Oggetto del Consiglio n. 2852 del 10 luglio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2852/XII - Modalità di applicazione della legge n. 44/1999 relativa alla professione di maestro di sci e alle scuole di sci della Valle d'Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione
Richiamata la propria interpellanza (prot. n. 180/07 dell'11 maggio u.s.) sull'opportunità di modificare la legge regionale 31 dicembre 1999, n. 44 "Disciplina della professione di maestro di sci e delle scuole di sci in Valle d'Aosta";
Constatato che gli statuti delle scuole di sci devono prevedere criteri per l'equa ripartizione dei compensi, tenendo conto delle reali prestazioni professionali di ogni singolo maestro;
Ritenuto opportuno conoscere in modo più approfondito come viene applicata, nelle singole scuole, questa e altre norme della legge regionale 44/99, anche in preparazione ai lavori propedeutici che questo Consiglio sarà chiamato ad intraprendere nei prossimi mesi;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
- se la norma contenuta nel comma 3 dell'articolo 22 della legge regionale 31 dicembre 1999, n. 44 è prevista negli statuti delle scuole di sci e in quale modo viene applicata.
F.to: Venturella
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Fa una domanda secca, il collega Venturella, con questa interrogazione, alla quale daremo risposta. Chiede: "se la norma contenuta nel comma 3 dell'articolo 22 della legge regionale 31 dicembre 1999, n. 44 è prevista negli statuti delle scuole di sci e in quale modo viene applicata". Il comma 3 dice che lo statuto delle scuole di sci deve prevedere i criteri per la equa ripartizione dei compensi, tenendo conto delle reali prestazioni professionali di ogni singolo maestro. Cito per riassumere ai colleghi, in modo che siano informati.
Ovviamente per dare risposta alla sua iniziativa, è stata effettuata una verifica puntuale sulle 22 scuole di sci autorizzate, della quale si dà conto nella scheda allegata, che non leggerò, ma che le consegnerò, e risulta dalla scheda che tutte le scuole dispongono degli statuti, i relativi decreti assessorili sono stati emanati in un arco temporale che va dal 1978 al 2005, questo dato pure è riportato qua e non ha bisogno di segnarselo. È possibile constatare una progressione lineare: il primo statuto risale al 1978, poi uno all'83, uno all'89 e, sempre in questa entità, negli anni successivi con un massimo di 2 statuti rispettivamente negli anni 1994-1995-1998-2003-2004.
A volte le iniziative sono utili, perché abbiamo fatto una verifica puntuale in esito a questo: 16 scuole di sci prevedono nel loro rispettivo statuto la disposizione relativa alla ripartizione degli utili; una scuola rinvia a specifico regolamento, il quale esplicita i criteri osservati allo scopo di cui ci si occupa; in 5 scuole lo statuto non dispone il criterio, per queste, in attesa di rinvio di nuovo statuto osservante le disposizioni di legge, sono stati interpellati i rispettivi direttori che ci hanno dichiarato - come troverà qui riportato - la modalità utilizzata. Il principio da tutti seguito è che la ripartizione è effettuata in relazione alle prestazioni effettivamente svolte, in alcuni casi viene differenziato il valore delle ore individuali da quelle delle lezioni collettive, in altre si fa menzione ad una ripartizione subordinata alla posizione del maestro nell'ambito della scuola. Frequentemente si fa riferimento ad apposito prospetto a cura del direttivo al bilancio annuale approvato dall'assemblea. Alcune scuole prevedono acconti sugli utili e conguagli a fine esercizio. In alcuni vengono indicati i conteggi relativi alla quota di utile contabile e di utile fiscale spettante ad ogni associato. Le spese di gestione della scuola gravano sui ricavi complessivi dell'attività svolta dai maestri sulla base di percentuali deliberate dall'assemblea che riducono il valore dell'ora secondo indici e parametri che la scuola ha stabilito (vedi il caso della scuola di La Thuile).
In termini generali, l'osservazione è che le regole di ripartizione degli utili sono stabilite ed approvate dagli organi statutari delle scuole e che esercitano quindi la loro autonomia nel rispetto dei limiti stabiliti dalle norme, con l'eccezione delle 5 sole che ho detto. In conclusione, abbiamo fatto tutte queste richieste; devo dire che è anche grazie all'Associazione valdostana dei maestri che abbiamo potuto averle nei tempi previsti.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Quale soddisfazione nell'ascoltare la risposta dell'Assessore Pastoret! Ad una domanda che lui ha definito "secca", ha dato una risposta altrettanto secca, corretta. Abbiamo scoperto che in alcune scuole non viene previsto un regolamento... io di questo prendo atto, ma vorrei fare un ragionamento successivo.
Sia con la prima interpellanza, su ciò che era successo alla scuola di sci di Pila, sia con questa interrogazione, documenti che credo abbiano avuto nel dibattito una certa logicità, una volta accaduto il fatto ho chiesto quali erano gli intendimenti del Governo regionale; dopo questo ho richiesto altri dati che vanno ad arricchire un patrimonio di conoscenze, un "database" che stiamo raccogliendo e che è abbastanza nutrito, ma patrimonio di dati e di informazioni che non riguardano solo lo specifico, cioè il famoso comma della legge regionale n. 44/1999, articolo 22, ma riguardano un ragionamento che dovremmo fare prima o poi in commissione: di necessità di mettere mano alla legge regionale. Questo sia per dare risposta alle sollecitazioni che ci vengono dal Presidente dell'Associazione valdostana maestri di sci, che nel gennaio 2007 ha esposto l'esigenza che bisogna metter mano alla legge regionale, sia perché stanno montando sempre più con problemi dal punto di vista giuridico, dal punto di vista di "démarche", delle situazioni problematiche all'interno e al di fuori delle scuole che necessitano degli approfondimenti.
Ecco perché lancio una suggestione: che dopo la pausa estiva la Commissione competente (credo sia la IV) cominci una serie di audizioni, un lavoro di approfondimento, non solo nei riguardi "in primis" dell'Associazione valdostana maestri di sci, ma anche di tutte quelle altre piccole realtà e quelle piccole esigenze che vengono dai maestri liberi professionisti. Faccio un esempio: dovremo prima o poi ascoltare le ragioni e, se non le ascoltiamo a settembre, saremo obbligati ad ascoltarle o a rispondere sugli organi di stampa; allora facciamo prevenzione con informazione, con un approfondimento in commissione, audiamo l'Associazione valdostana maestri di sci, rappresentata o no dal direttivo, dai direttori delle scuole, ma anche in commissione tutte quelle realtà di maestri che si vogliono associare in maniera diversa, che hanno espresso esigenze di tipo diverso dal punto di vista imprenditoriale... per cui in commissione riusciremo ad approfondire questo.
Se non si cambiano le regole - che però siano condivise -... se non si cambiano le regole, che le regole siano conosciute da tutti, ma da tutti, e attraverso la testimonianza di tutti! Lancio ora questa suggestione al Presidente della IV Commissione: lo invito a cominciare un lavoro di approfondimento dopo la pausa estiva. Ringrazio per la risposta l'Assessore.