Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2791 del 20 giugno 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2791/XII - Reiezione della mozione: "Impegno al sostegno di una proposta di legge in materia di ripubblicizzazione del servizio idrico".

Mozione

Premesso

- che le lotte contro la mercificazione dell'acqua hanno ottenuto risultati significativi negli ultimi 15 anni in America Latina, Asia, Africa e vari Paesi d'Europa - fra cui di recente l'Italia; pur se parziali, essi sono segni di un'inversione di tendenza, concorde con la posizione a favore del riconoscimento dell'acqua come diritto umano e bene comune assunta da istituzioni come il Parlamento Europeo;

- che sulla base di questi successi, il movimento globale per l'acqua ha ora la responsabilità di indirizzare le proprie strategie verso l'applicazione di misure concrete per cambiare la situazione attuale, piuttosto che la reiterata descrizione delle problematiche e la semplice proposta di soluzioni alternative;

- che il Forum Italiano delle associazioni per l'acqua ha promosso una proposta di legge popolare dal titolo "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico";

- che, anche in Valle d'Aosta, è attivo un comitato locale per il sostegno della sopraccitata proposta di legge popolare;

- che numerosi enti locali hanno già aderito alla proposta di legge in oggetto;

- che, dal 18 al 20 Marzo, si è tenuto a Bruxelles la prima Assemblea Mondiale dell'Acqua;

Valutato

- che l'acqua è fonte di vita e costituisce pertanto un bene comune dell'umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti e non può essere proprietà di nessuno;

- che la rivendicazione del carattere pubblico di tale preziosa risorsa è un elemento costituente del particolarismo valdostano;

Ritenuto

- che occorre sancire con forza il principio secondo cui l'acqua è e deve rimanere pubblico nella proprietà e nella gestione;

- che la partecipazione all'attuale movimento che si batte per il carattere pubblico dell'acqua, costituirebbe un'importante occasione, di scambiare informazioni e prospettive concrete e di coordinarsi a livello globale per la proposizione di un modello di gestione intelligente delle risorse idriche, che sappia contrastare efficacemente le tentazioni privatistiche e, contemporaneamente, apra nel controllo pubblico quegli spazi di partecipazione democratica e di condivisione delle scelte di cui i Beni comuni e l'acqua in particolare hanno sempre più bisogno;

Il Consiglio regionale

Impegna

il Presidente della Regione e la Giunta regionale:

1) ad aderire alla proposta di legge in oggetto;

2) a fornire al Comitato promotore ogni supporto possibile per agevolare la raccolta delle firme.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina - Venturella

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - È di fronte a tutti la crisi provocata dal cambiamento climatico, è di fronte a tutti il problema universale legato all'acqua, non esclusa la nostra regione. Nel secolo XX ci sono state parecchie guerre legate al possesso del petrolio, vorremmo evitare che il XXI secolo diventasse il secolo delle guerre per l'acqua, anche se i primi anni non smentiscono quanto affermato dal sottoscritto.

Il 18-20 marzo c'è stata un'assise mondiale a Bruxelles sul problema dell'acqua; il Parlamento europeo ha deciso e approvato un provvedimento per definire l'acqua bene comune dell'umanità contro i processi di privatizzazione. Il Parlamento nazionale il 30 maggio ha approvato una moratoria sui problemi dell'acqua in attesa di una definizione di una legge che riconosca l'acqua un bene comune, non da privatizzare. Quel provvedimento è stato sostenuto da una proposta di legge di iniziativa popolare, per la quale sono state raccolte più di 300mila firme; 1.000 firme sono state raccolte anche nella nostra regione. Di fatto la mozione interviene per sostenere questa moratoria, quindi questo arresto di processo di privatizzazione delle acque pubbliche di un bene comune per dare la possibilità di presentare la legge di iniziativa popolare e affinché il Parlamento definisca un altro testo rispetto a quelli precedenti. Le ricadute di questi provvedimenti riteniamo che debbano esserci anche nella nostra regione, dove c'è un cambiamento climatico, c'è una riduzione delle riserve d'acqua, riduzione di ghiacciai e scomparsa di ghiacciai, non sono le piogge fluenti di questi giorni che ci permettono di sopperire alla riserva d'acqua nei ghiacciai, soprattutto nei periodi estivi.

