Oggetto del Consiglio n. 2830 del 21 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2830/XII - Spostamenti di reparti nell'ambito delle strutture ospedaliere della regione. (Interpellanza)
Interpellanza
Avendo appreso che sarebbero stati decisi alcuni spostamenti sia dall'ospedale Beauregard a quello di Viale Ginevra sia di reparti all'interno dello stesso stabile dell'ex Mauriziano;
Appurato che, se ciò fosse vero, si assisterebbe allo spostamento di ben quattro reparti (Otorinolaringoiatria, Geriatria Acuti, Pneumologia, Nefrologia), alla sottrazione di sei posti letto al reparto di Oncologia (definito dallo stesso Assessore, nella seduta del 6 giugno u.s., come "... un reparto che è un lusso... sono tutte camerette a 2 letti col bagno, con l'apparato di aspirazione, ecc.") e al trasferimento di 6 posti letto nell'Hospice da attivare presso l'APS "G. B. Festaz" di Aosta;
Constatato che, secondo quanto riportato dalla DG. n. 1507 del 1° giugno 2007, i sei posti di Hospice sono attivati in una struttura residenziale che non si configura come struttura residenziale per le cure palliative;
Appreso inoltre che l'attivazione dell'Hospice presso l'APS G.B. Festaz, comporta la sottrazione di posti letto previsti per l'assistenza socio-residenziale per le persone anziane;
Visto che tali spostamenti, se risultassero veri, comporterebbero uno stravolgimento della programmazione sanitaria;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) se corrispondono al vero le informazioni sopra riportate, quali sono le motivazioni di tali spostamenti e in quale programmazione si inseriscono;
2) se i reparti trasferiti troveranno nella nuova collocazione le stesse condizioni strumentali e/o alberghiere, oltre che di assistenza infermieristica, richieste dalla specificità degli utenti dei singoli reparti o se sarà necessario procedere a modifiche e a lavori di ristrutturazione e, in questo caso, con quali costi;
3) quale ambiente si predispone a malati terminali nell'Hospice al G.B. Festaz e a quale modello di Hospice si fa riferimento;
4) se si sono sentiti gli operatori interessati da questi spostamenti, quali le osservazioni fatte e se, alla luce di eventuali criticità emerse, si intende rivedere tali spostamenti.
F.to: Squarzino Secondina - Venturella
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Noi abbiamo presentato questa iniziativa sollecitati da più persone, anche incontrate per strada, conoscenti che ci chiedono se sappiamo cosa sta succedendo in questo momento in Ospedale: c'è un trasferimento di reparti da una parte all'altra senza che si capisca la logica di tale movimento. Volevamo capire se queste informazioni che ci hanno fornito alcuni cittadini e alcune cittadine corrispondono al vero. Cosa ci hanno detto? Ci hanno detto che assistiamo allo spostamento di ben 4 reparti: c'è un Reparto di Otorinolaringoiatria che è al Beauregard e che dal Beauregard viene in Viale Ginevra, primo spostamento; secondo spostamento: è chiaro che, se viene in Viale Ginevra, deve andare qualche letto in qualche reparto, allora lo si mette nel Reparto di Geriatria acuti...
(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)
... andremo insieme nel Reparto Geriatria acuti, vedrà... allora primo spostamento, dal Beauregard a Viale Ginevra, otorino. Dal Reparto Geriatria acuti poi questi ammalati vengono presi e portati in un altro reparto, non so se è Pneumologia, non so bene dove vanno a finire questi. A tale punto abbiamo Pneumologia e anche l'altro Reparto di Nefrologia, dove vanno a finire i pazienti di Geriatria acuti. Pneumologia viene messa nella Palazzina degli infetti, Nefrologia viene messa dove c'è Oncologia. Può darsi che non sia vero questo, può darsi che tali trasferimenti non siano quelli che mi hanno indicato, spero che non sia così, ossia che i reparti non siano considerati delle pedine, per cui dal Beauregard a Geriatria acuti, da Geriatria acuti a Pneumologia e Nefrologia, da qui li sposto a Pneumologia e al Reparto infettivi e poi da Nefrologia li sposto in Oncologia: questo per dire quali sono i trasferimenti. Vi è poi un ultimo trasferimento, perché, nel momento in cui gli ammalati di Nefrologia sono messi nel Reparto di Oncologia, visto che i letti non aumentano, ma vengono occupati alcuni letti, alcuni ammalati del Reparto di Oncologia vengono qui cancellati e viene aperto l'"Hospice" di 6 posti letto presso "G. B. Festaz".
