Oggetto del Consiglio n. 2828 del 21 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2828/XII - Predisposizione di iniziative informative sulla certificazione energetica degli edifici. (Interpellanza)
Interpellanza
Ricordata la normativa nazionale che prevede già a partire dal prossimo luglio la certificazione energetica degli edifici di civile abitazione di maggiore volumetria e dal 1° luglio 2009, per tutti gli altri edifici;
Evidenziata la necessità di promuovere la conoscenza di tale normativa e l'opportunità di utilizzare gli attuali incentivi statali per raggiungere più elevati livelli di efficienza energetica degli edifici;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
Il Governo regionale se intenda:
1) predisporre una campagna di informazione sulle differenti scadenze della certificazione energetica degli edifici;
2) prevedere un adeguamento della normativa in merito agli aiuti per il risparmio energetico in modo da favorire i più elevati livelli di efficienza energetica, almeno a partire dagli edifici di maggiore volumetria;
3) predisporre un tavolo di lavoro tra Amministrazione regionale, professionisti, amministratori di condominio e fornitori di combustibili, al fine di coordinare degli interventi che, attuando la normativa nazionale, consentano a tutta la popolazione importanti risparmi economici e all'ambiente un forte recupero della qualità dell'aria.
F.to: Sandri
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Nei prossimi giorni ormai, fra 10 giorni, gli edifici più rilevanti dal punto di vista volumetrico avranno la necessità di avere una certificazione energetica, mi sembra quelli superiori ai 1.000 metri quadri, e a scadenze annuali, credo che il completamento sia a partire dal 2009, tutti gli edifici ovunque essi siano e di qualunque dimensioni essi siano devono avere una certificazione energetica, in modo che l'acquirente possa sapere quanto andrà a spendere perché quella casa è stata coibentata bene, ha un impianto efficiente, oppure è coibentata male e tutto questo si valuterà in litri di gasolio consumati all'anno per metro quadro per il suo condizionamento e riscaldamento: questo è un dato molto interessante ed è un'occasione di fare una serie di ragionamenti. Volevamo chiedere al Governo regionale come intendeva muoversi in questa occasione, che potrebbe essere un'occasione intanto di informazione per i cittadini, credo che tantissimi nella popolazione valdostana non siano a conoscenza di questa scadenza e credo che in particolare si debba fare un'azione di informazione nei confronti dei professionisti, perché può essere un'occasione per richiamare tutti alla necessità di arrivare a case che abbiano una forte efficienza energetica. Richiamo fra l'altro le leggi della Provincia di Bolzano, che hanno già consentito riduzione a 3-4 lt/mq di gasolio all'anno per degli appartamenti che sono quasi a bilancio energetico zero. Già scendere sotto i 10 lt/mq sarebbe un dato importante non solo dal punto di vista del risparmio energetico, ma anche della salute, perché, dato che quasi tutto il riscaldamento in Val d'Aosta è fatto con combustibili fossili, significa ridurre le emissioni nell'area e quindi l'inquinamento e tutte le problematiche relative a questo tipo di danno ai polmoni.
Si voleva capire non solo l'informazione, ma anche come tarare i provvedimenti; attualmente abbiano una legge regionale che non funziona sul risparmio energetico, nel senso che non c'è stata una domanda per pannelli solari che ce ne fosse una, sembra che la situazione stia invertendosi, quindi abbiamo un aspetto positivo, ma forse si sta invertendo per il 55% che il malaugurato Governo di Centro-Sinistra ha messo a favore dei cittadini, da scaricarsi dalle tasse in soli 3 anni: questo significa uno sconto effettivo di quasi il 20% annuo per 3 anni per comprarsi tali pannelli solari ed altri provvedimenti di risparmio energetico. Vorremmo capire se c'è la volontà di andare ad adeguare la legge regionale per consentire di fare dei passi in avanti. Soprattutto credo vi sia la necessità di intervenire, proprio perché adesso siamo sui volumi più grossi, la prima scadenza si riferisce agli impianti più grossi, di fare qualche norma specifica per gli edifici più grandi.
Infine pensavamo che potrebbe essere interessante un coordinamento fra tutti gli attori di questa cosa e vorrei evidenziare gli amministratori di condominio, perché c'è sempre stata un'evidente simpatia fra gli amministratori di condominio e i gestori di prodotti petroliferi. Credo si debba invece arrivare a una maggiore simpatia fra gli amministratori di condominio e il risparmio energetico. Bisognerebbe capire se in un tavolo di questo genere non si voglia non solo prepararlo, ma anche indirizzarlo perché, grazie a queste normative che riprendono delle direttive comunitarie, si possa giungere a un livello di consumi energetici in Val d'Aosta decisamente più basso dell'attuale, con le inevitabili positive ripercussioni sull'area che respiriamo.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.
