Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2742 del 23 maggio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2742/XII - Situazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti nella regione. (Interpellanza)

Interpellanza

Preso atto che esiste in Valle una forte criticità per quanto riguarda la carenza di alloggi per le fasce più deboli della popolazione, criticità su cui periodicamente si soffermano i mezzi di comunicazione;

Visto che recentemente è stato ricordato che nel comune di Aosta, nonostante i tentativi di dare risposte innovative - quali la locazione assistita o la locazione incentivata - al problema dell'emergenza, esistono numerosi nuclei familiari che, pur essendo in possesso dei requisiti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, continuano a vivere in sistemazioni abitative precarie;

Ricordato che su tale problema si è soffermata molte volte l'attenzione della Giunta e che, in seguito alla DGR n. 2445/06, si sono rivisti i criteri di priorità per l'assegnazione degli alloggi e le modalità di interventi per soluzioni di accoglienza urgente e temporanea;

Ricordato, altresì, che con detta delibera è stato deciso di istituire un gruppo di lavoro finalizzato a "porre in atto interventi coordinati ed integrati finalizzati a prevenire l'insorgere di casi di emergenza abitativa e sostenere quei nuclei familiari che si trovano in particolare disagio sociale e/o economico";

Ritenuto opportuno avere informazioni aggiornate sulla criticità dell'emergenza abitativa e sulle indicazioni emerse dal gruppo di lavoro previsto dalla DGR n. 2445/06

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) quanti sono gli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti nel Comune di Aosta e negli altri Comuni della Valle: quanti di questi risultano occupati, quanti non occupati, quanti in ristrutturazione;

2) quanti sono, nel Comune di Aosta e negli altri Comuni della Valle, i nuclei familiari che, pur avendo acquisito un diritto nella graduatoria di emergenza abitativa, non hanno ancora trovato risposta e perché;

3) quanto è stato speso nell'anno 2006 per dare una risposta a tale emergenza abitativa (residenza in alberghi, residence...);

4) se il gruppo di lavoro, di cui alla DGR n. 2445/06, ha formulato alcune indicazioni e come gli Assessori competenti intendono tenerne conto.

F.to: Squarzino Secondina - Bortot

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VDA) - Quando si parla di casa o di emergenza abitativa, tutti abbiamo in mente una serie di questioni molto puntuali e il più delle volte parlarne può sembrare quasi un ridire situazioni e dati già sentiti, però penso che non possiamo non ricordare alcuni elementi essenziali e li ricordo in modo sintetico. Il problema casa, l'assenza di un alloggio o i costi troppo alti degli alloggi colpiscono le fasce più deboli della popolazione, colpiscono le fasce che già sono emarginate, basta scorrere il secondo rapporto sullo stato sociale che è stato redatto dall'Osservatorio regionale per le politiche sociali, basta vedere la recente indagine sulle famiglie monoparentali, che è stata presentata al Convegno sulla famiglia che si è svolto recentemente a Pollein; basta scorrere i giornali e puntualmente ogni tanto emergono descrizioni di questo stato: situazione che possiamo chiamare drammatica se ci mettiamo dalla parte di chi è in difficoltà, ma che pare essere diventata ormai una questione normale, perché ormai è un tema che si affronta, cui si cercano soluzioni, ma il più delle volte sono soluzioni a parole che non incidono realmente nella soluzione del problema. Sappiamo che le soluzioni finora evidenziate hanno cercato di rispondere con interventi diversi, quali ad esempio: cominciamo a pagare l'affitto alle famiglie che non sono in grado di sostenere gli affitti troppo alti e la fascia di persone che in questi anni ha avuto accesso a questi contributi è aumentata sempre più, tanto che ormai sono stanziati nel budget di quest'anno 2 milioni di euro per far fronte ad un'integrazione del caro alloggi e molte famiglie non riescono neanche ad inserirsi in tale graduatoria, nonostante abbiano difficoltà.

