Oggetto del Consiglio n. 2843 del 21 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2843/XII - Approvazione della risoluzione: "Rispetto del dettato statutario per quanto concerne le procedure relative all'approvazione delle norme di attuazione e recupero dei gravi ritardi accumulati". (Reiezione di altra risoluzione).
Risoluzione
Il Consiglio regionale
Premesso che il Consiglio regionale ha avuto modo, in più occasioni, di affermare l'importanza strategica per l'autonomia valdostana e per i rapporti tra lo Stato e la Regione della normativa di attuazione di cui all'art. 48-bis;
Considerato che sono giacenti presso il Dipartimento per gli Affari Regionali, gli schemi normativi licenziati dalla Commissione paritetica, sui quali il Consiglio regionale si è pronunciato tempestivamente, ma che tuttavia non sono stati, ad oggi, sottoposti all'esame del Consiglio dei Ministri, come invece previsto dalla citata disposizione statutaria;
Preso atto che in risposta alla nota inviata dal Presidente della Regione al Consiglio dei Ministri volta ad ottenere l'approvazione definitiva dello schema di norma di attuazione in materia di Catasto, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali ha reso noto l'insorgenza di difficoltà che potrebbero portare al rigetto di tale norma da parte del Consiglio dei Ministri;
Ricordati i principi statutari, che improntano i corretti rapporti tra lo Stato e la Regione;
Richiamata la propria risoluzione n. 2722/XII approvata all'unanimità nella seduta del 17 maggio 2007 e trasmessa al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali;
Sottolinea
come la fase istruttoria ed il parere delle amministrazioni interessate debbano precedere l'atto deliberativo della Commissione paritetica stessa;
Afferma
che la Commissione paritetica di cui all'art. 48-bis dello Statuto speciale è la sede statutariamente prevista per l'elaborazione di schemi di norme di attuazione da sottoporre al pronunciamento del Consiglio regionale prima e del Consiglio dei Ministri poi;
Auspica
l'autorevole intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri per il recupero dei ritardi sino ad ora accumulati;
Impegna
il Presidente del Consiglio regionale ed il Presidente della Regione a voler dare comunicazione della presente risoluzione ai Parlamentari Valdostani e a rappresentare la situazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali e al Presidente della Commissione paritetica.
F.to: Sandri - Squarzino Secondina
Risoluzione
Il Consiglio regionale
Premesso che il Consiglio regionale ha avuto modo, in più occasioni, di affermare l'importanza strategica per l'autonomia valdostana della normativa di attuazione di cui all'art. 48-bis per i rapporti tra lo Stato e la Regione;
Considerato che sono da tempo giacenti presso il Dipartimento per gli Affari Regionali, tra gli altri, tutti gli schemi normativi licenziati dalla Commissione paritetica, nella sua composizione rinnovata nel 2006, sui quali il Consiglio regionale si è pronunciato tempestivamente, ma che tuttavia non sono stati, ad oggi, sottoposti all'esame del Consiglio dei Ministri, come invece previsto dalla citata disposizione statutaria;
Preso atto che in risposta alla nota inviata dal Presidente della Regione al Consiglio dei Ministri volta ad ottenere l'approvazione definitiva dello schema di norma di attuazione in materia di Catasto, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali ha reso noto che l'iter del predetto schema è stato sospeso a causa della contrarietà di un'amministrazione statale, manifestata successivamente al parere reso dal Consiglio regionale;
Preso atto che il Ministro, nella propria nota, afferma altresì che successivamente all'approvazione da parte della Commissione paritetica ed al parere del Consiglio regionale, lo schema normativo prima di essere sottoposto all'approvazione del Consiglio dei Ministri debba trovare la condivisione dei competenti Uffici statali interessati;
