Oggetto del Consiglio n. 2614 del 4 aprile 2007 - Resoconto
OBJET N° 2614/XII - Communications du Président de la Région.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Mi scuso con il Consiglio, ma nella giornata di ieri è stata convocata urgentemente la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e ritenevo che l'ordine del giorno, che era dedicato al federalismo fiscale, risultasse particolarmente urgente ed era necessaria la presenza, perché con l'approssimarsi della Pasqua speravamo di trovare qualche sorpresa nell'uovo, invece ho l'impressione che la colomba pasquale sia abbastanza avvelenata, perché in queste ore si è consumato uno dei più gravi attacchi mai perpetrati nei confronti delle autonomie differenziate, che hanno reagito stamani nella Conferenza dei Presidenti con grande fermezza e un fronte unitario. Solo ieri mattina siamo venuti a conoscenza della bozza del disegno di legge delega relativo al cosiddetto "federalismo fiscale", vale dire l'applicazione dell'articolo 119 della Costituzione, predisposto unilateralmente, malgrado vi fossero dei gruppi di lavoro a cui partecipavano anche le Regioni a statuto speciale... predisposto dal Ministero dell'economia, il quale reca una disposizione il cui titolo assolutamente fantasioso: "Trattati internazionali, solidarietà interregionale e finanza delle Regioni a statuto speciale", si tratta dell'articolo 19 in cui in sostanza questa disposizione, sotto "mentite spoglie", mette in discussione l'esistenza delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome. Ho ricordato stamani ai colleghi in una discussione - svolta sotto l'oculata direzione del Presidente dell'Emilia Romagna - che, se proprio si dovesse scegliere tale strada della soppressione delle Regioni a statuto speciale, si abbia il coraggio di adoperare una riforma costituzionale di cui all'articolo 116 per farlo. Questa norma dell'articolo 19 stabilisce che ai bilanci delle autonomie differenziate venga addebitata una frazione della spesa per gli interessi sul debito pubblico proporzionale all'incidenza del riparto fiscale sull'erario. "A regime..." - si scrive - "... tale addebito si tradurrà in una riduzione della quota di compartecipazione al gettito dei tributi erariali", ossia lo scopo finale è "toccare" l'ordinamento finanziario della Regione adoperando lo strumento assai bizzarro di una legge delega e non, come dovrebbe farsi, l'utilizzo delle norme di attuazione e comunque delle procedure di rango costituzionale. Inoltre - e questo è abbastanza curioso -, alla lettera b) dell'articolo 19 viene stabilito che le Regioni a statuto speciale con livelli di reddito pro capite superiore alla media nazionale - noi, il Friuli e le Province di Trento e Bolzano - non partecipano ad alcun riparto di fondi assegnati da leggi dello Stato. A fronte di ciò, ogni commento sarebbe superfluo, salvo esplicitare la cifra che discenderebbe dall'applicazione delle citate disposizioni. Abbiamo fatto dei calcoli, può darsi che siano calcoli prudenziali: si tratterebbe in prima applicazione di 200 milioni di euro, vale a dire il 13% del bilancio regionale. L'impatto è tuttavia meglio comprensibile laddove si realizzi che questo è più o meno l'equivalente della spesa che abbiamo per il settore sanitario o per il settore dell'istruzione, si tratterebbe di decidere se chiudere gli ospedali o le scuole.
Ho subito informato della situazione con una lettera urgente di ieri i Parlamentari eletti in Valle d'Aosta, rappresentando loro formalmente l'esigenza di intervenire presso il Governo a cui hanno dato la fiducia e al quale sono legati da uno specifico accordo pre-elettorale. Ho poi provveduto, di concerto con tutti i Presidenti delle Regioni a statuto speciale, in particolare con i colleghi delle Province autonome Dellai e Durnwalder... ho avuto un lungo colloquio con il Presidente Dellai, il quale era sinceramente preoccupato e anche attonito del venir meno di tutti quegli accordi che erano stati assunti non in "stanze" misteriose, ma di fronte al Ministro Padoa Schioppa e con il Presidente Illy abbiamo deciso di inviare una nota al Presidente del Consiglio Prodi, chiedendo un incontro urgente. Stamani ho partecipato alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dove ho preteso che venisse chiesto pregiudizialmente ad ogni discussione con il Governo l'immediato stralcio di questo articolo 19. Al riguardo sono stati duri e chiari gli interventi dei colleghi del Friuli Venezia Giulia - sappiamo di una telefonata del Presidente Illy con il Presidente Prodi - e anche gli interventi dell'Assessore della Provincia di Bolzano, il quale ha annunciato che, qualora tale testo non venisse smentito dal Governo, la delegazione parlamentare del "SVP" al Senato, determinante per la sopravvivenza di Prodi, farà venir meno il proprio appoggio... so peraltro quanto sia ferma e sdegnata la contrarietà del Presidente Illy, che ha manifestato la propria distanza dall'attuale Governo.
