Oggetto del Consiglio n. 2769 del 5 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2769/XII - Continuazione discussione congiunta del rendiconto 2006 e dell'assestamento del bilancio 2007.
Presidente - Possiamo continuare nella discussione congiunta dei disegni di legge n. 169 e n. 170, ricordo che siamo sempre in fase di discussione generale.
La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (UV) - Volevo fare 2 brevissime riflessioni: la prima è che sento serpeggiare sui giornali, negli articoli e anche nelle parole dell'Assessore stamani una certa soddisfazione per una ripresa che sarebbe in atto e che sarebbe in atto anche in Valle d'Aosta; questo è stato alimentato soprattutto da un rapporto che è stato comunicato dalla "Chambre" la settimana scorsa, dove ho fatto anche un intervento di questo tipo.
Mi sembra... ora qui vorrei capire su quale base l'Assessore magari ha questo ottimismo, tenuto conto che i dati della "Chambre" che provengono dall'ISTAT prevedono una crescita per la Valle d'Aosta dell'1,6% del PIL quest'anno, che situerebbe la Valle d'Aosta al di sotto della media nazionale. Mi ricordo nella legislatura precedente, quando avevamo delle crescite del 4,6-4,7 a fronte di crescite nazionali dell'1,2-1,5; oggi siamo al di sotto della media nazionale. Al tempo stesso la media nazionale è al di sotto della media europea, l'Italia è il cosiddetto "fanalino di coda" della crescita europea, quindi non capisco neanche tanto bene il discorso a livello nazionale, ma qui non c'entra.
Il terzo aspetto è che normalmente, come ho avuto modo di sottolineare alla "Chambre" la settimana scorsa, si identifica attorno al 3% la soglia di crescita del PIL al conseguimento della quale si creano dei nuovi posti di lavoro, ossia pare accettato nel Consesso internazionale degli economisti che al di sotto del 3% di crescita economica non ci sia generazione di nuova occupazione, e potremmo anche dire che nella civiltà dei servizi, che hanno un valore aggiunto più elevato, forse questa percentuale oggi va situata addirittura al 3,5-4%, anche vedendo cosa fanno gli altri Paesi; per cui non riesco ad essere così ottimista per quel che riguarda il quadro economico della Valle, non riesco ad inserirla in un "trend" di crescita.
La seconda osservazione invece è il ringraziamento, perché ho sentito nell'elenco lunghissimo che ha fatto l'Assessore, compilativo e completo di tutti i settori sui quali con questo assestamento si andranno a fare degli interventi migliorativi, all'inizio mi ero preoccupato perché non sentivo mai parlare di sport, alla fine ho sentito arrivare anche le leggi che riguardano lo sport, in particolare la legge n. 3/2004.
Vorrei però fare qui una raccomandazione all'Assessore al bilancio e all'Assessore allo sport: la legge n. 3, come stanziamenti, è ferma al valore monetario del 1998, quando si chiamava "3/98" poi fu modificata come 3/04, e finanzia non solo aspetti di pura attività sportiva, ma anche le manifestazioni e altre attività al contorno che hanno rilevanza promozionale e turistica.
Mi auguro che nell'assestamento si tenga conto che ci sono all'interno della legge n. 3 due comparti importanti: le società sportive che fanno attività vuoi di alto livello o di livello nazionale come si chiama oggi, vuoi di livello regionale in particolare giovanile. Sarebbe opportuno che in questa revisione, nell'utilizzo che si fa di questo assestamento che sarà deciso in sede di finanziaria - mi auguro prima - fossero riviste, sia per una parte, le cifre di stanziamenti per l'alto livello, sia soprattutto non fosse dimenticato il livello ordinario che riguarda lo sport giovanile, poiché ci troviamo in una situazione curiosa: ogni anno vengono inserite nuove discipline perché vengono vuoi riconosciute dal CONI, vuoi perché si affacciano sulla ribalta dell'attività sportiva, ma i soldi sono sempre gli stessi, i commensali a tavola sono sempre di più, ergo le società sportive sono "alla canna del gas", nel senso che a parità di attività, impegno e spesa ogni anno prendono di meno, perché l'insieme degli stanziamenti va diviso in base ai parametri previsti dalla Consulta dello sport e adottati dalla Giunta fra tutti. Sarebbe opportuno tener conto di questo, vuoi aumentando lo stanziamento, vuoi inserendo dei correttivi regolamentari che prevedano che i nuovi sport debbano fare un po' di anticamera mentre che la Regione può adeguare, anno per anno, gli stanziamenti. Spero quindi che l'utilizzo di questo assestamento per quanto attiene allo sport vada a toccare in modo sensibile anche l'attività prettamente sportiva delle società sportive, sia quelle che fanno alto livello, sia quelle che fanno attività giovanile.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Una riflessione dovuta da chi in Valle si è assunto un onere: quello di sostenere lo sport, condivido pienamente le riflessioni del collega Ottoz per quanto riguarda le risorse dello sport, anche se prima o poi un ragionamento serio sulle risorse dello sport che questa Regione investe soprattutto sui giovani che fanno sport andrebbe fatta. Credo sia difficile immaginare che molte società sportive possono continuare - lo dico da Presidente di una società sportiva - a fare attività, fermo restando i livelli di costo che oggi lo sport giovanile ha, perché, quando si parla di investimento nello sport, non sempre si ha chiaro qual è il ritorno, diventa difficile.
Sarebbe bello fare un giorno un "tematico" sui ritorni che lo sport giovanile ha all'interno di una società in termini di minori costi per il disagio giovanile, per il recupero delle droghe, cosa succederebbe se nessuno in Val d'Aosta, come me, il Consigliere Ottoz e molti altri presidenti di società di tutte le discipline sportive decidessero un giorno di dire: "adesso basta"! Cosa succederebbe alle migliaia di giovani che tutte le settimane, invece che stare in mezzo ad una strada a ciondolare, stanno in un campo sportivo a fare qualunque tipo di attività sportiva? Credo che una riflessione seria su questo dovrebbe essere fatta, perché gli investimenti nello sport portano un risparmio nelle assistenze giovanili e sociali, però sono discorsi molto aleatori, se non ci si mette al tavolo con i bilanci in mano e si fanno dei ragionamenti seri, invece lo spunto, sempre del collega Ottoz per quanto riguarda i PIL, dà il "la" all'intervento che volevo fare. Assessore, mi asterrò da fare sia il tipo di intervento che ha fatto lei, che è da straordinario revisore dei conti, sia da quello della collega Squarzino, che mi sembra abbia fatto una relazione "tafazziana", di chi, invece di discutere sulle risorse e su come queste vengono politicamente investite, discute sulle risorse stesse, ossia quanto sia giusto che noi abbiamo i soldi dallo Stato.
Vi sono 2 variabili in queste 2 leggi che andiamo ad affrontare: la prima è la variabile delle entrate e non c'è dubbio che le entrate, essendo un avanzo di amministrazione positiva, hanno una loro motivazione. L'Assessore è venuto in "Commissione bilancio" a spiegarci che l'avanzo positivo è per effetto di una serie di entrate non attese, ma frutto di una regolamentazione fra Stato e Regione che hanno portato al riconoscimento di risorse finanziarie dovute ai Valdostani dall'amministrazione statale: condoni, vecchie attività... Non posso che - al contrario della collega Squarzino - applaudire a questo riconoscimento, perché sono dell'idea che più soldi si hanno in famiglia meglio è, non solo di chi dice che più soldi ci sono peggio è. Il dato positivo delle entrare lo accolgo con un plauso, perché sono convinto che è giusto che le risorse che i Valdostani pagano su questo territorio rimangano ai Valdostani. Prima o poi dovremo affrontare i 2 nodi relativi all'autonomia speciale di tipo finanziario e lì le grida di allarme della collega Squarzino non devono essere inascoltate: mi riferisco ai famosi 300 milioni di euro della sostituzione dell'IVA che ancora oggi deve trovare una sua argomentazione istituzionale, anche se c'è una legge finanziaria che la blinda, ma in un contesto europeo che ha un suo perché su cui ragionare; l'altro è il federalismo fiscale che, a seconda di chi governa Roma, viene proposto più o meno garantista nei confronti delle Regioni autonome. Quando c'era il "Governo Berlusconi" si parlava di un federalismo che andava ad impostare un certo riconoscimento della capacità impositiva delle Regioni, un riconoscimento delle competenze e un riconoscimento del fattore solidarietà, perché alcune parti del Paese fanno fatica, anche per colpa loro, qui voglio fare un po' il Leghista, e quasi sempre per responsabilità politica di chi governa quelle Regioni, ci sono anche dei colleghi della nostra parte politica che non hanno ancora compreso come negli ultimi 20-30 anni devono lavorare per fare in modo che quelle zone, con gli ingenti investimenti che il nord fa verso il sud, possono in un giorno pensare di essere autosufficienti. In un contesto di federalismo fiscale prima o poi il nodo della risorsa di solidarietà che questa Regione dovrà condividere con le altre Regioni sarà un nodo che prima o poi verrà "al pettine", quindi non sottovaluterei queste preoccupazioni, anche se non le vedo così a breve, ma nel fattore entrate saranno delle voci da tenere sotto controllo.
Sappiamo che ci sono una serie di altre poste in gioco nei rapporti Stato-Regione; come l'Assessore ci ha illustrato insieme agli efficientissimi dirigenti dell'Assessorato delle finanze, ci sono alcune partite che ancora giocano su alcuni tavoli - sanità, tavoli tecnici - dove viene riconosciuto un certo denaro dovuto alla Regione, ma che sono partite che devono essere regolamentate; però, per quanto riguarda le entrate e questo avanzo di amministrazione positivo, contrariamente a molti, plaudo a tali risorse e, semmai, mi chiedo come le stiamo spendendo.
Non voglio rifare l'intervento che feci in occasione del bilancio 2007 e del triennale, perché ripeterei cose già dette, la posizione politica del movimento è conosciuta; mi permetto però di fare alcune considerazioni. Abbiamo alcuni primati di cui dobbiamo tener conto e anche questo dovremo cominciare a chiedercelo. Abbiamo il primato della spesa sanitaria pro capite per cittadino, il primato della spesa di ripartizione dei dipendenti pubblici per cittadino - quel famigerato "comparto unico" che si aggira sui 6-7.000 dipendenti che dovrebbero servire i cittadini valdostani -, con un coefficiente quasi sconosciuto in Europa in termini di rapporto; il primato per la spesa del diritto allo studio, fino a poco tempo fa non avevamo l'università, quindi le ingenti risorse sono state investite, con l'arrivo dell'Università della Valle d'Aosta ancor di più si è voluto investire nella direzione di offrire formazione qualificata a tanti con ingenti spese; uno dei record più sfavillanti per l'assistenza sociale, non possiamo dire che in questa Regione si stia peggio che nelle Regioni limitrofe a noi, tanto per essere chiari, nel nord-ovest; il primato di spese in opere pubbliche per cittadino, rispetto agli investimenti che si fanno in strade, in dissesti idrogeologici e di messa in sicurezza del territorio o di opere pubbliche in generale, e abbiamo una spesa importante per quanto riguarda l'ipotetico sviluppo economico che questa Regione dovrebbe avere. Perché cito tali primati? Perché questi primati dovrebbero far riflettere sulla condizione del denaro che oggi spendiamo e sull'efficacia ed efficienza del ritorno che i cittadini percepiscono da questa Amministrazione. È noto che le persone si lamentano a prescindere anche quando stanno bene, però onestamente credo che non possiamo pensare di vivere a Montecarlo, non c'è questa impressione. Non c'è l'impressione della spesa pro capite maggiore per sanità, non c'è l'impressione della spesa maggiore per l'assistenza sociale o per i dipendenti pubblici, tutta questa spesa dovrebbe creare una condizione di qualità del servizio che al cittadino è sconosciuta. Non è tanto diverso essere serviti dalla Regione Valle d'Aosta o dal Comune della Valle d'Aosta rispetto alla Regione del Piemonte o della Lombardia, non c'è tutta questa differenza e lo capiscono i nostri cittadini quando hanno a che fare con i loro concittadini di fuori, quando vanno in Comuni diversi dove si vedono stadi come i nostri, qualità della vita come la nostra, se non maggiore, qualità del servizio... ho visto un aumento delle spese sanitarie riconosciute ad altre Regioni, perché vuol dire che i Valdostani, nonostante lo sforzo gigantesco di finanza locale per il servizio sanitario, hanno la percezione che la qualità dei servizi sia più alta in altre strutture ospedaliere, ed è così, perché, a parte qualche "chicca" di qualche primario illuminato, il servizio generale che offre questa sanità non è percepito come uno standard di elevata qualità, della serie: "non è che vado in Valle d'Aosta come vado in Svizzera a farmi curare...", siamo in Valle d'Aosta e non è tanto diverso da quello che può succedere a Milano al "San Raffaele", piuttosto che a Torino nei centri pubblici.
Questo è il clima nel quale andiamo oggi a discutere tale ridistribuzione del "tesoretto" che, come a Roma, anche ad Aosta si è prodotto, e perché si è prodotto? Questa domanda dovrebbe avere una risposta chiarissima, perlomeno i cittadini l'hanno chiarissima: ci sono più soldi in campo all'Amministrazione statale e a quella regionale, perché stiamo pagando una "barca" di tasse! Non è poi molto chiaro che le pagano al Presidente Caveri, pensano di pagarle a Berlusconi e a volte a Prodi, non è chiarissimo che le tasse i Valdostani le stanno pagando all'Amministrazione regionale, a questa Giunta ed è questa Giunta responsabile della redistribuzione di tali risorse chiamate "tasse", perché, quando si parla di tasse, in questa Regione si dice sempre: "Governo ladro"! Ma... quale Governo? Quello di Roma o quello di Aosta? Bisognerebbe chiarire una volta per tutte che, se c'è un Governo ladro in Valle d'Aosta, è quello regionale. Se il ritorno del servizio che i cittadini percepiscono non essere sufficiente ai livelli di tasse pagate, la responsabilità è in capo a Palazzo Deffeyes! Purtroppo questa scarsa consapevolezza che si chiamerebbe "federalismo fiscale" darebbe un maggior senso alla lettura di questo bilancio, perché sarebbe sufficiente per chiedere ai cittadini cosa ne pensano di come le risorse loro in capo a codesta Amministrazione sono distribuite e reinvestite.
