Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2586 del 22 marzo 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2586/XII - Comunicazioni del Presidente. Ordine dei lavori.

Presidente - Essendo oggi la giornata mondiale dell'acqua, il collega Venturella mi aveva chiesto di fare due considerazioni brevi.

La parola al Consigliere Venturella, con preghiera di essere sintetico.

Venturella (Arc-VA) - Oggi è la giornata mondiale dell'acqua e vorrei portare a conoscenza di questo Consiglio un fatto avvenuto a Flaine, in Francia, dove l'aumento della capacità di pernottamento turistica in questa località ha provocato un surplus di domanda di acqua. Allora è successo che l'amministrazione dipartimentale ha deciso, data la scarsità di acqua, che se ne preferisca l'uso potabile. Tutto il comprensorio sciistico, che basava la fruizione delle piste sull'impianto di innevamento artificiale, è in crisi perché la scarsità di precipitazioni (-20-30%), ha provocato una penuria di acqua. In base alla scelta dell'amministrazione, la priorità per l'uso dell'acqua è l'approvvigionamento potabile, è chiaro che le società di funivie cercano attraverso trivellazioni sotterranee nuovi serbatoi.

Tutto questo per dire che il fatto di "mettere la testa sotto la sabbia" come gli struzzi è un comportamento che da politici ed amministratori è oltremodo inopportuno e irresponsabile. Oggi il nostro governo organizza una conferenza alle 15; credo che questa organizzazione sia un po' raffazzonata in quanto non vi sono neanche i titoli degli interventi, ma si parlerà così... di scarsità d'acqua e di conseguenze idriche in montagna. Si sa chi parla, i famosi esperti, ma non si sa cosa diranno perché...

Presidente - ... collega Venturella, scusi, lei mi ha chiesto la parola per fare delle considerazioni di carattere generale sulla giornata dell'acqua... se invece si mette a contestare gli eventi, le tolgo la parola, perché non è quello che mi ha detto ieri.

Venturella (Arc-VA) - Va bene. È chiaro che la nostra economia dovrà essere ridisegnata nel prossimo futuro perché vi sono delle emergenze che credo nessuno possa più negare. Spero che oggi pomeriggio si possa dare ampio spazio ad altre opinioni anche se non istituzionali.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Per mozione d'ordine. Non c'è alcun punto iscritto all'ordine del giorno che permette di affrontare questo argomento...

Presidente - ... ha ragione...

Tibaldi (CdL) - ... già ieri lei ha gentilmente concesso la parola al Consigliere Bortot per permettergli di giustificare una sua trasferta a Bruxelles in merito all'acqua... abbiamo scoperto, ieri, grazie a quell'intervento che l'acqua è un bene di tutti e gliene siamo grati. Oggi riparliamo di acqua senza alcun punto iscritto. Allora, se sapevo, ieri parlavo della primavera, il 21 marzo c'è l'equinozio e possiamo di conseguenza affrontare l'argomento...

Chiederei che fossero rispettate le regole, ci sono delle norme di Regolamento che permettono di affrontare certi argomenti previa iscrizione, perché non c'è alcuna ragione che consenta di licenziare, oggi, un intervento di questo genere. Il collega Venturella poteva proporre una mozione o una risoluzione sulla quale si dibatteva tutti, ma per sentire cose scontate o, meglio, per dibattere di acqua calda, mi sembra assolutamente inopportuno.

Presidente - Collega Tibaldi, sono sempre disponibile quando i colleghi me ne fanno richiesta, ma chiedo di fare un uso ragionato delle richieste che mi vengono fatte.

La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - C'est une question de "pari opportunità", parce que c'est la journée mondiale de l'eau, vous donnez la parole justement avec un acte de courtoisie à M. Venturella, je considérais comme tout le monde le pensait qu'il s'agissait de célébrer une journée mondiale de l'eau et non pas de prendre la parole pour faire des déclarations de caractère politique, ayant trait avec des arguments qu'on devait traiter ici, comme M. Tibaldi vient de le rappeler, dans l'ordre du jour du Conseil en présentant des motions, ou d'autre initiatives.

Je regrette et je censure le fait qu'il y a eu une attitude de tel genre et je souhaiterais que cette attitude ne se reproduise plus, mais je sais bien que, par contre, c'est une tactique qui est souvent employée. Alors, ici, on ne peut pas se moquer des autres, en demandant de faire une chose et en proposant une autre! Moi je n'entre pas dans le mérite, mais je voudrais rappeler à tout le monde qu'ici il n'y pas de défenseurs élus qui ont à cœur certains thèmes et que tous les autres sont des canailles qui ne s'occupe pas des choses!