La mozione dovrebbe permettere anche di entrare nel merito dell'uso che si fa di questa risorsa primaria, nel senso che c'è poco rispetto per l'uso plurimo dell'acqua, c'è un abuso improprio dell'acqua, abbiamo problemi di biodiversità, abbiamo problemi di uso umano dell'acqua da parte di una serie di Paesi, abbiamo problemi di acqua per uso irriguo. Ieri c'è stata l'audizione della II e IV Commissione dell'Assessore Marguerettaz ed del Presidente della "CVA", Rollandin; ci siamo soffermati sull'uso dell'acqua come fonte rinnovabile per la produzione di energia. Siamo di fronte ad una svolta epocale, nel senso che si stanno definendo gli investimenti del tesoro della "CVA" in questo comparto, ma abbiamo problemi legati alla depurazione delle acque e soprattutto rispetto ai processi di arginatura dei torrenti e dei ruscelli della nostra regione, arginature anche non necessarie quando si esce dalla tutela dei villaggi e dei centri abitati. Vi sono, legati ai problemi di arginatura, problemi di tutela della biodiversità, tutela che è oltremodo importante per quanto riguarda la nostra regione. Legato alla biodiversità abbiamo un settore non indifferente che è quello turistico, che proprio perché vogliamo mantenerlo, rilanciarlo e incrementarlo come fattore economico della nostra regione, il concetto della biodiversità e quindi della tutela e del rispetto ed uso plurimo delle acque anche rispetto agli alvei è molto importante.

Dicevo... "svolta epocale", perché dovremo fra pochi anni rivedere le concessioni con lo Stato per l'uso delle acque della nostra regione, dovremo in questo caso presentarci con le carte in regola: questo vuol dire riottenere le concessioni per l'uso delle acque, di cui i Valdostani sono già proprietari avendole acquistate 2 secoli or sono, e per presentarsi con le carte in regola di fronte allo Stato dobbiamo, anche noi, fare una moratoria sulle concessioni e subconcessioni delle acque della regione ai privati, cosa che purtroppo in questi anni, soprattutto per scopo idroelettrico e per innevamento artificiale, non è avvenuta. Ieri abbiamo avuto un'ennesima deliberazione che autorizza "CVA" a rilasciare acqua dalla condotta di Valtournenche, per neve artificiale per "Monterosa Ski". Insisto che questo uso dell'acqua per innevamento artificiale, non di supporto delle piste, ma per innevare le piste, che sono due cose diverse, è un uso improprio, sul quale il Consiglio deve tornare, prevedere una moratoria e contingentarne l'uso in questa direzione. Non possiamo più permetterci di innevare tutte le piste contemporaneamente della Valle d'Aosta con l'uso dell'acqua.

Ho fatto pervenire a tutti i colleghi un articolo nei giorni scorsi sul problema dell'energia dell'acqua in Valle, sulle carenze idriche, sull'uso improprio, sugli indirizzi personali, non pretendo che siano fatti propri dal Consiglio, ma questo problema del clima e dell'acqua riteniamo sia del tutto sottovalutato e ci troveremo di fronte a problemi non indifferenti, a chi lasciare utilizzare l'acqua nella nostra regione. Ripeto: abbiamo già dei problemi con dei Paesi che hanno carenze idriche, basta vedere lo stato dei torrenti nella nostra regione e della Dora, basta capire che la riduzione dei ghiacciai significa mancanza di riserva d'acqua perché 15 giorni di pioggia non sono 15 giorni di nevicate e quindi un rinforzamento dei ghiacciai che si sciolgono progressivamente nel periodo estivo. L'acqua che è caduta in questi giorni in poco tempo scomparirà e ci troveremo in Valle d'Aosta con carenze idriche questa estate. È necessario che il Consiglio sui problemi dell'acqua rifletta e ne discuta con maggiore determinazione, per capire il tipo di scelte che deve fare, gli investimenti che dobbiamo fare non solo riferiti alla produzione di energia, ma anche come riservarci come creare eventualmente piccoli e medi invasi, che ci facciano da riserva per i periodi critici.

Chiediamo quindi che il Consiglio regionale voti questa mozione, che rivendica il carattere pubblico di un bene comune e impone uno "stop" a un uso improprio alla privatizzazione dell'acqua, chiede che il Consiglio sostenga la proposta di legge che sarà presentata in Parlamento e per la quale abbiamo raccolto le firme e soprattutto chiede un sostegno al comitato promotore valdostano che ha raccolto le firme. A proposito del comitato valdostano, ci sarà sabato 23 giugno, alle ore 15, al Centro volontari in Via Xavier de Maistre un dibattito pubblico con i cittadini; domenica c'è la partenza di una carovana che parte da Morgex per una conferenza stampa ad Arpy per proseguire per il Piemonte e la Val di Susa, e lì consegneremo le firme che proseguiranno per le altre Regioni, fino ad arrivare al Parlamento dove verranno consegnate.

Alla luce di quanto esposto riteniamo che sia opportuno che la Regione approvi questa mozione di indirizzo che impone una moratoria alla privatizzazione ed uso improprio delle acque pubbliche, e un sostegno al progetto di legge che sarà depositato a livello nazionale.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale. Se non ci sono richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Vorrei, per un rispetto al proponente la mozione, fare alcune controdeduzioni a quanto da lui affermato, rilevando che il suo intervento ha messo insieme aspetti diversi di questa vicenda, che sono stati anche illustrati in modo non proprio approssimativo, ma toccati e lanciati a pioggia. Vorrei cercare di dare delle risposte innanzitutto al documento che il collega Bortot ha distribuito e che lui stesso ha richiamato in alcune parti.