Devo fare un plauso all'Assessore e alla Giunta perché, al contrario di quanto dice la collega Squarzino, credo che questa maggioranza autonomista da qualche tempo - ma partita come autonomista progressista, poi diventata solo autonomista - è stata abbastanza coerente con il programma di legislatura. Se l'obiettivo che diceva la collega Squarzino è che questa Giunta si possa presentare fra qualche mese alle elezioni regionali con un programma presentato 5 anni fa e completato, credo siate in buona dirittura. Non so se è positivo, ma so che, leggendo il vostro programma, vedo come gli obiettivi strategici da voi individuati all'inizio di questa legislatura siano ben ripianati da tali investimenti e anche dalla redistribuzione del "tesoretto" che voi avete ora ridistribuito.
Vi ricordo - magari per qualche collega di minoranza, ma soprattutto per quelli di maggioranza che a volte sono un po' disattenti - quali sono gli obiettivi strategici del vostro programma, così vi è più chiaro come sono state ridistribuite le risorse. Prioritario nel vostro programma è una Regione a servizio del cittadino, della famiglia e della comunità; se colleghiamo questo obiettivo alle spese e alle risorse che investiamo nei servizi al cittadino, penso che più soldi di così non si possa spendere, quindi avete fatto bene a spendere tutto quello che potevate in questo obiettivo e lo avete senz'altro raggiunto; poi, che tale servizio al cittadino e alla famiglia sia percepito come eccellente, come se vivessero a Montecarlo, questo è un altro discorso: sarete giudicati fra qualche mese per tale ritorno di sensazione. Se il percepito dai cittadini sarà: "ma tutti questi soldi che avete speso per me, per questa famiglia, per i servizi ai cittadini... sono arrivati a me questi soldi?". Lascio a voi l'ardua sentenza, anzi la lasciamo agli elettori, così siamo più obiettivi!
Il secondo vostro obiettivo straordinario che dà una lettura straordinaria a questo bilancio è: vogliamo una Regione autonoma al centro di una rete di rapporti politici e istituzionali. Qui credo che di soldi non ne abbiate spesi più di tanto e il ritorno infatti si vede: siamo totalmente isolati! Se oggi possiamo dire dopo 5 anni che siamo più al centro di 5 anni fa, credo che siamo abbastanza d'accordo che questo non è; su questo obiettivo penso che un po' dovreste migliorare.
Sul terzo obiettivo - udite, udite! - volete una Regione che valorizzi e tuteli il suo territorio come volano per lo sviluppo. Sulla tutela del territorio credo che stiate spendendo delle cifre spropositate, tanto che anche in questo bilancio vi sono ulteriori investimenti ancora per mettere a posto l'alluvione del 2001, perché altrimenti non si potrebbe vivere in questa regione, poiché abbiamo scoperto di vivere in una regione sismica e pericolosissima dal punto di vista idrogeologico: muoiono decine di persone tutti i giorni sulle strade valdostane, c'è un rischio di catastrofe in Valle che è decisamente maggiore di tante altre Regioni, se uno le guardasse in termini di investimenti in opere per mettere a posto il territorio e far diventare questo territorio un volano per lo sviluppo... certo, le infrastrutture sono molto importanti per una Regione e io collego lo sviluppo a 2 fattori: quello economico-industriale e quello economico-turistico, sono le 2 chiavi di PIL di cui si potrebbe discutere, come diceva il Consigliere Ottoz; il nostro PIL dovrebbe arrivare dall'economico industriale, e noi sappiamo che fanno tanta fatica, che solo un'azienda sta facendo meno fatica di altre ed è quella più importante fortunatamente, perché, se fosse in crisi anche quella, saremmo alla disperazione! Sappiamo quanto per queste aziende la logistica dei trasporti sia importante: ecco qui le risorse sono decisamente importanti, quanto siano queste volano per lo sviluppo lascio decidere a voi e lo lascio decidere soprattutto agli elettori fra qualche mese.
Dite poi, come quarto obiettivo fondamentale, che volete una Regione plurilingue aperta alla formazione e alla cultura e devo dire che le risorse, per quanto riguarda il plurilinguismo, soprattutto il bilinguismo, sono state importanti in questo quadriennio. Basta andare a vedere quante pubblicazioni, quante manifestazioni, quante attività culturali di lingua francofona sono state sostenute proprio per far innamorare i Valdostani della seconda lingua, quella francese, che dalla famosa ricerca della "Fondazione Chanoux" risultava essere poco amata, vista come un sistema ideologico di selezione del personale per gli esami da fare per entrare nel Palazzo regionale e solo l'1% della popolazione valdostana parlava con amore il francese in famiglia. Qui le risorse sono state decisamente importanti, non c'è attività della Regione che non promuova con convinzione questo fattore, tanto che stamani persino il Comandante dell'Arma dei Carabinieri ha sentito il bisogno di esprimersi in francese per rendere onore a tale bilinguismo tanto vituperato e per noi una grande ricchezza.
Il quinto obiettivo: una Regione moderna, innovativa, attenta alle politiche del lavoro e dello sviluppo. Sulla "moderna" e "innovativa" ci ricordiamo INVA, la prima cosa che viene in mente sono le risorse spese da tale Amministrazione, in questi anni e anche in questo bilancio e anche ulteriormente in tale riassetto del "tesoretto", per far diventare questa Regione moderna e tecnologicamente avanzata. Anche qui, se dovessimo dare un giudizio, ma lo daranno gli elettori... ossia quanto gli elettori hanno sfruttato questa tecnologia, quanto per gli elettori questa tecnologia sia diventata servizio... lo lascio decidere a loro! Per quanto riguarda invece le politiche del lavoro e dello sviluppo, mi sento di dire che le risorse sono state ingentissime, anche il "tesoretto" una parte delle risorse le destina di nuovo alla formazione, al sostegno alle attività formative per lo sviluppo e l'economia, ma qui possiamo dire che la modernità e l'innovazione purtroppo non si sono sposate con le politiche del lavoro e dello sviluppo, tanto che oggi non è la tecnologia un fattore economico trainante di questa Regione.
Il sesto punto è una Regione che lavora per la qualità della vita e per il benessere dei cittadini. Il benessere è qualcosa di intangibile, certamente i cittadini tendono a lamentarsi quasi sempre, anche nelle famiglie più benestanti c'è sempre un motivo per lamentarsi che si potrebbe stare meglio; però questo va collegato alla percezione delle risorse che questa Amministrazione gestisce e, quando si parla di 2 miliardi di euro per 110mila abitanti, l'impatto della cifra è così grande che non è immediatamente percepita dalla qualità della vita che dicevamo prima sul territorio... anche qui credo che i cittadini avranno qualcosa da dire!
Settimo e ultimo punto fondamentale è una Regione solidale, attenta alla concertazione e alla partecipazione: qui avete raggiunto il 100% dell'attività, a parte qualcuno che si lamenta perché non è ascoltato, però devo dire che, sotto l'aspetto della Regione solidale, chi più di noi, che abbiamo un record nell'assistenza sociale e nella solidarietà, può permettersi di presentare dei bilanci così ricchi per far stare meglio i propri cittadini? Abbiamo quindi questa doppia situazione: le ingenti risorse, i punti del programma di questa Amministrazione, i suoi obiettivi e la ridistribuzione dell'avanzo di amministrazione. Sotto l'aspetto politico, è evidente che sono contrario a tale riassetto, ma prendo atto che è coerente con il vostro pensiero politico, perché questi 7 punti sono stati "spalmati" in assoluta coerenza. Infatti vi sarete resi conto che nei 7 punti cardinali del programma di maggioranza non c'è assolutamente lo sviluppo economico, turistico e commerciale, non è proprio preso in considerazione, non c'è un particolare punto in questo aspetto, perché questa Amministrazione, quella in maggioranza prima "Union Valdôtaine", "Stella Alpina" e "DS" e "Fédération"... e partiti autonomisti soli, oggi, non hanno mai dedicato più di tanto alla prima industria di questa Regione, che è il commercio e il turismo, tanto che - siccome non se ne sono occupati - il bilancio delle attività commerciali di questa Regione è fallimentare, è la desertificazione delle attività commerciali a favore di grandi centri di distribuzione commerciale, quindi è un rischioso sgretolamento di un sistema di commercio che è fondamentale per il sistema del turismo. Il turismo vede anche in questa ripartizione pochissime risorse, così come il commercio, e credo che qualche Consigliere di maggioranza più vicino a tali ambienti abbia già sentito le urla di disperazione di quegli ambienti economici, commercianti e operatori del turismo, ristoratori, albergatori, ma chiunque abbia un'attività di tipo commerciale che è contingente al turismo: urla di disperazione, unitamente alle fasce deboli sociali che abbiamo sentito essere illustrate dalla collega Squarzino.
Credo che un ragionamento sul PIL lo dobbiamo fare. Diceva prima il collega Ottoz: "siamo freschi dei dati ISTAT" e quei dati non dicono che abbiamo dei "tesoretti" da distribuire, dicono una cosa diametralmente opposta: in un'Amministrazione ricca di tasse dei cittadini con livelli di tassazione fra i più alti in Europa - sto parlando della nostra Regione - al punto che si creano avanzi di bilancio ingentissimi - 200 milioni -, una parte di questi sono utilizzati per ridurre i preventivati debiti per acquisti di alberghi - il "Billia" - a sostegno di un'attività principale che è il casinò, che continua a fare "buchi", sulla quale non c'è uno "straccio" di piano di sviluppo concreto, se non le interviste dei vari Consiglieri di amministrazione e del Presidente, che spiegano che avrebbero delle idee, ma non possono porle in essere poiché i politici li fermano, a parte il Presidente che non si è accorto di essere in Val d'Aosta, perché nell'ultima intervista rilasciata diceva che la politica non ha alcun ruolo nell'amministrazione del casinò... allora dovrebbe dimettersi, perché, se è tutta colpa sua, dovrebbe tornare a casa subito! A parte queste pochissime risorse destinate all'attività commerciale e turistica e a quella che dovremmo considerare l'attività industriale primaria di questa Regione: il turismo, non fosse altro per le risorse che abbiamo, che sono le uniche che abbiamo da vendere, che sono le bellissime nostre montagne le più alte d'Europa, insieme alla nostra tradizione, alla nostra cultura, i prodotti atipici e tutta la filiera del turismo valdostano che compete con delle Regioni francesi, trentine, austriache vicine o meno vicine a noi, che offrono bella montagna anche loro, ma che hanno un passo totalmente diverso dal nostro... dicevo, qual è l'incidenza su questo 1,6 punti di PIL della nostra Regione del turismo? È circa 2/3, ossia 2/3 del PIL della Regione viene prodotto dal commercio e dal turismo, 1/3 dall'industria e dall'Amministrazione regionale che con partite di giro crea economia a sé stessa. Non possiamo allora trarre un bilancio di sicurezza e nella distribuzione del "tesoretto" queste valutazioni dovevano essere fatte. Riconosco che la distribuzione è coerente con il vostro programma, ma è totalmente fuori dall'economia di mercato, è fuori da un'opportunità che questa Regione dovrebbe avere, di poter accettare le sfide del futuro in campo economico ed istituzionale: economico, perché noi competiamo per attività turistiche con molte altre Regioni di montagna molto più competitive di noi, dall'altra parte l'1,6% del PIL della Valle d'Aosta dovrebbe far pensare perché stiamo andando più piano dell'Italia e l'Italia va più piano dell'Europa! Questo allora dovrebbe farci dire: "ma se l'1,6% è il più basso, com'è che siamo così ricchi?". La risposta è semplice: è ricca l'Amministrazione regionale, perché chi è sul territorio e fa economia e deve produrre quelle risorse che abbiamo raccolto, 2 miliardi di euro, sta facendo una fatica "boia", perché con 1,6% di PIL tiene in piedi tutta la "baracca" di 100mila abitanti! Dovremmo essere consapevoli che ognuno di noi che prende lo stipendio qui dentro, 7.000 persone che vivono nel comparto pubblico... che c'è circa il 20% della popolazione che produce 1,6% di PIL, tiene in piedi tutta la Comunità valdostana, ma non ce la fa più, perché paga 2 miliardi di tasse annue! E le paga qui, non a Prodi o a Berlusconi... le paga qui!
Il mio non è né un urlo di dolore, né un urlo di disperazione: è una riconferma di quello che andiamo dicendo da anni. Questa Regione, purtroppo, è stata amministrata con cultura autonomista progressista, quello che si vuole riproporre, da qui a qualche mese, e noi abbiamo detto invece più volte non era progressista, ma era assistenzialista... ed era socialista, un socialismo reale ricco tenuto in piedi da una minoranza della popolazione che produce 2 miliardi di euro di risorse e tiene in piedi tutto il "baraccone" facendo ricca una parte della popolazione: quelli più privilegiati, perché oggi i veri privilegiati sono quelli che hanno il posto fisso a tempo indeterminato, la mutua, le ferie, doppie mensilità, al punto che, se anche rubano, non possono essere licenziati! In un mercato competitivo questi sono i veri privilegiati e noi abbiamo fatto più di un'accusa ai sindacati che oggi devono "cambiare pelle", dovrebbero promettere e prospettare sinergie con le aziende per farle sopravvivere e invece le affossano facendo gli scioperi nel momento in cui un'azienda sta per essere ceduta! Allora in questi 3 dati: 200 milioni di euro che avanzano, utilizzati in parte per non accendere nuovi prestiti, quindi ridurre il prospettato indebitamento, perché una parte di questi soldi sarebbero stati presi per pagare il "Billia"... abbiamo più soldi, quindi la famiglia Valle d'Aosta non accenderà mutui, perché una parte di "tesoretto" se l'è trovato in casa e quindi comprerà quella attività senza fare debiti, ma usando le risorse che si è trovata in cassa, ma le altre risorse? Dobbiamo venire incontro agli agricoltori, che fanno fatica essendo fuori dal contesto economico; non sono in condizioni di fare competitività, manca tutta una filiera, se ne parla da decenni e non siete stati capaci in decenni di amministrazione a creare una filiera che possa far pensare a un agricoltore che ha ancora un senso tenere 50 mucche dentro una stalla a 2.000 metri di altezza se non quello di metterci degli Albanesi o Marocchini che gestiscono le stalle al posto loro. Non c'è più un Valdostano che, facendosi due conti, possa pensare di tenere in piedi l'attività, se non per passione, perché non ha alcun tipo di prospettiva economica. Dove va il latte o la fontina che produce? Dove va la carne, gli insaccati che produce, tutto quello che è il pascolo, la raccolta delle mele valdostane? Va in 1.000 rivoli come se fossimo in California, siamo una Regione di 100mila abitanti e non siamo stati capaci di creare una filiera industriale del commercio e delle nostre attività agricole. Non c'è più nessuno che ha voglia di andare ai "mayen" se non per prendere i contributi, quindi è un giochino per cui si vedono le "Bataille des reines" piene di gente che vanno a vedere, ma per il resto dell'anno l'attività principale è mantenere le mucche per passione: questa è la realtà che viviamo tutti quanti.
