Oggetto del Consiglio n. 2768 del 5 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2768/XII - Inizio della discussione congiunta del rendiconto 2006 e dell'assestamento del bilancio 2007.
Presidente - Come convenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo, procediamo ora all'esame congiunto dei punti n. 39.1 e n. 39.2 inerenti il rendiconto consuntivo e l'assestamento di bilancio.
Informo l'Assemblea che sono state depositate le relazioni dei disegni di legge n. 162 e n. 163 che vi verranno distribuite.
La parola al relatore, Consigliere Praduroux.
Praduroux (UV) - Con l'approvazione del rendiconto generale si affronta un momento importante dell'anno finanziario e dell'attività dell'Amministrazione regionale. Si ha infatti l'opportunità di verificare in che modo le risorse a disposizione siano state impiegate e in che modo gli interventi programmati siano stati portati a compimento con l'effettiva realizzazione. Il rendiconto finanziario generale dell'anno 2006 presenta complessivamente un avanzo di amministrazione di 234 milioni di euro. Dall'analisi del rendiconto emerge che complessivamente le entrate del 2006 superano del 10% la previsione iniziale con una cifra che si attesta sui 154 milioni in crescita.
Volgendo lo sguardo al confronto con il consuntivo 2005 le entrate aumentano del 18% e passano da 1.324 milioni a 1.566 milioni di euro con un incremento di 242 milioni. Tra gli obiettivi della manovra finanziaria varata con questo provvedimento legislativo figurano la riduzione dell'indebitamento, gli investimenti nei settori agricoli, sanitari, turistico e infrastrutturale. L'aumento delle entrate accertate registrato alla fine del 2006 rispetto al 2005 deriva per oltre il 50% da un extragettito, ossia da maggiori entrate tributarie per 129 milioni nel titolo I. L'aumento è consistente e pari al 10% e deriva da una crescita del 6,4% dei tributi propri e da un aumento di oltre l'11% dalla compartecipazione ai tributi erariali che a sua volta è dovuto sia alla crescita del gettito annuale, sia al recupero di imposte su esercizi precedenti. Le previsioni definitive della parte entrate di competenza per il 2006 sono significativamente superiori con un incremento del 17% rispetto alle previsioni iniziali. I minori accertamenti finali rispetto alle previsioni derivano, in massima parte, dalla mancata attivazione del mutuo a pareggio iscritto in previsione. La capacità di riscossione rispetto agli accertamenti finali è migliorata rispetto al precedente esercizio passando complessivamente dal 69% al 77%.
Passando al versante delle spese di competenza, va subito evidenziato lo scostamento complessivo tra le previsioni iniziali e quelle definitive del 25%, mentre gli impegni si attestano, per l'esercizio finanziario 2006, a circa il 90% delle previsioni definitive, percentuale che nel 2005 era di circa l'87% e nel 2004 del 90%. Rimanendo nell'ambito delle spese di competenza si deve registrare una capacità di "pagare", ossia di concludere il procedimento di spesa, che è migliorata rispetto al 2005 con un rapporto tra somme impegnate e somme pagate che passa da 67,81 a 68,21%. Per quanto riguarda la gestione di competenza, la differenza tra le entrate accertate e le spese impegnate al 31 dicembre 2006 fa registrare un disavanzo di 115 milioni circa di euro. Il disavanzo risulta ampiamente compensato dall'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2005 applicato al bilancio 2006 comportando un avanzo di gestione della competenza pari a 106 milioni di euro.
Venendo ai residui attivi relativi agli esercizi precedenti in carico al 1° gennaio 2006, essi ammontano a un miliardo centocinquantaquattromilioni di euro. Il 39% di tale importo è stato riscosso nel corso del 2006, mentre lo 0,2% è stato eliminato per accertata insussistenza o inesigibilità. Resta da riscuotere il 60% del volume dei crediti che risulta equivalente a seicentonovantanovemilioni di euro che sono riferiti in massima parte al titolo I, ossia le quote di riparto fiscale.
Per quanto riguarda invece i residui passivi al 1° gennaio 2006, risultano pari a 956 milioni di euro circa e di questi il 34% è stato pagato durante la gestione 2006, con un lieve miglioramento rispetto alla fine del 2005 quando la percentuale era di poco inferiore attestata sul 33%. Sono stati trasferiti all'esercizio 2007 il 52,41%
Facendo riferimento al livello complessivo della capacità di spesa, si registra nel 2006 un significativo miglioramento poiché si passa dal 75,51% del 2005 al 76,42% del 2006.
Per quanto riguarda invece i residui, va segnalata una flessione nello smaltimento dei residui rispetto al 2005 con una percentuale che passa dal 44,75% del 2005 al 43,37% del 2006. Il maggior volume di residui si registra nel settore della finanza locale, dal programma patrimoni e partecipazioni, nei settori assetto del territorio e ambiente, dal settore sviluppo economico e infine da quello della sicurezza sociale. La capacità di spesa nel settore finanza locale è pari al 64% circa, rappresentata in massima parte dai trasferimenti senza vincolo di destinazione.
Passo ora alla lettura della relazione del disegno di legge n. 170. Sono 3 i capi in cui si articola questo disegno di legge regionale: il capo I disciplina l'assestamento di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007; il capo II introduce modifiche alle disposizioni vigenti con l'obiettivo di adeguare le spese agli obiettivi di politica economico-finanziaria; il capo III invece si occupa della determinazione della variazione al bilancio di previsione 2007 e per il triennio 2007-2009 con riferimento all'anno finanziario 2007. L'obiettivo degli interventi adottati è quello di favorire un utilizzo corretto e coerente delle risorse adeguando alcuni stanziamenti alle effettive esigenze di spesa così come risulta dal periodo di gestione. La finalità è quella di destinare l'avanzo di amministrazione registrato in seguito alla chiusura dell'esercizio finanziario del 2006. Nel contempo si apportano le modifiche alle disposizioni legislative in vigore per un adeguamento delle spese previste a bilancio rispetto agli obiettivi già stabiliti.
L'avanzo di amministrazione dell'esercizio finanziario 2006 è di oltre 234 milioni di euro.
Con la manovra finanziaria di assestamento al bilancio 2007 sono riassegnate le risorse disponibili. Tra l'altro, vengono stanziati 23,3 milioni per ridurre l'indebitamento per l'anno 2007, che passa da 190,3 milioni a 167 milioni. La componente di avanzo che viene messa a disposizione del settore della finanza locale presenta una cifra pari a 19,8 milioni di euro. Ammontano a 15,9 i milioni destinati al completamento del Piano di sviluppo rurale 2000-2006. Vanno poi segnalati tra gli interventi più consistenti l'assegnazione di 12 milioni per il settore sanitario e 11 milioni per gli interventi in conseguenza di eventi calamitosi per l'obiettivo programmatico "viabilità", vale a dire a favore di interventi di manutenzione o per l'ammodernamento delle strade regionali sono destinati 7,4 milioni di euro, 7 sono invece i milioni di euro per il finanziamento ad aziende agricole per premi, quali le indennità compensative e le misure agro-alimentari; per gli interventi promozionali per il turismo e in particolare per lo sviluppo degli impianti a fune e per i rifugi, "dortoirs" e bivacchi è stanziata una somma intorno ai 6,5 milioni di euro; per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile i milioni destinati sono 6,2, il trasferimento per fondi di rotazione e opere di miglioramento fondiario è di 6,4 milioni ed infine sono 4,5 i milioni per il programma di interventi sui beni patrimoniali e manutenzione straordinaria tra cui si segnalano l'ex Cinema "Splendor" e lo stabile ex "Cral Cogne" in Corso Battaglione ad Aosta. Si procede poi con nuove spese programmate per l'anno in corso, tra le quali la sperimentazione del voto elettronico nelle elezioni regionali del 2008, la costruzione di un asilo nido a Charvensod che potrà anche essere utilizzato come asilo nido aziendale per i dipendenti regionali, la messa in sicurezza di edifici scolastici e il Piano straordinario per la forestazione con evidenti risvolti occupazionali. Si tratta di una serie di interventi che mettono a disposizione risorse in settori importanti per il sistema socio-economico valdostano e che consentono un'articolazione della spesa capace di produrre risultati concreti e facilmente valutabili dalla popolazione.
Per proseguire sinteticamente con alcuni dati, va detto che nel capo I la consistenza dei residui attivi iscritti in via preventiva nel bilancio di previsione viene rettificata in via definitiva: il conto dei residui attivi viene così rideterminato in 1.187 milioni di euro. Per quanto riguarda invece la consistenza dei residui passivi, a seguito delle operazioni di riaccertamento, il conto risulta rideterminato in 1.045 milioni di euro. All'articolo 3, a seguito delle risultanze derivanti dal conto reso dal tesoriere alla chiusura dell'anno finanziario 2006, si procede all'aggiornamento del fondo iniziale di cassa che risulta definito in novantadue milioni di euro.
Passando all'esame del capo II di questo disegno di legge, va ricordato che esso rappresenta in sostanza la legge finanziaria di accompagnamento dell'assestamento con il fine di adeguare le spese agli obiettivi di politica economico-finanziaria; un ruolo particolarmente significativo in un periodo in cui tutti gli sforzi della maggioranza sono orientati alla tabella di marcia che consente di rispettare gli impegni assunti nel programma di legislatura.
