Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2658 del 18 aprile 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2658/XII - Proposta di legge: "Disciplina delle cause di ineleggibilità e di incompatibilità con la carica di Consigliere regionale, ai sensi dell'articolo 15, comma secondo, dello Statuto speciale".

Presidente - Riprendiamo i nostri lavori. Siamo in fase di esame di articolato della proposta di legge n. 166.

All'articolo 2 sono stati presentati gli emendamenti n. 1, n. 2, n. 3, n. 4 di Sandri, l'emendamento n. 1 del collega Frassy, l'emendamento n. 1 del gruppo "Arcobaleno", l'emendamento n. 5 di Sandri, l'emendamento n. 2 di Frassy, l'emendamento n. 6 di Sandri, l'emendamento n. 3 di Frassy, l'emendamento n. 7 di Sandri che corrisponde all'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno", gli emendamenti n. 8 e n. 9 di Sandri, gli emendamenti n. 3, n. 4 e n. 5 del gruppo "Arcobaleno", l'emendamento n. 10 di Sandri, l'emendamento n. 4 di Frassy, l'emendamento n. 11 e n. 12 di Sandri, l'emendamento n. 5 di Frassy. Questo sarà l'ordine di esame degli emendamenti.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Per annunciare il ritiro dell'emendamento n. 1, in quanto è stato fatto un errore formale e non è stata trascritta una frase, nel senso che intendevo abrogare l'ultima frase della lettera e non tutta la lettera, là dove era previsto i capi degli uffici in diretta collaborazione con i Ministri, i Viceministri e Sottosegretari di Stato, ma visto che l'emendamento non è stato presentato correttamente, se non è possibile la correzione formale, lo ritiro.

Presidente - Possiamo interpretarlo come ritirato?

Sandri (GV-DS-PSE) - Se non è possibile fare la correzione formale, che è limitata all'abrogazione solo alle parole che vanno dai capi degli uffici fino a Sottosegretari di Stato, viene ritirato.

Presidente - Grazie, collega Sandri, perché mi avrebbe messo in difficoltà.

Pertanto l'emendamento n. 1 del collega Sandri viene ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

La lettera c) del comma 1 dell'articolo 2 è abrogata.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Gli altri emendamenti sono abbastanza semplici. Si evidenzia che il Presidente e il commissario di uffici, enti, agenzie e aziende statali aventi competenza nel territorio, piuttosto che il Presidente del Co.re.com., piuttosto che il Presidente della "Chambre" e il legale rappresentante degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione, così come il Rettore dell'Università, sono delle funzioni che credo possano essere depennate dall'ineleggibilità più forte a quella più debole. Fra l'altro, per quanto riguarda il Co.re.com., essendo una funzione per cui non è prevista la rielezione, diventa automatico nel momento in cui uno si dimette anche il giorno prima delle elezioni, che non può più rivestire quel tipo di funzione. In generale era per concentrare l'attenzione su quelle che erano le più evidenti ineleggibilità, cioè quello su cui c'è bisogno di un intervento più forte ed evitare che questo diventi uno "sparare" sul gruppo senza discernere quelle che sono le più importanti da quelle che sono le meno importanti.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera h) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera j) del comma 2 dell'articolo 2.

Consiglieri presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 2

Contrari: 25

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera i) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera f) del comma 2 dell'articolo 2.

Consiglieri presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 2

Contrari: 25

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera j) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera g) del comma 2 dell'articolo 2.

Consiglieri presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 2

Contrari: 25

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 1.

Frassy (CdL) - ... direi del collega Frassy e altri, che sono i sottoscrittori della proposta di legge...

È solo un'integrazione formale della lettera "k", nel senso che da un'attenta lettura fatta anche con gli uffici è emerso che la figura del Segretario generale, che è una figura nuova o che è stata nuovamente reintrodotta nell'Amministrazione regionale, è figura diversa rispetto ai dirigenti regionali di 1° livello che sono i coordinatori, quindi per completezza della norma è stata inserita la previsione estendendo quella dei coordinatori a quella del Segretario generale.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 1 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

All'inizio della lettera k) del comma 1 dell'articolo 2 sono inserite le parole: "il Segretario generale della Regione,".

Consiglieri presenti: 30

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 2 (Fontana Carmela, Sandri)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina, per l'illustrazione dell'emendamento n. 1 del gruppo "Arcobaleno".

Squarzino (Arc-VA) - Volevamo solo esplicitare meglio, in modo che non ci fossero dubbi, che là dove il Presidente non fosse il legale rappresentante dell'azienda, società o agenzia, anche questo fosse soggetto alla stessa disciplina di ineleggibilità del legale rappresentante.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Questo emendamento è stato valutato, ma si ritiene che i colleghi del gruppo "Arcobaleno" non abbiano considerato i riflessi di questa riformulazione, nel senso che lo spirito che ha animato i sottoscrittori del disegno di legge era quello di distinguere fra coloro che hanno cariche operative nelle aziende e coloro che sono solo componenti del "CdA" per il quali vi è l'ineleggibilità cosiddetta di 2° grado o quella più lieve.

Il Presidente normalmente è quasi sempre legale rappresentante, salvo che sia Presidente onorario, ma se è Presidente onorario e non ha legale rappresentanza dell'azienda, non ha poteri esecutivi; allora, l'impianto della legge è quello di distinguere fra i componenti del "CdA" che hanno poteri esecutivi - ineleggibilità forte e dunque i 6 mesi - e coloro che, componenti del "CdA", non hanno poteri direttamente gestionali, dunque ineleggibilità lieve. Ci sembra perciò che sia imprecisa questa riformulazione, perché il Presidente... o ha poteri o non ha poteri... se non ha poteri, nello spirito dell'impianto dovrebbe rientrare nell'ineleggibilità lieve, altrimenti rimane come legale rappresentante.

Vi inviteremmo perciò a ritirare l'emendamento.

Presidente - Mi pare di capire che l'emendamento viene mantenuto.

Pongo in votazione l'emendamento n. 1 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

Alle lettere n), o), p), q) del comma 1 dell'articolo 2, aggiungere, prima di "il legale rappresentante", l'espressione "il Presidente o, comunque,".

Consiglieri presenti: 29

Votanti: 27

Favorevoli: 5

Contrari: 22

Astenuti: 2 (Ferraris, Fiou)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera p) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera j) del comma 2 dell'articolo 2.

Consiglieri presenti: 31

Votanti: 28

Favorevoli: 2

Contrari: 26

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 2.

Frassy (CdL) - È una riformulazione a completamento del contenuto della lettera q), in particolare vengono aggiunte le società cooperative, che sono una dizione differente da un punto di vista giuridico rispetto alle cooperative, e vengono aggiunti dopo le fondazioni gli enti e gli istituti. Viene completato il panorama delle fattispecie giuridiche indicate già nella lettera q).

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Come già fatto presente in altre sedi, anche per quanto riguarda altri temi legati agli emendamenti di questa legge, a mio parere la determinazione di un valore assoluto, come in questo caso 500mila euro, è un po' una scelta non così oculata dal punto di vista giuridico, perché esiste un fenomeno, non so se conosciuto dal Centro-Destra, che è relatore di questa legge, ma esiste l'inflazione, per cui o si mette che questo dato viene aggiornato ogni anno, oppure messo così, fra 4-5 anni, quando ci saranno le prossime elezioni quei 500mila euro non sono certo i 500mila euro che decidiamo oggi! Pertanto, anche dal punto di vista tecnico, questo era un emendamento da formulare diversamente.

Mi permetto di sottolineare l'enfasi e quasi il "piacere carnale" con cui il collega Frassy pronuncia la parola "cooperative", è riuscito a non associarci la parola "rosse", perché è una sua "fissa", come una "fissa" del Berlusconi che è suo punto di riferimento politico! Credo che si debba prendere atto che un certo atteggiamento esageratamente invasivo della politica nell'economia, come in questo caso, è condizionato dalle posizioni politiche di partenza di chi lo ha proposto!

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

La lettera q) del comma 1 dell'articolo 2 è sostituita dalla seguente:

"q) il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori nominati o designati dalla Regione, o dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende da essa dipendenti, nonché dalle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, in consorzi, cooperative, società cooperative, associazioni, fondazioni, enti ed istituti le cui entrate ovvero i cui ricavi o valore della produzione dell'ultimo bilancio approvato siano superiori a 500.000 euro, ed in istituti di credito;".

Consiglieri presenti: 31

Votanti e favorevoli: 26

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 6 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera r) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera j) del comma 2 dell'articolo 2.

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 29

Favorevoli: 2

Contrari: 27

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 3.

Frassy (CdL) - Anche in questo caso non è una novità sostanziale, ma è una precisazione terminologica, nel senso che rispetto a struttura sociosanitaria si è preferito distinguere le strutture sanitarie da quelle sociosanitarie, perciò viene precisato che oltre alle sociosanitarie ci sono le strutture sanitarie e il concetto di "convenzioni" è stato riformulato con rapporti contrattuali.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

La lettera r) del comma 1 dell'articolo 2 è sostituita dalla seguente:

"r) il legale rappresentante e i direttori di struttura sanitaria o socio-sanitaria privata che intrattenga rapporti contrattuali con l'Azienda regionale USL della Valle d'Aosta;".

