Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2654 del 17 aprile 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2654/XII - Problematiche concernenti la privatizzazione del servizio antincendio e soccorso al Traforo del Monte Bianco. (Interpellanza)

Interpellanza

Vista la Delibera di Giunta n. 2184 del 18 giugno 2001, con la quale si approvava la convenzione tra la GEIE-TMB, la Regione Autonoma Valle d'Aosta e le SDIS74 della Haute Savoie, in merito all'organizzazione del servizio di primo intervento di soccorso e antincendio al Tunnel del Monte Bianco, attraverso la creazione di un "groupement mixte", formato appunto dai vigili del fuoco valdostani e savoiardi, per l'attivazione di un "sistema unitario di pronto intervento" nel tunnel Monte Bianco;

Viste le Delibere di Giunta n. 1761 del 15 giugno 2006, n. 2943 del 7 ottobre 2006 e n. 3723 del 1° dicembre 2006, a seguito delle quali si approva in un primo momento la proroga della convenzione sopra citata (DGR 2184/2001) fino al 23 ottobre e successivamente fino al 16 dicembre 2006;

Constatato che, dalle delibere anzi citate, si evince la volontà della società GEIE-TMB di prendere direttamente a carico la funzione prima svolta dai vigili del fuoco dei due versanti, per la quale tuttavia la stessa società affida il servizio a imprese esterne, nello stesso tempo richiedendo a più riprese una proroga della vecchia convenzione, per permettere la formazione di nuovo personale subentrante nel servizio stesso;

Constatato che in tale vicenda, a seguito di appalto a licitazione privata, bandito dalla GEIE-TMB, non risulta chiaro quale sia in effetti la società aggiudicataria, dato che nelle delibere sopra citate si nominano le società Globalsafety ed Eurosafety, mentre dalla pubblicistica locale si apprende che l'appalto è stato aggiudicato a "Gruppo Servizi Associati s.r.l. "(G.S.A. in sigla);

Appreso da "La Stampa" del 16 dicembre 2006 che la G.S.A. ha vinto un appalto europeo per la cifra di 10.871.000 € per 3 anni, mentre la stessa società risulta, dai documenti camerali, essere una s.r.l. con appena 10.200 € di capitale sociale;

Premesso che la GEIE-TMB è stata costituita in data 18 maggio 2000 dalle società SITMB (nella quale la Regione Autonoma Valle d'Aosta risulta partecipataria al 10,63% con 11.590.260 € di capitale sottoscritto) e ATMB per il versante francese;

Atteso che dalle dichiarazioni sottoscritte da dipendenti della società privata, incaricata del servizio al tunnel dal 16 dicembre u.s., risultano nel loro rapporto di lavoro condizioni normative ed economiche piuttosto inusitate: quali ad esempio un "patto di non recedibilità" con durata minima garantita di 36 mesi, poi riducibili a 18 mesi (in seguito ad accordo sindacale) su richiesta del singolo lavoratore e penalità, in caso di recesso prima del termine, pari a 5.000 € in quota fissa, oltre al 50% della retribuzione lorda per tutto il periodo di "infrazione";

Appreso inoltre che quasi il 40% dei dipendenti è stato assunto a tempo determinato e che, per tutti, il quadro retributivo preveda, ad esempio, un graduale assorbimento della c.d. indennità speciale TMB nei futuri aumenti contrattuali, la sua esclusione dalle voci di salario differito e l'uso unilaterale del giorno di reperibilità per compensare le eventuali ore eccedenti l'orario normale, quelle afferenti la formazione ecc.;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

Il Presidente della Regione e l'Assessore competente per sapere:

1) quale sia il giudizio che l'Amministrazione regionale ritiene di esprimere rispetto alle vicende di privatizzazione del servizio antincendio e soccorso del Traforo, in quanto partecipe, sia pure come socio di minoranza, del capitale sociale della GEIE-TUNNEL MONT BLANC;

2) quale sia, a giudizio dell'Amministrazione, il grado di sicurezza garantito attualmente al Traforo, vista la situazione venutasi a creare dopo la cessazione del servizio affidato ai vigili del fuoco professionisti;