Presidente - Ieri vi ho fatto pervenire una richiesta circa la composizione della convenzione, qualora i Capigruppo intendano delegare altri colleghi vi chiedo di farmelo pervenire. Ad oggi sono pervenute 2 deleghe: il collega Sandri ha delegato quale rappresentante in seno alla convenzione il collega Ferraris, e il Capogruppo Viérin Marco che delega il collega Salzone.

Permettetemi solo una puntualizzazione che voglio fare, perché sento il dovere di fare delle precisazioni in merito alle notizie e alle dichiarazioni che sono apparse oggi su "La Stampa". Contesto con forza questo metodo, collega Sandri, che lei continuamente sceglie per la divulgazione di dati che, a mio avviso, risulta un metodo fazioso e pretestuoso; dati, peraltro, che non corrispondono a verità e preciso perché ho scelto le parole "pretestuoso" e "continuamente". Lei aveva già ricevuto nel corso di un'interpellanza dei dati dall'Assessore Marguerettaz che erano dati riservati, lei li aveva ricevuti in quanto Consigliere... guarda caso, il giorno dopo troviamo sul quotidiano "La Stampa", con il quale evidentemente lei ha un "feeling" particolare, dati regolarmente pubblicati, tabelle riguardanti i contratti di brokeraggio. Ieri stesso atteggiamento per quel che riguarda le trasferte dei Consiglieri dell'APF.

Qui, ognuno interpreta il modo di concepire il suo mandato come meglio crede, però chiederei solo, collega, quando lei divulga dei dati, di avere almeno la correttezza di divulgare dei dati che sono esatti, perché quello che è riportato oggi dalla stampa che evidentemente si assume la responsabilità di ciò che pubblica. I dati della trasferta di Perron a Dubai... i 7.200 €..., non corrisponde a verità ad esempio... soprattutto i 419.000 € impegnati per le trasferte dei Consiglieri dell'APF corrispondono a falsità. Lo dico perché i dati li ho in possesso io, come ufficio, i dati divulgati oggi da "La Stampa" corrispondono a falsità, perché a fronte di quanto dichiarato, di 420mila euro impegnati, quello speso ad oggi da inizio legislatura per le trasferte dei Consiglieri dell'APF sono 167.000 €, un terzo di quello che è riportato oggi su "La Stampa"!

Detto questo, ritenevo doveroso fare questa precisazione, ognuno interpreta il mandato come meglio crede, io porterò la questione all'Ufficio di Presidenza, dopodiché mi riservo - nei modi e nei termini che unitamente all'Ufficio di Presidenza riterrò più opportuni - di andare fino in fondo alla vicenda.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Ovviamente chiedo formalmente che lei mi chieda scusa in aula, perché i dati che sono stati presentati sono la raccolta delle deliberazioni...

Presidente - ... lei, volutamente...

(voci sovrapposte del Presidente del Consiglio e del Consigliere Sandri)

Sandri (GV-DS-PSE) - ... lei rispetti il Regolamento interno del Consiglio!

Ho raccolto gli impegni di spesa con le deliberazioni, una per una, dell'Ufficio di Presidenza dal 2003 ad oggi e ho fatto un elenco di queste deliberazioni evidenziando i capitoli da cui sono stati presi, identificando le persone che avevano fatto queste missioni e la motivazione, APF, francophonie o quant'altro! Questi sono dati ufficiali che mi sono stati consegnati dai suoi uffici, sono dei dati veri; quelle sono le somme impegnate e lei non può dire...

Presidente - ... lei mi deve dire quali uffici le hanno dato questi dati, mi chiarirà quali uffici le hanno dato questo...

Sandri (GV-DS-PSE) - ... capisco che lei sia in difficoltà...

Presidente - ... no, pretendo solo che...

Sandri (GV-DS-PSE) - ... lei mi lascia finire, perché è una persona cortese e se ha ragione non ha bisogno di scaldarsi per dimostrarla!