Investiamo ancora sulla qualità delle prestazioni sanitarie, come dire no! Diamo ancora soldi all'ARPA perché ha nuove competenze, arriviamo a 4 milioni di euro perché qualcuno ci dica che l'aria è a posto; una struttura rispetto ai nostri cittadini, 100mila abitanti, elefantiaca. Diamo investimenti per opere pubbliche per la scuola, dobbiamo mettere a norma le scuole, come se a Carema o a Torino le scuole non fossero a norma! Non sono mai a norma le nostre, ma devono essere sempre "lavorate" perché manca sempre qualcosa.
Dobbiamo distribuire una parte del "tesoretto" agli enti locali, su cui una riflessione dovremo farla. Dovremo discutere su queste benedette Comunità montane e su cosa ne vogliamo fare e di quei Comuni sotto i 500 abitanti cosa vogliamo farne, o pensate che sia possibile continuare a sostenere delle strutture burocratiche che danno pseudo-servizi ai Comuni? Certo, sul territorio non potete dire che si possono togliere le Comunità montane. Come fate a dirlo ai vostri iscritti che lì hanno trovato un lavoro che, se gli togliete la Comunità montana e il Comune, devono andare a lavorare! Un lavoro fra l'altro ben retribuito, in tutta Italia sanno che guadagna più il Sindaco de La Magdeleine che un amministratore di un'azienda di 50 dipendenti. Benvenuta Valle d'Aosta nel mondo di "Disneyland"! Diamo poi 1 milione a Saint-Vincent per le attività turistiche, lo cito perché sono cose simpatiche!
Detto onestamente, non posso tediarvi più di tanto, abbiamo visto i vostri obiettivi: quelli di avere una Regione al centro della sicurezza di questi cittadini, ci state riuscendo; dove non c'è la Regione non si mangia, chi si laurea in architettura, se non lavora per la Regione, non mangia; chi diventa un semplice geometra va a lavorare in uno studio di geometri che lavora anche per la Regione, altrimenti non mangia. Sono pochissimi gli ingegneri, gli architetti, i geometri, i professionisti, ma adesso stiamo vedendo gli ultimi incarichi... gli avvocati, quelli più prestigiosi sono quelli che hanno le cause della Regione, gli altri "fanno la fame", perché non riescono neanche a prendere i soldi dai loro clienti! Interi settori professionali che stanno in piedi perché "mamma Regione" è al centro della loro vita. Può anche essere un sistema che sta in piedi, ma noi non lo condividiamo, anzi facciamo una cosa, ve la diciamo chiara tutta: se funzionasse anche per i prossimi 50 anni, a noi non andrebbe bene lo stesso, perché è una questione di scelta di vita, di libertà. Non è pensabile che ogni padre di famiglia debba pensare che un figlio diplomato o laureato come unica occupazione ha quella di andare a chiedere a un politico il posto di lavoro, perché siamo tempestati tutti i giorni di curricula tutti quanti, maggioranza e opposizione! E se vogliamo tirare fuori da cassetti i curricula a cui facciamo finta di dare delle risposte perché i posti non ci sono, perché l'uovo è pieno... non ci sono per una certa categoria naturalmente... perché i dipendenti regionali e i paradipendenti regionali si inventano... si inventano le consulenze, i posti alle cooperative, si mettono in "outsourcing" dei servizi del pubblico per far diventare parapubblico anche quel poco di privato che c'era. È un sistema di socialismo reale, ricco, a voi sta bene, a noi no. Noi non siamo disponibili ad approvare un rendiconto di questo tipo, che è la perpetrazione di una filosofia assistenzialistica Giunta-centrica che non dà libertà ai cittadini, anche se continuasse così... La maggioranza dei Valdostani poi ancora forse è convinta che sia il sistema migliore, ho qualche dubbio, dai territori anche a noi arrivano segnali strani, per cui siamo molto ricchi, ma c'è molto scontento, non si capisce perché. Noi non saremo favorevoli a questo rendiconto, perché non siamo favorevoli alla filosofia che sta alla base: è la differenza fra essere socialisti e liberali. Noi siamo liberali e non possiamo fare i socialisti insieme a voi.
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Pensavo si riuscisse a fare un utilizzo migliore di questo disavanzo, allora, senza riprendere alcune analisi fatte dal collega Lattanzi, che condivido, mentre non condivido le conclusioni, non so cosa intende lei per socialismo, per me socialismo è un'altra cosa, vuol dire assunzione di responsabilità individuali e non assistenzialismo... di conseguenza, esaminando l'assestamento, volevo fare delle proposte perché le analisi su quello che non va sono già state fatte, ossia vi è nuovamente una distribuzione a pioggia nei vari Assessorati, senza indirizzi e senza strategie, sembra che tale questione delle strategie riguardi solo me, sembra che non riguardi il Consiglio, non importa, ho la testa dura, insisto. Se andiamo a vedere i comparti, mancanza di strategie, prendiamo un esempio: il Consigliere Lattanzi ha citato il contributo al Comune di Saint-Vincent, non so cosa dobbiamo ancora spendere a Saint-Vincent, abbiamo investito 70 milioni di euro per lastrificare tutto e sembra che, rispetto a questo investimento, si sia aggiunto ulteriore immobilismo, nel senso che la comunità non interviene sul fattore produttivo maggiore che è la casa da gioco, aspetta che arrivi il messia e non si capisce bene chi deve intervenire per creare un modello di turismo che abbiamo visto essere obsoleto, non funziona e occorre ricercarne altri. Il modello di turismo non riguarda solo Saint-Vincent, che dovrebbe essere legato alla casa da gioco e quindi i giocatori della casa da gioco stanno "cambiando pelle", si sta diffondendo una pletora di giocatori giovani e meno giovani, pensionati, incentivati dallo Stato, che fa da biscazziere e, nella misura in cui aumenta il numero dei giocatori, vediamo che c'è mancanza di attrazione da parte del casinò, ma soprattutto il Paese... perché non si creano sinergie e non si crea un'autonomia del Paese rispetto alla casa da gioco e si interviene ulteriormente con un piccolo contributo per tacitare qualcuno che protesta, invece di andare a spiegare che è ora di prendersi delle responsabilità, mettersi in gioco e non aspettare la Regione. Perché un Governo che fa delle strategie non deve solo seguire le spinte delle singole situazioni che si creano intervenendo, dando dei soldi; sono d'accordo che vengano dati dei soldi, ma questi devono essere legati a degli obiettivi e a delle strategie. Nel comparto turismo, Assessore, occorre dagli impianti a fune alla neve programmata investire in modo più massiccio. È vero non si può fare con il disavanzo, ma almeno gli orientamenti e non la diffusione di una distribuzione a pioggia del disavanzo. Occorre quindi prendere gli operatori turistici... lo si può fare assieme, non deve farlo il Governo, lo deve fare il Consiglio regionale con delle indicazioni strategiche: "le condizioni per avere dei quattrini sono queste e queste...", le discutiamo qui dentro, diventano esecutive da parte del Governo, ma sono le strategie che deve indicare il Consiglio regionale, perché non abbiamo un Governo forte che ha una strategia ed è in grado di pretendere che operatori turistici, albergatori o altro investano nelle nuove direzioni che sono dettate dai cambiamenti climatici, occorrono scelte coraggiose.
Abbiamo la questione dell'energia, è da anni che continuiamo a dire che il risparmio energetico nei settori immobiliari di proprietà della Regione "fa a pugni" con la climatizzazione di questi edifici, consumiamo soldi ed energia per rinfrescare d'estate e riscaldare d'inverno il clima. Abbiamo la possibilità con scelte strategiche del Consiglio regionale di dare indicazioni vincolanti al Governo affinché gli investimenti vadano in direzione del risparmio energetico e vadano nella direzione giusta. Il risparmio energetico si lega al discorso delle attività produttive... l'Assessore non c'è... occorre non prestare fede ai titolari di partita IVA e artigiani che vogliono un sistema immutato, che è quello dei contributi e basta; occorre dire: "imprenditori, siamo d'accordo ad investire sulle vostre aziende a condizione che vi riqualifichiate nei settori che permettono, facendo investimenti congrui, all'Amministrazione regionale di risparmiare complessivamente sugli interventi che deve fare". Il bilancio sull'agricoltura... non c'è l'Assessore Isabellon... abbiamo una piccola azienda che fa sperimentazione, bisogna andarla a trovare e parlarci assieme perché potrebbe essere l'inizio di una filiera nel settore agricolo non indifferente, non lasciamo "cadere" quelle poche cose buone.
Seconda cosa: bisogna far sì che gli investimenti che diamo all'agricoltura finiscano ai piccoli agricoltori. Oggi abbiamo un apparato assistenzialista dall'AREV ad altre associazioni, compresi i veterinari, che "succhiano" un sacco di risorse all'agricoltura senza alcun beneficio sul piano occupazione e aziendale e di aiuto effettivo ai piccoli agricoltori, che continuiamo a caricare di incombenze burocratiche mastodontiche. Fra un po' per avere 20 mucche bisognerà avere il consulente, che ci sbrighi le pratiche che imponiamo come Amministrazione regionale! Dobbiamo dare lavoro a un comparto legato all'agricoltura? Dobbiamo dare lavoro a consulenti e "chi più ne ha ne metta"? Bene, prendiamo tutte queste persone e diciamo: "adesso basta, i quattrini sono quelli di prima, però voi rendete servizi utili e liberate le aziende dalle incombenze burocratico-amministrative e ognuno di voi rimane a lavorare nel Comune di competenza a disposizione degli agricoltori, che non si possono più permettere di perdere mezze giornate presso i vari Assessorati per seguire le loro pratiche".
Lavoro e sociale: ieri abbiamo fatto una riunione con i lavoratori per il "problema amianto", alle 15,00 abbiamo fatto una riunione qui sotto con i lavoratori della "SET". Devo dire che eravamo in 5, a parte l'Assessore e il Presidente, non c'erano neanche tutti i Capigruppo. E stamani ho fatto il giro di tutti per dire che i lavoratori della "SET" venivano qui sotto, il problema non è che dovevamo essere tutti e 35 qui sotto, ma era un modo come un altro per ascoltare le situazioni disastrose che abbiamo in giro nei nostri comparti produttivi. Stiamo troppo qui dentro e con le nostre clientele e non siamo più in grado di ascoltare la nostra popolazione. Non mi venite a dire che questa è demagogia. Dobbiamo investire nei comparti produttivi innovativi, allora qui siamo di fronte a un'azienda che ha lavoro, quindi occorre collegare l'intervento di salvaguardia di questa azienda e, per esempio, cominciare ad immaginare fra 5 anni questa azienda legata all'accordo che è stato fatto fra il Politecnico di Torino e la "Brambilla" di Verrès e la ricerca applicata. È possibile immaginare degli scenari che vadano più in là della "punta del proprio naso"? Su queste cose dovrebbe dare indicazione il Consiglio regionale. Per fare un esempio pratico: siamo andati 10 Consiglieri a Bolzano, questi Consiglieri, quando hanno capito come si possono fare le cose... non siamo i più fessi di questo mondo! Ci siamo messi al lavoro nelle Commissioni e abbiamo dato delle indicazioni al Governo. Le indicazioni sono state prese in modo offensivo, come dire: "cosa interviene il Consiglio sulle attività che noi stiamo svolgendo? Il Consiglio ha il ruolo di controllare, lasciateci lavorare!". Il Consiglio ha un ruolo propositivo strategico e, nella misura in cui in breve tempo riusciamo ad elaborare questa legge sul risparmio energetico, facciamo da volano e diamo un sacco di lavoro alle nostre imprese. Le nostre imprese però bisogna chiamarle, non solo fare le campagne pubblicitarie e dire: "basta mettere su sassi inutili lungo le sponde dei torrenti", occorre fare dei piani di formazione compresi gli imprenditori e c'è tutto questo comparto di attività, che darà lavoro in Valle d'Aosta per decenni, a vostra disposizione. Non credo sia difficile farlo, bisogna avere il coraggio di dire non che ho il contributo per la pala meccanica, ho il contributo alla betumiera... perché l'Assessore aveva fatto un tentativo di cambiare alcune cose, c'è stata una timida ribellione, quella sì che è stata ascoltata da tutto il Governo e si è fatta marcia indietro! Questa marcia indietro può avere dei risultati dal punto di vista elettorale ma, dal punto di vista degli interessi strategici della Regione, si tratta di riconvertire alle nuove tecnologie e ai nuovi modi di costruire, al nuovo modo di produrre energia, al nuovo modo di risparmiare soprattutto energia, un comparto produttivo che già abbiamo. È tutta la vita che vado a scuola: a scuola di strada, fai un lavoro e poi ne fai un altro, non sono mai morto, non è detto che devo vivere con una pala meccanica, per 30 anni fare l'imprenditore e far finta che nulla cambi nel mondo, perché ho l'Assessore di riferimento e tanti dirigenti dell'Assessorato che si "arrampicano sui vetri" per creare quel tipo di lavoro che si adegua a quel tipo di azienda e non viceversa. Non è il Consiglio regionale che fa le scelte strategiche e poi detta alle imprese gli orientamenti e a quali condizioni deve e può avere i finanziamenti, noi qui facciamo alla rovescia e questo non va bene per la collettività. Stiamo perdendo un treno - domani interverremo anche su un problema legato alla ferrovia - sul modo in cui vengono date le consulenze, sempre ai soliti noti, come da una consulenza per un lavoro si innestano altri 10 lavori, in modo che non si mettono in rete altre risorse e altre professionalità.