Io sto raccontando dei trasferimenti e chiedo: primo, se sono vere queste informazioni, come mai ci sono tali spostamenti, in quale programmazione si inseriscono, perché credo che spostare un reparto da un luogo all'altro, mettere insieme, oppure scindere delle "équipes" infermieristiche che hanno già acquisito un'esperienza di lavoro comune debba rispondere a una programmazione molto più ampia. Ancora: qui si spostano non delle pedine, ma si spostano dei reparti, ossia un insieme di ammalati con la propria "équipe" di assistenza infermieristica, che non è indifferente mettere in un posto o nell'altro, perché non è indifferente se l'ammalato avrà ancora o non avrà più quella assistenza infermieristica che fino ad allora aveva avuto. Ci chiediamo anche dal punto di vista alberghiero se effettivamente tutto è a posto. Ricordo che, quando Geriatria acuti è stata trasferita dal Beauregard a Viale Ginevra, si sono dovuti fare una serie di interventi nelle camere da letto, per i bagni e tutto quanto. La domanda allora è se per esempio il Reparto di Geriatria acuti, che viene spostato in quel di Pneumologia e Nefrologia, avrà dal punto di vista alberghiero, nei bagni l'attrezzatura necessaria per fare tutte le cose che in Geriatria acuta vengono fatte e non vengono fatte in Medicina o in altri reparti. Ancora: sappiamo che una serie di ammalati hanno bisogno di particolari attrezzature; vorremmo capire se nel nuovo reparto dove vanno gli ammalati avranno tutta quella strumentazione garantita finora nel reparto in cui sono e poi se dovranno essere modificati i costi...
Abbiamo poi l'ultimo spostamento: l'"Hospice". Credo che sull'"Hospice" si siano scritti fiumi di parole, si sono stesi diversi progetti, la stessa Val d'Aosta ha chiesto al Ministero della sanità dei fondi per fare un "Hospice" e trasformare una parte delle strutture attualmente ospedaliere in "Hospice", in strutture che chiedono delle cure palliative. L'"Hospice" dovrebbe essere il momento in cui i malati terminali vengono accolti in modo tale che la speranza non venga uccisa, in modo tale che la vita sia possibile, in modo tale che si accompagni la persona con la qualità di vita umana nell'ultima fase della sua vita con una malattia terminale, che tutti sappiamo cosa significa dal punto di vista non solo fisico, ma psicologico per l'ammalato e i familiari.
Volevamo poi sapere tutti questi spostamenti da chi sono stati decisi, chi è stato interpellato, chi ha espresso il proprio parere, le proprie osservazioni, se sono emerse criticità; magari va tutto bene, magari sono critiche solo le poche - o le tante - persone che ho incontrato. Se sono emerse delle criticità, se si intende rivedere questa programmazione per consentire tutta una serie di modalità di lavoro, di cure e di assistenza, a cui gli ammalati - qualunque sia il loro stato - hanno diritto.
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.
Fosson (UV) - Collega Squarzino, cercherò ancora, per rispetto verso il suo ruolo, di dialogare e di spiegare, perché lei ha il diritto di sapere, mi permetto solo di dire che la qualità dei servizi non sta a cuore solo a lei, che queste non siano pedine non lo sa solo lei, ma lo sanno tutti! E che questa decisione sia stata ampiamente condivisa da tutti, compresi i sindacati, quelle persone che lei ha incontrato lo sanno benissimo, perché sono state fatte molte riunioni. Lo so chi sono queste persone, perché hanno scritto anche a noi; mi piacerebbe però che lei confrontasse l'ipotesi di queste persone con tutte le altre persone che hanno condiviso e scelto tali spostamenti e tali modifiche: questa sarebbe una questione di rispetto che chiediamo anche nei nostri confronti, perché non siamo degli avventurieri che prendono i malati, li spostano e li buttano in un angolo! Se crede di essere solo lei ad avere a cuore la salute e il bene dei malati valdostani, questo è demagogico ed è mancanza di rispetto nei nostri confronti!
