Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2867 del 10 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2867/XII - Documento per il rilancio della strategia aziendale e problemi concernenti la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interpellanze)

Interpellanza

Premesso che:

- al Casinò di Saint-Vincent perdura una situazione di grave crisi, dalla quale l'azienda non sembra essere in grado di risollevarsi;

- al Consiglio di amministrazione di Casinò S.p.a è stato affiancato un Comitato strategico, composto dal Prof. Gianni Zandano, dal Dott. Paolo Vitelli e dal Prof. Andrea Farinet, avente il compito di elaborare "una visione generale della strategia aziendale 2007-2010";

- il Comitato strategico ha predisposto un documento che delinea un percorso per perseguire la massima valorizzazione dell'offerta di divertimento dell'area di Saint-Vincent e il risanamento e l'ottimizzazione della gestione ordinaria del Casinò, oggi caratterizzata da serie criticità economiche e gestionali;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per sapere:

1) se la Giunta regionale ha esaminato il documento di cui in Premessa: in caso affermativo, se ha effettuato una propria valutazione di carattere politico;

2) se e quando intende portarlo all'esame dei competenti organi istituzionali e, in particolare, della IV Commissione consiliare e del Consiglio regionale;

3) se, per il rilancio della Casa da gioco, coltiva propositi differenti rispetto alle ipotesi formulate dal Comitato strategico: in caso affermativo, quali;

4) qual è l'onere complessivo sopportato da Casinò S.p.a. per il funzionamento del suddetto Comitato.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Interpellanza

Premesso che nelle audizioni del Consiglio di Amministrazione della "CASINO DE LA VALLEE S.p.a." e del relativo Collegio sindacale, convocate dalla IV Commissione Consiliare il giorno martedì 12 giugno scorso, sono emerse, da parte del Presidente del CdA della società, incomprensibili reticenze a rispondere a quesiti ben precisi sollevati da alcuni commissari, relativamente al cambio assegni e all'inchiesta aperta dai giudici di Palermo sul riciclaggio di denaro;

Appreso che, l'organico della casa da gioco è diminuito di 37 unità, e che, nonostante questo, il costo del lavoro non è affatto diminuito e che ciò è dovuto in parte agli incentivi elargiti per promuovere uscite volontarie dal lavoro;

Appreso dagli interventi del Collegio sindacale, che più volte lo stesso ha fatto presente al CdA la necessità di intervenire nel definire meglio le procedure e le responsabilità, i compiti e le mansioni dei dirigenti, codificare meglio le procedure di passaggio del denaro e delle fiches; sulla scarsa trasparenza delle procedure inventariali; sulla necessità di installare nella casa da gioco, come già presente in tutte le altre, idonei supporti telematici;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

Il Governo regionale per sapere:

1) i criteri adottati nell'esercizio 2006 per incentivare le uscite volontarie, quelli adottati per stabilire l'entità pro capite, l'ammontare complessivo impegnato e se hanno riguardato anche i consulenti e simili ex dipendenti in pensione;

2) quali provvedimenti si vogliono mettere in atto affinché il Consiglio di Amministrazione risponda con puntualità e precisione e in modo esauriente alle domande e alle sollecitazioni poste dai Commissari in specie con l'introduzione di un uso appropriato dei cosiddetti gettoni non convertibili per quanto al presunto riciclaggio e relativamente al cambio assegni debito conto tenuto della natura giuridica dei debiti di gioco (art. 1933 del codice civile);

3) come si intende procedere per fornire ai commissari e ai Consiglieri regionali il piano del "Comitato Strategico", fatto pervenire dai professori Gianni Zandano e Andrea Farinet e dal dottor Paolo Vitelli al Consiglio di Amministrazione della Casa da gioco da più di un mese e, forse, alla Giunta regionale da più tempo; piano strategico richiesto da un commissario nell'audizione del 12 giugno scorso e rifiutato dal CdA stesso;

4) quali sono le disposizioni date dall'Amministrazione regionale, proprietaria del 99% della società di gestione della Casa da gioco, affinché vengano attuate le indicazioni date dal Collegio Sindacale.

F.to: Bortot

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - L'interpellanza è riferita al "casino" del casinò... nel senso che l'altro giorno abbiamo fatto l'ennesima audizione del Consiglio di amministrazione del casinò...

Caveri (fuori microfono) - ... mi è piaciuto un po' di più...

