Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2835 del 21 giugno 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2835/XII - Tempistica di predisposizione di un regolamento sui controlli regionali sulla casa da gioco. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che:

- l'art. 2 comma 2 lett. D) della L.R. 36 del 30/11/2001 istitutiva della "Casino de la Vallée S.p.a." prevede che i rapporti tra Regione e società di gestione siano retti da un disciplinare che, tra le altre questioni, regolamenti anche "le modalità di gestione da parte della Regione, sotto il profilo finanziario, gestionale ed operativo in ordine alla Casa da gioco, nonché le attività del servizio ispettivo regionale";

- l'articolo 13 del Disciplinare, approvato con deliberazione di Giunta del 14/04/2003, prevede che i controlli regionali sulla Casa da gioco siano svolti secondo "le modalità previste dall'apposito regolamento da approvarsi dal Consiglio regionale entro 180 giorni";

- il nuovo regolamento per definire il controllo, la regolarità dei giochi e dei relativi incassi non è stato a tutt'oggi determinato e, pertanto, continua ad applicarsi quello approvato nel 1967;

- a più riprese le cronache giudiziarie hanno evidenziato la debolezza dei controlli interni con particolare riferimento alle loro procedure e ai loro strumenti;

- il 26 ottobre 2006 il Consiglio regionale ha approvato una mozione nella quale si impegnava la Giunta a dare attuazione, entro150 giorni, alla previsione di cui all'art. 13 del Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, portando all'esame delle competenti Commissioni consiliari una proposta di regolamento inerente le modalità e gli strumenti del controllo regionale;

- l'impegno assunto dalla Giunta è stato disatteso, poiché, nonostante i tempi indicati nella mozione siano abbondantemente scaduti, nulla ad oggi è stato fatto;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:

1) i motivi e le cause dei ritardi rispetto all'impegno assunto nella mozione approvata dal Consiglio il 26 ottobre scorso;

2) entro quando prevedono di dare attuazione a quanto previsto nella citata mozione.