Abbiamo parlato di qualità di servizi, gli investimenti sulla sanità che a prima vista non portano a risultati... continuo ad insistere: possiamo dotarci di tutta una serie di servizi sanitari e assistenziali, che fanno da volano a un sacco di persone che devono assistere questi ammalati. Voi dite: "Consigliere Bortot sta giocando con il fuoco sulle malattie delle persone", ma non è così. Abbiamo le risorse per fare investimenti in questo comparto che fa da volano a una serie di economie legate allo stesso. Faccio un esempio: in 10 anni facciamo la seconda sperimentazione per il voto elettronico, 10 anni fa qualcuno di voi ad Arnad ha votato con il voto elettronico, adesso mi ritrovo con un documento che dice che dobbiamo dare un bel po' di soldi a qualche azienda - indovinate quale... - non per introdurre il voto elettronico, ma per l'ulteriore sperimentazione. Dico allora la memoria storica delle persone, pazienza, le persone possono cambiare lavoro o attività, ma la memoria storica qui dentro dovrebbe esserci, i documenti dovrebbero esserci. Andiamo allora a vedere quanto abbiamo speso con quella sperimentazione, i risultati che ha dato e se ha funzionato, ma non mettiamo più altri soldi a sperimentare una cosa che abbiamo già sperimentato!
Assessore Cerise, poi non so, forse decifro male, sono in malafede, oppure ho un po' di cattiveria... interventi strutturali per la protezione dei centri abitati, mi auguro solo non sia l'ennesimo vallo di Pontboset, dove siamo andati a tagliare castagni secolari che proteggevano l'abitato per esporlo maggiormente a rischio e pericolo. La protezione dei centri abitati significa dove è possibile piantare degli alberi e non tagliarli. Vorrei che non fosse una questione personale fare un bilancio del bilancio energetico di quanto ci viene a costare il riscaldamento delle scuole e degli edifici pubblici nella nostra Regione, capire quanto dobbiamo investire in tali edifici e in quanto tempo ammortizzeremo la spesa e questo è un esempio concreto e spero di non dovermi occupare da solo in qualità di Consigliere di questa cosa, ma vorrei che se ne facessero carico le Commissioni preposte per la predisposizione del disegno di legge sul risparmio energetico.
Articolo 36: qui vorrei vi fosse l'Assessore La Torre che non c'è, andiamo ad incentivare il discorso della rottamazione; anche qui incentiviamo la rottamazione per comprare mezzi nuovi o per proporre a chi rottama altre soluzioni? Se rottamiamo per comprare mezzi nuovi, speriamo di inquinare meno rottamando auto e andando a consumare energia per produrne di nuovi e non vedo ancora i provvedimenti per incentivare gli impianti di metano e GPL su un sacco di auto, che non è assolutamente necessario rottamare. Sull'argomento si era anche approvata una mozione.
Un'altra bella "chicca": siamo riusciti a fare la fusione del Centro servizi previdenziali e il FOPADIVA, quando 2 aziende si fondono, creano delle sinergie, liberano delle risorse economiche e investono, invece no all'articolo 13 scopriamo che vi è uno stanziamento di non so quanti euro per far fronte ai costi ulteriori del Fondo gestione previdenziale perché è aumentato il lavoro, ma come, se un'azienda aumenta il lavoro, dovrebbero aumentare le entrate e non dovrebbe più esserci il supporto finanziario dell'ente pubblico, perché questa dovrebbe andare avanti da sola!
Potrei andare avanti, non voglio farla lunga, la conclusione è che ancora una volta abbiamo perso l'occasione per utilizzare questi 230 milioni spesi e indirizzati a finanziare delle scelte di tipo strategico. Li abbiamo distribuiti a chi aveva la voce più alta magari in Giunta, perdendo un'occasione di fare scelte di tipo strategico, legate ai settori produttivi innovativi che creano occupazione e non settori obsoleti che hanno bisogno di continua assistenza.
L'ultima cosa vorrei dirla al Consigliere Lattanzi: benedetti imprenditori valdostani, se ci siete, "battete un colpo"! Chi ha detto che la Regione vi toglie lo spazio per fare gli imprenditori, abbiamo decine di leggi che incentivano gli imprenditori, danno soldi e finanziamenti a tasso agevolato, a fondo perduto, a medio o lungo termine, CONFAPI e "chi più ha più ne metta" e, invece di creare imprenditoria, creiamo imprenditoria assistita dalla Regione, ma poi non creiamo un bel "fico secco" di niente! Morale: con tutti i soldi che investiamo sulla formazione, tutte le volte che abbiamo bisogno di una consulenza di un progetto che vada più in là del fare comune dobbiamo fare intervenire professionalità esterne; una riflessione sul lavoro intellettuale, sulla formazione, sui risultati fra formazione e risultati della formazione come vengono applicati su campo la dobbiamo fare.
Infine, anche qui do ragione al Consigliere Lattanzi, spendiamo un sacco di soldi, ma questi soldi non sono investiti, servono per assistere, ma fino a quando possiamo permetterci di assistere senza pretendere che i soldi investiti abbiano un ritorno? Mi rendo conto che ci sono dei ritorni che sono poco misurabili a breve termine, ma il ruolo del Consiglio è quello di dare delle strategie e le strategie poi il Governo deve applicarle. Il rischio è che il Governo non ha delle strategie e lo ha dimostrato nella distribuzione del disavanzo, alcuni ce le hanno molto chiare le strategie, lo ripeto tutte le volte, usano ruoli, competenze e presidenze che diamo per strategie molto poco legate all'azienda che sono chiamati a dirigere, ma hanno strategie riferite ad un uso improprio delle aziende che sono chiamati a dirigere e queste persone sostituiscono poi le strategie che mancano al Governo e quelle che il Consiglio regionale non si vuole dare.
Président - La parole au Conseiller Salzone.
Salzone (SA) - Evidentemente per noi, Assessore, il compito sarà più facile rispetto al ruolo dell'opposizione, anche perché questa è una di quelle occasioni in cui il tono di chi è in maggioranza non può che essere positivo. Lei stesso nella sua relazione iniziale ha dimostrato una certa felicità di poter proporre, se posso usare tale termine, cifre di questo tipo e lo stesso vale per noi. Infatti presentare il rapporto 2006 con un assestamento sul bilancio di previsione 2007, con un assestamento di questo tipo non può che darci delle soddisfazioni, è evidente però che comunque anche nel nostro ruolo dobbiamo avere la capacità di porre sul piatto della bilancia, pur avendo delle risorse ingenti, le criticità eventualmente che devono essere risolte, quindi bisogna individuare le strade che ci devono consentire di percorrere la strada giusta per risolvere i problemi. Questo è un bilancio che rappresenta un "trend" positivo e che ci fa ben sperare per il futuro, un "trend" positivo frutto anche di una maggiore competitività dell'Europa nei mercati internazionali e che ha consentito al nostro Governo di accumulare quello che tutti chiamiamo un "tesoretto" per certi versi inaspettato e frutto di maggiori entrate rispetto a quelle previste. Anche noi, per fortuna, siamo stati in grado di accumulare un avanzo importante, frutto di maggiori entrate di tributi - intorno al 6,6% -, che ci consente di "mettere mano" a quei settori che rappresentano alcune debolezze. Certo, 234 milioni di euro sono una bella cifra, anche se, come abbiamo detto, la cifra che possiamo impegnare è inferiore, ma che comunque copre una serie di settori e questo ci permette di affermare che è stata fatta una ridistribuzione piuttosto omogenea. Mi fa particolarmente piacere quando si parla di investimenti di circa 5 milioni per l'ERP, anche se sono in un settore specifico, così come mi piace citare il discorso dell'asilo nido di Charvensod o gli interventi nei Comuni di Saint-Vincent o di Pontey, gli investimenti degli impianti a fune, la strada di Champorcher, gli impegni per lo smaltimento di rifiuti, le politiche sociali, anche se non sono tantissime, ma noi qui abbiamo delle quote piuttosto importanti.
Da questa fotografia possiamo rappresentare una situazione socio-economica della nostra Regione che ci consente di fare progetti innovativi in diversi campi, nella consapevolezza che bisogna dare una sferzata di modernità ed efficienza per consentirci di rilanciare il "sistema Valle d'Aosta", che pare in alcuni casi assopirsi sugli allori del passato e anche quelli di oggi. Dobbiamo non solo più chiederci, ma decidere quale ruolo futuro vogliamo per la nostra Regione nel contesto europeo, in un mondo sempre più globalizzato partendo dal presupposto che dobbiamo valorizzare meglio i nostri punti di forza. Noi dobbiamo sottolineare i nostri punti di forza e i punti di forza che ci pare di dover sottolineare, così come è stato fatto dal Presidente della Regione in occasione della presentazione del rapporto economico presentato dalla camera di commercio... anche egli ha messo in risalto la nostra forma di Governo... la "governance", riteniamo che questa sia una risorsa sulla quale dobbiamo rimanere... il bilinguismo, nella consapevolezza però che, se non è accompagnato da un'altra lingua, l'inglese, non riusciremo ad essere competitivi nel resto del mondo. Oggi perfino i Paesi sottosviluppati come Africa ed Asia fanno della conoscenza delle lingue un punto di forza irrinunciabile. Un altro aspetto importante è la crescita, quello di cui stiamo discutendo, una crescita che ha come oggetto il rapporto dell'immigrazione di cui faremo un cenno anche dopo.
Come sappiamo, con altrettanta onestà intellettuale dobbiamo dire quali sono le nostre debolezze ed è indubbio che il nostro punto di debolezza più pregnante è quello dell'industria: "Tecdis", "Rossignol", "SET", ma soprattutto anche la vicenda del Casinò di Saint-Vincent, che continua a perdere inesorabilmente quote di mercato. Queste sono le debolezze più evidenti, ma certamente un altro punto sul quale bisognerà battersi sarà il tema dello sviluppo e della ricerca, che sono poi la chiave del problema... la carenza di figure professionali di alto livello, ma anche il livello di scolarità della nostra Regione. Dobbiamo partire da questi punti se vogliamo rilanciare e "fare sistema" nella consapevolezza che in tale legislatura, nonostante la crisi che sta coinvolgendo molti partiti e movimenti, la maggioranza ha raggiunto obiettivi significativi anche attraverso la riconosciuta capacità di utilizzare per esempio i fondi europei, mi pare di ricordare 200 milioni di euro. Abbiamo anche firmato accordi importanti che vanno sottolineati, come quello dell'università, il trasferimento delle caserme che, secondo me, rimarrà il fiore all'occhiello di questa legislatura, ma anche gli accordi firmati con "Telecom", la ferrovia, l'aeroporto con la radioassistenza, la viabilità, l'autostrada che arriva fino al Tunnel del Monte Bianco, il Politecnico, l'ex "Brambilla" di Verrès, dove si svilupperà il settore della ricerca e della formazione e poi l'acquisto del "Billia", un altro punto che servirà sicuramente per il futuro della soluzione del casinò. Oggi, come è stato detto dal rapporto presentato dalla Camera di commercio, la popolazione della Valle d'Aosta ha superato le 125mila unità con un saldo negativo dello 0,3 per mille, ma con un saldo migratorio positivo dell'8,9 per mille. Il 2006 quindi conferma un "trend" demografico in crescita molto più della media nazionale, trainata dalla componente migratoria e questo fatto fa dire alla maggioranza degli economisti, non solo valdostani, che senza l'apporto migratorio non può esserci rilancio per la nostra economia. Proprio per questo l'importanza di tale fenomeno, come abbiamo detto in altre occasioni, necessita di svolgere approfondite analisi sociologiche del problema, ma questo è un argomento non di oggi.
Riguardo alle stime più recenti, la nostra economia presenta dati positivi di ripresa, il PIL regionale farebbe registrare una crescita dell'1,6% in termini reali, anche se il settore industria evidenzia serie e preoccupanti contrazioni, poi, come qualcun altro che mi ha preceduto, non possiamo affermare che il PIL all'1,6% ci possa soddisfare quando sappiamo che la media nazionale è superiore. L'economia valdostana risulta sempre più terziarizzata, anche se manca un'inversione indispensabile che punti sulla qualità; in questo settore bisogna migliorare, abbiamo settori ancora in embrione da sviluppare o valorizzare meglio, mi viene in mente il discorso della scuola alberghiera.
Dal rapporto socio-economico della Valle d'Aosta presentato da Unioncamere si evidenzia come la qualità della vita si posizioni al 15° posto fra i 103 territori provinciali presi in esame, mentre sul tenore di vita siamo posizionati all'8° posto. Personalmente non considero questi dati in modo positivo, dobbiamo migliorare perché abbiamo mezzi e risorse, dobbiamo migliorare perché non possiamo dimenticarci che la forbice fra ricchezza e povertà si allarga sempre più e che le sacche di povertà sono in aumento anche in Valle d'Aosta. Se vogliamo salvaguardare la famiglia quale pilastro della società, è necessario per il futuro un ulteriore incremento di risorse in tale settore, anche se riconosciamo che 330 milioni di euro investiti nel Piano socio-sanitario della nostra Regione rimangono una cifra importante e molti settori possiamo definirli di eccellenza. In questo contesto è necessario che la "macchina" Regione sia dotata di un buon motore, ma anche di una serie di accessori di qualità come l'annuario statistico che consentirà maggiore propulsione al motore della nostra Regione. La Valle d'Aosta poi deve essere promotrice di sé stessa con mezzi nuovi, con una comunicazione diversa, migliore, ma anche con fatti concreti. Bisogna entrare in questa ottica per fare scelte strategiche concilianti con l'Europa, ipotizzando sì alleanze territoriali con il Canavese e con il Biellese, ma anche rapporti politici con Piemonte e Liguria per sostenere la nascita dell'Euro-Regione, come tutti auspichiamo.