La Torre (FA) - Gli interpellanti hanno fatto bene a ricordare la normativa nazionale, che credo non sia stata recepita nella sua complessità dalla maggior parte dei cittadini e anche complessivamente dalla maggior parte dei Consigli comunali, ossia non ci si rende conto fino in fondo di cosa voglia dire parlare di certificazione energetica e di vincoli che mette la legge che lei ha giustamente sottolineato. Va detto che chi non avrà la certificazione energetica, parliamo per edifici da 1.000 metri in su, quando andrà dal notaio e dovrà fare l'atto notarile di cessione, non potrà farlo, perché, se non allegherà la certificazione energetica, non potrà avere regolarità l'atto. In tal senso deve preoccupare ancora di più che dal 2009 varrà per tutti gli altri edifici, quindi è evidente che è una normativa su cui non si è riflettuto abbastanza e su cui ancora molto c'è da fare. L'altra cosa che mi trova d'accordo, e credo che in questo Consiglio si siano espresse più sensibilità in tale senso, è che la vera sfida dei prossimi 2-3 anni è il risparmio energetico e, se è la vera sfida per il resto del mondo, in Val d'Aosta lo è ancora di più perché viviamo una situazione di regione di montagna dove le condizioni climatiche non ci sono favorevoli, quindi il risparmio energetico diventa uno dei punti su cui dovremo confrontarci e non solo, ma conseguentemente la difesa ambientale. Qui è chiaro che è un ragionamento trasversale che investe e deve impegnare più Assessorati -ambiente, lavori pubblici ed altri - e non solo l'Assessorato dell'energia.
Non ci dimentichiamo che l'informazione è partita a rilento, quindi, come Assessorati, stiamo cercando di portare avanti, così come si vede con "ECOLO" e con tutta una serie di iniziative che si sono intraprese e che però non bastano. Su questo vogliamo investire molto, così come faremo adesso sulla riconversione degli automezzi, perché la riconversione degli automezzi o la loro trasformazione è un passaggio culturale su cui dovremo investire molto in informazione, per far capire come è importante arrivare a questo risparmio sui combustibili fossili che lei sottolineava, di cui in Val d'Aosta abbiamo quasi un piccolo record pro capite rispetto alle altre Regioni, consumiamo molti più carburanti fossili pro capite che nelle altre Regioni italiane. Il discorso delle leggi quindi diventa un fatto particolare e delicato, perché molte leggi, non essendo recepite nel loro complesso, avrebbero bisogno di leggi locali e di regolamenti comunali che fossero dei percorsi obbligati. È chiaro che anche qui il discorso dei regolamenti comunali e di altre cose non ci facilita la situazione, perché oggi si possono mettere delle parabole satellitari nei centri storici e non si possono mettere dei pannelli solari: questo è un "Equilibrio" su cui andrebbe fatto un ragionamento.
Per tornare alle domande che lei fa sulla certificazione energetica, farò un percorso che dovrebbe essere la risposta che lei sta cercando da me. La certificazione energetica degli edifici è stata prevista dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, che era l'attuazione di una direttiva CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. Con deliberazione n. 3039 in data 13 ottobre 2006, la Giunta regionale ha approvato la costituzione di una Commissione consultiva finalizzata all'esame e all'approfondimento delle problematiche legate agli adempimenti previsti per l'attuazione del decreto legislativo n. 192, affinché la stessa elabori delle proposte da sottoporre all'approvazione dei competenti organi istituzionali della Regione. La Commissione ha esaminato le diverse problematiche legate all'opportunità di recepire la direttiva comunitaria tenendo in considerazione le caratteristiche climatiche della nostra Regione, nonché la specificità della tipologia costruttiva del patrimonio edilizio esistente e su questo forse va detto, perché stanno emergenti incontri, dibattiti e riflessioni, che il nostro patrimonio edilizio è costruito con vecchie tipologie, per cui è un patrimonio su cui si deve assolutamente intervenire. Se diventa però difficile intervenire sull'esistente, non appena andiamo a "mettere mano" a ciò che è stato costruito sia in termini economici che operativi, sicuramente è indispensabile intervenire su quello che si costruisce di nuovo. Le proposte che la Commissione ha ritenuto di fare sono di elaborare un disegno di legge regionale che recepisca i principi comunitari e nazionali, sulla scia di quanto hanno già fatto alcune Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna); attendere l'approvazione, da parte del Governo nazionale, degli strumenti applicativi previsti dal decreto legislativo n. 192 che dovrebbe venire fra poco; attivare attraverso il CELVA un criterio comune di censimento degli edifici pubblici e privati, necessario per individuare successivamente dei criteri specifici da adottare in Valle d'Aosta per la certificazione energetica (al momento è stata messa a disposizione del CELVA una scheda di censimento elaborata dall'ARPA, che potrà essere utilizzata dalle singole amministrazioni comunali). Sarebbe prematuro pertanto attivare una campagna di informazione su argomenti per i quali non sono ancora stati definiti tutti gli aspetti sostanziali, sennonché è indispensabile attivarla, quindi il problema è accelerare per avere queste informazioni e questi elementi per fare una campagna mirata, che deve essere assolutamente fatta.