Bortot (Arc-VA) - ... mi è piaciuto un po' di più meno che alla fine, perché alla fine abbiamo chiesto il "documento Zandano", per essere chiari, il quale è stato consegnato da mesi, che questo "CdA" non riesce a modificare, non so il motivo per cui occorra tanto tempo, perché lì dovrebbero esserci delle indicazioni su come l'Assessore dovrebbe comportarsi nei confronti della casa da gioco. Nel merito sono venute fuori tutta una serie di questioni, ad esempio l'anticipazione o la promozione dei pensionamenti anticipati, i criteri che vengono adottati sono troppo soggettivi, non voglio fare polemica, occorre definire... o il Governo, o il "CdA" con le organizzazioni sindacali deve darsi dei criteri per incentivare le buone uscite, non possono essere "ad personam", possono essere "ad personam" dentro un quadro di riferimento, Assessore!

Punto n. 2: ripeto, a metà siamo stati soddisfatti per le indicazioni e le informazioni che ci sono state date rispetto al fatto che il Presidente si fosse offeso rispetto a una richiesta di audizione precedente di risposta in merito al problema del riciclaggio dei soldi fatta dal collega Sandri. In quel caso vi è stato un comportamento poco conforme del Presidente del "CdA", che ha risposto male, quasi offeso, riteneva di non dover rispondere, cosa che è del tutto anormale in un'audizione dove in ogni caso i Commissari rappresentano gli azionisti di maggioranza di proprietà di quella struttura. "Come si intende procedere per fornire ai commissari e ai Consiglieri regionali il piano del "Comitato strategico"...": Zandano, Farinet e Vitelli. Quello che vorremmo verificare è se le indiscrezioni emerse da questo documento, che il Consiglio di amministrazione è inadeguato, che vi sono delle posizioni corporative da parte degli impiegati tecnici all'interno della casa da gioco... se permane una conflittualità, se vi è confusione sulla responsabilità di chi deve prendere le decisioni di volta in volta in merito alla casa da gioco, se vi sono problemi legati alla promozione e all'anticipazione e fuoriuscita di dipendenti del casinò, in sostanza capire cosa dice questo documento e non perdere tempo, anche perché le cose che dice autonomamente il Comitato strategico nella relazione che abbiamo sentito in audizione del Collegio sindacale della "Casinò S.p.a."... il Collegio stesso fa le stesse osservazioni grosso modo fatte dal Comitato strategico. Vi sono quindi delle indicazioni di 2 organismi importanti quali il Collegio sindacale e il Comitato strategico, nominato dal Governo, che danno alcune indicazioni sulle quali bisogna intervenire al più presto. Vorremmo capire dall'Assessore o dal Governo regionale in merito a queste richieste come si è intervenuti o come si intende intervenire.