Sono stupito di quanto mi chiede oggi, perché 15 giorni fa, quando lei parlava degli ospedali nuovi, una delle cose che ha sostenuto con maggior forza è stata la necessità di flessibilità. Lei diceva che gli ospedali moderni devono essere flessibili e aggiungeva giustamente il collega Sandri che dobbiamo pensare a delle strutture che possano essere aperte a più esigenze e a più strutture. Si ricorda che ha parlato a lungo di flessibilità? Il Ministro Turco parla di una nuova "governance" e questo mi trova perfettamente d'accordo, però non si può dire 15 giorni prima che bisogna essere flessibili e 15 giorni dopo "stracciarsi le vesti", perché abbiamo cercato di mettere in opera tale flessibilità. Sa qual è il grande problema della flessibilità da noi? Lo sa? È che ci sono delle non flessibilità culturali e mentali di certi medici, infermieri o primari, che, quando hanno scritto: "fuori 18 posti letto", devono essere 18 posti letto, anche se il 40% di questi posti letto è vuoto! Non possiamo andare avanti se non accettiamo questa flessibilità, che è una flessibilità ragionata, ma che è stata proposta da lei, dal Consigliere Sandri ed è proposta dal Ministro Turco, ed è estremamente condivisa!
Il Consigliere Sandri prima parlava di inefficienza del pubblico, ha ancora ragione: se non interveniamo su queste inefficienze, il nostro pubblico - a cui crediamo molto - non ce la farà!
Vi era un'altra esigenza alla base di tali azioni estremamente condivise: la necessità di mantenere una qualità. Se analizza il nostro servizio sanitario, potrà verificare che eroga una qualità che nessun altro servizio dà. Un'infermiera ogni 10 malati rispetto al Piemonte che ne dà 1 ogni 15, o 1 ogni 20, ma proprio per questo in periodo di ferie, in cui non possiamo lasciare dei reparti vuoti al 40%, questo è spreco, non è qualità per i malati lasciare posti vuoti, non si può mantenere una qualità di 1 a 10 se non riorganizziamo con una logica. È stato deciso di riorganizzare, la decisione è stata di tecnici e non politica, perché, di fronte alle restrizioni di bilancio e di fronte a degli sprechi, bisognerà agire mantenendo soprattutto la dignità del malato. Prime motivazioni: portare l'Otorinolaringoiatria in Viale Ginevra, e dico anche una cosa, che questi cambiamenti - che la volta scorsa diceva essere giusti, perché bisogna essere flessibili e che questa volta contrasta per motivi ideologici - hanno una logica nel sistema sanitario e le faccio 2 esempi: 2 anni fa si operavano 40 cancri del polmone, 40 pneumectomie, adesso se ne fanno 1 o 2 all'anno, perché con le nuove tecniche si è visto come con piccole metastasi non conviene operare, ma conviene curare in altro modo; HIV, qui abbiamo 1 o 2 ricoveri all'anno, cosa teniamo: 4 letti liberi e 3 infermieri a non far niente? Questo è qualità e rispetto del malato e della professionalità?
