Oggetto del Consiglio n. 2582 del 21 marzo 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2582/XII - Protocollo d'intesa per la definitiva transizione al digitale terrestre in Valle d'Aosta. (Interrogazione e interpellanza)
Interrogazione
Visto il Protocollo di intesa per la definitiva transizione alla televisione digitale terrestre nel territorio della Valle d'Aosta, sottoscritto dal Presidente della Regione, dal Ministro delle Comunicazioni e dal Presidente dell'Associazione DGTV il 23 giugno 2006, col quale si fissa nel 1° ottobre 2008 la data per la transizione al digitale terrestre in tutto il territorio della Regione;
Visto che è stato previsto un gruppo di lavoro, con la collaborazione della Fondazione Ugo Bordoni, col compito di definire le modalità operative occorrenti per perseguire gli obiettivi del protocollo;
Ricordato l'impegno da parte della Regione di verificare la possibilità di erogare un ulteriore contributo, integrativo del contributo statale, per favorire l'acquisto di decoder da parte degli abitanti della valle d'Aosta;
Appreso dagli organi di informazione che il prossimo 15 aprile ci sarà lo swicth off per due canali televisivi, Rai 2 e Rete 4 nella città di Aosta;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
il Presidente della Regione per conoscere:
1) quali sono le modalità operative proposte dal Gruppo di lavoro per perseguire gli obiettivi del protocollo d'intesa;
2) in base a quali criteri è stata scelta la data del 15 aprile come primo atto della sperimentazione del digitale terrestre e quali sono le altre successive tappe che precederanno lo switch off nell'intera Regione, previsto per il 1° ottobre 2008;
3) se la Regione ha previsto ulteriori contributi, e di quale entità, integrativi del contributo statale per favorire l'acquisto del decoder;
4) quali sono i servizi di pubblica utilità cui gli abitanti di Aosta potranno accedere fin dal 15 aprile.
F.to: Squarzino Secondina
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Interpellanza
Ricordato l'avvio a singhiozzo del digitale terrestre, con il più volte rinviato spegnimento del segnale analogico, nonché il progetto di legge 1825 proposto dal Ministro delle Comunicazioni Gentiloni Silveri, che all'articolo 1 prevede la conversione delle reti dalla tecnica analogica a quella digitale il giorno 30 novembre 2012;
Venuti a conoscenza che la Valle d'Aosta, Regione "pilota" insieme alla Sardegna, potrebbe vedere lo spegnimento del segnale analogico di due importanti reti generaliste nazionali, RAI 2 e Rete 4, nel mese di aprile p.v. e, che attualmente il segnale digitale è irradiato principalmente dal ripetitore di Gerdaz, in comune di Gressan, per cui il territorio regionale coperto da tale innovativo segnale è minoritario;
Sottolineata l'importanza di avere da parte del Co.Re.Com. un parere circostanziato in merito ai vantaggi e alle problematiche della televisione digitale nel nostro territorio, orograficamente complesso, e in merito all'adeguatezza della rete di trasmissione terrestre di RAIWAY, che dovrebbe veicolare il segnale digitale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Governo regionale per conoscere se intenda:
1) richiedere al Co.Re.Com. un approfondito parere sulle prospettive del digitale terrestre in Valle d'Aosta, ed in particolare sulla situazione della rete di trasmissione esistente e prevista;
2) attuare una campagna di informazione con la popolazione al fine di promuovere la conoscenza di questo passaggio tecnologico al più alto numero di Valdostane e di Valdostani;
3) evidenziare alle autorità statali, ed in particolare al Ministero delle Telecomunicazioni, la necessità di sospendere lo spegnimento del segnale analogico nel nostro territorio "pilota", adeguando tale scadenza a quella nazionale, anche per evitare che molti nostri concittadini, in specie delle valli laterali, debbano subire una riduzione dell'offerta televisiva per carenze strutturali dal loro non dipendenti.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - I problemi che vogliamo illustrare con questa interpellanza sono due, sui quali volevamo capire gli indirizzi dell'Amministrazione regionale.