F.to: Frassy - Lattanzi - Tibaldi

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - L'argomento non è nuovo, Assessore, perché della gestione o dell'adeguamento della gestione dei controlli all'interno della casa da gioco abbiamo avuto modo di discutere a più riprese, esponendo a margine degli ampi dibattiti sulla casa da gioco la problematica dei controlli. Mi preme ricordare, nell'illustrare l'interpellanza, come il Consiglio il 26 ottobre 2006 avesse adottato una mozione dove si impegnava la Giunta entro 150 giorni da quella data a portare alla discussione delle Commissioni consiliari competenti la problematica dell'adeguamento dei controlli regionali. Eravamo arrivati a questa determinazione, perché nel 2007 noi fra i tanti anniversari potremmo celebrare il quarantennale del primo e unico regolamento di controllo del casinò, che risale al 1967. Quaranta anni sono tanti, soprattutto per un regolamento che adottava procedure che nel 1967 potevano essere soddisfacenti, ma che 40 anni dopo, con l'evoluzione delle problematiche e dei giochi stessi, sono obsolete e superate dai tempi. Tant'è che nel 2001 la legge n. 36 all'articolo 2, comma 2, lettera d), diceva che i rapporti fra la Regione e la nuova società di gestione, la "Casinò S.p.a.", sarebbero stati retti da un disciplinare, che avrebbe dovuto fra le varie questioni affrontare anche le problematiche del servizio ispettivo regionale. Arriviamo all'aprile 2003, con deliberazione di Giunta viene approvato questo disciplinare che all'articolo 13 dice testualmente che le modalità dei controlli dovranno essere previste da apposito regolamento, da approvarsi in Consiglio regionale entro 180 giorni. Sono passati 3 anni e 8 mesi dalla deliberazione di Giunta che adottava il disciplinare, che prevedeva i 180 giorni; nell'ottobre 2006 abbiamo avuto modo di confrontarci in maniera sintetica, convenendo sull'opportunità che questo impegno del disciplinare venisse adempiuto. Voglio ricordare alcune parole significative che lei, Assessore ha espresso. "Il Governo..." - lei diceva - "... non è contrario a questo tipo di mozione" e, rispetto ai 90 giorni che avevamo indicato nel testo originario della mozione, chiedeva un lasso di tempo maggiore per permettere a tutte le parti di fare valutazioni su quali potrebbero essere le conseguenze di modifica del regolamento, per poi parlarne in Commissione ed era particolarmente motivato in quell'ottobre, perché diceva: "mi piace questo ragionamento di presentare in Commissione il regolamento, dove poi si potrà dibatterne", poi suggeriva di sostituire il termine dei 90 giorni con il 28 febbraio, ossia aggiungeva 60 giorni. Alla fine i 60 giorni in più, che erano 4 mesi, diventano 5 mesi con 150 giorni, per cui alla fine avevamo concordato anche il percorso in base alle esigenze che la Giunta riteneva necessarie per poter avviare il confronto con le delegazioni sindacali, probabilmente con la stessa S.p.a., e portare nelle commissioni una proposta articolata di regolamento. Mi sembra di poter dire che ad oggi non sia accaduto molto o quantomeno non molto di significativo rispetto agli impegni che questo Consiglio aveva richiesto alla Giunta, in particolare lei, Assessore, che ha delega in tale materia. Di conseguenza, con questa interpellanza ritorniamo su tale argomento perché riteniamo che più il tempo passa più diventa urgente "porvi mano" e le domandiamo quali sono i motivi e le cause di questi ritardi rispetto a quell'impegno che è scaduto a marzo scorso; di conseguenza, le chiedo anche quando pensa di poter portare in Commissione questa proposta di regolamento, sulla quale poi iniziare il confronto sul merito delle problematiche, che non è il caso di affrontare nell'ambito dell'iniziativa odierna.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Ritengo che l'interpellanza dia modo di dare contezza dell'attività effettuata da quel giorno in cui fu approvata la risoluzione da parte del Consiglio regionale. Quella risoluzione fu condivisa e votata convintamente, perché, di fatto, vi erano degli impegni sanciti dal disciplinare, ma c'erano anche delle cose che meritano di essere riconsiderate. Il disciplinare e il regolamento sono strettamente collegati e sin da subito il Consiglio regionale si è messo ad elaborare con i suoi dirigenti dei documenti, che sono stati oggetto di un confronto serrato con le organizzazioni sindacali. Le posizioni purtroppo non sono state posizioni convergenti e rispetto ad un eventuale nuovo regolamento, che ha dei riflessi sull'organizzazione del lavoro, ma anche sul contratto di lavoro, sarebbe stato assurdo proporre alle commissioni un documento che non fosse stato oggetto di un confronto e di un responso delle organizzazioni sindacali. I confronti che si sono susseguiti con uno scambio di reciproca documentazione hanno generato - e a questo punto faccio un salto per arrivare alle ultime attività - nello scorso mese addirittura la dichiarazione dello stato di agitazione dei sindacati e dei controllori, perché le risposte fornite dall'Amministrazione regionale erano considerate delle posizioni del tutto inaccettabili. Rispetto a questo tipo di posizione, vi è stato un ulteriore incontro e ad oggi la situazione è di un verbale di un incontro avvenuto fra la Presidenza della Regione e le organizzazioni sindacali in cui vengono declinate alcune attività che dovrebbero portare ad un accordo. Tale documento, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dalla Regione il 4 giugno, 2007 recita:

"Il Presidente della Regione si impegna a dare specifica direttiva all'Agenzia regionale delle relazioni sindacali per analizzare in contrattazione di settore la figura professionale del controllore regionale, le sue specificità normative ed economiche. Il Presidente della Regione propone il recupero delle figure professionali inquadrate dalla categoria "D", attualmente non ricoperte dalla pianta organica del personale della direzione della casa da gioco, che prevede ad oggi il numero di 11 istruttori amministrativi. Il Presidente della Regione e l'Assessore alle finanze propongono, previa approvazione del nuovo disciplinare da parte del Consiglio regionale, di procedere al riesame del regolamento della funzione del controllo regionale. Il Presidente della Regione, dimostrando sensibilità e attenzione alle proposte delle organizzazioni sindacali, presentate alla sua attenzione il 28 febbraio 2007, in particolar modo ha evidenziato e concordato sui punti relativi alla... dei regolamenti dei giochi proposti dalla gestione, sul riconoscimento del particolare ruolo svolto dai controllori regionali a tutela degli interessi regionali, sul controllo delle attrezzature di gioco e sull'accesso da parte del controllo regionale ai sistemi informatici attraverso specifiche procedure".