Sotto il profilo del metodo, il provvedimento in questione costituisce un esempio di slealtà, è infatti del 7 febbraio scorso il documento unitario delle Regioni e delle Province autonome all'interno del quale era stata prevista un'apposita sezione dedicata alle speciali, sul quale il Governo si era pronunciato positivamente, presente per la Regione Valle d'Aosta l'Assessore Marguerettaz, assicurando che tali norme per le Regioni a statuto speciale sarebbero state poste alla base del futuro provvedimento. Devo dire a nostro merito che questa parte del documento era ricavata dalla celebre "Dichiarazione di Aosta", in cui in maniera preveggente ci eravamo occupati del federalismo fiscale in un passaggio del documento conclusivo approvato da tutti i Presidenti (assente solo il Presidente Cuffaro, che in seguito aveva dato la propria adesione a quel documento).
La tecnica dell'utilizzo del cannone per uccidere il moscerino quale noi siamo pare non solo arrecare un pregiudizio gravissimo alla Valle d'Aosta, a cui non corrisponde alcun beneficio per il resto della Repubblica, visti i numeri importanti per noi, ma microscopici per lo Stato, ma risulta questo atteggiamento di una rozzezza così grave tale da incrinare i rapporti con lo Stato. Per correttezza conclusiva, ci fa piacere che anche le Regioni a statuto ordinario, pur con qualche "se" e "ma", abbiano pienamente accolto la protesta vibrata delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome, tanto che, quando riprenderemo la discussione al nostro interno la settimana prossima, si andrà ad un confronto nel quale le Regioni ritengono quel documento del 7 febbraio come il punto di partenza, reputando congiuntamente una grave scorrettezza il fatto che invece sia nato all'improvviso l'articolo 19.
J'en profite, M. le Président, pour ajouter quelques éléments lors de mes communications. La Commission paritaire s'est réunie à Aoste le 30 mars dernier. Ce changement par rapport au lieu de réunion habituel situé à Rome a été décidé pour souligner la nature paritaire de cet organisme. A cette occasion, j'ai informé les membres de ladite Commission des préoccupations de la Région face au fait qu'à ce jour aucune des dispositions élaborées par cette Commission et approuvées par le Conseil régional n'ait encore été soumise au Conseil des ministres, comme il se doit, en vue de son adoption. Il m'a semblé que tous étaient d'accord - le représentant de la Région, bien sûr, mais aussi les 3 représentants de l'Etat - pour reconnaître que la procédure prévue par le Statut - qui, je le rappelle, constitue une source législative de niveau constitutionnel - devait être respectée. Cette procédure établit clairement que l'élaboration d'un projet par la Commission paritaire doit être directement suivie par l'avis du Conseil régional, puis par une délibération du Conseil des ministres et ce sans phases intermédiaires. La Commission a ensuite adopté un projet de dispositions d'application en matière d'exercice du droit de vote pour l'élection du Conseil régional. L'approbation de ces dispositions - analogues à celles qui existent pour les Provinces de Trente et de Bolzano - complètera les dispositions d'application visées au décret législatif n° 329/1994 relativement à la durée de résidence exigée pour l'électorat actif. Il s'agit notamment de permettre à tous ceux qui ne remplissent pas les conditions de résidence en Vallée d'Aoste d'exercer leur droit de vote pour l'élection d'un Conseil régional de la République à condition qu'ils soient inscrits sur les listes électorales de la Commune dans laquelle ils résidaient avant leur installation dans notre Région. Ces dispositions concernent également le cas des électeurs qui, avant de s'installer en Vallée d'Aoste, habitaient dans les Provinces autonomes de Trente et de Bolzano, qui imposent également des conditions de résidence, ou vice-versa. Enfin, d'autres dispositions portent sur les conditions de résidence requises pour les Valdôtains inscrits sur le Registre des résidants à l'étranger (AIRE) et étendent celles-ci aux proches parents de l'électeur résidant à l'étranger et répondant auxdites conditions. C'est une chose dont j'avais discuté avec l'émigration valdôtaine et il me parait une chose tout à fait positive.