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 30

Astenuti: 2 (Fontana Carmela, Sandri)

Il Consiglio approva.

Presidente - Emendamento n. 7 del Consigliere Sandri, che coincide con l'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno".

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Stamani avevo fatto già tutto un ragionamento su quella che era un po' una penalizzazione delle competenze e delle professionalità universitarie e anche della scuola. Credo che considerare un rettore di università incompatibile con un'incompatibilità molto forte sia esagerato. Teniamo conto che il Presidente dell'Università è Presidente della Regione, allora... sì, ineleggibile, era l'ineleggibilità forte, chiediamo che diventi ineleggibilità debole. Non credo che il rettorato sia un centro di potere così grande...

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Mi associo alle parole che ha detto la collega Squarzino, ma volevo aggiungere un'osservazione cattiva.

Questo emendamento non è per il rettore, sarebbe troppo semplice, rettore che fra l'altro salutiamo se ci sta ascoltando e che è una persona degna, seria, che ha già manifestato in maniera precisa qualche tempo fa la non disponibilità a candidarsi in politica, nel senso più generale del termine, però rappresenta uno scalino fondamentale, perché nel momento in cui l'ineleggibilità forte è al rettore, giustifica l'ineleggibilità semplice all'incaricato che è uno di quei nomi e cognomi che è magari qualcuno che ha cattedra a Cosenza e incarico ad Aosta, così si giustifica il collegamento. Purtroppo questo l'ho scoperto l'altro ieri, è una delle motivazioni per cui ho fatto un po' di riflessione nelle ultime ore, non sapevo che Robert Louvin avesse un incarico anche nell'Università della Valle d'Aosta. Questo da chi era più informato è stato utilizzato in maniera proditoria per organizzare il "trappolone", che è completo solo se si parte dal rettore... e questo è vergognoso!

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Se mi è consentita una battuta, fra "professori associati" e "consiglieri dissociati" diventa difficile dirimersi in questa giungla di norme e di ineleggibilità!

Ricordo ai colleghi Squarzino e Sandri che la nomina del rettore, a prescindere da chi esso sia, è una nomina politica, dunque è una nomina legata a doppio filo rispetto a quello scenario politico che questa legge vorrebbe tenere discosto dalla politica, sul presupposto che la scelta a questo punto diventa fra la politica fatta in prima persona e non le nomine frutto della politica. Va detto e vanno anche ricordate le dimensioni di questa Regione, nel senso che il docente universitario o il rettore di una università qualsiasi di una Regione come può essere la Lombardia o il Piemonte o il Lazio, sicuramente viene annacquato nella realtà di quelle Regioni; ben diversa è la realtà valdostana per i numeri e per le modalità di nomina.

Manteniamo di conseguenza l'impostazione data all'articolato, respingendo queste proposte modificative.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Per dire perché siamo per questo emendamento. Auspichiamo che il rettore sia nominato dal Consiglio di facoltà e non sia una nomina politica.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 7 del Consigliere Sandri e l'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno", che recitano rispettivamente:

Emendamento

La lettera s) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera j) del comma 2 dell'articolo 2.

Emendamento

La lettera s) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera j) del comma 2 dello stesso articolo.

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 31

Favorevoli: 5

Contrari: 26

Astenuti: 1 (Adriana Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 8 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera t) del comma 1 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera u) del comma 1 dell'articolo 5.

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 30

Favorevoli: 2

Contrari: 28

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 9 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera a) del comma 2 dell'articolo 2 è soppressa e, di conseguenza, la lettera i) del comma 1 dell'articolo 5 è sostituita dalla seguente:

"i) il Sindaco ed il Vicesindaco dei Comuni della Regione;".

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 30

Favorevoli: 2

Contrari: 28

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Emendamento n. 3 del gruppo "Arcobaleno".

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Come dicevo stamani, non credo che dobbiamo penalizzare i dirigenti delle istituzioni scolastiche rendendoli ineleggibili. Tutti noi abbiamo ricevuto un comunicato stampa da parte della "CGIL", che dice: "l'aver compreso fra le figure incompatibili i professori dell'Università della Valle d'Aosta, compresi quelli a contratto e i ricercatori, nonché i dirigenti scolastici che non fanno parte del comparto unico del pubblico impiego, sembra infatti una scelta dettata più dal bisogno di escludere i cittadini dalla vita politica, che non dalla necessità di evitare situazioni di conflitto o sovrapposizioni di ruolo". In particolare, in una realtà di ridotte dimensioni come la Valle d'Aosta, questa proposta sembra più tendere alla conservazione dell'esistente che non alla necessaria apertura a contributi intellettuali e culturali di cui la nostra Regione ha sicuramente bisogno.

Credo che questo Consiglio non possa pretendere e dire che i presidi, i dirigenti scolastici sono considerati ineleggibili, quindi hanno difficoltà enormi ad esercitare il loro elettorato passivo. Non credo che si possa democraticamente esprimere in modo serio questa scelta. Non voglio fare i nomi dei vari presidi, tutti voi li conoscete, credo che sia offensivo nei loro confronti immaginare che possano utilizzare il loro ruolo professionale per farsi dei voti... questo è veramente un giudizio negativo della professionalità dei dirigenti scolastici!

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo tema sollevato dalla collega Squarzino, che è associabile a quello sui ricercatori, è uno di quei casi che, se avessimo avuto tempo di lavorarci meglio, ci avrebbe rappresentato l'assurdità di questa posizione... perché? Perché in questo modo diamo un giudizio negativo di molte istituzioni a livello nazionale ed internazionale, perché un numero significativo di parlamentari italiani e di altri Paesi, di europarlamentari, di membri di governo sono in queste condizioni. È normale che sia così, fra l'altro in Parlamento mi sono tornati in mente alcuni cognomi di rettori: Luigi Berlinguer, Ministro non brillantissimo della Pubblica istruzione, era Rettore dell'Università di Firenze quando è stato eletto in Parlamento.

Ci sono molte testimonianze di come questa cosa non ha alcun senso, anche qui, in Valle d'Aosta, di presidi che hanno avuto un qualche rilievo politico ce ne sono ed è sicuro - e qualcuno, qui, potrebbe testimoniarlo di persona - che non è con l'utilizzo spregiudicato della posizione di preside che si è fatto le preferenze! Questo allora è la testimonianza della "coda di paglia" che sta dietro il gioco delle preferenze che voi - che siete quelli che hanno firmato e che voteranno per questa legge, se non si accettano queste modificazioni - siete abituati a fare. Quello è il vostro tipo di esperienza, sapete bene che se foste in questa posizione usereste quei metodi e vi comportate di conseguenza. Credo che più evidente di così non possa essere dal punto di vista sostanziale; per questo motivo credo che questo sia uno degli elementi fondamentali che avrebbe dovuto dire e che ci potrebbe dire oggi che forse è meglio fermarsi qui e riportare tutto in commissione.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

La lettera d) del comma 2 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera k) del comma 1 dell'articolo 5.

Consiglieri presenti e votanti: 32

Favorevoli: 5

Contrari: 27

Il Consiglio non approva.

Presidente - Emendamento n. 4 del gruppo "Arcobaleno".

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - L'emendamento n. 4 vuole affrontare alla radice la questione degli universitari, di cui già stamani ho parlato, ricordando che il DPR che regolamenta lo stato giuridico degli universitari è chiaro in proposito. Mi chiedo se rimane intatta questa lettera in questo articolo, se questo non diventi una delle eventuali cause di incostituzionalità di questa proposta di legge. Qui ci si preoccupa tanto dell'incostituzionalità delle proposte referendarie, ma in questo caso si sta ledendo in modo profondo un diritto di elettorato passivo dei ricercatori e degli universitari. Credo che qualunque professore universitario potrebbe impugnare questa legge dicendo che in Valle d'Aosta gli è vietato esercitare quanto il DPR 382/80 riconosce, nel senso che...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

... qui ci sono due cose. La prima: il titolare dei contratti di insegnamento, i contrattisti, non hanno diritto all'aspettativa perché sono contratti di 2, 3 o 6 mesi... come fanno ad avere l'aspettativa?... quindi questi non possono chiedere un'aspettativa. La seconda: dal punto di vista sostanziale, tutti i professori collocati in aspettativa, quindi al momento in cui sono dichiarati incompatibili, possono continuare ad esercitare la loro professione... certo, non in modo continuativo, ma possono organizzare, o essere presenti a cicli di conferenze, svolgere lezioni, attività seminariali, anche nell'ambito dei corsi ufficiali di insegnamento, possono fare questo in ambito nazionale... qui, no! Ritengo questa una chiusura cieca al mondo universitario e al mondo della cultura. Pertanto chiediamo che la lett. e) del comma 2 dell'articolo 2 sia soppressa, nel senso che automaticamente sono incompatibili nel momento in cui assumono un incarico a livello di Giunta, di Presidenza del Consiglio, e via dicendo.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

La lettera e) del comma 2 dell'articolo 2 è soppressa.

Consiglieri presenti e votanti: 30

Favorevoli: 5

Contrari: 25

Il Consiglio non approva.

Presidente - Emendamento n. 5 del gruppo "Arcobaleno". Per una cronologia corretta, dopo discuteremo l'emendamento n. 10 del Consigliere Sandri e, successivamente, l'emendamento 4 del collega Frassy e altri.