Un secondo modo per rispondere a questa criticità l'hanno tentata anche al Comune di Aosta, pensando di attivare delle locazioni assistite o incentivate, nel senso che il Comune ha cercato di contattare dei proprietari, di vedere se era possibile farsi da garante rispetto alla famiglia che ha bisogno di un alloggio e che non è in grado di accedere con i propri soldi a completare totalmente l'affitto, ma purtroppo il Servizio locazioni ci dice il Comune di Aosta sono stati risolti in tutto il 2006 solo 2 casi, quindi è un servizio che teoricamente può avere un grosso atout, ma che in pratica non ha dato risposte concrete al problema che si voleva risolvere. L'altra risposta che viene data ai casi di famiglie in difficoltà è quella di offrire loro gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma anche questi mancano, per cui sono in numero insufficiente rispetto ai problemi che vengono posti. La Giunta non si disinteressa di tale tema, abbiamo visto una deliberazione del 25 agosto 2006 in cui sottolinea fortemente l'esistenza di questa emergenza, nel senso che la Giunta dice chiaramente: "è manifesta l'esigenza di definire interventi di sostegno economico per soluzioni di accoglienza urgente e temporanea per far fronte all'emergenza...", ancora: "... sono sempre più numerosi i casi che chiedono risposte dell'emergenza...". Viene affermato che è necessario: "... un intervento coordinato ed integrato fra i Comuni della Regione e i settori regionali competenti dell'Assessorato del territorio, ambiente, opere pubbliche, Assessorato sanità, salute e politiche sociali, con l'obiettivo anche di prevenire l'insorgere di casi di emergenza abitativa, sostenere quei nuclei familiari che si trovano in particolare disagio sociale ed economico". Tant'è vero che la Giunta dice ad un certo punto che ci sono tutti questi interventi che vanno fatti ma, nelle more della ridefinizione della normativa di settore, quindi in attesa che vengano fatti interventi più strutturali, si istituisce un gruppo di lavoro con il fine di porre in atto interventi coordinati e integrati finalizzati a prevenire l'insorgere di casi di emergenza abitativa e sostenere quei nuclei familiari che si trovano in particolare disagio sociale o economico.

Siamo contenti di vedere che da parte della Giunta c'è un interessamento rispetto a questa situazione e volevamo capire qual è l'entità numerica di tale situazione drammatica, cosa viene offerto sul territorio relativamente agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che possono essere nel Comune di Aosta o nella Valle... capire se questo patrimonio è occupato o meno. Vorremmo anche capire, perché leggiamo sui giornali dei dati diversi da una fonte di informazione all'altra, quanti sono nel Comune di Aosta e negli altri Comuni quei nuclei familiari che sono riusciti, essendo in situazione più drammatica, ad acquisire un diritto per entrare nella graduatoria dell'emergenza abitativa e, pur avendo acquisito tale diritto, non hanno trovato una risposta, si vorrebbe capire come mai questo sta avvenendo.

Ancora: visto che in alcuni casi - penso al Comune di Aosta e ad altre situazioni - di fronte all'emergenza abitativa che preme, non potendo trovare delle soluzioni immediate, si cerca di trovare una residenza in albergo o in un "residence" per ospitare queste famiglie in modo temporaneo, e giustamente la Regione interviene pagando l'affitto, quanto costa questa sistemazione? Non sarebbe più produttivo per la Regione stessa fare altre iniziative con lo stesso denaro, in modo da rendere questo denaro più produttivo?