In una legislatura così convulsa, insomma, l'apporto tecnico politico non è certo rimasto immobile, ma molte sono le cose che si devono ancora fare e migliorare. L'anno che ci rimane sarà un banco di prova per concretizzare e risolvere operazioni importanti, che non hanno ancora trovato il modo di attuare un'inversione di tendenza, come la vicenda del casinò, dopodiché saranno gli elettori a giudicarci.
Président - La parole au Conseiller Lavoyer.
Lavoyer (FA) - Come gruppo "Fédération Autonomiste" diamo un giudizio positivo a questi 2 provvedimenti di legge, quindi questo mio intervento annuncia anche il voto favorevole del nostro gruppo.
Mi limito ad alcune brevissime considerazioni. Riteniamo che da tale conto consuntivo emerga una buona capacità di spesa dell'Amministrazione regionale nel suo complesso e quindi un'azione tutto sommato positiva anche per le percentuali in aumento di questa capacità di spesa... dicevo, un'azione positiva del Governo regionale. Ci pare che da tale consuntivo emerga che lo strumento di programmazione legato al programma di legislatura sia stato usato correttamente e che possiamo anche sottolineare che questo avanzo di amministrazione è prevalentemente composto da un aumento delle entrate del 10%, almeno dai dati che abbiamo in possesso, i 154 milioni oggetto importante dell'assestamento siano scaturiti da un aumento delle entrate del 10%: questo sta a significare che l'azione del Governo, anche se con fatica, si sta incanalando su quell'alveo di sostegno di una ripresa economica, che anche in questi giorni è stata ribadita da esperti in economia. Vediamo bene la redistribuzione nell'assestamento di queste risorse, che vanno ad irrobustire alcuni settori, tendono ad irrobustire questi primi segnali positivi di ripresa economica e soprattutto si muovono in linea con il solco del programma di legislatura. Noi pensiamo che il cosiddetto "tesoretto", come lo ha chiamato il collega Lattanzi, sia tutto sommato, almeno nelle previsioni, speso bene. Diamo anche un giudizio positivo sul fatto che il 90% degli impegni che vengono fatti sullo strumento finanziario hanno una conclusione positiva: questa è un'altra percentuale importante. Anche se riteniamo che uno degli aspetti più critici non tanto di questi provvedimenti legislativi, ma dell'azione dell'Amministrazione regionale siano l'efficienza e forse una burocrazia non sufficientemente snella.
Voglio poi, riprendendo alcune osservazioni fatte dal collega Lattanzi, sottolineare che è molto importante il fatto che una parte delle risorse siano destinate con la finalità di non accendere dei mutui che a suo tempo erano stati messi nel bilancio di previsione. Su questo sottolineiamo un aspetto molto importante, perché nella fase di costruzione del bilancio il fatto di andare a prevedere la possibilità di accendere dei mutui, proprio perché parliamo di bilancio di previsione, dà la possibilità di avere un ventaglio di interventi molto più ampio e che quindi in fase di consuntivo danno la possibilità di andare a ricalibrare quegli aspetti che per alcuni motivi, anche di tipo burocratico, non hanno permesso di spendere risorse. La previsione di un mutuo quindi è una maggiore elasticità dello strumento finanziario, ossia dà una possibilità di minore "ingessamento" dello stesso. Questo utilizzo delle risorse che vanno a sostituirsi ad un aumento dell'indebitamento con i mutui lo troviamo positivo, anche perché abbiamo la possibilità di andare ad utilizzare le annualità che a suo tempo erano state messe sul bilancio come spesa per tali mutui che non andiamo a contrarre.
Non possiamo condividere da un punto di vista politico le ormai ripetute posizioni che in particolare la collega Squarzino e il suo gruppo sostengono, il solito ritornello della Valle d'Aosta troppo ricca; ormai sono 20 anni che sentiamo questo ritornello, da sempre! Cercate di "cambiare registro"! Noi è da 20 anni che cerchiamo di spiegarvi che la Regione autonoma comporta specialità, ma comporta anche oneri finanziari che altre Regioni non hanno, ma non lo spieghiamo solo dal punto di vista teorico, lo spieghiamo con dati alla mano. Penso sia giunto il momento di guardare oltre, la Valle d'Aosta la sua specialità non se la gioca più soltanto in questo rapporto sterile subalterno a cui voi volete sottoporre la Regione con lo Stato centrale, ormai noi ci rapportiamo con l'Europa, lo vedete bene che qualsiasi provvedimento legislativo, soprattutto nelle materie dove abbiamo competenza primaria, dove ci comportiamo come Stato membro, l'interlocutore con il quale ci troviamo a confrontarci è l'Europa non più lo Stato centrale. È ora di uscire da questo "refrain", si deve costruire una seconda fase dell'autonomia speciale, superare tale fase di sterili polemiche su situazioni che ormai di per sé non esistono più perché questi ritornelli potevano avere un senso 20 anni fa, oggi sono superati e non fanno più presa neppure dal punto di vista elettorale. A noi invece pare che, anche se con grandi sforzi e in un momento di grande disorientamento, come è stata tale legislatura, finalmente questa maggioranza e questo Governo abbiano intrapreso di nuovo la strada giusta, siano di nuovo un punto di riferimento importante e con un'azione che più che alle chiacchiere bada alla sostanza. Mi pare che la Valle d'Aosta possa guardare al futuro con ottimismo.
Président - La parole au Conseiller Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Vorrei fare 2 brevi osservazioni: una di carattere generale sul dibattito e sulla procedura che ha portato all'approvazione del consuntivo 2006, una invece nel merito delle entrate. Mi ricordo con grande soddisfazione, perché fu una conquista di tutto il Consiglio comunale di Aosta, che mi ha visto sedere sui banchi per circa 12 anni... quella di far passare preventivo e consuntivo in Commissione, ma in Commissioni congiunte. Non era investita solo la II Commissione, finanze e tributi, ma tutte le altre Commissioni... e nelle altre Commissioni... e attraverso l'audizione di ogni responsabile dei dicasteri si andava a sviscerare sia il preventivo, ma ancora di più... e qui siamo d'accordissimo con l'Assessore Marguerettaz quando dice che il consuntivo è forse più importante del preventivo, perché nel consuntivo si ha una visione di ciò che si è fatto, non di ciò che si sperava di fare col denaro. Questo è un invito che faccio alla Presidenza del Consiglio, ma anche ai Presidenti delle Commissioni: quello di cercare per i prossimi consuntivi di introdurre una buona pratica che è quella dell'analisi del consuntivo in II Commissione e via via in altre Commissioni del Consiglio in sessione congiunta. È lì che si analizzano evitando così di porre domande, perché analizziamo in Commissione.
La seconda osservazione attiene invece a ciò che avevamo affermato in sede di bilancio preventivo e al collega Lavoyer, che non perde l'opportunità di accusarci di cantare sempre il solito "refrain", dico che lo ricanteremo con forza perché, se si ricorda bene, Assessore Marguerettaz, avevamo nella discussione sul bilancio preventivo fatto alcune osservazioni fra cui una sulla sproporzione all'interno del titolo I fra i tributi propri e le compartecipazioni. Se si ricorda, avevamo fatto un ragionamento dove si diceva che la Valle d'Aosta, rispetto alle altre Regioni o Province autonome, era in netto svantaggio perché aveva una capacità impositiva di alcuni punti percentuali minore delle altre realtà regionali. Con tale consuntivo le cose sono peggiorate perché, se è vero che fra la previsione finale 2006 e il consuntivo 2006 vi è un aumento di 6 milioni di euro, l'aumento delle compartecipazioni totali rispetto alla previsione finale 2006 e consuntivo 2006 è superiore. Questo vuol dire che ciò che dicevamo, che vi era una sofferenza su tale punto... si è ulteriormente aggravata perché noi dicevamo: "fate attenzione, che nei tributi propri dovete pensare che la tassa di concessione della casa da gioco è un'entrata che non esprime appieno il concetto di tributo proprio, non si tratta di capacità impositiva, ma è una cosa diversa". Infatti le cose sono peggiorate, perché da 65 milioni di previsioni sono passati a 60 milioni: ecco perché il 15,5% rispetto al titolo I, 84,5% quota tributo proprio e quota compartecipazione, è diminuito di quasi un punto percentuale e passa al 14%. Se togliamo a questo l'entrata che, dal punto di vista della logica, potrebbe non essere lì bene inserita, ossia la tassa di concessione della casa da gioco all'interno dei tributi propri, togliamo questa quota, passiamo dall'11% che era nel preventivo, al 10%... quindi vi è un peggioramento. Noi sappiamo che lei, Assessore, non ama sentire tali critiche, ma è questo il problema: la mancanza di capacità impositiva, di fare autonomamente finanza. Avevamo osservato che vi erano 3 entrate che erano sia dei tributi propri, ma anche delle compartecipazioni e mi pare che anche la collega Squarzino le abbia indicate: l'IVA sostitutiva, l'IRPEF e IRE sia per la 498 che per la 690 e l'imposta di fabbricazione della birra, quando queste, per un meccanismo contabile e finanziario, potranno venire intaccate cosa faremo? È necessario far sì che questo bilancio sia non dico strutturato e pensato già prevedendo il più nefasto degli scenari, ma almeno un po' di responsabilità verso le generazioni future.
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Salvo annunciare che si è tenuta pochi minuti fa la VI Commissione, di cui avevamo chiesto la sospensione per un rispetto dei problemi dell'alcolismo, comunque prendiamo atto che la sospensione non c'è stata e che continua a dare prova di sé. Su questi 2 provvedimenti di legge credo che la discussione abbia riproposto una versione "soft" del dibattito che si è fatto sul bilancio regionale a dicembre 2006. Anche noi non ci possiamo esimere dall'avere lo stesso tipo di atteggiamento "soft", nel senso che è una fotocopia di un dibattito che già abbiamo sentito e che risentiremo fra qualche mese.
Ci sono alcuni dati essenziali che devono essere ribaditi: il primo è quello del distacco fra politica e cittadini. Qui parliamo di un bilancio positivo, ricco, di un tesoro non più un "tesoretto" che viene ridistribuito ai cittadini in forma diretta o indiretta, quindi apparentemente tutto va bene. Abbiamo sentito dai colleghi della maggioranza parole di lode, in alcuni casi sperticate di questa situazione. Chiediamoci come mai la gente fuori non sta bene. Qui tutti i dati sono positivi, ma fuori abbiamo gente che non trova lavoro, abbiamo sentito prima il collega Lattanzi ha detto in una forma efficace che i curricula ci arrivano da tutte le parti, maggioranza ed opposizione, io vorrei essere più preciso, prima passano dalla maggioranza e poi arrivano all'opposizione perché le speranze sono inferiori, quindi manca il lavoro. Non è un dato da poco. Se questa Regione davvero fosse in pieno sviluppo economico e veramente questi soldi si trasferissero nella società, diventassero motore di questa società, non ci sarebbe questo problema del posto di lavoro. Non stiamo parlando del malfunzionamento di un piccolo settore, di un servizio che non è all'altezza delle nostre aspettative, stiamo parlando di un problema grave: mancanza di lavoro. Come mai, per quanto riguarda l'attuazione della legge n. 19, abbiamo un enorme numero di domande sempre nelle stesse persone? Perché evidentemente ci sono persone in difficoltà, i rapporti sulla povertà si moltiplicano, ma non si fa nulla per invertire la situazione di queste persone che sono condannate ogni 6 mesi ad andare dall'assistente sociale a chiedere un contributo, allora tali persone non hanno cittadinanza in Valle d'Aosta? Non hanno diritto ad essere tolte dalla loro situazione di indigenza? Se esistono queste situazioni croniche e cronicizzate, soprattutto particolarmente presenti per quanto riguarda persone di una certa età e soprattutto donne sole, con pensioni ridicole, credo che tale bilancio regionale abbia fallito, perché non ha dato le risposte che i cittadini chiedevano. Non le ha date neanche ad altre situazioni, è stato detto da altri colleghi, lo ripeto: se vi fosse davvero questo bilancio positivo, ma come mai le nostre imprese non sono competitive, come mai le nostre imprese non sono capaci di essere all'altezza della situazione a livello nazionale e internazionale? Forse perché manca l'"ADSL", forse perché manca la ferrovia? Forse perché è tutto un sistema assistenzialistico e non un sistema di servizi? Forse per l'enorme burocrazia che appesantisce il sistema economico? Le motivazioni sono tante e si possono andare a trovare, ma è certo che, se questo bilancio fosse fatto bene, tali problemi non dovremmo averli. I problemi allora sono legati anzitutto alla mancata capacità di fare un'analisi qualitativa del bilancio regionale, ossia dobbiamo capire qualitativamente la nostra gente sta meglio o sta peggio? Di studenti ce ne sono di più o di meno? I ragazzi abbandonano la scuola a livello delle scuole medie inferiori e superiori e non vanno all'università, oppure c'è un'inversione di questo "trend" e studiano di più? A fronte di queste domande dobbiamo rispondere con dei provvedimenti, qui invece la logica è diversa e noi ci dobbiamo chiedere qual è la logica che sta alla base di tutto questo. La logica è che la politica si disinteressa del reale funzionamento dell'economia, perché, se l'economia avesse un vero sviluppo, se gli impresari potessero davvero fare gli imprenditori, se chi ha spirito di iniziativa potesse davvero mettere in pratica le cose che vuole mettere in pratica, a cosa servirebbe la politica? Oggi invece la politica ricatta il sistema, tenendo sempre nella sopravvivenza, a quel punto, per avere un posto di lavoro, devi andare dal politico, per avere una sovvenzione per la tua impresa, devi andare dal politico, per avere una sovvenzione di assistenza sociale o per altri motivi, devi andare dal politico, per sbrigare una pratica confusa dal punto di vista burocratico, devi andare dal politico e allora il politico ha un senso. Possiamo dirlo allora: la politica valdostana, questa politica valdostana sta tenendo in ostaggio l'economia, le persone, la Valle d'Aosta.