La Commission a ensuite modifié - et là j'ai réaffirmé au Ministre Lanzillotta que c'est une procédure tout à fait extraordinaire - le projet approuvé le 10 mars 2006 en matière de réglementation technique des véhicules (Motorizzazione civile). Le Ministère de l'économie soutient que l'attribution à la Région du dernier dixième des taxes sur les véhicules comporterait un enrichissement indu de la Région du fait que celle-ci bénéficierait ainsi de recettes dépassant les frais supportés pour l'exercice des fonctions de la "Motorizzazione civile". Pour résoudre ce blocage qui a duré plus d'un an, j'ai informé le Ministre du fait qu'à titre exceptionnel la Commission paritaire était disposée à réexaminer son projet pour y apporter les modifications strictement nécessaires. Je dois dire que c'est ce qui s'est passé et donc il y aura de nouveau un passage au Conseil de la Vallée.
Le 27 mars dernier, à Rome, l'Assesseur Aurelio Marguerettaz et moi-même avons rencontré le Président de l'"ANAS" Pietro Ciucci pour analyser les problèmes du Tunnel du Grand Saint-Bernard et, notamment, la question liée à la réalisation d'une galerie de service et de sécurité et celle des bretelles d'Etroubles et de Saint-Oyen. A la réunion ont également participé les dirigeants de la société du tunnel qui exploite la moitié sud du tunnel routier. Dans un avenir immédiat, le Tunnel du Grand-Saint-Bernard a besoin de cette galerie de service et tout le monde le sait, je pense que l'argument a été touché lors de la rencontre avec les valaisans il y a quelques jours, il y a vraiment cette nécessité. Pour ce qui est de la partie helvétique, le plan financier est entièrement couvert et "Sitrasb" s'est engagée à permettre la construction de l'ouvrage en prévoyant elle-même un plan de financement.
Etant donné que dans le cadre de la loi financière 2007 de l'Etat, il y a 2 alinéas qui prévoient la mise en sécurité des tunnels mono-tubes et l'amélioration des voies d'accès, nous avons rappelé la question au Président de l'"ANAS" en soulignant le caractère impérieux de l'intervention, laquelle devrait se concrétiser par une subvention de 19,2 millions d'euros. Tout d'abord, le Président Ciucci s'est limité à dire, je cite: "la legge finanziaria 2007 è prodiga di suggerimenti, ma povera in risorse" et il nous a ainsi demandé quelles sommes la Région Vallée d'Aoste serait disposée à engager. Compte tenu du fait que la route nationale n° 27 et le Tunnel du Grand-Saint-Bernard font partie du réseau transeuropéen des transports et que le financement partiel de la galerie de sécurité est réglementé par une directive européenne, nous considérons que l'Etat ne saurait se soustraire aux obligations prévues par ces dispositions. "Quanto siete disponibili a mettere?". Rien du tout, parce qu'il y a déjà une intervention directe de la part de la Région Vallée d'Aoste. A l'issue de ces entretiens, et non sans difficultés, nous sommes parvenus à la conclusion que la galerie de sécurité du tunnel et les bretelles d'Etroubles et de Saint-Oyen seraient insérées dans le nouveau plan de l'"ANAS" qui sera promulgué au mois de juin. Nous attendons donc une réponse définitive en espérant que ces engagements soient honorés de la part de l'"ANAS".