La seconda domanda: il sistema di adeguamento delle agevolazioni finanziarie è già stato previsto e delineato dal Piano energetico-ambientale approvato dal Consiglio regionale nel 2003, così come attuato dalla legge regionale 3 gennaio 2006, n. 3 (Nuove disposizioni in materia di interventi regionali per la promozione dell'uso razionale dell'energia). Le attuali modalità applicative della medesima legge sono già strutturate per favorire i livelli più elevati di efficienza energetica anche mediante l'incentivazione della concentrazione delle utenze energetiche e quindi mediante la realizzazione di impianti di taglia medio-grande. Il 1° giugno la Giunta regionale ha approvato un nuovo testo delle suddette modalità applicative allo scopo di aggiornare il sistema di incentivazione alla luce dell'esperienza maturata dagli uffici nel corso del primo anno di attuazione della stessa e confermo quello che diceva prima lei: che nel 2007 abbiamo un'esplosione di richieste di pannelli solari e di incentivazioni economiche per poterli applicare. Sarà merito della legge nazionale, sarà che la nostra legge è stata meglio spiegata e capita, sarà che i nostri uffici si stanno potenziando, quindi nel 2007 c'è un'esplosione (poi le darà i dati precisi). In futuro la necessaria attività di adeguamento delle modalità applicative sarà portata avanti su proposta del Centro di osservazione previsto dall'articolo 3 della legge regionale n. 3, costituito con deliberazione della Giunta regionale n. 1343 in data 18 maggio 2007.
Terza domanda: l'attività di concertazione prospettata nell'interpellanza è riconducibile a quella delineata nel Piano per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria in ordine al raggiungimento degli obiettivi specifici, secondo criteri di sostenibilità complessiva, anche mediante il coinvolgimento delle parti sociali ed imprenditoriali. L'aspetto che qui si dimostra più aleatorio è sicuramente quello legato alla possibilità di far conseguire alla popolazione dei risparmi economici veicolati da vantaggiose condizioni offerte eventualmente dagli operatori del "settore combustibili" e spiego il perché. In proposito una prima difficoltà potrebbe derivare dal fatto che gli abituali fornitori di combustibili liquidi e gassosi provengono anche da fuori Valle, per cui non sarebbe facile pervenire ad un esaustivo raggruppamento degli stessi. Non solo, ma anche molti dei venditori locali sono totalmente collegati ai grossisti esterni. Un secondo fattore di problematicità potrebbe rinvenirsi nella specificità dei mercati di riferimento, per cui si dovrebbero affrontare separatamente le questioni afferenti alla formazione dei singoli prezzi e tariffe - gasolio, gas metano e GPL -, in un caso irrigidita dalle decisioni dell'Autorità di settore (gas metano), poi non ci dimentichiamo che in questo momento siamo addirittura in una situazione sospesa per la gestione delle reti del gas metano, dove il Comune di Aosta è capofila insieme ad altri 19 Comuni, ma in una situazione delicata di contenzioso, da una parte, con l'ENI e, dall'altra parte, sospeso. In merito a questo ho chiesto una convocazione con il Comune di Aosta per capire cosa stanno facendo, perché la nostra preoccupazione è quella che, non venendo avanti una soluzione alla gestione delle reti della distribuzione del gas, si possano creare dei problemi, stiamo intervenendo quindi su questo per dire che i problemi non sono pochi ... in un altro caso lasciata all'iniziativa del singolo distributore in regime di libero mercato (GPL). Ovviamente tutti i tentativi debbono essere esperiti e io condivido con lei la necessità di innescare dei tavoli di concertazione con le parti sociali che lei ha elencato. Faccio un esempio per tutti: ci sono ancora più di 70 impianti a nafta e sappiamo che dal 1° settembre questi impianti non potranno più operare. Faremo uscire un'altra comunicazione, penso sia la terza o la quarta, però mi chiedo a settembre, quando la normativa impedirà a questi impianti di funzionare, cosa succederà, perché, a quel che risulta, questi 70 utenti della nafta non stanno operando per modificare i loro impianti. Diventa difficile confrontarci con un sistema che non risponde. Dicevo, ovviamente tutti i tentativi devono essere esperiti, se