Prima di chiudere questa breve analisi va sottolineato che dall'esame del capo III si rileva che l'assestamento di bilancio tende a migliorare il rapporto percentuale tra le spese correnti e gli investimenti. L'incidenza della spesa corrente sul totale della spesa è in calo e passa dal 69,81% della previsione al 65,57% con un taglio di oltre 4 punti percentuali.
Presidente - Si apre la discussione generale. Vi comunico che insieme al testo che vi è stato consegnato con l'ordine del giorno suppletivo è presente anche la relazione dei revisori dei conti.
La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Credo che su 2 provvedimenti così importanti si debba contribuire alla discussione con una valutazione un po' sistematica di tutto l'insieme. L'economia mondiale è risultata nel 2006 ancora in robusta espansione tanto il commercio internazionale quanto il prodotto lordo globale hanno sperimentato un'accelerazione rispetto al passato, il rafforzamento si è realizzato nonostante i rialzi che hanno caratterizzato le quotazioni del petrolio e delle altre materie prime industriali. Come ebbi modo di osservare nella mia relazione al bilancio 2007, significativo appare il fatto che la maggiore vivacità dell'attività economica abbia interessato tanto i Paesi industrializzati quanto quelli emergenti. Così l'area europea ha registrato il tasso di crescita del 2,8% in più, il più elevato dall'inizio del decennio. In questo contesto favorevole l'economia italiana è tornata a svilupparsi a ritmi più consistenti, trainata dall'aumento delle esportazioni. Dopo un quadriennio di evoluzione molto modesta, il PIL ha registrato una marcata accelerazione aumentando in termini reali dell'1,9% nell'anno, che risulta inferiore rispetto all'area euro, ma con un divario migliorato rispetto al passato; a ridosso di un periodo di espansione sono osservabili rischi di aumento dei prezzi. Nel 2006 l'inflazione è rimasta a livelli ancora contenuti, anche se ha registrato un'accentuazione dell'accelerazione che si è confermata nel 2007. Anche in Valle d'Aosta i segnali di ripresa economica sono registrabili in linea con il resto del Paese.
Per quanto attiene i provvedimenti, complessivamente le entrate del 2006, escluse le partite di giro, ammontano a 1,556 miliardi, esse superano la previsione iniziale di quasi il 6% (+ 83 milioni) e sono crescite del 18% (+ 2,42) rispetto al precedente esercizio. Rispetto al consuntivo 2005, tutti i titoli di entrata hanno registrato un rilevante incremento, i tributi propri e le compartecipazioni (10,6) all'interno di questo titolo I i tributi propri del 6,41 e le compartecipazioni l'11,32% in più, i fondi statali sono cresciuti del 18%, le entrate patrimoniali del 17,5%, le entrate da alienazioni non ci sono variazioni significative così come le entrate da indebitamento. L'incremento rilevante rispetto al precedente consuntivo, pari a 242 milioni, è scomponibile nella componente straordinaria per circa i 2/3, pari a 155 milioni di entrate straordinarie, verificatesi nei titoli I, IV e V, e nella componente di incremento fisiologico per circa 1/3 pari a 87 miliardi; in particolare nel titolo I sono comprese entrate per il recupero di gettito derivante dalla compartecipazione ai tributi erariali di anni pregressi, 47 miliardi versati dallo Stato con la devoluzione del saldo per il 2003, condoni anno 2003 e somme da regolare versate dai concessionari della riscossione negli anni dal 1998 al 2003, tale entrata è stata accertata e iscritta nel bilancio di previsione 2006 con legge regionale n. 28/2006; gli 11 milioni versati dallo Stato con il decreto annuale di riconoscimento del gettito dell'imposta di fabbricazione sulla benzina, recupero differenze conteggi della Regione rispetto ai conteggi dei competenti uffici dello Stato per gli anni dal 1999 al 2002 e accertati nel corso dell'esercizio. Nel titolo IV è stata accertata un'entrata di 23 miliardi per il corrispettivo dell'operazione di cessione alla "Finaosta" in gestione speciale delle quote di "VDA Structure", acquisite dalla Regione all'atto del trasferimento del primo lotto di immobili industriali, così come previsto dalla legge n. 18/2004. Nel titolo V è stato accertato il debito di 74 miliardi per l'acquisizione del complesso alberghiero immobiliare "Grand Hôtel Billia" di Saint-Vincent, così come previsto dall'articolo 9 della legge regionale n. 15/2006.
Passando all'esame dell'incremento fisiologico delle entrate, va evidenziato che il totale accertato, sempre escluse le partite di giro ed escludendo le entrate straordinarie, è pari a 1,411 miliardi rispetto a una previsione iniziale di 1,483 miliardi, che include 184 miliardi di previsione di indebitamento, che non è stato necessario contrarre. Rispetto al consuntivo 2005, la crescita delle entrate così considerate è pari al 6,6%. L'importo accertato a consuntivo del primo titolo delle entrate straordinarie è pari 1,294 miliardi che corrisponde a un incremento del 6,1% rispetto alle previsioni iniziali e del 5,8% rispetto al consuntivo 2005. In particolare, l'incremento rispetto alle previsioni ammonta a circa 80 miliardi di cui 10 nella categoria dei tributi propri e i restanti 70 nelle compartecipazioni ai tributi erariali. I tributi propri sono stati nel 2006 poco meno di 200 milioni con una crescita del 6,4 rispetto al precedente esercizio, l'incremento è attribuibile interamente al gettito dell'IRAP che è aumentata sia per la parte pagata dal settore pubblico per effetto dei rinnovi contrattuali, sia per la parte di gettito derivante dai soggetti privati. Le entrate derivanti dalla compartecipazione ai tributi erariali per il 2006, senza considerare le entrate straordinarie, ammonta a 1,094 miliardi, i principali scostamenti delle compartecipazioni rispetto alle previsioni sono i seguenti: IRE + 22 milioni, l'incremento deriva soprattutto dalle imposte pagate dal settore pubblico; imposte di registro ipotecarie + 10 milioni, effetto della manovra effettuata con legge finanziaria dello Stato per il 2006; imposta di fabbricazione birra + 38 milioni, effetto dell'incremento dell'aliquota stabilita dallo Stato con provvedimento dell'Agenzia delle dogane del dicembre 2005. Le stesse voci sono quelle che sono variate rispetto ai dati di consuntivo 2005.
Per quanto riguarda l'imposta sull'energia elettrica, l'importo scritto in previsione e quello accertato in conto consuntivo sono relativi alla sola compartecipazione al tributo erariale. Non si è potuto accertare in questa sede l'importo dell'addizionale provinciale sull'energia elettrica, in quanto non è stato devoluto mensilmente nel corso dell'anno. Tuttavia, come concordato in sede di tavolo tecnico, il gettito verrà comunque riconosciuto in sede di saldo delle imposte per il 2006, come già verificato con la devoluzione del saldo per il 2003. Da gennaio 2007 il gettito viene riconosciuto già con la devoluzione mensile e qui devo anche ringraziare l'attività degli uffici.
I fondi Stato, titolo II, pari a 56 milioni, sono stati accertati per un importo superiore del 18% a quelli del precedente esercizio, essi sono costituiti per la maggior parte da cofinanziamenti di programmi comunitari ed evidenziano, come normalmente accade, previsioni definitive superiori a quelle iniziali, in quanto l'iscrizione degli stessi nella parte entrata e nella parte spesa avviene nel corso dell'esercizio. Inoltre sono stati introitati, ai sensi dell'articolo 11 della legge regionale n. 27/2000, 9 milioni per il cofinanziamento statale della prosecuzione e completamento degli investimenti intrapresi nell'ambito dei programmi a finalità strutturale ("DOCUP, obiettivo n. 2") che sono stati erogati dal MEF ad avvenuta approvazione del relativo documento unico per la rendicontazione programmatica del periodo 2000-2006.
Le entrate patrimoniali che includono i fondi comunitari del titolo III fanno registrare una diminuzione delle previsioni definitive rispetto alla previsione iniziale, per effetto della destinazione in sede di assestamento del bilancio 2006, di una parte dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio precedente alla cancellazione di un'entrata prevista di 10 milioni di rientro dei fondi di rotazione. Tale riduzione risulta parzialmente compensata dalla normale iscrizione dei fondi comunitari nel corso dell'esercizio. Inoltre gli accertamenti finali risultano significativamente superiori anche per effetto di un'entrata di 9 milioni di fondi comunitari a titolo di recupero per l'avvenuta approvazione del programma "DOCUP, obiettivo n. 2", come illustrato, a chiusura della programmazione 2000-2006. Le entrate derivanti da alienazione di beni, escludendo quella straordinaria, sono pari a 400mila euro, inferiori alle previsioni in quanto non si è proceduto a una significativa dismissione di beni immobili.
Per quanto riguarda il ricorso al debito, titolo V, non si è reso necessario attivare nemmeno in parte il previsto indebitamento di 182 milioni per effetto dell'applicazione nel bilancio 2006 in sede di assestamento dell'avanzo di amministrazione dell'anno precedente.
