Oggetto del Consiglio n. 2610 del 4 aprile 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2610/XII - Perseguimento dell'obiettivo di riduzione della produzione di rifiuti urbani. (Interpellanza)
Interpellanza
Appreso dagli organi di stampa che il 20 marzo 2007 è stato rinnovato l'Accordo COREPLA, Valeco e RAVA per riconoscere il Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani quale piattaforma CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) di stoccaggio dei rifiuti valorizzabili;
Preso atto delle dichiarazioni dell'Assessore regionale al Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche nelle quali si esprimeva viva soddisfazione per la conquista del primo posto della Valle d'Aosta come produttore di rifiuti plastici da destinare alla valorizzazione;
Considerata la DGR n. 543 del 28/2/05 di integrazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti nel quale venivano approvati due programmi, il primo finalizzato alla riduzione della produzione dei rifiuti e il secondo finalizzato alla riduzione dei rifiuti biodegradabili da avviare in discarica;
Ricordato che la nostra Regione in tema di produzione di rifiuti urbani è passata da 70.539.460 tonnellate nel 2005 a 71.399.234 tonnellate nel 2006;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono state le azioni e le iniziative messe in atto dall'approvazione delle integrazioni per ridurre la quantità dei rifiuti prodotti e di quelli biodegradabili da avviare alla discarica;
2) come il Governo regionale intende operare per il raggiungimento dell'obiettivo di riduzione della produzione generale e quindi pro capite dei rifiuti urbani.
F.to: Venturella
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Abbiamo tutti letto i lanci di agenzia e gli articoli sul presunto record che la Valle d'Aosta ha rispetto alle altre Regioni, sulla plastica avviata al recupero nell'anno 2006, pare - dice l'articolista - 1.935.000 kg. di produzione totale, quindi tutte le dichiarazioni di soddisfazione da parte del Governo regionale e mi pare anche della "Corepla" che affermavano la Valle d'Aosta essere al 1° posto in tutta Italia.
Ora però non è detto che questo record possa essere definito completamente positivo, perché sappiamo benissimo - e questo lo dicono le direttive della CE concernenti i rifiuti - che il 1° obiettivo non è quello di aumentare la percentuale di raccolta differenziata, ma è quello di ridurre la produzione di rifiuti, ed io facendo un piccolo conto tra l'altro preso dai dati forniti dall'Assessorato, ho notato che dal 2005 al 2006, pur aumentando la raccolta differenziata, è aumentata la produzione totale di rifiuti di 800mila tonnellate, quindi vi è stato un aumento. Il 28 febbraio 2005 con deliberazione n. 543, in cui si diceva di aggiornare il piano regionale dei rifiuti del 2003, 2 dei 3 programmi erano quelli finalizzati alla riduzione della produzione dei rifiuti e alla riduzione dei rifiuti biodegradabili da avviare in discarica. Noto con estremo dispiacere che tutto quello che vi era scritto rispetto alle misure amministrative, rispetto alle misure tariffarie, rispetto alle misure rivolte alla riduzione e alle misure amministrative, se vi è stato un aumento della produzione dei rifiuti, queste o non sono state percorse o non hanno avuto il dovuto successo.
Chiediamo quindi all'Assessore competente di spiegarci quali sono state le iniziative messe in atto per ridurre la quantità di rifiuti, destinate non per essere la Regione in cui vi è questo presunto record della produzione procapite di plastiche destinate al recupero, ma per realmente ridurre la quantità dei rifiuti prodotti e poi, come nel caso in cui non si sia fatto nulla, poco o punto perché ce lo dicono i dati - se si passa da 70 milioni di tonnellate a 71 milioni vuol dire che c'è un aumento globale dei rifiuti -, come il Governo regionale intende operare.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) -Vede, collega Venturella, pare quasi che nelle righe della sua interpellanza ci sia una sorta di censura, una sorta di irritazione nei confronti del fatto che qualcuno ha detto che siamo stati bravi, naturalmente rivolti alla popolazione della Valle d'Aosta, non certo dell'Assessorato, ma al sistema Valle d'Aosta, e che abbiamo raggiunto il traguardo di essere, per quanto riguarda la raccolta della plastica, i più virtuosi. Posso capirlo che questo irriti, anche perché dall'altra parte è vostra abitudine tutte le volte citarci in classifica come fra i peggiori d'Italia in fatto di raccolta differenziata.