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Questo è un emendamento in subordine rispetto all'altro, nel senso che nel momento in cui non si vuole eliminare "tout court" l'ineleggibilità, almeno si individua l'incompatibilità però con due novità rispetto alla proposta di legge, cioè che si tolgono i titolari di contratti di insegnamento perché i contrattisti - ripeto - possono essere a tempo determinato per cui non possono chiedere un'aspettativa. In secondo luogo, chiedere che le possibilità di esercitare ancora, seppure in modo saltuario e non continuativo la propria professione all'interno dell'università, così come viene garantita dall'articolo 13 DPR 382/80, sia, anche qui, garantita in modo che si possa continuare ad esercitare queste che possono essere alcune attività sporadiche. Credo che tutti i professionisti continuano, seppure eletti, la loro professionalità; mi chiedo perché qui non è possibile continuare a mantenere un rapporto con il mondo della ricerca, di cui sono espressione e in cui speriamo poi ritornino ad impegnarsi dopo i 5 anni di esercizio dell'attività amministrativa in Consiglio regionale.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Semplicemente, condividendo tutto ciò che è stato dichiarato dalla collega Squarzino, per ritirare l'emendamento n. 10 e identificarlo con l'emendamento da loro presentato, in modo da facilitare i lavori.

Presidente - L'emendamento n. 10 del Consigliere Sandri è ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

La lettera e) del comma 2 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera e) del comma 1 dell'articolo 5.

Pongo in votazione l'emendamento n. 5 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

La lettera e) del comma 2 dell'articolo 2 è così riformulata:

"e) i professori e i ricercatori in ruolo presso l'Università della Valle d'Aosta/Università de la Vallée d'Aoste, ferme restando le possibilità di cui all'articolo 13, comma sesto, del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382;"

ed è spostata dopo la lettera k) del comma 1 dell'articolo 5.

Consiglieri presenti: 31

Votanti: 30

Favorevoli: 5

Contrari: 25

Astenuti: 1 (Adriana Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 4.

Frassy (CdL) - Questo emendamento recepisce una serie di osservazioni che erano state fatte anche in commissione sul fatto che la vita universitaria in Valle d'Aosta non si limita all'Università della Valle d'Aosta, come era formulato l'articolo del testo, ma comprende anche i corsi del Politecnico e quelli inerenti la professione infermieristica; di conseguenza, per equità di trattamento, sono stati inseriti tutti i corsi universitari realizzati in Valle d'Aosta.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Credo che questo emendamento sia ancor più assurdo degli altri. Allora c'è il Poli, che è una sede distaccata del Politecnico di Torino, Scienze infermieristiche, per cui se uno ha una docenza e non è all'interno dell'Università della Valle d'Aosta, è dichiarato ineleggibile! Questa è un'assurdità nell'assurdità, collega Frassy!

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per dichiarazione di voto.

Frassy (CdL) - Vorrei rassicurare i colleghi del gruppo "Arcobaleno", che in questo siamo confortati anche dall'autorevole parere di un docente universitario, personaggio impegnato nella prima linea della politica, Roberto Louvin, che era preoccupato del fatto che questa norma non riguardasse (cito) "i colleghi che insegnano o svolgono attività di ricerca anche nelle sedi distaccate del Politecnico di Torino o dell'Università di Torino, Scienze infermieristiche"; di conseguenza, penso che possiamo confortarla che c'è l'accoglimento di questa volontà.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

La lettera e) del comma 2 dell'articolo 2 è sostituita dalla seguente:

"e) i professori, i ricercatori in ruolo ed i titolari di contratti di insegnamento in corsi universitari realizzati in Valle d'Aosta;".

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 28

Contrari: 5

Il Consiglio approva.

Presidente - Emendamento n. 11 del collega Sandri.

Se non vi sono interventi, pongo in votazione l'emendamento 11 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera g) del comma 2 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera k) del comma 1 dell'articolo 5.

Consiglieri presenti: 31

Votanti: 28

Favorevoli: 2

Contrari: 26

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Emendamento n. 12 del collega Sandri.

Se non vi sono interventi, pongo in votazione l'emendamento 12 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera h) del comma 2 dell'articolo 2 è spostata dopo la lettera k) del comma 1 dell'articolo 5.

Consiglieri presenti: 31

Votanti: 28

Favorevoli: 2

Contrari: 26

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 5.

Frassy (CdL) - Nella riformulazione del testo di commissione non erano state aggiornate le lettere di riferimento e qui vengono aggiornate.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

Alla lettera i) del comma 2 dell'articolo 2 le parole "lettera n)" sono sostituite dalle parole "lettera o)".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2 nel testo così emendato:

Articolo 2

(Cause di ineleggibilità alla carica di consigliere regionale)

1. Non sono eleggibili alla carica di consigliere regionale:

a) i membri del Governo della Repubblica, i viceministri, i sottosegretari di Stato ed i commissari straordinari del Governo;

b) il presidente della Commissione di coordinamento della Valle d'Aosta;

c) i capi di dipartimento e i segretari generali dei Ministeri, il capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza e i suoi vicedirettori, nonché gli ispettori generali di pubblica sicurezza che prestano servizio presso il Ministero dell'Interno, i capi degli uffici di diretta collaborazione dei ministri, dei viceministri e dei sottosegretari di Stato;

d) i membri della Commissione dell'Unione europea;

e) i magistrati aventi giurisdizione nella Regione, ivi compresi quelli onorari; sono esclusi i magistrati in servizio presso uffici giudiziari aventi competenza sull'intero territorio nazionale e i componenti delle Commissioni tributarie;

f) gli ufficiali generali e gli ufficiali superiori delle forze armate la circoscrizione del cui comando territoriale comprenda anche solo parte del territorio della Regione o sia in esso compresa;

g) il questore e i funzionari di pubblica sicurezza che esercitano le loro funzioni nella Regione;

h) il presidente e il commissario di uffici, enti, agenzie e aziende statali aventi competenza nel territorio della Regione;

i) il presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.), di cui alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 26 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Abrogazione della legge regionale 27 dicembre 1991, n. 85);

j) il presidente della Camera valdostana delle imprese e delle professioni - Chambre valdôtaine des entreprises et des activités liberales, di seguito denominata Chambre, di cui alla legge regionale 20 maggio 2002, n. 7 (Riordino dei servizi camerali della Valle d'Aosta);

k) il segretario generale della Regione, i dirigenti regionali con incarico di primo livello e i segretari particolari di cui all'articolo 35 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45 (Riforma dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta e revisione della disciplina del personale);

l) i membri della Commissione regionale per i procedimenti referendari e di iniziativa popolare di cui all'articolo 40 della legge regionale 25 giugno 2003, n. 19 (Disciplina dell'iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo, ai sensi dell'articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale);

m) i componenti dell'Autorità di vigilanza istituita dalla legge regionale 19 maggio 2005, n. 10 (Disposizioni in materia di controllo sulla gestione finanziaria ed istituzione della relativa Autorità di vigilanza);

n) il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione;

o) il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori delle società partecipate dalla Regione, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende da essa dipendenti, e il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori delle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile;

p) il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori delle società partecipate dallo Stato operanti sul territorio regionale;

q) il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori nominati o designati dalla Regione, o dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende da essa dipendenti, nonché dalle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, in consorzi, cooperative, società cooperative, associazioni, fondazioni, enti ed istituti le cui entrate ovvero i cui ricavi o valore della produzione dell'ultimo bilancio approvato siano superiori a 500.000 euro, ed in istituti di credito;

r) il legale rappresentante e i direttori di struttura sanitaria o socio-sanitaria privata che intrattenga rapporti contrattuali con l'Azienda regionale USL della Valle d'Aosta;

s) il rettore dell'Università della Valle d'Aosta/Université de la Vallée d'Aoste;

t) gli editori e i direttori di testate giornalistiche, escluse quelle politiche e sindacali, e radiotelevisive le quali abbiano percepito contributi regionali o abbiano convenzioni in essere con la Regione nei 12 mesi che precedono la scadenza naturale della legislatura.

2. Non sono altresì eleggibili:

a) il sindaco ed il vice-sindaco dei Comuni della Regione con popolazione superiore a 3.000 abitanti, calcolati al 31 dicembre dell'anno antecedente quello che precede la data delle elezioni;

b) gli ecclesiastici e i ministri di culto che hanno giurisdizione e cura di anime nella Regione e coloro che ne fanno ordinariamente le veci;

c) i dipendenti del comparto unico regionale appartenenti alla qualifica dirigenziale, fatto salvo quanto previsto al comma 1, lettera k);

d) i dirigenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado ed educative dipendenti dalla Regione, nonché i dirigenti dell'Università della Valle d'Aosta/Université de la Vallée d'Aoste;

e) i professori, i ricercatori in ruolo ed i titolari di contratti di insegnamento in corsi universitari realizzati in Valle d'Aosta;

f) i dipendenti che ricoprono incarichi, anche vicari, di direzione di uffici, enti, agenzie e aziende statali aventi competenza nel territorio della Regione;

g) i componenti del Co.Re.Com.;

h) i componenti della Giunta e del Consiglio della Chambre;

i) i dirigenti degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione, fatto salvo quanto previsto all'articolo 5, comma 1, lettera p);

j) i dirigenti delle società partecipate dalla Regione, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende da essa dipendenti, e i dirigenti delle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile.

