: numero di spazi disponibili, relative superfici, numero, tipologia e ragione sociale delle imprese insediate e anche alle corrispondenti richieste di insediamento ricevute e alla relativa istruttoria, al fine di recepire eventuali opportune indicazioni. Questo consente in uno snodo più efficace di fare in modo che l'azione dell'"Autoporto S.p.a." non sia scissa da linee di indirizzo e programmazione che devono venire dall'Amministrazione regionale, perché quel che conta è fare in modo che questa riconversione, che è stata un successo, possa migliorare le proprie "performance".
Président - Je déclare ouverte la discussion générale.
La parole au Vice-président Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Per alcune considerazioni su questo documento, che è stato in parte illustrato anche stamani dall'Assessore Marguerettaz, in risposta a una nostra interpellanza sull'argomento, in parte ha avuto risposta a quesiti che abbiamo posto in IV Commissione al Presidente Caveri.
Il ripopolamento dell'area ex autoportuale di Pollein sta a significare che il popolamento non è andato a buon fine. Le iniziali previsioni di saturazione degli spazi locabili, che avrebbero dovuto essere occupati in un tempo più breve e con attività di settori che erano stati ben predefiniti, ed erano il settore commerciale e dei servizi, indirizzi che furono il frutto di scelte politiche precise a metà degli anni '90, non è andato a buon fine, come diceva stamani l'Assessore Marguerettaz. Qualcosa non ha funzionato, non vogliamo dire che sia un disastro - questo lo ha detto lui stamani -, ma l'obiettivo è stato raggiunto solo in parte. Qualcosa non ha funzionato, maglie troppo strette, settorializzazione di un intervento che prevedeva di mettere certe tipologie di attività in quegli spazi, criteri estremamente selettivi: potrebbe essere questa una causa... la società "Autoporto", il gestore, che forse ha applicato in maniera troppo rigorosa tali indirizzi politici forniti dall'ente Regione attraverso la società "Finaosta". Spese che sono state comunque devolute per una corposa azione di "marketing"... stamani l'Assessore ci ha detto che sono state 182.000 gli euro spesi dalla "Autoporto S.p.a." fra il 1999 e il 2006 che dovevano essere funzionali a tale discorso.
Sono sorte quindi delle criticità, che naturalmente non riguardano solo "Les Corbeilles": "Les Corbeilles" è un fatto attuale, è un problema che stanno vivendo oggi gli operatori che occupano una parte di quella galleria, che avrebbe dovuto offrire un'appendice commerciale all'ipermercato "Carrefour". Vi sono altre criticità che sono nel "Serpentone", nella "Torre della comunicazione", nel "Centro direzionale": per quanto riguarda il "Serpentone" e il "Centro direzionale", le criticità sono quelle di una saturazione non completata; per quanto riguarda la "Torre della comunicazione", si è ripiegato sulla scelta pubblica, tutti gli uffici di "INVA" verranno lì collocati e tutta l'azione di "marketing", di pubblicità fatta per locare questo edificio, che torreggia in prossimità della carreggiata autostradale, non è andata secondo le previsioni. Vi sono delle criticità anche con l'ipermercato "Carrefour", le cui risultanze commerciali sono inferiori rispetto a qualche tempo fa; vi sarà una crisi congiunturale, ma quell'ipermercato patisce una debolezza logistica che l'area ha acquisito negli ultimi anni. È un volano che sta perdendo "giri" e, se perde "giri" il volano, anche tutto il sistema satellitare che ruota attorno è messo a rischio.
