Oggetto del Consiglio n. 2738 del 23 maggio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2738/XII - Predisposizione di un piano urbanistico di dettaglio nell'area Borgnalle della città di Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza
Venuti a conoscenza della presentazione di un Piano Urbanistico di Dettaglio (PUD), di iniziativa privata concernente l'area AT1-Dora-Borgnalle, sub area ZTD4, nella città di Aosta, relativo ad un rilevante intervento di edilizia residenziale, che aumenterebbe le criticità di insediamento e di traffico dell'area est del capoluogo regionale;
Tenuto conto che tale PUD insiste in un'area adiacente sia a terreni di proprietà del Demanio dello Stato, in attesa di trasferimento alla Regione Valle d'Aosta (ex Campo di volo), sia all'insediamento residenziale del Quartiere Dora e soprattutto allo stabilimento di proprietà di Vallée d'Aoste Structure, utilizzato da Cogne Acciai Speciali S.p.a., e che quindi interviene in un'area particolarmente sensibile da un punto di vista urbanistico;
Sottolineato che il Piano di emergenza esterno, redatto dalla Protezione Civile e approvato il 30 maggio 2006 allo scenario n. 19, identifica una zona di attenzione con raggio di 210 metri rispetto ai limiti dell'impianto di decapaggio di tale industria siderurgica, più vicino di tale limite all'area interessata dal PUD;
Evidenziato inoltre che una presenza residenziale in tale area ostacolerebbe l'evoluzione e l'ottimale utilizzo delle aree di proprietà regionale, particolarmente in una delicata fase corrispondente al Piano di Eccellenza 2010, con cui tale stabilimento sta cercando di fare un importante salto di qualità, in vista di rafforzare la sua capacità organizzativa, la sua efficienza produttiva, e i suoi livelli occupazionali;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Governo regionale per conoscere se intenda:
1) verificare, con la Direzione della Protezione Civile, i limiti oggettivi di sicurezza, a tutela della popolazione e delle aree residenziali, in possibile contrasto con gli insediamenti previsti nel PUD in oggetto;
2) costruire con la città di Aosta, con Vallée d'Aoste Structure e con Cogne Acciai Speciali S.p.a., un percorso urbanistico che consenta di utilizzare l'area oggetto del PUD e le aree demaniali adiacenti come area cuscinetto di tutela e di bonifica paesaggistica, prevedendo insediamenti di aree verdi, di aree gioco e di orti sociali;
3) dare attuazione ai recenti accordi con le città di Aosta per alleggerire il peso del traffico in tale zona, costruendo nel più breve tempo possibile la bretella di raccordo tra Via Caduti del Col du Mont e la località Croix Noire;
4) approfondire le conoscenze sullo stato ambientale e della sicurezza in tale aree, sia per tutela la popolazione, sia per consentire un adeguato sviluppo della principale realtà produttiva della nostra Regione.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Je prends acte qu'il n'y a pas une majorité dans ce Conseil, parce que le numéro de 18 est atteint seulement avec la présence de 4 membres de l'opposition, 2 Conseillers de la "CdL" et 2 Conseillers du "PPD-VDA". Merci pour votre attention et pour votre disponibilité et surtout pour votre engagement dans les institutions.
Questa interpellanza è nata dall'esigenza di capire che snodo ha una parte fondamentale del territorio della Valle d'Aosta, presente nel capoluogo regionale, a ridosso delle proprietà della Regione e trasferite recentemente a "VDA Structure", che è stato oggetto di un piano urbanistico di dettaglio, in particolare di iniziativa privata concernente l'area "AT1-Dora-Borgnalle, sub area ZTD4". In tale area si prevede per il PUD, perché lo strumento urbanistico lo consente, la costruzione di un rilevante numero di appartamenti di edilizia residenziale privata che andrebbero ad occupare quell'area. Da un'analisi che abbiamo fatto abbiamo evidenziato come a livello regionale il piano di emergenza esterno alla "CAS", che è stato redatto dalla Protezione civile e approvato il 30 maggio 2006, evidenzia come tale area sia interessata da una parte di questa zona di attenzione che circonda per un raggio di 210 metri rispetto all'impianto di decapaggio, che è il protagonista di questo scenario. Non solo, tale insediamento rischierebbe di interagire con un altro strumento fondamentale della politica regionale: il piano di eccellenza 2010 che si sta facendo in collaborazione con la "CAS" e che prevede un ripotenziamento e una ridistribuzione dei differenti impianti all'interno dell'"area Cogne", in particolare lo spostamento dell'impianto ossigeno e altri importanti miglioramenti dell'utilizzo dello spazio, allora questo insediamento residenziale non solo sarebbe esposto ai rischi di essere coinvolto 5-6 volte all'anno in allarmi, per cui dovrebbero essere evacuate tali case e mi dicevano i tecnici che questo succede 5-6 volte all'anno, ma impedirebbe l'utilizzo ottimale dell'"area Cogne", in quanto la zona di rispetto dovrebbe essere a carico della "CAS" nei confronti dell'insediamento residenziale esterno, quindi tutte quelle parti di aree vuote che ci sono intorno al decapaggio non potrebbero essere utilizzate per il potenziamento di questa industria, che ricordo è una delle principali fonti economiche della nostra Regione con quasi 1.400 posti di lavoro, diretti ed indiretti, che porta.
