Oggetto del Consiglio n. 2814 del 20 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2814/XII - Situazione di crisi della piccola imprenditoria nella media e bassa Valle. Interventi per garantire il futuro occupazionale dei dipendenti della SET s.r.l. (Interrogazione e interpellanza)
Interrogazione
Ricordata la crisi finanziaria della società SET di Issogne, che rischia di mettere in crisi una industria di piccole dimensioni ma che presenta importanti capacità produttive, nonché la chiusura nello stesso comune della ditta FornoVallée, attiva nella produzione di pane e affini, soprattutto per conto terzi;
Evidenziato che nella media e bassa Valle già si soffre di notevoli problemi occupazionali per la chiusura della Tecdis di Châtillon e le difficoltà di altre aziende;
Evidenziata la necessità di superare questa fase di crisi, attivando meccanismi utili a promuovere attività più solide e durature, in particolare quelle artigiane;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
Il governo per conoscere:
1) quali iniziative abbia intrapreso, direttamente o tramite Finaosta, al fine di consentire alla SET di Issogne di superare le sue difficoltà finanziarie;
2) quali siano le motivazioni della chiusura di FornoVallée e se vi siano possibilità di ripresa dell'attività;
3) che interventi siano realizzati dall'Amministrazione regionale per rafforzare, in zona ed in tutto il territorio regionale, gli artigiani panettieri, che oltre a garantire un indispensabile servizio alla cittadinanza, possono diventare strumento di sviluppo e di occupazione attraverso la fornitura coordinata di prodotti anche alle grandi infrastrutture nazionali della ristorazione.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Interpellanza
Considerata la situazione economica e finanziaria e produttiva dello stabilimento SET s.r.l. di Issogne, situazione che rischia di precipitare e far perdere il posto di lavoro a circa 60 persone in un'area già fortemente colpita da crisi occupazionale: cassa integrazione guadagni alla TECNOMEC e alla OLIVETTI JET, ambedue di Arnad;
Sentite le preoccupanti dichiarazioni dell'Assessore delle Attività Produttive nella seduta del Consiglio del 17 maggio u.s. sull'impossibilità da parte dell'Amministrazione regionale e della Finaosta ecc. di intervenire per superare la crisi che attraversa lo stabilimento e tutelare l'occupazione;
Visto che in tale seduta il Consiglio regionale ha respinto, con l'astensione della maggioranza dei Consiglieri, la risoluzione presentata;
Viste le proposte emerse in occasione del dibattito di tale mozione: intervenire e proporre alla Cogne Acciai Speciali di verificare la possibilità di intervenire nei confronti di tale stabilimento per assorbirne l'attività o assumere i lavoratori presso lo stabilimento di Aosta;
Considerata la disponibilità, da parte dell'Assessore, di affrontare tale argomento con la CAS nell'incontro che si è tenuto il giorno 18 maggio;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) se sono state poste alla CAS le proposte di intervenire nei confronti di questo stabilimento per salvaguardarne l'occupazione e l'attività;
2) quali sono state le reazioni e le risposte della CAS;
3) in caso negativo quali altre iniziative il Governo regionale ha intrapreso o intende intraprendere per evitare la crisi e la chiusura dello stabilimento e la conseguente perdita dei posti di lavoro.
F.to: Bortot - Squarzino Secondina
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Brevemente, per riassumere, perché la "SET" la conosciamo tutti, è stata sui giornali, è un'azienda che ha lavoro è anche un'azienda ad alta qualificazione. I lavoratori sono venuti in Regione l'altra settimana ad incontrare il Presidente e l'Assessore; dalle comunicazioni dell'Assessore ci sembrava ci fosse dell'interessamento da parte di qualche altra azienda o di qualche industriale. Vorremmo fare il punto della situazione.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.
La Torre (FA) - Innanzitutto corrisponde al vero che ci siamo incontrati in questi giorni con i lavoratori, in effetti in quell'occasione abbiamo avuto modo di dare alcune spiegazioni in merito a quello che stava accadendo, ma in quell'occasione ci siamo anche permessi di dire l'operatività che si stava cercando di portare avanti, per cercare di risolvere nel migliore dei modi possibili questa difficile situazione della "SET" e situazione dell'industria in bassa Valle.
Per quel che riguarda la "SET" devo dire che, avendo superato questa prima fase di contatti con aziende esterne, abbiamo finalmente ottenuto la possibilità di proporre un piano di salvataggio dell'azienda ad un gruppo che lunedì 26 avrà un primo incontro ufficiale, quindi al di là degli incontri riservati che sono stati portati avanti dai commercialisti, e uscendo anche dalla privacy, questo gruppo - gruppo "Mazzucco" - avrà l'opportunità di presentare le sue ipotesi di salvataggio dell'azienda, confrontandosi con noi perché - come abbiamo detto ai lavoratori e come ribadisco in quest'aula - la Regione vuole fare la sua parte nel tentativo di salvataggio di questa azienda anche per la sua storia, le sue capacità operative che, di fatto, hanno ancora delle serie capacità di operare sul mercato e possono dare ancora delle soddisfazioni di tipo commerciale. Non mi sento quindi di anticipare l'esito dell'incontro di lunedì, ma devo dire che, siccome è stato un incontro preparato da altri incontri, mi pare che ci siano i presupposti per cui si possa raggiungere un accordo che, speriamo, già nella prossima settimana possa essere presentato ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali.