L'"équipe" di infermieri... cerchiamo di essere onesti qui, Signora mia! Esistono 2 tipi di specializzazioni di laureati in Scienze infermieristiche: la rianimazione e la pediatria, per il resto non è previsto che il laureato in Scienze infermieristiche lavori in un reparto, piuttosto che nell'altro. La professionalità di questi infermieri necessita - e molti lo richiedono - un cambiamento di reparto per acquisire maggiore professionalità. Il sistema anglosassone ci dice che ogni 2 anni bisogna cambiare gli infermieri dalla loro sede, perché alcune volte si crea nel reparto un sistema di amicizia o inimicizia che non è sempre positivo e allora ogni 2 anni gli Anglosassoni comunque rivedono le cose per aumentare la professionalità. Noti una cosa: l'infermiere sul territorio, il laureato in Scienze infermieristiche che si trova sul territorio e che svolge una funzione preziosissima, vede il malato oncologico, vede il malato con piaghe, vede il malato chirurgico, non può avere una specializzazione, non è prevista dal regolamento. Saranno aiutati nei primi giorni, ma il laureato in Scienze infermieristiche deve avere una professionalità ampia, altrimenti siamo noi a sminuirne la qualità.
L'Otorinolaringoiatria era la prima esigenza, doveva essere portato giù perché sono state ristrutturate le sale operatorie, perché l'arrivo del prof. Canzi - non era prevedibile -, ha fatto passare l'utenza dell'Otorinolaringoiatria da 10 a 50, ha bisogno di una rianimazione e di servizi che al Beauregard non ci sono; per la dignità dei malati che venivano operati relativamente all'Otorino era necessario riportarli in Viale Ginevra.
Malattie infettive: questo reparto nel 2006 ha avuto una percentuale di occupazione dei posti letto del 60%, perché sono bravi! I malati di polmonite, invece di stare 10 giorni in reparto, stanno 2 giorni, poi sono visti in ambulatorio; il 40% di media dei letti erano vuoti con lo stesso organico di personale: questo vuol dire quella flessibilità che lei ha auspicato l'altra volta e che elimina degli sprechi. Negli ultimi 5 anni il 90% delle patologie trattate in malattie infettive erano patologie polmonari, per cui ecco perché la Pneumologia si trasferisce lì. Pneumologia che va a stare molto meglio, perché sono tutte camerette a 2 letti, mentre dove stavano prima non lo era.
Le lamentele sono venute dall'U.B. di Oncologia, è vero. Lei sa che l'Oncologia è in una fase di passaggio, perché il vecchio Primario aveva un'ipotesi; quelli che vi sono adesso e che non hanno voluto fare il concorso da primari sanno come riorganizzare tutto il reparto ma, quando c'è stato da prendersi la responsabilità come primari, non l'hanno presa e allora è venuto un Primario da fuori, che sta prendendo servizio in questi giorni, e ci darà le sue indicazioni anche sull'occupazione e sulla flessibilità. Se lei va a vedere il "Libro bianco dell'Oncologia", che è il regolamento dell'Oncologia, vedrà che per 100mila abitanti c'è bisogno di 9-12 posti letto, noi ne avevamo 18 nonostante che sia aumentata l'ADI, siano aumentate le cure palliative e ci sono 8 oncologici, invece di 4 come è scritto. Come le avevo detto precedentemente, è un reparto molto bello, ma è sovradimensionato. Cosa chiedeva l'Oncologia? L'Oncologia chiedeva di togliere dal servizio di ricovero i malati terminali. L'"Hospice", verso cui abbiamo un'attenzione particolare, perché l'"Hospice" è partito nella ristrutturazione, l'"Hospice" ha avuto un periodo di progettazione lungo come sono le pratiche, però incominciano nel mese di agosto-settembre la costruzione dell'"Hospice". Noi per il mese di maggio avremo l'"Hospice" al Beauregard, "Hospice" per 8 posti, però tutti i malati e le famiglie dei malati ci chiedevano di allontanare la loro degenza dal Reparto per acuti di Oncologia, perché lì ci sono i malati che fanno le cure, ci sono i malati terminali e tutti ci chiedevano di portare in altra sede questi malati.
