Oggetto del Consiglio n. 2604 del 4 aprile 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2604/XII - Scelte edilizie per le scuole medie superiori in luoghi di facile accessibilità per gli studenti. (Interpellanza)
Interpellanza
Viste la deliberazione della Giunta regionale n. 1874 del 13 giugno 2005, che conferiva un incarico per la redazione della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva di una struttura da adibire a "scuola polmone", da realizzarsi nella città di Aosta e la deliberazione della Giunta regionale n. 218 del 3 febbraio 2007, che ha costituito un tavolo tecnico per la programmazione degli interventi edilizi per far fronte al fabbisogno di edifici scolastici di scuola media superiore;
Preso atto come, nella relazione svolta dall'Assessore alla V Commissione consiliare permanente, si identifichino carenze nell'Istituto Magistrale di Via Torino, nell'Istituto Geometri di Via Chambéry, nell'I.P.R. di Via Federico Chabod, disagi organizzativi come la divisione del Liceo Scientifico in più sedi (Via Conseil des Commis, Convitto Federico Chabod, Istituto Manzetti e, dal prossimo anno, Piazza San Francesco) e la necessità di reperire una sede per il Liceo Classico, perché ospitato in locali in affitto fino al 2012 dalla Curia vescovile;
Evidenziato che, contrariamente all'ipotesi formulata di delocalizzazione dal centro della città di tali strutture scolastiche, sia importante unificarle intorno al polo delle comunicazioni della Città di Aosta, compreso tra la stazione delle autolinee, quella ferroviaria e gli ampi parcheggi ad esse contigui, per venire incontro a quella maggioranza di allievi che vi si recano ogni mattina provenendo da altri Comuni, per l'obiettivo di non generare nuovo traffico e per rendere competitivo il trasporto collettivo rispetto a quello privato;
Sottolineato come sembrerebbe identificata come area per la realizzazione della "scuola polmone" un terreno in località Croix Noire, nella Città di Aosta, scarsamente servito da servizi pubblici, inserito in un quartiere residenziale già carente di strutture di servizio e commerciali, contiguo inoltre all'area aeroportuale, con i possibili vincoli della navigazione aerea e comunque in una posizione assimilabile a quella della scuola già tragicamente coinvolta nella tragedia di Casalecchio di Reno (BO);
Ritenuto opportuno ottimizzare gli edifici scolastici per ciò che riguarda il riscaldamento, sia per i risparmi energetici che per ridurre le emissioni di inquinanti e di gas serra;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Governo regionale per conoscere:
1) se intenda operare scelte edilizie per le scuole medie superiori, che le rendano facilmente accessibili alle studentesse e agli studenti fuori sede, sia per la sede nel centro della città di Aosta, sia per una maggiore funzionalità degli stabili;
2) se intenda sottoporre al tavolo tecnico l'ipotesi di localizzare la scuola polmone nell'area F8 bis della città di Aosta, o in altre aree libere provenienti dall'ex stabilimento industriale Cogne, come ad esempio la palazzina della ex direzione, già adibita a laboratorio chimico e vuota da molti anni;
3) predisporre un tavolo tecnico volto all'identificazione del fabbisogno scolastico, quantitativo e qualitativo, sul medio periodo per ciò che riguarda le scuole medie superiori, con la predisposizione di soluzioni che possano prevedere anche la dismissione delle attuali sedi più periferiche e la costruzione di un nuovo polo permanente, in posizione adiacente al centro logistico della Città di Aosta;
4) se intenda predisporre un piano straordinario per l'efficienza energetica degli edifici scolastici, tramite l'installazione di pannelli solari, caldaie ad alta efficienza ed infissi ad alta inerzia termica.
F.to: Sandri
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Questa interpellanza nasce da un lavoro che in questo momento è in V Commissione, ma che merita una valutazione dal punto di vista delle volontà. Vogliamo capire quali obiettivi si pone la Giunta rispetto a un lavoro che è stato intrapreso e che è meritevole, cioè quello che a fronte delle carenze che hanno alcune strutture delle scuole medie superiori, si voglia dare attuazione in breve tempo alla deliberazione del 2005 che intende costruire una "scuola polmone" che consenta la ristrutturazione di tutti gli altri edifici, in particolare attraverso quella deliberazione di Giunta del 2007 che prevede l'istituzione di un tavolo tecnico.