Anzitutto volevamo ricordare, che avevamo già parlato dell'avvio a singhiozzo del digitale terrestre. Vi ricordate gli annunci di due anni fa: sembrava che nel giro di poche settimane si dovesse passare al digitale; non è stato così per fortuna, anzi sembra che l'abbandono a livello italiano della conversione delle reti dalla tecnica analogica a quella digitale sia slittata al 30 novembre 2012, mantenendo un coordinamento a livello europeo, e questo è previsto fra l'altro dal progetto di legge n. 1825 presentato dal ministero della comunicazione. Siamo, però, venuti a conoscenza che in questo quadro, in cui il digitale è stato fatto ripartire con una certa tranquillità, la Valle d'Aosta deve sempre eccellere, per cui pare che fra poche settimane venga tolto il segnale analogico di "RAI 2" e "RETE 4", che sono due importanti reti generaliste nazionali. Si voleva capire che senso aveva tutta questa cosa, perché è evidente che il territorio valdostano ancora non è coperto dal segnale digitale: praticamente il grosso è irradiato da Gerdaz che prende la valle centrale, per cui certamente a livello di popolazione potete dire che il 60-70% riceve questo segnale, però intanto non tutti si sono dotati del ricevitore, non sono obbligati a farlo; dall'altra parte esistono tutte le vallate laterali che ancora questo servizio non lo hanno.
Si chiedeva, pertanto, se non era possibile, tenuto conto che esiste anche un nuovo "Co.Re.Com." che è competente in materia e che potrebbe darci un parere, chiedere a questo organismo di darci una idea della rete di distribuzione e a che punto è, prima di prendere determinate decisioni, anche per capire le prospettive del digitale terrestre, perché potrebbe essere un problema per quanto riguarda la questione della televisione, ma potrebbe essere anche una opportunità su cui vogliamo andare a far chiarezza.
Il problema grosso è anche di capire che spazio hanno le radio sul digitale terrestre, perché potrebbe essere una occasione molto interessante quella di aiutare la crescita delle emittenti locali, sia televisive che radiofoniche, su questo sistema, però non abbiamo capito come mai e come si possa fare. Dall'altra parte il problema è legato al discorso dello spegnimento: qui c'è un passaggio molto delicato. Potrebbe essere interessante, per aspettare la verifica degli impianti e verificare tutta la questione di come si possa gestire, di fare una trattativa con il ministero e arrivare alla conclusione che in Valle d'Aosta ci si allinea alle scadenze nazionali e non si cerca di fare delle fughe in avanti, le quali rischiano solo di penalizzare la popolazione più anziana, perché sono le persone più anziane che sono più attente alla televisione, essendo il mezzo di comunicazione che hanno più facilità ad utilizzare. Credo che questo aspetto non possa essere dimenticato e non si possa mettere ulteriormente in difficoltà questa popolazione.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Colgo l'occasione rispetto a questa interpellanza per fare il punto della situazione, quindi vi ringrazio di aver riproposto all'attenzione del Consiglio regionale un argomento che è stato più volte trattato. È vero che era stato trattato con una certa frequenza rispetto alle attività intraprese con il precedente governo e ultimamente con l'avvio della nuova legislatura si era persa l'attenzione.
Nel voler ripercorrere brevemente quello che ha fatto il nuovo Ministro Gentiloni, che ha voluto riprendere le attività fatte e ha voluto sottoscrivere un nuovo protocollo di intesa con l'Amministrazione regionale, questo nuovo protocollo - che risale al giugno 2006 - contiene una serie di elementi. Pertanto rispetto a questa attività il nuovo governo correttamente ha introdotto una serie di obiettivi e ha dato una serie di tempistiche, nell'ambito delle quali (così anticipo già alcuni ragionamenti) ha indicato come tempo ultimo per la transizione il 2008, ma ha subito indicato nel 1° marzo 2007 lo spegnimento di alcune reti nazionali, che avrebbe potuto essere effettuato qualora ci fossero determinate condizioni.
Relativamente a questo nuovo protocollo la parte più importante è condivisa ed era già presente nel precedente. Quali erano gli obiettivi? Erano quelli di cercare di colmare questa carenza di copertura che abbiamo, e qui ha ragione il collega Sandri nel dire che nelle valli laterali abbiamo un deficit, perché là vi è la possibilità di prendere non "RETE 4", ma solo "RAI 1", "RAI 2", "RAI 3" e le due televisioni francofone, quindi lo spegnimento di "RETE 4" è ininfluente, lo spegnimento di Canale 5 è ininfluente, lo spegnimento di "ITALIA 1" è ininfluente, perché sono delle televisioni che non si ricevono.