Io sto qui, come spettatore, a guardare come alle vostre dichiarazioni arrivano le smentite da parte di altre sedi molto più qualificate della mia, quindi sono spettatore e nemmeno più attore. Mi compiaccio per il fatto che però sono altri a smentirmi. Per quello che mi riguarda lo farò, anche perché lei non ha fatto un'analisi veritiera, d'altra parte non me lo sarei neanche aspettato! Avevo già specificato nell'interrogazione del 7 marzo 2007 che dall'analisi dei dati riportati nel programma regionale per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da avviare in discarica, che è stato approvato con deliberazione n. 543/2005 - peraltro anche questa è stata un'iniziativa molto originale perché non c'era scritto da alcuna parte che dovevamo fare un atto amministrativo in questo senso, lo abbiamo voluto fare proprio per significare la volontà di fare un'azione in questa direzione - possiamo rilevare una bassa presenza della sostanza organica nel rifiuto differenziato. È vero, il dato non è riferibile a un comportamento meritorio, ma è connaturato con la realtà demografica della regione. Abbiamo una popolazione di 37 abitanti a kmq. con una forte ruralità e presenza di abitazioni singole, e questo facilita una sorta di compostaggio domestico sia pure molto artigianale che, di fatto, finisce per contribuire alla diminuzione della frazione organica nei rifiuti domestici. Dall'esame delle analisi merceologiche è stato rilevato che nei periodi di massimo flusso turistico la presenza della frazione organica nel rifiuto tende a ridursi percentualmente, perché c'è un corrispondente aumento percentuale degli imballaggi. È vero che la raccolta differenziata non ha modificato in modo significativo la percentuale della frazione organica del rifiuto indifferenziato, e questo semmai conferma questa costante che è dovuta a una presenza di produzione di compostaggio domestico della frazione organica.
Vorrei richiamare, qui, lo studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta, che abbiamo consegnato al Presidente della III Commissione di cui verrà reso edotto a breve termine, fra l'altro studio fatto a seguito di un sollecito e di un mandato del Consiglio regionale, in particolare alcuni passaggi che mi sembrano interessanti riprendendo quello che ha detto lei, cioè che il decreto legislativo n. 36 pone alle Regioni degli obiettivi di riduzione della frazione organica presente nei rifiuti urbani, destinati allo smaltimento in discarica, e vorrei richiamare questi obiettivi per capire qual è l'esatta posizione della nostra Regione, al di là della solita demagogia. Entro i 5 anni dall'entrata in vigore del decreto - entro il 27 marzo 2008 - i rifiuti organici biodegradabili devono essere inferiori a 173 kg./anno per abitante, entro 8 anni - entro il 27 marzo 2011 - questi devono diventare 115 kg./anno abitante e poi entro 15 anni - entro il 2018 - siamo a 81 kg./anno abitante: questi sono i limiti imposti dal decreto legislativo.