In buona sostanza, questa è un'attività decisamente delicata che deve essere gestita cercando il più possibile di far convergere le varie posizioni. Questo tipo di attività e di trattativa la dice lunga: da un lato, quelle date che abbiamo indicato erano delle date che avremmo voluto rispettare, ci siamo impegnati per rispettare tali date; il confronto si è dimostrato molto più complesso rispetto alle aspettative; d'altra parte, lei ha ricordato i 40 anni del regolamento, forse questa è un'attività non così semplice se non si è riusciti... lei è partito correttamente da questa legislatura, ma io ho documenti che risalgono addirittura al 1997, dove c'è già un'istanza.

Rispetto agli impegni, mi sento di dire che non è stato perso un giorno nel cercare di dare una soluzione. Vi è stata tutta la buona volontà; le posizioni ovviamente sono posizioni che meritano un'attenta analisi, perché qualsiasi tipo di modifica introduce delle conseguenze sia operative che organizzative, ma anche retributive ed economiche. Nel dire questo dico anche che, se gli interpellanti ritengono, si può fare in Commissione un'audizione con il sottoscritto e con i dirigenti regionali, in modo da darvi contezza dei documenti e delle posizioni che ad oggi non hanno permesso di portare un documento articolato, ma danno modo di evidenziare le posizioni e soprattutto i maggiori oggetti del contendere, perché, rispetto a questa organizzazione, vi sono dei riflessi che non sono trascurabili e che coinvolgono più di un dipartimento.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Siamo completamente insoddisfatti della sua risposta, Assessore, e siamo anche enormemente preoccupati, perché non è possibile che in questa Regione nulla riesca ad accadere nei tempi non dico normali, ma quantomeno nei tempi che vi prefissate. Se partiamo dalle strutture a servizio del turismo, e cito l'aeroporto perché ne parleremo a breve, ci rendiamo conto che sono almeno 25 anni che continuiamo a teorizzare un aeroporto futuribile e siamo ancora all'"aeroclub" di un tempo. Se andiamo a vedere quello che accade nel settore dei beni culturali, ne abbiamo parlato ieri e mi è facile citarlo, il Parco archeologico di Saint-Martin, sono 35 anni che è in fase di riflessione, di studio e adesso con una fatica incredibile sta andando in cantiere una pessima realizzazione. Se ci soffermiamo sulle problematiche della sanità la vicenda dell'Ospedale si commenta da sola, anche qui i tempi sono biblici. Se parliamo dell'industria e facciamo riferimento all'"area Cogne", abbiamo tempi biblici con risultati disastrosi. Se ci soffermiamo sulla problematica del casinò, non riusciamo a cambiare regolamento di controllo, ma come pensa lei di poter rilanciare l'attività della casa da gioco quando non riesce a gestire un regolamento di controllo che è alla base di quei meccanismi necessari per un buon funzionamento della casa da gioco? È disarmante il fatalismo con cui affrontate queste situazioni! Assessore, se lei è prigioniero di una cultura veterocomunista, che è quella della concertazione, in base alla quale non fate nulla se non avete il "placet" dei sindacati, ne prendiamo atto, ma i sindacati hanno un ruolo e l'Esecutivo regionale ha un altro ruolo, non potete nascondervi dietro ai sindacati, altrimenti andate a casa, date il casinò ai sindacati e lo fate gestire a loro, che difficilmente potrebbero fare peggio di quello che avete fatto voi negli ultimi 10-15 anni! Lei fa bene a sentire i sindacati, li deve sentire in ossequio a una corretta procedura dialettica fra le rappresentanze sindacali e chi alla fine ha l'onere della decisione: la decisione o l'assumete con l'accordo, o l'assumete recependo le istanze sindacali, o vi assumete l'onere del governo; di conseguenza, dovete essere in grado di dire certe volte "sì" e certe volte "no". Non potete continuamente rimandare le decisioni sul presupposto questa volta che sono i sindacati che vi impediscono di procedere, tanto più che la materia dei controlli, se è vero che può implicare dei riflessi anche sull'inquadramento del personale, ipotizzando figure nuove, sistemisti, se vogliamo allargare il meccanismo del controllo ai nuovi giochi elettronici... è evidente che dovremo ipotizzare di avere dei profili diversi nell'ambito dell'organico dei controllori regionali.