Mi scusi, ma l'acuto dell'Oncologia non è l'"Hospice", i malati terminali lì non stanno bene! Erano malati che dovevano andare a casa, che dovevano essere seguiti dalle cure palliative, ma che non potevano farlo per situazioni sociali. Fra 6 mesi avremo l'"Hospice" con tutte le garanzie e le strutture al Beauregard, nel frattempo abbiamo pensato di portarlo provvisoriamente nella RSA di Via Festaz, che sta andando benissimo. Tutti i malati che prima non volevano andare dalla riabilitazione in RSA ad Aosta danno un giudizio positivo, vada a vedere e troverà che motivazione c'è nel personale, che attenzione c'è. Se i malati vanno lì provvisoriamente e non sono posti sottratti dagli anziani, questi che le hanno detto questo hanno la preoccupazione che non ci siano i posti per anziani; se legge bene la deliberazione, questi 6 posti sono nell'ambito della RSA e non degli anziani. Se va a vedere ancora meglio, vedrà che per il mese di agosto saranno in funzione altri 8 posti per anziani, perché sarà ristrutturato l'alloggio delle suore lì. Abbiamo quindi creato non dico un "Hospice", ma un posto più adeguato per quei malati che erano seguiti non correttamente, per la loro impostazione in Oncologia. Non solo, mi permetta, quelli che si preoccupano della situazione degli anziani devono sapere che in Aosta in questo momento l'UVG ha 8 domande di ricovero per anziani, in tutte le altre microcomunità della Valle non c'è lista di attesa, perché è stata fatta una riorganizzazione. Lei ha parlato della Geriatria per acuti, abbiamo avuto delle difficoltà teoriche, ideologiche del Primario che non voleva portare la Geriatria da là a qui; adesso vada a chiedere a tutti se non è meglio la Geriatria qui. Abbiamo ridotto i ricoveri da 2 anni a 16 giorni con grande vantaggio di tutti i malati e con la possibilità di iniziare prima delle riabilitazioni.
Penso che queste riorganizzazioni non siano state delle idee che ho avuto la mattina, ma estremamente meditate per migliorare l'efficienza e la qualità dei malati. La struttura "JB Festaz" è un servizio temporaneo per questi malati, che impropriamente erano in un reparto per acuti, i 18 posti dell'Oncologia erano sovradimensionati, la Nefrologia che stava in un reparto in cui c'erano camere a 4 letti andranno a stare nel Reparto di Oncologia con stanze a 2 letti e quindi andranno a stare meglio e già negli anni passati c'era Oncologia e Nefrologia, perché i malati nefrologici che sono ricoverati sono malati che hanno sempre delle sindromi paraneoplastiche, quindi anche loro andranno a stare meglio.
Termino dicendo che è stata condivisa... qui mi ascolti per favore perché, quando le vengono a raccontare qualcosa, già l'altra volta lei ha detto che le avevano raccontato in modo sbagliato e io accetto la sua buona fede, le avevano detto che toglievamo 10 anni di contributi, invece l'ipotesi era di togliere 3 mesi e non sono stati neanche quelli delle aggiuntive... forse le danno delle notizie sbagliate. Questa decisione è stata prima verificata dall'ufficio tecnico, dai tecnici che hanno verificato quello che diceva lei - se c'erano tutte le strutture... -, poi è stata presa una decisione tecnica, l'Ufficio di direzione ha valutato questa necessità della flessibilità, ne ha parlato con il Collegio di direzione che ha condiviso all'unanimità ... non solo, abbiamo riunito i sindacati, a cui abbiamo presentato l'ipotesi, abbiamo ascoltato le loro osservazioni, è stato condiviso, abbiamo fatto una riunione dopo che avevamo visto tutti i singoli... una riunione con tutti gli operatori e con i sindacati. In questo voglio sottolineare la grande responsabilità di tutte le organizzazioni sindacali, perché, di fronte ad un'esigenza di riorganizzazione che mantenesse una qualità dei servizi, mantenesse un infermiere ogni 10, ma andasse a togliere gli sprechi, anche dicendo a qualcuno: "Signore, se hai il 40% di letti in meno, adesso te ne mettiamo qualcuno in più perché hai lo stesso organico, dovrai lavorare un po' di più, non ti possiamo lasciare con il 40% di letti vuoti e gli altri sono su al Beauregard che non hanno la rianimazione!". Mi permetta, è stata una decisione ampiamente condivisa da tutti, non è stata condivisa da qualche medico che