Come interviene la Giunta? Interviene delegando sé stessa, con l'atto che siamo chiamato ad approvare, e chiedendo un mandato per fare analisi di "marketing" strategico e operativo. In sostanza, altre consulenze, altri incarichi, altri studi; abbiamo esempi anche di altre aree, come l'"Espace Aosta", dove gli investimenti sono stati corposi, ma con risultati al di sotto delle aspettative. Il territorio valdostano non è così appetibile da un punto di vista imprenditoriale, complice forse anche la Regione che nel privato - ne abbiamo avuto dimostrazione stamani - ama sempre mettere il suo "zampino". La Regione interviene ampliando le tipologie che possono essere insediate in quell'area e questo è condivisibile, ma non siamo riusciti a mettere sufficienti operatori commerciali, non siamo riusciti ad insediare dei servizi che dovevano essere gestiti da privati, mettiamo anche le "botteghe artigiane" e allarghiamo la gamma degli operatori economici che possono insediarsi. Anche questo, Assessore Marguerettaz, non è indice di un risultato ottenuto, come diceva stamani, ma è un mancato obiettivo nei confronti del quale siete costretti a correre ai ripari. Vedremo se stavolta riuscirete ad offrire degli spazi a prezzi più convenienti rispetto all'"Espace Aosta" ad artigiani che hanno bisogno di opifici e aree attrezzate per sviluppare le rispettive attività.
A nostro avviso, la deliberazione costituisce la dimostrazione del fallimento di una certa pianificazione politica delle attività economiche insediabili sul territorio in particolare immediatamente circostante Aosta, che è un territorio vicino alle principali infrastrutture logistiche, vie di comunicazione, ha la possibilità di accedere alle grandi reti telematiche... prossimità con il capoluogo regionale... questo sta a dimostrare la debolezza dell'azione politica in tale settore. Abbiamo espresso le perplessità stamani in sede di esame dell'interpellanza, le ribadiamo adesso e il nostro voto su questo documento sarà di astensione.
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Qualche riflessione su questa vicenda, su cui annuncio il voto di astensione del nostro gruppo, perché è uno di quei temi su cui c'è l'occasione, grazie a tale atto amministrativo, di fare qualche riflessione che va al di là della contingenza. La contingenza - qui non posso che sposare le osservazioni fatte dal collega Tibaldi - è che l'atto dimostra come vi sia stato un mancato raggiungimento dell'obiettivo. Vi era un obiettivo importante: quello di uno sviluppo di un'area autoportuale, abbandonata dopo la fine dell'IVA da importazione, credo che quel progetto dimostri il "fiato corto" e, essendo passati più di 15 anni dalla fine dell'IVA da importazione, ritengo che lì non siamo riusciti a dare una risposta ai nostri concittadini. Se dobbiamo andare a fare questo "panachage" commerciale, ingrosso, artigianale e turistico, per cui si perde la caratteristica di partenza di tale struttura, che doveva essere di tipo commerciale, ci si deve chiedere come mai è successo tutto questo. È successo probabilmente - butto lì qualche ipotesi di analisi - per 2 motivazioni: la prima è che le zone commerciali in una Regione come la nostra forse non si inventano dall'oggi al domani e l'"Autoporto" è stata sicuramente un'invenzione, ma che non ha funzionato perché all'interno di quella struttura ci doveva essere un nuovo paradiso del consumismo, una bella vetrina dove spendere e spandere il sabato e la domenica passeggiando beatamente, è venuto fuori poco più che un "carrozzone" di un supermarket con pochissima attrattiva dal punto di vista dei servizi, dell'immagine, della piacevolezza del luogo. Adesso si vanno a mischiare al commercio una serie di "dati" che sono poco confacenti, ossia come una zona di commercio possa essere compatibile con la carpenteria in legno e la falegnameria per l'edilizia, piuttosto che la lavorazione e la trasformazione del vetro piano o la distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte, piuttosto che riparazioni impianti elettrici, agenzie di mediazione immobiliare... è tutta una situazione che non è compatibile. Forse era più interessante aiutare il commercio nelle sedi storiche, che sono i centri commerciali dei nostri paesi; forse la scelta più intelligente sarebbe stata utilizzare i soldi dell'Europa per rivitalizzare l'insediamento di queste attività non in quel luogo un po' perso, ma nei centri storici di Châtillon, di Saint-Vincent, di Donnas, di Aosta, dove oggi ci troviamo ad avere un numero alto di negozi chiusi, di locali liberi e di attività che fanno fatica ad andare avanti, perché anche tale scelta dell'"Autoporto" va a disturbare il piccolo commercio esistente nella nostra Regione. Dobbiamo renderci conto che con questa scelta continuiamo a dare "legnate in testa" al piccolo commercio in Valle d'Aosta e credo che questa non sia una cosa buona.