3) quali sono, secondo le autorità competenti, le cause delle agitazioni sindacali sollevate dal personale del versante francese e quali soluzioni si intendono adottare per i problemi sollevati dai lavoratori del versante italiano;

4) quale infine sia la società giuridicamente responsabile del servizio in questione e se non si ritenga opportuno verificare l'effettiva congruità tra i fini previsti per questo servizio e le risorse e le competenze messe in campo dalla società affidataria.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Sembra che stavolta la "lux" Luciano non ci abbia visto tanto bene, nel senso che... veniamo alle cose serie... in questi giorni si sta celebrando il processo di appello della tragedia del Monte Bianco: 39 morti, 53 ore per domare l'incendio. Cosa sta emergendo? Che la sicurezza era l'ultima cosa fra i problemi della gestione del tunnel, infatti abbiamo le testimonianze di Régis Damageux 59 anni, pompiere: "all'inizio sembrava tutto rose e fiori, ma dopo un anno mi hanno detto: "voi pompieri non dovete più chiedere niente, il servizio di sicurezza non fa che mangiare soldi". Il Sig. Roncoli nel 1972 non capiva niente di sicurezza, un anno dopo non avevamo più nulla da insegnare a nessuno e contavamo meno di zero", queste sono dichiarazioni di pompieri rilasciate al processo di appello che si sta celebrando in questi giorni a Chambery. Un'altra testimonianza rilasciata da Robert Girod: "lo scopo era comunque far entrare i soldi in cassa, l'unica cosa che interessava era non spendere quattrini, non rompere le scatole e lasciare che andassero avanti le cose come si sono poi verificate". Di fatto, il 24 marzo 1999 i 39 morti sono stati una tragedia annunciata alla luce di quello che sta emergendo in questi giorni nel processo di appello. Questo per dire cosa? Che noi abbiamo fatto il possibile per aggravare la situazione, privatizzando i servizi di sicurezza antincendio all'interno del tunnel, togliendo i vigili del fuoco professionisti e inserendo dei pompieri neo assunti, nel senso che gli è stato fatto un corso di 2 mesi pagato ovviamente con i soldi dell'UE. Premetto che siamo implicati perché la Regione ha una quota del 10,63% nel capitale GEIE-TMB, quindi indirettamente abbiamo veicolato questo cambio di gestione dei servizi antincendio e abbiamo permesso di privatizzare il servizio.