3. Non è inoltre eleggibile chi ricopre o abbia ricoperto la funzione di difensore civico nella Regione.

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 3 vi è l'emendamento n. 1 del Consigliere Praduroux.

La parola al Consigliere Praduroux.

Praduroux (UV) - Ho consegnato prima uno scritto, dicendo che ritiro l'emendamento.

Presidente - L'emendamento proposto dal Consigliere Praduroux è ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 3, le parole "sei mesi" sono sostituite dalle seguenti: "quattro mesi".

Pongo in votazione l'articolo 3:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Vi chiedo un attimo di pazienza, devo chiedere di resettare il computer... mi date un attimo per lo spegnimento e la riaccensione dell'impianto?

Il Consiglio è sospeso 5 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,04 alle ore 16,07.

Presidente - Riprendiamo i lavori. All'articolo 4 vi è l'emendamento n. 20 del collega Sandri.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo articolo, contrariamente a quanto pensa o fa finta di pensare il Capogruppo dell'"UV", Vicquéry, è un articolo desueto, vecchio, arcaico, perché si riferisce a una situazione in cui l'USL della Valle d'Aosta non solo non era un'azienda, com'è oggi, azienda regionale USL, ma era un'articolazione degli enti locali, Vicquéry se lo ricorderà perché ne era stato Presidente ed era incompatibile... l'USL della Valle d'Aosta era l'espressione delle competenze comunali in materia, quindi c'era l'assemblea dei rappresentanti dei Comuni che eleggevano un direttivo che eleggeva un Presidente e il comitato di gestione.

All'epoca, nel 1995, aveva un senso avere un certo tipo di atteggiamento, lo è molto meno oggi in cui questa azienda da un punto di vista oggettivo non è come in Italia spesso ricettacolo di politici arrivati primi esclusi nelle varie competizioni elettorali, ma ha visto consolidarsi nel bene o nel male, sull'efficacia ed efficienza di questo "team" ognuno avrà la propria opinione, però non si può dire che sono 3 personalità che vengono dalla politica o che abbiano testimoniato volontà di fare politica. Sono dei tecnici che arrivano da carriere direttive mediamente dell'Amministrazione regionale o della stessa sanità, per cui credo che nella forma, nella teoria e nella sostanza sia un elemento esagerato che rientra in quella revisione critica che vorrei che fosse fatta della legge, in modo che fossero identificati con certezza quei pochi, mirati, importanti punti su cui c'è il rischio di inquinamento del processo elettorale di scelta da parte dei cittadini, evitando di fare di tutta l'erba un fascio, con il rischio di inficiare il valore della legge.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 20 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

L'articolo 4 è abrogato.

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 29

Favorevoli: 1

Contrari: 28

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 5 vi sono gli emendamenti n. 13, n. 14 e n. 15 del collega Sandri, gli emendamenti n. 6, n. 7, n. 8 e n. 9 del Consigliere Frassy e altri, l'emendamento n. 16 del Consigliere Sandri, l'emendamento n. 10 del Consigliere Frassy, e gli emendamenti n. 11 e n. 12 del Consigliere Frassy.

La parola al Consigliere Sandri sull'emendamento n. 13.

Sandri (GV-DS-PSE) - È quasi un problema di tecnica legislativa; ho notato come sulle incompatibilità la proposta di legge della Provincia di Bolzano, firmata dalla maggioranza e dalla Giunta di quella provincia cominciava l'elenco con il Capo dello Stato. Non so se la cosa tecnicamente è possibile, ma se l'hanno messa mi sarebbe piaciuto capire se aveva senso o meno metterla, quindi ho proposto l'emendamento. È più un lavoro di commissione che d'aula.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento 13 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 5 è aggiunta la seguente lettera:

"a) bis Capo dello Stato".

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 31

Favorevoli: 2

Contrari: 29

Astenuti: 2 (Bortot, Squarzino Secondina)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri sull'emendamento n. 14.

Sandri (GV-DS-PSE) - Con la stessa motivazione di prima, ho notato che - sempre in questo progetto di legge - era previsto il componente del Consiglio di Stato, che invece nella nostra bozza non c'era, per cui ho inteso riproporre questa fattispecie se poteva rientrare in qualcosa di utile per i lavori del Consiglio.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 14 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 5 è aggiunta la seguente lettera:

"d) bis componente del Consiglio di Stato;".

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 29

Favorevoli: 2

Contrari: 27

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri sull'emendamento n. 15.

Sandri (GV-DS-PSE) - Sul problema delle scuole paritarie, francamente già si possono avere dubbi sulla questione scolastica più generale, ma io, ancora di più, ce l'ho sulle scuole paritarie, perché non mi sembra che in Valle d'Aosta il Collegio S. Giuseppe possa spaventare la "CdL" piuttosto che il Liceo linguistico di Courmayeur spaventare l'amico Cesal.

Ritengo opportuno evitare che ci sia questo tipo di incompatibilità, perché mi sembra che siano delle posizioni del tutto marginali che rischiano di offuscare e annebbiare l'obiettivo centrale di questa legge, dare delle risposte certe sui grandi temi dell'ineleggibilità e dell'incompatibilità.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento 15 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera m) del comma 1 dell'articolo 5 è abrogata.

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 29

Favorevoli: 2

Contrari: 27

Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 6.

Frassy (CdL) - Anche qui, è una questione lessicale, non sostanziale, nel senso che gli organi di revisione contabile comunque denominati vengono ridefiniti in controllo e di revisione contabile.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 6 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

La lettera n) del comma 1 dell'articolo 5 è sostituita dalla seguente:

"n) componente degli organi di amministrazione, di controllo e di revisione contabile degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 7.

Frassy (CdL) - In questa lettera vengono inclusi perché erano rimasti fuori dall'incompatibilità pur essendo stati considerati nell'ineleggibilità per quanto riguardava le cariche esecutive degli organi di amministrazione le società controllate, quelle ai sensi del 2359 Codice civile, per intenderci quelle che sono indirettamente partecipate dalla Regione tramite "Finaosta" o altre società controllate.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 7 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

Dopo la lettera n) del comma 1 dell'articolo 5 è inserita la seguente:

"nbis) componente degli organi di amministrazione, di controllo e di revisione contabile delle società partecipate dalla Regione, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie e dalle aziende dipendenti dalla Regione, nonché delle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 8.

Frassy (CdL) - Anche in questo caso è una precisazione terminologica, nel senso che viene individuata una distinzione fra area sanitaria e sociosanitaria, dunque costituiscono 2 voci distinte, e viene precisata come area sanitaria e non come "sanitari", in quanto rientrano tutte le professioni del comparto.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 8 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

La lettera o) del comma 1 dell'articolo 5 è sostituita dalla seguente:

"o) dirigente dell'area sanitaria dell'Azienda regionale USL della Valle d'Aosta e dirigente sanitario di struttura sanitaria o socio-sanitaria privata che intrattenga rapporti contrattuali con l'Azienda USL stessa;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione dell'emendamento n. 9.

Frassy (CdL) - In analogia all'emendamento n. 2 vengono introdotti gli enti e gli istituti.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 9 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

La lettera s) del comma 1 dell'articolo 5 è sostituita dalla seguente:

"s) i soggetti nominati o designati dalla Regione, o dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende da essa dipendenti, nonché dalle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, negli organi di amministrazione, di controllo e di revisione contabile di consorzi, cooperative, società cooperative, associazioni, fondazioni, enti ed istituti le cui entrate ovvero i cui ricavi o valore della produzione dell'ultimo bilancio approvato siano superiori a 500.000 euro, ed in istituti di credito;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri sull'emendamento n. 16.

Sandri (GV-DS-PSE) - Ho visto l'emendamento n. 10 del collega Frassy che ha leggermente migliorato il testo che "suonava" così: "abbiano ricevuto invano notificazione delle cartelle di pagamento da parte dei concessionari la riscossione...", ed ho l'impressione che, proprio per la complessità della situazione ormai erariale a cui ci troviamo di fronte, che va dai bolli auto a tante altre cose del genere, questa norma rischi di essere una complicazione, senza peraltro identificare un vero rischio di inquinamento dei rapporti con la Regione. Pertanto, a mio avviso, sarebbe più corretto precisare che coloro che hanno un debito liquido ed esigibile verso la Regione e che siano stati legalmente messi in mora, è palese che debbano rientrare in questa fattispecie, ma non mi sembra logico per coloro che, come recita anche l'emendamento della maggioranza che dice: "che abbiano ricevuto notificazione delle cartelle di pagamento e non abbiano ottemperato al pagamento del debito"... è troppo generica, e rischia di provocare delle confusioni su importi che mediamente sono di scarsissimo rilievo, per cui ritengo opportuna una puntualizzazione sulla parte del debito e della messa in mora.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Chiedo una sospensione per fare una verifica su questo emendamento con i sottoscrittori della proposta di legge.

Presidente - Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,26 alle ore 16,37.

Siamo in condizioni di riprendere? Siamo all'emendamento n. 16 del collega Sandri.

La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Dopo aver fatto un approfondimento sulla materia affrontata dalla lettera u) che veniva riformulata anche con l'emendamento 10 dei presentatori della proposta di legge, riteniamo che sia accoglibile l'emendamento proposto dal collega Sandri; di conseguenza, ritiriamo l'emendamento n. 10.