Un altro errore è contenuto in quello che segnalava il collega Tibaldi, ossia la Giunta regionale non è una s.p.a. che si debba dedicare al "marketing" strategico e a quello operativo: queste sono cose di cui si devono occupare le società di capitale o quelle che fanno attività economiche, la Giunta regionale si deve occupare di qualcos'altro. Forse se i soldi dell'obiettivo n. 2, che è finito nel 2006, fossero stati investiti in infrastrutture, sarebbero arrivate all'"Autoporto" delle ditte perché si ritrovavano delle infrastrutture funzionanti e quella poteva essere un'area attrattiva dal punto di vista commerciale, ma la ferrovia è ancora quella che sappiamo, il "WIFI" non c'è, la larga banda neppure, non ci sono servizi per l'uscita dell'autostrada, non c'è un'uscita dedicata.
Vi sono una serie di carenze dal punto di vista infrastrutturale che indicano come su questo tema continuare a fare investimenti sull'"Autoporto" sia andare in una direzione che non porterà ad altri risultati e noi ci troveremo fra qualche anno a dire: "abbiamo mancato di nuovo l'obiettivo", anche perché vi è un piccolo particolare di non poco conto: per quanto riguarda il problema degli artigiani, questo va a peggiorare la situazione, perché quello che era un immobile costruito per degli eleganti negozi viene affidato a gente che produce carpenteria in legno. Non credo che un carpentiere in legno si possa permettere di pagare l'affitto di un negozio, se andate a vedere la tipologia edilizia di tutte le aree artigianali che abbiamo costruito in questi anni in Valle d'Aosta, non sono certo del livello qualitativo dell'"Autoporto". I casi allora sono 2: o andiamo a svendere questi spazi agli artigiani, spacciandoli per spazi artigianali, con un danno enorme, perché abbiamo speso 100 per fare una cosa che dobbiamo affittare allo 0,01%, perché dobbiamo far finta che abbia un altro valore, oppure "strozziamo" gli artigiani perché dobbiamo far pagare un affitto paragonabile a livello di qualità di un negozio. Credo che probabilmente vi saranno dei problemi, sappiamo che in materia la Regione ha ottimi consulenti che sanno gestire questi contenziosi con chi occupa immobili industriali e artigianali della Valle d'Aosta; l'Assessore Marguerettaz sorride perché sa bene a chi ci riferiamo. Penso che tutte tali considerazioni comporteranno che, da un lato, forse sarebbe bene che la Giunta la smettesse di fare "marketing" strategico-operativo, perché è solo un metodo di mancare gli obiettivi; dall'altro, sarebbe bene che si dedicasse - invece che fare il commerciante o l'immobiliarista - a fare il compito di una Giunta regionale, ossia fare le infrastrutture di servizio all'economia, quali strade, acquedotti, fognature, linee elettriche, laddove servono e non fare quelle infrastrutture come il trenino di Cogne, che non serve. Fare le cose che servono, in modo che sia il libero mercato che va a occupare questi spazi. È chiaro che bisogna fare degli spazi che siano competitivi per quanto riguarda sia l'attrattività della localizzazione, sia l'attrattività dei servizi che sono disponibili. In questo senso credo che, se c'era un settore dove si potevano e si possono ancora fare delle riflessioni, quello sia il settore della logistica, il settore dal punto di vista immobiliare che ha il massimo di sviluppo in questi anni e per la localizzazione dell'"Autoporto", che era un'infrastruttura di tipo logistico, forse avrebbe avuto più senso andare in quella direzione.
Non siamo all'ultimo atto, credo che queste riflessioni anche in modo sereno possano essere utili per fare qualche riflessione in materia, auspico che il Presidente Caveri attraverso gli schermi o altre arti magiche di cui è particolarmente dotato, per cui sente anche al di là dei muri, possa far tesoro delle riflessioni che sono state fatte. Va bene, questa volta facciamo tale atto amministrativo, ma su tutta l'area dell'"Autoporto" e sull'utilizzo dei fondi europei per sviluppare il piccolo commercio e l'artigianato forse le strade dovranno essere diverse; forse è bene che ci si trovi tutti attorno a un tavolo per trovarle e identificarle.