I cambiamenti climatici indubbiamente esistono, ma forse più che parlare di "cambiamenti climatici" sarebbe più corretto chiamarle "fasi climatiche", perché da un punto di vista geologico non c'è nulla di nuovo; ci sono stati dei periodi storici molto più caldi di questo, con totale assenza di ghiacciai, con precipitazioni sicuramente inferiori e, di conseguenza, attribuire il tutto al comportamento dell'uomo è quanto meno imprudente. C'è poi una notazione che merita qualche considerazione, cioè il fatto che sembra quasi che questa Regione sia totalmente assente rispetto a questa problematica, ma così non è. Ci siamo attrezzati per cercare di governare questo processo peraltro con tutta una serie di studi e approfondimenti, per cercare di disegnare degli scenari ai quali dare una risposta operativa e concreta, con delle soluzioni del tutto realistiche e attuabili.

Nella notazione del collega Bortot si fa quanto meno discutibile un'affermazione, là dove si dice che nessun tribunale ha mai affermato che i vecchi diritti dei Valdostani fossero stati cancellati: non è proprio così, nel senso che fin dal 1924 e dal 1983 con le leggi di riforma sull'utilizzo delle acque, questi diritti sono stati definitivamente cancellati e un parziale loro riconoscimento è avvenuto con lo Statuto; dico "parziale", perché il capitolo è aperto, ma voglio ricordare come la Regione perse una causa alla Corte costituzionale quando rivendicò questi diritti in sede di nazionalizzazione dell'energia elettrica nel 1963; quindi questa è una battaglia che va ancora combattuta, ma quell'affermazione non è del tutto corretta.

In alcune sue affermazioni c'è poi un po' di confusione fra quelli che sono i problemi di approvvigionamento idrico e di distribuzione idrica, perché quando lei illustra la situazione della Comunità montana dell'Evançon, in realtà parla di problemi che afferiscono a condotte, distribuzioni, colonne..., ma non c'è un problema di carenza idrica, anzi l'acqua sarebbe sufficiente a tutto, bisogna trovare solo 10-20 milioni di euro per fare queste condotte e distribuire l'acqua. Quando mi cita il caso di Montjovet o altri paesi, non dimentichiamoci che una volta questi paesini erano abitati da comunità rurali che oggi si sono urbanizzate e, rispetto al passato, hanno un consumo di acqua almeno 10 volte superiore. È chiaro che l'antico approvvigionamento è insufficiente, ma anche su questo voglio ricordare che nell'ambito del sistema idrico integrato il "BIM" ha provveduto a fare una ricognizione su tutto il territorio regionale per individuare le carenze sia di approvvigionamento, sia di distribuzione dell'acqua. Poi, là dove si dice che si beve acqua inadeguata, sporca, non potabile, attenzione... perché così non è... se così fosse ci sarebbero dei reati penali!

Censuro poi quelle affermazioni dove si dice che il minimo deflusso vitale non viene fatto rispettare e... cose del genere; tutte le derivazioni che sono state assentite prevedono il minimo deflusso vitale, salvo l'agricoltura che dovrebbe andare avanti dal 2016, ma qui c'è una ragione che conferma quanto detto prima: non dimentichiamoci che le concessioni per uso agricolo sono rilasciate di 15 anni in 15 anni, quindi non c'è alcun diritto acquisito, proprio in funzione di quelle leggi che lei non cita e sottintende non esserci mai state, ma che in realtà ci sono: questo per dire che bisogna essere più attenti a come si lanciano delle affermazioni, perché sarebbero facilmente smentibili. Quando lei dice: "si potrebbero fare dei bacini con le gronde"... certo, le avevamo previste, ma proprio il suo gruppo politico e la corrente "verde" della sua componente politica ha fatto una guerra alle gronde, tanto che le ha fatte scomparire dalla legge e le ha rese addirittura illegittime, quindi lei propone di fare una cosa che dalla sua parte politica è venuta come un intervento del tutto inopportuno. Ultima notazione: la questione dei bacini in quota per l'utilizzo, anche idroelettrico, di alcune disponibilità... voglio ricordarle che l'ultima richiesta che c'è stata in questo senso non ha superato il "VIA", perché i bacini hanno delle forti ricadute negative sull'ambiente.