Dal canto spese, rispetto alla previsione iniziale, la previsione definitiva, la chiusura è pari a 1,859 miliardi ed è aumentata di circa 376 milioni, pari a 25,35%, rispetto alle previsioni iniziali per effetto dell'applicazione dell'avanzo di amministrazione del 2005 di 222 milioni, della disponibilità derivante dal mutuo contratto per l'acquisizione del "Grand Hôtel Billia" e delle aree pertinenziali per 74 milioni, del maggior gettito di imposte provenienti da anni precedenti per 47 milioni e per l'iscrizione di entrate con atto amministrativo come consente l'ordinamento contabile. Il rendiconto della gestione di competenza 2006 evidenzia il miglioramento rispetto alle previsioni iniziali del rapporto fra spese correnti e investimenti, che passa dal 69,4% previsti inizialmente al 62% impegnati definitivamente. Su questo aspetto del miglioramento del rapporto fra spese correnti e spese di investimenti vorrei che si prendesse atto, perché parte di tale discussione in sede di preventivo occupa l'attenzione di tanti, ma all'atto del consuntivo si deve dare rilevanza di questo.
Risultano impegnati alla chiusura 1,682 miliardi, pari ad oltre 90% delle somme definitivamente stanziate, e, se si escludono gli oneri non ripartibili, in gran parte costituiti dai fondi di riserva e dalle quote capitali per l'ammortamento mutui, tale percentuale sale al 94,4% ed è in miglioramento rispetto al passato. Si conferma quindi una più che buona capacità di perfezionare entro il termine dell'esercizio l'obbligazione giuridica dell'impegno dei fondi assegnati alle strutture, tale capacità rasenta il 100% nella finanza di trasferimento come la finanza locale (96%), le partecipazioni (99%) e i trasferimenti di parte corrente nel settore sanitario.
La spesa complessiva impegnata nel 2006 è stata di 1,682 miliardi, superiore del 13,6 rispetto alla stessa spesa del 2005, similmente a quanto è avvenuto per la gran parte delle entrate e, per esaminare correttamente questo dato, occorre depurarlo dagli eventi verificatisi "una tantum" nel 2006 e mi riferisco in particolare all'acquisto del "Grand Hôtel Billia" e delle aree pertinenziali, al controvalore dei conferimenti del patrimonio industriale a "VDA Structure" per 23 milioni, al pagamento dell'IVA sui contributi alle manifestazioni della casa da gioco a seguito dell'interpretazione dell'Agenzia delle entrate per 14,5 milioni, all'anticipo all'AGEA per garantire la continuità dell'erogazione di contributi in agricoltura per 14,1 milioni, al completamento del piano di rientro dell'assegno vitalizio per i Consiglieri regionali per 23,6 milioni. Il titolo di queste voci è pari a 150 milioni, che, sottratti al totale di 1,682 miliardi al fine di un più coerente confronto con l'anno 2005, rideterminano la spesa impegnata in 1,532 miliardi. Questo ultimo valore cresce del 3,55% rispetto al 2005 ed è così ripartito: 21% alle spese di funzionamento pari a 319 milioni, 20% pari a 305 milioni per le spese di intervento a carattere generale, 54% pari a 833 milioni per le spese di intervento a carattere specifico, per il 4,9% pari a 75 milioni per oneri non ripartibili.
Le spese di funzionamento comprendono tutto il personale dipendente, ovvero il personale dei servizi regionali, il personale direttivo e docente delle scuole e il personale per gli interventi di settore per complessivi 264 milioni, questo valore a sua volta contiene il rinnovo contrattuale perfezionato nel 2006 comportando una spesa di 26,5 milioni. Si rileva come la somma delle spese di intervento a carattere generale, finanza locale, patrimonio e partecipazioni, e delle spese a carattere specifico, territorio, sviluppo economico, sicurezza e promozione sociale, rappresenti il 74,2% del totale impegnato, nel 2005 era del 73,5. In altre parole cresce il bilancio, ma la quota parte di entrata straordinaria, ossia non strutturale è stata destinata a spese non ricorrenti, la restante spesa cresce, ma in proporzione aumentano di più le spese di intervento rispetto alle spese di funzionamento. Questa era una parte che volevo mettere in risalto, perché tale straordinarietà di entrate ha avuto una contropartita che è la straordinarietà degli impieghi.
L'analisi delle spese con un maggior grado di approfondimento inizia con le spese di funzionamento, che ricomprendono il funzionamento degli organi istituzionali, Consiglio e Giunta, le spese per il personale dipendente, l'acquisto di beni e servizi. Le spese per il funzionamento degli organi istituzionali ammontano ad oltre 38,8 milioni, quasi interamente impegnate e liquidate in misura pari al 70%; fra questi sono compresi 23,6 milioni, trasferiti dall'istituto per l'assegno vitalizio dei Consiglieri regionali. Per il personale dipendente della Regione la spesa assestata nel 2006 è di 159 milioni, di cui impegnati 143,4 per il personale delle scuole e rispettivamente di 105 e 102,7 milioni. Infine per il personale destinato ai vari interventi di settore per la spesa assestata è di 18,8 milioni quasi interamente impegnati. Per l'acquisto e la gestione di beni e servizi, ivi compresi gli oneri fiscali legali, assicurativi e contrattuali, la spesa rendicontata è di 45,7 milioni, di cui oltre l'87% impegnato e il 70% liquidato.
La spesa della Regione è poi suddivisa in grandi settori di intervento che ricomprendono tutte le attività e gli interessi perseguiti, nei quali si realizza appieno la funzione legislativa della Regione. Fra questi i principali sono i settori della finanza locale, della sanità, dell'istruzione e cultura, della formazione professionale, del territorio e tutela dell'ambiente, dello sviluppo economico. Per quanto attiene alla finanza locale, il settore registra una spesa assestata di oltre 220 milioni, in particolare con riferimento alla legge regionale n. 48/1995 il rendiconto registra una spesa assestata di oltre 203 milioni, in crescita rispetto al 2005 di 12 milioni, quasi interamente impegnati e liquidati in misura del 78% per effetto degli interventi "FoSPI" che in quanto investimenti hanno un ciclo dei pagamenti più dilatato. Per la sicurezza sociale del proprio territorio la Regione ha approvato con la legge regionale n. 13/2006 il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006-2008, in tale ambito la spesa in chiusura si assesta a 323 milioni, di cui risulta impegnato il 99%, di cui 85% liquidato. In particolare sono stati destinati 261,7 milioni al funzionamento dell'USL, sia come trasferimenti, sia come spese dirette, mentre per gli investimenti la spesa assestata è di circa 11 milioni di cui 97% impegnato e quasi il 45% liquidato. La spesa assestata per l'assistenza per i servizi sociali è di oltre 50 milioni, di cui 22 destinati al finanziamento della legge regionale n. 11/1999 in materia di provvidenze economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordomuti.
Per l'istruzione si sono spesi nel 2006 35,6 milioni, tale settore comprende la tutela del diritto allo studio, l'edilizia scolastica, l'università e il funzionamento delle scuole. A questi occorre aggiungere il costo del personale della scuola che nel 2006 rendiconta una spesa di 103 milioni. Nello stesso ambito risultano finanziate per oltre 19,6 milioni quasi interamente impegnati e liquidati, riferibili più specificatamente alla legge regionale n. 19/2000, che sancisce l'autonomia delle istituzioni scolastiche, la legge regionale n. 30/1989 che attua il diritto allo studio in ambito universitario, la legge regionale n. 55/1986 per il funzionamento delle scuole gestite da istituti ed enti morali, la legge regionale n. 25/2001 che ha istituito l'Università della Valle d'Aosta. Anche la cultura trova adeguate risposte nella programmazione regionale, come dimostra il rendiconto che registra in 33,6 milioni la spesa impegnata per il 2006. Nelle attività culturali e scientifiche è bene ricordare la legge regionale n. 89/1993 in materia di promozione culturale e scientifica e la legge regionale n. 8/1992 a favore dell'Istituto musicale, che complessivamente hanno assestato una spesa di circa 7 milioni. Al riguardo un particolare grazie all'attività dell'Istituto musicale: abbiamo potuto apprezzare nell'ambito della Festa della Repubblica la prestazione dell'orchestra sinfonica, che credo sia di grande livello. Nell'ambito della conservazione dei beni culturali si registrano qualificanti investimenti come il finanziamento della legge n. 55/1998, che ha istituito il Parco archeologico dell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans in Comune di Aosta con un finanziamento di 3,4 milioni, quasi interamente impegnati, le cui liquidazioni stanno procedendo in linea con lo stato di avanzamento lavori. Inoltre con il completamento degli interventi di recupero e la valorizzazione del Forte del Borgo di Bard, previsti dalla legge regionale n. 10/1996, sono stati assegnati 4,7 milioni per gli interventi di recupero, mentre 1,5 milioni è stato destinato al funzionamento e al finanziamento delle attività dell'Associazione "Forte di Bard". Altrettanto qualificanti risultano essere gli investimenti per il restauro e la manutenzione di immobili di interesse artistico e storico per gli scavi archeologici e per il restauro del patrimonio archeologico, con uno stanziamento definitivo di 10,5 milioni in gran parte impegnati, ma minimamente liquidati a causa della complessità e delicatezza dei procedimenti di spesa. Sempre nello stesso settore i finanziamenti della legge regionale n. 27/1993 per il restauro e la conservazione del patrimonio edilizio, artistico, storico e ambientale ammontano a 1 milioni quasi interamente impegnati.