Credo che ci siano delle buone prospettive perché il piano che era stato preparato dal consulente della "SET", Marco Girardi - piano che ho avuto modo di vedere e ho verificato - ha realmente delle possibilità concrete di essere portato avanti, quindi ritengo che il gruppo "Mazzucco", che ha già espresso il suo gradimento su questo piano, se viene qui e si palesa al di fuori della privacy, è perché ha intenzione di andare avanti. Lo verificheremo lunedì e sarà mio impegno comunicare subito, martedì stesso, attraverso la commissione o ai Capigruppo, quale è stato l'esito.
Per quel che riguarda la situazione di crisi della bassa Valle, i casi specifici sono due e sono perfettamente identificabili: da un lato la "SET" e, dall'altro, la "Forno Vallée". La "Forno Vallée" è una storia altrettanto - se non più - complessa rispetto a quella della "SET", perché questa continua ad avere una capacità operativa anche con ordinativi e prospettive di mercato molto valide, mentre la "Forno Vallée" si è trovata attraverso una serie di passaggi che qui potrei riassumere, ma preferisco fornirveli complessivamente, perché è una storia lunga; ricordo un incendio in quel di Biella, in uno stabilimento dove loro partecipavano, in una situazione di grande difficoltà e soprattutto su un mercato dove la competizione è tale e dove i margini di utile sono talmente ridotti, che nel momento stesso in cui ti trovi in difficoltà con la produzione, sei immediatamente fuori mercato e finanziariamente perdi quel giro che ti permette di andare avanti. Anche per "Forno Vallée", però, nonostante questa situazione di difficoltà, si stanno realizzando adesso dei percorsi di salvataggio. Vorrei ringraziare anche la commissione perché proprio in questi giorni abbiamo portato nella IV e nella II Commissione l'approvazione della legge per il salvataggio della situazione delle imprese, dove è stata approvata con il significato di poter al più presto avere uno strumento chiaro e trasparente da poter applicare in casi come questi. La legge che andremo quindi ad approvare in aula, ma che è passata all'interno delle commissioni, servirà per affrontare casi come quello della "SET" e della "Forno Vallée".
Ciò detto, la "Forno Vallée" sta trovando una sua strada in mancanza di questa legge che ancora non è applicata, e all'interno della "Forno Vallée" si è costituita una società dei lavoratori che ha preso in mano la situazione acquisendo un ramo di azienda pulito dalle questioni di crisi dell'azienda. Questo gruppo di lavoratori non poteva da solo portare avanti anche una commercializzazione, sicuramente una produzione sì, perché era materia di loro attività, ma la commercializzazione richiedeva delle collaborazioni più ampie. In tal senso abbiamo cercato di dargli un sostegno e in questo modo siamo riusciti a collegarli a un gruppo importante, "La Lanterna S.p.a.", un gruppo ligure che si occupa di commercializzazioni in Italia e in Francia di prodotti analoghi (pasta, pasta per pizza, pane...), che ha un grande mercato e più di 300 dipendenti, con la quale si sta cercando di fare una "joint venture", che dovrebbe garantire la continuazione della produzione alla "Forno Vallée" - seppure non su tutta la gamma - e la maggior parte dei posti di lavoro, dovrebbe inoltre garantire del "know how" nuovo per incrementare le linee di produzione, ma anche la commercializzazione, che era uno degli aspetti più delicati per il rilancio della "Forno Vallée".
Dove potrebbero essere i problemi? I problemi potrebbero essere nel momento in cui la società madre, quella da cui si è distaccato il ramo di azienda, dovesse andare verso un fallimento che in quel caso il tribunale non andasse a richiamare la vendita del ramo di azienda, e quindi rendendo inutili gli sforzi fatti dai lavoratori e, comunque, anche con il nostro sostegno. Adesso la speranza è che ci possa essere un assestamento dell'attività di questo gruppo di lavoratori insieme a questa società ligure che dovrebbe garantire e sta garantendo una continuazione della produzione. Ciò detto, penso che entro luglio potremo approvare in Consiglio la legge per il salvataggio e la ristrutturazione delle aziende e finalmente saremo dotati da settembre di una legge che dovrebbe garantire, in situazioni come queste, la possibilità del salvataggio e della ristrutturazione.
Per quel che riguarda la "SET" aggiungo che il piano finanziario prevede la possibilità da parte nostra di un intervento; sarà un intervento sulla base di garanzie che dovranno essere date dagli imprenditori subentranti e garanzie che fra l'altro sono anche sostenibili, perché nell'azienda c'è una proprietà dell'immobile che, sebbene gravato da un'ipoteca, esclusa la parte dell'ipoteca, permane un valore consistente che permetterà alla Regione di dare quel contributo economico necessario, insieme al contributo economico degli imprenditori, per riavviare completamente lo stabilimento. Certamente occorrerà anche una ristrutturazione dei processi produttivi, perché probabilmente se la situazione della "SET" è arrivata a questa gravità è perché la loro produzione, pur essendo valida, aveva tante dispersioni di costi e di spese legate anche a delle procedure superate, anche perché chi è in crisi non può investire e guadagna sempre di meno... è il cane che si morde la coda!
