Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2875 del 11 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2875/XII - Ricorso a consulenze esterne nell'ambito dell'Assessorato del territorio, ambiente e opere pubbliche. (Interpellanza)

Interpellanza

Richiamate le proprie numerose interrogazioni e interpellanze sul ricorso massiccio, soprattutto da parte di codesto Assessorato, ad incarichi di consulenza esterna per "... rispondere in modo qualificato e tempestivo alla rapida evoluzione dei carichi di lavoro da un lato e dall'evoluzione tecnica degli stessi dall'altro che richiede il possesso di specifiche competenze professionali";

Appreso che "... gli ambiti di competenza dell'Assessorato, specie nei settori ambientali, sono talmente diversi e numerosi, oltre che in rapida evoluzione, da rendere difficile seguirne l'evoluzione con le procedure troppo lunghe che la normativa richiede per il personale a tempo indeterminato";

Richiamata soprattutto la propria interrogazione (prot. n. 174/07 dell'11 maggio 2007) sulle procedure amministrative con le quali vengono stabiliti i compensi dovuti ai consulenti esterni;

Considerato che parrebbe esserci una diversa procedura di calcolo e una non omogenea valutazione dei parametri di riferimento tra i due Dipartimenti dell'Assessorato stesso;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1) se esistono dei casi in cui ai consulenti viene corrisposto un compenso mensile netto più alto dello stipendio netto di un istruttore tecnico;

2) se esiste una procedura di controllo e di documentazione puntuale delle attività dei consulenti da parte dei dirigenti;

3) come si intende operare per riportare alla normalità il disequilibrio tra i due Dipartimenti.

F.to: Venturella

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Questa interpellanza nasce dalla constatazione di un dato di fatto: quello che alcuni Assessorati, più precisamente l'Assessorato dei lavori pubblici, ricorrono in maniera anche massiccia agli incarichi di consulenza. Massiccia e diversificata perché, proprio in risposta a delle nostre interpellanze e interrogazioni, soprattutto in un dipartimento, il Dipartimento territorio, ambiente e risorse idriche, il rapporto percentuale fra consulenti e dipendenti a tempo determinati - quelli che un tempo si chiamavano dipendenti di ruolo - raggiunge e supera il 100%. Faccio un esempio: nella Direzione ambiente il rapporto percentuale è del 160%, nella Direzione tutela del territorio il rapporto percentuale è del 175%, ossia vi sono molti più consulenti incaricati che non dipendenti. La media in questo Dipartimento... in definitiva, su 7 direzioni abbiamo che 2 dipartimenti raggiungono e superano il 150%, in altri 2 dipartimenti il rapporto percentuale fra consulenti e dipendenti sfiora il 50%.

Sicuramente nessuno dà giudizi di merito, ma è una situazione molto particolare, anche perché si dice nelle risposte alle numerose dichiarazioni che il ricorso ad incarichi di consulenza è molto specifico, ha una sua giustificazione nel fatto che bisogna rispondere in modo qualificato e tempestivo alla rapida evoluzione delle normative, ovvero perché gli ambiti di competenza dell'Assessorato specie nei settori ambientali sono talmente numerosi da rendere difficile seguirne l'evoluzione. Con questa interpellanza poniamo alcune domande, anche rispetto al fatto che ci siamo resi conto dalla risposta dell'Assessore in merito a un'interrogazione presentata nella seconda decade di maggio 2007 che esiste una modalità diversa all'interno dello stesso Assessorato per stabilire i compensi. Mentre in un dipartimento il compenso delle consulenze è stabilito sullo stipendio annuale netto di un istruttore amministrativo (credo l'ex VIII livello), nel Dipartimento opere pubbliche - attenzione, nello stesso Assessorato! - invece il compenso viene stabilito sulla base di analoghi compensi stabiliti dall'Amministrazione regionale e dall'Agenzia del lavoro in linea con gli incarichi. La domanda che rivolgiamo all'Assessore e naturalmente al Governo regionale è questa: esistono casi in cui il compenso mensile netto dei consulenti è superiore a quello di istruttore tecnico? Perché se sono entrambi laureati, più o meno dovrebbe essere in linea. Se è vero, come credo sia vero, che il ricorso a consulenze esterne è in funzione delle alte competenze specifiche scientifiche tecniche giuridiche, che devono essere messe in campo dall'Assessorato per far fronte all'evoluzione delle normative e della diversificazione delle attività, se esiste una procedura di controllo e se il Governo regionale intende operare per riportare alla normalità il disequilibrio fra i 2 Dipartimenti, sia nel senso delle percentuali fra dipendenti e consulenti, sia nel senso della corresponsione dei compensi.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - Nella risposta all'interrogazione dell'11 maggio 2007 sono stati indicati puntualmente per i 2 Dipartimenti dell'Assessorato i criteri di calcolo dei compensi dei consulenti che svolgono attività, peraltro molto diverse tra di loro, in funzione delle esigenze specifiche delle singole strutture. Per il Dipartimento territorio, ambiente e risorse idriche nella maggior parte dei casi esiste una sostanziale uniformità nelle funzioni svolte, seppure in materie del tutto diverse, per cui è stato stabilito che il parametro di riferimento per il compenso delle consulenze a laureati che prevedono una presenza o un'attività continua presso gli uffici sia costituito dallo stipendio annuale netto di un istruttore tecnico al quale sono aggiunti l'IVA, gli oneri previdenziali e sanitari, le imposte. Le ultime voci sono evidentemente stimate sulla base di informazioni raccolte presso gli incaricati e presso consulenti del lavoro. Questi calcoli hanno portato a stimare in circa 38.000 il compenso lordo per una consulenza di 11 mesi così come affidate dall'inizio del 2007 per coloro che dispongono di una partita IVA. Per coloro che non la posseggono il compenso lordo è direttamente calcolato dalla Regione che provvede a corrispondere direttamente tutti gli oneri dovuti.