Rispetto a questo protocollo il ministro Gentiloni ha emesso una serie di decreti. Un primo decreto dell'8 agosto 2006 riguarda la nomina del comitato Italia digitale, dove ha previsto un comitato con una rappresentanza estesa, che vi leggo: "1 rappresentante dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Presidente della associazione DGTVi, 4 rappresentanti designati dalla conferenza unificata regioni ANCI, UPI, UNCEM, 3 rappresentanti del ministero, 3 rappresentanti dell'autorità per la garanzia delle comunicazioni, 1 rappresentante del servizio radiotelevisivo pubblico, 1 rappresentante per ciascuna delle società titolari di emittenti private nazionali, 2 rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative delle emittenti locali, 1 rappresentante per gli operatori su piattaforma satellitare e cavo, 1 rappresentante per ciascuno degli editori nazionali che hanno avviato trasmissioni digitali, 1 rappresentante del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, 1 rappresentante per ciascuna delle regioni interessate allo spegnimento All digital".
Rispetto a questo vi è stata la costituzione del comitato Italia digitale e di un comitato specifico a supporto, un comitato tecnico. Inoltre l'11 dicembre 2006 il ministro Gentiloni ha costituito un gruppo che ha denominato "task force", specifico per la Valle d'Aosta, dove partecipano un rappresentante della Regione, che è il coordinatore del "DSI", la dott.ssa Zublena, il rappresentante del servizio radiotelevisivo pubblico, un rappresentante delle reti televisive, un rappresentante di "TELECOM", un rappresentante di "RFT", il segretario generale del ministero, il capo di gabinetto.
Rispetto a questi gruppi di lavoro c'è stata una attività importante che ha approfondito via via tutti i vari argomenti; successivamente i lavori sono stati concentrati per dare applicazione al protocollo che era noto a tutti, perché approvato con deliberazione di Giunta.
Il sottoscritto ha voluto trasmettere fin da subito al ministro tutte le preoccupazioni e le attività che sono state oggetto di questo dibattito, e vorrei leggervi la penultima lettera che ho scritto al ministro il 7 febbraio 2007: "Egregio Sig. Ministro, in riferimento al protocollo in oggetto e a seguito dell'incontro tenutosi a Roma il 2 febbraio 2007 presso il Ministero delle telecomunicazioni, si fa presente quanto segue. La Regione autonoma Valle d'Aosta, territorio che soffre di un evidente digital divide infrastrutturale, ha creduto fin dai primi atti di collaborazione con il Ministero della importanza che il digitale terrestre avrebbe potuto rivestire per il superamento di tale criticità e per lo sviluppo culturale ed economico della regione. Dal primo protocollo siglato a Cagliari il 16 aprile 2005 all'attuale sottoscritto con lei a Roma il 23 giugno 2006, tale consapevolezza è sempre stata esplicitata sia negli articolati che costituiscono gli impegni reciproci, sia nelle modalità di attuazione. È storia nota il profondo disagio che la comunità regionale ha dovuto registrare quale conseguenza della non attuazione di quanto contemplato nel primo protocollo. Il digitale terrestre nella nostra regione è oggi un tema estremamente delicato sul quale la opinione pubblica ha maturato una posizione di forte criticità. I piani attuativi disattesi alimentati da comunicazioni contraddittorie hanno prodotto una generale diffidenza. Le polemiche politiche hanno poi contribuito a rendere il passaggio al digitale terrestre un argomento da governare con estrema prudenza e attenzione. Con il nuovo governo insediatosi dopo le ultime elezioni politiche, vi è stata una condivisione sulle finalità del progetto; con i successivi decreti ministeriali si sono costituiti gli organi preposti - che vi ho citato prima - al passaggio digitale in Italia, e con la sottoscrizione del protocollo in oggetto si è dato avvio alla sperimentazione in Valle. Nel prendere atto con soddisfazione della determinazione espressa dal Ministero nel corso dei due incontri della task force Valle d'Aosta a voler rispettare i termini temporali previsti per le fasi attuative del protocollo di intesa, si sottolinea tuttavia l'imbarazzo nel veder disatteso l'impegno alla condivisione di un comune percorso progettuale. Si ritiene altresì che la mancanza di progetti a supporto del programma di lavoro e il non rispetto delle modalità di concertazione indicate nel protocollo possono essere ricercati nel fatto che la task force è stata costituita con un rilevante ritardo, malgrado i nostri solleciti. In particolare ad oggi la Regione non ha potuto visionare alcun progetto integrato, che attesti la fattibilità di accendere in digitale le reti RAI 2 e RETE 4, limitatamente alla città di Aosta, dal 1° marzo 2007, senza creare disagi alla cittadinanza. Inoltre la valenza sperimentale del protocollo, finalizzato ad offrire contenuti e servizi, non riguarda solo le infrastrutture e gli aspetti tecnici, ma anche e soprattutto la valutazione dell'impatto che tali iniziative hanno sulla popolazione. Ad oggi permangono tutte le preoccupazioni da noi riportate nella riunione del 2 febbraio a Roma circa la comunicazione e la informazione alla cittadinanza con particolare riferimento alle fasce deboli.".