Se andiamo a vedere qual è la situazione della Valle d'Aosta, c'è un dato che smentisce quello che lei ha detto, perché noi, nel 2005, eravamo a 153 kg./anno abitante. Come da prescrizione del decreto, eravamo cioè 18 kg. al di sotto del limite stabilito per il 2008 dal decreto. Nel 2006 siamo scesi a 142,5 kg./anno abitante, quindi in un anno abbiamo perso 10 kg.. Vedete che siamo non in un comportamento meritorio, ma eccellente, tanto che se immaginiamo questa regressione costante, da qui al 2011 dovremmo avere un quantitativo di rifiuti biodegradabile abitante di 112 kg., cioè 3 kg in meno alla prescrizione prevista dal decreto ministeriale. Questi non sono dati che mi invento, ma sono dati che vengono fuori e che lei potrà vedere ben tabulati; quindi siamo ben al di sotto delle parametrazioni che sono state imposte. Non è questo un motivo per sedersi, tant'è vero che stiamo guardando con molta attenzione e con l'intenzione di riprenderlo - e presto arriverà in Consiglio la legge sui rifiuti e vedrà che ci sarà un passaggio appositamente dedicato - a quelle esperienze e soprattutto a quelle forme di sperimentazione che stanno facendo il Comune di La Salle e la Comunità montana della Valle del Lys, per capire se c'è lo spazio per aprire una raccolta differenziata solo al biodegradabile, in maniera corretta, perché si tratta di materia molto delicata.
Vede, collega Venturella, per quanto riguarda l'aumento dei rifiuti, purtroppo dobbiamo constatare che in Regione c'è stato un aumento di produzione dei rifiuti. C'è un piccolo particolare che lei ha omesso di dire, che cioè in Valle d'Aosta la crescita dei rifiuti è stata dell'1%, quando a livello nazionale la stessa crescita è stata del 3%, comprese le Regioni dove siete voi al Governo; quindi se si lancia l'accusa dicendo che i rifiuti sono aumentati... ma la produzione dei rifiuti è una costante... siamo riusciti in qualche modo a contenerla all'1% a fronte di un dato nazionale che dà 3 volte tanto, quindi per onestà sarebbe stato opportuno farla questa citazione che, in termini assoluti, sì, è cresciuto, ma meno di quanto sia il "trend" a livello nazionale: questo sta a dimostrare che c'è, anche qui, un comportamento positivo.
Bisogna poi essere molto attenti a come si passano certi messaggi, perché se il rifiuto aumenta, ma proporzionalmente aumenta anche la quantità di rifiuto che posso destinare al riciclo e al riutilizzo, il danno capisce che non è grave, non sarà positivo, ma non è grave; è invece molto grave quando abbiamo un incremento di rifiuti al quale non corrisponde una quantità di rifiuti che può essere destinata al riutilizzo, perché quella va destinata in discarica. Allora sono queste le sfaccettature che il problema offre e che vanno esaminate per quelle che sono, altrimenti se si utilizzano i dati in valore assoluto, si lanciano delle accuse anche gratuite. Ho detto questo perché il sistema della produzione e ancor più della commercializzazione di molti prodotti destinati al consumo, sempre più subiscono un processo di confezionamento, allora è importante che tutto quello che è il rifiuto e che consegue a questo processo di incartamento, eccetera, sia intercettato alla fonte, attraverso quelle azioni intercettandolo ai centri commerciali, punti vendita, eccetera, e lì sia selezionato per essere destinato al riutilizzo. Evidentemente se è un "trend" quello di fare questa procedura, avremo, sì, un aumento del rifiuto, ma che non finisce in discarica... finisce in altra sede, quindi si attiva un circolo virtuoso per rapporto a una diminuzione che invece denuncia una quantità minore di rifiuto che viene destinato semplicemente alla discarica.
Continueremo con le campagne di sensibilizzazione e di formazione e continueremo con quelle azioni che oggi sono previste dal piano regionale dei rifiuti, la cui applicazione compete alle Comunità montane e al Comune di Aosta; presto avremo la legge regionale che ci consentirà di operare con altre leve per perseguire quell'obiettivo che riteniamo primario: quello della riduzione dei rifiuti, obiettivo che in Valle d'Aosta è stato parzialmente ottenuto dal momento che abbiamo una percentuale di crescita che è la più bassa d'Italia.