Venendo alla questione della legge, che lei ha illustrato in maniera molto parziale, perché ha taciuto l'origine ideologica, partitica e anche utopica di questa legge, le ricordo come questo percorso sia stato avviato a Cecina in occasione del meeting antirazzista organizzato dall'"ARCI" nell'estate del 2005 e proseguito col primo Forum dei movimenti italiani per l'acqua, che si è tenuto a Roma nel 2006. Il lancio della campagna è avvenuto a fine novembre a Roma, con una conferenza stampa a cui hanno partecipato "ATTAC", il Comitato italiano per un contratto mondiale sull'acqua, "Mani Tese", "ARCI", "Funzione pubblica-CGIL", "Abruzzo social forum", "COBAS energia": questa è la culla ideologica che ha originato questo disegno di legge. La proposta di legge nasce dalla volontà - per non dire dall'utopia - di stravolgere un quadro della normativa esistente per affermare che l'acqua è un bene comune, il cui accesso ed utilizzo è un diritto umano universale, che pertanto andrebbe sottratto alle logiche del mercato e della concorrenza. Poi c'è un attacco alla "legge Galli" del 1994, perché secondo i promotori di questa legge, questa avrebbe aperto le porte ad investitori privati, "il mercato" delle ex aziende municipalizzate, e in questo modo si sarebbe limitato il diritto dell'acqua da parte dei cittadini. Alcuni principi di questa legge sono che l'acqua è un bene comune, un diritto umano universale, un bene finito da tutelare, ogni territorio deve definire un bilancio idrico che preservi la risorsa e la sua qualità.

Veniamo al punto dolente: il servizio idrico integrato è un servizio pubblico privo di rilevanza economica, sottratto alle leggi del mercato e della concorrenza e finalizzato ad obiettivi di carattere sociale e ambientale. Il servizio idrico integrato deve essere gestito esclusivamente attraverso enti di diritto pubblico. Si torna sempre alle logiche di tipo pubblico, perché ideologicamente c'è una radice che vuole rimettere sempre in mano al settore pubblico, contrariamente alla storia e ai processi di evoluzione economica, questo tipo di gestione. Devono cessare tutte le gestioni affidate a privati, a società miste pubblico-privato. La famosa questione dei 50 litri per persona a costo zero: voglio ricordare che il costo di un litro di acqua, cioè il cittadino paga oggi un prezzo che è 10 volte inferiore a quelli che sono gli investimenti complessivi che servono per portarglielo, tanto per mettere l'accento in termini economici. Poi c'è una norma interessante che dice che i lavoratori del servizio idrico e gli abitanti del territorio partecipano attivamente alle decisioni sugli atti fondamentali di gestione del servizio idrico; mi pare interessante questa cosa, di far diventare i lavoratori come soggetti di gestione. Un fondo nazionale dovrebbe servire per investire negli acquedotti dei Paesi del Terzo Mondo. Infine il servizio idrico sarebbe finanziato con la riduzione delle spese militari, con la lotta all'evasione fiscale, con tasse ambientali di scopo. Qualcuno mi deve spiegare che differenza c'è fra la tassa ambientale di scopo e pagare un servizio, ma su questo...

Non posso tacere come questa legge abbia delle grandissime contraddizioni e sia anche carente, è una legge più di provocazione che di obiettivo. Ad esempio, al comma 2 dell'articolo si stabiliscono come pubbliche tutte le acque, ma dov'è la novità, quando noi abbiamo il decreto n. 152/2006 che ha superato il concetto di pubblicità delle acque - collegato al loro uso - per definire tutte le acque come "appartenenti al demanio dello Stato"... più pubblico di così mi pare non ci sia nulla! La non mercificazioni delle acque - stabilita sempre al comma 2 dell'articolo 2 - contrasta poi con l'esigenza ribadita nel seguito di far pagare gli altri usi. Allora mettiamoci d'accordo: l'acqua è mercificabile solo per certi aspetti e... certi altri no? Al comma 5 dell'articolo 3 si stabilisce il recupero dei costi per tutti gli usi diversi da quelli potabili e quindi anche per quelli irrigui, oggi esenti in Valle d'Aosta. Qui per noi sarebbe un dramma, oltretutto qui si va a negare quei diritti che prima sono stati espressi come diritti acquisiti da parte del popolo valdostano. La moratoria delle autorizzazioni significa fermare l'economia, ma a questa parte politica non è che interessi molto, lo abbiamo constatato in altre occasioni... Al comma 8 dell'articolo 3 si travisa completamente quanto previsto dalla direttiva 2000/60 nella quale si parla di "buono stato delle acque" quale obiettivo di qualità e non di stato naturale; in ogni caso, così indicato, non ha senso dal punto di vista tecnico e quindi sarebbe irrealizzabile, perché come si fa a parlare... quando l'acqua deve essere incanalata, messa nelle condotte, subire un sacco di manipolazioni... di stato naturale dell'acqua? Lo stato naturale dell'acqua ce l'hai alla sorgente!