Nell'ambito delle riunioni della task force i rappresentanti del Ministero di "DGTVi" hanno dichiarato quanto segue: è stato raggiunto il dato percentuale di copertura digitale previsto dal protocollo di intesa per l'avvio della trasmissione sperimentale in tecnica digitale nella fattispecie afferente all'80,4% delle famiglie della Regione Valle d'Aosta...
(interruzione del Consigliere Sandri, fuori microfono)
...queste sono le dichiarazioni che fa il Ministero il 2 febbraio 2006... sarà avviata una campagna di comunicazione i cui contenuti e relativo piano saranno resi noti a breve; sarà attivata una azione di contatto e di informazione con l'associazione dei consumatori, associazioni di installatori, rivenditori e con soggetti interessati di intesa con Regione ed enti locali; saranno attivati due call center per i cittadini e rivenditori, saranno definite incentivazioni per la diffusione dei decoder di cui possa beneficiare l'utente residente in Valle d'Aosta in regola con l'abbonamento RAI; sarà reso operativo il progetto che prevede la copertura in "switch over" dei quattro comuni già identificati nella comunità montana Grand Combin, per i quali il principale impianto sarà attivato entro 45 giorni, mentre per gli altri 3 comuni sarà necessaria una revisione strutturale che coinvolgerà la comunità montana stessa unitamente alla Regione; saranno avviati incontri con i responsabili delle reti francofone ("RAI 3" che piace tanto al collega Sandri e al quale ci accomuna la passione per il rugby...).
Nello stesso ambito è stata espressa dal rappresentante del Ministero la volontà di agevolare concretamente la introduzione in Valle d'Aosta dello standard "Wimax", a fronte della liberalizzazione delle frequenze. "Tutto ciò premesso, nel ribadire la validità di quanto indicato nel protocollo, con la presente la Regione conferma la propria collaborazione, ritenendo tuttavia che in presenza delle particolari criticità evidenziate il Ministero, congiuntamente a "DIGTVi" debba assumersi la responsabilità di mettere in atto la sperimentazione, assicurando il coordinamento, le professionalità e le risorse necessarie per l'attuazione della prima fase del programma, con il minimo disagio alla popolazione". Infine: "...per il prosieguo dei lavori, preso atto dei bisogni e delle aspettative della comunità valdostana, al fine di dare piena attuazione del protocollo di intesa, ci si auspica che questi vengano pianificati attraverso una puntuale attività con l'emissione di documenti progettuali condivisi con un ruolo attivo e collaborativo sia del Ministero che della Regione".
