Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2612 del 4 aprile 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2612/XII - Accesso dei lavoratori ex Cogne ai benefici della legge sull'amianto. (Interpellanza)

Interpellanza

Appreso che gran parte delle motivazioni adottate per escludere molti lavoratori della Cogne Acciai Speciali dai "benefici" previsti dalla Legge: n. 257 del 27 marzo '92 "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto" sono dovute alla perdita di documentazione;

Constatato che, a seguito dell'interrogazione n. 67 del 7 marzo u.s. a firma Bortot e Squarzino, l'Assessore La Torre allegava una comunicazione scritta dell'Inail datata 20 settembre 2006 nella quale tra l'altro si afferma: "In coerenza con quanto già convenuto nei precedenti incontri dell'ultimo anno, è stata unanimemente esclusa la possibilità di pervenire a nuove indagini tecniche per i reparti a suo tempo esclusi dal riconoscimento, non essendo presente agli atti alcun nuovo documento e non emergendo alcuna nuova considerazione".

Vista la delibera n. 398 del 23 febbraio u.s., con la quale viene incaricata la società "Vallée d'Aoste Structure" per gestire, censire, catalogare, riordinare e inventariare l'archivio storico dell'ex Società Nazionale Cogne;

Esaminate innumerevoli interpellanze, interrogazioni, mozioni su questo argomento presentate in questi anni in Consiglio regionale;

Verificato che la mancanza della documentazione smarrita è sostituibile con le testimonianze dei lavoratori presenti in quei luoghi di lavoro nei decenni trascorsi e, in parte, rintracciabile nella documentazione in possesso dell'USL o delle strutture sanitarie precedenti che sono intervenute a vario titolo all'interno dello stabilimento in questi decenni;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale e in particolare l'Assessore competente per sapere se intende operare:

1) affinché l'organo tecnico dell'Inail, alla luce delle testimonianze dei lavoratori in sostituzione della documentazione persa non per loro responsabilità, riveda i pareri negativi rilasciati sinora per i reparti esclusi a suo tempo;

2) affinché gli addetti incaricati alla sistemazione dell'archivio storico della ex "Società Nazionale Cogne" operino in primo luogo alla ricerca di documentazione inerente l'utilizzazione diretta o indiretta di amianto;

3) affinché la stessa ricerca, con gli stessi criteri, venga effettuata sulla documentazione in possesso dell'USL (o di strutture ad essa precedenti) per quanto riguarda gli interventi effettuati all'interno dello stabilimento siderurgico di Aosta in questi ultimi decenni a partire dal 1970.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Non so se farla lunga o breve, però l'argomento è molto serio, perché c'è un gruppo di lavoratori che hanno diritto ai benefici sulla legge sull'amianto, anche perché sono stati per decenni soggetti a questo materiale cancerogeno. In Consiglio sono state fatte da molti colleghi tante iniziative, che non hanno per ora portato ai benefici necessari a favore di tali lavoratori. Vi risparmio come la "questione amianto" è stata gestita all'interno della "Cogne", perché ce ne sarebbe per tutti, per la "Cogne" soprattutto, per l'INAIL, per le organizzazioni sindacali, ma non servono le polemiche in questo momento; serve invece una posizione forte e decisa del Consiglio nei confronti della "Cogne", dell'INAIL e della "Fintecnica", perché la "Nazionale Cogne" - e abbiamo sentito stamani il problema dell'inquinamento delle acque - non è intoccabile! La "Cogne" non si può permettere di usare la legge sull'amianto per mandare in pensione solo i lavoratori che non le interessano più, mentre gli operai specializzati che producono altro valore aggiunto devono restare in azienda, è un uso improprio della legge! Si tratta di capire e prevedere e mettersi d'accordo... intendo, anche se le domande sono riferite al Governo, che l'intero Consiglio deve attivarsi su questo argomento; si tratta di un numero non molto ampio di lavoratori, è una questione di volontà politica. Sono state perse le documentazioni o la "Fintecnica" non le trova? O le ha perse? O ha occultato le documentazioni? In una riunione del settembre scorso è stato detto che non ci sono le condizioni per aprire questi casi, non credo che la "Cogne", la "Fintecnica" e INAIL si possano permettere di fare tali dichiarazioni, perché forse è possibile, accedendo alla documentazione relativa agli interventi svolti dall'USL o chi per essi nei decenni pregressi - parlo a partire dal 1970 -, riuscire a ricostruire e ad avere documentazione scritta, altrimenti bisogna passare a quella verbale certificata con atti notarili. Su quell'argomento abbiamo fatto un'interrogazione scritta, dato che la "Cogne" ha degli archivi e questi archivi sono stati acquisiti dall'Amministrazione regionale, con una documentazione scritta chiedo che si incarichi qualcuno a sfogliare tale documentazione, al fine di trovare materiale documentabile che possa accertare il rischio amianto per questi lavoratori.