Qui veniamo alle "note dolenti": avevamo già affrontato l'argomento della privatizzazione del servizio con il Presidente il 10 novembre 2006, il Presidente aveva dato, rispetto alle problematiche sollevate da noi, delle risposte esaurienti, ma penso che neppure lui fosse a conoscenza di quello che sta succedendo dentro il tunnel nei servizi e nelle società che hanno vinto l'appalto di gestione della sicurezza all'interno del tunnel. Mentre prima per i vigili del fuoco professionisti spendevamo 3 milioni di euro l'anno, oggi per i pompieri professionisti ne spendiamo 3,6 milioni. Abbiamo messo all'appalto questo servizio, lo hanno vinto 2 società: l'"Eurosafety" e la "Globalsafety", una di Roma e una di Milano, siamo andati a fare una ricerca per capire chi fossero tali società e le cose che sono emerse sono assolutamente scoraggianti. A parte il fatto che il contratto per quanto riguarda l'appalto vinto è stato firmato dal "Gruppo Servizi Associati", che ingloba queste 2 società, ma tale gruppo è una società che raggruppa ben 11 altre società, il capitale sociale di queste società e del "Gruppo Servizi Associati" ammonta a 10.200 euro; ripeto: diamo in gestione la sicurezza all'interno del tunnel a una società che ha un capitale di 10.200 euro. Questo comporta che i pompieri di parte francese sono in agitazione per delle rivendicazioni, i nostri stanno a guardare con delle assolute insoddisfazioni per quanto riguarda e il trattamento economico e le condizioni di lavoro e la formazione professionale. Di questi tempi abbiamo approvato una legge che permette il passaggio dei TIR da 1.100 a 1.700 al giorno e vorrei che si cercasse di capire le conseguenze che potrebbe avere un impatto del genere, ossia un'incapacità, mancanza di professionalità dei pompieri di queste società di gestire la situazione in caso di emergenza con un incremento del numero dei passaggi dei TIR. Quello che vorremmo sapere dal Presidente quindi è se è a conoscenza di questa situazione, fra l'altro svolge anche il ruolo di Prefetto, come pensa di intervenire, in seguito ci riserviamo di capire cosa dovremo fare, se continuare a sollevare il problema o se saremo soddisfatti delle risposte che ci saranno date.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Conformément aux dispositions du Plan interne de sécurité, la convention du 23 juin 2001 entre notre Région, le "SDIS74" (le Service départemental d'incendie et de secours de la Haute-Savoie) et le "GEIE-TMB", relative à l'organisation des premières interventions de secours et de lutte contre l'incendie à l'intérieur du Tunnel du Mont-Blanc, a mis en place un système unique d'intervention dans le tunnel reposant sur 3 postes de secours situés à chaque tête et au centre du tunnel. Cette convention respectait ainsi l'une des conditions fixées par le Comité de sécurité de la Commission intergouvernementale de contrôle (CIG) pour la réouverture du tunnel après le tragique incendie du 24 mars 1999. Le Comité de sécurité ayant souhaité, sans toutefois l'imposer, que la gestion dudit système soit assurée par un service public, le "GEIE-TMB" avait initialement proposé à 2 organismes -qui gèrent le service sur leurs territoires -, la Région et le "SDIS74", de prendre en charge ce service dans le tunnel. A l'issue d'une longue phase préparatoire ces 2 structures avaient signé à cet effet une convention par laquelle elles s'engageaient, pour une période de 5 ans renouvelable, à assurer 24 heures sur 24 la présence permanente de 10 agents au moins dans les postes de secours du Tunnel du Mont-Blanc. Au cours des 5 années couvertes par cette convention, les sapeurs-pompiers de la Vallée d'Aoste et de la Haute-Savoie n'ont jamais vraiment accepté de devoir être présents au Tunnel du Mont-Blanc - et surtout dans le poste central de ce dernier, structure unique au monde - car ils estimaient que cela ne faisait pas partie de leurs tâches institutionnelles. Des recours administratifs et des recours devant le Juge du travail ont d'ailleurs été déposés contre cette convention, tant en France qu'en Italie. C'est pourquoi, après avoir essayé inutilement d'éliminer cette obligation pour les sapeurs-pompiers d'être présents au poste central - introduite par le Comité de sécurité -, la Région Vallée d'Aoste et le "SDIS74" ont décidé d'un commun accord de ne pas renouveler la convention passée avec le "GEIE-TMB" pour le service en question. La décision de privatiser le service d'incendie et de secours du tunnel à compter du 16 décembre 2006 résulte donc d'une réflexion commune des 2 services publics et a été prise de concert avec le "GEIE-TMB" dans le cadre du Comité de coordination, c'est-à-dire l'organisme trilatéral chargé de veiller à l'application de cette convention et aux relations entre ces 3 partenaires. Compte tenu du nombre d'interpellations et de questions qu'ils ont présentées pour contester la présence des sapeurs-pompiers au Tunnel du Mont-Blanc et, notamment, au poste de secours central, les Conseillers du groupe "Arcobaleno" devraient être parfaitement au fait des "tenants et des aboutissants" de ce problème! Qui a contesté le plus dans ce Conseil la présence des sapeurs-pompiers publics c'est le groupe "Arcobaleno", alors moi je me demande parfois si le groupe "Arcobaleno" signifie différentes couleurs selon le moment historique: un jour c'est le vert, un jour c'est le rouge, un jour c'est le blanc.