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Come sa l'Assessore Marguerettaz, è stato istituito lo scorso anno un comitato strategico, un nome importante per una funzione che si presume importante, ovvero cercare quello che adesso non ha la casa da gioco, individuare una strategia e queste 3 persone che sono state individuate per far parte di questo organismo sono: il prof. Zandano, il dott. Vitelli e il prof. Farinet, ai quali in Commissione abbiamo chiesto quali sono le competenze che hanno in materia di strategia per le case da gioco e devo dire che la risposta non è stata particolarmente convincente, anzi. Leggendo il prodotto del loro lavoro, che nel corso di un anno hanno elaborato - un prodotto che abbiamo avuto non per le vie ufficiali, ma per le classiche vie traverse, perché per le vie ufficiali neanche la IV Commissione ha avuto l'onore di vedere nulla in materia di strategia per la casa da gioco -, emerge un quadro piuttosto "tranchant", ovvero, se questa è la bozza che poi è stata esaminata e approvata dal "CdA", sostanzialmente tali esperti di strategia di casinò dicono che qui è tutto da rifare. Oltre a confermare ciò che non si può disconoscere, che il casinò stia vivendo una situazione di acclarata crisi, qui si legge che per il casinò non è mai avvenuta un'operazione di costante attenzione al mercato, c'è una struttura "demodée" dei locali i quali danno evidenza fisica di un'offerta di prodotto che non ha saputo modificarsi di pari passo con il cambiamento dei fabbisogni del potenziale "target" dei consumatori, e con l'evoluzione dell'offerta della concorrenza. Altre case da gioco hanno fatto "passi da gigante" rispetto a noi che ci siamo arenati nel fango di questa stagnazione, ove il casinò lentamente sta affondando. Soprattutto le critiche sono rivolte alla struttura organizzativa e all'assenza di una gestione efficiente, la quale appare come una struttura ingessata in tutte le sue articolazioni, caratterizzata da un rapporto fortemente conflittuale con le organizzazioni sindacali, non in grado di concentrare gli sforzi verso il perseguimento di comuni e condivisi obiettivi. Si fa poi riferimento ad altri aspetti, quali l'azionariato, dove non vengono neppure escluse ipotesi di privatizzazione, si fa riferimento al ridisegno dell'intero modello organizzativo che presuppone l'introduzione di una diversa cultura di azienda, oggi assente, alla necessità di creare un vero e proprio funzionigramma, a un radicale processo di modifica della cultura aziendale. Insomma, è un "cahier de doléances" che penso sia indirizzato non solo ai componenti del "CdA", ma soprattutto a coloro che sono i veri gestori della casa da gioco, ovvero il Presidente della Regione e il suo Assessore fido Marguerettaz; ecco perché abbiamo fatto un'interpellanza: perché vorremmo capire se la Giunta ha esaminato il documento che abbiamo avuto occasione di leggere e se ha fatto una valutazione di carattere politico, perché il documento è fortemente critico nei confronti delle non scelte della Regione e anche le interferenze della stessa. Se questo è il documento ufficiale, sappiamo che il "CdA" si è riunito lo stesso giorno in cui c'è stata la seconda audizione con la IV Commissione, quindi dovrebbe essere il 27giugno, quindi il "CdA" dovrebbe aver detto la sua su questa bozza di documento e, se lo ha visto il Consiglio di amministrazione, sicuramente lo hanno visto coloro che rappresentano l'azionariato, mi riferisco ancora una volta al Presidente Caveri e all'Assessore Marguerettaz. Qualora lo abbiate visto anche voi, vorremmo sapere se lo avete direttamente cestinato, poiché critico nei vostri confronti, o se avete intenzione di portarlo all'esame dei competenti organi istituzionali.

La terza domanda parla di rilancio, perché il rilancio della casa da gioco è un teorema che compare spesso e volentieri sulla bocca di tutti, ma poi di rilancio se ne parla solo; vorremmo sapere se questo schema di rilancio qui tratteggiato corrisponde ai vostri auspici e se c'è un coincidenza fra ciò che hanno detto e scritto i componenti del comitato strategico e ciò che pensate e vorreste fare voi, che rappresentate l'Esecutivo regionale e, di conseguenza, anche l'azionista di riferimento nella "Casinò S.p.a.".

Infine la quarta domanda è una domanda meramente cognitiva, perché non siamo riusciti a trovare il dato in altre fonti: vorremmo sapere "qual è l'onere complessivo sopportato da Casinò S.p.a. per il funzionamento di questo comitato", che si è affiancato al "CdA", si è affiancato alla "task force", si affianca al Comitato dell'organizzazione delle manifestazioni di vario tipo, insomma abbiamo questa proliferazione di organi e organuli che fanno sempre riferimento ai nostri 2 valenti ed efficienti gestori del sistema, che ci degneranno di qualche risposta più convincente e confermeranno o smentiranno quello che hanno scritto i redattori, nonché componenti del Comitato strategico.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - L'interpellanza in oggetto è un'interpellanza dove vengono posti dei quesiti molto puntuali a cui si darà una risposta molto puntuale. Lascio perdere tutta la presentazione, perché il collega Tibaldi ha disegnato uno scenario che non riconosco, i primi 2 quesiti di fatto hanno già avuto una risposta nell'interpellanza simile presentata dal collega Sandri e dalla collega Fontana e sono stati dibattuti il 23-24 maggio. Si ribadisce che il piano strategico predisposto dal Comitato appositamente nominato dal Consiglio di amministrazione della "Casinò" in data 1° luglio 2006 è un atto interno alla società, che dovrà essere recepito in altro documento in corso di predisposizione da parte della società; una volta definito e valutato dal Consiglio di amministrazione, detto documento verrà sottoposto all'approvazione dei competenti organi. Rispetto a questo, c'è una corrispondenza all'inizio di giugno che è stata inviata alle rappresentanze sindacali da parte del Capo del personale del Presidente, in cui si dice: "sono comparse indiscrezioni giornalistiche su un documento, che raccoglie le riflessioni preliminari per una strategia di rilancio dell'azienda, predisposto dal Comitato strategico nominato dal Consiglio di amministrazione del Casino de la Vallée". È un documento che allo stato non è ancora stato esaminato - questo era il 1° giugno - dal Consiglio di amministrazione dell'azienda ed è da considerarsi privo di ogni rilevanza operativa. Il senso e il tono di dette indiscrezioni giornalistiche pertanto sono fuorvianti, tenuto conto della natura degli atti e del livello del processo decisionale appena avviato. Resta inteso che soltanto dopo che il Consiglio di amministrazione avrà deciso come trattare il lavoro svolto dal Comitato strategico se ne potranno definire gli ambiti e via di seguito. Questo è un documento che non è stato licenziato dal Consiglio di amministrazione, non è stato analizzato dal Governo regionale, quindi, se qualcuno ha dato le date, Vicepresidente Tibaldi faccia le sue riflessioni, ma non è un documento che ha una rilevanza amministrativa.