Per la formazione professionale e per gli interventi di politica del lavoro il rendiconto 2006 registra un totale assestato di quasi 26 milioni, ivi compresa la quota di fondi assegnati dallo Stato e dalla CE e dalla Regione per il finanziamento delle attività del Fondo sociale europeo 2000-2006 per l'obiettivo n. 3. A tali risorse si aggiunge il finanziamento per 4 milioni della legge n. 12/1982 relativa al finanziamento dell'"Institut agricole". Il finanziamento con risorse proprie della legge regionale n. 7/2003 in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di organizzazione dei servizi per l'impiego ammonta a 4,7 milioni.
Nel settore del territorio e tutela dell'ambiente rientrano gli interventi in conseguenza da eventi calamitosi, la protezione civile, la difesa del suolo, gli interventi a favore dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, l'edilizia abitativa e la viabilità. Per l'attuazione della legge n. 5/2001 di protezione civile il rendiconto presenta uno stanziamento definitivo nel 2006, al netto degli interventi in finanza locale per 21,5 milioni, finanziato sia con risorse proprie, sia con risorse statali, ai quali si devono aggiungere 7 milioni per la disponibilità di elicotteri per interventi di protezione civile ai sensi della legge regionale n. 35/1997. Gli interventi posti in essere nell'ambito del programma per fronteggiare gli eventi calamitosi si riferiscono al completamento del piano degli interventi straordinari collegato all'alluvione dell'ottobre 2000; per tali interventi sono stati stanziati 44 milioni, che risultano quasi interamente impegnati. Per quanto riguarda invece la difesa del suolo, al netto degli interventi ricompresi nella legge n. 5/2001, nel corso del 2006 sono stati avviati lavori di difesa dai rischi idrogeologici per circa 8 milioni.
Per quanto riguarda l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, sono state assegnate risorse per 32,6 milioni, che sono state impegnate all'84% e liquidate in misura pari al 46%. Tra le leggi che disciplinano tale settore si ricordano la legge n. 27/1999, che disciplina l'organizzazione del servizio idrico integrato con uno stanziamento di 6,9 milioni quasi interamente impegnati e la legge n. 37/1982 che disciplina lo smaltimento dei rifiuti solidi con uno stanziamento di 6,6 milioni interamente impegnati e parzialmente liquidati, di tale importo circa 4,2 milioni concernono le spese di gestione del Centro trattamento rifiuti di Brissogne, mentre circa 2,3 milioni sono destinati alla realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti e degli interventi in attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti; la legge regionale n. 41/1995 istitutiva dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, per la quale sono stati stanziati 5,4 milioni interamente impegnati e liquidati di cui 4,9 per l'esercizio delle funzioni in materia di prevenzione e controllo ambientale, mentre la restante parte è stata destinata ad investimenti e la legge regionale n. 1/2004, concernente le iniziative di recupero e valorizzazione ambientale, con uno stanziamento di 4,5 milioni quasi interamente impegnati. Si tratta di spese per il finanziamento degli interventi di interesse regionale realizzati dai comuni ed avente per oggetto la riqualificazione e valorizzazione dei beni urbanistici, ambientali e paesaggistici. Sempre nel settore dell'assetto del territorio il rendiconto registra a favore dell'edilizia abitativa un intervento finanziario di 13,7 milioni; il settore comprende fra l'altro la legge regionale n. 5/2003 che disciplina la materia con un finanziamento di 1,5 milioni per i contributi in conto capitale. Il settore della viabilità registra un impegno finanziario di oltre 24 milioni destinati alle opere stradali e ai parcheggi. Nell'ambito della tutela dell'ambiente rivestono grande importanza gli interventi di difesa dei boschi e dei parchi, che complessivamente registrano un finanziamento di oltre 12,4 milioni. Per quanto riguarda i parchi, la Regione si è da sempre fatta promotrice della realizzazione di aree protette, assicurando adeguati finanziamenti; rammento il Parco del Mont Avic, il cui finanziamento è assicurato con legge regionale n. 16/2004 per la gestione e la legge regionale n. 18/1992 per gli investimenti, la Riserva naturale "Mont Mars" istituita con legge regionale n. 10/2002 e quella del "Marais" di Morgex e La Salle, la cui valorizzazione è prevista con legge n. 47/1999.
Infine importante settore... che illustra sotto il profilo finanziario gli interventi della Regione per lo sviluppo economico... il rendiconto sviluppa gli interventi finanziari in tale settore, fra cui quelli relativi all'agricoltura e alla zootecnia, all'industria e all'artigianato, al turismo e ai trasporti e progetti comunitari. I settori dell'agricoltura e della zootecnia assumono un'importanza primaria per la Regione, pertanto la Giunta si è impegnata ad incentivare la presenza contadina sul territorio, favorendo interventi finalizzati ad assicurare condizioni di vita e di lavoro dignitosi. In tale direzione va il Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con gli investimenti nel 2006 di circa 64 milioni, quasi totalmente impegnati. I principali interventi riguardano lo sviluppo, il miglioramento delle infrastrutture rurali quali la viabilità, le opere irrigue, gli interventi di bonifica e riorganizzazione agraria, gli interventi infrastrutturali nell'ambito del riordino fondiario ai quali si aggiungono gli interventi migliorativi sui fabbricati rurali.
Nel settore zootecnico le grandi leggi di riferimento sono 2: la legge n. 21/2001 in materia di allevamento zootecnico e dei relativi prodotti, il cui finanziamento nel 2006 è stato 11,9 milioni quasi interamente impegnati e liquidati per il 62%, di cui 5 milioni per le rassegne e i concorsi zootecnici, 3,5 per l'assistenza tecnica e la tutela assicurativa degli allevamenti e 2,4 milioni per gli interventi di investimento e sviluppo; la legge n. 3/2002 relativa ad incentivi per l'attivazione ed attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico. Nel corso dell'esercizio 2006 la Regione ha reso disponibili per quest'ultima 4,5 milioni quasi interamente impegnati e liquidati per il 31%, destinati principalmente all'erogazione di contributi per la salvaguardia della produzione mediante risanamento degli allevamenti.
Il finanziamento del settore industriale ed artigianale è assicurato da alcune leggi fondamentali: la legge n. 6/2003 per lo sviluppo delle imprese industriali e artigianali, nel 2006 la legge è stata finanziata per quasi 11 milioni, di cui l'89% impegnato, di tali risorse 6,8 milioni sono stati destinati a contributi in conto capitale alle imprese artigiane e 2,7 a quelle industriali; la legge regionale n. 84/1993 per la promozione della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e processi produttivi, il finanziamento assegnato è di circa 8,1 milioni impegnati al 63%; l'altra legge è la n. 2/2003 per la tutela e la valorizzazione dell'artigianato tipico per la quale il rendiconto registra un finanziamento di 2,5 milioni. La legge regionale n. 4/1993 per gli interventi di bonifica e reinfrastrutturazione dell'"area Cogne" con circa 1,2 milioni interamente impegnati.
Nell'ambito del turismo l'analisi del rendiconto fa riferimento alle seguenti leggi: legge regionale n. 6/2001 che ha riformato l'organizzazione turistica della Regione, la spesa di promozione turistica e i trasferimenti alle AIAT hanno assorbito complessivamente 9,4 milioni di cui 5,3 per la pubblicità e 3,5 per il finanziamento delle AIAT; la legge regionale n. 19/2001 a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali, il cui finanziamento per il 2006 ha reso disponibili 11,3 milioni interamente impegnati; la legge regionale n. 20/1991 istitutiva della Fondazione per la formazione professionale turistica, il contributo regionale per il funzionamento delle fondazioni e del relativo Istituto alberghiero è stato nel 2006 3,55 milioni che sono stati interamente impegnati; infine il rendiconto attesta il finanziamento della legge n. 32/2001 per l'effettuazione del servizio di soccorso sulle piste di sci di discesa per 2,4 milioni, la legge n. 41/1999 per le infrastrutture sportive e ricreative con 4,3 milioni, la legge regionale n. 3/2004 a favore dello sport con uno stanziamento definitivo di 3 milioni, la legge regionale n. 4/2004 a favore dello sviluppo alpinistico escursionistico uno stanziamento di 5,5 milioni.
Per la sottoscrizione di aumento di capitale della "Casino de La Vallée" sono state stanziate risorse per quasi 5 milioni, che sono stati quasi interamente impegnati, per l'attuazione del disciplinare sono stati stanziati 18,2 milioni suddivisi fra spese correnti e di investimento. Le risorse sono state impegnate all'88% e liquidate al 35%. Le spese correnti sono relative al trasferimento per le manifestazioni per 10,7 milioni e alla quota sui proventi dei giochi lavorati per 1,3 milioni, mentre le risorse destinate alle spese di investimento pari 3,8 milioni riguardano l'attuazione del piano di sviluppo.