Collega Squarzino, so che lei guarda con molto entusiasmo a questo governo e quindi abbiamo voluto anche farci tramite delle sue preoccupazioni, e il Ministro è stato all'altezza delle sue speranze, perché mi ha risposto subito, il 12 febbraio, in questo tenore: "Caro Assessore, in riferimento alla sua recente nota concernente lo switch off nella Regione autonoma Valle d'Aosta, le confermo di condividere pianamente l'analisi da lei condotta circa il digital divide infrastrutturale che caratterizza la Regione e che ci ha concordemente portati alla sottoscrizione di un protocollo di collaborazione nello scorso mese di giugno. Gli ambiziosi contenuti del protocollo di intesa per essere puntualmente raggiunti necessitano senza dubbio di un lavoro costante e pianificato nel tempo e proprio in ragione di ciò abbiamo provveduto nel mese di dicembre alla costituzione di una specifica task force per le due regioni all digital, con il compito fondamentale di individuare, progettare e predisporre gli strumenti organizzativi necessari per realizzare quel passaggio alla nuova tecnologia troppe volte rinviato in passato. Sono consapevole che i precedenti rinvii e spostamenti di date di switch off possono aver generato incertezze e diffidenza, il Ministero è peraltro pronto a sostenere la transizione con una serie di attività mirate di comunicazione e di sostegno alla popolazione. La task force, alla quale parteciperanno attivamente anche rappresentanti della Regione, a tal fine nel suo lavoro di pianificazione ha individuato una serie di interventi quali l'attivazione di due call center, la messa a disposizione di un incentivo di 70 euro per l'acquisto di decoder a favore di abbonati Rai che ancora non ne avessero usufruito, l'estensione della copertura televisiva in alcune valli e le altre da lei richiamate nella nota citata. È di tutta evidenza che le iniziative previste ed altre che dovessero essere programmate saranno preventivamente condivise con i rappresentanti della Regione. Al riguardo mi risulta - ma qua c'è un aspetto stupefacente, collega Squarzino - che diversamente da quanto accaduto per la Sardegna, il CdA della Rai avrebbe individuato nella sua autonomia RAI 1 quale rete per la transizione al digitale, mentre Mediaset ha confermato la individuazione di Rete 4. Sul punto gradirei conoscere l'avviso dell'Amministrazione regionale su un aspetto così significativo. Tutto ciò premesso, ritengo che l'impegno congiunto del Ministero e della Regione possa finalmente concretizzare gli obiettivi comuni previsti dal protocollo di intesa, per la realizzazione dei quali assicuro una attività di collaborazione".
Ho ancora risposto, ma evito di leggere anche l'ulteriore risposta. Mi ha fatto piacere che le mie imperfezioni e i miei errori possano trovare una giustificazione nelle imperfezioni di quelli molto più bravi di me. Se un Ministro delle Comunicazioni non sa cosa fa il CdA della Rai, potete immaginare l'Assessore alle partecipazioni rispetto alle partecipate! Un Ministro che utilizza il condizionale e dice: forse il CdA dovrebbe aver deciso "RAI 1" e non "RAI 2"; collega Squarzino, a volte sia più benevola nei miei confronti!
Nell'ambito della mia risposta - anche lì ho voluto essere abbastanza sollecito e per non venir meno ho risposto anch'io il 12 febbraio (il 12 febbraio ho ricevuto e nello stesso giorno ho risposto) - di questa risposta mi limito a leggere solo questo passaggio: "Relativamente alla sua richiesta, signor Ministro, circa la possibile individuazione di RAI 2 anziché RAI 2, per la prima fase di transizione al digitale, la Regione non dispone di elementi tecnici progettuali sulle reti di distribuzione né di dati sullo share fra le reti in questione. Pur non potendo esprimere un parere circostanziato, due sono gli elementi di attenzione che mi permetto di evidenziare: la scelta della rete ammiraglia quale prima rete in switch off, potrebbe acuire il disagio sulla cittadinanza, l'opportunità di mantenere l'uniformità fra le due regioni All digital, costituisce un valore per la intera sperimentazione".
Credo che questa nostra lettera abbia avuto un certo riscontro, tanto che il CdA della RAI ha cambiato e anziché "RAI 1", è di nuovo andato su "RAI 2".
In questo momento di titanismo che mi invade, devo dire che rispetto a questo tema stiamo facendo tutti gli sforzi possibili e immaginabili, al fine di creare un percorso che anziché concentrarsi sull'aspetto dell'annuncio, si concentri sulle attività da fare. Gli attuali interlocutori e l'attuale coordinatore della task force: devo dire che è persona seria, il dr. Fiori, e sta facendo un'attività importante, quindi rispetto a quello che è scritto nel protocollo ovvero una progressiva sperimentazione per addivenire al 2008 alla transizione definitiva, è negli obiettivi del Ministero.
Sandri ha ragione nel momento in cui dice che il 2012 è l'arco temporale, ma il 2012 è la data finale, quindi ci sono una serie di tappe e una serie di attività che vengono fatte gradatamente, tanto che in Valle d'Aosta, anziché fare uno switch off totale, si procede cercando di fare un aggiustamento rete per rete. Questo discorso è stato ripreso anche nei dibattiti parlamentari e la Valle d'Aosta e la Sardegna sono state portate come esempio rispetto a un'attività seria e concreta. Vi posso annunciare che anche la Provincia di Trento ha avviato una trattativa con il Ministero, per mettere in atto un programma e nell'ambito delle discussioni hanno detto testualmente che vorrebbero fare quello che si sta facendo in Valle d'Aosta.