Presidente - L'emendamento n. 10 del collega Frassy viene ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

La lettera u) del comma 1 dell'articolo 5 è sostituita dalla seguente:

"u) coloro che, avendo un debito liquido ed esigibile verso la Regione, sono stati legalmente messi in mora ovvero, avendo un debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi della Regione, abbiano ricevuto notificazione di una cartella di pagamento da parte del concessionario della riscossione e non abbiano ottemperato al pagamento del debito;".

Pongo in votazione l'emendamento n. 16 del collega Sandri, che recita:

Emendamento

La lettera u) del comma 1 dell'articolo 5 è sostituita dal seguente:

"u) coloro che avendo un debito liquido ed esigibile verso la Regione, sono stati legalmente messi in mora;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy per l'illustrazione dell'emendamento n. 11.

Frassy (CdL) - Illustro sia l'emendamento n. 11 che il n. 12, perché si riferiscono alle medesime fattispecie, anche se sono stati divisi per chiarezza in 2 distinte lettere.

Siamo in quella situazione cosiddetta "di conflitto di interessi" che, per un gioco bizzarro della trascrizione dalle bozze al testo depositato, era rimasta nel computer. È una norma che si ritrova in tutte le leggi che riguardano l'incompatibilità e fa riferimento a coloro che abbiano servizi, somministrazioni, appalti o incarichi professionali che, nel momento in cui vengono eletti, diventano incompatibili rispetto ai servizi, gli incarichi e gli appalti che hanno nei confronti dell'Amministrazione e devono optare fra la carica elettiva o se intendono proseguire l'appalto o il servizio rinunciare alla carica.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 11 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

Dopo la lettera u) del comma 1 dell'articolo 5 è aggiunta la seguente:

"ubis) colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, somministrazioni o appalti nell'interesse della Regione;".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 12 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

Dopo la lettera ubis) del comma 1 dell'articolo 5 è aggiunta la seguente:

"uter) i titolari di incarichi conferiti ai sensi delle leggi regionali 20 giugno 1996, n. 12 (Legge regionale in materia di lavori pubblici), e 28 aprile 1998, n. 18 (Norme per il conferimento di incarichi a soggetti esterni all'Amministrazione regionale, per la costituzione di organi collegiali non permanenti, per l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni pubbliche e per azioni promozionali e pubblicitarie), nonché i titolari di incarichi per assistenza fiscale, legale e patrocinio.".

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 5 nel testo così emendato:

Articolo 5

(Cause di incompatibilità con la carica di consigliere regionale)

1. Non sono compatibili con la carica di consigliere regionale le seguenti cariche, qualifiche, posizioni ed uffici:

a) membro di una delle Camere;

b) membro di un altro Consiglio regionale;

c) membro del Parlamento europeo;

d) giudice della Corte costituzionale;

e) membro del Consiglio superiore della magistratura;

f) membro del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro;

g) presidente o assessore di altra Regione o provincia autonoma;

h) presidente o assessore o consigliere provinciale;

i) sindaco o vice-sindaco dei Comuni della Regione con popolazione fino a 3.000 abitanti, calcolati al 31 dicembre dell'anno antecedente quello che precede la data delle elezioni;

j) assessore e consigliere di un Comune della Regione;

k) dipendente del comparto unico regionale non appartenente alla qualifica dirigenziale;

l) docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado ed educative dipendenti dalla Regione;

m) amministratore, comunque denominato, delle scuole paritarie presenti nel territorio della Regione;

n) componente degli organi di amministrazione, di controllo e di revisione contabile degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione;

o) componente degli organi di amministrazione, di controllo e di revisione contabile delle società partecipate dalla Regione, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie e dalle aziende dipendenti dalla Regione, nonché delle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile;

p) dirigente dell'area sanitaria dell'Azienda regionale USL della Valle d'Aosta e dirigente sanitario di struttura sanitaria o socio-sanitaria privata che intrattenga rapporti contrattuali con l'Azienda USL stessa;

q) coloro che, per fatti compiuti allorché erano amministratori o dipendenti della Regione, sono stati, con sentenza passata in giudicato, dichiarati responsabili verso la Regione e non hanno ancora estinto il debito;

r) presidente delle Associazioni Pro Loco della Valle d'Aosta, costituite ai sensi dell'articolo 29 della legge regionale 15 maggio 2001, n. 6 (Riforma dell'organizzazione turistica regionale. Modificazioni alla legge regionale 7 giugno 1999, n. 12 (Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale) e abrogazione delle leggi regionali 29 gennaio 1987, n. 9, 17 febbraio 1989, n. 14, 2 marzo 1992, n. 4, 24 giugno 1992, n. 33, 12 gennaio 1994, n. 1 e 28 luglio 1994, n. 35);

s) presidente della Consulta regionale per la condizione femminile della Valle d'Aosta;

t) i soggetti nominati o designati dalla Regione, o dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende da essa dipendenti, nonché dalle società da essi controllate o ad essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, negli organi di amministrazione, di controllo e di revisione contabile di consorzi, cooperative, società cooperative, associazioni, fondazioni, enti ed istituti le cui entrate ovvero i cui ricavi o valore della produzione dell'ultimo bilancio approvato siano superiori a 500.000 euro, ed in istituti di credito;

u) coloro che hanno lite pendente con la Regione in quanto parte in un procedimento conseguente o promosso a seguito di un giudizio definito con sentenza passata in giudicato;

v) coloro che, avendo un debito liquido ed esigibile verso la Regione, sono stati legalmente messi in mora;

w) colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, somministrazioni o appalti nell'interesse della Regione;

x ) i titolari di incarichi conferiti ai sensi delle leggi regionali 20 giugno 1996, n. 12 (Legge regionale in materia di lavori pubblici), e 28 aprile 1998, n. 18 (Norme per il conferimento di incarichi a soggetti esterni all'Amministrazione regionale, per la costituzione di organi collegiali non permanenti, per l'organizzazione e la partecipazione a manifestazioni pubbliche e per azioni promozionali e pubblicitarie), nonché i titolari di incarichi per assistenza fiscale, legale e patrocinio;

y) coloro che, nel corso del mandato, vengono a trovarsi in una condizione di ineleggibilità prevista all'articolo 2.

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 6 vi sono gli emendamenti n. 13 del collega Frassy e l'emendamento n. 6 del gruppo "Arcobaleno".

La parola al Consigliere Frassy sull'emendamento n. 13.

Frassy (CdL) - Dopo aver regolamentato all'articolo 2 le cause di ineleggibilità e all'articolo 5 le cause di incompatibilità, vengono individuate, con l'articolo 6 così riscritto, le esimenti e sono le 2 lettere a) e b) che si riferiscono: la prima, a tutte quelle situazioni che per legge regionale comportano la partecipazione di consiglieri regionali in enti, aziende e, di conseguenza, ci sarebbe un conflitto fra le norme e, nell'auspicata ipotesi che queste norme un domani possano essere oggetto di un ripensamento, con questa norma oggi vengono salvaguardate. L'esempio può essere "Finbard", l'Università della Valle d'Aosta e altri ancora dove la presenza del consigliere in quella situazione è prevista e sancita non in virtù di una nomina amministrativa, ma di un obbligo di legge. La lettera b) consente al consigliere regionale di essere cittadino come tutti gli altri, ossia di far valere i propri diritti in un ipotetico procedimento civile o amministrativo che veda come controparte l'Amministrazione regionale, pensiamo a situazioni di risarcimento danni per questioni inerenti la fauna o altre situazioni che si possono creare in rapporti di tipo privatistico. La lettera b) va letta con la consapevolezza che, una volta che il contenzioso si dovesse concludere con un esito sfavorevole, ovviamente il consigliere ha l'obbligo di ottemperare al risultato del procedimento civile amministrativo, pena la situazione di ineleggibilità che diventa incompatibilità dal momento in cui è eletto e dunque deve optare, pena la decadenza stessa.

Penso che questo emendamento recepisca e dia applicazione anche all'emendamento n. 6 dei colleghi del gruppo "Arcobaleno", i quali sono invitati a ritirarlo, perché riteniamo che la riscrittura di questo emendamento dia soddisfazione anche alla loro impostazione.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo articolo, così come è scritto dall'emendamento n. 13, a mio parere contiene una grave violazione della dignità del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale è basato su ruoli differenti fra chi sta al Governo e chi sta da questa parte, che teoricamente indipendentemente dall'essere in maggioranza o all'opposizione dovrebbe avere un ruolo non solo di proposizione legislativa e in questa legislatura fra l'altro ce n'è stata abbastanza, ma anche di controllo sulla attività dell'Esecutivo.