Rilevato che qualsiasi deviazione dall'iter statutariamente previsto a garanzia dell'autonomia speciale, che esplicita il principio pattizio che deve improntare i corretti rapporti tra lo Stato e la Regione e rappresenta lo strumento per l'effettivo e tempestivo aggiornamento dell'ordinamento regionale, pregiudica non solo la lettera, ma soprattutto lo spirito dell'art. 48-bis;
Richiamata la propria risoluzione n. 2722/XII approvata all'unanimità nella seduta del 17 maggio 2007 e trasmessa al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali;
Sottolinea
come la fase istruttoria e le istanze delle amministrazioni interessate debbano precedere l'atto deliberativo della Commissione paritetica stessa;
Afferma
che la Commissione paritetica di cui all'art. 48-bis dello Statuto speciale è l'unica sede statutariamente prevista per l'elaborazione di schemi di norme di attuazione da sottoporre al solo pronunciamento del Consiglio regionale da un lato e del Consiglio dei Ministri dall'altro;
Auspica
l'autorevole intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri al fine di ricondurre la denunciata prassi al corretto rispetto del dettato statutario, operando per il recupero dei gravi ritardi sino ad ora ingiustificatamente accumulati;
Invita
il Presidente della Regione ed i Parlamentari Valdostani a proseguire nelle azioni di tutela intraprese nonché ad adottare ogni misura necessaria ad ovviare all'attuale situazione pregiudizievole per la Valle d'Aosta;
Impegna
il Presidente del Consiglio regionale ed il Presidente della Regione a voler dare comunicazione della presente risoluzione ai Parlamentari valdostani e a rappresentare la situazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali e al Presidente della Commissione paritetica.
F.to: Vicquéry - Rini - Viérin Marco - Frassy - Fiou
Presidente - Avevamo iscritto stamani 2 risoluzioni concernenti la Paritetica: una a firma dei colleghi Sandri e Squarzino Secondina e l'altra a firma dei colleghi Vicquéry, Rini, Viérin Marco e Fiou, farei una discussione congiunta delle 2 iniziative trattandosi dello stesso argomento. Aprendo la discussione generale chiedo se ci sono interventi o per la presentazione degli atti, o nel merito.
La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Io partirei da come è nata questa risoluzione. Le questioni che tali risoluzioni affrontano sono questioni che riguardano i rapporti a livello istituzionale e fra Stato e Regione. Sappiamo che i rapporti fra Stato e Regione non sono fissati una volta per tutte, ma occorre, a seconda dell'evoluzione culturale, politica, istituzionale, adattare la nuova realtà a quello che è un principio basilare, ossia la Valle d'Aosta è una Regione autonoma con uno Statuto che ne detta competenze, che indica strumenti per regolamentare e attuare questa autonomia. Sempre più saremo costretti a pensare cosa vuol dire oggi nella situazione che via via evolve realizzare le prerogative che abbiamo. All'inizio del pomeriggio abbiamo affrontato, seppure in modo diverso, tali questioni. Ricordavamo come con la modifica della Costituzione e con l'articolo 19 che indica nuove competenze alle Regioni anche per noi sarà necessario ripensare la modalità con cui esplicare queste competenze, saranno da definire anche le regole per il federalismo fiscale per le Regioni a statuto speciale. Si tratta di un lavoro lungo e complesso che va compiuto fra 2 istituzioni che devono confrontarsi, in tale caso si devono trovare soluzioni concordate quando si verifica che c'è un disaccordo su alcuni problemi e tutto questo nel rispetto dei propri ruoli istituzionali. Noi - mi spiace dirlo - non ci riconosciamo nel modo con cui l'istituzione Regione si rapporta con l'istituzione Stato-Ministero dei rapporti con le Regioni.