Bisogna poi distinguere alcune questioni, cioè bisogna distinguere una sostanziale mancanza di acqua, anche per questioni di carattere politico, economico, territoriale e storico che esistono in certi Paesi e che è motivo di immigrazione, dalla situazione in Paesi evoluti come il nostro, dove esistono problemi di acqua, ma non si risolvono certo con delle sparate ideologiche, hanno bisogno di essere confrontate con le disponibilità. Fra l'altro, oggi tutti i giornali riportano come la Commissione europea su questo punto stia approfondendo la possibilità di dare delle risposte, anche in funzione dei cosiddetti "cambiamenti climatici".

Nell'attuale norma non c'è alcuna che prevede la privatizzazione dell'acqua, questo deve essere chiaro ed è un'altra di quelle mistificazioni che sono state oggetto di malintesi, perché l'acqua appartiene allo Stato, e poi viene concessionata, così come nella legge n. 27/2004 viene stabilita una gerarchia di utilizzo delle acque, quindi l'uso dell'acqua per scopi umani è prevalente su tutto. Le municipalizzate sono state convertite in s.p.a., perché è nella logica della concorrenza, ma attenzione... questi sono enti gestori delle acque, sono enti che gestiscono un servizio, non sono gli enti che sono proprietari delle acque e che possono indiscriminatamente far pagare la proprietà dell'acqua. Peraltro sapete che in Valle d'Aosta questa è addirittura gratuita, perché l'acqua per uso potabile e per uso irriguo sono per Statuto date gratuitamente e, come tali, sono immuni da ogni sorta di pagamento; altra cosa è pagare il servizio di acquedotto, perfino i "ru" hanno dei servizi di manutenzione, costruzione che devono essere gestiti e mantenuti.

Nella versione originaria della legge regionale n. 27/1999 si prevede che il servizio idrico in Valle avvenga attraverso degli enti pubblici, il "BIM" che è un'organizzazione di Comuni e poi i Comuni stessi organizzati in forma associata: questa scelta è stata assunta dalla Regione in totale accordo con il "CELVA". Non mi soffermo sulla riorganizzazione del servizio idrico integrato che, secondo me, è un'assoluta esigenza.

Il disegno di legge che voi sostenete contiene, a vostro dire, degli elementi di rafforzamento del particolarismo valdostano o qualcosa del genere. Ora, l'adesione a un testo di legge come questo, invece, sarebbe automaticamente la riduzione della capacità di gestire autonomamente il patrimonio idrico già in proprietà della Regione, mentre la Regione ha già ampiamente legiferato. Esprimo un parere assolutamente negativo sulla proposta di legge, i contenuti essenziali della proposta e gli elementi forti si trovano già nella giurisprudenza in vigore in Valle d'Aosta, che ha adattato norme statali e comunitarie dando delle risposte alle esigenze della collettività, ed esprimo un voto contrario alla mozione.

Président - La parole au Vice-président Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Per alcune brevi considerazioni su questa mozione, che si ispira a un tema di grande importanza: l'acqua.

Sono condivisibili le motivazioni che sostengono questa mozione e l'illustrazione che è stata fatta dal collega Bortot, perché l'acqua è una risorsa preziosa, è una risorsa che sta diventando di giorno in giorno sempre più carente, è una risorsa che proprio per questa sua carenza crescente, diventa ogni giorno sempre più costosa per gli utilizzatori. Non parliamo poi di Terzo Mondo, dove di acqua ce n'è in quantità assolutamente insufficiente per qualunque persona. I principi sono indubbiamente condivisibili, a maggior ragione se guardiamo in senso prospettico e pensiamo alle variazioni climatiche che ci attengono, dove a ogni grado di temperatura del globo che aumenta, c'è un aumento della siccità che è devastante. Penso che anche il collega Bortot abbia recentemente letto alcuni articoli di giornali, dove una crescita di 2 gradi della temperatura media globale comporterebbe una situazione di desertificazione in grandissima espansione, che coinvolge anche diverse zone del territorio italiano. Il collega Bortot è stato ispirato anche da questa iniziativa per la sua partecipazione a Bruxelles, abbiamo visto quando è tornato fiero di questa partecipazione con i movimenti globali per l'acqua, indossando una maglietta arancione che scandiva uno slogan d'effetto e che ha avuto anche risalto di stampa. Va bene, il movimentismo è anche interessante e simpatico, però questa mozione sembra prescindere da quello che è accaduto finora.

L'acqua, bene prezioso per l'umanità e per lo sviluppo dell'umanità, non è che non sia salvaguardata; esiste una legislazione in materia anche nel nostro Paese che è particolarmente dettagliata e che dallo Stato conferisce competenze alle Regioni, ai Comuni e alle diverse articolazioni territoriali. Sembra quasi, leggendo questa mozione, che noi si debba partire da zero, sembra quasi che il movimento globale per l'acqua o il forum italiano delle associazioni per l'acqua, abbiano scoperto che esiste il problema idrico. Il problema idrico esiste da tempo e sarà sempre più accentuato con il passare degli anni. Sembra quasi che questa proposta di legge popolare, che è tipica del movimentismo ed è anche apprezzabile, sia l'unica iniziativa in materia per fissare dei principi a tutela e salvaguardia di questo bene.

