Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2741 del 23 maggio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2741/XII - Diniego all'apertura di una farmacia nella Galleria "Les Corbeilles" in Comune di Pollein. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che:

- la Giunta ha negato l'autorizzazione al Comune di Pollein per l'apertura di una farmacia all'interno dell'area autoportuale, motivando il diniego con l'esiguità numerica della popolazione ivi residente e con l'assenza di particolari condizioni di deroga;

- sulla mancata autorizzazione è pendente ricorso al TAR, promosso dal Comune di Pollein;

- il diniego sembra che non abbia affatto considerato l'indotto delle migliaia di passaggi giornalieri conseguenti alla presenza in loco di uno dei maggiori ipermercati presenti sul territorio regionale, né abbia considerato l'opportunità di attrarre nella vicina, ma poco frequentata, Galleria Les Corbeilles nuova utenza;

- le recenti norme statali consentono ai supermercati di allestire al loro interno spazi dedicati alla vendita di prodotti farmaceutici;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente e l'Assessore delegato per sapere:

1) se corrisponde a verità che l'ipermercato insediato in area Autoporto è interessato all'attivazione di un reparto dedicato a prodotti farmaceutici;

2) se non ritengano alla luce della nuova normativa statale rivedere il diniego espresso al Comune di Pollein;

3) se non ritengano che l'apertura di una farmacia nella Galleria Les Corbeilles, potrebbe contribuire rompere la "marginalità" delle stesse, introducendole nel grande circuito dei passaggi di cui usufruisce l'attiguo ipermercato.

F.to: Frassy - Lattanzi - Tibaldi

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Devo dire di essere stato agevolato dalla casualità con cui è stato compilato l'ordine del giorno, perché, anche se l'argomento coinvolgerà l'Assessore Fosson, c'è una contiguità geografica rispetto al problema che viene sollevato nell'interpellanza. Ultimamente l'Assessore Fosson sta allargando notevolmente lo spazio delle sue competenze, che dovrebbero essere strettamente di tipo sanitario, perché anche in una vicenda edilizio-sportiva come quella del Palazzetto del ghiaccio di Ayas abbiamo visto che ha fatto capolino la sanità e su questa vicenda, che ha uno sfondo commerciale, fa capolino nuovamente l'Assessore Fosson. Chissà se tale allargamento di competenze è segno di un destino politico o se è segno solo di una coincidenza.

Tornando al tema, la vicenda è nota per 2 riflessi: per il riflesso prettamente sanitario, ma che è in questa vicenda marginale, perché, pur essendo importante l'apertura di un esercizio farmaceutico, in tale situazione e in particolare nell'ubicazione proposta dal Comune di Pollein e sostenuta dal Comune di Pollein non era casuale: Pollein non ha una farmacia e il fatto che la ubicasse non nel centro abitato, ma nella galleria "Les Corbeilles" serviva a risolvere una parte delle problematiche di cui si è prima discusso. Diceva prima l'Assessore Marguerettaz rispondendo al collega Tibaldi: "passaggi di cassa settimanali in "Carrefour" 25.000". Devo dire che il dato non è corretto, perché quelli più che passaggi sono scontrini fiscali, infatti i passaggi per un discorso statistico sono tendenzialmente doppi, perciò possiamo ipotizzare un passaggio nel "Carrefour" vicino o superiore alle 40.000 unità settimanali rispetto a quel dato molto meno significativo dei 1.000 passaggi nella galleria "Les Corbeilles". Il ragionamento che facciamo allora è il seguente: è stato posto un diniego richiamando norme dello Stato che definiscono determinati parametri su densità della popolazione e su distanza fra le varie farmacie. Siamo sicuri, ci chiediamo, che quella risposta oggi sia una risposta da difendere e che non meriti invece una qualche riconsiderazione? Questo perché, se è vero che le norme citate nella deliberazione che respinge la richiesta avanzata dall'Amministrazione comunale di Pollein sono reali, è altrettanto vero che nel frattempo si sono verificate situazioni nuove, in particolare abbiamo assistito alle cosiddette "liberalizzazioni Bersani", che consentono l'apertura dei "corner" di prodotti farmaceutici nell'ambito degli ipermercati e noi correremmo il rischio paradossale che il servizio farmaceutico negato, in virtù di queste deliberazioni di Giunta, venga poi gestito, seppure non con il ventaglio della scelta farmaceutica, ma con un ventaglio significativo nell'ambito dell'ipermercato, per cui andremmo a perdere quella che pensiamo possa essere un'opportunità per contribuire a rompere quella marginalità della galleria "Les Corbeilles" rispetto all'ipermercato. Mi rendo conto che lei, Assessore, deve dare una risposta in una veste che non è solo quella del custode della norma sanitaria, ma quello che le poniamo è una valutazione politica più ampia, ossia la localizzazione in quell'area di una farmacia non potrebbe contribuire a risolvere una serie di problemi che sono stati prima discussi? E perché non considerare le deroghe che invece in deliberazione di Giunta voi avete ignorato, perché il riferimento di legge a deroghe motivate da condizioni topografiche o di viabilità penso che siano soddisfatte dal dato dei 40.000 passaggi settimanali in quella zona, perciò non è più la galleria con i 20 esercizi, non è più il Comune di Pollein con i suoi poco più di 1.000 abitanti, non è più il Comune di Pollein che dista meno dei 3 chilometri in linea d'aria dalla farmacia di Saint-Christophe, zona commerciale, ma è un centro commerciale che potrebbe auspicare ad avere una deroga in questo senso. Il Comune di Pollein ha ritenuto di ricorrere al TAR di fronte al diniego della Giunta, la Giunta qualche settimana fa ha dato mandato per costituirsi agli avvocati di fiducia contro il Comune di Pollein, ci domandiamo se tutto questo non meriti una riconsiderazione forse anche ad alta voce rispetto a degli scenari comunque mutati.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - Intervengo io perché, di fronte a una problematica che sicuramente è ampia, io me ne sono occupato per l'interesse sanitario che il problema ha, non veda in questo un allargamento che non mi interessa assolutamente. D'altronde il rifiuto ad aprire una farmacia a Pollein è stato dato dal mio Assessorato, quindi firmato da noi, quindi è qualcosa di nostra competenza. Mi trovo in difficoltà a dover spiegare delle norme legali a lei che su questo si allarga e porta le norme legislative in Consiglio, non sono competente come lei. Si tratta di 2 norme completamente diverse: da un lato, la "legge Bersani" del 2006 che ci ha sorpresi tutti, le assicuro che lo stesso Ministro Turco e il coordinamento degli Assessori alla sanità nel giugno 2006 si era espresso dicendo che in Italia mai i farmaci sarebbero stati venduti in un supermercato, ma attenzione, perché qui non si tratta di una farmacia, ma di una para-farmacia, ossia una farmacia particolare che dà prodotti da banco. Vi sono diversi problemi al riguardo, perché il farmacista che è previsto in questa normativa non si sa da chi dipenda, anche il ruolo dell'ASL che riceve la domanda di autorizzazione... non può negarla secondo tale decreto, ma non ha poi la possibilità di controllo su una cosa esistente parasanitaria. Questa è una normativa, l'altra è tutta un'altra normativa, è quella che prevede le piante organiche delle farmacie, ossia una farmacia può essere aperta, un ampliamento di una pianta organica può essere concesso in base a dei criteri precisi della legge n. 362/1991 ed è a questa che ci siamo attenuti. Capisco che vi sia un interesse economico e uno sanitario, ma nell'autorizzare l'apertura di una farmacia abbiamo l'obbligo di seguire l'interesse sanitario della questione e la legge governa questo.