gli obiettivi sono il risparmio delle famiglie e la qualità dell'ambiente, se del caso coinvolgendo opportunamente la Camera delle imprese e delle professioni, cosa che stiamo facendo. In passato una costruttiva esperienza è stata effettivamente realizzata in materia di fornitura del GPL, nell'ambito della quale è stato possibile far convergere gli interessi di tutti i fornitori locali; tuttavia in quella circostanza - ovvero l'occasione era il rimborso statale dello sconto praticato nelle aree montane - il dialogo tra le parti è stato facilitato dalla situazione di privilegio nella quale si sono trovati gli imprenditori, accomunati dal regime di esenzione fiscale consentito dal contingentamento; quindi era un interesse dei rivenditori, che erano molto disponibili in quel caso alla partecipazione. Ritengo che la sua interpellanza abbia un senso, sicuramente faremo tesoro dei suoi suggerimenti e agiremo sulle linee che le ho indicato.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Ringrazio l'Assessore per avere dedicato un po' di tempo a riflettere su questa tematica, mi permetto però di evidenziare alcune insufficienze nella risposta. Cerco di spiegarlo con un paragone semplice. In Italia per tanti anni si sono fatte delle campagne contro il fumo, ottenendo scarsi risultati, poi si è messo l'obbligo di non poter fumare nei pubblici esercizi e la cosa ha funzionato. Qui siamo nella stessa situazione: possiamo spenderci per fare informazione e dobbiamo farlo, ma alla fine dovremo mettere degli obblighi perché ci sono ancora 70 condomini che viaggiano a nafta e non si riesce a fargli capire che dal 1° settembre vanno al freddo; allora o si finisce "all'italiana", per cui si farà una proroga, oppure verranno fuori problematiche. Per me è fondamentale che in questi tavoli i fornitori di combustibili locali e non locali ci siano, ma non rispetto al prezzo, quanto rispetto alla necessità di affidare a queste persone un compito attivo per far capire che il loro futuro ha da essere dimensionato, che però possono svolgere un ruolo positivo proprio nell'adeguamento ai combustibili fossili meno inquinanti. L'altro elemento fondamentale è il problema degli amministratori di condominio, è lì che dobbiamo agire pesantemente e qui torna il discorso dell'obbligo: credo che si possa arrivare a una legge che lei ha accennato essere in previsione, dove vi sia una norma che dica che tutti i condomini, tutti gli impianti pubblici o privati con più di 1.000 metri quadri di superficie devono essere dotati di pannelli solari termici. Quelli sono gli impianti in cui è più facile, perché spesso hanno un impianto comprensivo anche dell'acqua calda, quindi c'è un guadagno fondamentale e in più si impone un obbligo che in questa occasione costa molto poco, perché c'è il contributo regionale, c'è il contributo statale e c'è un beneficio per tutta la società.
Questo è un dato che deve essere preso in considerazione così come quello della pubblicizzazione dei dati rispetto alle certificazioni. Ho l'impressione che in Valle d'Aosta esistano delle tipologie strutturali, che, rispetto al clima che avevamo e non so se avremo ancora in futuro, sono totalmente inadeguati; penso che per alcuni si parli di 25-30 lt/mq di gasolio annuo e non certo i 3 o gli 0 a cui si sta puntando a livello internazionale. Che siano pubblici certi dati, servono a tutti per riflettere su questo tema e obbligare i pannelli solari significa consentire delle certificazioni energetiche più basse, che significa un valore maggiore a livello di rivendita, perché quello che diceva lei dell'atto notarile significa che, se io ho un certificato energetico che dice 10, ho un valore; se dice 20, ne ho un altro; se dice 0, ne ho ancora un altro; diventa un interesse della gente avere la certificazione energetica più bassa. È un discorso agli inizi, ma credo che dobbiamo andare avanti con determinazione e credo che l'obbligatorietà in alcuni settori come quello dei grossi condomini e degli edifici pubblici più grandi potrebbe essere un segnale. Quando metteremo i pannelli solari sul Palazzo regionale sarà come aver detto ai Valdostani che i pannelli solari s'hanno da fare; se non li vedono qui sopra, sarà difficile convincere i Valdostani a metterli a casa loro.