L'elenco delle deliberazioni si trova attraverso gli accessi che ci sono all'Ufficio Gruppi per fortuna di Dio, perché alle deliberazioni dell' Ufficio di Presidenza ne abbiamo accesso, abbiamo preso tutte le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza con le somme impegnate, poi per alcune trasferte abbiamo cominciato a chiedere, in base al "116", visto che qui bisogna chiedere tutto per iscritto - altrimenti non ti danno assolutamente niente! - i rendiconti e ne faremo una valutazione, ma lei non può dire che è falso che sono state impegnate dal 2003 ad oggi 419.000 euro, perché quelle sono le deliberazioni che sono agli atti del Consiglio regionale; quindi sulla falsità lei deve chiedere scusa in mia presenza, perché questa è un'offesa personale che non posso accettare. Se questo non è, farò anch'io le opportune considerazioni.

Credo che ci sia una visione diversa della politica, su questo non c'è dubbio, ma credo che si debbano confrontare 2 idee politiche diverse... mi consenta, a questo punto, anche di esprimere la mia! Non ho alcuna difficoltà a pensare la politica come un impegno certo di trasparenza; voi vi chiedete ogni tanto come vengono fuori i risultati del 9-10 aprile 2006: ma proprio da questo atteggiamento della politica che ha paura della verità! Che ha paura dei dati! Che ha paura di confrontarsi con la popolazione! E non è un problema fra me e "La Stampa", non ho alcun interesse, non sono di quelli che fanno dichiarazioni sui giornali, non me ne importa assolutamente nulla, ma credo che la trasparenza sia questa! Non è un problema mio se il 90% dei "broker" assicurativi sono fatti con una sola società, è un problema di etica della politica! Allora, chi è che ha paura della trasparenza e della verità continui su questa strada, ma si ricordi che dopo il 9 e 10 aprile ci sarà anche l'8 e 9 giugno 2008, perché la gente di questi metodi è stufa e il tentativo di minacciare posizioni, Ufficio di Presidenza...

Presidente - ... la smetta, stia nella correttezza per favore! Collega Sandri, nessuno ha parlato di elezioni!

Sandri (GV-DS-PSE) - Presidente, se la volontà è di avere un confronto politico su queste visioni diverse della politica, io - come ho detto ieri e ripeto oggi - sono disponibilissimo, ma si deve anche rendere conto che un atteggiamento di chiusura che tutto ciò che è dati del Consiglio non può uscire, è un atteggiamento irresponsabile nei confronti della popolazione. La popolazione ha diritto di conoscere cosa si svolge qui dentro e io sarò sempre strumento di questa conoscenza.

Presidente - Certo, ma ci sono anche degli articoli che legano la segretezza dell'ufficio, perché il Consigliere ha dei dati proprio perché è "Consigliere regionale" e che certi dati comportano il segreto, vedi i contratti di brokeraggio che le sono stati forniti, perché lei è Consigliere regionale e lei non aveva, come le ho detto nel mio ufficio, la possibilità di divulgarli all'esterno! Su questo torneremo.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Intervengo sullo stesso argomento, intendo l'articolo 116.

Ho fatto richiesta di dati, non voglio "gettare benzina sul fuoco", ma ne approfitto per sollevare una serie di problemi e ritengo che sia meglio sollevarli adesso che in un altro modo. Ho chiesto all'Assessorato dei lavori pubblici, 10 mesi fa, dei dati per fare un bilancio sulle centraline elettriche installate da 15 anni a questa parte: quante ce ne sono, la composizione societaria, quanta acqua captano, quanta energia hanno prodotto, quanti utili hanno prodotto, a chi sono andati gli utili... oggi pomeriggio si discute, qui sotto, di queste cose, dopo 10 mesi non sono in grado di fare non io, ma credo che spetti a tutto il Consiglio, di fare un bilancio su questo argomento! C'è stato, qui sotto, alcuni mesi fa un convegno sull'Alzheimer, non mi hanno lasciato entrare in quanto Consigliere, e il Presidente... mi risponde che era chiuso ai cittadini normali? In quel momento Bortot non era un cittadino normale, era un Consigliere regionale che ha diritto ad avere accesso...

Presidente - ... ma scusi...

Bortot (Arc-VA) - ... mi lasci parlare, che tutte le volte debba essere interrotto quando devo intervenire! Di là avete fatto una galera, sembra di entrare alle "Vallette": quando la gente vuol venire a trovarci per parlare, sembra di entrare in una galera! Qui non c'è una volta, metà delle volte che parlo, che non mi interrompete! Continuo a sollevare problemi del ruolo di questo Consiglio che è sempre meno in grado di sapere e di decidere, e se pensate di farci stare zitti perché ci date 6.000 euro al mese, per quanto ci riguarda, vi sbagliate di grosso e voglio anche finire!