Il settore trasporti risulta finanziato attraverso la legge regionale n. 29/1997 in materia di servizi di trasporto pubblico di linea con uno stanziamento di 21,5 milioni, quasi tutti impegnati e liquidati per il 78%, si tratta in larga parte di oneri derivanti dai contratti di servizio di trasporto pubblico con autobus e dei servizi integrativi che assorbono 16,5 milioni; la legge regionale n. 8/2004 per lo sviluppo di impianti funiviari e di connesse strutture di esercizio per 36,5 milioni; la legge regionale n. 15/1992 per lo sviluppo del servizio ferroviario con 4,5 milioni impegnati per il 90%; la legge regionale n. 78/1991 per l'Aeroporto "Corrado Gex" con oltre 3 milioni.
Infine nell'ambito dello sviluppo economico si rileva sempre più la capacità della Regione di proporsi nella realizzazione di progetti comunitari, i programmi cofinanziati registrano uno stanziamento definitivo di quasi 34 milioni, fra cui rammento le risorse anticipate dalla Regione per il pagamento previsto dal Piano di sviluppo rurale 2000-2006 per 14,1 milioni. Nell'ambito del Programma "Interreg Italia Francia" nel corso del 2006 sono stati approvati 8 progetti interessanti la Valle d'Aosta, fra cui "Gestalp", promosso dall'Assessorato dell'agricoltura; OTT, promosso dalla Presidenza della Regione; "Rete transfrontaliera sulla banda larga", promosso dall'Assessorato del bilancio; "RITT", promosso dall'Assessorato del turismo; "Dimension montagne", promosso dall'Assessorato istruzione e cultura. Per quanto riguarda il programma "Cooperazione transfrontaliera Italia Svizzera", sono stati ammessi a finanziamento 2 nuovi progetti, fra cui ricordo "Rurecotec" promosso dall'Assessorato dell'agricoltura. Nell'ambito degli accordi di programma quadro Stato-Regione sono stati finanziati l'accordo per l'adeguamento e il miglioramento del sistema di trasporto ferroviario Aosta-Torino, l'accordo di programma quadro in materia di "e-government" e società dell'informazione in Valle d'Aosta.
Tutto ciò premesso, l'esercizio finanziario 2006 si chiude con un avanzo di amministrazione di 234.548.417 euro, al netto dei fondi Stato e comunitari accertati e non impegnati per 24,2 milioni, l'avanzo così sarebbe determinato in 210,3 milioni. L'avanzo dell'esercizio 2006 è in crescita rispetto al 2005 di 11,5 milioni, ma è bene ricordare come il risultato sia fortemente influenzato dall'eliminazione di 129 milioni di residui passivi, dei quali 83 milioni cancellati per effetto della perenzione amministrativa e 46,5 milioni posti in economia. Ricordo che la perenzione amministrativa impone di eliminare i conti di residui dopo 2-3 anni secondo che siano correnti o di investimento e di assicurare il finanziamento con appositi fondi di riserva. Le somme presenti rappresentano l'8,65% del volume dei residui iscritti al 1° gennaio 2006 e per questi occorre assicurare con l'apposito fondo di riserva il pagamento qualora i creditori lo richiedano. Le economie rappresentano invece la differenza fra quanto impegnato e quanto definitivamente dovuto in rapporto all'obbligazione assunta e rappresentano poco meno del 5% del volume totale dei residui iscritti al 1° gennaio 2006. Il conto consuntivo 2006 si presenta solido e caratterizzato per il 2006 da rilevanti operazioni straordinarie sia nella parte entrata che nella parte spesa. La crescita del conto consuntivo rispetto al 2005 nella parte entrata, depurata dagli effetti non ripetibili, è significativamente positiva ed è pari al 6,6%. Il "trend" di crescita è rilevabile quasi in tutti i principali titoli di entrata, da cui si può dedurre come lo stesso abbia un carattere strutturale.
Dal lato delle uscite la spesa cresce di conseguenza, ma in maniera qualificata, in gran parte è infatti destinata all'attuazione di interventi straordinari e tale impostazione è in linea con il carattere non totalmente strutturale della crescita delle entrate, dimostrando così un'attenta gestione del bilancio. La spesa impegnata complessivamente di 1,682 miliardi è superiore del 13,6% rispetto alla stessa spesa del 2005. La ripartizione fra corrente e di investimento è migliorata rispetto alle previsioni dal 64,2 al 62 ed è migliorata di un punto percentuale rispetto al rendiconto 2005. L'avanzo di amministrazione rimane importante ed è pari a 2,34 milioni che, al netto delle risorse predestinate per effetto di norme e vincoli di legge, ha permesso di rimettere in circolo 105 milioni. La descrizione della spesa sostenuta nel rendiconto per leggi ha illustrato come l'azione del Governo regionale abbia dato compiuta risposta alle più diversificate esigenze nel quadro legislativo tracciato dal Consiglio regionale. Gli interventi di spesa sono stati rilevanti e sostengono significativamente un'economia altrimenti strutturalmente piccola ed ancora non sufficientemente attrezzata per vincere le sfide derivanti dai "trend" economici globale e nazionale. Sul livello della spesa influisce significativamente il Patto di stabilità, che nel 2006 ha evidenziato tutti i suoi limiti; limiti ribaditi dallo stesso neo Governo nazionale, che con la prima legge finanziaria dello Stato ha previsto la sua evoluzione nella formulazione dei saldi e che la Suprema Corte ha confermato accogliendo il ricorso della Regione Valle d'Aosta sulla legittimità del comma 198 della legge finanziaria dello Stato per il 2006.
Sulla Regione inoltre incombe il rischio di un federalismo fiscale, applicato in maniera frettolosa, unito al malevolo pregiudizio nei confronti della specialità statutaria porti alla riconsiderazione di un sistema in cui l'aspetto finanziario è solo un aspetto. Il mio invito va al Consiglio regionale e a tutti i Valdostani di difendere con consapevolezza la propria specificità, questo rendiconto dimostra come un lavoro serio con una collaborazione fattiva, mettendo da parte le sterili polemiche che spesso caratterizzano il giudizio nei confronti del Governo regionale, possano portare a risultati molto positivi per i cittadini, valutabili anche economicamente. Le prospettive dell'economia regionale per il 2007, escludendo i fenomeni straordinari, sono di ulteriore crescita rispetto al 2006.
Il disegno di legge n. 170, che è l'assestamento di bilancio, vuole proporre un provvedimento che prende in considerazione 3 momenti del procedimento finanziario, quindi, rispetto al disegno di legge n. 170, al capo I l'aggiornamento delle colonne dei residui e il fondo cassa, che sono iscritti nel bilancio di previsione per un valore stimato, tale operazione rappresenta la conclusione di un complesso procedimento che vede coinvolte tutte le strutture dirigenziali chiamati a riesaminare le obbligazioni assunte e i crediti iscritti all'esercizio 2006, al fine di accertarne l'effettiva consistenza; al capo II la legge finanziaria che accompagna l'assestamento di bilancio e che rappresenta l'adeguamento della programmazione finanziaria e gli obiettivi di politica economica, ivi compreso l'adeguamento resosi necessario a seguito dell'applicazione del risultato di amministrazione e, infine, al capo III la variazione, ovvero la concreta modifica del bilancio per l'attuazione sia della legge finanziaria che accompagna l'assestamento, sia dell'applicazione dell'avanzo di amministrazione.
L'avanzo di amministrazione, 234 milioni, non è interamente disponibile per le scelte degli amministratori, in quanto 60 milioni hanno per legge una destinazione vincolata e mi riferisco in particolare alle somme che devono essere riassegnate alla finanza locale - circa 20 milioni -, alla reiscrizione nel bilancio 2007 dei fondi Stato non impegnati nell'esercizio 2006 - 24 milioni -, alla riassegnazione di mutui con vincolo di destinazione per 4 milioni, alla riassegnazione delle economie di programma regionale degli interventi in conseguenza di eventi calamitosi per circa 1 milione, alla riproposizione nel bilancio 2007 di 9,7 milioni non impegnati entro la fine dell'anno 2006, ma con destinazione vincolata, Fondo rinnovo contrattuale docenti per 2 milioni, Fondo unico aziendale del personale per 3 milioni, contributi per le spese per il trasporto dei rifiuti urbani dalle stazioni intermedie al centro regionale di Brissogne per 3,7 milioni. All'avanzo vincolato per legge si devono poi aggiungere quelle somme che prudentemente è necessario destinare ai fondi di riserva; infatti, a fronte di oltre 83 milioni di residui passivi cancellati per effetto della perenzione amministrativa, si è ritenuto opportuno destinare 25 milioni ai relativi fondi di riserva, mentre ai fondi di riserva per le spese impreviste e per quelle obbligatorie sono stati assegnati circa 11 milioni. Rappresenta infine una destinazione obbligata l'acconto del 2007 del rimborso al Fondo sanitario nazionale per la mobilità sanitaria interregionale passiva pari a 11 milioni. La parte di avanzo su cui la Giunta ha potuto operare le sue scelte si riduce pertanto a circa 127 milioni, che sono stati utilizzati per ridurre l'autorizzazione all'indebitamento di 23 milioni e per finanziare nuovi interventi o integrarne di esistenti per 104,5 milioni. Rimarco questa riduzione di 23 milioni, perché è stato oggetto in sede di approvazione di bilancio preventivo di un discreto dibattito. Con l'avanzo si è destinato di ridurre il mutuo a pareggio, che non è un mutuo che facciamo obbligatoriamente, è una quadratura del bilancio, ma ci siamo portati avanti e abbiamo onorato un impegno politico.
