Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2588 del 22 marzo 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2588/XII - Criteri di conferimento di incarichi fiduciari in seno all'ARPA. (Interpellanza)

Interpellanza

Ricordato che al primo Direttore Amministrativo dell'Arpa, nel 2004, è stato conferito dal Direttore Generale dell'ARPA un incarico di natura fiduciaria, attraverso un contratto di tipo privato, così come previsto dalle norme ed applicando la disciplina prevista per l'USL;

Rilevato che, a distanza di pochi mesi tale rapporto di tipo fiduciario veniva trasformato in rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato e che tale provvedimento sostituiva il precedente contratto di natura privata;

Appreso che recentemente il titolare del rapporto di lavoro dipendente è stato assunto a tempo indeterminato nell'organico dell'ARPA come Dirigente-Direttore Amministrativo, in seguito a richiesta (ed ottenuta) mobilità dal Comparto unico regionale, e ciò senza procedura ad evidenza pubblica;

Visto che non esistono attualmente norme regionali che disciplinano la mobilità tra ARPA e Comparto Unico regionale e viceversa;

Appreso che alcune persone, rispetto alle determinazioni e agli atti sopraccitati; si sentono lese nel proprio interesse legittimo;

Ritenuto opportuno che l'azione degli enti strumentali della Regione debba essere improntata a trasparenza e correttezza amministrativa;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1) se è a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quale è la sua valutazione;

2) quali sono le norme giuridiche che legittimano gli atti di cui sopra, ed in particolare il passaggio da contratto privato a contratto pubblico e la successiva assunzione in ruolo;

3) se, a fronte di eventuali anomalie riscontrate, intenda procedere e in che modo.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - È un problema tutto sommato di rispetto di norme relativamente alla dirigenza, per quello pensavo che ci fosse qualcun altro che mi rispondesse.

Qual è il problema che solleviamo? All'interno dell'ARPA assistiamo a un evolversi del tipo di rapporto che il Direttore amministrativo ha nel corso di questi anni. Al Direttore amministrativo viene conferito un incarico di natura fiduciaria nel momento stesso in cui c'è l'avvio dell'organizzazione, siamo nel 2004. Il Direttore amministrativo proviene dall'albo dei Segretari comunali e qui già c'è un'anomalia che vorremmo capire. La legge dice che i Segretari comunali sono assunti, hanno un incarico fiduciario da parte del Sindaco; se questo incarico fiduciario viene meno, il Segretario comunale viene inscritto in un albo da cui può essere assunto per altri tipi di incarichi; qui, invece, c'è l'incarico fiduciario che passa direttamente dall'incarico di Segretario comunale all'incarico fiduciario all'ARPA senza passare attraverso l'albo dei Segretari. Questa è già una prima anomalia e non si capisce bene perché.

Seconda anomalia: c'è, dopo pochi mesi, un nuovo tipo di contratto, questa volta non più un contratto fiduciario, ma un contratto a tempo determinato... cosa significa? Significa che è stata riconosciuta una mobilità dallo "status" di Segretario comunale allo "status" di dirigente all'interno di un'azienda che, è vero, è un organismo con una sua autonomia giuridico-amministrativa, ma non appartiene al comparto unico. Allora, in base a quale normativa questo è stato possibile? Se è vero che la mobilità avviene solo all'interno del comparto unico, come è potuto avvenire che qui la mobilità sia stata effettuata e autorizzata dall'albo e dallo "status" di Segretari comunali allo "status" di Dirigente dell'ARPA che ha un contratto tipico dell'USL e già questo non è chiaro.