Le passage du service public au secteur privé a été validé par la Commission intergouvernementale et par le Comité de sécurité qui apporte à celle-ci son soutien technique, donc, de ce point de vue, il y a 2 organes: un plus politique et un plus technique qui se sont assumés leurs responsabilités. Le 16 décembre 2006, date à laquelle la gestion privée du service de secours a commencé, la Région autonome Vallée d'Aoste et le pompiers de la Haute Savoie ont passé avec le "GEIE-TMB" une convention de coopération permanente visant à optimiser les conditions de sécurité dans le Tunnel du Mont-Blanc et à valoriser les expériences acquises au cours des 5 années d'application de la convention. Cette nouvelle convention doit favoriser: la coopération, par des échanges d'informations et une communication structurée; la fourniture de prestations diverses, telles que la formation réciproque du personnel et la mise à disposition de véhicules et d'équipements; la participation aux exercices internes; l'organisation de consultations réciproques. La concrétisation de ces objectifs est assurée par un comité de coopération mixte, composé de responsables techniques et administratifs du "GEIE-TMB" et de sapeurs-pompiers valdôtains et français; donc le public reste, car le Comité de coopération mixte voit la participation des sapeurs-pompiers publics. La Région continue à participer, à plusieurs niveaux, au contrôle des conditions de sécurité dans le Tunnel du Mont-Blanc grâce à différents organismes (Commission intergouvernementale et Comité de sécurité) et dans le cadre de certaines procédures (le Plan de secours binational, par exemple). D'importants objectifs ont donc été atteints grâce à la signature de cette convention. Parallèlement la Région entend renforcer les effectifs et les moyens du détachement de sapeurs-pompiers de Courmayeur - donc le public se trouve déjà aujourd'hui à quelques minutes du tunnel et sera encore plus proche du Tunnel du Mont-Blanc - et, dans l'attente des résultats de l'étude de faisabilité pour la construction des locaux d'un nouveau détachement, qui sera implanté à l'extérieur de l'agglomération de Courmayeur, plus près du Tunnel du Mont-Blanc, aujourd'hui le service continue avec le détachement de Courmayeur. Vous aurez bien compris que ce n'est pas par hasard si la nouvelle convention entre en vigueur le jour même où, après une période de 5 ans, la gestion des premières interventions de secours et de lutte contre l'incendie à l'intérieur du Tunnel du Mont-Blanc passe des services publics à un prestataire privé choisi par le "GEIE-TMB". Bien que les sapeurs-pompiers valdôtains et savoyards n'aient jamais accepté la présence d'un poste de secours central, ces 5 années leur ont quand même permis de connaître à fond les mécanismes de fonctionnement du tunnel, de proposer des améliorations quant à la gestion de la sécurité et de former de manière adéquate les nouveaux agents. C'est justement dans le domaine de la formation des membres des nouvelles équipes que les sapeurs-pompiers publics français et valdôtains ont fait preuve d'un engagement remarquable. La formation théorique et pratique, qui durait 40 jours, s'est déroulée aux mois d'octobre et de décembre 2006 et s'est achevée par un examen sanctionnant l'aptitude des candidats à exercer les fonctions en question.

Troisième point. Je tiens à souligner que le "GEIE-TMB", auquel nous avons demandé les renseignements nécessaires en la matière, nous a précisé qu'à l'heure actuelle aucune revendication syndicale n'a été enregistrée. Pour ce qui est des dispositions réglementaires, économiques et contractuelles régissant les rapports entre l'entreprise et ses salariés, le "GEIE-TMB" affirme que celles-ci sont conformes aux conventions collectives et ont été acceptées par les travailleurs à l'issue de négociations auxquelles ont participé des représentants syndicaux. Toute modification éventuelle de ces dispositions devra fait l'objet d'un dialogue entre employeur et salarié. Il faut en effet remarquer que les différences législatives entre la France et l'Italie rendent difficile la transposition dans un contrat de droit français - pour les 17 salariés français - des conditions contractuelles et économiques relevant du droit italien - prévues pour les 54 salariés italiens -; celui-ci, il faut le reconnaître, c'est un effet du syndicalisme européen, car on n'arrive pas à avoir un même contrat côté français et côté italien, je le dis avec beaucoup d'amertume.

La "GSA" est la société consortiale qui a remporté le marché public à l'issue duquel le "GEIE" a signé le contrat pour la fourniture du service d'incendie et de secours dans le Tunnel du Mont-Blanc. Le contrôle continu de l'adéquation des ressources et compétences aux objectifs du service ne peut relever que du contrat de droit privé signé par le "GEIE-TMB" et par la "GSA"; ce n'est pas à nous. J'ai déjà eu l'occasion de préciser que lesdites ressources et compétences ne sont pas inférieures à celles mises en œuvre par les services publics de lutte contre les incendies. Les compétences du personnel ont été certifiées par la délivrance de la qualification professionnelle d'agent de lutte contre l'incendie en espace confiné et sont le fruit de la transmission de savoir-faire effectuée par les services d'incendie de la Région autonome Vallée d'Aoste et des sapeurs-pompiers savoyards au cours de la formation.