La riduzione dell'indebitamento è riconducibile a 2 fattori: in sede di previsione di bilancio 2007 l'autorizzazione all'indebitamento a pareggio era stata incrementata di 15 per far fronte all'impossibilità di iscrivere in bilancio i fondi comunitari per il 2007-2013, che nel corso del triennio sarebbero stati attribuiti alla Valle d'Aosta, a questi si aggiungono 8 milioni previsti per il mutuo accendibile per la restituzione del "Grand Hôtel Billia". Con la legge di assestamento l'autorizzazione all'indebitamento prevista di 190,3 milioni viene ridotta a 167 in linea con la previsione 2006. Ricordo che tale autorizzazione non si traduce in un'accensione del prestito, ma questo verrà attivato solo in caso di necessità, ipotesi che negli ultimi anni non si è mai verificata. Fra gli interventi che caratterizzano qualitativamente la manovra finanziaria ricordo il finanziamento del Fondo di rotazione concernente le opere per il miglioramento fondiario in agricoltura - legge n. 43/1996 - per 1,5 milioni e quello per la ripresa dell'edilizia abitativa per 5 milioni; lo stanziamento di 7 milioni per assicurare il tempestivo pagamento alle aziende agricole dei premi relativi alle misure cofinanziate dallo Stato e dalla UE, quale l'indennità compensativa e le misure agroalimentari, relative al Piano di sviluppo rurale 2007-2013, che altrimenti avrebbero subito un sicuro ritardo; l'attenzione rivolta alle azioni di "marketing" territoriale, al fine di stimolare il popolamento delle aree a destinazione produttiva di proprietà regionale; l'ampliamento delle modalità di intervento per la realizzazione del nuovo polo per l'offerta dei servizi informativi e di ricerca scientifica presso l'ex Cotonificio "Brambilla" di Verrès; il finanziamento delle realizzazioni dell'asilo nido di Charvensod, che, oltre a ribadire l'attenzione dell'Esecutivo per la persona e per i problemi della famiglia, si propone di dare una risposta alle richieste dei dipendenti regionali di poter disporre di un asilo nido aziendale; la partecipazione della Regione a spese di ristrutturazione dell'edifico degli archivi del capitolo della Cattedrale "Santa Maria Assunta" di Aosta; il finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria del Museo regionale di scienze naturali di Saint-Pierre; il finanziamento speciale al Comune di Saint-Vincent a supporto degli interventi correlati alla presenza della casa da gioco in considerazione dell'interesse regionale che essa assume; il finanziamento straordinario al Comune di Pontey per la realizzazione di un'opera pubblica a riconoscimento del disagio creato alla popolazione dalla presenza della discarica di rifiuti speciali non pericolosi.
Oltre a quanto sopra illustrato, la manovra finanziaria provvede al finanziamento del settore agricolo e delle risorse naturali per 15,9 milioni destinati al completamento del Piano di sviluppo rurale per il miglioramento delle infrastrutture rurali e agli interventi necessari per la realizzazione della viabilità rurale, del settore turistico per lo sviluppo e la riqualificazione degli impianti a fune per gli interventi promozionali a favore dei rifugi e per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive per 6,5 milioni, della viabilità per la manutenzione e completamento e ammodernamento delle strade regionali e per la costruzione di opere di protezione passiva sulla strada regionale n. 2 di Champorcher con 7,5 milioni; degli interventi per la prevenzione di eventi calamitosi per la manutenzione di alvei, per la stabilizzazione dei versanti per 11 milioni; del Programma interventi su beni patrimoniali per 4,5 milioni di cui 3,5 per interventi di sistemazione e manutenzione straordinaria su beni non adibiti ad uffici, fra cui si segnala il completamento dell'ex Cinema "Splendor" e interventi urgenti per salvaguardare la pubblica incolumità presso lo stabile ex "Cral Cogne", 1 milione per le spese per acquisto di immobili mediante procedure espropriative; nel settore dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile per 2,5 milioni di cui 1 riguarda le spese per realizzazione e manutenzione straordinaria di impianti per lo smaltimento dei rifiuti e 500mila euro per l'incremento dei trasferimenti all'ARPA; infine il Fondo regionale per le politiche sociali per 1 milione. Nella destinazione dell'avanzo di amministrazione si sono privilegiate le spese di investimento rispetto alle spese correnti migliorando l'incidenza relativa delle stesse sul bilancio di previsione, che passa dal 69,81 al 65,57.
Vi chiedo scusa per la lunghezza della relazione, ma non si può sottacere un momento così importante che non deve essere banalizzato nella semplice riproposizione di numeri, un'azione del Governo su tutte le attività che possono interessare la Comunità valdostana. Molte volte e soprattutto in prossimità di scadenze elettorali si fa un gran "polverone" e molte volte si agisce cercando di essere il più buono dei buoni, il più generoso fra i generosi e, rispetto a questa attività, chi è più bravo? Il Governo, la maggioranza, i Consiglieri non hanno una vocazione a non sostenere delle iniziative, nell'ambito di questa riproposizione vi ho fatto un elenco dettagliato delle attività finora svolte, dando una visibilità per gli amici della stampa e coloro che si occupano di comunicazione di un'attività di governo, che non può perdersi dietro degli individui che si curano un orticello e rappresentano il problema di questo orticello come se fosse il problema della Comunità valdostana. Non vogliamo sottostimare nessun problema, anche quello che viene posto in modo strumentale, ma dobbiamo coniugare queste esigenze con le esigenze della Comunità e di un Consiglio regionale che si è dotato di una normativa apposita. Il ruolo del Governo e del Consiglio quindi è quello di dare sostanza affinché questo programma e questi provvedimenti trovino una soddisfazione. Non siamo qui a dire che siamo i più bravi del mondo, ma non siamo neanche qui supini ad accettare tutte le critiche che possono essere fatte in modo strumentale. Rispetto a questo pensiamo di presentarci alla Comunità valdostana con le carte in regola, "les papiers en règle", ossia siamo qui per essere analizzati, per essere criticati, ma ci presentiamo a faccia franca di fronte a tutti.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale sui punti n. 169 e n. 170.
La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Abbiamo sentito oggi il futuro Presidente della Regione! Nessuno mette in dubbio che lui sia il migliore di tutti, oggi ha dato atto che è il migliore di tutti, ha raccontato tutto bene quello che è stato fatto, democraticamente; peccato che la democrazia non sia una pratica di questo Consiglio e di questa maggioranza e spiego 2 cose soltanto. L'Assessore ha detto: "non bisogna banalizzare il bilancio consuntivo" e io sono pienamente d'accordo, tanto che in Commissione io avevo chiesto che in Commissione, quando si affronta il bilancio consuntivo, si sentissero tutti gli Assessori perché tutti dovevano venire e raccontare quello che era stato fatto rispetto al preventivo. La risposta è stata: "è sempre stato fatto così, cosa vuole lei, Consigliera Squarzino, occupare la Commissione...". Se è vero, com'è vero, che questo non è un atto banale, allora non dovrebbe essere neanche banale la discussione preventiva in Commissione, quindi banale vuol dire prevedere che i vari Assessori vengano e presentino i dati. Seconda cosa non democratica: qui mi rivolgo al Presidente della Regione - ora non c'è, ma lo ridirò in sua presenza -, questa Giunta e anche questo Consiglio agiscono per impedire che un atto democratico della popolazione, fare i referendum, possa essere svolto. Qui c'è un attacco alla democrazia, alla possibilità per la popolazione di esprimersi con un "sì" o un "no" su certe leggi elettorali. Questi sono i 2 esempi che pongo: uno di carattere democratico più vasto rispetto alla popolazione e uno di carattere democratico più ristretto rispetto ai Consiglieri.
Penso non sia possibile riprendere punto per punto i dati sia del relatore, che ringrazio per la sua precisione, sia della relazione dell'Assessore, perché sarebbe solo un ripetere e non sarei capace di ripetere in modo così enfatico e articolato come ha fatto l'Assessore. Mi limito a fare alcune osservazioni, ma il fare alcune osservazioni non vuol dire che uno non possa fare delle critiche. Lei ha detto: "non accettiamo le critiche", ma noi siamo qui proprio per sottolineare le cose che non sono state dette o sono state dette in un certo modo. Credo che, quando la critica nasce dall'esigenza di un confronto serio sulle cose, questa vada sempre accettata.