Presidente - Ci date... chi, ma scusi? Glieli do io?

Bortot (Arc-VA) - No, ma lei deve intervenire! Se un dirigente della Regione non mi fornisce i dati...

Presidente - ... se urla le tolgo la parola!

Bortot (Arc-VA) - Va bene, non urlo.

Ricominciando da capo, avevo sollevato il problema di non avere avuto dei dati in tempo, dopo alcuni mesi; lei mi ha risposto elegantemente, formalmente, mi ha risposto, però io questi dati non li ho ancora! Voglio capire che provvedimenti si prendono nei confronti di questi dirigenti che si permettono di non fornire i dati ai Consiglieri. Ricevo una telefonata da un albergatore che gestisce un rifugio a Courmayeur, mi dice: "Senta, Bortot, mi è arrivata una lettera dalla Regione che dovrei dargli dei dati sulla centralina che ho installato". Dico io: "Lei mi deve dare dei dati? Ma la Regione mi deve dare i dati, non lei!"... faccio il giro delle centraline Val d'Aosta per farmi dare i dati sulla produzione di energia elettrica prodotta captando le acque di proprietà della Regione e io devo fare il giro della Valle d'Aosta per avere i dati? E questo è il Consiglio regionale che gestisce l'acqua come bene pubblico? Finito! Poi... ho un altro elenco, per un'altra volta!

Presidente - Consigliere Bortot, posso solo dirle che quando i Consiglieri mi indirizzano delle richieste, l'Ufficio di Presidenza ne è testimone, mi attivo immediatamente affinché i dati che voi chiedete siano consegnati. Io altro non posso fare che attivarmi presso gli Assessori competenti che li forniscono, credo che l'Assessore Cerise sia nella condizione di dare delle risposte più precise.

La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Caro Bortot, la guerra del Vietnam è finita, non so se te ne sei accorto...

Bortot - (fuori microfono) ... lei non mi ha dato i dati, è da 10 mesi che li aspetto... adesso mi accusa, lei, che la guerra è finita!

Cerise (UV) - No, stavo dicendo che i tempi della guerra del Vietnam sono finiti, in Albania c'è stato un cambiamento, l'ultima volta che abbiamo parlato di Comunismo, lei mi ha detto che ero Comunista albanese... lo so che sono fuori tema, ma voglio dire: Bortot, se tu mi chiedi l'esame del sangue di quelli che utilizzano le acque, devo andare a chiedere loro di darmi l'esame del sangue, perché non ho i dati!

Lei mi ha formulato non una richiesta di dati, mi ha chiesto un'enciclopedia di dati! I dati che avevo in possesso come Assessorato glieli ho dati immediatamente, ma non le stavano bene. Ci siamo visti qui fuori, le ho detto: questo è quanto ho... cosa posso fare? "Procurateli!", mi ha risposto. Allora ho inviato una lettera a tutti coloro che producono energia elettrica in Valle d'Aosta e ho detto: il Consigliere Bortot vuol sapere quanto guadagnate, quanti utili avete fatto... sono dati aziendali che non ho. Ho scritto anche alla Camera di commercio! E adesso lei si lamenta che io chiedo i dati; si metta d'accordo con sé stesso, abbia pazienza! Lei mi chiede dei dati, io li chiedo a loro e... adesso mi censura?

Certo quei signori, quando si sono visti arrivare questa lettera, si sono inalberati, perché sono anche dei dati privati; qualcuno potrebbe dire: "Consigliere Bortot, ma a te cosa te ne frega?".

Bortot - (fuori microfono) ... la Regione ha il diritto di fare un bilancio di 15 anni...

Presidente - Consigliere Bortot, non interrompa, come lei lamenta...

Bortot - (fuori microfono) ... non è un problema di dati, è un problema di bilancio politico su cosa facciamo delle acque!

