Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2857 del 10 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2857/XII - Istituzione, da parte dell'USL, di un punto di informazione sui prodotti alimentari in una struttura commerciale. (Interrogazione)

Interrogazione

Vista la pagina di pubblicità apparsa sul giornale "La Stampa" di mercoledì 19 marzo, a cura dell'Unita Sanitaria Locale e di un noto supermercato di alimentari;

Constatato che all'interno del supermercato è stato installato a cura dell'USL un punto di informazione sui prodotti e sul "mangiare sano" con la possibilità di consultare una dietista del Servizio di Dietologia;

Considerato che un supermercato non è proprio il luogo più adatto per affrontare un problema quale l'educazione alimentare;

Atteso che per una sana educazione alimentare occorrerebbe tutelare i cittadini e innanzitutto bambini da un bombardamento massiccio e continuo di campagne pubblicitarie fuorvianti;

Considerato che per le persone sane la questione alimentare è innanzitutto una problematica culturale, di informazione, di radici e di tradizioni consolidate;

Constatato, che di fronte ai cambiamenti climatici, ai livelli di inquinamento prodotti dalle attività umane, dalla mobilità delle persone e delle merci con conseguenti ricadute negative sulla salute umana, sia innanzitutto indispensabile ridurre le percorrenze degli alimenti proponendo di consumare il più possibile prodotti locali;

Constatato, inoltre, che quindi una corretta informazione deve tener conto di un approccio interdisciplinare;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per conoscere:

1) i criteri adottati per scegliere quel luogo, i costi sostenuti dall'USL, cosa pensa di questo uso improprio di denaro pubblico per pagine pubblicitarie distratto dai fini istituzionali;

2) se ritiene che in quei luoghi si possano dare informazioni esaurienti, approfondite e non si corra invece il rischio di veicolare messaggi fuorvianti, ove i supermercati diventano luoghi legittimati di consumi "garantiti" dalla presenza dell'Usl;

3) se ritiene non si sia "distratto" dai luoghi preposti alla cura delle persone: poliambulatori, ospedale, eccetera, risorse e professionalità, se, qualora ritiene l'esperienza positiva, ritenga di disporre altri interventi del genere predisponendo la consulenza di un dermatologo presso un calzolaio, di un odontoiatra in un negozio di caramelle, di un oculista presso una rivendita di televisori, o di un otorinolaringoiatra presso una discoteca;

4) se c'è stata una valutazione sulla validità dell'iniziativa, se, non intenda, di concerto con altri assessorati (cultura, agricoltura), promuovere un reale progetto di cultura alimentare, che abbia come presupposto anche la cultura alimentare da secoli praticata nella nostra Regione.

F.to: Bortot

Si dà atto che, dalle ore 12,28, riassume la presidenza il Presidente Perron.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Quando lei dice, collega Bortot, che non crede a questo tipo di prevenzione, che non è utile, mi permetto di dire, non ho certezze... ma potremmo anche discuterne, perché attualmente stiamo investendo molto sulla prevenzione, cercando di portarla sul territorio. L'anno scorso ci hanno preso in giro quando abbiamo portato nelle sagre dei paesi il SERT che faceva i dosaggi dell'alcool nel sangue, quindi non si sa bene...

Sicuramente i grandi opuscoli, i grandi comunicati, le grandi prese di posizione non servono molto, e forse le formule sono da verificare, però questo tipo di informazione che ha deciso l'azienda, io l'ho vista come l'ha vista lei, mi ha colpito; che l'unico supermarket valdostano decida, in questo bombardamento di notizie, di mettere lì una dietista che dice: "non comprare il burro che vende sempre lui, ma compra dei prodotti"... poi bisogna verificare la cosa, però mi è piaciuta ed è stata di grande impatto, perché la gente va lì, invece di comprare un prodotto ne compra un altro. Mi permetto però di inserire questo in un discorso più ampio sulla prevenzione; abbiamo scritto dei libri seri che anche lei ha gradito, mi fa piacere, libri con una grande portata scientifica, abbiamo stampato opuscoli, siamo andati nelle scuole.