I problemi dove nascono? Nascono sulla localizzazione di questa "scuola polmone", nel senso che la delocalizzazione dal centro della città è per quanto riguarda la scuola media superiore un fattore molto negativo, in quanto essendo un servizio che fruisce una popolazione di studenti che per la maggioranza viene da Comuni che non sono la città di Aosta, ma da Comuni più lontani, è evidente che più rimane vicina questa "scuola polmone" al centro nodale delle comunicazioni, cioè la stazione degli autobus e la stazione della ferrovia, minori disagi provoca. Non è un caso che il Convitto nazionale "Federico Chabod", adesso Convitto regionale, il Liceo classico "René de Challant" - una volta mi pare si chiamasse "Carlo Alberto" -, le Magistrali erano strutture che erano state localizzate vicino a questo centro, e per qualche verso perfino il Collegio "Saint-Bénin" aveva lo stesso tipo di localizzazione, anche se di origini più antiche. Volevamo rimarcare che proprio su questa scelta decentrata e delocalizzata, c'era anche questo problema dei vincoli aeroportuali, ma comunque rilevare che è una posizione quella prevista molto simile a quella di quella scuola di Casalecchio di Reno tragicamente famosa per un incidente aeronautico. Infine, l'intendimento era capire se in questo tipo di valutazione emergeva anche la volontà di fare un grosso adeguamento dal punto di vista energetico alle normative, che tra l'altro stanno entrando in vigore nei prossimi mesi dal 1° luglio, in modo che a fronte della ristrutturazione avvenga un grosso abbattimento e degli inquinanti dell'effetto gas serra, e anche dei costi di gestione del riscaldamento, perché uno dei problemi della scuola valdostana è che molte risorse, che potrebbero andare agli studenti e alle iniziative didattiche, sono stravolte dalla manutenzione ordinaria e dalle spese di riscaldamento degli stessi edifici!
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Je veux avant tout remercier M. Sandri pour cette interpellation car c'est très important, après le passage en Commission, de partager aussi avec le Conseil les lignes d'adresse sur cette matière. Personnellement je suis absolument convaincu qu'au-delà des réformes de l'organisation et des programmes, l'école a besoin de locaux adaptés et sûrs, et cela afin que l'école puisse accomplir sa mission de la meilleure façon possible, une mission surtout éducative, pas seulement dans ses contenus, mais aussi du point de vue des bâtiments; d'ailleurs les priorités étaient claires, je les ai annoncées pendant le budget et en Commission, et la création du service "ad hoc" dans mon Assessorat est là pour en témoigner.
En Vallée d'Aoste, la situation des bâtiments scolaires n'est pas homogène, ni au niveau du territoire, ni au niveau des différents degrés d'enseignement. La question qui m'est posée m'offre la possibilité de parler de l'implantation des groupes scolaires dans un contexte urbain tel que celui de la ville d'Aoste et, donc, des infrastructures nécessaires, tant pour améliorer la qualité de l'enseignement, que pour intégrer les établissements scolaires au territoire (deux aspects différents). Grâce à un effort de programmation globale et partagée, les écoles de la Vallée pourraient disposer des bâtiments efficaces et fonctionnels qu'elles réclament avec insistance: pour ce faire, il nous faut des constructions adaptées à l'usage scolaire, des structures modernes qui favorisent une formation réussie, tout en satisfaisant aux impératifs les plus récents en matière d'urbanisme.
Pour ce qui est des réponses à vos questions, je répondrai aux questions n° 1 et n° 3 ensemble et je partirai donc de la deuxième.
L'école temporaire, donc "la scuola polmone": l'école temporaire est un sujet qui a été abordé, mais nous devons considérer que, s'il est nécessaire d'effectuer dans presque tous les bâtiments scolaires appartenant à la Région des travaux de restructuration, ou de mise aux normes de sécurité, ces travaux doivent tenir compte des activités scolaires; donc ce n'est pas simplement intervenir, mais c'est aussi quand et comment intervenir, car ces travaux qui s'interrompent évidemment à l'occasion des fêtes et des vacances d'été, ne peuvent pas être mis en place, mais c'est des travaux qu'on doit effectuer pendant des périodes qui doivent être compatibles avec les délais nécessaires à ces interventions. Voilà pourquoi une école temporaire. Par ailleurs, la législation qui est récemment entrée en vigueur et prévoit que les édifices scolaires fassent l'objet de contrôles sismiques, indique qu'il est bien souvent nécessaire d'effectuer sur ces constructions des interventions massives, qui sont absolument incompatibles avec le déroulement normal des cours. Premier aspect: pourquoi le choix d'une école temporaire. Pour cette raison il est urgent de réaliser cette structure qui sera capable d'accueillir, l'une après l'autre, les différentes écoles - parce qu'il y en a pas qu'une école qui a besoin d'avoir des interventions - dont les bâtiments doivent être restructurés ou mis aux normes. Compte tenu de la nature temporaire de cette structure et de l'urgence des travaux, il est évident que cette dernière doit présenter des caractéristiques bien précises, donc une grande flexibilité et une installation rapide. Nous avons donc envisagé d'utiliser une structure préfabriquée modulaire qui permettra de mettre à la disposition des institutions scolaires les espaces nécessaires à leurs différentes classes, en fonction du nombre des élèves et des équipements dont ils ont besoin et aussi de la didactique qui est liée aux bâtiments.