Ultima domanda: se in questi 8 mesi il gruppo ha prodotto qualche indicazione e se è possibile avere alcuni elementi di informazione.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - Credo che la risposta a questa interpellanza necessiti di una piccola premessa, non lunga come l'esposizione fatta che in un certo senso ha dato già tutte le risposte, salvo quelle numeriche. Questo tema è centrale per quanto riguarda l'attenzione della Giunta nei confronti delle politiche abitative in senso lato. La costituzione di tale gruppo a cui si fa riferimento non è che l'ultimo atto di una serie di iniziative e di impegni che la Giunta ha messo in campo per cercare di dare una risposta. Una risposta decisiva sarà presto all'attenzione di questa Assemblea, in quanto nell'ultima riunione di Giunta è stato deliberato di sottoporre al Consiglio un disegno di legge che "mette mano" alla materia con particolare riguardo a tali aspetti. Siamo anche vigilanti per quanto si sta muovendo a livello nazionale, il Governo nazionale infatti sta predisponendo, dopo un contenzioso non indifferente fra ministri, un programma che dovrebbe avere delle ricadute territoriali speriamo significative, anche se la scelta di questa finanziaria è andata nella direzione opposta a quella in cui va il Governo della Regione, basta pensare che i fondi per il sostegno all'abitazione sono dimezzati e i soldi per gli investimenti in tale settore sono del tutto fatiscenti, come è stato censurato dalla Conferenza delle Regioni. Stiamo elaborando un documento di indirizzo nell'ambito di un tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative in applicazione della legge n. 9, a significare come per il singolo cittadino che si trova in questa situazione la situazione sia drammatica, ma non lo è per il contesto valdostano, visto che gli aspetti più significativi della legge n. 9 qui non hanno applicazione, perché i casi di aiuto contemplati in quella legge qui non sono neppure rappresentati; infatti i Comuni ad alta densità abitativa non configurano queste ipotesi; situazione ben diversa è invece in altre realtà italiane. Naturalmente questo tavolo prevede, più che degli aiuti diretti, sgravi fiscali a carico di quei proprietari che metteranno a disposizione gli alloggi per dare le risposte a tali problemi. Non voglio qui nuovamente richiamare tutta la serie di iniziative di tipo strutturale che stiamo portando a termine per incrementare il patrimonio di alloggi disponibili, ma vorrei segnalare che fra le ultime iniziative vi è l'intervento su una struttura abitata nel Comune di Montjovet, già di proprietà delle "Ferrovie dello Stato", da destinare ad interventi di prima accoglienza, che potrà ospitare 4 nuclei familiari e che sarà resa disponibile entro la fine del corrente anno.

Per quanto riguarda le domande più precise, circa il volume delle risorse che si mettono per prevenire l'insorgenza di casi di emergenza abitativa, lo ha detto la collega nell'esporre la interpellanza: siamo quasi a 2 milioni di euro, dato che pare non sia trascurabile, tenuto conto che queste erogazioni si danno sulla base di una legge dello Stato che arriva ad 1/4 di tale disponibilità. "Quanti sono gli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti nel Comune di Aosta e negli altri Comuni della Valle: quanti di questi risultano occupati, quanti non occupati, quanti in ristrutturazione", avrei come dato 1.613 alloggi, di cui 1.108 occupati, 95 sfitti, 54 in manutenzione e ristrutturazione; per Aosta abbiamo 1.299 alloggi, di cui 801 occupati, 88 sfitti, in manutenzione e ristrutturazione 54. Gli alloggi sfitti in Comune di Aosta sono 88, di cui 54 interessati da interventi di ristrutturazione e manutenzione; il programma degli interventi di ristrutturazione prevede per 29 alloggi la consegna graduale degli stessi a scadenze trimestrali nell'arco di 2 anni, esclusi gli alloggi in ristrutturazione e manutenzione i restanti 33 alloggi sono per 27 inseriti nei piani di vendita e non disponibili all'assegnazione, 6 consegnabili, ma destinati all'attuazione dei programmi di mobilità dell'utenza, infine un solo alloggio è assegnabile alla graduatoria generale vigente. Gli alloggi sfitti negli altri Comuni sono tutti destinati alle vigenti graduatorie generali per l'assegnazione degli alloggi o alle future graduatorie nei Comuni, dove il bando di concorso è in fase di pubblicazione.

Circa i nuclei familiari che, pur avendo acquisito un diritto nelle graduatorie di emergenza abitativa non hanno ancora trovato risposte, è perché i nuclei familiari inseriti nelle graduatorie di emergenza abitativa risultano essere 41 per tutta la Valle. Nel Comune di Aosta sono 26 presenti in graduatoria, di cui 14 con portatori di handicap. I nuclei interessati all'esecuzione di provvedimento di sfratto sono 13, di cui 5 per finita locazione e 8 per morosità. In Valle d'Aosta, a differenza di quanto avviene nelle altre Regioni, sono riconosciuti in situazione di emergenza abitativa anche i nuclei familiari sfrattati per morosità. Per quanto riguarda gli altri Comuni, abbiamo a Quart 1 sfratto per morosità, Charvensod 1 handicap più sfratto per morosità, Fénis 1 handicap, Arvier 1 sfratto per morosità, Morgex 1 senza fissa dimora, Gressan 1 sfratto per morosità, Sarre 1 handicap, Saint-Pierre 1 handicap, Introd 1 handicap, Valpelline 1 sfratto per morosità, La Salle 1 handicap sfratto per finita locazione, Pont-Saint-Martin 1 sfratto per morosità, Châtillon 2 di cui 1 handicap e 1 sfratto per morosità e Saint-Vincent 1 sfratto per morosità. Se fossimo in un'altra Regione, tutti coloro che sono a sfratto per morosità non sarebbero nell'emergenza abitativa. Le graduatorie sono comunali e questo comporta l'interessamento in via prioritaria del Sindaco del Comune sul cui territorio è presente la situazione di emergenza. Nel corso del 2006-2007 sono stati soddisfatti n. 11 e n. 4 casi. Al momento non esiste disponibilità di alloggi, perché un ulteriore problema nel trovare soluzioni a situazioni di emergenza abitativa è dovuto all'inadeguatezza di strutture disponibili, che non sono idonee per soggetti portatori di handicap e questo costituisce un grosso problema per fare incontrare bisogni con disponibilità.