Bien sûr, M. Bortot, je vous dis les éléments que moi j'ai pour le moment. Nous participons à 2 instances internationales, surtout la Conférence intergouvernementale, où jamais s'est posé le problème de la qualité et la condition du travail des sapeurs-pompiers privés qui se trouvent à l'intérieur du tunnel. Evidemment, s'il y aura des lettres, des prises de position, des initiatives syndicales, nous sommes toujours à l'écoute, parce que nous avons toute la disponibilité à faire de façon que la qualité des services des sapeurs-pompiers soit à la hauteur de la situation. Moi je pense que personne est tellement inconsciente de penser de pouvoir supporter un service qui ne soit pas de qualité. Pour le moment, du point de vue officiel, soit dans mon rôle de Président de la Région, d'actionnaire du tunnel et du groupement économique, ni dans les fonctions de préfet... il y a eu plusieurs possibilité de vérifier la qualité des sapeurs-pompiers, il y a eu une série de simulations d'incendie dedans le tunnel et je dois vous dire que le rapport que j'ai de la part de mes fonctionnaires de la Protection civile démontre une qualité élevée des interventions et du secours. Evidemment, si par hasard vous avez des éléments différents, moi je serais disponible à les vérifier avec vous.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Grazie anche per la replica, a parte l'accenno polemico. Guardi, il gruppo "Arcobaleno" è coerente su tale questione, perché quando abbiamo difeso i vigili del fuoco professionisti proprio perché non volevano stare in quelle condizioni all'interno del tunnel... nello stesso tempo difendiamo questi lavoratori, perché non è sostituendo dei professionisti che sono più coscienti dei rischi che corrono nel tunnel... con altri meno coscienti perché meno professionali, Presidente, che si risolve il problema; quindi non c'è alcuna contraddizione. Quello che lei continua a sollevare... e mi sembra che lo abbia percepito... secondo noi, c'è una sottovalutazione della formazione professionale di questi dipendenti adibiti alla sorveglianza nel tunnel, c'è una sottovalutazione delle normative contrattuali, gliele farò avere perché qui si può dire. Il fatto è che il contratto di lavoro e di assunzione per questi dipendenti è stato firmato da rappresentanti sindacali non nominati da loro, ma nominati da altri, che lo hanno sottoscritto non essendo ancora organizzati, essendo una parte a tempo determinato e una parte a tempo indeterminato, si sono trovati con il contratto integrale di lavoro sottoscritto da altri. Le problematiche sono che tale contratto prevede che, in caso di rinnovi contrattuali, gli aumenti vengano assorbiti da quello che gli è già stato dato. Hanno problemi di mensa, hanno problemi di collocazione, hanno problemi di formazione professionale, che gli viene fatta a determinate condizioni che loro non considerano accettabili. In ogni caso, vista la sua disponibilità, torneremo sull'argomento, ma il problema di fondo è come è stata fatta la gara e l'azienda o le aziende che hanno vinto la gara che non hanno nessuna professionalità, date le loro dimensioni e le loro situazioni, per gestire emergenze all'interno del tunnel: questa è la questione! Proviamo allora a risolvere i problemi, a capire la professionalità di chi interviene adesso nel tunnel e fare formazione adeguata e non "sbattere" queste persone, perché hanno bisogno di lavorare, perché fra tali persone ci sono anche persone che erano stufe di stare in cassa integrazione dalla "Tecdis" e giustamente hanno accettato il trasferimento, ma da lì ad essere in grado di intervenire, con un corso di 2 mesi quasi esclusivamente teorico, in caso di emergenza... dobbiamo preoccuparci non solo noi, ma tutti qui dentro e non "gridare al lupo" quando i disastri sono avvenuti! Le faremo pervenire questo "cahier de doléances" e, se lei sarà in grado e credo che vorrà intervenire, in poco tempo riusciremo a migliorare la situazione.