Tanto vi dovevo per l'introduzione, ma non voglio sfuggire alle domande, quindi a proposito delle modalità operative proposte dal gruppo di lavoro, ho spiegato quali sono le attività e quanto è contenuto nel protocollo. Nello specifico la task force ha ridefinito questo: nel fissare al 16 aprile quello che nel protocollo era il 1° marzo, in virtù delle lettere da noi scritte, c'è stata una prima presa di coscienza. Nella notte tra 15-16 aprile sarà effettuato lo spegnimento definitivo delle trasmissioni in tecnica analogica di "RAI 2" e "RETE 4" e il contemporaneo passaggio delle stesse reti alla tecnologia digitale sul territorio di Aosta e nei 16 comuni limitrofi, che sono coperti, come dice il collega Sandri, dall'impianto di Gerdaz, in particolare i comuni di Allein, Arvier, Charvensod, Doues, Gignod, Gressan, Jovençan, Nus, Quart, Roisan, Saint-Christophe, Saint-Denis, Saint-Nicolas, Saint-Pierre, Sarre e Villeneuve. Ci sarà un progetto pilota nella Valpelline e negli altri tre comuni della comunità montana, affinché la popolazione residente possa ricevere contemporaneamente l'attuale segnale analogico. Ho detto la Valpelline, non la Comba Freida...
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
...eh no! L'attuale segnale analogico e un gruppo di programmi televisivi in tecnologia digitale, ottemperando così al punto 12 del suddetto protocollo: abituare gradualmente la popolazione al passaggio alla nuova tecnologia diffusa e di tenere valida la data del 1° ottobre 2008 per lo switch off regionale.
Il Ministro verrà nei primi quindici giorni di aprile in Valle d'Aosta per una conferenza stampa, nel frattempo per iniziativa della Regione già questa settimana incontreremo tutti i sindaci dei comuni interessati e le associazioni dei consumatori, che peraltro sono presenti nei comitati e se questo non si verifica possiamo colmare questo deficit di informazione, ma ci sono i loro rappresentanti nazionali nei comitati che sono stati costituiti con decreto ministeriale.
Seconda domanda: in base a quali criteri è stata scelta la data del 15 aprile. In realtà non era il 15 aprile, ma il 1° marzo ed era scritta nel protocollo. La data del 15 aprile è stata ridefinita in virtù delle rimostranze che abbiamo comunicato in forma scritta. Se la Regione ha previsto ulteriori contributi: non sono previsti ulteriori contributi, ci sono i contributi ministeriali che coprono probabilmente per intero il costo del decoder.
Infine, quali sono i servizi di pubblica utilità cui gli abitanti di Aosta potranno accedere: il Ministero delle Comunicazioni ha affidato con apposito bando di gara al consorzio Valle d'Aosta digitale, raggruppamento di emittenti locali e nazionali, la realizzazione di una applicazione su piattaforma digitale terrestre, espressamente dedicata a servizi relativi alla nostra Regione. La Valle d'Aosta, attraverso il dipartimento sistema informativo, ha collaborato alla creazione dei suddetti servizi, mettendo a disposizione con aggiornamenti quotidiani automatici, i contenuti del sito internet della Regione, relativi a temi di ampio interesse (sanità, manifestazioni, turismo).
Oltre ai servizi informativi, interattivi erogati insieme ai nuovi canali, "RAI 1" più altri quattro canali, "RETE 4" più altri quattro canali, che sostituiscono "RAI 2" e "RETE 4". Quindi avremo un ampliamento di offerta in virtù della pluralità di canali disponibili in tecnica digitale. Questa è la situazione attuale.