È evidente che le posizioni per cui un consigliere viene messo alla "Fondazione Grand Paradis" piuttosto che all'Associazione "Forte di Bard", piuttosto che all'Università della Valle d'Aosta comporta una grave commistione di ruoli, quindi c'è questa palese violazione della natura intrinseca di questo Consiglio... ancora peggio quando questa persona è il Presidente della Regione... È stata fonte di discussioni infinite in questo Consiglio e lo stesso Presidente lo ha ammesso, ieri, parlando dell'università: "io che c'entro con l'università, dovreste parlare con il rettore...". In effetti il Presidente della Regione non dovrebbe essere il Presidente dell'università e sono queste commistioni che portano poi agli errori... Che poi possa avere un senso nella fase iniziale, non ho alcun dubbio, credo che da questo punto di vista sia stato utile che l'università sia nata in quel modo; oggi, però, è tempo che queste sovrapposizioni si sciolgano, quindi sono assolutamente contrario alla lettera a) di questo comma, perché identifica una commistione di poteri grave dal punto di vista pratico e politico.

C'è un'ulteriore preoccupazione che mi porta a dare un dato negativo su questa lettera: sono i rapporti di forza all'interno della maggioranza, perché in una maggioranza di 22-23 consiglieri in cui già 8 sono in Giunta e che sono quasi la metà della maggioranza, aggiungendo 3-4 consiglieri a cui si dà il contentino di essere rappresentati in queste società, quindi di fare punto di riferimento all'Associazione "Forte di Bard"... è chiaro che a quel punto, nella maggioranza, non c'è più alcun meccanismo di perequazione, ma c'è una Giunta che comanda in modo blindato la propria maggioranza, invertendo i ruoli perché dovrebbero essere i consiglieri di maggioranza che controllano la Giunta per evitare che facciano degli errori, poiché il controllo non è solo un mettersi di traverso, ma è anche un dire: "stai attento, perché lì stai facendo un errore, per il bene della maggioranza"... ma questo è un concetto troppo difficile, non insisto, tanto non capireste!

Un ultimo dato importante è quello della pratica che è stata conseguente a tutto ciò. Prendo solo a riferimento l'Associazione "Forte di Bard", non so se il Presidente Caveri sia stato ispiratore delle assunzioni al Forte di Bard, ma di certo la diceria in giro per la Valle che quelle assunzioni non sono state fatte in base alla validità dei curricula, ma ad altri criteri che non sono quelli delle competenze, è palesemente un dato che deve far riflettere su questo tipo di organizzazione della nostra Regione.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 13 del collega Frassy, che recita:

Emendamento

L'articolo 6 è soppresso e sostituito dal seguente:

"Articolo 6

(Esimenti dalle cause di ineleggibilità e incompatibilità)

1. Non costituiscono causa di ineleggibilità o di incompatibilità:

a) gli incarichi e le funzioni conferiti, in base a disposizioni legislative, a consiglieri o assessori regionali in connessione con il mandato elettivo;

b) l'essere parte attiva in un procedimento civile o amministrativo.".

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Credo che l'emendamento n. 6 del gruppo "Arcobaleno" decada; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 6 è così riformulato:

"1. L'incompatibilità di cui all'articolo 5, comma 1, lettere t) e u), non si applica in caso di pendenza di una lite tributaria o per debiti tributari.".

Pongo in votazione l'articolo 6 nel testo così emendato:

Articolo 6

(Esimenti dalle cause di ineleggibilità e incompatibilità)

1. Non costituiscono causa di ineleggibilità o di incompatibilità:

a) gli incarichi e le funzioni conferiti, in base a disposizioni legislative, a consiglieri o assessori regionali in connessione con il mandato elettivo;

b) l'essere parte attiva in un procedimento civile o amministrativo.

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 8:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 9:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Emendamento n. 8 del gruppo "Arcobaleno"...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

Presidente - È stato ritirato? Ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Dopo l'articolo 9 è inserito il seguente:

"Art. 9bis

(Elenco)

1. Non oltre sette mesi prima della scadenza naturale della legislatura, la competente struttura regionale predispone l'elenco degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione, delle società partecipate o controllate dalla Regione o ad esse collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile. Tale elenco è pubblicato sul sito Internet della Regione.".

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 10:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 11:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 12 vi sono 2 emendamenti, l'emendamento n. 17 del Consigliere Sandri e l'emendamento n. 7 del gruppo "Arcobaleno".

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - La questione dei sindaci è una questione complessa, che ha avuto svariate evoluzioni nel corso della preparazione del progetto di legge, del lavoro in commissione e, ancora oggi, prima si erano dichiarati tutti ineleggibili, poi... solo sopra i 3.000... insomma, ci sono state tutta una serie di questioni.

Sarebbe interessante capire se avete il coraggio di applicare la norma che avete deciso a partire dalle prossime elezioni comunali e quindi dalle prossime elezioni regionali. Se siete così convinti che i sindaci devono essere trattati come avete deciso di trattarli, abbiate almeno il coraggio di farlo da subito. Questo rientra in quella politica dei nomi e dei cognomi dei sindaci dei paesi più grossi, di quelli che possono essere dei concorrenti pericolosi e temibili, soprattutto per il partito di maggioranza relativa, quindi un caso più chiaro di questo di tentativo di condizionare il risultato, non per rispetto al cittadino, ma per rispetto alle proprie possibilità di essere rieletti in Consiglio regionale, credo che non ci sia, per cui credo che voi dobbiate avere la correttezza di togliere questa norma transitoria e di andare dai vostri ex colleghi, perché molti di voi sono stati dei sindaci, a dire: "da adesso in avanti vi trattiamo in questa maniera".

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Già stamani, nel presentare la legge, avevamo sottolineato come non capissimo questa norma transitoria, nel senso che c'era tutta una rigidità rispetto ad alcune categorie e rispetto alla categoria dei politici amministratori; invece, apparentemente si manda un messaggio nel dire: "fate attenzione che la nostra intenzione come legislatori è quella di non rendervi più eleggibili, però se state buoni, mettendoci d'accordo, vediamo di modificare questa legge", perché non si capisce il motivo per cui si decide che i sindaci sono ineleggibili e poi contemporaneamente si dice che questa norma non parte adesso con le elezioni del 2008. Avrei preferito che si dicesse per tutti: tutte le cause di ineleggibilità e di incompatibilità di cui alla presente legge entreranno in vigore solo a partire dal 2013... sarebbe stato molto più corretto e serio!

Presidente - Pongo congiuntamente in votazione i 2 emendamenti... l'emendamento n. 17 del Consigliere Sandri e l'emendamento n. 7 del gruppo "Arcobaleno", che si equivalgono, ed il cui testo è il seguente:

Emendamento

Il comma 3 dell'articolo 12 è soppresso.

Consiglieri presenti e votanti: 35

Favorevoli: 5

Contrari: 30

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 12:

Consiglieri presenti e votanti: 35

Favorevoli: 30

Contrari: 5

Il Consiglio approva.

Presidente - Emendamenti n. 18 e n. 19 del Consigliere Sandri.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo è un emendamento a tutti noi, me compreso. Credo che nella tecnica legislativa di questo Consiglio sarebbe opportuno che d'ora in poi cambiassimo stile e, là dove ci sono cariche che si riferiscono a delle funzioni, si può tenere il sostantivo generalmente di sesso maschile che indica una determinata funzione, ma quando si identificano le persone, elettrice ed elettore, elettrici ed elettori, candidata e candidato, candidate e candidati, sarebbe opportuno evidenziare che abbiamo coscienza dell'importanza di essere precisi nella determinazione dei generi all'interno del nostro apparato legislativo, per cui sostituire alle parole singole come adesso, candidato o elettore, quella omnicomprensiva che indichi i 2 generi. Credo che questo sia un modo per interiorizzare la complessità del mondo moderno e la necessità di rendere attuato un articolo della Carta costituzionale che non ci devono essere differenze di genere ad ostacolare l'attività delle persone.

L'articolo 3 recita che tutti i cittadini hanno pari dignità, credo che essendo 2 i generi, debbano avere pari dignità anche nell'impianto legislativo e credo che la discussione sulle "quote rosa" abbia portato a questa coscienza e che almeno questo possa essere un risultato positivo. Lo presento oggi, spero che possa rappresentare, al di là della votazione che ci sarà oggi, in quest'aula, un momento di riflessione per la Giunta regionale che è quella che produce più attività legislativa e per tutti coloro che si predispongono a futuri progetti di legge, perché credo che questo sia un modo per prendere coscienza di questa cosa e da parte di un'assemblea che in questo momento vede un genere nettamente sopradimensionato rispetto all'altro, potrebbe essere un segnale della volontà di cambiare.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Sono contenta che si ponga questo problema e lo si ponga in una legge che veramente si rivolge a tutti i cittadini, maschi e femmine, come elettori ed elettrici. Ricordo solo che il 2007 è l'anno europeo delle pari opportunità, ricordo che la Giunta ha stanziato dei finanziamenti, proprio perché ci siano questi progetti rispetto alla promozione delle pari opportunità in tutti i settori della vita amministrativa, sociale, politica e culturale, e credo che dare un segno preciso di pari opportunità che non costa neanche un centesimo di euro, credo sia un metodo intelligente e costruttivo per dare il proprio sostegno sostanziale alla filosofia e alle finalità che sono sottese e agli obiettivi individuati per l'anno delle pari opportunità. Ritengo che questo, là dove si possono ottenere gli stessi risultati senza spendere risorse pubbliche, sia estremamente utile.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 18 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

Le espressioni "candidato" e "candidati", ovunque ricorrano nel testo della Proposta di Legge, sono sostituite rispettivamente da "candidata/candidato" e "candidate/candidati", comprensive degli articoli o delle preposizioni articolate necessari nel contesto.