Per quanto riguarda la terza domanda, ovviamente, essendo inconsistente e trasparente e non rilevante questo... del comitato strategico, va da sé che non si possono avere delle idee differenti rispetto a un documento che non è stato analizzato.

Per quanto attiene la quarta domanda, l'onere complessivo sopportato dal "Casino de la Vallée" per il funzionamento del suddetto comitato è stato pari a 23.500 euro per il 2006 dalla data di costituzione dello stesso, per il 2007 l'ammontare corrisposto e maturato alla data del 31 maggio 2007 è pari a 19.416 euro.

Per quanto attiene l'interpellanza del collega Bortot, che è molto più articolata, ma molto complessa, nel senso che, al di là della prima questione, le domande sono molto articolate... nella prima domanda si chiedono: "i criteri adottati nell'esercizio 2006 per incentivare le uscite volontarie, quelli adottati per stabilire l'entità pro capite, l'ammontare complessivo impegnato e se hanno riguardato anche i consulenti e simili ex dipendenti in pensione", nel 2006 è stato attivato l'esodo di 33 unità lavorative con un costo complessivo di 1.011.940 euro e un costo unitario medio pari a 30.665 euro, inferiore al 50% del costo annuo di un dipendente della casa da gioco. Il criterio seguito è stato quello di non incidere sul bilancio dell'esercizio finanziando l'esodo con il minor costo conseguente alle cessazioni avvenute nell'arco dell'anno e il risultato accertato fra il costo dell'esodo e i risparmi ottenuti registra un saldo positivo pari a 49.366 euro. Ben più significativo è il risparmio di cui l'azienda beneficerà negli anni successivi, calcolato che fino alla cessazione naturale dei rapporti di lavoro per il personale in uscita ci sarebbe stato un costo di 11 milioni di euro; il personale uscito non è stato ovviamente sostituito. Le condizioni dell'esodo sono state negoziate individualmente con i singoli lavoratori, tenendo conto del periodo residuale di lavoro, del loro costo, della loro possibilità, così come è avvenuto, di eventuali sostituzioni con risorse già esistenti in azienda; detta operazione non ha riguardato né consulenti, né ex dipendenti in pensione. Ad integrazione, collega Bortot, questo è stato anche un argomento di dibattito nel momento in cui abbiamo incontrato i sindacati, dove i sindacati anche in modo legittimo hanno richiesto di codificare questo ragionamento introducendo una sorta di griglia di riferimento, cosa che credo sia corretta e che abbiamo valutato positivamente nell'ambito della nostra funzione. Competerà al Consiglio di amministrazione e agli organi societari definire tale ragionamento, ma mi pare che si possa arrivare a un ragionamento di questo tipo.

