Oggetto del Consiglio n. 2459 del 7 febbraio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2459/XII - Accesso al lavoro di soggetti invalidi. (Interrogazione)
Interrogazione
Ricordato che nel 2005 quasi 2.397 valdostani e valdostane avevano riconosciuta un'invalidità civile superiore al 46%, la cecità civile o il sordomutismo, rientrando così nelle categorie per cui è prevista l'assunzione obbligatoria attraverso la cosiddetta "quota invalidi";
Tenuto conto che una larga parte di questi concittadini, ottiene dei benefici diretti, sotto forma di pensione, di indennità, di accompagnamento o di assegno, nel caso superino il 74% di invalidità;
Preso atto che tra coloro che sono compresi nella fascia inferiore tra il 46 e 74%, molti si trovano in stato di disagio lavorativo o di disoccupazione, vuoi perché non ancora ottenuto la certificazione sulla residua capacità lavorativa per i gravi ritardi della Commissione competente, vuoi perché le Amministrazioni e le Aziende pubbliche, nonché le Società di Capitale, sia pubbliche che private, non hanno più molti posti disponibili nella cosiddetta quota invalidi;
Constatato inoltre che nel 2005 erano ben 221 gli invalidi per cui era prevista la necessità di collocamento mirato, con o senza supporti;
Evidenziato che l'USL ha bandito un concorso con complesse prove orali e scritte per l'assunzione di soggetti ad alta percentuale di invalidità fisica o psichica;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per conoscere:
1) quali siano i tempi di attesa per ottenere la certificazione di capacità lavorativa residua e quali siano le cause di tali inaccettabili ritardi;
2) quali siano le percentuali di invalidi, rispetto al totale del personale in servizio, nell'Amministrazione regionale e in tutte le Società, Fondazioni, Aziende, Agenzie ed Associazioni ad essa afferenti, tenute o meno a garantire tale beneficio per il loro numero di addetti;
3) quali programmi siano in atto all'Agenzia del Lavoro o in altri Dipartimenti dell'Amministrazione regionale al fine di garantire a tutte le invalide e a tutti gli invalidi valdostani un'attività confacente alle loro condizioni fisiche o psichiche;
4) quali siano i tempi con cui l'USL della Valle d'Aosta intende coprire la "quota invalidi" in cui è ancora carente e con quali modalità concorsuali, in particolare rispetto alla fascia di invalidità tra il 46% e il 74%.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.
Fosson (UV) - Questa è un'interrogazione molto ampia che interessa vari settori: parte dalle lentezze o dalle difficoltà delle Commissioni per arrivare alla difficoltà di assunzione dei disabili in questo momento, disciplinata dalla legge n. 68 di cui si parla, infine chiede qualcosa sui progetti in atto. Dico che sicuramente è un problema molto grave e ringrazio di questa iniziativa a cui abbiamo cercato di dedicarci. L'introduzione lavorativa dei soggetti disabili: è chiaro che in un periodo in cui c'è una grave crisi di introduzione al lavoro dei normodotati, i soggetti più deboli sono sicuramente penalizzati e su questo bisogna ragionare. Sulle domande precise, non tutte del mio settore, che ho cercato di raccogliere: la prima è che nel 2006 l'Ufficio invalidi mi comunica che le pratiche in pagamento, ossia gli invalidi che risultano retribuiti, sono 3.596, non sono tutte domande nuove, anche se bisogna dire che negli ultimi anni abbiamo circa 50 attestazioni e accoglimenti di accompagnamento superiori all'anno precedente; questo ci sta con l'invecchiamento della popolazione, con l'aumento dell'età, per cui i soggetti che diventano disabili e che hanno bisogno di accompagnamento sono in aumento.