Per il Dipartimento opere pubbliche ed edilizia residenziale invece la situazione è maggiormente diversificata per le tipologie di funzioni da svolgere e per le professionalità richieste, per cui i compensi sono calcolati in modo differenziato. In molti casi sono presi a riferimento i parametri dell'Agenzia del lavoro, in altri casi situazioni analoghe di altri Assessorati, ma tutte in funzione dei compiti effettivi ai quali assolvere. Con riferimento al primo quesito, esistono quindi casi in cui il compenso mensile netto è superiore allo stipendio netto di un istruttore tecnico o perché già determinato in origine in tale modo, oppure per effetto delle tassazioni diversificate tra i diversi soggetti che possono portare a consuntivo - e quindi in momenti successivi all'incarico e al di fuori del controllo della Regione - ad avere redditi diversi e più elevati oppure anche più bassi. Il caso particolare è quello dei consulenti di NUVV e NUVVOP, i cui emolumenti sono allineati ai compensi che l'Agenzia del lavoro corrisponde sulla base delle diverse fasce di esperienza dei consulenti: operatore, "junior", "senior". Entrambi i consulenti che sono presso questo dipartimento sono reclutati con le modalità di cui al provvedimento dirigenziale del Direttore dell'Agenzia regionale del lavoro, che, in applicazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 847 dell'11 marzo 2002, approva l'esito dell'istruttoria della Commissione preposta all'esame delle domande e dell'aggiornamento dell'elenco aperto ai soggetti esterni all'Amministrazione regionale, cui le strutture regionali competenti della Regione possono attingere, ai sensi della legge regionale n. 18/1998, per proposte di deliberazione di affido di incarichi a valere sui programmi cofinanziati dall'Unione europea e sugli strumenti di programmazione cofinanziati dallo Stato italiano, nonché per attività di valutazione e monitoraggio del NUVV della Valle d'Aosta. Si tenga conto che per queste funzioni la Regione prende una sorta di contributi da parte dello Stato... di conseguenza, anche una procedura particolare.

Per quanto riguarda il secondo quesito, ogni dirigente ha attivato una propria procedura di controllo e di documentazione dell'attività svolta dai consulenti. Tali procedure sono evidentemente diversificate in funzioni dei prodotti richiesti all'atto dell'incarico e spesso si concretizzano nell'accertare che sia stato prodotto quanto concordato - la relazione di istruttoria o conoscitiva, rilievo, disegni - in sede di incarico.