Credo sia giusto e lecito a livello personale non concordare con una serie di modi di fare, si può anche non concordare con alcune espressioni anche usate dal Ministro Lanzillotta nella sua risposta al Presidente della Regione, ma non concordiamo neppure con il tono e con il modo in cui il Presidente della Regione si è rapportato con il Ministero degli affari regionali delle autonomie locali. A livello personale ci possono essere delle divergenze ma, quando mi comporto come istituzione, devo avere il rispetto dell'istituzione; per esempio, non credo sia un modo corretto dal punto di vista istituzionale dire - come conclude il Presidente Caveri nella sua lettera del 27 aprile scorso -: "considerando peraltro l'ampio lasso di tempo già intercorso dalla trasmissione del parere del Consiglio regionale, qualora non si desse seguito a quanto sopra entro 30 giorni..." - ossia fisso un termine, in nome di cosa quel termine, da chi è scritto? - "... dalla data della presente, questa Regione si troverà suo malgrado costretta ad adottare ogni iniziativa ritenuta necessaria al fine di assicurare il corretto rispetto del dettato statutario". È chiaro che, quando si dialoga fra istituzioni, occorre un modo anche corretto e rispettoso di rapportarsi. È in gioco infatti non il rapporto personale fra il Sig. Caveri e la Sig.ra Lanzillotta, ma fra un Presidente della Regione e un Ministro della Repubblica e su questo piano non ci siamo sul modo di rapportarsi. Il Consiglio inoltre ha già espresso un mese fa la sua posizione, quando, di fronte a una questione molto chiara, la stessa questione, aveva all'unanimità adottato una risoluzione in cui diceva: "ricordiamo che esiste all'interno dello Statuto una Commissione paritetica che è lo strumento per risolvere una serie di questioni, noi pensiamo che bisogna valorizzare al massimo questa Commissione paritetica, si auspica che vi sia da parte del Governo il rispetto delle procedure e si invita il Ministro degli affari regionali a farsi garante presso il Consiglio dei ministri di tutto quello che deve essere fatto", la posizione chiara del Consiglio era stata espressa in modo unanime. Ora, mi chiedo se vi sia il bisogno di pronunciarsi come Consiglio nuovamente per accompagnare il tono quasi minaccioso del Presidente della Regione, un po' il suo approccio "muscolare", io non ci sto! Un giorno si "tuona" contro il Governo, si "tuona" contro il Ministero, si usano espressioni quali "tono sbeffeggiante del Ministro", "il Ministro offende e svilisce la dignità del Consiglio Valle", usando toni che sono simili a quelli usati nella lettera precedente da parte dello stesso Presidente, un momento ci si esprime sbeffeggiando il Ministro e il giorno dopo si chiede al Consiglio regionale di accompagnare e sostenere queste richieste, noi queste cose non intendiamo farle. Pensiamo che fra istituzioni si debba dialogare e cercare un accordo e l'autorevolezza con cui si rappresenta un'istituzione non dipende dalla risoluzione che vota un Consiglio, ma dalla capacità di chi rappresenta quella istituzione di essere autorevole, di essersi guadagnato nel tempo questa autorevolezza con i propri comportamenti, con il proprio modo di presentarsi e vivere l'istituzione. Pensiamo che la questione all'esame sia importante, certo, siamo consapevoli che questo problema vada affrontato. Sappiamo anche che una serie di riserve erano già state presentate all'interno proprio nel momento in cui c'era l'istruttoria e probabilmente alcuni pareri negativi che erano stati presentati precedentemente non sono stati forse presi in considerazione. Credo vi siano stati sicuramente degli intoppi durante lo svolgimento di questo iter procedurale, ma anche che a tali intoppi non si possa rispondere alzando la voce, ma concordando e cercando una collaborazione.
Vorrei aggiungere un'ultima riflessione: credo che, come Consiglio, dovremmo chiederci quale ruolo svolgiamo all'interno della procedura della Commissione paritetica, nel senso che il Consiglio è chiamato qui ad approvare una proposta di soluzione su cui non è mai stato coinvolto. Ritengo che il Consiglio debba riflettere su questo e chiederei al Presidente della I Commissione di riflettere su queste cose e di verificare se non è utile, durante l'iter di discussione di un decreto legge, quando si affrontano all'interno della Commissione i vari problemi, che la stessa I Commissione sia coinvolta almeno per conoscere lo stato della questione, altrimenti il Consiglio regionale, di fronte a qualunque problema, non sa nulla, sa il titolo del tema che viene affrontato, si trova il testo in Consiglio quando deve votarlo ed è tagliato fuori da qualunque scelta o coinvolgimento rispetto a questi grossi temi.