Consiglieri presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 11

Contrari: 2

Astenuti: 22 (Caveri, Cesal, Comé, Ferraris, Fey, Frassy, Isabellon, La Torre, Lanièce, Lattanzi, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Ottoz, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Vicquéry, Viérin Marco)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina sull'emendamento n. 19.

Squarzino (Arc-VA) - Sono rimasta esterrefatta di fronte alla votazione precedente per un motivo di metodo, nel senso che nel corso della votazione i colori sono cambiati, sembrava che fosse passato uno "tzunami"... prima un colore, poi un altro, poi cambiate ancora! Già questo modo di non definire come deve essere un voto e aspettare che qualcuno decida per altri, credo che sia un modo poco rispettoso dei consiglieri e anche un metodo che in genere lei non adotta, Presidente; questa volta lei mi è sembrato accogliere questa ondata di pareri che cambiano dal punto di vista del metodo.

Dal punto di vista dei contenuti io credo che dopo questa votazione nessuno di coloro che non ha appoggiato questa scelta semantica, che è anche una scelta di contenuto, possa - anche se tutti possono cambiare idea, vediamo delle cose folli qui - presentarsi a delle riunioni in cui si parla di pari opportunità, in Giunta finanziare progetti europei sulle pari opportunità, sostenere degli uffici regionali in cui ci sono consiglieri delle pari opportunità, io credo che ci sia una discrasia, una lettura "schizofrenica", là dove siamo obbligati, perché l'UE ci dà i soldi solo se noi mettiamo anche progetti che riguardano le pari opportunità, di fronte al fatto che ci sono dei soldi... allora, lì, siamo tutti per le pari opportunità e diventa importantissimo essere presenti in tutte queste riunioni, manifestazioni, conferenze stampa e metterlo anche sul sito della Regione, perché là ci sono i soldi! Invece, qui, dove si tratta di riconoscere dal punto di vista semantico non si fa nulla, ma Pirandello ci ha insegnato che forme e contenuto non sono così inscindibili, quindi qui dove dal punto di vista... signor Presidente, mi rivolgo ai colleghi, perché dal banco della Giunta sento provenire una serie di osservazioni irrispettose!

Dicevo: dal punto di vista semantico la cosa non è indifferente. Non si può continuare a voler apparire come i "paladini" delle pari opportunità e quando è possibile farlo si rifiuta. Ringrazio le colleghe Consigliere che hanno capito questa esigenza e spero che quando ci saranno più donne in questo Consiglio, forse questa sensibilità sarà maggiore! Questo mi dimostra, ancora una volta, che se non ci sono più donne là dove si prendono le decisioni, anche queste decisioni le più banali e le più periferiche all'interno di un disegno di legge così importanti, non vengono prese, rispettando i dettati della CE.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Io invece volevo fare due ringraziamenti: uno, serio, nel senso che ci sono stati una serie di colleghi e colleghe che hanno voluto dare il loro appoggio a questo emendamento e credo che sia stata una cosa molto gradita, perché in un clima così complicato in cui un certo "populismo", una certa deriva populista e demagogica, come citava bene il Consigliere Frassy stamani richiamando un mio vecchio scritto, ha avuto un'estrinsecazione molto piacevole dal punto di vista tecnico, perché abbiamo potuto assistervi in presa diretta... e un ringraziamento un po' meno serio a quelli che non hanno voluto votare questo emendamento, perché ci ha permesso di avere un'ulteriore prova, se ce ne mancava, che non avete capito cos'è la società fuori. Siete arroccati qua dentro a difendere dei privilegi, un mondo che non c'è più e che vi spazzerà via indipendentemente dalle idee politiche. Vi faccio un esempio. Nel febbraio 1987, 20 anni fa, in quest'aula si dibatteva un problema simile, che era la richiesta da parte del Consigliere regionale di "Nuova Sinistra" della Valle d'Aosta di poter aprire il Corpo forestale della Valle d'Aosta alle donne. Non vi dico cosa dissero i rappresentanti della "DC", "UV"... e ci fu talmente un'esagerazione, un po' come state facendo adesso in termini di calore, che un noto Presidente della Regione dell'epoca - all'epoca si chiamava Presidente della Giunta - talmente infervorato dal contestare questa idea così rivoluzionaria di voler le donne in Forestale, si fece scappare la famosa espressione: "le nom et le cognom"...

Credo che la storia abbia fatto giustizia di questa cosa in pochissimi mesi... nemmeno un anno dopo fu approvata la legge e oggi, che ci siano delle donne in Forestale, non stupisce più nessuno. Vi garantisco che fra pochissimo tempo il fatto di parlare di "candidata" e "candidato", di "elettrice" e di "elettore" sarà un fatto comune di cui voi prenderete atto. Avete perso una buona occasione di dimostrare gratuitamente, come diceva la collega Squarzino, di aver capito che il mondo sta andando in una direzione diversa. Siete lontani dalla realtà, siete lontani dall'Europa, siete lontani da quest'anno del 2007... penso che sarete anche lontani dalle vostre elettrici e dai vostri elettori!

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Pensavo di non intervenire in questa fase di discussione della legge elettorale, ma visto che la collega Squarzino mi ha tirato per i capelli, perché era chiaro nel riferimento insinuoso o insinuante, a seconda del lessico che si vuole scegliere, esisteva quello che partecipa, quello che fa le iniziative sulle pari opportunità, allora se il rispetto nei confronti del mondo femminile si dovesse vedere da una questione ridicola qual è la questione semantica, perché siamo veramente al ridicolo, questo discorso: elettrici ed elettori è ridicolo perché è del tutto evidente che nella legge, là dove c'è un'espressione "elettore", non è un'implicazione maschile, ma è una neutralità rivolta al cittadino. Il cittadino non ha genere: è uomo, è donna ed è anche gay! Allora ci vuole un minimo di rispetto, perché non si può pensare che la politica e l'azione che viene condotta dalle diverse forze politiche sia riassumibile nella logica semantica dei termini. Siamo veramente al ridicolo!

Io non ho la lunga storia, anche di appartenenza a partiti politici diversamente da Sandri, per cui lui ha il privilegio di essere, qui, dopo esserci già stato in "Nuova Sinistra"! L'unica cosa che vorrei dire è che il rispetto delle donne lo si vede dalla riunione che ieri il Governo regionale ha avuto per l'anno delle pari opportunità, con un calendario serio con tematiche serie e non una sorta di demagogia a basso prezzo che abbiamo sentito in quest'aula!

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 19 del Consigliere Sandri, che recita:

Emendamento

L'espressione "elettore", ovunque ricorra nel testo della Proposta di Legge, è sostituita da "elettrice/elettore", comprensiva dell'articolo o delle preposizione articolata necessari nel contesto.

Consiglieri presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 9

Contrari: 20

Astenuti: 6 (Caveri, Charles Teresa, Ferraris, Fiou, Ottoz, Vicquéry)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina, per dichiarazione di voto.

Squarzino (Arc-VA) - Credo che questa legge andasse fatta e su tutta una serie di proposte noi siamo stati d'accordo, perché c'è un dettato che va rispettato, c'è una legge nazionale che indica i principi di incompatibilità e di ineleggibilità che qui si è cercato di tradurre all'interno del nostro territorio.

Avevamo posto alcune questioni che ritenevamo importanti per poter dare un'adesione convinta al disegno di legge. È vero, l'ordine del giorno è stato approvato e sono contenta, gli altri 2 nodi importanti per noi erano l'attenzione per quanto riguarda il mondo dell'università e la questione dei sindaci. Rispetto a questi 2 nodi non abbiamo visto alcun passo avanti, non c'è stato l'accoglimento di nessuno dei nostri emendamenti.

Ricordo che già in commissione presentammo, con il collega Bortot, una serie di emendamenti, alcuni sono stati accolti, coincidevano con quelli del gruppo di lavoro, altri no, e già allora il nostro voto era stato di astensione, dicendo: "va bene, vediamo poi quando avremo il testo definitivo quali sono gli emendamenti che sono apportati"... una serie di emendamenti positivi apportati dal gruppo li abbiamo votati oggi convinti, ma quei 2 nodi rimangono insoluti. Pertanto noi, su questa proposta di legge, ci asteniamo, siamo però contenti che questo Consiglio oggi si pronunci in modo chiaro su questa materia. Credo che oggi il Consiglio possa riparare un'omissione fatta nel 1998, quando nel momento della convalida dei Consiglieri il nostro gruppo, unico, aveva sollevato l'ineleggibilità di un Consigliere regionale, Rollandin, e allora ricordo che tutti gli altri gruppi presenti in questo Consiglio, tutti i gruppi che oggi sono firmatari di questa proposta di legge avevano detto: "Che problemi ponete voi? Quando il popolo dice chi vuole eleggere, dà la sua preferenza a una persona, è il popolo che ha deciso che questa persona ha diritto di essere eletta in Consiglio, indipendentemente da motivi di ineleggibilità".

È giusto che il Consiglio oggi si ponga i problemi di ineleggibilità e di incompatibilità, si dia una serie di regole, ma - per i motivi che abbiamo indicato sia in commissione sia in aula - il nostro gruppo si asterrà.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo progetto di legge - dice la collega Squarzino - si doveva fare; credo che questo sia un punto comune a tutto il Consiglio. È evidente, tutti ne eravamo coscienti e avevamo anche approvato delle mozioni in materia, che non si poteva più andare avanti con una legge del 1962, totalmente estranea al contesto politico, storico, sociale attuale.