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.

La Torre (FA) - Prima di entrare nel merito dell'iniziativa, vorrei far notare al collega Bortot che forse deve aver commesso un errore di scrittura perché, quando cita la Costituzione italiana, mi viene difficile pensare che nella Costituzione si dica che è interesse della collettività... e garantisce cure gratuite agli indigeni... non so chi sono questi indigeni, glielo faccio notare che non resti agli atti che almeno venga corretto, altrimenti si pensa che ci sono gli indigeni che girano per il paese... siamo noi gli indigeni!

L'argomento è importantissimo ed è ricorrente, se non sbaglio, è stato oggetto di un'interpellanza dei colleghi Bortot e Squarzino e di un'interrogazione scritta da parte loro, solo per citare le ultime. L'intervento del Consigliere Bortot che presenta l'interrogazione si da anche le risposte, ossia ormai l'argomento lo conosciamo tanto che, ponendo le domande spesso, ci diamo anche le risposte... il problema della documentazione o quello dell'atteggiamento in parte elusivo dei soggetti interessati che dovrebbero dare le risposte... è evidente che la tendenza è quella di far arenare le domande dei lavoratori facendo mancare una documentazione che possa sostenere e dare atto alle loro aspettative. Esistono anche altri motivi di esclusione, ho cercato di approfondire gli argomenti, infatti la situazione soggettiva di un lavoratore che non riesce a dimostrare la sua esposizione all'amianto, perché la documentazione relativa alla sua attività all'interno dell'azienda non lo collega ai reparti, oppure a posizioni lavorative a rischio, pur avendo essi lavorato di fatto in reparti e in posizioni professionali esposte all'amianto... in questo caso, come si è verificato più volte, individualmente il lavoratore richiede la revisione della propria situazione portando a supporto testimonianze relative alla reale attività svolta all'interno dell'azienda. Si tratta di una realtà più volte affrontata dall'INAIL e in molti casi risolta favorevolmente per il singolo lavoratore. Su questo argomento nell'interrogazione precedente si era detto che pretendevano che le testimonianze fossero giurate, che vi fosse una serie di ulteriori testimonianze a controprova di quello che veniva detto... una situazione diversificata all'interno di uno stesso reparto, per cui, a causa dell'organizzazione del ciclo di produzione fino all'anno 1992 - anno in cui è stato vietato l'uso dell'amianto nelle attività produttive -, vi erano posizioni lavorative potenzialmente esposte al rischio amianto e posizioni lavorative in cui questa esposizione non si verificava; di conseguenza, lavoratori di uno stesso reparto possono trovarsi in condizioni differenti: riconoscimento dell'esposizione e non riconoscimento dell'esposizione all'amianto. In questo caso si tratta di una condizione oggettiva legata all'organizzazione tecnica dell'attività produttiva in quel periodo e questo è un altro di quei problemi che fa sì che non si riesca ad avere quella documentazione. È una differenza importante perché dà origine a problematiche differenti, infatti i casi relativi ad aspetti soggettivi rispetto al curriculum lavorativo impreciso del singolo sono affrontati e riesaminati su istanza del singolo lavoratore, mentre la ricostruzione di reparti e posizioni lavorative a rischio amianto prima del 1992: la cosiddetta "indagine tecnica" è a giudizio dell'INAIL, come riportato dalla nota del 20 settembre 2006, consolidata e definita; anche lì si vanno a scontrare le posizioni dei singoli con le ricostruzioni fatte sui reparti da parte dell'INAIL. Da quanto esposto è chiaro che aver operato nello stesso reparto è una condizione necessaria, ma non sufficiente per l'eventuale riconoscimento dei benefici previdenziali... questa è la posizione che emerge dall'INAIL e dall'azienda.