Il secondo quesito è molto articolato, collega Bortot, perché si chiede: "quali provvedimenti si vogliono mettere in atto affinché il Consiglio di amministrazione risponda con puntualità e precisione e in modo esauriente alle domande e alle sollecitazioni poste dai Commissari in specie con l'introduzione di un uso appropriato dei cosiddetti gettoni non convertibili per quanto al presunto riciclaggio e relativamente al cambio assegni debito conto tenuto della natura giuridica dei debiti di gioco (articolo 1933 del Codice civile)". Consigliere Bortot, il pensiero qui è articolato in modo complesso, ma, se abbiamo interpretato correttamente la domanda, non vi è una volontà da parte del Consiglio di nascondere chissà che cosa, nel senso che nella sua presentazione ha dato atto che sono state date le risposte del caso e tutto nell'ambito dei regolamenti, dello statuto, della legge, delle norme di buona convivenza. Per i gettoni occorre premettere che per la loro efficacia, anche in tema di anti-riciclaggio, occorrerebbe che ogni tavolo di gioco fosse dotato di una doppia dotazione e che venisse gestita la partita pagando visite effettuate con gettoni non convertibili con omologhi gettoni e ciò al momento non è attuabile. Bisognerebbe avere o dei tavoli riservati esclusivamente a giocatori che hanno gettoni non convertibili, oppure bisognerebbe creare una doppia dotazione e dei pagamenti, cosa che oggi non è proceduralmente stata definita. In passato i gettoni non convertibili sono stati utilizzati per controllare l'attività di gioco di clienti segnalati dai "porteurs", per i quali bisognava accertare di massima la propensione al gioco. Attualmente i gettoni non convertibili sono utilizzati quali premi alle gare di "chemin de fer", per attività promozionali relativi a gruppi e per la maggior parte di congressisti, infine per cercare di controllare i prelievi di gettoni effettuati all'inizio di ogni mese attraverso le carte di credito. In tale periodo infatti si verifica un eccesso di prelievo da ricondursi presumibilmente alla ricerca di provvista di liquidità. La problematica relativa alla natura giuridica dei debiti di gioco - articolo 1933 - è da sempre motivo di attenzione e di apprensione da parte della casa da gioco, trattandosi di obbligazione naturale e non essendovi la possibilità di azioni in giudizio per il recupero degli stessi. Voi sapete che quella è un'obbligazione naturale, ma non abbiamo la possibilità di fare una serie di azioni per il recupero del debito di gioco. L'attività di autorizzazione al cambio di assegni per la provvista di gettoni è concessa previa accurata verifica, oltre che dalla capacità di gioco, anche dalla capacità economica del soggetto interessato, soprattutto della sua correttezza. Va da sé che anche il giocatore considerato sotto questo aspetto corretto e considerato buon pagatore assume nel tempo caratteristiche negative imponendo quindi all'azienda costanti monitoraggi dei suoi comportamenti, ossia colui che è stato un buon pagatore per 10 anni, qualora la sua attività di gioco lo porti a non poter più sostenere quei debiti, prima o poi si troverà in una condizione di non poter pagare, ma lo storico gioca la sua parte, quindi il momento di crisi potrebbe generare delle perdite. Ribadisco: tale discorso all'interno di un casinò è fisiologico, nel senso che vi sono dei giocatori che negli anni con questa loro passione indeboliscono la loro capacità di pagamento; nel momento in cui tale capacità di pagamento si è indebolita, è chiaro che quanto cambiato nel passato, regolarmente pagato, non verrà più pagato. Rispetto a questo, quindi, c'è un'attenzione importante ed è finalizzata all'eventuale revoca anticipata delle autorizzazioni: questo ovviamente crea una sorta di disappunto nel giocatore, perché voi sapete che il giocatore ha in animo la continua speranza di potersi rifare, quindi la limitazione di tale aspetto è mortificante per il giocatore.

Anche la terza domanda è molto articolata: "come si intende procedere per fornire ai Commissari e ai Consiglieri regionali il piano del "Comitato strategico", fatto pervenire dai Professori Gianni Zandano e Andrea Farinet e dal Dottor Paolo Vitelli al Consiglio di amministrazione della casa da gioco da più di un mese e, forse, alla Giunta regionale da più tempo; piano strategico richiesto da un commissario nell'audizione del 12 giugno scorso e rifiutato dal CdA stesso". Come già specificato nella risposta all'"interrogazione Sandri-Fontana", il piano elaborato dal Comitato strategico è atto interno alla casa da gioco, è stato recepito nel Piano complessivo delle linee guida di sviluppo del "Casino de la Vallée", con ipotesi di integrazione con il "Grand Hôtel Billia", recentemente trasmesso all'Amministrazione regionale. Abbiamo un documento complessivo, ma non abbiamo quel documento che è un atto interno; l'iter formativo del citato documento ovviamente è ancora in corso.