Arriva poi una terza anomalia, è questo che ci preoccupa soprattutto: l'incarico a tempo determinato è trasformato in incarico a tempo indeterminato, per cui un posto che era nell'organico dell'ARPA come posto di Direttore amministrativo, posto che prima è stato ricoperto con un incarico fiduciario e poi a tempo determinato, diventa a tempo indeterminato, ma questo è un dirigente. Da quando è possibile ricoprire come dirigente un incarico a tempo determinato o a tempo indeterminato, senza che siano fatte le dovute procedure previste per legge, cioè una selezione, un concorso e... via dicendo? Non solo, ma da quando i dirigenti hanno un contratto a tempo indeterminato? Qui si verifica una cosa assurda e vorrei capire quanti esempi di questo genere ci sono stati o potrebbero esserci in Regione. Se questo percorso è un percorso possibile in base alla normativa, allora noi potremmo verificare fra poco tempo e vedere che un Assessore assume con un incarico fiduciario una persona, poi trasforma questo incarico fiduciario in un incarico di ruolo a tempo determinato e poi a tempo indeterminato: questo vuol dire che quando il Presidente della Regione o i vari Assessori avranno concluso la loro attività politica "pro tempore", il nuovo responsabile dell'Assessorato o della Presidenza si troverà con quel tipo di dirigente in quell'incarico e non potrà più ricorrere a quello che è oggi uno dei principi fondamentali della dirigenza, che è quello di un rapporto fiduciario da parte del politico rispetto al dirigente. Può essere un principio discutibile, in questo momento non mi interessa, perché ora voglio sottolineare che o sono veri e sono attuali ancora alcuni principi in base ai quali è retta la dirigenza, e allora questo tipo di incarico non sta né in cielo, né in terra, oppure se questo è possibile perché è secondo la legge, allora è possibile, sempre anche per i Segretari particolari, fiduciari che vengono poi trasformati in dirigenti a tempo determinato e a tempo indeterminato: questa è la situazione che abbiamo percepito. Può darsi che la nostra percezione sia errata, non dico che abbiamo la verità. Infatti chiediamo espressamente e su questo vorremmo avere una risposta chiara, se si è a conoscenza di questi fatti e poi quali sono le norme giuridiche che legittimano gli atti che abbiamo indicato, perché credo che ogni atto che viene fatto nell'Amministrazione debba seguire alcune regole precise.

Ripeto: questa è una situazione molto complicata, perché non c'è una normativa chiara, ma per questo motivo vorremmo sapere in base a quale normativa questi vari passaggi sono stati effettuati e se, fatta questa ricognizione che sono sicura è stata fatta, perché credo che ci sia l'interesse a far sì che ci sia una legittimità negli atti che avvengono anche negli enti strumentali della Regione, se questa verifica è stata fatta, se qualcosa rispetto a questa verifica non funziona, chiedo come si intende operare per ovviare a inconvenienti che si fossero riscontrati.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Voglio ricordare in merito a questa interpellanza che, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale n. 41/1995 "Istituzione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente e creazione, nell'ambito dell'Unità sanitaria locale della Valle d'Aosta, del Dipartimento di prevenzione e dell'Unità operativa di microbiologia", si stabilisce che "l'ARPA è ente strumentale della Regione [...]; essa è dotata di personalità giuridica pubblica, di autonomia tecnica, gestionale, amministrativa e contabile [...]". Ancora, ai sensi della legge regionale n. 37/1997 concernente "Disciplina della vigilanza e del controllo sugli atti dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente", che disciplina la vigilanza ed il controllo sugli atti dell'ARPA da parte della Regione, ed in particolare ai sensi dell'articolo 3, comma 1, gli atti soggetti ad approvazione preventiva della Giunta regionale sono esclusivamente i seguenti: bilancio di previsione; assestamenti e variazioni di bilancio; conto consuntivo; modifiche della pianta organica. La verifica, preventiva o successiva, da parte della Regione delle modalità con cui è avvenuta l'assunzione a tempo indeterminato del Direttore amministrativo dell'ARPA si tradurrebbe in un'ingerenza nell'autonomia gestionale dell'ente medesimo: questo deve essere chiaro, altrimenti la prossima volta si viene a contestare il perché non è stato assunto qualcun altro e cose del genere. Non è la prima volta che siamo tacciati di "ingerenze" nell'ambito della gestione di enti strumentali.