Si dà atto che dalle ore 16,26 presiede il Vicepresidente Tibaldi.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Brevemente, credo che la discussione sia molto interessante. Devo dire la verità, trovo singolare una discussione che viene fatta da personaggi che hanno partecipato alla vita dell'amministrazione e della maggioranza durante l'ultimo decennio, perché stiamo parlando di scelte fatte in un momento lontano rispetto ad oggi. Vi è un esempio caro che viene fatto sempre dal collega Frassy: di quei matti che scavalcano 9 muretti per poi arrivare al decimo, che era l'ultimo, e decidere di tornare indietro. Oggi in questa sua vivacità il collega Sandri mette in discussione un'attività che è stata sostenuta per degli anni dalla forza politica a cui appartiene, tale "redenzione" mi pare un po' stravagante. Non è stravagante l'altro ragionamento: quello che non banalizza nessun tipo di intervento, quello che impone al Governo di fare delle attività che sono sintonizzate e hanno a cuore una programmazione che va al di là dello sviluppo di ogni singolo sito. Rispetto a questo - ripeto -, nessuno vuole disconoscere che vi siano delle aree che devono essere migliorate, che forse possono essere difficoltose, ma che hanno tutta l'attenzione da parte del Governo regionale per darle una soluzione.
Stamani il collega Tibaldi ha citato la "Torre della comunicazione", ma la "Torre della comunicazione" non è stata un'invenzione di oggi... è un qualcosa che è stato deciso 14 anni fa e ricordo che in quegli anni si parlava del miracolo dell'innovazione, quindi, cogliendo delle opportunità, gli amministratori di allora hanno immaginato di creare un polo, che allora sembrava fosse trainante. Oggi qualcuno mi dice: "tutta una cosa che non funziona, sbagliato tutto!". Questi sono paragonabili a quei simpaticoni che il lunedì si mettevano a compilare la schedina riferita alla domenica precedente, bravi! Ma 13 anni fa quella sembrava... anzi vi ricordo che allora c'erano i miracoli dal punto di vista finanziario: "Tiscali", "Ibiscom", c'era tutta una serie di attività legate all'"Hi-Tech" che portavano delle soddisfazioni incredibili; quindi dico con la logica di 13 anni fa che forse male non hanno fatto, oggi è diverso, oggi credo sia un'ovvietà dire: "eh!", oggi dobbiamo cercare di dare una soluzione ad un problema, di popolare un immobile importante che il giorno dopo la consegna dei lavori comincia "a bere e a mangiare", nel senso che bisogna scaldarli, bisogna pulirli, quindi credo che tutte le intelligenze debbano essere messe a disposizione (e chi ne ha le metta a disposizione, anziché fare il "controcanto").
Nel nostro piccolo cerchiamo di valorizzare quello che abbiamo e non facciamo come fa forse qualcuno, che oggi ha riscoperto una sua nuova missione e rinnega tutto quello che politicamente ha fatto fino a ieri. Ho detto: "ha fatto", perché è troppo facile tirarsi fuori! È troppo facile non considerare che si hanno delle responsabilità! Non è così, quindi oggi questo provvedimento non vuole essere né un condono, né una soluzione tombale, né uno stratagemma per coprire delle falle: è solo uno strumento che permette di dare delle risposte in più, che permette di dare un impulso ad un'area, che probabilmente ha colto nel segno nella misura dell'80% dei suoi obiettivi. Abbiamo quindi - anche se non ero allora nell'attività governativa - come Amministrazione regionale dato una risposta, creato e dato continuità a dei posti di lavoro e dato delle opportunità. Quelle cose che non hanno funzionato cerchiamo di risolverle e di guardare allo sviluppo e al futuro con un occhio più costruttivo.
Presidente - Pongo in votazione la deliberazione in oggetto:
Consiglieri presenti: 24
Votanti e favorevoli: 19
Astenuti: 5 (Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Squarzino Secondina,Tibaldi)
Il Consiglio approva.