Per quanto riguarda la sua ampia relazione, già il collega Salzone ha detto: "ma perché non ce l'ha data prima?" Come mai voleva "tirare fuori dal cappello" questo splendido capolavoro di resoconto? Sarebbe stato opportuno che ce lo facesse avere prima o almeno in concomitanza. Parliamo del consuntivo 2006: questo è un documento contabile che ha un grande valore politico e poi ci tornerò. Vorrei analizzare l'aspetto tecnico-contabile, non sono un ragioniere, ma voglio soffermarmi su aspetti che l'Assessore ha solo sfiorato. Il problema delle entrate. Riconosciamo agli uffici una grande professionalità, i responsabili dell'Assessorato hanno svolto 2 lavori: uno di accertamento di minori e maggiori entrate, ma soprattutto la capacità di cercare le tasse su cui lo Stato per legge deve darci i 9/10. È chiaro che, di fronte a sempre nuove modalità di tassare e a tasse che già il "Governo Berlusconi" aveva introdotto e che continuano sempre, credo vi sia un lavoro prezioso, non solo, ma abbiamo visto, in sede di bilancio 2007 e in sede consuntivo 2006, come vi sia stata la capacità di recuperare imposte che provenivano dai vari concessionari, ma che non erano state versate dallo Stato per motivi vari dal 1998 al 2003. Rispetto alle entrate, è stato riconosciuto che vi è un'entrata superiore a quella del consuntivo 2005 del 18% e del 10% superiore alle previsioni iniziali. L'Assessore sa bene che in questi ultimi anni vi è sempre stato un "trend" positivo superiore al tasso di inflazione fra le entrate previste e quelle accertate, ma - e non me ne voglia l'Assessore, ma io lo ascolto e rileggo anche con attenzione i suoi interventi - nella relazione al bilancio 2006 l'Assessore ha detto: "pur essendo un bilancio elaborato in un periodo di austerità come quello che viviamo ha mantenuto un'impostazione...", quindi nel 2006 l'Assessore era preoccupato per il clima di austerità in cui si viveva, ma addirittura diceva: "... non è da escludere la possibilità che a gennaio ci ritroveremo a dover decidere delle revisioni del bilancio in ribasso". Qui l'Assessore credo debba mettere d'accordo valutazioni diverse che dà: da un lato, diceva un anno fa che si era in un clima di austerità, oggi dice e lo ridice, nel senso che è consapevole che vi è un "trend" positivo, per cui lui sa che vi è un "trend" positivo di crescita, perché allora è così preoccupato?
L'Assessore sa che abbiamo tanti soldi, come lo sappiamo anche noi e, se prendiamo i dati che ho trovato - ma potete trovarli anche voi in "internet", basta cercare l'istituto che studia i sistemi regionali, federali e delle autonomie: ISSIRFA - relativi alle entrate delle varie Regioni e reddito per abitante delle varie Regioni, sono dati del 2004, ma se sono aumentati... chiaramente ci sarà la possibilità di un aumento di questi dati... noi abbiamo delle entrate superiori a 11.691 euro per abitante a fronte di un dato nazionale di 2.485 - 5 volte tanto - e a fronte di un Piemonte di 2.043 - meno ancora del dato nazionale - e a fronte anche di dati di Bolzano e Trento che sono molto alti rispetto al dato nazionale, ma più bassi rispetto a noi (Bolzano con 9.165 e Trento 7.000). Si può dire che siamo più ricchi, perché produciamo più ricchezza e le nostre entrate dipendono per l'86% dal titolo I, dove abbiamo però una parte che riguarda i tributi propri che raggiungono solo il 12% di questo 86% che percepiamo, mentre la parte più alta è data dalla compartecipazione a tributi erariali (73,69%). In entrambi i casi ricordo i documenti, c'è stato un aumento di queste entrate, l'aumento superiore delle compartecipazioni rispetto a quello dei tributi propri. Perché ricordo queste cose? Si tratta di capire dove si fonda la certezza del nostro bilancio. Se andiamo a vedere nel bilancio le entrate sia i tributi propri che i tributi per compartecipazione, vediamo alcune cose. È vero, vi è un aumento dell'IRAP molto alto - 10 milioni -, ma complessivamente i nostri tributi propri sono solo di 6 milioni di aumento, perché ci sono quasi 5 milioni in meno da parte della "Casinò S.p.a.", ossia quelle entrate che dovrebbero essere tassa di concessione della casa da gioco, che è l'entrata tipica nostra, è un'entrata che vede nel tempo diminuire il suo apporto. Se poi vediamo come sono declinati i proventi della compartecipazione, vediamo che il provento più alto è dato dalla quota sostitutiva della IVA di importazione - 291.282.956,88 euro - e tale cifra consistente non è legata alla produzione della ricchezza in Valle d'Aosta: questo è un dato importante di cui tener conto! Come pure l'altra imposta di fabbricazione della birra, che è l'altra tassa che ha avuto l'incremento maggiore dal preventivo al consuntivo - + 38 milioni - è un'imposta legata a fattori extraregionali, perché riscuotiamo l'imposta di fabbricazione della birra che è fabbricata in tutti gli stabilimenti "Heineken" che sono in Italia e non solo in Regione; qui è sufficiente che vi sia un cambiamento di quel famoso modello "F24", che invece ha dato la possibilità di far riscuotere in Valle d'Aosta tutte le imposte di fabbricazione della birra "Heineken" che si fa in tutta Italia, perché questa nostra grossa risorsa non sia più così cospicua.
Dico questo, Assessore, proprio per rispondere a delle affermazioni che ha fatto nella presentazione del bilancio e che oggi ha ripreso: "questa è una situazione che possiamo dire di elevato benessere, in cui ci sono preoccupazioni per il futuro". Le ha indicate l'Assessore nel 2005 quando si discuteva il bilancio 2006, ma le ripete anche adesso perché dice sulla "Gazzetta Matin", ma potrei prenderlo in qualunque altro posto... sono le cose che ha aggiunto nel suo intervento: "del futuro non abbiamo certezze, di sicuro con il sistema attuale è stato possibile realizzare questi risultati. In tutta onestà non sono sicuro che il federalismo fiscale ci avrebbe permesso di presentare questi numeri". Che vi sia questa preoccupazione del federalismo fiscale lo posso capire, ma credo che qui varrebbe la pena che la I o la II Commissione si interrogassero su cosa vuol dire federalismo fiscale. Federalismo fiscale fino a qualche anno fa poteva essere uno dei progetti, vi ricordate le macroregioni con lo studio della Fondazione "Agnelli"?... ma adesso vi è un dato preciso, vi è l'articolo 119 della Costituzione, che dice:
"I Comuni, le Province, le città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome, stabiliscono e applicano tributi ed entrate proprie in armonia... dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo senza vincoli di destinazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali...", gli squilibri rispetto a chi? Noi siamo la Regione più ricca d'Italia e una delle più ricche d'Europa, quindi chi è che può parlare di squilibri? Continuo nella lettura: "... per rimuovere gli squilibri economici e sociali lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di Comuni, Province e Regioni". C'è l'articolo 119 che parla di federalismo fiscale, bisogna cominciare a definire come le Regioni e vari territori possano avere le risorse necessarie per accompagnare la crescita e lo sviluppo dei vari territori della vita dei cittadini, per garantire che nei vari territori ci sia la presenza di servizi ai cittadini, perché tutti i cittadini di questo territorio devono poter vivere dignitosamente e conseguire lo sviluppo necessario per la dignità della propria vita, ma rispetto a tutti. Su questo c'è un grosso dibattito e ogni tanto il nostro Presidente ricorda che è cattivo lo Stato italiano che vuole imporre certe cose terribili alle Regioni a statuto speciale. Ora, qui diciamo che l'argomento ha cominciato ad essere al centro dell'attenzione e non può non esserlo non solo perché lo dice la Costituzione, ma perché lo vediamo, c'è da parte delle Regioni del nord la consapevolezza che loro stanno pagando lo sviluppo di tutto il "sistema Italia", nel senso che le risorse che queste Regioni del nord producono sono di gran lunga superiori rispetto alle risorse che dallo Stato tornano alle Regioni. Le Regioni dicono: "basta", la Costituzione è chiara, cominciamo a ragionarci sopra. L'errore che è stato fatto dallo Stato è quello di mettere insieme Regioni normali e a statuto speciale, per fortuna vi è stato un intervento da parte dei nostri Parlamentari, che hanno ricordato come nell'accordo politico programmatico siglato nel 2006 si è convenuto che vi fosse una concertazione preveniva fra il Governo e i rappresentanti della Valle d'Aosta e del Parlamento su tutti i temi di interesse specifico della Regione. Siamo d'accordo sul fatto che si studi il federalismo fiscale delle Regioni a statuto speciale separatamente dall'altro, ma questo va studiato, tenendo conto di un fatto che riguarda tutte le Regioni a statuto speciale. I tributi propri nelle Regioni a statuto speciale corrispondono al 12,5% del bilancio, come anche da noi, mentre nelle altre Regioni questa cifra corrisponde al 37,2%. Questo vuol dire che comunque bisognerà riflettere sul fatto come possiamo organizzare i nostri tributi propri, le nostre compartecipazioni e quali sono gli interventi di carattere perequativo per garantire un livello di vita dignitoso a tutti i cittadini della Valle d'Aosta, come a tutti i cittadini d'Italia.
In tale quadro è chiaro che bisogna mettersi insieme e lavorare, per questo dicevo bisogna cominciare a lavorare su questo, per capire quali sono le nostre esigenze, solo che noi abbiamo - e qui l'Assessore riprende una linea politica che altri suoi predecessori hanno tracciato - finora operato con un bilancio che non è fatto solo di tributi propri e compartecipazione a ricchezza locale, ma in cui ci sono anche delle voci aleatorie, presenti, ma che non sono legate al nostro territorio ormai, ad esempio la tassa sostitutiva dell'IVA da importazione, che raggiunge quasi 300 milioni di euro ed è la prima voce delle entrate. Bisogna chiedersi come fare e perché è difficile per noi? Perché avremmo dovuto in tutti questi anni tarare le uscite sulle entrate certe, ossia quelle che riguardano il risultato del nostro lavoro. Queste entrate più aleatorie e non definitive, perché non facenti parte dei 9/10, avrebbero dovuto essere utilizzate per progetti straordinari.