Allora, collega Bortot, vorremmo ricordarle che c'è un Governo nazionale di Centro-Sinistra, che non solo ha un potere di legiferare e proporre leggi in materia, ma anche il potere di far sì che vengano applicate correttamente quelle vigenti, cito la "legge Galli", una legge che ha fissato fin dal 1994 dei principi selettivi e rigorosi in materia di risparmio idrico e conservazione di questo bene. Il Centro-Sinistra governa in 16 Regioni italiane e le Regioni sappiamo che hanno delle competenze spiccate in materia di tutela idrica. Vorrei ricordare che 5.000 Comuni italiani che in maniera pubblica o privata, attraverso delle società, erogano l'acqua ai cittadini... e sono 5.000 Comuni di governo di Centro-Sinistra. Allora questo è un movimentismo che è anche apprezzabile, ma che non può essere cavalcato a ogni piè sospinto per qualunque materia, anche così importante, che debba essere portata agli onori della cronaca. Mi sembra umiliante chiedere a un Presidente della Regione e alla Giunta regionale di aderire alla proposta di legge in oggetto... non so cosa vorrà fare la Giunta o il Presidente, penso che abbiamo una legislazione sul servizio idrico integrato che, se applicata correttamente, potrebbe dare delle risposte sufficienti o più che soddisfacenti per l'utenza valdostana. Il problema non è fare una legge che tuteli l'acqua, perché le leggi ci sono, è applicarle queste leggi, perché siamo sepolti da una monumentale serie di norme che, se non vengono applicate e utilizzate dagli enti competenti, rimangono delle norme scritte "nero su bianco".

Come possiamo sostenere questa mozione? È una mozione sostenibile nell'ideale, ma non è una mozione che va incontro alla problematica dell'acqua; preferiremmo, come abbiamo fatto con un'interpellanza "ad hoc", sollecitare la Giunta ad intervenire su problematiche correnti e attuali, che esistono sul territorio, altrimenti qua si parla dell'acqua come se fosse stato scoperto qualcosa, una "scoperta dell'acqua calda", collega Bortot, che forse serve più a giustificare una sua presenza a Bruxelles, che non ad affrontare seriamente la problematica di tutela, salvaguardia e utilizzo di questa importante risorsa!

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questa mozione noi la condividiamo e la voteremo, perché pone un accento importante su un tema che sarà fra i temi più rilevanti della prossima legislatura, cioè non tanto la disponibilità dell'acqua, quanto la tipologia dell'utilizzo e sfruttamento dell'acqua; praticamente dovremo decidere fra pubblico e privato e qui mi dispiace di dover contraddire gli amici della "CdL", perché nel 1994 la "legge Galli" non è stata fatta da un Governo di Centro-Sinistra, purtroppo aveva all'interno dei bachi che aprivano ai privati pericolosamente, questi bachi sono stati ampliati in maniera devastante dai Governi Berlusconi del Centro-Destra ed è un vantaggio non indifferente che da quando c'è un Governo nazionale di Centro-Sinistra, a livello nazionale si sia fatta una moratoria della privatizzazione delle acque e, anzi, ci stiamo avviando con dei provvedimenti che sono in questo momento alla valutazione del Parlamento ad una gestione pubblica delle acque. E questa non è una cosa da poco, perché abbiamo già visto nel campo delle immondizie che quando si arriva alla gestione privatistica i costi esplodono, le mafie si inseriscono e lo spettacolo che abbiamo in questo periodo di cosa succede in Campania è la dimostrazione che la mercificazione di questi servizi essenziali è un disastro di questo Paese... casualmente, in Francia, tutto ciò non succede.

Dobbiamo capire qual è la nostra strategia e credo che la nostra strategia debba essere quella di mantenere la gestione pubblica, soprattutto in una Regione come la nostra che ha una grande tradizione, in cui i nostri enti locali si sono sempre fatti carico piuttosto efficientemente della gestione delle acque. Allora dobbiamo aiutare i nostri Comuni a gestire gli acquedotti, a gestire la rete idrica, a gestire il servizio idrico integrato, invece quello che dispiace di vedere è che l'"UV", anzi all'interno di essa alcuni potentati fanno tutto il contrario, e qui ha fatto un autogoal l'Assessore Cerise, quando ha citato il "BIM". Ha detto: "il BIM è l'espressione degli enti locali". Non è vero, il "BIM" è l'espressione dei potentati dell'"UV", perché viene eletto tramite le maggioranze dei Sindaci nominati e controllati dall'"UV" per poi organizzare la gestione del servizio idrico integrato. E allora questi sono i presupposti che voi volete portare avanti, di quello che avete fatto 20 anni fa sul sistema dei depuratori, su cui sarebbe interessante andare a fare un po' di storia su come sono stati gestiti i depuratori, su come è stata gestita la "VALECO", su come sono state gestite tutta una serie di queste cose. Voi volete ampliare queste schifezze anche al servizio idrico integrato: è questo il grave ed è su questo che questa mozione apre un velo di conoscenza.