Presidente - La parola al Consigliere Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Je prends la parole sur les communications du Président avec un sentiment de préoccupation, en remerciant le Président pour ce qu'il nous a dit, je considère qu'une prise de position du Conseil régional est le minimum qu'on puisse faire par rapport aux communications du Président, s'il est vrai que l'Etat d'une façon unilatérale veut toucher un des éléments de l'autonomie, car l'autonomie a des bases bien solides, a des bases qui se posent surtout sur l'autonomie législative, il est aussi vrai que l'autonomie législative a une validité si on peut l'utiliser, si on peut travailler d'une façon correcte du point de vue administratif et du point de vue politique. L'accord qui concerne le rapport financier entre l'Etat et la Région autonome repose depuis des années, depuis des années nous disons que l'autonomie doit se baser sur le critère de l'entente, qui est un critère qui ne vaut pas seulement pour la réforme du Statut, mais un critère de bons rapports avec l'Etat, nous devons dire que si la façon de travailler de ce Gouvernement est celle que le Président nous a dit - et là je suis d'accord -, évidemment nous devons prendre position contre cette position. Je le dis en tant que Chef de groupe de l'"Union Valdôtaine", mais je demande à toutes les forces politiques de s'y pencher, de réfléchir et de préparer une résolution avec la participation de toutes les forces politiques, là ne s'agit pas de se placer à Droite ou à Gauche: il s'agit de défendre un des piliers de l'autonomie du Val d'Aoste. Essayons là aussi de ne pas faire de la confusion et essayons de ne pas instrumentaliser cela. L'"Union Valdôtaine", quand parle d'autonomie, ne parle pas seulement d'autonomie financière: parle aussi de l'entente entre Région à statut spécial et Etat. Essayons de travailler tous ensemble car il s'agit là de défendre un des principes fondamentaux qui nous concerne.
Je propose aux Chefs de groupe de nous réunir pour préparer une résolution tous ensemble.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (UV) - A 95 anni si è spenta ieri ad Aosta Vittorina Vivenza, grandissima atleta, finalista con una squadra di staffetta alle Olimpiadi di Amsterdam, primatista italiana, negli anni '20 aveva dovuto combattere per potersi allenare in un'epoca in cui per una donna far sport non era né cosa scontata, né accettata dalla società borghese. Le Signore benpensanti lamentavano come sul campo, allora chiamato della volata, di fronte alle caserme, fosse permesso a una ragazzina di turbare i giovani militari esercitandosi e correndo in pantaloni. Il Vescovo, Monsignor Calabrese, subissato da queste proteste, la mandò a chiamare, sentì le sue ragioni, le comprese e le diede la benedizione per i suoi allenamenti. Quando Vittorina anni dopo, ormai atleta affermata, conobbe e sposò l'ing. Devoti, fu proprio Monsignor Calabrese a celebrare le nozze. Non ebbe bisogno di difendere la dignità della donna con clamori, proteste o rivendicazioni, lo fece serenamente con fatti concreti, con il suo comportamento nello sport e nella vita, comportamento di chi è conscio del proprio valore e insegna attraverso l'esempio. Abbandonò infatti senza rimpianti la ricerca di ulteriori successi sportivi e rinunciò alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1932 per diventare sposa e madre esemplare, ebbe 9 figli e li crebbe con saldi principi di vita e di fede. Essi hanno contribuito in vari campi a far crescere la nostra Comunità, su alcuni di essi il destino si è accanito mettendola alla prova. Vittorina Vivenza seppe sempre accettare con la stessa serenità ed equilibrio la gioia dei loro successi, ma anche il dolore, affondando 3 volte la prova più crudele: sopravvivere ai propri figli. È stata accompagnata oggi a Montfleury dai suoi cari, che tanto l'hanno amata. Il loro dolore è il dolore di tutto il mondo dello sport, è il nostro dolore.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Rispetto all'intervento del collega Ottoz, anche noi ci uniamo alle condoglianze della famiglia per questa donna, che è stata un esempio unico nel suo campo di capacità di incidere e di avere successo.
Volevo soffermarmi sulle comunicazioni del Presidente. Credo che occorrono, rispetto alle sue informazioni, ulteriori elementi di informazione, per cui, finché non avremo questo articolo 19, non potremo esprimere alcuna opinione, alcun parere, ossia non possiamo in questo modo dire siamo d'accordo o non siamo d'accordo se non abbiamo degli elementi su cui riflettere. Credo sia importante un incontro con i nostri Parlamentari per verificare con loro...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... andavo oltre quello che lei diceva. Lei ha detto: "ho scritto una lettera ai parlamentari della Valle d'Aosta" e io voglio dire che un incontro con i Parlamentari può essere utile, dei Capigruppo con i Parlamentari, credo che questo possa essere utile per confrontarsi e vedere le cose ed esaminare i problemi e individuare anche le strategie di azione.