Questo è un aspetto, Assessore, non può essere bloccata tutta la problematica su tale vicenda, tant'è che, rispetto a quanto lei ha detto, penso che ci siano altri documenti e in particolare il documento del 28 febbraio 2007 esplicitato dalle organizzazioni sindacali, sui quali penso sia necessario che qualche riflessione venga fatta. Non so quali riflessioni abbia fatto la Giunta su quelle richieste di nuove procedure tipo il sistema degli audiovisivi, tipo il controllo delle attrezzature di gioco che paradossalmente oggi sono controllate dai tecnici della società, mentre dovrebbero essere co-controllate anche dal corpo del controllo regionale. Sulle procedure dei rilievi che devono essere codificate, come era una volta e come non è più oggi, prendiamo atto che la Giunta è in attesa che i sindacati propongano non abbiamo capito bene quale tipo di soluzione, perché le soluzioni i sindacati le hanno proposte; che lei mi dica che in 3 anni e 8 mesi, piuttosto che negli ultimi 6 mesi la Giunta non sia riuscita a trovare un punto di incontro e ad assumersi una responsabilità in merito a questo argomento è la dimostrazione dell'incapacità con la quale vi state muovendo, ma incapacità politica prima ancora che amministrativa. Avete la difficoltà ad assumervi la responsabilità politica di prendere delle decisioni e questo è grave, perché si parla spesso di costi della politica, ma bisognerebbe parlare dei danni della politica, che sono di gran lunga maggiori dei costi della politica, perché la politica ha responsabilità di assumere delle decisioni e ogni volta che la politica non si fa carico dell'onere di assumere decisioni e posticipa il momento della decisione, di conseguenza posticipa il momento dell'ottimizzazione di quelle scelte e di quelle decisioni, la politica crea dei danni. Lei, Assessore, in virtù della delega che ricopre, è uno dei maggiori responsabili dei danni della politica in Val d'Aosta, perché i conti, i danni, le finanze pubbliche della "Casinò S.p.a." sono danni di cui prima o poi qualcuno si dovrà assumere delle responsabilità! È facile fare come lei fa, che non risponde a nessuno: non risponde alla "Casinò S.p.a." perché ogni 2 anni manda a casa il "CdA" perché sono degli incapaci, ma chi li ha scelti gli incapaci? Li ha scelti l'opposizione, li ha scelti la sua maggioranza? Mi risulta che quelle scelte maturino neppure in Giunta, ma in una parte della Giunta. Lei allora dovrà rispondere a qualcuno, ma risponde a qualcuno che è in questo Consiglio o a qualcuno che è fuori di tale Assemblea? Perché, se così è, sarebbe interessante capire alla fine di quale fiducia gode nel gestire la sua delega. La invitiamo allora ad uscire dal torpore, dalla torre eburnea in cui lei si è rinchiuso, a prendere atto che la società, e non solo la società "Casinò S.p.a.", ma la società valdostana ha bisogno di risposte e che il casinò è una delle risposte alle quali dobbiamo come Consiglio regionale far fronte. Come opposizione ci facciamo carico di stimolare una risposta, ma vediamo che lei ha eretto "un muro di gomma" dove molte volte anche dicendo "sì" e prendendo degli impegni pubblici in aula alla fine è inconcludente nelle determinazioni politiche. Per l'ennesima volta, Assessore, la stimoliamo a farsi carico delle sue responsabilità, anche perché prima o poi qualcuno gliene chiederà il conto e può essere che il conto - Assessore, lo prenda con benevolenza - possa essere anche non solo un conto politico, perciò la sollecitiamo nuovamente a muoversi.