Si dà atto che dalle ore 19,48 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - J'accepte volontiers la suggestion de Madame Squarzino pour ce qui est des arguments à solliciter à la Commission paritaire, car j'estime qu'on a la possibilité d'examiner toute une série d'arguments très intéressants qui vont dans la direction d'améliorer notre système d'autonomie, de le rendre plus adéquat aux exigences actuelles. Je dois dire que je ne partage absolument pas l'analyse qu'elle a faite à propos de cette situation, dans laquelle nous nous trouvons aujourd'hui par rapport à cette Commission, car les procédures sont établies par l'article 48bis de notre Statut, il n'y a pas d'autres possibilités d'interprétation. Il s'agit d'une loi constitutionnelle et il s'agit de la respecter. Je crois que le Ministre Lanzillotta ne peut pas, à la suite de l'approbation de ces lois de la part de la Commission paritaire et de leur approbation par le Conseil régional, remettre en discussion les décisions prises. Je ne veux pas entrer en polémique sur cette question, mais j'estime que probablement dans ce cas le Ministre a été poussé à se comporter de cette manière de la part de la structure administrative, qui n'est pas - comme nous le savons bien - une structure qui n'est pas favorable aux autonomies. D'ailleurs les propositions de créer des schémas législatifs ont toujours été avancées de la part de la composante régionale de la Commission paritaire et, si cela est compréhensible, c'est un peu moins compréhensible le fait que les résultats concrets ne se concrétisent pas. Il faut dire que dès 1994 jusqu'à 2001, quand la Commission a été mise en marche, on a eu 10 schémas législatifs qui ont été approuvés par le Gouvernement, tandis que depuis 2001 il n'y a eu que 3 normes d'actuation. Celles qui concernent: "materia di previdenza complementare per la copertura di oneri sanitari ed assistenziali e in materia di funzioni dell'Avvocatura dello Stato". Nous sommes pressés de voir concrétiser celles qui concernent la transmission de compétences de la part de l'Etat envers la Région pour ce qui est du "catasto". Le fait que cela n'aille pas de l'avant constitue pour nous une limitation à celles que nous estimons être nos compétences, nos prérogative autonomistes. Au-delà de la norme sur l'énergie qui ne bouge pas depuis 2001 et qui n'a pas encore été approuvée et qui pourrait nous donner aussi des éléments pour aller de l'avant aussi pour résoudre les problèmes dont on a discuté aujourd'hui, c'est-à-dire augmenter nos compétences à ce propos. Nous nous trouvons en face à cette norme qui est encore là, qui s'est arrêtée peut-être dans quelques bureaux de l'Administration étatique romaine. Nous avons le schéma du "catasto", il y a celui concernant l'institution de haute formation artistique et musicale et encore ceux concernant la motorisation civile et l'exercice du droit de vote ils ont été votés dernièrement par ce Conseil et donc encore dans des limites normales pour une procédure de ce genre. J'estime que le problème existe, nous ne pouvons pas accepter ce comportement de la part du Gouvernement, nous devons essayer tous ensemble de nous mettre d'accord pour représenter à Rome lundi au Président Prodi la position unanime de la part de ce Conseil.