Per non evadere le domande, ricordo che, a seguito del rinnovo dell'incarico al Direttore generale dell'ARPA, con decorrenza dal 1° febbraio 2007, è stata disposta la deliberazione di Giunta regionale n. 3730 in data 1° dicembre 2006 con cui al medesimo è stato assegnato, tra l'altro, l'obiettivo di "revisionare l'organico dell'Agenzia per meglio rispondere alle esigenze attuali dell'ente, anche con l'obiettivo di minimizzare il costo del personale". In accordo con il Presidente della Giunta abbiamo sollecitato sia l'Ufficio del personale, sia l'ARPA ad esplorare un percorso che porti all'inserimento definitivo dell'ARPA nell'ambito del comparto unico, perché è inutile continuare ad avere un'infinità di enti strumentali con meccanismi che poi vengono a complicarsi nel momento in cui ci sono ipotesi di passaggio di cose come queste.

Nelle premesse all'interpellanza lei dice: "Appreso che alcune persone, rispetto alle determinazioni e agli atti sopraccitati; si sentono lese nel proprio interesse legittimo"..., ora a me questo non risulta, perché a me nessuno è venuto a dire niente, saranno venuti da lei, ma io non so nulla, in quanto non è mai venuto alcun dipendente dell'ARPA, ma voglio ricordare che se qualche dipendente si sente leso nei propri diritti da parte della pubblica amministrazione, normalmente fa un ricorso al TAR, perché quella è la sede per esprimere giudizi in merito alla liceità o meno di un atto amministrativo, e non il piagnisteo nei confronti di uno o dell'altro, senza avere informati gli organi di riferimento o che dovrebbero essere tali, senza avere neanche l'avvertenza di informare l'Amministrazione regionale nell'ambito dell'Assessorato di riferimento, che ci potrebbero essere atti non conformi al diritto amministrativo. È chiaro che l'atto del Direttore generale dell'ARPA di assunzione a tempo determinato o indeterminato del direttore amministrativo non rappresenta una modifica della pianta organica in essere; abbiamo solo preso atto, rimanendo le modalità attuative del passaggio di esclusiva competenza gestionale e responsabilità dell'ente medesimo.

Voglio aggiungere che, per esigenze di chiarezza, abbiamo invitato, anche nell'ottica degli sviluppi successivi che ci potranno essere per quanto attiene al passaggio definitivo - perché non è chiaro che l'ARPA sia fuori dal comparto unico; è una cosa dubbia, ci troviamo di fronte a una materia che si presta ad interpretazioni di tipo "partigiano", insomma "ognuno tira l'acqua al proprio mulino" -, dicevo: abbiamo sollecitato e sono in corso degli approfondimenti. In data 2 aprile ci sarà un incontro presso l'Ufficio del personale da parte dei vari responsabili sia dell'ARPA, sia dell'Ufficio del personale, per verificare - anche a tutela dell'azione del direttore generale e anche in una logica di autotutela sua - la liceità di questi atti. Se questo atto non dovesse risultare conforme alla legge, sarà sua premura vedere di revocarlo, perché è chiaro che attraverso un percorso che non è quello dell'interpellanza o della sollecitazione dell'Assessorato, lui potrebbe essere censurato, sia da un punto di vista dell'attività amministrativa, sia delle conseguenze di ordine amministrativo e finanziario delle spese che questo potrebbe avere determinato.

Si dà atto che, dalle ore 11,02, presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Che l'ARPA sia un ente strumentale tutti lo sappiamo; che ci siano alcuni atti soggetti ad approvazione preventiva da parte della Giunta regionale, è vero, quelli che l'Assessore ha ricordato, in base al regolamento: bilancio di previsione, assestamento di variazione di bilancio, conto consuntivo, modifica alla pianta organica, sono atti soggetti all'approvazione preventiva, e questa è un'altra cosa. C'è però anche un articolo che riguarda la vigilanza, la legge regionale n. 37/1997, in cui si dice che ai fini dell'esercizio della vigilanza il Presidente della Giunta può disporre ispezioni e verifiche presso gli uffici e i servizi dell'ARPA. Per quello chiedevo chi è che mi rispondeva, perché essendo questo un argomento riguardante la gestione del personale e non delle attività scientifiche dell'ARPA, pensavo che fosse il settore dell'Amministrazione che si occupa di personale e che è rappresentato, qui, dal Presidente. Allora vede che la legge stessa prevede una possibilità di vigilanza, di ispezione e verifiche presso gli uffici e i servizi dell'ARPA. È chiaro che non può essere preventiva, perché quando qualcosa viene sottolineato allora si fanno l'ispezione e la verifica.