Vi è qui un elemento su cui occorrerebbe che tutti riflettessimo: una cosa sono le regole con cui vengono definiti i rapporti finanziari fra lo Stato e la Regione, un'altra cosa è il federalismo fiscale. Se vogliamo affrontare la questione del federalismo fiscale, credo che dovremmo prima noi pronunciarci sul modello di federalismo fiscale che vorremmo, perché ricordo che più volte in questo Consiglio abbiamo dibattuto i vari modelli di federalismo fiscale che potrebbero essere adottati a seconda delle competenze più o meno ampie riconosciute o richieste dalla Regione. Tutti abbiamo presente quello studio fatto dal "Centre des études fédéralistes", mi sembra che l'esperto fosse Brosio... in cui indicava con molta chiarezza tutta una serie di rapporti diversi fra Stato e Regione a seconda del livello di federalismo. Ricordo che l'ultimo livello era: se la Regione vuole essere autonoma completamente, è chiaro che deve fare con lo Stato un contratto per quanto riguarda i debiti pregressi, che la Regione e i suoi abitanti hanno contribuito a formare, perché non può sottrarsi ad un impegno che comprende tutto il Paese...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... Assessore, o non ha letto quello studio, o vuole fraintendere le cose che ho detto: ho detto chiaramente che dobbiamo chiarire qual è il livello di federalismo fiscale che vogliamo proporre, a questo punto possiamo andare a contrattare, quello che finora è mancato in questo Consiglio... non è stato mai affrontato tale problema, non ci siamo mai confrontati su quale modello di federalismo vogliamo, quanto siamo disposti a pagare per avere più autonomia, quindi le cose vanno portate avanti insieme. Credo occorra a tale punto affrontare la questione, ma la distinguerei dal problema del federalismo fiscale che, a mio avviso, va affrontato come pacchetto intero, quindi chiarire innanzitutto cosa intendiamo per federalismo fiscale e poi dopo si vedranno le conseguenze. Distinguerei in questo momento il rapporto fra Stato e Regione dal federalismo fiscale.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Presidente Caveri, purtroppo noi ce l'aspettavamo una comunicazione di questo genere, ossia quello che lei ci sta comunicando non è la novità del 1° aprile, ma è la conseguenza di un anno di "Governo Prodi". Penso che noi abbiamo già vissuto in questo Consiglio i disastri che il "Governo Prodi" ha propinato all'Italia e alla Valle d'Aosta in particolare; di conseguenza, abbiamo qualche difficoltà ad abbracciarci dimenticando che siamo in una sede politica e dimenticando che questi sono i frutti di scelte politiche, non sono i frutti di simpatie o antipatie, peraltro che alcuni di voi ostentavano, anzi gareggiavano nell'ostentare le simpatie per quello che sarebbe diventato il "Governo Prodi". Non dimentichiamo che un anno fa di questi tempi in questa Regione era una gara a chi poteva ostentare maggiore simpatia, o amicizia, o vicinanza politica con Prodi e oggi, a distanza di un anno, apprendiamo che tale strada, purtroppo, non è il frutto di un'emergenza come poteva essere la finanziaria, perché, a conti fatti, ci rendiamo conto che quella finanziaria, che è costata sacrifici ai cittadini e alle categorie produttive, è una finanziaria che alla fine ha rastrellato più risorse di quanto ne fossero necessarie, ma è il proseguimento di quel percorso di distrazione forse... o forse di ostracismo nei confronti delle autonomie come concetto. Non dimentichiamo la vicenda dei buoni benzina, che può sembrare apparentemente scollegata, ma è il frutto di una distrazione nei confronti di situazioni particolari. Non dimentichiamo la vicenda del ticket sanitario, di cui il Consiglio si è occupato ancora recentemente e che poi dai banchi della Sinistra che appoggia questo Governo a Roma e che sostiene certe manovre politico-finanziarie... viene qui a dire che la Regione non ha fatto nulla, quando a livello romano questa politica finanziaria l'ha condivisa, sottoscritta e votata. La Paritetica poi: eravamo abituati a discutere prima ma, quando la Paritetica aveva chiuso con gli accordi che dovevano essere sottintesi da parte statale e da parte regionale e lo schema di decreto veniva in aula, quello schema normalmente veniva messo fra le cose fatte. Abbiamo appreso oggi che anche la sede della Paritetica ha perso una parte della sua funzione di volano dell'autonomia politico-amministrativa di questa Regione. Abbiamo una concezione diversa dell'autonomia rispetto alla Sinistra, una concezione che avevamo espresso nella nostra visione di riforma della Costituzione, dove eravamo arrivati a spingerci nel riconoscere il principio dell'intesa fra lo Stato e le autonomie speciali. Qui mi sembra di capire che l'ipotesi del federalismo fiscale è il federalismo dell'idrovora: se c'è qualcosa da assorbire, lo Stato lo fa, dopodiché non capiamo dove vada a parare questo tipo di federalismo fiscale. Siamo molto preoccupati perché siamo "in primis" valdostani, nel senso che qui dobbiamo confrontarci con le problematiche, non possiamo però non considerare quello che non avete fatto negli anni passati.