Cerise (UV) - Consigliere Bortot, a Natale le compro una piccola bombetta al napalm, così gioca nel cortile e si sfoga! Le sto dicendo che per quanto riguarda i dati dell'acqua, io i dati dell'acqua glielo ho dati tutti fino all'ultima goccia perché quelli sono dati in nostro possesso, ma se lei mi chiede - come mi ha chiesto - quanto guadagnano le imprese, quanti erano i dividendi azionari delle società, eccetera, questi sono dati riservati! Quando li ho chiesti, sa cosa mi hanno detto loro? Non glielo dico per rispetto all'aula! Allora lei mi ha censurato, sono stato richiamato dal Presidente Caveri a darle i dati, dopodiché più che chiedere a queste persone i dati cosa dovevo fare? Ma esiste anche un diritto privato in questo Paese! Non siamo in quell'Albania che le piaceva tanto fino al 1990! Ho cominciato da lì per dire che questo è un Paese dove c'è un diritto privato, c'è una Costituzione che tutela i diritti dei cittadini, degli operatori economici e oltre non si può andare. Non si può andare a chiedere alla gente quanto guadagna, quello lo farà sulla dichiarazione dei redditi, ma non sarà mica una competenza dell'Assessorato dei lavori pubblici adesso! Lei ha chiesto queste cose!

Cominci allora a fare un po' di ordine quando fa le domande, poi vedrà che le risposte le arriveranno puntuali! E se sulle domande puntuali non le arriveranno le risposte, accetto le censure sue e del Presidente Perron, ma se mi chiede dei dati che sono riservati alla sfera del privato, più che dire al privato: "quel signore mi ha chiesto questi dati, se lei mi li dà, altrimenti è nel suo diritto di non darmeli...", ma non venga qui a censurare il comportamento né del Presidente Perron, né mio, quando lei chiede delle cose che non siamo in grado, né nel diritto, di darle!

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Solo 2 minuti per cercare di chiarire con il collega Bortot, con cui cerco di avere un dialogo, il problema del convegno sull'Alzheimer.

Questo convegno, che aveva come titolo: "Nuovi orizzonti terapeutici della malattia dell'Alzheimer", aveva un momento pubblico, il venerdì sera, e un momento scientifico, il sabato mattina, quest'ultimo riservato solo ai medici che si erano prenotati, cioè era ad iscrizione per soli medici.

Quando sono arrivato la cosa era già successa, e mi dispiace, anche perché una segretaria ha visto che lei non risultava nell'ordine degli iscritti e non le ha permesso di entrare ma poteva farla entrare. Le assicuro che io sono entrato e ho sentito la relazione scientifica sui nuovi orizzonti terapeutici dell'Alzheimer, ho fatto per 26 anni il chirurgo e non ho capito nulla di quella relazione! Ripeto: avrebbero potuto farla entrare, il non farla entrare non è stato un atto politico di chiusura e di non libertà, ma semplicemente perché era un convegno scientifico, per soli medici, sui nuovi orizzonti terapeutici dell'Alzheimer in cui io, che non sono della materia, non ho capito nulla. Il fatto che non l'abbiano fatta entrare è per le motivazioni che le ho detto prima, mentre al momento pubblico, la sera prima, l'accesso era aperto a tutti. Erano due momenti diversi, nessuno non voleva farla entrare.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Non entrerò nel merito di alcun tipo di polemica, così come ritengo che nessuno, in quest'aula, possa impartire ad altri lezioni di etica e di morale, solo da alte cattedre si possono levare lezioni di questo genere, che l'approccio sia laico o confessionale.

Mi permetterò più prosaicamente di ricordare l'articolo 116 del Regolamento del Consiglio, e questo dell'accesso alla documentazione è un tema molto importante. Chiedo oggi ufficialmente al Presidente del Consiglio - lo farò in termini scritti nei prossimi giorni - di riflettere con l'Ufficio di Presidenza su questo argomento, perché ci apprestiamo a scrivere una legge nuova, che deve adeguarsi ai principi di trasparenza della pubblica amministrazione, principi di derivazione comunitaria. Abbiamo una legge che deve essere cambiata, il testo in materia di accesso è praticamente pronto con l'aiuto del prof. Gallo dell'Università di Torino, questo crea anche dei problemi interpretativi, perché ritengo che il nuovo testo della legge debba essere coordinato con il "116".