Per quanto riguarda la interpellanza del collega Sandri, mi trovo abbastanza in linea, anzi devo dire che la richiesta al "Co.Re.Com." è stata già formulata in data 17 marzo. Abbiamo mandato le linee guida del progetto digitale terrestre che era frutto di quella attività dei tre gruppi di lavoro, mi faccia dire: tecnico, servizi e comunicazioni, cioè tutti i dati sulle reti, sui servizi e il dossier comunicazione, che hanno curato in particolare la logistica, la diffusione delle informazioni e la individuazione di criticità del progetto. Questo è stato inviato al "Co.Re.Com." con una mia comunicazione il 17 marzo 2006, nella quale in conclusione rimanevo in attesa di suggerimenti e suggestioni in merito al progetto. Oggi possiamo rinnovare la richiesta, ma nell'ambito del "Co.Re.Com." c'è il dossier completo e siamo a totale disposizione, anzi ben vengano eventuali suggestioni.
Attuare una campagna di informazione con la popolazione al fine di promuovere la conoscenza di questo passaggio: questo è un obiettivo che abbiamo sollecitato al Ministero, quindi ci sarà quanto è stato scritto dal Ministero, cioè un incontro specifico che non è quello che ho organizzato io, ma dovrà essere organizzato dal Ministero, alla presenza dei rappresentanti nazionali che spiegheranno tutte le attività nell'ambito della politica nazionale delle telecomunicazioni.
Nel nostro piccolo, alla fine di questa settimana, dovremmo aver chiuso un primo incontro istituzionale per condividere della documentazione, con sindaci, associazioni dei consumatori e relativa conferenza stampa per dare le informazioni del caso. Evidenziare alle autorità statali, ed in particolare al Ministero delle Comunicazioni, la necessità di sospendere lo spegnimento: non ho chiesto la sospensione, ma ho detto che dobbiamo fare una serie di attività per evitare una serie di difficoltà alla popolazione. Il Ministero si è impegnato e si dice nella condizione di far sì che questa cosa avvenga senza grossi problemi.
Quello che è accaduto in Sardegna dal 1° marzo non sembra abbia provocato dei problemi inimmaginabili, pur conoscendo la vivacità della popolazione sarda. Molte volte la collega Squarzino ha riproposto le frasi del governatore della Sardegna, Soru: io non l'ho sentito gridare, ma credo che abbia potuto approfondire l'argomento e convincersi su questa strada.
L'obiettivo primario di questa sperimentazione non è quello di creare dei disagi, ma ampliare l'offerta. Se, con coloro che si appassionano a questo tema, possiamo creare la scala del valore e le condizioni perché la Regione non abbia qualcosa di meno, ma qualcosa di più rispetto al giorno prima, oltre a fare un corretto dibattito politico potremmo fare anche qualche cosa di positivo per noi e per gli altri.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Uno deve riprendersi da questo fiume di parole... però non ho capito una cosa fondamentale: se l'Assessore è d'accordo sulla sperimentazione, è convinto che si possa fare o se ci sono tutti i problemi che ci sono.
Ha esordito dicendo tutti i problemi, i disagi alla popolazione e ha fatto un elenco di problematiche che ci preoccupano; tra l'altro saremmo grati se lei potesse darci copia di questa corrispondenza splendida che c'è stata fra lei e il Ministero... però questa preoccupazione che l'Assessore ha in questo momento, per cui le cose non vanno bene...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
...no, attenzione, lei ha continuato a fare tutta una serie di critiche, dicendo che le cose non vanno bene, troppo ritardo, c'è preoccupazione perché sono disattesi i piani, c'è l'imbarazzo, cioè è stato un elenco di preoccupazioni, facendo proprie le preoccupazioni che erano alla base anche della risoluzione che era stata votata in questo Consiglio nel dicembre 2005.
Se tutto questo è vero, perché lei ha sollecitato la firma di un nuovo protocollo? Lei dice nel protocollo di intesa: vista la nota del 19 giugno l'Assessore al bilancio richiede un rinvio della scadenza per il passaggio al digitale terrestre. Ora, se la sua preoccupazione era di quel tipo, poteva dire: noi riconosciamo che per i problemi che sono sorti finora, per le difficoltà che riteniamo ci siano, noi rinunciamo alla sperimentazione e ci allineiamo a tutti gli altri.
Lei invece richiede un rinvio della data, dietro esigenza di un nuovo impulso, al fine di concretizzare la sperimentazione. Da un lato elenca tutte le difficoltà, dall'altra dice che le va bene la sperimentazione: si metta d'accordo con sé stesso!