En ce qui concerne l'emplacement de cette école temporaire, la Commune d'Aoste avait déjà, il y a un certain temps, repéré une zone appartenant à la Région, la Croix-Noire, qui lui semblait particulièrement adaptée à cet usage et elle avait même fait préparer un avant-projet à cet effet. La Direction du bâtiment de l'Assessorat du territoire, de l'environnement et des ouvrages publics, a écrit à la Commune d'Aoste, le 28 mars 2007, pour lui demander formellement de formuler un avis quant à ce projet et aux procédures à suivre en vue de la délivrance du permis de construire y afférent. Entre-temps aussi il faut rappeler que le bureau technique a commencé l'étude et l'analyse d'éventuelles solutions de remplacement sur la zone que vous citiez, c'est-à-dire la zone "F8bis", qui n'est pas seulement de remplacement, mais qui peut être une situation d'intégration aussi. Jusqu'à présent la zone "F8bis" était surtout considérée comme susceptible d'accueillir un groupe scolaire permanent et non pas un groupe temporaire et que, pour l'école temporaire, la Commune d'Aoste avait indiqué la zone de la Croix-Noire; donc les deux solutions peuvent être compatibles. L'hypothèse d'utiliser, vous parliez de l'ancien immeuble de la direction, elle a été écartée sur la base d'une première évaluation du bureau technique, car l'édifice s'avère trop proche de la zone industrielle - ça c'est ce que l'on nous a signalé - et que d'importants travaux de restructuration et de mise aux normes devraient être effectués avant qu'il soit utilisable, donc pas utilisable immédiatement.
Pour ce qui est de la 3e question, le Gouvernement régional a déjà mis en évidence la nécessité d'élaborer un plan de construction qui puisse répondre aux exigences des cycles de formation supérieure et universitaire et a fixé dans ce domaine plusieurs orientations d'ordre général, à savoir: améliorer les standards de construction actuels; réunir les activités didactiques par groupes, dans la mesure du possible; améliorer les conditions d'études dans notre Région. A cet effet, la délibération n° 218 du 3 février 2007 - je crois que c'est la même que vous citiez - qui institue ce bureau technique coordonné par le Chef du Service de la planification des constructions scolaires et universitaires, Mme Lucia Hugonin, et composé de Mme Graziella Benzoni, architecte et représentante de la Commune d'Aoste, de Mr. Franco Vietti, qui représente l'Université de la Vallée d'Aoste, et des ingénieurs Angelo Cerise et Stefano Blus, représentant la Direction du bâtiment de l'Assessorat régional du territoire. Ce groupe s'est donné des objectifs, qui sont les suivants: une analyse quantitative et une estimation sommaire des besoins; une analyse quantitative et une évaluation des problèmes actuels; des projections de développement et une estimation des besoins à court et à long terme; une évaluation des alternatives en matière de structures et la proposition de solutions à court et à long terme. Tout cela doit être présenté par un rapport au Gouvernement régional avant le mois de juin prochain.
Pour ce qui est de l'Assessorat de l'éducation et de la culture, nous avons l'intention de travailler à la réalisation d'un groupe scolaire qui réponde aux conceptions les plus modernes et fasse appel, pour sa construction, aux technologies de pointe, sans perdre de vue les dispositions de l'article 13 du "décret Bersani" relatives aux "pôles techniques et professionnels" et à la modernisation de ces orientations. Cette structure devra présenter les caractéristiques suivantes: une flexibilité maximale des espaces internes, en fonction de l'évolution des besoins tant des usagers que de l'enseignement; des espaces verts à ciel ouvert; l'utilisation de matériaux et de techniques bio-compatibles; des qualités énergétiques poussées, afin d'économiser un maximum d'énergie par l'utilisation de sources renouvelables; des édifices bien intégrés dans le paysage et dans le contexte urbain. Il est possible que pour réaliser ce projet, il nous faille modifier la destination d'une partie du patrimoine immobilier scolaire de la Région, désormais obsolète et qui ne saurait être adapté aux nouveaux besoins de l'enseignement qu'au prix de restructurations massives et coûteuses.