Procedendo all'esame puntuale dell'interpellanza si precisa quanto segue: punto n. 1, questo punto richiede un'informazione differente da quanto evidenziato dal Consigliere nelle premesse dell'interrogazione scritta che si riferiva a situazioni presenti nello stesso reparto. La richiesta di un riesame della valutazione tecnica si scontra con quanto precisato dall'INAIL nella nota più volte citata, decisamente completa ed esauriente sull'argomento, in cui si ricorda che la valutazione tecnica è stata oggetto di ben 6 stesure con successivi ampliamenti delle posizioni lavorative ammesse a riconoscimento e che, per procedere ad un'ulteriore valutazione, sono necessari nuovi documenti o nuove considerazioni. Tra l'altro, si sottolinea che il riferimento a documentazione persa contenuto nel punto n. 1 non è suffragato da elementi precisi rispetto alle circostanze e al contenuto, se la documentazione persa era riferita alla situazione dei singoli o dell'organizzazione tecnica dell'attività produttiva fino al 1992. Le sto citando le posizioni che impediscono il procedere di queste cose.

Punto n. 2: "affinché gli addetti incaricati alla sistemazione dell'archivio storico...", rispetto a questo argomento occorre precisare che la convenzione con la società "Vallée d'Aoste Structure" per la realizzazione di interventi relativi al riordino e inventariazione dell'archivio storico dell'ex "Società Nazionale Cogne" da parte della Regione Valle d'Aosta non è ancora stata formalmente stipulata e che previsioni ottimistiche possono ipotizzare di riuscire a completare entro la fine del 2007 l'affido ad una società specializzata delle operazioni di schedatura, riordino e inventariazione dell'archivio storico. I primi risultati probabilmente potranno essere disponibili dopo i primi 3 anni di attività. A margine si segnala che la ricerca effettuata in un archivio non riordinato e molto vasto può avvenire solamente secondo un principio di casualità e quindi è difficile ipotizzare entro quanto tempo sarà possibile reperire della documentazione, ammesso e non concesso che la stessa esista, con una ricerca non organizzata e sistematica. In realtà, abbiamo in mano un archivio totalmente disastrato, era l'archivio, ormai è diventato un contenitore di carte che vanno tutte ricatalogate e cronologicamente riordinate e anche lì stiamo incaricando "Vallée d'Aoste Structure", ma capite che è un lavoro importante.

Punto n. 3: "affinché la stessa ricerca, con gli stessi criteri, venga effettuata sulla documentazione in possesso dell'USL...", premesso che esiste una prima difficoltà ad individuare e collegare criteri indicati al punto n. 2 con gli eventuali criteri del punto n. 3, si evidenzia una prima perplessità rispetto alle possibilità da parte della Regione Valle d'Aosta, al di là della collaborazione istituzionale, di disporre l'effettuazione di ricerche specifiche presso gli archivi di altre amministrazioni pubbliche, in particolare il Ministero del lavoro competente fino ai primi anni '80 - qui stiamo parlando di fare ricerche antecedenti agli anni '80, le dico quello che sta emergendo - in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, tra l'altro su attività oggetto di vigilanza e di eventuali rapporti con l'autorità giudiziaria. Al di là delle perplessità, nel merito si vuole segnalare i seguenti elementi: fino al 1992, al momento del riconoscimento della pericolosità dell'amianto come materiale pericoloso e al divieto del suo utilizzo nei processi produttivi, con grande probabilità non sono stati effettuati interventi specifici di vigilanza e prevenzione rispetto all'utilizzo dell'amianto nelle attività produttive presso lo stabilimento ex Nazionale "Cogne" di Aosta. Successivamente, a partire dall'anno 2000 il Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro ha effettuato interventi di prima mappatura rispetto ad ambienti di lavoro dove erano ancora esistenti situazioni caratterizzate dalla presenza di amianto e successivamente verifiche dello stato di attuazione della bonifica e risanamento dello stabilimento rispetto alla presenza di amianto, in una situazione differente rispetto alle condizioni richieste dalle norme in materia di benefici previdenziali a seguito dell'esposizione all'amianto.