Si metta d'accordo con sé stesso e decida cosa intende che sia meglio per questa valle e quali sono le condizioni per realizzare il meglio in questa valle. Fra l'altro lei dice che bisogna concretizzare la sperimentazione volta al superamento del divario digitale, ma questo divario può essere superato entro il 2008, come per tutti gli altri, quindi questa sperimentazione non è così necessaria all'accrescimento dei servizi al cittadino. Lei ha cominciato a dire: non so se il 15 aprile potremo accedere a questi servizi...
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
...19 giugno 2006, appunto, è questo che sto dicendo! Questa è la lettera con cui lei ribadisce la volontà della sperimentazione. Ripeto, se la sperimentazione pone così grandi problemi, perché doveva richiedere ancora la sperimentazione? Perché vuole apparire il migliore d'Italia? Ha senso tutto questo disagio, per cosa poi? In questo protocollo c'è un impegno da parte della Giunta di erogare un ulteriore contributo per favorire l'acquisto del decoder, integrativo del contributo statale. Ora questo lo avete verificato oppure no?
L'unica cosa che la Regione poteva fare per conto suo senza aspettare le indicazioni del ministero, che era verificare la possibilità di dare contributi ulteriori, questo non lo ha fatto. Prendiamo atto di questa schizofrenia nell'atteggiamento dell'Assessore.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Sono contento dell'ampia esposizione fatta dall'Assessore, che ha evidenziato tutte le mie perplessità, nel senso che non ha mai parlato di quella che è la verità. È riuscito per trenta minuti a raccontarci di tutto: con divisibilissimo; chi può dire che lei abbia detto una cosa che non vada bene; oggi ha detto tutto giusto, ma non ha detto la verità. La verità è semplice: il digitale è una bella invenzione che è stata messa in piedi per vendere le partite di calcio, per rendere la televisione non più un servizio gratuito, ma un altro modo di spillare soldi agli utenti...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
...il problema parte da prima, da quando il Presidente del Consiglio era il signor "Mediaset". Cos'è che ha funzionato del digitale? Le cartine per pagarsi le partite di calcio: è quello che ha funzionato del digitale!
Ci si è caricati anche la sinistra, perché "LA7" come lei sa è di area di Centrosinistra, e le altre cartine che si vendono sono quelle de "LA7". Questo è il digitale: è un modo per fregarsi l'acqua, le immondizie, dei servizi di base e farli pagare una volta, due volte, tre volte ai cittadini. È chiaro che in questa prospettiva si è mossa la "Fondazione Ugo Bordoni" che ha molto incentivato questo ragionamento, perché incentivare il digitale significava aprire spazi a Berlusconi come proprietario di "MEDIASET" o a "SKY" e cose del genere. In questa grande battaglia ci siamo schierati da parte di qualcuno che non so.
Oggi lei ha dato il meglio di sé: era un fiume in piena che ha attraversato questo Consiglio; anche lei è rimasto entusiasta di questa bella manovra, complimenti! Però le devo dire che, in quanto ex medico di una squadra di rugby, dove ho imparato tante cose di ortopedia, mi dispiacerebbe dover pagare per guardarmi le partite di rugby, cosa che sta iniziando con "SKY" in altri paesi e che succederà da noi con il digitale, perché il digitale è la mercificazione della offerta culturale, della offerta delle notizie. Oggi ti dicono: avrai più possibilità, dopo di che ci mettiamo lì... l'analogico aveva questa bella cosa, era gratis! Si pagava quel tantino all'inizio dell'anno, dopo di che potevi vedere quello che volevi. Non avevi il telefono collegato, con il quale ti potevano controllare se partecipavi; non c'era neanche la possibilità di fare un controllo su quello che vedevi, mentre con il digitale è possibile. Non sono uno che è contro le macchine, ma non ci si raccontino le favole. Si dica piuttosto la verità, cioè che il digitale è una manovra speculativa per dare delle soddisfazioni a certi interessi economici.
Per il resto mi dispiace che il 14 e 15 aprile "RAI 2" e "RETE 4" se ne vadano dal segnale terrestre analogico. credo che lei stia commettendo un errore, e la cosa giusta da fare sarebbe scrivere domattina - tanto Gentiloni riceve in fretta e non ha problemi - e dire: contrordine compagno, abbiamo deciso che forse è meglio aspettare ancora un po'. Questa sarebbe una cosa che darebbe soddisfazione alla collega Squarzino, al sottoscritto, a lei e a tanti valdostani. Credo che ancora un po' di riflessione su questo punto sarebbe profondamente utile, ma ci torneremo.