Sempre per quello che riguarda la legge n. 68, cui si riferisce l'interpellanza, che riguarda "Norme per il diritto al lavoro dei disabili", le Commissioni mediche nel 2006 hanno effettuato 198 sedute, di cui 41 dedicate ai soggetti di cui si parla. Noi prima del decreto ministeriale abbiamo uniformato le sedute per la legge n. 104, ossia per l'attestazione di invalidità, a quelle della legge n. 68, ossia della pratica per l'introduzione lavorativa, quindi abbiamo semplificato la procedura. È vero che in un settore soprattutto... nonostante vari interventi, le liste di attesa sono sempre per la legge n. 68 ancora lunghe... in questo momento risultano essere 83 giacenti, di cui 49 proprio in tale settore che è il settore ortopedico: questo è dovuto al fatto della carenza dell'organico degli ortopedici, non tutti gli ortopedici possono partecipare a tale Commissione... probabilmente anche dalla formazione della Commissione stessa che è stata modificata 2 settimane fa nella composizione degli specialisti. Vi è da dire che il 30% delle domande di accertamento per patologie ortopediche non raggiunge la percentuale del 46%, quindi il 30% di domande anche ripetute ogni 6 mesi sono domande inappropriate, ossia la Commissione arriva a verificare se sono invalide nei soggetti che non ne hanno le caratteristiche. Questo ci ha fatto fare in passato degli incontri con i medici di famiglia che preparano le domande e lo rifaremo ancora, perché i criteri per dare l'invalidità non sono dei criteri soggettivi che dipendono da una Commissione o dall'altra, ma che hanno un'oggettività precisa che i medici di famiglia dovrebbero conoscere, per cui, invece di inviare anche quelli che non hanno i requisiti a una Commissione che ha già delle difficoltà, dovrebbero fare un filtro precedente, su questo abbiamo in programma delle riunioni con una sensibilizzazione maggiore verso i medici di famiglia.
Punto n. 2 dell'interpellanza: il Dipartimento del personale mi notifica come la legge n. 68 abbia abbassato al 7% la quota dei disabili che devono essere assunti dagli enti pubblici, questo è un dato che ha penalizzato, anche perché la percentuale precedente era molto più alta. La Valle d'Aosta si trova in questo momento a una percentuale di soggetti disabili assunti in Regione del 10,51%, quindi siamo ancora a una percentuale più alta di quella prevista dalla legge. Con l'ex Assessore Ferraris e con l'Assessore attuale, La Torre, abbiamo discusso a lungo di questo argomento per valutare se rialzare tale limite che funzionava come un ammortizzatore sociale. Certo che la dignità di lavoro dei disabili in tali assunzioni obbligatorie, in questo ammortizzatore sociale che era l'ente pubblico non sempre veniva rispettata.
Punto n. 3: l'Agenzia del lavoro, che dal 1° ottobre 2005 mediante il proprio "Centro per il diritto al lavoro dei disabili e degli svantaggiati" gestisce i servizi di cui alla legge 68, mi fa sapere che nel collocamento mirato in questo momento esistono 452 disabili interessati al lavoro. Su questo avevamo fatto in passato con gli altri settori un ragionamento, ossia ogni anno, in funzione della diminuzione della percentuale di disabili assunti dall'ente pubblico, questo registro di collocamento mirato aumenta: questo è preoccupante, perché dei 452 disabili nonostante l'Agenzia del lavoro abbia effettuato corsi approfonditi, analisi di mercato, progetti europei, nel 2006 siamo riusciti solo ad effettuare 195 assunzioni, quindi il problema esiste.
Infine, per quanto riguarda l'USL, l'Azienda ha affrontato in modo preciso il discorso dell'introduzione lavorativa dei disabili e in data 17 luglio 2006 ha approvato una convenzione con l'Agenzia del lavoro - Centro per il diritto al lavoro dei disabili e degli svantaggiati. In questa convenzione si prevede un programma di assunzione dei 19 disabili che ancora mancano nell'organico dell'USL, con la previsione di assumere 6 operatori tecnici con una disabilità di tipo intellettivo psichico o fisico superiore al 79,67%, con 8 assistenti amministrativi, con 3 collaboratori amministrativi e con 2 operatori tecnici tramite avvio numerico. Tale programma, che l'USL ha sottoscritto, si deve realizzare entro 36 mesi dalla stipula dell'accordo, ossia dal mese di luglio 2006; questo ha già portato come risultato al bando di concorso per 6 operatori tecnici con gravi disabilità e su ciò devo dire che non è solo il fatto che tali persone hanno più del 79% di invalidità o il 67% se sono invalide del lavoro, è chiaro che percepiscono già una pensione, ma è anche vero che di solito si tratta di soggetti giovani, di soggetti che hanno delle anomalie fisiche, per cui per una loro dignità è necessario reintrodurli a tutti gli effetti per una loro partecipazione alla società, per un loro diritto umano. L'USL quindi ha già provveduto in modo preciso con un accordo siglato con l'Agenzia del lavoro a colmare questa differenza. Non è vero che le prove previste per l'assunzione di questo tipo di disabili sono prove difficili, in quanto la maggior parte di questi per esempio sono esenti dalla prova di francese e non esistono prove scritte, ma solo un colloquio attitudinale che la Commissione farà.