Credo sia una scelta molto chiara, ribadita con precisione in tutti questi articoli, cercheremo poi di vedere passo passo; qui non è un problema di quanti soldi ci siano, spero che di periodi così positivi continuino ad esserci in Valle d'Aosta, non mi faccio il problema della quantità di soldi che sono a disposizione. Il problema è di come vengono spesi, non vengono spesi per fare sviluppo, ma vengono spesi per fare assistenza e quindi poter mantenere in piedi un sistema politico che si regge non sulle proprie capacità di promuovere, ma sulle capacità di controllare: questa è la cosa grave a cui ci troviamo di fronte. Dobbiamo cominciare a pensare a delle forme di tipo diverso e questo significa anzitutto fare in modo che la Regione esca dal controllo degli enti locali; ho già detto più volte come tale sistema degli enti locali comporti un controllo esasperato da parte di un partito politico sul territorio e non è un caso - ho fatto una piccola statistica negli ultimi giorni - che un largo numero di Sindaci di questo partito non solo siano profondamente condizionati dalla propria appartenenza politica, ma siano anche dei dipendenti regionali, in modo che il rapporto di dipendenza sia ancora più netto. Andiamo a vedere quindi... ci sono i Comuni di serie "A" e i Comuni di serie "B" anche qui dentro. Vediamo ad esempio il Comune... Lavoyer... che si prende un milione non mi ricordo più quanti... mila euro, perché deve essere indennizzato dalla discarica, il Comune di Pontey finanziamento straordinario "una tantum", ci sono i settori tipo "transfrontalier Mont-Blanc", è tutto legato alle persone e alla famiglia politica. Non vi è assolutamente alcuna voglia di far sviluppare la grande ricchezza della Valle d'Aosta, che sono le persone, i cervelli, le volontà, tutte quelle iniziative che vengono coercizzate da questo sistema, per cui tale sistema non si può sviluppare perché non c'è la possibilità di esprimersi. Nel momento in cui ti esprimi, viene contrastato e riportato all'obbligatorietà di passare attraverso il sistema politico e questo lo si vede rispetto a tutta una serie di interventi che non sono fatti: parlo di investimenti nel settore del potenziamento tecnologico, la scommessa della "Wi-Max", la scommessa dell'"ADSL", non troviamo nulla; vi è il problema della ferrovia, i soldi della ferrovia o li mette lo Stato, o a livello regionale si troverà molto poco; vi è il sistema degli impianti a fune di risalita che è ancora lì, con tante società assolutamente inefficienti dal punto di vista delle capacità di fare rete; vi è il problema della sicurezza stradale, delle infrastrutture. L'unico dato positivo e ne prendo atto, anche se c'è il fatto di rinviare al 31 dicembre 2009 la messa a norma degli impianti scolastici, è questa attenzione rispetto alle scuole. Spero che, rendendo le scuole più belle e a norma dal punto di vista costruttivo, si possa invogliare gli studenti ad impegnarsi di più.
È possibile fare un paragone fra questa montagna di soldi che ci troviamo a gestire e gli effetti che non sono all'altezza, io prenderei un esempio dalla recente attualità, in particolare rispetto al "Campionato mondiale di Moto GP". La nostra Regione sembra come la "Honda": ha tantissime fabbriche ed esperti, tantissimi soldi, perfino dei buoni campioni, perché nulla si può dire con alcuni personaggi politici di primissimo piano, ma non riesce a contrastare né la "Yamaha" di Valentino Rossi che ha una marcia in più, ma neanche la "Ducati" che ha 100 volte meno di budget, di capacità produttive, di progettisti. Il problema dei soldi quindi non è in rapporto alle dimensioni, non è chi ha più grande il bilancio, ma chi lo sa meglio usare e non mi sembra stiate dando grande prova.
Ci sono 2 dati su cui vorrei fare una breve osservazione per capire la logica perversa a cui si è arrivati; non è solo un problema di inefficacia, ma di premio all'inefficacia, che è un po' demenziale. In altre situazioni, se una comunità avesse a disposizione un casinò, credo che lo Stato non le darebbe più nulla, perché già la presenza di un'infrastruttura di tale genere sul proprio territorio farebbe di quest'ultimo un territorio privilegiato rispetto a tanti altri, perché significa posti di lavoro, indotto, acquisti, valorizzazione degli immobili; ebbene noi per l'ennesimo anno non solo non facciamo questo... ossia dovremmo dire: "Saint-Vincent ha il casinò, quindi non ha problemi rispetto a Montjovet o a Emarèse"... ma gli diamo ancora dei soldi! Investiamo cioè per aprire dei "buchi" in cui buttare dentro dei soldi! Questo è uno sport non così eccezionale, è uno sport classico... Forte di Bard: non so di chi fu la primogenitura di tale struttura - sarebbe interessante andarlo a scoprire nei verbali degli anni '80-'90 - che oggi contrariamente a quanto si tentava di fare nel momento in cui si è costruita questa ipotesi... "ma questo sarà il rilancio di Hône, di Bard, di Donnas e della bassa Valle", non solo non è il rilancio di queste zone, è il rilancio solo degli amici degli amici che vengono assunti, questo sì, ma è un "buco" che continua ad assorbire soldi, tanto che anche qui abbiamo tanti soldi per andare a coprire il problema di una struttura, che senza forti iniezioni di soldi regionali, senza il forte stimolato coinvolgimento di tutta la Valle d'Aosta, avrebbe dei risultati drammatici. Abbiamo investito tanti soldi europei, tante capacità, tanto tempo in una struttura che non solo non dà sviluppo, ma che continua a bruciare soldi. Se questi sono i vantaggi dell'avere molti soldi, ossia che il cervello si "annebbia", credo che si dovrebbe fare un'ampia riflessione.
Sul problema del "tesoretto" poi vi sono alcuni dati un po' negativi che ho citato prima, se si va a vedere, vi sono 50mila euro per il Consigliere Cesal per quanto riguarda il Mont-Blanc, ci sono i soldi per il Consigliere Comé per Charvensod e il suo asilo nido, vi è il contributo straordinario al Consigliere Lavoyer a Pontey, vi sono una serie di nomi e cognomi che si possono ritrovare. Questo non è nemmeno tanto interessante, fa parte della logica della spartizione della politica esistente in Valle d'Aosta, ma vi sono alcuni dati che meritano una particolare evidenza: il primo è il problema del voto mediante apparecchiature elettroniche. È una cosa interessante, perché potrebbe essere non solo uno sfizio del Presidente della Regione, che ha caldeggiato questo tipo di meccanismo, perché fa moda, perché fa fine, perché è moderno... ma potrebbe rivelarsi uno strumento positivo perché potrebbe rendere effettivo il diritto di voto per persone che non risiedono in Valle d'Aosta. Ci possono essere persone che sono Italiani all'estero, persone che momentaneamente sono fuori Valle per lavoro o altri incarichi, il voto elettronico potrebbe avere questo tipo di funzionalità, per cui mi piacerebbe che sull'articolo 4 si invitasse la Giunta a fare delle riflessioni, per cui non tanto ci si occupasse di rendere elettronico un voto che va benissimo anche a mano, ma che fosse utilizzato per valorizzare la partecipazione dei cittadini a questi momenti importanti.
Il problema poi è su alcune cifre qui e là su cui poi torneremo, ma ci piacerebbe capire in che modo si vogliono valorizzare o sfavorire gli enti locali. Abbiamo già evidenziato in altre occasioni il ruolo di Cenerentola in cui la Regione tiene la città di Aosta, non vorremmo che a corollario di questo passaggio, a fronte di poche centinaia di migliaia di euro che si danno alla città di Aosta, si comincino a vedere grosse cifre, i 2 milioni per le persone anziani e inabili, 3,6 milioni per il Fondo di riassegnazione dei residui perenti, di cui non si capiscono le modalità con cui si vanno a distribuire. La stessa cosa per le spese per il Fondo per il finanziamento del Piano triennale di politiche del lavoro: 50mila euro per il 2007 cosa vuol dire? Se vogliamo fare qualcosa di più per il lavoro, non è con questi 50mila euro che si vanno a determinare...
Ci sono poi dei dati che troviamo contrastanti rispetto a una serie di posizioni, ad esempio troviamo di nuovo il finanziamento all'AGEA, quando sappiamo che potrebbe essere in avvio un'agenzia regionale, quindi ci troviamo di nuovo a 7 milioni di euro per il finanziamento agli agricoltori: questo è il costo delle lentezze dell'Assessore all'agricoltura, che ci ha portato tale provvedimento di legge con anni e anni di ritardo.
Vi è poi il "capitolo Fosson" per quanto riguarda gli archivi del capitolo della Cattedrale, c'è il milione e mezzo per il Presidente Caveri e il Forte di Bard, articolo 30... ognuno ha il suo contentino così come il milione e due per il Centro regionale trattamenti di Brissogne all'Assessore Cerise...
L'unico dato su cui si può esprimere una valutazione positiva è il milione del Fondo globale sulla rottamazione dei veicoli. Tale milione, che non è una grande cifra, è però il frutto di una battaglia che è stata fatta dall'opposizione in questo Consiglio, quindi spero che si tenga conto nel provvedimento di legge che attuerà tale fondo globale che ci deve essere una particolare attenzione per le fasce più deboli che si trovano con le auto più scassate e senza la capacità economica di potervi fare fronte. Alla fine entreremo in un'analisi troppo particolareggiata; come avremmo usato noi questi soldi non abbiamo difficoltà a dirlo, lo diciamo solo per grandi linee. Di certo ci sono alcuni settori per quanto riguarda lo sviluppo che non hanno avuto nessun tipo di sovvenzione: stiamo parlando delle nuove tecnologie, delle infrastrutture, dell'economicità ed efficienza delle società dipendenti regionali. Anche qui non abbiamo visto fondi per quanto riguarda l'acquisizione delle percentuali di società autostradali necessarie per raggiungere le maggioranze di cui parlavamo stamani. Non esiste alcun intervento rispetto alla sicurezza dei cittadini sia per quanto riguarda le strade, sia per quanto riguarda la sicurezza degli autobus, degli scuolabus e di tutte le altre strutture che sono a servizio dei cittadini e questa scarsa attenzione alla sicurezza è palesemente in contrasto con un normale sentire, ognuno di noi ha il piacere di avere delle auto con 5-6-7-8-9-10 "airbag", dopodiché mandiamo i nostri figli in giro su autobus che non hanno neppure le cinture di sicurezza e, a fronte di questi dati, non c'è una lira in tale assestamento di bilancio.
Infine sicuramente rispetto agli enti locali credo si debba fare delle riflessioni, lo diceva prima il collega Lattanzi. È evidente che, rispetto al singolo cittadino, le strutture degli enti locali più piccoli hanno un costo esagerato. Sugli 80-90 abitanti del Comune di Rhêmes, piuttosto che il Comune di Chamois, il costo del Sindaco, della Giunta, del Consiglio e dell'amministrazione si moltiplica in maniera spaventosa rispetto ad Aosta. Su questi temi occorre fare una grande riflessione, perché qui non è il problema di andare ad eliminare gli enti locali, ma di fare una perequazione per cui i cittadini possano avere la capacità di poter fare investimenti sul proprio territorio e il diritto di avere anche il finanziamento regionale grosso modo a parità, cosa che non è così, perché tale soprappeso dei finanziamenti che vengono dati a queste piccole comunità comporta un costo della politica a livello di piccoli Comuni spaventoso rispetto a quello regionale. Stamani nell'elencare i temi fondamentali del rendiconto generale l'Assessore parlava di 23,5 milioni di euro per coprire i "buchi" dell'istituto del vitalizio. Credo che il Ministro Lanzillotta faccia un grosso errore nel focalizzare il problema sul numero dei Consiglieri regionali: i Consiglieri regionali possono essere 22, 35, 50 poco importa, il problema è quanto costano alla società e io credo che, per fare un buon lavoro, qui probabilmente il numero potrebbe essere insufficiente quello di 35, piuttosto che esagerato, ma questo è un problema di capacità del Consiglio che non deve riverberare sui costi della politica. Che 23,5 milioni di euro siano andati al vitalizio dei Consiglieri regionali è una cifra che deve far riflettere tutti. In I Commissione giacciono delle proposte di legge del mio gruppo e del gruppo "Arcobaleno" per fare delle misure di riduzione di questi costi, credo sia giunto il momento di "mettere mano" a tali proposte di legge e di dimostrare, senza bisogno di obblighi statali, che sappiamo autogovernarci, perché abbiamo questa capacità di vedere i problemi e di limitare i costi della politica. All'inizio di tale discorso io dicevo che il bilancio regionale non corrisponde al bilancio della società; ebbene il costo della politica è un altro degli elementi che sta allontanando la politica dai cittadini. Fare un intervento serio non demagogico, ma andando a ridurre i costi della politica e una serie di dati esagerati che ci sono significa avere tutti noi più credibilità rispetto ai cittadini e ricostruire questo rapporto con i cittadini, che è assolutamente importante. Proseguire con tale politica di una classe eletta che è talmente privilegiata nella percezione della popolazione da risultare non credibile non aiuta la serietà e la credibilità delle istituzioni. Dobbiamo avere il coraggio di fare dei passi in questa direzione, non vorrei che passasse nella popolazione l'idea che più ci siano gli emolumenti più scarsa sia la qualità dei Consiglieri regionali ma, se fosse davvero così, credo che avrebbero tutte le ragioni per ridurci drasticamente gli emolumenti.
Si dà atto che dalle ore 17,49 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Consigliere Vicquéry.
