Oggetto del Consiglio n. 2859 del 10 luglio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2859/XII - Utilizzo per attività di ristorazione di parte dell'area di proprietà regionale sede della Cooperativa "Cave du Vin Blanc di Morgex e La Salle". (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che:
- la Regione sul finire degli anni ottanta ha realizzato l'edificazione di una costruzione in comune di Morgex da destinare a sede della Cooperativa "Cave du Vin Blanc di Morgex e La Salle";
- la cooperativa che detiene tale immobile in comodato gratuito, ha subaffittato ampia parte di tale struttura ad un impresa esercente attività di ristorazione;
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per sapere:
1) se l'utilizzo dell'immobile è congruo rispetto alle previsioni di destinazione d'uso contenute nella convenzione di comodato;
2) quali sono le risultanze di bilancio dell'ultimo triennio della Cooperativa;
3) se la cooperativa fruisce di finanziamenti regionali e in caso affermativo quali sono gli importi erogati nell'ultimo triennio.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.
Isabellon (UV) - Le questioni poste riguardano la sede della Cooperativa "Cave du Vin Blanc di Morgex e La Salle", che ha tutta una serie di annessi regolamentati da una convenzione fra l'Amministrazione regionale e la "Cave", che è stata stipulata il 28 dicembre 1999.
Questa convenzione prevede la cessione in comodato d'uso di tutto l'immobile denominato "Cantina sociale Blanc di Morgex e La Salle", ubicata in località La Ruine del Comune di Morgex. In particolare, l'articolo 13 della convenzione prevede che è vietato al comodatario concedere in subaffitto subconcessione, sublocazione, totalmente o parzialmente ad altri i locali e le attrezzature destinate all'attività enologica, ad eccezione delle parti non collegate alla produzione. I locali utilizzati per l'attività di ristorazione e promozione dei prodotti della cooperativa erano già stati previsti in progetto e, fin dalla data dell'apertura della cantina, hanno sempre avuto la stessa destinazione d'uso. Il subaffitto di tali locali, che non sono destinati alla produzione, è consentito dalla convenzione; pertanto l'utilizzo dell'immobile è congruo: questo in risposta alla prima domanda.
Per quel che riguarda il secondo quesito: "quali sono le risultanze di bilancio dell'ultimo triennio della Cooperativa...", il bilancio al 31 agosto 2004 si è chiuso con un utile di 22.161,86 euro, il bilancio al 31 agosto 2005 con un utile di 19.105,63 euro, il bilancio al 31 agosto 2006 si è chiuso con una perdita di 3.637,58 euro. La perdita è dovuta anche al contenzioso in corso fra la "Cave" e il gestore del ristorante. Le somme introitate dalla Cooperativa la "Cave" nel triennio 2004-2006 per l'affitto dei locali destinati alle attività di ristorazione sono state accantonate nella voce "Fondo rischi". Gli introiti dei canoni di locazione costituiscono mediamente il 4,5% del fatturato complessivo della cooperativa.
In merito al terzo quesito: "se la cooperativa fruisce di finanziamenti regionali e in caso affermativo quali sono gli importi erogati nell'ultimo triennio", la cooperativa, nell'ultimo triennio, ha fruito dei seguenti contributi regionali previsti dalle norme contenute nel piano di sviluppo rurale 2000-2006: anno 2004 per un totale di 612 euro, riguardanti sovvenzioni per l'acquisto di macchinari ed attrezzature enologiche; anno 2005 per un totale di 1.132 euro, riguardanti, anche qui, sovvenzioni per l'acquisto di macchinari ed attrezzature enologiche; anno 2006 per un totale di 5.869 euro, sovvenzioni per acquisto di macchinari ed attrezzature enologiche - le voci sono sempre ricorrenti -; anno 2007 per un totale di 11.237 euro, sempre riferite all'acquisto di macchinari ed attrezzature enologiche.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - La ringrazio, Assessore, per i dati che ci ha fornito in maniera puntuale. In sede di replica, però, qualche perplessità penso sia legittima ad esprimersi, perché penso che l'immobile della sede della "Cave" sia notoriamente conosciuto per l'imponenza con la quale si percepisce nel percorrere la strada statale che porta a Courmayeur.