Esiste poi un problema legato alla viabilità di queste aree, abbiamo apprezzato che il capoluogo regionale abbia richiesto all'Amministrazione regionale di valutare la possibilità di realizzare non all'interno del piano di quartiere "2bis", ma all'interno della programmazione regionale quella bretella per collegare via Col du Mont alla località Croix Noire, in questa ottica c'è la necessità di aprire l'autostrada Aosta est-Aosta ovest al traffico libero non a pedaggio, per scaricare i flussi di tutta una serie di aree, volevamo conoscere su queste questioni, che vanno dalla sicurezza ambientale, dalla protezione civile, alla logistica correlata alla realtà della "CAS" che è insediata sul territorio regionale, quali erano gli intendimenti dell'Amministrazione regionale.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - In data 23 gennaio 2007 la società "EDILTRE S.r.l." ha presentato, per la prescritta valutazione di impatto ambientale, un PUD di iniziativa privata concernente l'area "AT1-Dora-Borgnalle, sub area ZTD4" nel Comune di Aosta. La procedura di VIA, prevista dalla legge regionale n. 14/1999, è stata avviata con pubblicazione sul BUR in data 20 febbraio 2007. Nel corso della fase di pubblicazione sono pervenute 2 sole osservazioni: la prima da parte della "CAS S.p.a.", che evidenzia la vicinanza dell'area in oggetto all'impianto di decapaggio, dove vengono trattate sostanze pericolose, e la necessità, ai sensi del piano di emergenza esterno, approvato il 30 maggio 2006, di identificare una zona di attenzione con raggio di 210 metri. Tale vincolo impedirebbe qualsiasi possibilità di ampliamento impiantistico-produttivo dello stabilimento nel lato est. La seconda osservazione è pervenuta da parte del Consigliere Venturella, che evidenzia la necessità di valutare attentamente i potenziali rischi dell'intervento sulla salute e sulla sicurezza.
Come da legge regionale n. 14 è stato richiesto da parte dell'unità dirigenziale competente unicamente il parere della Direzione urbanistica, che è pervenuto in data 4 aprile 2007 e che ha evidenziato alcune carenze negli elaborati. In data 4 aprile 2007 il Comitato tecnico per l'ambiente si è riunito per valutare la compatibilità ambientale del PUD in questione e ha espresso il parere negativo. Si dice che, pur rilevando che l'intervento non presenta particolari impatti dal punto di vista paesaggistico, floro-faunistico e geologico, considerato che l'analisi degli impatti non può trascurare gli aspetti legati alla salute e alla sicurezza per l'uomo, non pare opportuno inserire una nuova area residenziale nei pressi di uno stabilimento siderurgico che presenta potenziali rischi di incidenti rilevanti, anche alla luce di eventuali futuri sviluppi dell'attività produttiva nell'ambito dell'area di proprietà, come peraltro da osservazioni pervenute dalla "CAS". Ha poi rammentato che la conformità dell'intervento con lo strumento urbanistico vigente rientra nelle sfere di competenza dell'autorità comunale, a cui sono state segnalate per opportuna conoscenza le osservazioni espresse dalla Direzione urbanistica.
Ricordo che il parere espresso ai sensi della legge n. 14 è da intendersi come parere obbligatorio, ma non vincolante, in quanto tale legge prevede che solo l'ente locale - Comune di Aosta - deve provvedere all'acquisizione dello stesso prima di procedere alla adozione dello strumento urbanistico.
Preciso che, come citato nello studio di VIA a suo tempo presentato, i requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione territoriale e urbanistica per le zone interessate da stabilimenti a rischio rilevante... dovrà essere rilasciato da parte dell'autorità competente... vale a dire nella nostra Regione questo parere sarà rilasciato dalla Commissione tecnica per la prevenzione degli incendi, presieduta attualmente dalla Direzione servizi antincendi di soccorso, un parere che dovrà essere obbligatoriamente acquisito prima dell'approvazione del PUD; se questo parere fosse coerente con quello del VIA, vi sarebbe una valutazione per così dire unitaria.
Per quanto riguarda i punti specifici dell'interpellanza, la verifica dei limiti oggettivi di sicurezza dell'area sarà acquisita in sede di acquisizione del parere sui rischi rilevanti.
Per quanto riguarda l'auspicio circa una variante di destinazione dell'area, ribadisco che l'autorità competente è il Comune, che sta in questa fase elaborando la versione definitiva dell'adeguamento del PRG al PTP. In sede di esame della variante stessa sarà cura delle strutture regionali coinvolte nella Conferenza di pianificazione sollevare il problema qualora questo non sia stato affrontato dal Comune interessato.