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Vede, Assessore, non voglio mettere in dubbio la sua onestà e buona fede in quello che lei dice, però mi permetta di dire una cosa.
Non so con quale calcolatrice avete fatto i conti, ma qualcosa non torna e mi spiego. Credo che a chi ha fatto i conti un'assegnazione simpatica alla decima bolgia dell'8° cerchio dell'inferno potrebbe calzare, perché la deliberazione che citavamo entrambi del febbraio 2005 si riferisce ai due dati: 120mila abitanti e 152.000 popolazione equivalente, contando il fatto che ad agosto si possono raggiungere anche punte di 241.000 presenze e tutti i conti, sia nel piano futuro che passato, dice la deliberazione devono essere fatti con la popolazione equivalente.
Mi sono fatto due conti: chiedendomi se ciò che era presente nei lanci di agenzia e negli articoli era giusto. Abbiamo prodotto nel 2006 1.935.000 kg. di plastica destinata al recupero, e ciò ci ha fatto balzare a 15 kg. per abitante, e diceva lei nella conferenza stampa abbiamo scavalcato la Lombardia e il Veneto, ma se faccio i conti 1.935.000 diviso la popolazione equivalente non mi dà 15 kg. abitante, ma mi dà 12,7; e se dico che i conti devono essere fatti su 152.000 vuol dire che qualcuno dovrà pur finire nella decima bolgia dell'8° cerchio, perché hanno un po' pasticciato con i dati, in quanto in prima battuta viene utilizzato il 120.000 in alcuni casi, in seconda battuta, in altri casi, viene utilizzato il 152.000. Mi dovete allora spiegare quando utilizzate gli abitanti effettivi o gli abitanti equivalenti, altrimenti non vi è corrispondenza e questo lo denuncio in Consiglio regionale, perché facendo i conti, noi, non siamo a 15 kg. abitante, ma siamo dietro la Lombardia e dietro al Veneto. Forse vi sarà stato un errore, ma fare due conti, una divisione, cioè 1.935 diviso 152, fa 12,7 e non 15!
Tutte le produzioni che lei ha riferito sono poi calcolate, come dice la deliberazione, su 152.000 e non su 120.000: ecco perché credo che, come la prima interrogazione che avevamo fatto sull'analisi merceologica quando lei mi aveva fornito dati che non collimavano con quelli forniti 15 giorni prima, neanche in questo caso vi sono dati che collimano. Chissà con lo Studio "Genon e Ziviani" cosa ci capiterà... gli ho dato una scorsa veloce oggi e allora non ci obbligate a fare i conti con la calcolatrice, perché non è che non ci fidiamo di lei, io mi fido in quanto riconosco in lei una persona forte delle sue convinzioni, ma questi conti non tornano come non tornavano quelli di un mese fa!
Cosa bisognava fare per diminuire di 3/4 o 4/5 o anche 5/6 il conferimento in discarica dei rifiuti anche quelli biodegradabili? Bisogna passare dall'iniqua tassa al sistema tariffario, ma non tariffa di conferimento in discarica come ogni tanto vedo in qualche deliberazione, no... dalla tassa chiamata un tempo "TARSU" bisogna passare alla tariffa, perché la tassa comunale sui rifiuti è un provvedimento che è una vera gabella perché colpisce i mq. e non i soggetti che producono i rifiuti.
Annuncio già che, come gruppo, stiamo presentando una proposta di regolamento generale che dia le direttive ai sub-Ato per sostituire da una data che dovrebbe essere la più vicina possibile la tassa con la tariffa. Qui ho l'esempio del Comune Villafranca d'Asti che, nel giro di 6 mesi, è passato da una raccolta differenziata del 21% a un'altra che ha sfiorato l'80%, perché ha introdotto il sistema della tariffa legata alla reale produzione dei rifiuti indifferenziati: ecco perché d'ora in poi saremo sempre attenti a far sì che ciò che è stato scritto il 28 febbraio 2005 venga finalmente applicato.