Ce matin on a travaillé sur une proposition concordée, qui a obtenu les signatures de tous les groupes, on a fait participer à la discussion les groupes "DS" et "Arcobaleno" et à la fin ils ont présenté une initiative de leur part qui est semblable à la nôtre, mais elle présente un seul élément pour se différencier par rapport à la notre proposition. Pour ce qui est de l'illustration de la résolution, je ne voudrais pas profiter de votre attention et mortifier votre intelligence, je crois que vous êtes à même de la comprendre dans les détails, elle me parait suffisamment claire et intelligible. Tout organisme - et notre autonomie est un organisme vital - s'évolue, se transforme, nous avons la nécessité de la mettre à jour constamment, s'arrêter signifie perdre des compétences et renoncer à des pouvoirs qui nous reviennent. C'est pour cela que je demande au Conseil de s'exprimer positivement sur ce document, si possible, je demanderais aux groupes qui ont signé la proposition alternative.... si possible de façon unanime... tout en reconnaissant qu'il y a des différentes sensibilités politiques de la part de chaque force et les perspectives sont différentes les unes par rapport aux autres. Je crois que les éventuelles diversités par rapport à cette situation ne doivent pas constituer un obstacle pour une solution finale qui puisse être entièrement partagée. La valorisation de l'autonomie, son évolution en sens positif, sa nécessaire modernisation n'appartient pas à une seule force politique, mais doit constituer un engagement de la part de tous les représentants institutionnels et de toutes les forces politiques qui composent cet organisme, qui représente notre Région. J'inviterais donc tous à la voter, je vous remercie pour votre attention.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Io ho ascoltato con attenzione soprattutto l'intervento del Presidente dell'"Union Valdôtaine", Cesal; Presidente, prima o poi dovrà prendere atto che non può mantenere il suo instabile equilibrio fra Centro-Destra e Centro-Sinistra su valori così importanti, ma dovrà trovare una posizione più equilibrata. Adesso capisco l'intervento di alto profilo, l'invito alla buona volontà, il richiamo alle radici autonomiste, ma sono certo che qualche minuto tornerà alla realtà, una realtà dove anche in questa Regione, come in tutto il resto d'Italia, si confrontano culture diverse. Quello che è successo ieri mattina non è frutto dell'isterismo di un Ministro, che decide che la Paritetica non è più lo strumento primario per i rapporti Stato-Regione. Quello che è successo stamani è altrettanto significativo dell'espressione di una volontà politica, non è una condanna che Padoa Schioppa decida che le Regioni devono essere tutte di tipo ordinario, non è così negativo che la Sinistra radicale creda nel nazionalismo e non nel federalismo. È l'"Union" che deve comprendere questo, che deve comprendere che ormai siamo in bipolarismo culturale che contrappone visioni politiche diverse, che non possono stare nella stessa risoluzione, perché abbiamo testè sentito la collega Squarzino che - con tutto il rispetto che le dobbiamo - sostiene delle idee con convinzione e passione che ci distanziano, perché lei ritiene l'autonomia un privilegio del quale un po' vergognarsi e del quale prima o poi qualcuno ci chiederà giustizia. E lo abbiamo sentito in tutti gli ambiti: nella discussione del bilancio, vi ricordate la questione dei 500 milioni della sostituzione dell'IVA, ogni qualvolta si parla dell'autonomia finanziaria di questa Regione per la Sinistra non italiana, ma valdostana il concetto di autonomia è un privilegio che diventa insopportabile in un mondo che cambia. L'invito allora lo faccio proprio al Presidente dell'"Union": prenda atto lui e il suo partito che i tempi sono cambiati, che le evoluzioni e i confronti ormai sono sui valori. La famiglia: siete per i "Dico"? Ditecelo se siete per i "Dico". Gli extracomunitari, l'immigrazione, il lavoro, la clandestinità, come la combattiamo, con quali riforme? L'"Union" cosa pensa di questi temi che sono sulla "pelle" della gente? Sulle tasse l'"Union" come la pensa sui temi che sono sulla "pelle" della gente? Quando parliamo di Paritetica, parliamo di uno strumento di dialogo fra istituzioni, uno strumento voluto dallo Statuto e quindi dalla Costituzione per far dialogare un'autonomia e uno Stato centrale. Se oggi un Ministro di questo Governo sostiene che tale meccanismo deve essere modificato, che sì funziona, ma che devono anche tutti gli uffici dare il loro parere, non sta solo smentendo i Commissari di parte statale, fra cui vi ricordo c'è un Prof. Louvin molto noto, di parte statale, che condivide questa posizione... perché è stato smentito dal suo stesso Governo che lo ha nominato...