Vicquéry (UV) - En déclarant le vote favorable de l'"Union Valdôtaine", je voudrais dire simplement à l'ami Bortot que je n'ai pas participé, en tant que Chef de groupe, à la rencontre avec les ouvriers de la "SET", car je ne le savais pas, mais cela n'est pas faute à lui, on s'est déjà parlés, mais simplement pour dire que, si on le savait, on participait car le problème de l'industrie est un problème réel chez nous comme en Italie, il faut essayer d'être proches aux ouvriers qui vivent de moments si difficiles.
Nous parlons de bilan, je n'entre pas dans le mérite des données. Le bilan est une donnée en soi-même et donc une donnée objective, on ne peut pas tricher quand on parle de bilan. L'approche alors peut être de 2 façons: une approche technique et une approche politique. Du point de vue technique, je me limite à dire que le fait qu'il y ait une économie d'administration est un signal de bonne administration dans un contexte italien et aussi d'autres Régions italiennes, qui est au contraire un contexte de faillite. Les données qui nous arrivent de Rome sont des données qui tracassent beaucoup, il y a des Régions qui n'arrivent pas à payer le système sanitaire, il y a des Régions qui ont des dettes énormes par rapport au système bancaire et la Vallée d'Aoste depuis toujours a une administration du point de vue comptable contrôlée et sérieuse, indépendamment de ceux qui ont administré la Région. Nous sommes la seule Région italienne qui arrive chaque année à voter le budget avant la fin de l'année et nous sommes la seule Région qui est à même de se présenter à Rome au Ministère d'une façon claire, donc au moins cela il faut le dire avec force.
Il y a aussi l'approche politique quand on parle de bilan. Moi je me limite à rappeler 2 grandes interventions de l'année qui s'est écoulée: l'"opération Billia" et l'"opération Testafochi". Le "Billia" a mis fin après une vingtaine d'années de batailles judiciaires à un problème énorme: le fameux problème de "l'accerchiamento", le problème qui a mis en difficulté le casino. Le problème du casino est encore ouvert, il faut entrer dans le mérite, mais nous avons maintenant la possibilité de préparer un plan d'investissements pour le développement d'un système important pour la Région qui nous finance encore une cinquantaine de millions d'euros du budget régional. L'"opération Testafochi" permettra de mettre en place un vrai "campus" universitaire, de façon de remplacer les militaires, qui étaient 5-6.000 il y a une vingtaine d'années en Vallée d'Aoste, avec les étudiants, cela donnera la possibilité aux cafés et aux restaurants d'Aoste d'avoir des revenus. Le problème se pose d'un point de vue culturel, car notre Région doit se poser d'une façon importante dans le système culturel national et international et là c'est un grand défi: faire devenir notre Université une université internationale qui soit à même de donner des réponses aux étudiants valdôtains, mais aussi de devenir un carrefour universitaire intellectuel très important.
La question que je me pose est une seule. Est-ce que nous avons en tant que Conseil la capacité de faire face aux nécessités du Val d'Aoste, de faire des grands choix de façon bipartisane? Moi je me limite à parler de 2 grands défis qui sont avant nous: le défi de l'Euro-Région et le défi de la révision du Statut. Quelqu'un est en train de sous-évaluer la grande opportunité que nous avons quand nous parlons d'Euro-Région. A mon avis, c'est un atout très important car il nous donne à la fois la possibilité de nous ouvrir à l'Europe, mais d'une façon vraie, et d'entrer dans le mécanisme du système européen, car si l'Europe est une opportunité très importante pour rester dans le système de la globalisation, l'Europe dernièrement nous a créé des problèmes. Si nous revendiquons un rôle plus incisif des communautés locales et en particulier des Régions par rapport aux moments décisionnels de l'Europe, à notre avis l'Euro-Région est une opportunité importante pour entrer dans le mécanisme décisionnel de l'Europe.
Le deuxième atout c'est la convention pour le Statut. J'espère que les forces d'opposition travaillent avec nous de façon sérieuse et constructive, nous avons la volonté ferme de conclure les travaux de façon constructive et de proposer une révision des statuts qui soit à même de répondre à la société valdôtaine qui a changé. Il y a le problème de l'immigration qu'on doit se poser, un problème qui doit être affronté d'une façon sérieuse, donc l'appel que je vous fais c'est de travailler tous ensemble pour donner une réponse de haut niveau à une réforme constitutionnelle. Il y a quelqu'un qui a une attitude à niveau politique de chevaucher le malaise et de s'arrêter là et là c'est l'attitude la plus simple, mais c'est une attitude irresponsable. Nous sommes dans une situation où l'attitude de certains Ministres et hommes politique est à repousser avec force; chevaucher la démagogie c'est la façon la pire pour défendre la démocratie et pour porter de l'avant les programmes que les Gouvernements ont. Essayons de ne pas suivre l'exemple de Rome, essayons d'être nous sérieux, d'écouter les gens, et de répondre d'une façon pragmatique.
Conseiller Venturella, je ne sais pas si j'ai bien compris quand vous dites: "faites attention aux impôts, essayons de nous rendre autonomes", j'ai compris cela. Je suis d'accord, mais ne parlons pas d'augmentation des impôts évidemment, le système du fédéralisme fiscal est très clair, l'Etat veut faire de façon que les Régions les plus riches donnent de l'argent aux Régions les plus pauvres et c'est un système en principe juste, mais les Régions les plus riches demandent qu'au niveau régional les conditions soient les mêmes, les conditions de paiement des impôts, les conditions de la société civile, les conditions du respect des règles. J'ai parlé avant des règles de présentation du bilan pour faire un exemple, et je demande que chaque citoyen, qu'il soit valdôtain, lombard ou sicilien, paie les mêmes impôts et donne les mêmes réponses à la société civile et là ce sera un discours ouvert, où le Conseil régional sera obligé à donner des réponses unanimes.
Je réponds aussi au Conseiller Sandri "censore", en lui disant que Catone à l'époque utilisait aussi un peu d'ironie dans ses interventions, alors essayons d'être nous aussi un peu ironiques, on ne peut pas toujours faire les boutades sur la VIe Commission, autrement nous nous perdons, ne restant pas nous-mêmes... un peu d'ironie, une façon différente d'aborder la politique. Je suis d'accord avec les Conseillers Sandri et Lattanzi quand ils nous disent: "attention aux couches faibles, aux personnes âgées, attention au petit commerce", car c'est vrai que dans les vallées, mais aussi dans les alentours d'Aoste le petit commerce va disparaître, et là sont des familles qui perdent une possibilité de salaire. Attention aux jeunes étudiants qui risquent d'avoir des problèmes de travail suite à l'impossibilité d'embaucher davantage dans le secteur public. C'est un problème qu'il faut se poser pour nos fils. Je refuse l'affirmation du Conseiller Sandri que la politique veut tout court simplement contrôler les citoyens, cela ne peut pas être ainsi, cela serait très grave et, s'il est vrai, il faut la condamner.
Quand nous parlons de coûts de la politique, essayons de parler avant tout de coûts des institutions et de la démocratie, essayons de donner l'exemple, ce serait bien que le Conseil vote une loi pour limiter les 3 mandats aux Conseillers régionaux, il y a ici de gens qui prêchent, ils sont toujours Conseillers régionaux, c'est intéressant cela, Madame Squarzino! Présentons une loi bipartisane où on peut se présenter seulement 3 fois, comme nous de l'"UV" qui sommes les premiers de la classe!
S'il est vrai que la richesse de la Vallée d'Aoste est représentée par les gens, essayons de les solliciter de la façon la meilleure, afin qu'ils puissent s'épanouir davantage, croître économiquement et socialement. La société valdôtaine en a marre de la politique politicienne... soyons sérieux et fiables. Il revient à nous d'être constructifs et je considère aussi les forces d'opposition qui dans un système démocratique ont un rôle très important. À nous et à vous de remplir ce rôle.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Penso che il collega Vicquéry si sia presentato oggi come l'"alter leader", perché stamani abbiamo avuto l'Assessore che ha presentato tutto il programma delle cose fatte, il collega Vicquéry si presenta e inizia a parlare del programma 2007, quindi abbiamo ascoltato con attenzione il programma 2007 e siamo d'accordo su tutta una serie di temi, certamente! Siamo d'accordo sul fatto che il lavoro è un problema, peccato che tutto l'impianto del bilancio consuntivo non andasse in quella direzione, ossia non andasse nella consapevolezza di questi problemi. Concordo sul fatto che bisogna cominciare a riflettere sulle cose e credo che in II Commissione, di cui lei è Presidente, varrebbe la pena cominciare a riflettere su cos'è il federalismo, su quali sono i costi, qual è il rapporto fra Regione e Stato. Credo sia importante cominciare a ragionare su queste cose e credo anche sia importante soffermarsi sulle riforme istituzionali, però vede, collega Vicquéry, è difficile aver fiducia. Lei chiede la fiducia dell'opposizione, noi siamo sempre pronti a confrontarci, a dire le cose, anche con molta onestà intellettuale, ma ci sono alcuni dati sostanziali di esperienza che ci fanno ogni volta "toccare con mano" che questo rapporto di fiducia e di confronto viene disconosciuto, se non addirittura negato.
Lei parla di ascoltare la gente, certo, ma allora qui lo ricordo, ci sono 7.000 persone in questa Regione che hanno chiesto di poter votare il referendum, ma tali persone non sono ascoltate, perché il Presidente della Regione, ma anche questo Consiglio ha deciso di chiedere alla Commissione che non aveva tale compito di affrontare un tema che non era legato alle sue funzioni. Questo Governo e questo Consiglio, quindi, non vogliono ascoltare, si sono finora comportati come persone che non vogliono ascoltare la richiesta di un referendum chiaro che dalla base è venuto. Si sono comportati come persone che non vogliono rispettare le leggi che loro stessi hanno votato e preparato. È difficile allora riuscire a cogliere ed accettare fino in fondo il suo invito al dialogo; abbiamo sempre dialogato, ci siamo sempre confrontati con le nostre argomentazioni, che il più delle volte non sono state prese in considerazione e quello che più ferisce il nostro gruppo è il non rispetto delle regole e della verità dei fatti.
Un'ultima osservazione all'Assessore Marguerettaz quando stamani diceva che c'è qualcuno che è solo attento ai piccoli problemi e non ai grandi problemi; penso che in questo momento storico, se c'è un problema che è diventato globale ed è il problema del clima, questo problema nasce dalla disattenzione, dalla non considerazione di piccole questioni che da anni noi o anche tutta l'area ambientalista porta avanti. Molte volte i piccoli problemi sono come la punta di un "iceberg", che, se non si prendono sul serio, poi la questione diventa molto più grave, sono quei segnali che dovrebbero far riflettere chi veramente è attento alle cose pubbliche.
Presidente - Se nessun altro intende prendere la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Permettez-moi d'observer et de retenir quelques aspects des questions qu'on a touchées par rapport au sport, aux transports et au commerce et tourisme. Nous avons approuvé au mois de décembre 2006 le budget 2007, à l'époque le Gouvernement avait été invité par l'Assesseur aux finances à faire des prévisions adhérentes aux besoins estimés et pour ce faire on était partis de la nécessité de faire une prévision correcte, même si cela dans certains cas demandait davantage de disponibilité d'argent. En ce qui me concerne, cela a été fait, les prévisions étaient déjà plus conformes à ce qu'on prévoyait dans le budget de l'année précédente, qui était sous ma responsabilité. Aujourd'hui nous allons intervenir dans des situations particulières, où on nous demande de soutenir davantage certains thèmes et certains aspects. Je voudrais souligner qu'on ne le fait pas avec de grandes variations, sauf dans quelques cas échéants où des problèmes de la dernière heure ont fait leur apparition.
En ce qui me concerne, les interventions concernent des dépenses d'investissements, en grande partie, les dépenses courantes, étant limitées à 1 ou 2 situations que l'on relèvera. Moi je voudrais citer quelques situations particulières. "Soccorso piste di sci": nous avons prévu d'ajouter cette année-là 1.500.000 euros et cela parce que nous avons entendu beaucoup parler ici d'interventions sur les remontées mécaniques. Nous avons privilégié la qualité et ce type d'interventions qui relèvent aussi à des places de travail, en plus. Par contre je voudrais rappeler à M. Bortot que "l'assestato 2006 investimenti negli impianti di risalita" relevait à 35.000.000 d'euros. Cette année dans la prévision 2007 nous sommes passés à 19.000.000 d'euros, la moitié environs. Nous allons ajouter 2.000.000 d'euros ici avec cette mesure et nous arriverons à 21.000.000 d'euros et cela parce que nous avons pu suivre un concept de programmation par rapport aux choses qui restent à terminer, donc une réduction d'un côté pour ce type d'investissements et des ressources supplémentaires de l'autre pour la qualité de l'activité sur les pistes.
On a parlé du tourisme et du commerce. Dans le domaine de la promotion, chapitre 64100, nous avions un "assestato" 2005 relevant à 5.191.000 euros. La prévision 2007 était de 5.643.000 euros, 150 mille euros en plus; nous en ajouterons avec cette mesure d'autres 330.000, c'est-à-dire plus 900.000 euros. On ne peut pas dire qu'on n'a pas soutenu ce secteur.
"Infrastrutture ricreativo-sportive": nous étions à 4.258.000 euros en 2006, nous avions prévu pour 2007 4.000.000 d'euros auxquels nous ajoutons 2.500.000 euros, pour un montant de 6 500.000 d'euros, pour dire que des mesures ont été prévues par rapport à cet aspect.
"Qualificazione rifugi e bivacchi": nous sommes passés de 5 millions "assestato" 2006, mais là il y avait une prévision initiale de 2.025.000 et nous sommes intervenus à la suite sur la base des requêtes, nous avons rajouté 1,5 millions d'euros parce que les prévisions sont celles-ci et nous voulons soutenir tout ce secteur.
"Contributi a favore delle attività turistico-ricettive": nous avons prévu là par rapport à "assestato" 5.215.000 euros, mais l'initial était seulement 2.600.000 euros, une compétence pour 2007 de 4.500.000 euros, auxquels nous en rajoutons 300.000, avec ce rajout nous pourrons faire face à toutes les requêtes de l'année.