Per quanto riguarda la sanità, voglio sottolineare come i disabili siano inseriti in un progetto produttivo di cucina e preparazione dei cibi anche per altri CEA nella sede di Ollignan, che ha cambiato "veste" e che in questa primavera provvederà ad ulteriori inserimenti lavorativi di disabili. Abbiamo avviato una convenzione con gli albergatori, qui ringrazio il collega Maquignaz, con il titolo "In albergo si può", perché insieme con l'Agenzia del lavoro, che sta preparando un progetto europeo, pensiamo nel turismo di inserire dei disabili. Così il discorso sulle cooperative sociali, che va rivisto, vi è in progetto comunque di prevedere per tutti gli appalti di servizio la presenza di una clausola sociale che obblighi le cooperative che hanno questi appalti ad assumere dei disabili e vi è anche il disegno di pensare a delle cooperative sociali che svolgano delle funzioni di servizio per cui le amministrazioni pubbliche si possano ad esse rivolgere.
Terminando dico che la possibilità di una Regione di assumere dei soggetti disabili è determinante per la sua natura, per la sua modernità e per la sua attenzione all'uomo e deve prevedere a livello nazionale un'altra legislazione. È necessaria una modifica delle Commissioni, una modifica delle regolamentazioni e soprattutto pensare a determinare i disabili con un'altra percentuale: con quella delle capacità residue; una modifica della legge n. 68 è necessaria e a livello di Regione sicuramente implementare le assunzioni dei disabili dando più spazio a tutti quei progetti di cui ho già parlato.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Siamo solo parzialmente soddisfatti della risposta dell'Assessore, perché se, da un lato, dà qualche interessante ammissione sul fatto che esista il problema e che ci fornisce alcuni dati, non ha però risposto agli elementi essenziali: il primo, la Commissione - abbiamo già ripreso un discorso l'anno scorso, lo rifacciamo quest'anno e lo rifaremo l'anno prossimo - per l'accertamento delle capacità residue ha dei tempi che non sono accettabili: un anno per dare una certificazione è inaccettabile. Lei si era impegnato lo scorso anno a fare un'iniziativa per aumentare il numero delle Commissioni, non è stato fatto, ne prendiamo atto. Non abbiamo avuto dati per quanto riguarda la percentuale, abbiamo vagamente capito che, rispetto al 7% attuale di personale assunto come quote invalidi, molte amministrazioni regionali sono superiori a questa percentuale, ma l'impressione che si ha è che nel panorama del mondo del pubblico non vi sia quell'attenzione che è data dai privati. Ho visto che i privati assumono, invece l'amministrazione pubblica non mi sembra abbia questa sensibilità. Mi piacerebbe sapere se l'"INVA", se la "CVA", se la "Casinò S.p.a." rispettano questo tipo di normativa e se si fanno carico del disagio che anche lei ha evidenziato, ossia su 452 disabili segnalati solo 195 siamo riusciti ad avviare al lavoro, che è un elemento di dignità fondamentale e su questo concordiamo con lei, ma proprio per questo motivo diventa abbastanza traumatica l'assunzione per concorso, perché non si può utilizzare un concorso per persone gravemente disabili dal punto di vista fisico o psichico e poi arrivare a un colloquio di tipo attitudinale: è una contraddizione rispetto a tutta una procedura precedente. Siamo disabili, siamo messi in un'assunzione protetta, abbiamo la certificazione di quello che possiamo fare, ma dobbiamo ancora fare un concorso attitudinale? Ma ha senso questo? Non è la legge. Si possono tranquillamente fare, come per tutti gli altri casi, le assunzioni per avvio numerico come è stato previsto per gli altri 13 casi previsti nella convenzione con l'USL. La nostra impressione è che in questo settore esplodano le contraddizioni della stagnazione economica che esiste in Valle, quindi non è una questione della sanità, ma è un problema generale che però qui va a toccare un punto particolare. L'impressione che abbiamo è che forse, tenuto conto delle risorse che ha a disposizione la Regione, bisognava pensare a qualche intervento straordinario per mettere queste persone almeno nelle condizioni di sopravvivere, non dico di avere la dignità di un lavoro, ma almeno di sopravvivere.