La legge n. 362 ha 2 articoli: il primo articolo prevede un numero di abitanti e creda che noi per diversi anni abbiamo negato l'apertura nel Comune di Saint-Pierre di una farmacia, quindi il criterio è stato applicato anche altre volte e la legge è precisa su questo: il Comune di Pollein avrebbe diritto ad aprire una nuova farmacia se avesse più di 2.500 abitanti, mentre il numero di abitanti del Comune di Pollein è di 1.400. L'articolo 2 prevede una distanza di più di 3 chilometri dalle precedenti farmacie, le assicuro che siamo andati a verificare e i 3 chilometri non ci sono il luogo in cui il Comune di Pollein aveva indicato l'apertura della farmacia e le altre farmacie esistenti, perché lì esiste una farmacia a Saint-Christophe, una a Charvensod e una a Brissogne già autorizzate all'esercizio. L'articolo 2 prevede delle deroghe, è vero, ma, se legge attentamente l'articolo, dice che queste deroghe sono possibili laddove c'è una difficoltà di viabilità, dove sì ci sono meno di 3 chilometri, ma ci sono delle strade impervie, difficilmente percorribili, cosa che non esiste, ma io le ho raccolto anche 2 sentenze del TAR della Provincia del Friuli, che negano queste deroghe in base a tale difficoltà di percorrere i 3 chilometri che non esiste. Due articoli quindi completamente negativi per quanto riguarda la concessione di apertura di una nuova farmacia, che poi comunque messa lì avrebbe creato delle difficoltà alle altre farmacie, perché le altre farmacie che sono state aperte in piccoli Comuni di fronte a un'altra farmacia in questa sede avrebbero dovuto chiudere. Tra l'altro, la legge prevede un parere dell'Ordine dei farmacisti e tale parere è stato chiaramente contrario e, se comunque avessimo concesso, avremmo avuto un ricorso dell'Ordine dei farmacisti, per cui la legge è molto precisa. Le farò vedere le 2 sentenze del TAR che non concedono deroghe a situazioni analoghe del Friuli.