Lei sottolinea nell'interpellanza l'importanza dei prodotti locali; per esempio abbiamo fatto una campagna affinché nei piatti dell'USL in ospedale ci fossero le mele della Val d'Aosta, purtroppo è un prodotto che non si conserva molto, ma ha delle caratteristiche organolettiche sicuramente superiori ad altri e siamo riusciti ad introdurlo. Solo per completare la cosa, questo è un dato importante che ho verificato, ho la risposta scritta del direttore generale, non abbiamo speso neanche una lira su questo, che è tutto a carico dell'azienda.

Per cui rispondendo, spero che non si offenda, lei mi ha provocato dicendo che bisognerebbe mettere il dermatologo dal calzolaio, l'otorino dove si vendono le caramelle... se il calzolaio si paga il dermatologo per cui quando viene il cliente gli dice: "no, lei ha la psoriasi per cui va meglio questo tipo di scarpe aperte"... può anche essere... comunque costi non ce ne sono stati, è un desiderio di allargare la campagna di prevenzione a tutti, può non avere dei risultati, ma come messaggio mi sembra importante.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Sono contento che l'Assessore questo argomento lo abbia tenuto leggero, anch'io volevo fare altrettanto.

Non "ci piove" sulla prevenzione; l'interrogazione l'ho sollevata perché secondo noi il supermercato non è luogo adatto per fare prevenzione, non perché voglio criminalizzare il supermercato, ma perché dobbiamo, con gli interventi dell'USL, legarci maggiormente al territorio e fare molta attenzione rispetto ai livelli di inquinamento di rifiuti che produce un certo modo di vendere, di confezionare i prodotti veicolati dai supermercati. Se uno ha bisogno di un cacciavite, va in un negozio di ferramenta e compra il cacciavite, se lo deve comprare in un supermercato gli danno un chilo di plastica! Ancora: quando ho preparato l'interrogazione sono andato nel sito a vedere, ora non c'è una riga sull'acqua potabile e poi c'è una bella schermata sulle varie tipologie di acque minerali. Dal punto di vista sanitario, noi, alle persone normali, dobbiamo veicolare il fatto che devono bere l'acqua del rubinetto, controllata, verificata a norma. Se ci affianchiamo con una consulenza di tipo scientifico al fatto che tutti dobbiamo bere le acque minerali, invece di disincentivare quell'uso improprio delle acque minerali - perché il nostro Paese è quello che ne consuma di più - e non invece l'acqua potabile, ecco che sul concetto di prevenzione non ci siamo! Volevo sottolineare e sollevare questa problematica.

Mi fa piacere che lei ha fatto riferimento al burro, perché i formaggi a latte intero, il burro, la panna, il vino, non sono di per sé cibi che veicolano, dipende dalla quantità che una persona ne assume, perché è impensabile che si continui una pubblicità, veicolare yogurt, latte magro, formaggi magri, fatti dalle grande aziende, e poi ci troviamo a questo tipo di pubblicità! Ripeto, Assessore, evitare che si veicoli un'informazione dettata da un modo occulto di farla entrare nella testa della gente, che quello che fa bene è quello che non ha grassi, che non ha vitamine, che è leggero, e tutti i prodotti del territorio meno lavorati e confezionati che non passano attraverso le grandi aziende, perché collegati a quelli c'è la pubblicità... voglio dire che dobbiamo stare attenti! Non sto facendo delle critiche, anche il medico presente deve tenere sempre per le persone sane, non parlo delle persone ammalate, veicolare un moderato consumo, ma una cultura alimentare alla quale siamo legati da secoli. Il resto... erano battute per alleggerire, però state molto attenti: da una parte, la prevenzione va benissimo; dall'altra, dove si veicola e, soprattutto, che sia interdisciplinare!