Questo immobile è stato costruito verso la fine degli anni '80, sin da subito è stato destinato a sede di questa cooperativa. Premesso che siamo favorevoli ai meccanismi cooperativistici, siamo favorevoli se sono dei meccanismi funzionanti. Dai dati di bilancio che lei ci ha fornito, abbiamo dei dubbi sul fatto che questi meccanismi siano "funzionanti", perché se andiamo a defalcare i canoni percepiti dalla "Cave" per la locazione alla società che gestisce la ristorazione, ci rendiamo conto che questa cooperativa sarebbe chiusa da tempo o, forse, nella risposta che lei oggi ci avrebbe dato avremmo visto dei contributi regionali maggiori.
Qual è la considerazione che facciamo a margine della risposta? È legittimo che l'Amministrazione regionale realizzi un immobile, lo conferisca a titolo gratuito a un soggetto di natura privatistica com'è la cooperativa, di conseguenza la Regione si accolli i costi di riedificazione, e mi risulta che si sia accollata buona parte dei costi di allestimento dei locali sia per la parte della produzione vitivinicola, sia per la parte prettamente alberghiera, perlomeno a livello di cucina e quant'altro, e poi il soggetto che prende in comodato gratuito dall'ente pubblico questi locali, li affitta a prezzo di mercato...
(interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)
... non è prevista dalla convenzione, Assessore; la convenzione dice un'altra cosa, ovvero: "ad eccezione di strutture non collegate alla produzione, previa autorizzazione...", e noi immaginiamo che l'autorizzazione sia stata chiesta e data, entrambi lo immaginiamo o... lei lo conferma...?
(nuova interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)
... lo diamo per scontato, poi magari lo verifichiamo... ma se andiamo a fare il rapporto delle superfici di quell'immobile, che finiscono poi per incidere sui costi che l'ente pubblico ha sostenuto, ci rendiamo conto che la parte preponderante di quella struttura non è utilizzata dalla cooperativa per i fini cooperativistici. Allora qui abbiamo l'anomalia di avere una cooperativa che magari farà anche del buon vino, ma che va al di là dei meccanismi della cooperazione, nel senso che questa cooperativa sta in piedi attraverso uno strano "business" che è quello di prendere in comodato gratuito un immobile e di locarlo a prezzi di mercato a chi fa attività d'impresa. A me sembra strano che si possa sostenere che questa strana triangolazione della gestione dei beni pubblici sia congrua rispetto alle destinazioni d'uso e rispetto ai vincoli che incombono sui beni pubblici, nel senso che non posso dare il bene pubblico a un soggetto privato a costo zero, di conseguenza per l'ente pubblico è un onere, e poi questo privato lo gestisce a fini di mercato.
La invito, Assessore, a fare una verifica su questo meccanismo, anche perché mi risulta che la convenzione con la cooperativa sia in scadenza; allora capiamo se la cooperativa utilizzasse quei locali come peraltro avrebbe dovuto fare, perché andando a vedere lo statuto della cooperativa, leggiamo che dovrebbe occuparsi della gestione diretta o indiretta di punti vendita ed esercizi per somministrazione di alimenti e bevande a promozione dei prodotti vitivinicoli, ma non è così, perché in quei locali di ristorazione, e il "pub" che è aperto a momenti alterni e il ristorante, si fa di tutto, ma non si può dire che si faccia la promozione dei prodotti della cooperativa o della zona in cui opera la cooperativa!
Riteniamo perciò che sia un modo discutibile di gestire i beni pubblici, se la cooperativa va aiutata la si aiuta con forme legittime che sono quelle delle norme che la Regione si è data nel tempo, ma non in via surrettizia come accade con questi sistemi! Riteniamo che su questo, essendo in scadenza la convenzione, vada fatta più di una seria riflessione. Torneremo in autunno sull'argomento, quando lei ci dirà come pensa di rinnovare questa convenzione.
Presidente - Possiamo sospendere i lavori per questa mattinata; il Consiglio è riconvocato alle ore 15,30.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 12,53.