Si sta in realtà mettendo in discussione dei rapporti Stato-Regione e oggi la comunicazione del Presidente che ci comunicava le posizioni chiare del Ministro Padoa Schioppa sono per una formula di federalismo nella quale le autonomie speciali non sono comprese e questo loro, la Sinistra del "Galletto", lo condividono, perché, se non lo avessero condiviso, il Senatore Perrin avrebbe già votato contro la finanziaria o questi tipi di atteggiamenti! Non si è invece mai pronunciato, ha sottoscritto un patto elettorale che è un patto politico e culturale, che è un patto di alleanza. Oggi, finché avremo questo Governo, tutte le autonomie andranno riviste. Si potrebbe poi aprire un discorso sulle autonomie assistite, le autonomie che hanno il loro perché, perché tutte le autonomie non sono uguali, ma crediamo che il momento in cui si sostiene un rapporto federalista fra la nostra Regione e lo Stato si sostiene un principio per noi condiviso, non è così per la Sinistra. Ho il sospetto che quindi l'invito del Presidente Cesal verrà respinto, perché anche i 2 documenti sono diversi e non c'è solo l'imbarazzo di un Valdostano che ha un Governo che fa dei dispetti alla Valle d'Aosta, c'è una condivisione di principio con quel Governo. Con Lanzillotta e Padoa Schioppa i Signori della Sinistra valdostana sono politicamente, culturalmente e ideologicamente d'accordo! Prima quindi l'"Union" si renderà conto che il mondo è cambiato e propone politiche diverse, progressiste o liberali che possono anche stare in equilibrio fra loro, ma non con quella formazione politica, prima il quadro politico si semplificherà, prima i Valdostani avranno risposte più puntuali sulle loro esigenze, prima troveremo anche la formula per dare a questa Regione un futuro nei prossimi 5 anni.
Naturalmente voteremo a favore della risoluzione che abbiamo auspicato ieri, perché riteniamo importante che il Governo regionale e il Consiglio abbiano una posizione chiarissima, ma auspicheremmo che anche il Senatore Perrin... che con la Paritetica ha avuto un'esperienza non felice perché sotto il suo Governo ricordo vi era una Paritetica che di parte statale aveva 3 Valdostani con tanto di Presidente e la parte regionale, Perrin "in primis", fomentava la presidenza da parte della Regione, dopo 12 anni chiedeva la possibilità di avere la presidenza della Regione, altrimenti la Paritetica non funzionava e così è stato per 36 mesi, poi finalmente il gioco si è sbloccato e qualcosa si è portato a casa. Il problema non è la Paritetica: il problema sono le volontà politiche! Noi siamo per un federalismo reale, crediamo in questa autonomia, non solo la difenderemo, ma la sosteniamo.
Presidente - Dichiaro chiusa la discussione generale. Pongo in votazione la risoluzione presentata dai Consiglieri Sandri e Squarzino Secondina:
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 29
Favorevoli: 3
Contrari: 26
Astenuti: 1 (Viérin Adriana)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri sulla risoluzione presentata dai Capigruppo Vicquéry, Rini, Viérin Marco, Frassy e Fiou.
Sandri (GV-DS-PSE) - Per dichiarazione di voto. Ci asterremo su questa risoluzione, ma vorrei sfruttare tale intervento per evidenziare al Consiglio un record che è avvenuto in questo Consiglio, valido per tale legislatura: un gruppo consiliare rappresentato non ha fatto alcun intervento durante i 2 giorni di lavoro, è il gruppo "Per il Partito democratico in Valle d'Aosta", in questo momento anche assente dal Consiglio.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione presentata dai Capigruppo Vicquéry, Rini, Viérin Marco, Frassy e Fiou:
Consiglieri presenti: 31
Votanti e favorevoli: 27
Astenuti: 4 (Bortot, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.