C'era ancora una domanda che faceva riferimento all'impegno che mi ero preso di segnalare alla "CAS" le possibilità di fare filiera con queste aziende. C'è una mia lettera a testimonianza del mio intervento e c'è una lettera da parte della "CAS" che, in modo cortese però, fa presente che questo non rientra nei suoi obiettivi di impresa, né nelle sue filiere produttive. Le lettere sono a disposizione, in modo che possiate prenderne atto.
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Dalle risposte dell'Assessore ho l'impressione che si sia fatto un passo avanti, adesso non siamo ancora arrivati in porto, ma ne approfitto per sollevare un paio di altre questioni, che non erano presenti nell'interpellanza e che riguardano la situazione della "Rossignol". Non vorrei che a non parlarne si arrivasse a situazioni di non ritorno, mentre adesso avremo margini di manovra, in quanto la multinazionale ha garantito la produzione, ordinativi e materie prime per un altro anno di produzione; però dovremo usare questo altro anno di produzione garantita o per strutturare in modo societario i lavoratori tipo la "Forno Vallée", oppure cercare altri partner. Non c'è il Presidente... io avevo indicato una strada... può darsi che si riveli uguale a quella della "CAS", ma abbiamo anche aziende che lavorano nel comparto delle attrezzature sportive in Valle, se era possibile chiedere se fossero interessati a una "joint venture", ad intervenire in quel comparto di produzione di articoli sportivi.
L'altra questione riguarda la "Tecdis". Vorrei che si cercasse... è di ieri la notizia che l'istituto di fisica con degli imprenditori ha elaborato un pannello fotovoltaico a costi ridotti. Questo pannello è in fase sperimentale, avete visto quanto successo ha avuto l'iniziativa della "Chambre", quante persone hanno visitato quella mostra, l'interessamento che c'è legato ai materiali del risparmio energetico per gli edifici. Credo che si possa fare uno sforzo in quel comparto, con le possibilità che ha la Regione, con lo stabilimento di proprietà della Regione, perché in tutto o in parte si potrebbe mettere a disposizione di eventuali istituti di ricerca e università collegate con aziende di produzione anche con contributi finanziari, per continuare questa sperimentazione e un domani essere sul mercato con una nostra azienda regionale su quel comparto. Certo, c'è anche il rischio, ma se abbiamo un po' di coraggio potremo avere un'azienda per la produzione di pannelli fotovoltaici che ha una prospettiva. Questo percorso è tutto da definire, vanno scelti i partner, ma non credo che manchino, perché ieri sera ho sentito il Rettore dell'Università che diceva: "adesso abbiamo bisogno di trovare i finanziamenti, ma soprattutto partner privati, che abbiano voglia di tradurre la sperimentazione in progettualità e applicazioni"...
(interruzione dell'Assessore La Torre, fuori microfono)
... bene. Grazie, Assessore.
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Non sono soddisfatto della risposta all'interrogazione, perché l'Assessore ha bellamente by-passato il punto 3, concernente i panettieri, che è un punto rilevante, perché l'esperienza di "Forno Vallée" ha avuto questo destino in quanto ha cercato di fare un salto in un settore molto competitivo, in cui i margini sono talmente stretti che manca un nulla per uscire dal mercato. Credo che se ci sono delle esigenze di forniture da parte di importanti punti di riferimento nazionali, vuoi gli autogrill e cose del genere, nulla vieta che questo mercato possa essere soddisfatto dagli artigiani valdostani, anche in forme di collaborazione.
Mi ha inquietato l'idea di soluzione che ha tirato fuori l'Assessore, perché se un'impresa con un imprenditore con più o meno buone capacità manageriali e con dipendenti non è riuscita in una certa strada, mi chiedo come ce la faranno dei dipendenti che hanno messo in piedi una cooperativa, ma che non hanno capacità commerciali... Spero che la sua brillante idea di mettere in relazione funzioni, ma ho grossi dubbi! Credo che invece una soluzione basata sul coinvolgimento degli artigiani locali che potrebbero recuperare queste capacità professionali in un progetto più ampio sia più sicura, perché di artigiani che "capottino" ne sento pochi, di imprese sì! Credo che l'artigianato, che è la più grande industria della nostra Regione, debba essere sostenuto...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... sì mi scusi, ha ragione, devo ammettere... mi picchietto sulle mani, dovevo usare la parola "industria".
L'altra questione, per quanto riguarda la "SET"... prendiamo atto degli impegni, ci aspettiamo comunicazioni. Qua la forma spesso vale più del contenuto, cioè se nei prossimi giorni lei tempestivamente ci terrà informati, le daremo più credito; se non avremo comunicazioni, perché sarà preso da cose più importanti, prenderemo atto che il suo impegno al riguardo è piuttosto scarso e ne trarremo le ovvie conseguenze!