Il problema che è emerso palesemente in quest'aula è che questa legge è stata fatta troppo in fretta, ci sono delle espressioni molto colorite sui non buoni risultati delle cose fatte in fretta, non le citerò, ma che sia stata fatta in fretta lo dimostra che dal testo presentato in commissione al testo uscito dalla commissione... 4 giorni... perché si doveva far tutto nel giro di pochissimo, perché da mercoledì a venerdì della scorsa settimana, al testo d'aula, sono passati la bellezza di una cinquantina di modifiche, di cui 14 in Consiglio più un ordine del giorno approvato sulla base di un emendamento della collega Squarzino. È evidente che questa legge è stata arrabattata, costruita in qualche maniera e c'è un grosso rischio che ci sia qualche errore.

Si fosse voluto, con più intelligenza politica e più forte coraggio politico di quanto non ce ne sia, prendere del tempo e valutare la questione con più calma, credo che dopo poche settimane si poteva raggiungere un risultato migliore, più condiviso, facendo qualche riflessione di più ampio livello, perché il livello, qui, della discussione è stato in parte dettato da cosiddette motivazioni etiche, lo dico anche ai colleghi del gruppo "Arcobaleno", mi sembra che dietro qualche loro posizione ci sia una demonizzazione di una serie di figure che capisco poco, dall'altra parte non si è voluto fare un'analisi vera della situazione legata alla mostruosità del sistema economico valdostano come è andato a costituirsi negli ultimi anni, per cui c'è una commistione fra potere economico e potere politico impressionante, ma talmente impressionante che ha impressionato i politici e ha provocato questa reazione esagerata; sicuramente ci sono dei problemi che si sono costituiti. Un ente come "CVA" che ha 3-400 milioni di liquidità in euro, altre aziende che assumono, fondazioni che gestiscono milioni di euro, sono tutti centri di potere che possono avere un potere sulla Regione, ma credo che noi abbiamo imboccato una strada esagerata.

Penso che a tutti noi, pur partendo da queste considerazioni, nel momento in cui abbiamo visto il testo finale di questo disegno di legge, sarebbe dovuto venire in mente un po' di prudenza e la necessità di capire come mai la Provincia di Bolzano ha 4 ineleggibilità leggere e tutto è incompatibile e noi, invece, abbiamo questo "ambaradan" di cose.

Credo che stiamo facendo un prodotto di scarsa qualità a rischio non solo di errori, ma di essere impugnato, richiamo l'esigenza di tornarci sopra con una maggiore calma e anche serenità politica che in questo momento mi rendo conto che non c'è per altre motivazioni, per cui con tutte queste perplessità, pur condividendo la necessità di farle, annuncio il voto di astensione dei "DS".

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Per dire che mi sembra, nel complesso, una buona legge. Sicuramente la severità di certe ineleggibilità e categorie di ineleggibilità e incompatibilità, ma soprattutto l'ineleggibilità è dovuta alla complessità e vischiosità, la "pervasività" come la chiamava il Consigliere Sandri, l'inestricabilità del sistema economico dal sistema regionale in Valle in molti settori. Questo ci ha dato anche la possibilità di vedere delle cose eccellenti nel dibattito.

Vorrei fare una piccola osservazione su quello che è successo nella votazione dell'emendamento del Consigliere Sandri su "elettori/elettrici"... Era stata proposta in commissione, sicuramente è condivisibile il fatto di andare verso le forme, oggi, più necessarie di estrinsecazione della pari opportunità; il problema rimane semantico, in commissione si era fatto presente che sarebbe stato opportuno destinare questo dibattito a un altro strumento normativa in quanto questo imporrebbe una revisione di tutta la normativa regionale legge per legge, quindi era più opportuno presentare un ordine del giorno evitando la sceneggiata a cui abbiamo assistito. È vero che qualcuno ha votato a favore e poi si è astenuto perché ha ripreso l'accordo che era stato fatto in commissione, quindi non darei la tragicità alla situazione del commento della collega Squarzino e del collega Sandri.

Il dibattito odierno ci ha dato la possibilità di scoprire che il Consigliere Sandri è a favore della scuola privata, questo è un inedito assoluto che mi ha fatto molto piacere, ma soprattutto mi ha fatto riflettere su come lo stesso Sandri sia disponibile sovente a cavalcare qualunque tesi, indipendentemente dal suo contenuto ideologico, politico, etico, pur di potersi mantenere "à la Une" come dovremmo dire essendo bilingui. Mi fa piacere che il Consigliere Sandri sia a favore della scuola privata, questa è una cosa che segnalo a tutti quelli che stanno assistendo a questo nostro dibattito.

Concludo dicendo che questa mi sembra una buona legge... perfetta no, ma le cose perfette non esistono, quindi la voterò con totale convinzione.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Scorrendo il curriculum del nostro "Presidentissimo", che è fra l'altro non sul suo "blog", ma sulle pagine Web del Consiglio, ho notato - lo dico perché qualcuno prima diceva: "non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" - che il nostro "Presidentissimo" nel 2000-2001 e nel 2002-2003 è stato chiamato come professore a contratto nel corso di diritto amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza di Torino. Qui dice fino al 19 aprile 2000 era Sottosegretario nel "Governo D'Alema", quindi presumo che fosse un deputato del nostro Parlamento italiano e comunque lei pensi, "Presidentissimo", se fosse a quel tempo stato dichiarato ineleggibile. Un conto è l'incompatibilità, un altro è l'ineleggibilità. Allora, quando lei urla "coerenza, coerenza", la sua storia recentissima - Onorevole, Consigliere... - le cause sono le stesse...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... certo, perché il Politecnico di Torino... forse perché la facoltà di Giurisprudenza non esisteva in Valle d'Aosta, però un po' di coerenza... allora se fosse stato ineleggibile avrebbe dovuto scegliere fra la carriera università e invece l'essere eletto al Parlamento europeo!

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Brevemente, perché in discussione generale già si è detto molto e si sono delineate le posizioni dei gruppi qui presenti. Pensiamo sia opportuno che questa legge, una volta che diventi tale, venga esaminata e approfondita, ma non per modificarla, quanto per capirla.

La sensazione che abbiamo avuto non solo da alcuni interventi in dibattito generale, ma anche da alcune prese di posizioni esterne al Consiglio, ci induce a ritenere che si sia parlato molto di questa legge senza averla letta, né capita, e penso sia opportuno mandare un messaggio chiaro e rasserenante nei confronti di quei soggetti che stanno patendo la "sindrome del complotto" a danno di intere categorie.

Se vogliamo escludere le categorie legate direttamente alla politica, di conseguenza a tutte quelle situazioni che appartengono alla "galassia" delle nomine politiche per le quali non spendo grande fiato, perché sono situazioni legate alla politica e devono rispondere alle regole della politica, vorrei tranquillizzare la collega Squarzino e il mondo della scuola, perché a sentirla nell'enfasi che aveva messo nel contestare questo attacco che quasi sembrava essere portato al mondo della scuola e dell'università, dico che se andiamo a leggere con spirito concreto e obiettivo la norma, ci rendiamo conto che stiamo parlando di un'ineleggibilità che ci concretizza e si rimuove con l'aspettativa nei 30-45 giorni antecedenti la competizione elettorale. Pertanto penso che, in una Regione come quella valdostana dove le dimensioni rendono tutto più condizionabile e avvicinabile, sia una misura che forse altre Regioni non hanno avuto necessità di adottare, ma che vista la particolarità della nostra situazione era quanto mai opportuno adottare.

Siamo soddisfatti del percorso che ha portato alla stesura di questo testo, lo riteniamo un testo soddisfacente a tal punto che, come abbiamo annunciato in I Commissione, abbiamo ritirato la nostra proposta di legge n. 132, perché ci riteniamo soddisfatti da questo percorso condiviso che ha non solo recepito dei giusti principi, ma ha dato applicazione a queste nuove competenze che dal 2001 erano state assegnate alla Regione Valle d'Aosta e che dal 2001 erano state dimenticate. Riteniamo che non ci sia stata fretta nell'affrontare questa materia, ma lo dicevo in replica alla discussione generale, ci sia stato un grande ritardo.

Ci dispiace politicamente che qualcuno continui a voler individuare dei nomi dietro a delle categorie oggettive, ma poi ci convinciamo che quel "qualcuno" probabilmente non è in buona fede quando è sempre la stessa persona - e il collega Sandri questo dovrebbe ricordarselo - che veniva in quest'aula ad agitare una non ben chiara, non ben disciplinata e mai normata incompatibilità nei confronti dell'allora Senatore Rollandin in relazione alla vicenda della Commissione paritetica! In politica è lecito cambiare idea, ma bisognerebbe cambiarla argomentando e cercando di mantenere un percorso coerente con sé stesso, altrimenti si appartiene non più alla categoria di chi vuol fare amministrazione, ma alla categoria dei giocolieri e, nella migliore delle ipotesi, i giocolieri li troviamo sulle piazze!

Presidente - Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti: 35

Votanti e favorevoli: 30

Astenuti: 5 (Bortot, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.