non ha questa idea della flessibilità, che ha difficoltà a cambiare. Capisco che anche gli infermieri abbiano costituito dei buoni gruppi e questo può essere ripreso dopo l'orario di lavoro, ma il buon gruppo può costituirsi da un'altra parte, la professionalità deve giocarsi in questi casi. Non possiamo mantenere gli sprechi... mantenere la qualità, riassorbire tutti i precari che abbiamo, non possiamo pagare le aggiuntive e gli oneri delle aggiuntive, come facciamo, senza una riorganizzazione. Riorganizzazione che, come ha detto lei, è auspicabile, perché senza una flessibilità mentale non riusciremo a far funzionare meglio assolutamente nulla. L'esempio della Geriatria è un esempio emblematico, siccome crediamo nella flessibilità, andremo a verificare con le famiglie, con gli operatori, l'occupazione, con il nuovo Primario di Oncologia che prende servizio in questi giorni se tale flessibilità dimostrerà che ci sono stati degli errori che non vanno bene, ci torneremo, saremo i primi. Bisogna però che si imponga questa logica della disponibilità ad organizzare meglio i servizi, perché le patologie cambiano, le esigenze cambiano, le risorse sono sempre meno, però sempre al centro per noi, non solo per lei, c'è la dignità e la salute del malato.
Si dà atto che dalle ore 11,08 presiede il Vicepresidente Tibaldi.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Non capisco perché ogni volta che l'Assessore Fosson risponde debba sempre usare dei toni così come...
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
... dimostrazione che non ascolta, chiedo scusa, ma è la dimostrazione ulteriore che non ascolta e che non è attento e rispettoso delle persone. Lei ha parlato per 20 minuti abbondanti, giustamente, tutti suoi, io ho diritto adesso di fare una replica rispetto alle cose che lei ha detto. Ritengo che vada rispettato il giudizio, le valutazioni di un Consigliere; io ho ascoltato quelle che lei ha detto e adesso credo lei rispettosamente ascolterà quello che dirà, magari non lo condividerà, ma questa è un'altra questione. Quello che mi sembra sempre un po' strano è che ogni osservazione critica è vista come l'attacco alla funzione dell'Assessore, alla sua missione, alla sua attenzione, alla sua onestà intellettuale... io ponevo dei problemi e tutta la parte in cui lei teorizza chissà cosa, questa parte la scarto, non mi interessa, torno sui problemi. A sentire lei sarei io l'origine di tutti questi cambiamenti, non pensavo che l'aver sostenuto la flessibilità... la mia valutazione fosse così importante da suggerire a lei e a tutta l'"équipe" dirigenziale di attuare subito questa flessibilità. Credo benissimo, Assessore, che è strumentale il suo richiamo 15, 16, 20 volte al termine "flessibilità", era tutto un altro discorso quello che stavamo facendo. Se lei prende un pezzo e lo inserisce in un piccolo discorso che viene fatto, chiaramente tutto viene falsato.
È vero, non abbiamo posto nella nostra iniziativa la domanda rispetto ai tempi, perché? La condivisione e la motivazione per cui era necessario fare tutta questa serie di spostamenti era che ci avviciniamo alle ferie, bisogna garantire le ferie al personale, per cui, invece di fare come altri anni, chiudere un reparto e cose del genere, si organizza in modo diverso. Se l'obiettivo è garantire la presenza di infermieri per il periodo delle ferie, tutto questo trasferimento dovrebbe essere temporaneo, legato solo a un periodo molto breve. Se invece l'obiettivo è un altro ed è l'obiettivo di rispondere alle esigenze dell'ammalato, all'interno di strutture che sono quello che sono, all'interno di un'organizzazione che è quella che è, per cui va rivista continuamente perché sono continuamente nuove le esigenze, se l'obiettivo è questo, l'organizzazione che si sono dati dovrebbe essere non temporanea, ma dovrebbe durare anche dopo il periodo estivo. O vi è un'esigenza di razionalizzare, di risparmiare, di contenere le spese, allora si fa tutto questo lavoro di cambiamento di reparti, ma questo rimane nel tempo e non so fino a quando questo rimarrà, oppure è solo per rispondere all'esigenza delle ferie e allora è chiaro che fra poco tempo, finita tale esigenza, tutto tornerà come prima: questo non è chiaro.