"Quali sono le disposizioni date dall'Amministrazione regionale, proprietaria del 99% della società di gestione della Casa da gioco, affinché vengano attuate le indicazioni date dal Collegio sindacale", il "CdA" tiene in debito conto i suggerimenti che provengono dal Collegio sindacale nell'espletamento dei suoi compiti istituzionali e, ove è possibile, ha provveduto e provvederà nel senso richiesto, ma è un compito del "CdA", non c'è un intervento dell'azionista, che ovviamente tiene in debito conto i rilievi del Collegio sindacale e, qualora si rilevino o delle situazioni non conformi, o delle situazioni dannose, ne tiene in debito conto. Nella speranza di avervi risposto, vi ringrazio.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Sono parzialmente soddisfatto: primo, perché penso che i criteri per i prepensionamenti dovranno essere definiti con le organizzazioni sindacali...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... sì, sono d'accordo... non spetta a noi definire i criteri, ma mentre adesso erano arbitrari, nel senso che a qualcuno... non approfondiamo... invece il problema dei gettoni non convertibili lo approfondiremo, perché lei dice che dovrebbero essere introdotti in doppio... ma io sono stato a Lugano e ho visto il doppio regime con i gettoni convertibili e non convertibili, il Casinò funzionava e mi sembra che il Casinò di Lugano stia anche incrementando...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... sì, lo so che lì hanno costruito le piramidi egiziane e lo stanno utilizzando al 10%, ma la megalomania da questo punto di vista non so se abbiamo copiato noi da loro o se loro hanno copiato da noi, "teniamoci sul guado" da questo punto di vista!

Per il cambio assegni invece il problema è più grave, perché sono 2 volte che in audizione il Consigliere Conca sostiene che gli assegni non andati a buon fine a tutti gli effetti non hanno nessuna incidenza sul bilancio del casinò, perché in cambio di un assegno a vuoto diamo dei pezzi di plastica, tradotto testualmente. Noi siamo un'istituzione pubblica, non possiamo permetterci di attenerci a un giudizio del genere: primo, perché, se cambiamo assegni vuoti per plastica, lo facciamo sul cortile del casinò e non dobbiamo pagare la gestione, poi, quando il giocatore vince, la plastica ce la restituisce e vuole assegni buoni in cambio dell'assegno scoperto! Secondo me, questa cosa è molto delicata, perché il Consigliere Conca la sostiene con una certa enfasi, non ero presente solo io, eravamo tanti Commissari, per essere molto chiari!

La seconda parte, alla quale non mi ha risposto... non capisco le sue ghignate, se mi fa ghignare anche me... allora stia attento, Assessore, perché, se ho ben capito il documento che svolazza senza paternità... da un punto di vista di metodo, ha ragione: è un documento che non esiste, il "CdA" deciderà quando e come emendarlo e quando darcelo e sul piano formale "non fa una grinza", ma sul piano sostanziale il fatto che il "CdA" non prenda provvedimenti rispetto alle indicazioni date da un gruppo di saggi nominato dal Governo regionale...

Marguerettaz (fuori microfono) - ... no! Come nominato dal Governo regionale?

Bortot (Arc-VA) - ... se lo sono nominati loro? Badate bene allora, siccome il "CdA" ha nominato questo Comitato strategico, il Comitato strategico ha scritto delle cose che non piacciono al "CdA", adesso cancella tutto e il documento non ce lo fa avere, nel frattempo abbiamo buttato via dei soldi. È contento lei, Assessore?

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... si vedeva dalle facce... Zandano guardava il Presidente, il Presidente guardava per aria, una certa esperienza ce l'ho anch'io, mettiamola sull'ironia, ma stiamo parlando di cose serie!

Parliamo di telecamere? Le indicazioni erano degli strumenti... la definizione esatta non la so, che poi erano telecamere... questo "CdA" queste benedette telecamere, per evitare contenziosi fra controlli regionali e impiegati...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... lavoriamo alle telecamere o stiamo lavorando per metterle? Per metterle? Quando?

(un Consigliere, fuori microfono: stanno lavorando... nel 2024 vai tranquillo...)

Bortot (Arc-VA) - ... non me lo ha detto...

Un'altra cosa del Comitato strategico e del Collegio sindacale: Consiglieri, cosa ne facciamo di questa società turistica? C'è un conflitto di competenze dentro il casinò fra tali 2 società, e addirittura a questa società adesso diamo la ristrutturazione del "Billia", perché poi potrà concorrere all'appalto europeo per la privatizzazione del casinò? Non so cosa fa tale società all'interno, nel senso che la dico in modo ironico, ma ci sono delle interferenze che vanno a scapito del gioco e degli incassi e quindi del lavoro di chi opera all'interno. In una situazione con la "Tecdis" chiusa e le altre in crisi non possiamo permetterci di sorvolare su queste cose. È stata inventata una società, messa all'interno del casinò: qualcuno mi spiega a fare cosa se poi quello che fa va in contrasto con quella che dovrebbe essere una corretta gestione? Sapete cosa succede? Allora, io sono qui e gioco, faccio un passo avanti, entro nella giurisdizione della "STV", per cui da quel momento mi prendono in consegna con compiti, indicazioni, decisioni, atteggiamenti e comportamenti che "fanno a pugni" con quanto ho fatto un momento prima, e non vado oltre. È chiaro che fra le indicazioni del Comitato strategico e del Collegio sindacale c'è questo conflitto e va risolto, nel senso che la società turistica la si manda a fare del turismo al di fuori del casinò, anche perché non sembra che siano tutti risolti i problemi di gestione all'interno della casa da gioco, anzi sembra che i problemi della casa da gioco dal punto di vista della gestione si incancreniscano e non si vogliano risolvere.