Con riferimento al terzo quesito, non si è a conoscenza di disequilibri tra i 2 dipartimenti che derivano da compensi diversi per attività similari. D'altra parte la consulenza è in regime di contrattazione, non è obbligatorio essere consulenti, per cui si rimane nell'ambito di una certa fascia che è notoria al momento del conferimento dell'incarico, per cui, se a qualcuno non sta bene, ha solo da rinunciare.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Non vorrei sembrare scortese o irrispettoso nei riguardi dell'Assessore, ma le considerazioni sono 2: la prima è che, in definitiva, di risposte alle 3 domande non ve ne sono state; vi è stata una dichiarazione che sì esistono i 2 parametri diversi, vi è uniformità, non vi sono disequilibri, ma mi permetto, Assessore, di portare all'attenzione del Consiglio dei fatti e un documento, che in definitiva va a rafforzare la tesi che nell'interpellanza abbiamo sostenuto. Partiamo dall'ipotesi che i consulenti vengono incaricati perché dotati di specifiche competenze, ossia, dal punto di vista delle competenze, sono molto specializzati, e che i compensi sono parametrati al famoso livello 2. Ho in mano un documento che ha inviato un capo dipartimento dell'Assessorato dei lavori pubblici ai diversi dirigenti che vado a leggere, credo che il Consiglio possa avere informazioni più chiare se ha la voglia di sentire cosa scrive il Coordinatore di uno dei 2 Dipartimenti ai suoi dirigenti:

"dopo la lettera sugli onorari per le consulenze ho visto gli stipendi di gennaio 2007; orbene gli importi pagati oscillano fra i 1.700 e 2.100 euro, tali importi sono da intendere come netti nel caso in cui non viene emessa fattura, in questo caso tutte le tasse sono già pagate dalla Regione; nel caso in cui sia emessa una fattura, le tasse sono corrisposte nella dichiarazione dei redditi. Anche ipotizzando un'aliquota netta al 35%, che è alta, ne deriva che sistematicamente il netto mensile supera i 1.700 euro. Si era concordato che la retribuzione netta dei consulenti doveva attestarsi su quella di un livello D per i mesi di incarico, compreso il bilinguismo; qui invece sistematicamente si corrispondono da 300 a 500 euro in più ogni mese. Da un punto di vista equitativo, la situazione non mi sembra corretta. Conosciamo tutti il livello con il quale i consulenti iniziano... ?"

Assessore, ma lei prima non ci ha detto che i consulenti devono rispondere in modo qualificato e tempestivo alla rapida evoluzione dei carichi di lavoro? Dobbiamo allora metterci d'accordo: o sono così esperti che credo che il risultato balzi subito all'occhio del dirigente o del coordinatore, perché produce un disegno di legge, una circolare, una direttiva, un lavoro, ma allora non si scrive: "da un punto di vista equitativo, la situazione non mi sembra corretta". Il Coordinatore dice:

"... conosciamo tutti il livello con il quale i consulenti iniziano e cosa possono fare o non fare con riferimento anche alle responsabilità che possono assumere? Da un punto di vista finanziario siamo di fronte a un esborso che non so per quanto potremo tollerare. A questo punto vedete voi, sono pronto a ritirare la nota che ho fatto, non ha senso una nota che dice una cosa e poi praticamente se ne fa un'altra e il dirigente decide quanto corrispondere. Vi invito però a controllare i consulenti e il loro lavoro e a documentare in modo puntuale le attività svolte. Ogni mese poi è bene che la richiesta di liquidazione sia accompagnata da una relazione".

Questo per dire che ci dobbiamo mettere d'accordo: o si incaricano i consulenti perché hanno un "curriculum vitae studiorum" così forte che siamo di fronte a un vero professionista esperto e qualificato, oppure questa è la dimostrazione che sia dal punto di vista del tipo di incarico che dell'esborso economico finanziario il suo Assessorato - o almeno un dipartimento - è allo sbando. Vuol dire che si emanano direttive che poi non vengono seguite, ma non lo diciamo noi, lo dice lo stesso Direttore, quindi vuol dire che vi è qualcosa che non funziona, perché gli incarichi di consulenza a quali criteri devono essere assoggettati? Competenza, qualità, professionalità? Oppure perché vi sono dei "buchi" di personale? Oppure perché il dipartimento, proprio perché ridotto "al lumicino" da interventi di spostamento, di tagli, in alcuni casi di svuotamento di funzioni in qualche figura dirigenziale, il lavoro lo deve fare, ma non ha a disposizione o non ha voluto sfruttare appieno, ossia qualificare i propri dipendenti, allora è costretto, da un lato, a permettere che vi siano delle "zone" dove i dipendenti "incrociano le braccia" o sono demansionati; dall'altro, si fa ricorso ad incaricati a cui si chiede una relazione mensile e non il loro risultato? Dobbiamo metterci d'accordo allora, è una situazione che, come gruppo, portiamo all'attenzione del Consiglio e crediamo sia la dimostrazione che nel suo Assessorato forse in qualche direzione le cose non funzionano come lei ci ha dichiarato.