Mis comme je le disais tout à l'heure, nous sommes en train d'évaluer l'implantation de ce centre scolaire dans la zone "F8 bis", qui se trouve justement au niveau du plus important nœud de communication intermodal de la ville, c'est-à-dire à proximité immédiate de la gare ferroviaire, de la gare routière et du téléphérique, sans compter qu'il occupe aussi une position stratégique par rapport à d'autres services liés aux activités scolaires, tels que la cantine, la Bibliothèque et les structures sportives ou d'autres points d'agrégation des jeunes, en ville. Moi je partage l'idée qu'une ville doit avoir ces écoles, encore mieux si ces écoles sont dans les zones limitrophes, parce que les écoles font vivre la ville et pas seulement du point de vue du commerce, mais aussi du point de vue des jeunes et de l'intégration, de la culture, de tout ce qui est vie d'une ville.
Pour ce qui est, par contre, de la 4e question, le décret législatif n° 192/2005 a transposé dans la législation italienne la directive 2002/91/CE sur la "performance" énergétique des bâtiments, qui vise à optimiser l'efficacité énergétique de ceux-ci, afin de réduire la consommation d'énergie et les niveaux des émissions polluantes, conformément au "Protocole de Kyoto". Là, en collaboration aussi avec l'Assesseur La Torre, les dispositions de ce décret ont été étudiées et s'appliquent à tous les nouveaux édifices, constructions publiques comprises, mais aussi aux nouvelles installations mises en place dans d'anciens édifices, ainsi qu'à l'exploitation et à l'entretien des installations de chauffage existantes. Nous avons l'intention d'agir, par le biais du Service de la planification des constructions scolaires et universitaires, en collaboration avec les structures régionales compétentes en matière d'énergie et de construction publique, afin que les mesures prévues par ce décret soient appliquées à la construction de nos édifices scolaires et universitaires. Ce problème sera donc étudié et approfondi d'une part, par le bureau technique pour ce qui est des écoles supérieures du second degré relevant de la Région et, d'autre part, par la "Commission FOSPI" pour ce qui est des bâtiments scolaires relevant des collectivités locales.
Je tiens à souligner que nous sommes en train de mettre sur pied différents projets avec certaines écoles, notamment de la basse Vallée, en collaboration avec "DEVAL", pour avoir des possibilités d'utilisations énergétiques alternatives pour nos bâtiments scolaires secondaires.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Intanto ringrazio l'Assessore per la risposta completa ed esaustiva, che è andata molto al di là di quanto lui stesso pensava nel corroborare le nostre ipotesi. È positivo il metodo di lavoro che è stato scelto; noi, nel rispetto dei reciproci ruoli, seguiremo con attenzione il lavoro di questo tavolo e le prospettive, che non possiamo non condividere, di questo tavolo. Il progetto che lei ha evidenziato è assolutamente organico e valuteremo poi le conclusioni, sperando di poter dare un contributo per la determinazione degli obiettivi. Prendo atto che si è capito il ruolo fondamentale della localizzazione, soprattutto delle strutture definitive, l'importanza di superare una certa frammentazione, eccetera.
Mi permetto di dare due indicazioni: la prima, è ribadire quello che ha detto lei, che l'importanza delle aule scolastiche funzionali, di scuole belle, moderne, efficienti, con i pannelli solari, curate, in cui la manutenzione è splendente, è un modo per trasmettere a chi le frequenta che ci teniamo alla scuola. Entrare in una scuola fatiscente, con barriere architettoniche, le scritte, magari un po' sporche come qualche scuola materna ha dimostrato tempo fa, non è un modo per spiegare ai cittadini che ci teniamo a queste istituzioni; quindi un salto di qualità credo che farà fare un salto di qualità nella volontà dei Valdostani di studiare e di avere una maggiore istruzione e di arrivare ai più alti livelli universitari di cultura.
Mi consenta però, Assessore, di utilizzare le parole che lei ha usato su un altro argomento, per far capire come usate due metodi e due misure. Se utilizziamo le sue parole per l'Ospedale, c'è da divertirsi, perché lei ha detto che non si possono fare questi interventi mantenendo le attività scolastiche in funzione. È quello che per l'Ospedale si sta facendo da 20 anni! Ha detto che le nuove strutture devono avere la massima flessibilità, quindi non possono essere fatte in mattoni e cemento ed essere di nuovo demolite e riaperte ogni volta che c'è da fare qualcosa; devono essere inserite nel verde, è stato bravissimo quando ha detto questa cosa, in modo che queste strutture abbiano un senso logico dal punto di vista della gradevolezza; e sono incompatibili con tutta una serie di attività attualmente portate avanti, ma la cosa migliore che ha detto è che questi interventi sulle strutture vecchie comporterebbero "restructurations massives et coûteuses". Credo che "chi ha orecchie per intendere, intenda!"... Le cose si gestiscono come ha detto lei e non come tenta, in qualche altro settore, di gestire qualcun altro!