Questi atteggiamenti di voler rivendicare con il "BIM" una purezza ideologica valdostana è invece la copertura delle cose più vergognose; allora vi sfido qua dentro a riavere un minimo di decenza, ascoltare i vostri Sindaci quelli veri che si sono giustamente esposti su questo punto e capire che l'acqua è dei Valdostani, l'acqua è sempre stato un bene gestito dai Valdostani e deve rimanere così, e non ci mettiamo le mani degli affari dentro. In questo senso voteremo convintamente questa mozione.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Vi rileggo un pezzo della mozione:

"Valutato che l'acqua è fonte di vita e costituisce pertanto un bene comune dell'umanità, che le lotte per il riconoscimento e la difesa dell'acqua come bene comune; che occorre sancire con forza il principio secondo cui l'acqua deve rimanere pubblica nella proprietà e nella gestione; che la partecipazione alle assemblee costituirebbe un'importante occasione, impegna il Presidente della Provincia e il Presidente del Consiglio provinciale ad aderire alla proposta di legge in oggetto; a fornire al Comitato promotore ogni supporto possibile per agevolare la raccolta delle firme; a far partecipare una delegazione del Consiglio ai lavori della I assemblea mondiale dell'acqua in programma a Bruxelles dal 18-20 marzo. Torino 6 marzo 2007, Consiglio provinciale di Torino".

La Provincia di Torino comprende un pezzo di montagna a sud ovest, c'è dentro Ceresole, ci sono dentro i Comuni del parco G. Paradiso e quando l'Assessore Cerise banalizza... perché io capisco che se incontro uno per strada e mi dice: "Bortot, cosa avete combinato, quella mozione demagogica, ideologica e di partito sull'acqua...", capisco e dico: "magari ha le mani negli affari di gestione dell'acqua in Val d'Aosta...", in quelle società partecipate miste private, dove i Comuni hanno quote assolutamente di minoranza, dove si sta privatizzando la gestione degli acquedotti comunali, come a Nus, e il popolo valdostano, Assessore, perde la memoria della gestione delle proprie acque, le sorgenti e le fontane, oppure si interviene massicciamente sui laghi della Val d'Aosta facendo scompartire intere sorgenti, utilizzate da villaggi e da popolazioni! Lei fa parte di coloro che vogliono togliere le radici al popolo valdostano per quanto riguarda la gestione, la tutela e la distribuzione delle acque.

Mi dispiace che lei mi abbia risposto banalizzando una proposta di legge approvata dai cugini piemontesi, mi dispiace anche che per non avere argomenti, strumentalizzi comitati di cittadini, perché lei ha citato i movimenti e le organizzazioni che sostengono questa proposta di legge, "ATTAC", "ARCI", "Mani Tese"... sono cittadini e popolazioni quanto il sottoscritto, trasversalmente e con nessun carattere ideologico, evidentemente se non delle persone che vi partecipano: ci sono dei credenti, ci sono delle persone che hanno idee come le mie, ci sono persone che hanno delle idee che lei non ha, su un utilizzo corretto, gestionale di un bene qual è l'acqua!

Presidente - Collega Bortot, non urli...

Bortot (Arc-VA) - ... non urlo, ma ci sarebbe di peggio da fare, non solo urlare signor Presidente! Se parliamo della strumentalizzazione, per cui il movimento "verde" era contrario alle gronde... ma certo che era contrario! C'erano le riserve dei ghiacciai che si stanno sciogliendo!

Veniamo al cambio climatico: Assessore, si rende conto che lei ha detto le stesse cose che le multinazionali fanno dire a una lobby di scienziati, dove il cambiamento climatico è un fatto epocale... C'è un piccolo particolare: i fatti epocali una volta avvenivano su qualche secolo, qui siamo di fronte ad un secolo che è quello dell'industrializzazione, soprattutto dell'occidente, e questa industrializzazione concentrata in pochissimi decenni porta conseguenze di cambiamenti climatici dovuti all'intervento dell'uomo e non c'è niente di assolutamente naturale in tutto questo! Se lei quindi spera di risolvere i problemi idrici che abbiamo in Val d'Aosta riconducendo tutto a un cambiamento climatico, forse fra 2-3 generazioni tornerà la neve, torneranno i ghiacciai, si sbaglia di grosso, ma non lo dice il primo "pirla" che si chiama Bortot... lo dicono forum mondiali organizzati a convocati dall'ONU e da tutte le assisi mondiali!