Avevamo detto in passato che il "periodo delle vacche grasse" si sarebbe tramutato nel "periodo delle vacche magre" e che sarebbe stato opportuno mettere del buon fieno nelle stalle, creare ossia delle politiche di sviluppo e noi purtroppo dobbiamo riscontrare che ancora oggi - l'Assessore La Torre ne è cattivo testimone - politiche di sviluppo non ne vengono attuate, perché ancora oggi vi è una forte propensione a spendere i denari di cui ancora disponiamo con la filosofia della cicala. Non vediamo infatti in quello che è stato gestito nel passato - dove questa maggioranza era anche supportata dai "Democratici di Sinistra" - crescere qualcosa che riesca "a stare in piedi con le proprie gambe", pertanto la nostra preoccupazione è duplice: in primo luogo, per quello che non avete costruito e, in secondo luogo, per il futuro prossimo venturo, che è condizionato da una visione politica che è nemica di quei principi di autonomia che invece abbiamo ribadito nel nostro tentativo di riforma costituzionale. Come gruppo comunichiamo che attiveremo fin d'oggi, rispetto alla componente di "Forza Italia" in Parlamento, una riflessione sul concetto che il "Governo Prodi" sta cercando di far passare come federalismo, un concetto che con il federalismo non ha nulla a che fare e sul quale dichiariamo fin d'ora la nostra totale avversione, se la sintesi del Presidente è il progetto del "Governo Prodi".
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Non posso che non condividere le preoccupazioni dell'aula e del Capogruppo dell'"Union Valdôtaine", oltre che del Presidente Caveri, su questa norma che mette in difficoltà la nostra Regione. Mi permetterete però alcune piccole osservazioni, perché siamo arrivati a questo punto in quanto per 5 anni abbiamo avuto un Governo, quello di Berlusconi, che ha fatto una voragine nel bilancio dello Stato, ha aumentato clamorosamente il debito e qualcuno adesso deve essere chiamato a ripianare questi "buchi"! L'unica cosa che è andata su in termini di capitalizzazione nella scorsa legislatura è stata la capitalizzazione azionaria del titolo: "Mediaset nella borsa di Milano", il resto è stato un disastro ed è la dimostrazione che non siamo neanche riusciti a far passare qualche mese di un Governo instabile, debole, con difficoltà politiche interne, che già abbiamo un tesoretto a disposizione per cominciare a risanare; chissà dove finivano i tesoretti degli anni precedenti! Non sarei così allarmato come il Presidente Caveri, anche se condivido la necessità di mettere i punti in chiaro con il Governo nazionale, perché credo che questo momento sapevamo tutti che doveva arrivare, allora bisogna capire come si affronta. La necessità è di far capire che su certe cose siamo molto rigidi, ma che a fronte di questo non abbiamo paura di un giudizio di qualità del nostro operato. Non credo che nessuno qui dentro sia preoccupato che come in una famiglia ci sono anche "i periodi di vacche magre"... ci si "tira su le maniche" e si risolvono le situazioni! Non vorrei che un esagerato astio nei confronti di questa norma non fosse la copertura di un'incapacità a governare, dello spreco, del fatto che se non hai tanti soldi, non sei capace di governare, del fatto che l'importante è che se hai una scelta davanti, devi aver soldi per farle tutte e 2 e non avere la capacità politica di preferire una scelta ad un'altra. Non credo che nessuno sia in queste condizioni, la nostra Regione è capace di tali sfide, bisogna rendersi conto di una cosa: che attacchi di questo genere ne verranno dal Governo centrale così come dall'Europa - ne parleremo nella bellissima deliberazione sul Fondo sociale europeo che affronteremo oggi o domani -, ma, di fronte a queste prospettive, la grande sfida la vinciamo non facendo ordini del giorno da mandare a Roma o coinvolgendo gruppi parlamentari di una parte o dell'altra, ma dimostrando di saper gestire al meglio le risorse che abbiamo. È molto più bravo un pilota che riesce a vincere una gara di Formula 1 guidando la "Toro rosso", che è sempre in fondo, piuttosto che uno che per vincere pretende di avere la "Ferrari", sono convinto che qui ci sono molte persone che sono in grado di pilotare la "Toro rosso" e di portarla alla vittoria; questa credo sia l'impostazione politica che tutti dovremo cercare di adottare.