Circa la spesa sostenuta dall'Assessorato regionale della sanità per le soluzioni di accoglienza urgente e temporanea ai sensi della legge regionale n. 19/1994, dal 1° gennaio ad oggi questa ha interessato 18 nuclei familiari e ammonta a 54.600 euro. Bisogna però tenere presente che per oltre 6 nuclei il sostegno economico ha riguardato, oltre che la spesa per l'accoglienza temporanea in "residence" o alberghi, anche l'anticipo necessario al pagamento degli oneri per consentire alle famiglie la stipula di un regolare contratto di locazione per un alloggio privato. Voglio ricordare che è solo dopo l'approvazione della deliberazione di Giunta n. 2445 che si possono nettamente distinguere questi interventi, in quanto prima venivano genericamente ricompresi nell'aiuto economico complessivo riconosciuto al nucleo familiare in difficoltà, di cui alla legge n. 19/1994, quindi era difficile stabilire cosa veniva dato per sostegno in senso lato e quanto veniva dato per il problema connesso alla mancanza di abitazione, pertanto, relativamente agli altri anni, dal 2006 indietro i dati sono poco significativi. Il Comune di Aosta ha sostenuto nel 2006 una spesa di circa 50.000 euro per il sostegno al pagamento del canone di locazione a favore dei nuclei familiari sfrattati che hanno reperito una sistemazione alloggiativa precaria. Si tratta di cifre tutto sommato poco significative, comunque non raccordabili alle esigenze finanziarie per dare una risposta di tipo strutturale, perché con 100.000 euro non si fa un alloggio.