La relazione è molto lunga, ci sono altre pagine, preferirei dargliela, perché è un "passo" sulle criticità nel dettaglio, ossia rispetto all'interrogazione precedente, dove abbiamo espresso la volontà politica che coincide con la sua: quella di dare risposte ai lavoratori e soddisfazione a chi è rimasto leso nella sua salute in conseguenza a dei lavori che ha svolto, quindi una volontà politica che abbiamo manifestato chiaramente, ho voluto perciò andare ad analizzare nel dettaglio, come ha cercato di fare lei nel suo intervento, tutta la situazione con le criticità che emergono rispetto a una serie di problemi. Gliela consegno, anziché leggerla tutta, questo permette a me e a lei di avere una visione più chiara della situazione e poi di tornarci sopra per definire una politica comune del Consiglio per cercare di portare avanti tale discorso.

Si dà atto che dalle ore 17,20 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Vorrei dall'Assessore che non venisse qui in veste di Direttore dell'INAIL... e neppure dirci che la "Cogne" non vuole ritrovare la documentazione. Quello che chiediamo è cosa fa il Consiglio regionale per sbloccare questa situazione, abbiamo lavoratori che stanno perdendo la dignità, sembra che per usufruire di un loro diritto debbano andare a chiedere l'elemosina, dal Presidente della Regione e a tutte le forze politiche tutti rispondiamo che ci interessiamo, ma la situazione non si sblocca. Abbiamo una dirigenza INAIL che continua a dire che per loro l'istruttoria è chiusa, ma l'INAIL non è una struttura che funziona con i contributi versati dai datori di lavoro e dai lavoratori? Il benessere creato in questi anni da tali lavoratori... c'è gente che è dentro da 30 anni, la dignità di queste persone non vale niente? La "Cogne" è possibile che decida quali sono i reparti a rischio quando la "CAS" e "Marzorati" non esistevano? Come fa a giudicare 40 o 20 anni fa, come fa a decidere dove si lavorava o si era a rischio di amianto? Lo decide la "Cogne"? La "Fintecnica" non riesce a reperire la documentazione? Ma è un problema della "Fintecnica" e non dei lavoratori, perché alla fine ci saranno cause alla Magistratura, ma anche iniziative di lotta; allora tutte le volte bisogna occupare l'INAIL o venire ad occupare l'Amministrazione regionale affinché si possa risolvere con INAIL e la "Cogne" un problema che ci riguarda in prima persona, perché diventa di tipo politico? Sfido chiunque a venirmi a dimostrare che per decenni dentro la "Cogne" e sul tetto dei capannoni, e nelle lavorazioni meccaniche, e nella fonderia, e nella fucina, e nell'acciaieria non si lavorasse con l'amianto o per rifare i forni, o per la lavorazione, o per le torniture! Presenterò una risoluzione che impegni il Consiglio, ma non mi sembra giusto che si debba arrivare a questo punto! Vorrei che si attivasse una delegazione trasversale, i Capigruppo, ma che si andasse dove è necessario andare, organizzare un incontro a tutti gli effetti e non tramite telefonate, perché i "pourparlers" ci sono stati e non sono stati sufficienti. A lor Signori bisogna far capire che c'è una volontà politica e non possono venire "a battere cassa" all'Amministrazione regionale tutte le volte che gli fa comodo e, quando c'è da risolvere un diritto sancito dalla legge per 70 lavoratori, ognuno si nasconde e non vuole prendersi delle responsabilità.

Se vanno via operai professionalizzati all'interno della "CAS", ci sono anche dei giovani professionalizzati che si possono assumere... questo è il problema per cui la "Cogne" non vuole riconoscere tale diritto, perché questi operai le fanno comodo, perché sono operai specializzati che producono ricchezza e profitto! Per alcuni dipendenti amministrativi che non facevano comodo, pur non avendo mai visto l'amianto in tutta la loro vita, la "Cogne" invece ha trovato la documentazione e li ha fatti uscire e noi come Consiglio non possiamo permettere una cosa del genere!