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Il gruppo "Stella Alpina" è molto preoccupata dal sorgere di proposte unilaterali alla faccia di quel termine famoso "dell'intesa". I fatti illustratici dal Presidente Caveri sono un chiaro esempio di attacco alle autonomie e oggi prendiamo atto che il "Governo Prodi" è condizionato da quel radicalismo politico di una certa Sinistra che mina le prerogative della nostra democrazia. Ricordo a chi a volte ha deriso le mie parole... nel dichiarare che era un errore politico di qualcuno un anno fa l'aver firmato quella "cambiale in bianco"... che ormai da qualche mese stiamo pagando come Italiani e come Comunità valdostana. Caro Consigliere Sandri, anche noi non abbiamo paura: un discorso è aver paura e un altro è essere preoccupati e ricordare da dove veniamo e a quali principi apparteniamo. Questa paura però c'è solo per un motivo: che a Roma nessuno vuole andare a casa per il momento, perché c'è questa mentalità presente nell'attuale Governo, perché è su tale aspetto che dobbiamo fare attenzione, ossia su questo esempio che ci è stato dato oggi di una mentalità che non ci appartiene. Condividiamo le proposte del Consigliere Vicquéry di esprimere il nostro rammarico con la risoluzione possibilmente condivisa da tutti, perché è interesse della nostra Regione tutta.
Presidente - La parola al Consigliere Lavoyer.
Lavoyer (FA) - Solo per sottolineare come "Fédération Autonomiste" che condividiamo "in toto" quanto espresso dal Capogruppo dell'"Union Valdôtaine", quindi aderiamo alla sua iniziativa a sottoscrivere una risoluzione.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Vi sono 2 fatti che infastidiscono parecchio il dibattito che ho appena ascoltato: il primo è il falso imbarazzo del collega Sandri, che giustifica i danni procurati alla Valle d'Aosta con una storiella alla quale ormai non crede più nessuno in Italia: il famoso concetto del "buco" trovato del "Governo Berlusconi". Neanche più i bambini di 8 anni comprano questa barzelletta su "internet" non fosse altro che per il fatto che la manovra finanziaria da 20 miliardi di euro è diventata di 35, facendo pagare agli Italiani 15 miliardi di euro in più di tasse assolutamente inutili, o per il fatto che il "Governo Prodi" si è trovato in eredità dalle finanziarie di Tremonti altri 30 miliardi di euro di avanzo positivo. Faccio quindi appello alla tua intelligenza, per non farti fare delle brutte figure per le piazze valdostane, a non raccontare più una cosa a cui forse non credi neanche tu, anzi sono convinto per l'intelligenza che tu esprimi che non puoi credere a quello che dici! Lo possono dire i radicali di Sinistra, che non hanno neanche l'opportunità di aprire i cervelli per confrontarsi con le altre persone, ma da una persona intelligente come te mi aspetterei almeno la comprensione di un fatto che è gravissimo per la Valle d'Aosta e non è gravissimo solo per quello che tu dici: era una cosa che ci dovevamo aspettare, perché lo diciamo da 10 anni che sarebbe successo, ma non lo auspicavamo, lo temevamo! Abbiamo dimostrato al Governo nazionale una forte attenzione a questa autonomia, il collega Frassy è stato esplicito, così come espliciti bisogna essere con i movimenti regionalisti perché, se è vero che c'è stato un errore, è stato quello di non fare corpo a una proposta politica che ha mandato 2 Parlamentari valdostani di Sinistra a sostenere un Governo di Sinistra. Cari autonomisti, un po' di responsabilità ce l'avete anche voi, spero che questa lezione vi serva perché, se volete difendere l'autonomia oggi, non è stando al centro da soli che la potete difendere dal Centro-Sinistra, perché perderete sempre e perderete perché, al di là di un bipolarismo che non volete, il bipolarismo c'è ed è nelle scelte politiche, ideologiche, perché questa non è un'operazione che porta più cassa allo Stato, concordo con il Presidente Caveri, questa è un'operazione di ideologia politica che Padoa Schioppa