Rispetto all'esigenza di riorganizzare le infermiere, posso anche condividere con lei che è importante non fossilizzarsi nello stesso lavoro, non sono competente, ma lei dice che questa è una cosa importante, prendo atto e posso anche condividere; ma, se fosse così, se vi fosse la consapevolezza che quello è il modo migliore per organizzare il personale infermieristico, allora lo organizzo come metodo continuo, ossia ogni 2 anni cambio il personale, ma non è questo...
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
... si comincia... attenzione, Assessore, o vi è un piano, la decisione io la vorrei vedere scritta, condivisa da tutti, la decisione con il personale infermieristico, con i primari, in base alla quale ogni 2 anni si cambia tutto. Se questa è la decisione presa, la voglio vedere scritta e sottoscritta però, posso dire: cominciamo adesso, ma non possiamo giustificare un cambiamento che lei ritiene necessario con un principio teorico che afferma buono, ma che poi non applica, perché tutte le cose, lei lo sa bene, hanno sempre un altro risvolto. Lei allora sa bene come in alcune situazioni... insomma, tutti noi abbiamo avuto parenti, amici che hanno avuto delle grosse difficoltà, perché il personale non era così preparato e parlo solo di difficoltà, non dico altre cose. Se l'obiettivo è che il personale cambi perché deve saper tutto e di tutti, allora dobbiamo dimenticarci la specializzazione. Se per i malati che sono a casa e che hanno bisogno di una serie di cure, qualunque infermiere generico può andare bene, in alcuni reparti con alcune prestazioni infermieristiche precise, specifiche, difficili, delicate non ci si improvvisa! È chiaro che vi è un tempo di apprendimento, ma non posso accettare che ogni 2 anni si cambi il personale, perché vi è un tempo di apprendimento; il personale che ha appena imparato a far bene certe cose deve andare ad imparare da un'altra parte e lì c'è un altro personale che viene per apprendere! Questo criterio, secondo me, non va bene, lei non può invocarlo in questo caso perché le interessa. Ripeto: o è un criterio che l'USL decide di adottare dappertutto, ma tutti d'accordo, posso anche accettarlo, diversamente è solo una giustificazione a posteriori di una scelta che siete stati obbligati a fare.
Non voglio entrare in cose più tecniche, però proprio per Pneumologia, dove hanno bisogno di un ventilatore aspiratore, mentre nel reparto dove prima erano, era lì, adesso devono avere questo strumento meccanico che si trasporta, quindi non è la stessa cosa; di conseguenza, penso e spero che si adatteranno questi reparti dando a loro la strumentazione che avevano gli altri.
Rispetto all'"Hospice" mi permetta di non essere così d'accordo con lei, perché posso capire che è un momento di transizione, ma vede io le avevo chiesto alcune cose a cui lei non ha risposto. Ho chiesto qual è il modello di "Hospice" a cui si fa riferimento nel momento in cui si predispongono questi 6 posti letto presso il "G. B. Festaz". Non è certamente il modello di "Hospice", per cui abbiamo chiesto i finanziamenti che vorremmo attuare da un'altra parte, non solo, ma da un lato pensiamo a 80 posti letto per l'"Hospice" e qui ne mettiamo 6 soltanto, per cui veramente non ci siamo...
(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
... sì 8 posti letto ... ancora lei non ha risposto alla domanda che riguarda i costi reali dei lavori di ristrutturazione che sono stati fatti per adattare le strutture a questa nuova situazione. Grazie comunque per l'informazione, Assessore.