L'Assessore dice: "se qualcosa non andava bene, doveva esserci ricorso al TAR": questo è un "leitmotiv", e io mi rifiuto che soltanto quando c'è un ricorso al TAR, la Regione osserva se l'atto è legittimo oppure no! Secondo me le verifiche interne, l'attenzione al rispetto delle norme dovrebbe essere tale da non consentire il ricorso al TAR! Capisco che ogni tanto qualcuno si senta leso e ricorra al TAR anche se ha torto, ma credo che la maggior parte delle persone dovrebbero poter trovare nell'azione dell'Amministrazione una chiarezza nell'azione tale da non costringere di ricorrere al TAR, e non parlo di "piagnisteo", non mi piace questa espressione, cioè quelle che sono le osservazioni critiche sono piagnistei quando non si condividono. Lei deve sapere che non si tratta di piagnistei, ma è proprio il documento che determina la dotazione organica dell'ARPA e che ho potuto avere grazie al "116", si dice che nel momento in cui si inserisce nella pianta organica dell'ARPA la figura del Coordinatore tecnico e del Coordinatore amministrativo, si prevede che tali funzioni possano essere svolte anche da personale interno, qualora ne sussistano le professionalità. Allora perché questo possa avvenire, bisogna che ci sia un atto pubblico formale in cui si verifica, ma formalmente, se all'interno ci sono queste professionalità. Solo dopo che è stata fatta una ricognizione formale, in modo tale che il personale interno che ritenga di avere la professionalità possa esprimere una volontà di candidarsi, solo allora si possono valutare le varie professionalità e qui ci può essere la scelta magari discrezionale da parte di chi deve scegliere in modo fiduciario, ma prima ci deve essere questa parte. Allora credo che non si tratti di piagnistei, ma si tratti di giuste richieste di persone che hanno letto...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... perché non è stato possibile! Qui non si è ottemperato a quanto dice l'atto, determinazione della dotazione organica dell'ARPA, che è l'atto ufficiale con cui si determina l'ARPA e si dice chiaramente che...

(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... no, attenzione, prevedendo che tali funzioni possano essere svolte anche dal personale interno, non dice interno all'Amministrazione, ma "interno all'ARPA, qualora ne sussistano le professionalità"!

Lei mi deve dire dove, in un ente che ha funzioni pubbliche, non si seguono procedure che prevedono la pubblicizzazione della volontà di assumere qualcuno, altrimenti come può avvenire una selezione! Non parlo di fiduciario, parlo di gente che diventa prima assunta a tempo determinato e poi a tempo indeterminato. In nome di che cosa? Questo è il problema! Può darsi che la normativa non sia chiara, tant'è vero che non è neanche chiaro se questa persona è ancora nell'albo dei Segretari comunali ed è già stato assunto a tempo indeterminato nella pianta organica dell'ARPA. Come sta in piedi questa cosa? Veramente c'è qualcosa che non funziona! L'Assessore ha detto che si farà chiarezza, io speravo che venisse qui già portando gli elementi di chiarezza, comunque aspetteremo che gli uffici facciano chiarezza. Però o gli uffici possono fare chiarezza e quindi viene esercitata la funzione di vigilanza, ispezione e verifiche di cui parla l'articolo 2 della disciplina della vigilanza sugli atti dell'ARPA, oppure questo non rientra negli atti di vigilanza, e lei avrebbe dovuto dire: "su questo non tocca a noi fare chiarezza"!

Ripeto: va esercitata da parte della Regione questa azione di vigilanza e noi aspetteremo gli esiti di questa azione; anzi, pregherei l'Assessore di far avere all'interpellante l'esito di questa azione di vigilanza.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Solo per una precisazione sul punto. Noi ce ne stiamo occupando anche sotto il profilo del compito che il Presidente della Regione ha per le direttive da dare all'ARRS. Riteniamo che la situazione attuale del personale dell'ARPA sia e resti ambigua, cioè è in parte comparto unico, ma in realtà non lo è perché ha un contratto della sanità. Le posso assicurare, essendo in realtà questa vicenda specifica inserita globalmente nel tema di mettere a posto una situazione, che entro poche settimane faremo una direttiva chiarificatrice.