Lei ha citato i passaggi. I passaggi non contano per questa legge, abbiamo avuto un'analoga situazione nel Castello di Issogne, dove il farmacista voleva aprire una farmacia dicendo che i passaggi erano "tot"; la legge non conta i passaggi, ma conta i residenti. Rispondendo alle sue domande, il "Carrefour" ha manifestato l'intenzione di aprire una parafarmacia - perché è un'altra cosa, se lei non distingue le 2 normative e nella sua domanda non era distinto in modo chiaro, non ci chiariamo - e quella riunione che diceva l'Assessore Marguerettaz a fine mese dovrà essere per loro chiarificante. In questo momento però non c'è una domanda ufficiale di apertura, capisce la difficoltà, da un lato, il "decreto Bersani" e, dall'altra, la legge delle farmacie possibili, su tale legge delle parafarmacie dobbiamo solo prendere visione di questa domanda del "Carrefour", che poi rispetterà o no i criteri, quindi un interesse è stato manifestato, ma non esiste nessuna domanda formalizzata. Su questo a livello nazionale c'è una legge in programma per quanto riguarda le piante organiche delle farmacie, sarà una legge più restrittiva per determinare dei numeri di popolazione maggiore e per permettere alle farmacie che nei paesi piccoli hanno delle difficoltà... presenteremo prima della fine dell'anno una legge che rivede i contributi alle farmacie rurali, perché in questa Valle tutte le farmacie, tranne Aosta, erano tutte rurali, proprio per riequilibrare i contributi. Vi è sicuramente un contrasto economico e sanitario e tanto più accentuato perché esistono adesso 2 normative e ha perfettamente ragione su questo, ma noi, quando parliamo di farmacia, abbiamo la legge n. 362 che determina le caratteristiche su cui poter dare un'autorizzazione ad aprire una nuova farmacia. Certo che per noi, dal punto di vista sanitario, sono molto importanti le farmacie, ossia le farmacie nei paesi di montagna garantiscono dei presidi sanitari, per cui per noi è molto importante che le farmacie continuino ad esistere come sono. Sui passaggi rivitalizzanti, come ha detto lei, mi pongo solo un problema: non sarebbero i cittadini valdostani che possono andare in una parafarmacia, perché alle parafarmacie previste dal "decreto Bersani" non accedono per le ricette, ossia non accedono i cittadini residenti in Valle, ma si vendono solo prodotti da banco, cosa che comunque danneggerebbe le altre 3 farmacie presenti nei 3 Comuni e qualcuna dovrebbe chiudere.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Lei è stato chiaro, Assessore, ma al limite la sua risposta di una prospettiva molto stretta, nel senso di essersi attenuto all'applicazione non in deroga, ma formale della legge dello Stato... legge statale che è datata 1934, perché è vero che è stata modificata in tempi successivi, ma l'impianto risale a quell'epoca perché la legge è la n. 1265, modificata con la n. 362/1991. Nel frattempo la "legge Bersani" ha fatto quello che lei ha sintetizzato e noi prendiamo atto che l'Amministrazione comunale di Pollein ha fatto il ricorso al TAR, perciò o al Comune di Pollein non sapevano cosa fare e per impegnare risorse a bilancio hanno deciso di ricorrere al TAR, oppure qualche buona ragione ce l'avevano, anche perché la scelta del Comune di Pollein non è funzionale alla propria Comunità, perché, se così fosse stato, la scelta di localizzazione sarebbe stata effettuata nell'ambito del centro abitato, dove risiedono 1.400 persone e non in un centro commerciale. Il paradosso di questa vicenda è che ci troveremo a breve ad avere l'angolo della parafarmacia, ma parafarmacia è una cosa, i prodotti da banco sono farmacia, dopodiché non sarà una farmacia che dà il ventaglio della scelta completa della farmacia, ma i prodotti da banco sono quelli maggiormente consumati, perciò ci troveremo un ipermercato che accentrerà un settore farmaceutico e parafarmaceutico a discapito di quella che poteva essere un'occasione per rivitalizzare gli esercizi attigui. Forse con un po' più di coraggio il ricorso al TAR lo si poteva far fare a qualcun altro e poi difendersi, tenendo presente che l'articolo 104 del R.D. 1934, modificato dalla legge del 1991, non dice: "in relazione alle difficoltà di viabilità", ma "in rapporto alle condizioni topografiche e di viabilità" e questo rapporto alle condizioni topografiche e di viabilità si lascia intendere sul presupposto che possono essere non situazioni di difficoltà, ma situazioni che per la caratteristica topografica e viabilistica creino dei flussi diversi. È evidente che le persone che vanno al "Carrefour" a fare la spesa hanno fatto una scelta logistica: quella di non fare 12 parcheggi e 12 negozi, ma di accentrare i propri acquisti. È evidente che le 40.000 persone che transitano per "Carrefour" non sono assimilabili ai cittadini di Brissogne, Saint-Christophe, Charvensod dove ci sono le farmacie, ma ricoprono un bacino più ampio; di conseguenza, la localizzazione di un punto farmaceutico ne "Les Corbeilles" non avrebbe impoverito le farmacie dei Comuni viciniori, avrebbe forse tolto un po' a tutte, ma avrebbe alla fine ridistribuito un volano economico nella galleria "Les Corbeilles": questa è la riflessione che mi sento di fare a commento della sua risposta e soprattutto della deliberazione di Giunta, molte volte in politica bisogna avere coraggio, vero, Presidente Caveri? E di tanto in tanto questo coraggio alla vostra Giunta manca.