Assessore, o lei è in malafede, o abbiamo una visione completamente diversa della nostra Regione. Per lei va tutto bene, per me non sta andando niente bene, non nel senso che non abbiamo acqua, ma nel senso che dobbiamo smettere di fare un uso improprio dell'acqua, nel senso che dobbiamo tutelare le acque. Certo che lo so anch'io che la priorità è quella umana, ma se fra 6 mesi o 2 anni... chiedo un po' di attenzione al Consiglio, non è che lo chiedo molto... corriamo il rischio di dover scegliere che uso fare delle nostre acque, se uso potabile e umano, le conseguenze su tutto il resto, sull'agricoltura, sui torrenti, sulla biodiversità? Non ce ne frega niente, tanto noi siamo garantiti che l'uso umano è quello prioritario... se poi tutto il resto va a catafascio, chi se ne frega! Se si tratta di fare dei piccoli invasi per creare delle riserve ed è una discussione all'interno del movimento "verde", dell'"Arcobaleno", ed è giusto discutere, si deve fare, ma non è una competenza dell'"Arcobaleno", di 4 "pirla" di ideologizzati partiticizzati! Fra l'altro, a che cavolo di partito appartengo io, che non ho la tessera di alcun partito? Sono andato l'altro giorno alla costituzione della Sinistra europea nazionale, che farà parte di un contesto internazionale, e questa organizzazione non ha alcuna tessera, quindi non ho neanche un partito... è tutta la vita che sono orfano! Tutte le volte che ho messo il naso in un partito, ho preso delle musate incredibili e sono incompatibile con queste organizzazioni troppo disciplinate, ordinate, dove l'Assessore Cerise dice che questa cosa sull'acqua non va votata e... tutti ubbidienti a premere il pulsante...

(proteste dai banchi della maggioranza)

... è troppo composita e soprattutto ci sono cambiamenti di tipo non indifferenti con le dichiarazioni rilasciate dall'Assessore negli ultimi giorni che mi rendono incompatibile anche la militanza nella "Fédération".

Noi viviamo in due Valli: una è quella che conosco io, una è quella che conosce lei; c'è però un problema che l'Assessore Cerise ha banalizzato, forse il sottoscritto ha esagerato, ma sulle acque occorre che il Consiglio faccia una riflessione, dia degli indirizzi. Esiste un piano che non è rispettato; oggi chi è potente chiede e gli vengono rilasciate concessioni per produzione di energia elettrica, che sarebbe molto da discutere quanto a prospettive per queste piccole centraline che si vanno ad aprire.

Il collega Venturella interverrà successivamente su quel che è successo a Brissogne, ma fa parte di un uso improprio e scorretto dell'uso della risorsa acqua nella Val d'Aosta, fa parte di un uso improprio di cui non ne sentiamo la necessità, perché abbiamo una struttura che si chiama "CVA", di proprietà regionale, che dovrebbe occuparsi con i Comuni e i consorzi della regione della produzione di energia con una fonte rinnovabile quanto l'acqua. Questo significherebbe fare un piano e non creare discriminazioni fra un uso improprio dell'acqua per produrre energia, discriminazioni fra un Comune e altri Comuni che non hanno questa risorsa, perché quando affermiamo che l'acqua è di proprietà dei Valdostani che l'hanno acquistata, al di là delle sentenze, dei ricorsi... significa che si deve entrare in una rete di solidarietà che non escluda né Comuni, né cittadini di alcuna parte della nostra regione... non che qualche Comune può avere risorse in più, perché ricco dal punto di vista idrico e altri Comuni non lo sono! Qualcuno può permettersi di sprecare questa risorsa, altri Comuni sono carenti. Allora al di là della mozione, che voteremo, il Consiglio regionale deve farsi carico di questo problema, vi piaccia o no, perché ce ne dovremo occupare! Dobbiamo iniziare a discuterne adesso, in fase di emergenze idriche, e non saremo in grado di rispondere a tutto il qualunquismo che monta sul problema della politica se non siamo in grado di far fronte alle necessità e prevedere cosa può succedere nel giro di pochi anni o decenni.

Siamo stati a Bolzano, "Casa Clima"... pensate cosa è successo con quella visita, nel senso che abbiamo acquisito conoscenze, informazioni e una mentalità che ci permette di intervenire immediatamente a tutto un problema di risparmio energetico nelle nostre abitazioni, è una piccola rivoluzione sul modo di costruire l'abitazione; questo fa il pari con il discorso dell'acqua, non pensiamo di dover rincorrere situazioni all'ultimo minuto quando abbiamo tutto il tempo per definire la cosa.

Presidente - Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Consiglieri presenti: 29

Votanti: 26

Favorevoli: 4

Contrari: 22

Astenuti: 3 (Fiou, Lattanzi, Tibaldi)

Il Consiglio non approva.