Parliamo allora di mobilità, questo l'ho visto io: sono andato al "privé", dove ho visto alcuni impiegati tecnici in quel momento senza lavoro; può capitare in qualsiasi posto di lavoro, però appena al di là c'era un sacco di gente che giocava ad altri giochi. Io dico: un'azienda normale quello che non sta facendo niente da una parte lo sposta dall'altra parte a dare una mano e ad aprire un tavolo, mi si dice che non è possibile. Anche qui vado in confusione... Consigliere Borre, io e lei abbiamo lavorato alla "Cogne", eravamo contro la mobilità, ce l'hanno fatta ingoiare, adesso che l'ho ingoiata scopro che la mobilità non la vuole il "CdA" del casinò e neppure una corporazione all'interno, credono che per loro dentro la casa da gioco non debba mai cambiare niente. Morale: è importante che si mettano assieme le indicazioni della casa da gioco con il Comitato strategico e si diano indicazioni e il "CdA" intervenga su tutte queste problematiche che sono aperte, perché non si può pensare di voler riportare clientela, tutelare, salvaguardare e incrementare i posti di lavoro in quel comprensorio senza "mettere mano" a tali problematiche. Qui mi rivolgo al Consiglio, nel senso che questo Comitato strategico o è stato pagato a fare niente... e siccome ha scritto cose che non servono a niente... o, se ha scritto cose che devono essere applicate e cose serie sulle quali intervenire, per le quali lo abbiamo pagato, dobbiamo "dare gambe" a queste indicazioni.

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Assessore, non ci crediamo assolutamente al fatto che non abbiate esaminato il documento del Comitato strategico. Siamo increduli del fatto che voi non lo abbiate letto, poi lei può raccontarci la favoletta di turno, ma assolutamente non possiamo pensare che questa esigenza impellente di avere una strategia per il rilancio della casa da gioco, per la quale è stato nominato un organismo "ad hoc" dal "CdA", che ha formulato un'idea e delle considerazioni... voi non abbiate avuto né il tempo, né la volontà di leggere e quindi di prendere in esame queste 25 pagine che vi sono state sottoposte.

Pensiamo che questo sia un fatto che non depone a favore di quella che è una vostra conduzione, del resto piuttosto bizzarra della casa da gioco, che avete intrapreso dal 2003 ad oggi, perché lei Assessore, per tutto il corso della legislatura, e lei Presidente, da 2 anni a questa parte, avete la responsabilità totale di quello che accade nel casinò. Ci avviamo verso la fine della legislatura, quindi normalmente, quando si va a conclusione di periodi, si tracciano anche dei bilanci. In questi anni avete incaricato diversi professionisti per analizzare la situazione della casa da gioco da un punto di vista di mercato esterno e da un punto di vista di struttura interna. Cito lo studio "Tbridge", voluto dalla Giunta, che è costato 140mila euro, cito ancora lo studio "KPMG", che è costato 90mila euro; studi dai quali sono emerse delle criticità di cui più volte si è parlato in quest'aula, criticità che oggi sono ribadite da questa bozza di studio che è circolata - non sappiamo se sia un "interna corporis" che sia "scivolata" al di fuori di qualche ufficio importante e sia finita non solo nelle mani di certi giornalisti, ma anche di certi Consiglieri... - e che è stata elaborata da persone a ciò preposte ed è un documento che non solo è costato 19mila euro e tale cifra potrebbe essere anche insignificante... ma da persone che erano state indicate per individuare una strategia.