Nous avons prévu des interventions pour ce qui est des transports publics "contratto collettivo di lavoro"... ici ce n'est pas un investissement, c'est une contribution que nous donnons aux entreprises sur la base d'une loi: la loi 4 août 2006, il s'agit de 1.600.000 euros. Nous payons une dette que l'Etat a faite pour nous, car il ne nous reconnaît pas le droit d'avoir ce montant économique pour pourvoir à soutenir les entreprises des transports publics, donc c'est la Région qui paie, mais également dans ce secteur nous prévoyons 800.000 euros, qui seront destinés à l'achat des nouveaux moyens de transport public, qui vont se joindre à 1.450.000 d'euros que nous avions prévus dans le budget 2007, c'est-à-dire 1.000.000 d'euros en plus par rapport à 2006.
Je voudrais rappeler qu'au point de vue de la qualité des transports, nous avons tout récemment délibéré une contribution de 3.000.000 d'euros "per i bus a metano". Lorsqu'on a fait des interventions on a mis l'accent ici sur certaines activités sans tenir en compte de ce qui concerne aussi les propositions contenues dans le projet de loi n° 170 et alors je me porte un peu avant avec le travail en rappelant ces aspects, qui donnent à mon sens d'ultérieure qualité à un budget de prévision qui avait déjà de la qualité en lui-même.
Il nous a été demandé d'avoir davantage d'attention pour ce qui est des sociétés des sports, surtout des sports des jeunes... "le attività ordinarie". C'est un engagement que le Gouvernement n'a aucune difficulté à prendre et qu'il sera porté en avant lorsque nous travaillerons sur les variations budgétaires.
Enfin je voudrais dire que nous prévoyons aussi des interventions de 2 millions d'euros pour ce qui est du secteur du commerce, qui n'a jamais eu une disponibilité si haute dans les années récentes. Nous avions eu un "assestato" de 5.150.000 euros, nous avions eu une prévision de compétence de 4,5 millions, nous y rajouterons avec l'approbation de l'annexe au projet de loi n° 170 2 millions d'euros, ce qui portera à plus 1 millions par rapport à 2006 qui avait déjà été une année fort importante. Cela pour dire qu'il faudrait aussi, lorsqu'on fait justement des critiques, avoir l'œil aux faits et aux chiffres, après on peut ne pas partager ces faits et ces chiffres, mais il faudrait être attentifs aux éléments qui ne peuvent pas être mis en discussion, car ces éléments-mêmes sont contenus dans nos bilans et dans nos budgets.
Enfin, je prends un peu la place du Président et de l'Assesseur Marguerettaz, car M. Vicquéry a dit une chose fort importante et je le remercie pour avoir rappelé une question concernant le "dossier Billia". Avec un simplisme que je trouve très négatif il a été défini l'"affaire Billia" - on a acheté un hôtel - quand pendant une dizaine d'années dans ce Conseil et hors de ce Conseil on a toujours parlé du problème de l'encerclement de la structure, mais cette opération du "Billia" a permis une réévaluation de toute la propriété immobilière du casino qui n'est pas définissable, mais qui a une valeur bien plus haute que l'opération entière du "Billia" ait représentée en termes de coûts.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Brevemente. Non credo si possa intervenire su tutta una serie di questioni di dettaglio, magari nel corso della votazione ci sarà la possibilità di farlo. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti e che hanno voluto dare un contributo, in particolare ringrazio coloro che hanno cercato, al di là di una serie di questioni che erano in "odore" di campagna elettorale, di mettere l'accento anche criticamente su questioni più ampie: questo sta a dimostrare che le parole che vengono dette da tali banchi sono sistematicamente travisate dalla collega Squarzino, sistematicamente. Oltre ad essere la più longeva dal punto di vista del Consiglio regionale, come l'ha definita il collega Vicquéry, è quella che travisa sistematicamente tutte le parole...
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
... rispetto a questo, quando sono intervenuto ho detto che non è vero che non accetto le critiche, non accetto le critiche pretestuose, perché bisogna distinguere le posizioni e riconosco anche nella vostra componente politica una certa onestà intellettuale e una coerenza di pensiero: questo vale per voi, vale per i colleghi di "Forza Italia", non vale per il Consigliere Sandri: ma dove è stato fino a ieri? Ma dov'era? Anche adesso non si sa dov'è! Ma dov'era il Consigliere Sandri, Segretario del partito che insieme all'"UV" ha governato e improvvisamente si accorge di una "deriva", si accorge che la politica è diventa una Commissione di manigoldi che vuole piazzare Tizio, Caio e Sempronio, che ha la questua delle imprese, ma dovrebbe per orgoglio dimettersi subito e andare in un eremo ad espiare le sue colpe come le lumache! È vergognoso che la Comunità valdostana abbia dei soggetti politici di questo tipo! Lo dico con grande pacatezza, con il tono di voce che potrebbe far intendere a un'alterazione, ma io dico che ognuno deve avere la responsabilità. Qui ha fatto un carosello, è andato a riformare le pensioni dei Consiglieri, è andato a migliorare questo settore, ha parlato del commercio e delle piccole industrie, ha parlato di tutto e, a quanto mi sembra di capire, il Consigliere Sandri è quello che sostituirà la "Treccani"... Non è così che si fa politica! Accetto qualsiasi tipo di confronto, però amerei avere delle persone serie e questa è una delle prime condizioni per dare credibilità alla politica, delle persone serie, ma anche delle persone che non la pensano come te, anche delle persone che ti criticano, ma delle persone serie, non delle banderuole che oggi ti dicono "buongiorno" e 5 minuti dopo ti dicono "crepa" per speculare su dei piccoli avvenimenti: questo è il vero costo della politica! Siamo qui per cercare con le nostre modeste capacità di contribuire a uno sviluppo di una comunità, quindi credo sia la cosa più cogente del nostro mandato.
Collega Squarzino, invece io mi appassiono ad un altro argomento che è strutturale e volevo riprendere il discorso del federalismo fiscale, perché lei ha citato l'articolo 119 ricordandoci la capacità impositiva, il fondo perequativo, la possibilità di intervenire a livello statale per colmare dei deficit strutturali. Lei deve leggere anche gli articoli precedenti, che sono quelli che permettono di coniugare l'articolo 119, dove si parla dei livelli essenziali dei servizi. Rispetto a questo, lo sforzo che fa questa misera Giunta ai suoi occhi è quello di dare ai Valdostani quei livelli essenziali che hanno i cittadini di Milano o di Torino, che hanno tutte le comodità e tutte le infrastrutture che possono essere richieste: dalla metropolitana all'ascensore all'acqua corrente, ma le sembra che questi siano dei privilegi? Lei ritiene che gli sforzi che stiamo facendo per infrastrutturare questa Regione siano da annoverare nei privilegi? Secondo lei, avere ovviamente un villaggio in montagna che ha 4-5 residenti con un costo infrastrutturale di un certo tipo è un privilegio? Forse lei la pensa diversamente, ma glielo vada a dire che tutti questi devono scendere! Già con un'immagine suggestiva il Presidente Caveri ha detto: "vogliamo contenere la spesa", perché quello sta facendo! Sta prendendo delle statistiche, prende il valore che abbiamo a disposizione, divide per gli abitanti e va avanti, questa è una situazione che permette di dire che i Valdostani sono ricchi. Lei è così convinta che tutti questi soldi siano sperperati per dare benefici e privilegi? Non ne sono convinto e quando dico che il federalismo fiscale ha dei pericoli incredibili... ma anche la dottrina, lei so che ha amici nell'ambito universitario e lì si stanno confrontando. Il federalismo fiscale sarà di natura cooperativistica o solidaristica, o competitiva? Ci sarà la possibilità di confrontarsi. Nel momento in cui la Regione Lombardia farà un'azione di "dumping", dove per attirare le aziende che già hanno banda larga, che possono avere tanta forza lavoro disponibile.... di avere le infrastrutture... si inventerà delle riduzioni dal punto di vista impositivo... secondo lei, le aziende cosa faranno? Sa cosa si dice in America nell'ambito di un certo federalismo? Che gli elettori votano con i piedi, ma non era la qualità del voto, ma perché gli elettori si spostavano dove c'era una fiscalità più favorevole. Vogliamo che anche in Italia si voti con i piedi? Questo nulla ha a che vedere con uno degli obiettivi del federalismo fiscale, che è quello di responsabilizzare i governanti nell'impiego delle risorse pubbliche: questo è assolutamente condivisibile.
Il sistema, nel momento in cui metterà le Regioni in competizione fra loro, come reagirà? Oggi abbiamo, da un lato, la responsabilità, ma non stiamo subendo la concorrenza delle altre Regioni, non c'è il Piemonte che ha delle velleità aggressive nei confronti della fiscalità, perché non è una sua competenza, è una competenza superiore e quindi oggi al massimo si gioca sulle addizionali e abbiamo già avuto qualche trambusto per il gioco delle addizionali per mettere a posto i bilanci. Io concordo almeno su una cosa con quello che ha detto: che sarebbe bene fare una discussione approfondita in Commissione, questo credo che porti a un valore aggiunto. Oggi questo sistema ha assicurato una determinata attività da parte del Governo, quindi credo che le compartecipazioni così come sono state impostate, sia tutte le altre poste di bilancio... non c'è alcuna volontà oscurantista nel non voler evocare l'IVA da importazione e le accise sulla birra, ma fanno parte di questo sistema, quindi crediamo magari, in modo particolarmente autoreferenziato secondo lei, di aver indirizzato per il verso giusto le entrate.
Una considerazione anche su alcune valutazioni che sono state fatte dal collega Lattanzi. Non credo si possa ritenere una giusta interpretazione quella di considerare una competizione fra classi sociali piuttosto che fra categorie. Non credo che l'attività effettuata dal Governo sia un'attività in danno ai commercianti, perché questi sviluppano la loro attività in un complesso dove se c'è un'attività di redistribuzione, questa attività - Consigliere Lattanzi, lei ne converrà - metterà in moto una serie di consumi e quindi non ci sono delle categorie che vengono disconosciute con altre che vengono premiate. Si cerca di fare una corretta redistribuzione, soprattutto dando sostegno a quelle frange più deboli sia dal punto di vista economico che dal punto di vista demografico, dove abbiamo gli anziani e gli studenti che necessitano di avere una certa attenzione.
Rispetto ad alcune questioni di dettaglio, ricordo che il Comune di Saint-Vincent, e a riprova possiamo andare a vedere tutti i bilanci, ha da sempre beneficiato di quell'intervento che gli viene richiesto per essere in sintonia con le necessità che ha una cittadina che ospita il casinò, che necessita di certe infrastrutture e di un determinato arredo urbano: questo lo ritrovate nella notte dei tempi, non è una novità e non è né un premio, né un sostegno, ma è solo una continuità rispetto a degli impegni che si sono sempre assunti.
Non credo vi sia la necessità di andare oltre. Avremo modo di affrontare delle questioni di dettaglio nel corso del bilancio. Ripeto: ho l'onere e l'onore di presentare un bilancio che è particolarmente solido e trasparente nella sua redazione, ringrazio per questo i dirigenti e i funzionari e devo riconoscere anche da parte vostra il riconoscimento nei confronti dei collaboratori dell'Assessorato, cosa che è veramente un fiore all'occhiello. Questo è un bilancio che quelle condizioni... ma non andiamo a fasi alterne come altri Consiglieri dove ora siamo preoccupati, ora non lo siamo, perché quando abbiamo predisposto quel bilancio e lei ha citato dei nostri commenti... le ricordo che c'erano delle attività inerenti il Patto di stabilità non ancora definite che imponevano dei sacrifici o, meglio, delle spese che avrebbero dovuto essere trasferite nell'ambito di una norma di attuazione, che oggi non abbiamo, dei trasferimenti di funzioni e quindi di spese dallo Stato alla Regione. Ho solo detto che, se questo dovesse avvenire, dovrei fare un ritocco di bilancio; non ho "gridato al lupo" per dei motivi personali o propagandistici: ho fatto un ragionamento che era coerente e conseguente alle fonti normative in mio possesso.
Così come oggi abbiamo una situazione in divenire sul federalismo fiscale, che con ondate successive ci fa arrivare delle notizie non dico allarmanti o confortanti, perché nessuno si vuole sottrarre a un certo percorso... ma d'"emblée" vedere un appesantimento del bilancio regionale - nel senso che ci danno delle funzioni in più - per decine e forse centinaia di milioni... potrebbero procurarci uno "choc". Con una situazione di questo genere chiedo un atteggiamento vigile da parte del Consiglio, che sia collaborativo. Ognuno di voi poi nell'ambito della propria attività è chiaro che avrà delle indicazioni, ma lì di nuovo bisogna essere chiari: dove c'è una maggiore spesa deve questa equivalere ad un'altra minore spesa, perché non c'è un moltiplicatore di risorse per adesso, Sandro. Non potete fare solo una campagna acquisti dicendo: "bisogna fare questo, bisogna fare quell'altro" e non date delle indicazioni su quello che non bisogna fare. Perlomeno per onestà ho sentito... questo devo riconoscerlo al collega Sandri, che ha detto spendiamo troppo per i Comuni, dobbiamo diminuire i trasferimenti agli enti locali. Anche lì non voglio fare l'esegeta del pensiero del Consigliere Sandri, ma mi pare che abbia dato un'indicazione dove bisogna ridurre i trasferimenti agli enti locali, che sono a suo dire esagerati. Giusto o sbagliato, ma è almeno un'indicazione, è un messaggio, forse ho capito male, avrà modo di spiegare meglio, ma, se fosse stato così, avrei riconosciuto un'onestà intellettuale nel dire: "spendiamo di più per questo tipo di attività, spendiamo di meno per il trasferimento agli enti locali". Se fosse così, credo che la discussione, ma anche il cittadino avrebbe più chiarezza, capirebbe di più, perché, se così non è, continuiamo a "confondere le acque", quindi grazie dei vostri contributi.