Per quanto riguarda la bretella di raccordo, voglio far presente che questa bretella è stata oggetto di proposta da parte del Comune di Aosta nell'ambito dei contratti di quartiere "2Bis". Il Ministro Di Pietro ha sospeso la procedura di approvazione di questi programmi, sebbene molti fossero stati assentiti, per vizi di forma rilevati in altre Regioni. Abbiamo modo di pensare che, qualora venisse riattivata la procedura, tale proposta possa essere favorevolmente accolta. Questo fatto però non sposta i problemi per quanto riguarda i tempi di realizzazione, nel senso che tale opera, tenuto conto che essa viene sollecitata in relazione alla realizzazione della "scuola polmone", ha una sua relativa urgenza di essere realizzata. È nostra intenzione vedere di anticipare il finanziamento di questa opera oppure, dal momento che si sta rivedendo la legge su Aosta capoluogo, comprese le modalità di realizzazione degli interventi e di definizione del programma, inserirla fra gli interventi prioritari in quel contesto.
Per quanto riguarda gli approfondimenti sullo stato ambientale e sulla sicurezza dell'area, ribadisco che saranno fatte le valutazioni da parte della Commissione specifica... esprimere in via definitiva queste valutazioni e, di conseguenza, all'autorità competente per territorio di prendere, nel caso in cui vi fosse una sorta di diniego da parte della Commissione, delle decisioni che siano in questo senso obbligatorie nella direzione opposta a quella in cui va il PUD.
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Intanto ringrazio l'Assessore per la risposta, solo 2 brevi considerazioni, perché mi sembra di capire che le preoccupazioni per la sicurezza e la salute dei cittadini siano ampiamente condivise dall'Assessore: la prima è che comunque dobbiamo tenere presente che in questo momento camion pieni di acido fluoridrico, piuttosto che di altre sostanze pericolose, si aggirano nei dintorni di Aosta, riuscire a far fare meno percorso possibile a questi camion all'interno dei quartieri residenziali della città credo sia un obiettivo di tutti noi, per ridurre il rischio che in un incidente statisticamente possibile - che speriamo non succeda mai - non debbano sovrapporsi evidenze più gravi. In questo senso si potrebbe da subito prevedere, come è stato richiesto dal "Conseil de la Plaine" e da altri soggetti, e così come aveva impegnato il Consiglio, la chiusura della parte alta del tratto autostradale valdostano, per liberare il tratto Aosta est-Aosta ovest dal traffico. Questa è un'emergenza, non solo più un'esigenza, mi sembra che "SAV" e "RAV" abbiano dichiarato di essere disponibili a questo tipo di soluzione purché vi sia una progettazione pagata dalla Regione. Credo che nei tanti soldi che ci sono, magari anche tirando via qualcosa dal bilancio del Consiglio che approveremo oggi, si potrebbe anche trovare i soldi per fare questo tipo di progettazione. In tale ambito ci sarebbe un intervento molto più rapido e veloce: quello di riaprire il varco che è stato fatto per gli alpini in quel parcheggio autostradale che è adiacente allo stabilimento della "Cogne", questo consentirebbe ai camion in arrivo ad Aosta di evitare questa parte.
La seconda osservazione è che è importante, per quanto riguarda la tutela della salute dei cittadini, ma anche delle possibilità economiche e di sviluppo della "CAS", arrivare a una soluzione positiva, verde come penserebbe il collega Venturella, di quest'area di cui stiamo parlando e un'ipotesi di utilizzare tale area come cuscinetto fra la parte industriale, con tutti i rischi che normalmente ha un'area industriale, e la parte residenziale darebbe alla città di Aosta e al Quartiere Dora uno sfogo e una sicurezza che adesso non ha. Pensare a una collinetta alberata che divida anche visivamente dall'impianto industriale... poi il resto del verde, che può andare da un'area verde per passeggiarci, piuttosto che a campi di bocce o di calcetto, piuttosto che ad orti per anziani, renderebbe più gradevole il tutto e soprattutto metterebbe lo spazio sufficiente ad evitare che problematiche dell'industria debbano ricadere sulla questione residenziale. Non si può demonizzare il rischio industriale, perché è una cosa utile, quindi bisogna capire che, come una sala operatoria è piena di sostanze pericolose, ma ogni tanto occorre utilizzarla, la stessa cosa dicasi per un'industria, che è piena di sostanze pericolose, ma in Valle d'Aosta la siderurgia fa parte ormai di un prodotto di tradizione, tipico, assimilabile a quello dell'artigianato del legno, penso che su questa strada dobbiamo andare e dobbiamo mettere chi opera in grado di lavorare serenamente, ovviamente senza ledere i diritti e la sicurezza dei cittadini che abitano nelle vicinanze.