Dicevo, in tale primo quadriennio il piano di sviluppo che è stato votato nel 2005 a maggioranza da questo Consiglio è diventato "aria fritta", già erano parole molto generiche, erano concetti generali perché potessero essere approvati dalla maggioranza già vacillante che allora sosteneva in quel caso la "Giunta Perrin". È stato "congelato" il piano di sviluppo a seguito dell'acquisizione del "Grand Hôtel Billia" ed è tuttora "congelato". Il piano strategico elaborato dai cosiddetti "saggi" non si sa se sia definitivo o meno, è un atto interno ci è stato detto, sappiamo che gli stessi componenti del "CdA" lo hanno esaminato il 27 giugno scorso ed è strano che non abbiano detto nulla, forse perché non hanno ottenuto il "placet" di coloro che rappresentano l'azionista di riferimento. Vi è una sostanziale modalità confusa nel procedere nei ruoli, nel funzionamento di questa casa da gioco; un altro esempio recente è lo statuto, il disciplinare e il regolamento delle assunzioni, che sono stati esaminati direttamente dal Presidente Caveri e dall'Assessore Marguerettaz in stanze separate prima con i sindacati, ma neppure sono stati trasmessi per gli opportuni approfondimenti agli organi competenti: mi riferisco "in primis" alla IV Commissione. La somma di questi fatti ci fa capire come finora non abbiate deciso nulla, al di là del fatto di incaricare qualche organismo nello studiare e nell'approfondire... ma, alla luce di tali risultanze, non si è presa alcuna determinazione da parte della "Giunta Caveri".

Leggo qui nel documento conclusivo del rapporto annuale 2006 della Giunta che il Presidente Caveri parla dell'importanza della governabilità... certo, importante... penso sia insieme alla stabilità uno dei principali presupposti per un esecutivo che si vuole dichiarare efficiente di fronte al suo elettorato, ma di governabilità in questo settore ne abbiamo vista poca, di governo, di scelte in questo settore non ne abbiamo viste, tanto che la casa da gioco soffre questa assenza di conduzione, che è improvvisata fra un "CdA" che dipende dalle vostre volontà, ma che non sono comunque scelte politiche e che non rappresentano volontà né dell'Esecutivo, né della maggioranza e sconta anche tutti quei deficit strutturali che lo hanno condotto sempre più ai margini del mercato. L'esame del bilancio 2006 che presto faremo in Consiglio sarà un'occasione per evidenziare questi deficit strutturali. D'altronde sono situazioni che vengono evidenziate regolarmente da un Consigliere di amministrazione, Consigliere Conca, che ribadisce che i fattori congiunturali sono la causa minore rispetto alle debolezze strutturali dell'azienda per quanto riguarda il rilancio della casa da gioco. Sta di fatto che di rilancio non si parla o, meglio, chi osa parlarne viene messo al margine, perché nella premessa fa delle considerazioni che sono contrarie a un riconoscimento nei vostri confronti, che in realtà non può esistere, perché le pagine principali di questo "dossier" sono decisamente velenose nei confronti di un'amministrazione politica del casinò. Devono partire da una constatazione obiettiva: è la constatazione di un'azienda che di azienda ormai non ha più nulla, è un'azienda che è diventata un grosso ammortizzatore sociale, perché quella che è stata una filosofia all'epoca impostata dal Direttore generale Trentaz e dal suo nume tutelare, il Presidente Viérin, si è perpetuata anche nella fase di s.p.a., che dal 2003 avrebbe invece dovuto cambiare l'impostazione di questa importante realtà economica valdostana. Così non è stato e i 4 anni trascorsi sono costellati da una serie di insuccessi, che peraltro sono costati, perché gli studi hanno avuto degli esperti che sono stati pagati, non ultimo cito il Comitato strategico, che, anche se per la modica cifra di 19.416 euro, si è cimentato nel fornirvi qualche indicazione. Indicazioni che potrebbero essere anche un'illuminazione, ma che voi vi ostinate a non voler cogliere, quindi il casinò rimane nel buio di una situazione di mercato che finora non ha prodotto nulla di positivo. Ne trarrete voi per primi le conseguenze, anche per voi siete non solo i veri rappresentanti degli azionisti, ma anche i detentori delle manovre che all'interno di quella azienda avvengono. Quelle manovre purtroppo non hanno nulla in comune con delle vere scelte politiche, che non solo lasciate al caso, ma soprattutto rifiutate di prendere e questo è l'aspetto più deteriore di un Governo che si fregia di definire come importante la governabilità, è un Governo che di fatto non governa e di questa situazione ne "paga lo scotto" anzitutto il Casinò di Saint-Vincent.