Oggi ho sentito una cosa interessante da parte dell'Assessore quando ha detto: "abbiamo cercato di utilizzare alcune risorse straordinarie come quei circa 47 milioni di euro che derivano dall'aver riscosso tasse precedenti"... si è riusciti a mettere le mani sul pregresso e si sono scoperte tasse che lungo gli anni ci saranno sempre, non in quella entità perché lì prende insieme 5-6 anni. Lui ha detto giustamente: "cerchiamo di utilizzare tale tassa che ci siamo trovati in più per progetti straordinari importanti" e questo ha fatto sì che anche il rapporto fra spese di investimento e spese correnti con il consuntivo si elevasse: questo è un dato positivo! Quello che sottolineiamo è: attenzione, tutta questa operazione si sarebbe dovuta fare in tutti questi anni, perché avremmo avuto a disposizione ogni anno da 200 fino a 300 milioni di euro per grandi progetti, non parlo solo dell'ospedale, ma la ferrovia; oppure questi soldi ci sarebbero serviti o ci servirebbero per l'università, tutto il lavoro che dovrà essere fatto alla "Testafochi", il Presidente dice non è che ce l'hanno regalato, bisogna spendere, certo, ma con quali risorse? Se avessimo costruito un bilancio che teneva conto che una parte non era sicura, perché il territorio faceva da volano a questa ricchezza, forse non ci saremmo trovati in tale situazione.
Potrei dire qualcos'altro delle entrate, ma ripeterei solo dati tecnici.
Rispetto alle uscite, nel presentare tutto il quadro delle uscite, sì, vediamo che c'è una maggiore capacità di impegnare le somme che si prevede di spendere, c'è un lieve miglioramento per quanto riguarda la capacità di concludere i procedimenti di spesa ma, se vediamo a pagina 20, vediamo che ci sono dei settori in cui si formano continuamente dei residui: il primo è la formazione professionale, qui posso anche capirlo perché sono fondi europei e statali, ma i programmi di informatizzazione regionale, qui è aumentato di molto il residuo formato in un anno, c'è da chiedersi perché se li gestiamo noi; come pure sono molto alti i residui di nuova formazione esistenti nell'ambito del territorio e dello sviluppo economico. Rispetto a questo elemento, vorrei rilevare che, mentre c'è dal punto di vista delle entrate una capacità di trovare anche meccanismi e procedure che diminuiscono le criticità che si sono riscontrate nel passato, quindi perfezionano gli strumenti di accertamento delle entrate, per quanto riguarda le uscite, non abbiamo avuto contezza di queste cose, ossia non abbiamo visto che siano stati messi in atto controlli seri di gestione e di efficienza della spesa. Ha fatto un elenco della spesa, lunghissimo: avevamo tutte queste leggi, abbiamo speso quello che le leggi ci dicevano. Se tale spesa è stata fatta in modo efficiente, senza aggiunte di continui interventi successivi, se tale spesa ha raggiunto gli obiettivi prefissati, questo non è indicato e questo credo che l'Assessore non lo abbia fatto, perché mancano strumenti di controllo di gestione delle spese che vengono fatte.
Ancora: tutte le pratiche esistenti, se parliamo con gli utenti e ogni tanto queste esigenze le rimettiamo qui... ultimamente il collega Bortot parlava della Commissione per gli invalidi, in altri casi la collega Fontana ricordava in Commissione la lentezza con cui vengono erogati i contributi per la legge n. 19 e così via; è stato fatto un lavoro serio di analisi delle procedure, dei tempi morti che costano sia all'utente che all'amministrazione? Questi sono costi che potrebbero essere risparmiati! Ripeto: mentre nella parte entrate questo mi sembra che sia fatto perché emerge, può darsi che per le spese sia tutto fatto, ma non emerge. Fate emergere tale sommerso, fate conoscere le procedure di gestione dell'efficienza delle spese! Non possiamo dire che è solo efficiente se la scuola è inaugurata, bisogna vedere il rapporto costo reale se è aumentato nel frattempo, se dal momento in cui è stata progettata al momento in cui viene realizzata sono passati tanti tempi che le esigenze sono cambiate per cui non è più adeguata; tali cose andrebbero individuate, altrimenti è inutile dire che abbiamo fatto tanti edifici se manca questa analisi dell'efficienza del risultato.
Non entriamo in merito alle varie leggi che l'Assessore ha elencato: primo, per mancanza di tempo; secondo, perché sono leggi che spesso non abbiamo condiviso; terzo, perché a noi interessa non tanto la singola legge, ma il risultato complessivo.
Su un bilancio politico... non avevo la relazione che ha fatto oggi, quindi mi sono accontentata di andarmi a rileggere le cose che ha detto quando ha presentato il bilancio 2006, presentando un elenco di dati e di opere e dicendo alcuni obiettivi politici e li riprendo, per vedere se sono stati realizzati, oppure no. Parlava di necessità di valutare gli impatti economici dei disegni di legge: questo è stato fatto? Quali risultati ha dato, in base a quali criteri? Cosa vuol dire... l'impatto che quel disegno di legge ha sul tessuto economico... questo penso sia... qui non mi sembra che vi sia stato. Ancora: si parlava prima di strumenti innovativi di gestione, valutazione e verifica per garantire uno stretto coordinamento fra processi di programmazione e processo di bilancio; non credo che questo vi sia stato, lo abbiamo detto prima.
Ha parlato di contenimento della spesa corrente, qui c'è il problema dei posti vacanti in organico per cui bisogna tenere il 50%. Vi è la riduzione percentuale del part-time e menomale, dico io, che su questa percentuale si è fatto un passo indietro, altrimenti contenere la spesa in quel modo sarebbe stato deleterio per le famiglie. Vi era il problema della mobilità passiva, dove si parla di verifiche di appropriatezza delle prestazioni erogate fuori Regione come accorgimento per diminuire la mobilità passiva ma, come vedremo nell'assestamento di bilancio, questo non ha dato grandi risultati. Necessità di contrastare le difficoltà del mercato delle case da gioco... abbiamo visto che è diminuita la tassa di concessione e vediamo il casinò come funziona. Si parlava di azione di programmazione per gestire i fondi europei 2007-2013: qui credo che qualcosa sia stato fatto, questo è uno dei progetti che è stato portato avanti. Ammodernamento sistema ferroviario: i 4 milioni spesi per la ferrovia rispetto alle decine di milioni spesi per il trasporto su gomma la dice lunga. Soprattutto c'è una cosa che manca, ma lei non poteva, non era sua volontà farlo politicamente... vi è da chiedersi, tutte queste leggi hanno fatto crescere tale territorio?
Non vado per impressioni, ma oggi pomeriggio, nell'incontro con i lavoratori della "SET" probabilmente emergerà che l'industria ha grosse difficoltà. Prendo semplicemente il rapporto sulle imprese e l'economia locale della Camera di commercio, sono dati precisi, dove si dice che c'è un benessere, lo abbiamo già detto, ma, a fronte di questo livello di benessere di cui gode la Comunità valdostana - ripeto: benessere che questo Governo cerca di garantire e di amministrare -, vi è un deficit di crescita negli ultimi anni, vi è uno scarso dinamismo, vi sono fattori critici specifici dell'economia locale, che non sono solo i soldi che metto nell'industria, ne metto tanti, ma molti meno di quanto metto in altri settori, diciamocelo fino in fondo! Rispetto a questa crisi che c'è e che i dati della Camera di commercio ci indicano, ma che gli stessi dati e le stesse analisi che accompagnano quei programmi europei mettono in luce, di fronte a tutto questo, l'Assessore fa un elenco delle leggi e dice quanti soldi ha speso. Assessore, credo che il bilancio politico di quale esito ha dato tutta questa serie di interventi rispetto all'economia della Regione, e io dico anche al clima sociale di questa Regione, alcuni dati significativi ci sono di disagio sociale, di povertà culturale. Rispetto a tali elementi, lei fa un elenco lunghissimo di leggi... bravissimi, avete ottemperato a tutte le leggi che il Consiglio ha votato, ma il risultato di tutte queste leggi quale doveva essere? Secondo noi, una crescita della qualità di vita complessiva di questa Regione e non solo di qualcuno rispetto ad altri!
Ho pochissimo tempo, dico solo 2 cose per l'assestamento di bilancio. Anche qui siamo di fronte a una cifra notevole, che è stata spalmata dappertutto, qui è stato chiaro l'Assessore, avevo pensato: qui le priorità sono priorità elettorali e lui chiaramente ha detto: "abbiamo utilizzato queste risorse per completare tutti gli sforzi della maggioranza in modo da presentarci alle prossime elezioni con il programma di maggioranza fatto". Qui è stato chiaro, va bene, prendiamo atto che le scelte - le vedremo discutendo i vari articoli - puntuali... rispondono a tale finalità; per questo ho riconosciuto in questo Assessore il futuro "leader" del Governo che dal 2008 governerà la Valle, perché ha "tutte le carte in tavola"...
Presidente - Ci sembra ragionevole sospendere i lavori per una pausa pranzo, i lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 15,30.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 13 heures 4.