opera in nome di un Governo che ideologicamente appoggia questo tipo di sistema! Nella concezione della Sinistra non devono esistere Regioni di tipo diverso, le autonomie solo per essere speciali sono avverse e avversate. Spero che prima possibile torniate a fare politica, ossia la politica delle scelte di campo, so che per voi per molti anni "ni Droite, ni Gauche" è stato un "cavallo di battaglia", ma dovete prendere atto che così non è più, perché così finireste per paralizzare la nostra autonomia e per mettere in pericolo 50 anni di autonomia e 60 anni di storia e 200 anni di storia che i nostri padri hanno costruito per darci l'opportunità di autodeterminare la gestione di questa Regione. È una riflessione che vi lascio insieme ad un concetto, perché spero che il "Governo Prodi" vada a casa quanto prima, non solo che i 2 Parlamentari della "Volkspartei" lo mandino a casa, non conto nel Senatore Perrin perché lui ha fatto un patto con Prodi e a quel patto sarà fedele se non altro per i voti che ha preso dalla Sinistra in Valle d'Aosta, ma auspico che qualche altro Senatore illuminato e liberale possa mandare a casa questo Governo, che non crea un danno solo al nostro Paese, ma anche alla nostra Regione.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Sono sempre affascinato dalle metafore del Consigliere Sandri, quindi questa del rally è particolarmente affascinante. Possiamo dire che tale norma finanziaria è un po' come i chiodi che qualcuno ha gettato nella strada per bloccare la macchina di Elwis Chentre, dovessi usare una metafora anch'io di tipo rallistico! Quando la casa brucia, bisogna scegliere se essere partecipi ed intervenire, o stare a guardare le fiamme ed è quello che mi sembra abbiano capito gli amministratori, non parlo della Sicilia che, essendo un Governo di Centro-Destra, ha una posizione pregiudizialmente critica nei confronti del "Governo Prodi", ma Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, come ha ricordato quest'oggi anche in termini abbastanza polemici l'Assessore Frick della Provincia di Bolzano, sono in un'area politica di cui oggi contestano le decisioni. Gli interventi che oggi ci sono stati quindi provengono da esponenti della Sinistra, ossia l'Assessore del Friuli, Del Piero, si è espressa dicendo che il Presidente Illy ha già detto che, se va avanti così, lui darà le dimissioni. La risoluzione di difesa dell'ordinamento finanziario va fatta e non è - lo dico alla collega Squarzino - un atteggiamento irresponsabile non sapendo che la situazione ci obbliga a dei sacrifici. Noi accettiamo un patto di stabilità, che è contenuto nella finanziaria del 2007, abbiamo presentato alla Commissione paritetica una serie di norme che comportano dei costi suppletivi - penso al Catasto, alla Motorizzazione civile -, abbiamo presentato delle nuove norme di attuazione, come quella di una regionalizzazione degli archivi di Stato, regionalizzazione dei servizi... ascensori dell'ISPEL, siamo pronti con altre norme per acquisire ulteriori funzioni e competenze.
Siamo disponibili anche a discutere sul federalismo fiscale, ma non con una legge delega, con le norme di attuazione perché, se accettiamo che le nostre norme finanziarie possano essere modificate con una legge ordinaria delega, veniamo meno a uno dei principi fondativi per evitare quella politica che mio zio Severino Caveri chiamava "la politica del rubinetto": si apre e si chiude a seconda dei buoni e dei cattivi. Ci tengo a dire che è sempre istruttivo andare alla Conferenza delle Regioni, perché oggi ho scoperto che nessuno cancellerà i ticket nelle Regioni a statuto ordinario, che resteranno i ticket; l'unica richiesta proveniente dalle Regioni a statuto ordinario è quella di abbassarlo da 10 a 5. Sono curiosissimo di capire come mai noi eravamo brutti e cattivi che non cancellavamo questi ticket! Alla fine l'unica Regione che ha sfruttato per adesso la possibilità della legge nazionale è la Valle d'Aosta e allora tutta una "vena demagogica" sui ticket, su queste cose qui andrebbe spiegata ai cittadini del vicino Canavese che vengono a fare le analisi del sangue al Poliambulatorio di Donnas!