Per quanto riguarda il gruppo di lavoro per l'emergenza abitativa, questo si è riunito per la prima volta in data 4 aprile 2007 e poi, in data 15 maggio 2007, ha impostato la propria organizzazione e ha iniziato a delineare i tratti della complessa problematica dell'emergenza abitativa, soprattutto cercando di organizzare e analizzare i dati ad essa relativi. In attesa di prime indicazioni sulle ipotesi che andranno a calarsi sul disegno di legge che stiamo per portare in Consiglio, le risposte non possono essere quelle banali di un aumento delle disponibilità finanziarie o dei soldi per fare degli investimenti di tipo strutturale, perché, se così fosse, non ci sarebbe bisogno di fare un gruppo. Quello che ci interessa è di avere un'analisi prospettica della problematica, in maniera che con il supporto della legge possiamo dare delle risposte che siano di tipo preventivo, di tipo risolutivo nel momento in cui si pone il problema. Dalle prime informazioni e preso atto di alcune dichiarazioni fatte dai componenti di questo gruppo, ci troviamo di fronte a un problema che è fluido, che ha una sua sorta di continuità, nel senso che, quando risolve dei casi, altri si aprono, una vite senza fine. È chiaro che si tratta di fare un'operazione di incanalamento di questa problematica all'interno di un percorso che trovi un imbocco e quindi uno sbocco.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VDA) - Anche l'Assessore, come la sottoscritta, ha cercato di delineare la complessità del problema, nel senso che anche lui è partito da lontano, facendo la storia e aggiungendo altre informazioni rispetto a quelle che avevamo chiesto in modo preciso. Probabilmente, come lei dice, la soluzione di pagare provvisoriamente un soggiorno in un albergo è proprio una "soluzione tampone", che non incide dal punto di vista economico sull'insieme delle risorse, anche se può dare una risposta provvisoria, una pezza per alcune situazioni molto difficili. È chiaro che qui non siamo in un dialogo, per cui non è possibile mettere in relazione fra loro i dati e chiedere ulteriori chiarimenti all'Assessore, perché mi sembra che, da un lato, indica dei dati, dall'altro, non veda negli stessi dati che fornisce un inizio di soluzioni almeno per questi nuclei che sono in graduatoria; lei ha detto che ve ne sono 41 solo ad Aosta, di questi alcuni sono handicappati, altri sono dovuti a sfratto. Se è vero che sono più di 80, come lei ha detto, gli alloggi di edilizia residenziale pubblica che non sono occupati, alcuni d'accordo sono in ristrutturazione, ma credo si potrebbe pensare ad una risposta immediata a situazioni di emergenza che non sono poi così numerose, non raggiungono il centinaio e, se mettiamo questo numero di esigenze accanto al numero di alloggi non occupati o in ristrutturazione, ma da quanti anni in ristrutturazione? Penso che in qualunque situazione, se c'è un'emergenza, la ristrutturazione cerca di accelerare i tempi. Come si fa ad accettare che, da un lato, ci sono 40 famiglie che hanno acquisito un diritto per l'emergenza abitativa; dall'altro, abbiamo un'ottantina di alloggi sfitti e non si possa vedere come mettere insieme questi due dati? Mi sembra così banale, però mi sembrerebbe questa almeno una soluzione immediata per tutti questi casi, in attesa che giunga la legge che è stata definita e l'analizzeremo quando la legge ci sarà, in attesa che il gruppo di lavoro definisca meglio queste ipotesi di intervento. Fra l'altro, non capisco come una Giunta approvi un disegno di legge su un argomento così importante senza coinvolgere quel gruppo di lavoro che la stessa Giunta ha costituito e che potrebbe fare un lavoro di sinergia nell'affrontare le questioni. Mi stupisco che su questo tema ciascuno vada per i fatti propri e non vi sia un dialogo reale fra le varie parti che si occupano di tale problema. L'altra cosa che mi stupisce assai, ma anche stamani, quando si parlava in Consiglio delle barriere architettoniche e dell'ostacolo che esse costituiscono per i disabili, è che dopo tanti anni in cui si continua a parlare di necessità di abbattimento delle barriere architettoniche gli interventi di edilizia pubblica o quelli che potrebbero servire per l'edilizia residenziale pubblica non tengono conto di queste esigenze. Si ha l'impressione che ciascuno vada per i fatti propri e non tenga conto dell'insieme. Capisco che l'Assessore rivendichi la specificità della nostra Regione di farsi carico di casi sociali che altrove non sarebbero inseriti nelle categorie per le quali la Regione dà dei contributi o di cui si fa carico, però i numeri io pensavo che fossero molto più alti, invece i numeri non sono enormi, ossia i numeri di coloro che hanno chiesto ed ottenuto di essere nella graduatoria di edilizia residenziale e che avrebbero diritto a vedere una loro condizione, trovare una risposta adeguata non sono grandi numeri e mi stupisce che, di fronte a questi piccoli numeri, non si riesca a dare una risposta.

Ultima cosa: non so questa legge regionale come sarà, ma credo si tratti di ripensare come Regione a cos'è l'urbanistica di una città capoluogo come Aosta. Come Regione non possiamo occupare un numero di spazi enormi nella città, per cui gli altri che rimangono diventano così cari che la gente normale non è in grado di far fronte agli affitti. Credo che quel numero, lei ha confermato la cifra complessiva di 2 milioni di euro che la Regione stanzia per sostenere il caro alloggi, a questa cifra complessiva di budget corrisponde grosso modo circa un migliaio di persone. Credo che noi continuiamo a fare documenti in cui si sottolinea l'esigenza, si dice che i problemi ci sono e si elencano gli interventi che già vengono fatti e che non hanno trovato una soluzione, penso che su questo tema bisogna fare molto di più e bisognerebbe anche porsi nell'ottica di fare la prevenzione di certe situazioni, ma su questo torneremo sicuramente a parlare. Le chiedo, Assessore, se può farmi avere quelle tabelle con i numeri che ha letto, perché non sono riuscita a trascrivere tutti i numeri.