Cosa dice oggi il "116"? I Consiglieri, fatto salvo il segreto d'ufficio, quindi noi dovremo esplicitare meglio il concetto di segreto di ufficio, perché i fatti cui si riferiva il Presidente Perron riguardano il fatto che esistono, pur nel diritto dei Consiglieri regionali di accedere alla documentazione, dei problemi di privacy, di trattatabilità dei dati, di riservatezza che devono essere definiti con reciproco rispetto dei ruoli e partendo dal presupposto che sempre il "116" dice: "senza interferire con la regolarità dei servizi". Perché dice questo? Perché se al Governo regionale viene chiesta l'enciclopedia britannica su di un certo tema, è del tutto evidente che sarà impossibile rispettare i tempi per dare la documentazione, non possiamo pensare di fermare interi servizi perché delle persone debbano dedicarsi esclusivamente alla fotocopiatura o alla trascrizione di centinaia di migliaia di documenti, e non sto parlando di elementi astratti, ma di richieste che sono arrivate.

Credo, signor Presidente, che se è vero che i Consiglieri hanno diritto di ottenere dall'Amministrazione regionale, dagli organi o aziende da essa dipendenti le informazioni utili all'esercizio del loro mandato, credo che qualche regola ce la dobbiamo dare noi stessi, in parte anche con l'approvazione di quella legge che dicevo essere pronta, perché ho il timore che ci possano essere sulla documentazione che distribuiamo delle chiavi di lettura. Anche su questo senza alcun richiamo etico-morale, credo che "regolare il traffico" dandoci delle regole attraverso l'Ufficio di Presidenza possa consentire di evitare episodi spiacevoli.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Mi sembra opportuno l'intervento del Presidente, quando collega la legge sull'accesso ai documenti amministrativi, che - se non erro - è la "18" o "19" del 1999 o del 2000 di cui sono stato relatore, con il Regolamento del Consiglio, in quanto in nessun modo la legge e il Regolamento possono essere in contrasto, cioè in nessun modo il Regolamento può porre limitazioni non previste dalla legge, a meno che non esista una clausola compromissoria che in ambito del diritto amministrativo non mi sembra esistere, essendo specifica del solo mondo sportivo. Quindi nessuno può rinunciare ai propri diritti. Siccome la "241" da cui è stata tratta l'applicazione regionale adattata alla nostra normativa nella "18" dice che chiunque può chiedere informazioni se ne ha concreto interesse, l'estensione che si fa normalmente per l'attività politica è che il politico, per definizione, ha sempre un concreto interesse e quindi non possono essere opposte barriere all'ottenimento delle informazioni, salvo che la legge non sia cambiata nel frattempo. Mi ricordo che ci fu un grosso dibattito interno, che non arrivò in aula più di tanto, poiché si sviluppò in commissione e nella predisposizione del testo, su quello che poteva essere il segreto d'ufficio, c'è poi il segreto di Stato che è un aspetto ancora più cogente e cose abbastanza complesse.

Mi sembra che il punto sollevato sia il diritto all'accesso, purché questo non interferisca con i servizi. Sul punto dell'interferenza con i servizi potremmo aprire un "volet" e dire che la "241" non è la legge sulla trasparenza, ma è la legge vera sulla privacy, e la legge sulla privacy e successive modificazioni sono la vera legge sulla trasparenza. Ma questo è un paradosso che potremo sviluppare altrove. Intendo dire che esiste un problema relativo all'accesso alle informazioni, che l'amministrazione non possiede. L'amministrazione non può dare informazioni che non ha.

Va chiarito se sulle società, sulle quali l'amministrazione per motivi di legge o per motivi di concessioni intervenute sui servizi, essa abbia o no il diritto-dovere di vigilanza e di controllo, quindi sarebbe opportuna la rivisitazione di questa materia, in modo che si sappia cosa si può chiedere e come ci si deve comportare con le informazioni, auspicando però che non sia l'occasione per chiudere ulteriormente la possibilità di accesso dei Consiglieri e comunque dei cittadini alle informazioni, perché questo non darebbe - al di là dell'utilità e della governabilità - una bella immagine della classe politica.

Mi auguro che ci sia la massima disponibilità a fornire le informazioni, ma che anche le società che sono nell'orbita pubblica siano più collaborative nel fornire informazioni. Io stesso ho chiesto informazioni che non ho avuto, ricevendo risposta con la solita formula: che quelli sono dati loro, e su società che non sono s.p.a., diciamo su enti pubblici o ad essi assimilabili. Non mi sono lamentato più di tanto, ma avrei preferito avere le informazioni che avevo chiesto; quindi auspico che si possa trovare il modo di regolare questa materia in un modo soddisfacente per il rispetto delle giuste prerogative di privacy e riservatezza dei dati, ma che consenta la totale esplicazione del mandato politico che ci è stato assegnato.