Oggetto del Consiglio n. 2451 del 24 gennaio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2451/XII - Progetto per la diffusione dei servizi a "banda larga". (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
· la scarsa diffusione dei servizi a "banda larga" sul territorio regionale costituisce un fattore limitante per enti pubblici e operatori privati (cittadini e imprese);
· il progetto "Valle d'Aosta All Digital" prevede la disponibilità della "banda larga" su tutto il territorio della regione;
· la Giunta regionale ha incaricato una società esterna di curare l'elaborazione di un piano strategico per la diffusione della "banda larga" in Valle d'Aosta;
· la Regione ha recentemente siglato un'intesa con Telecom Italia per espandere la rete cablata sul territorio valdostano;
· il Wi-Max è la tecnologia di nuova generazione per portare ovunque la "banda larga" per connettersi a Internet senza necessità di cavi: è più veloce, è meno costoso ed è in grado di raggiungere gli utenti anche in zone rurali non coperte da reti telefoniche;
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:
1) quali motivazioni hanno determinato l'affidamento a una società esterna dell'incarico di redigere un piano strategico;
2) se il piano strategico è stato consegnato e se la Giunta, dopo averlo adottato, intende sottoporlo all'esame dei competenti organi consiliari;
3) per quali ragioni è stata privilegiata l'intesa con Telecom Italia è perché essa è intervenuta prima che venisse approvato un piano strategico in materia;
4) se e come la Regione intende coinvolgere (con parità di accesso) nel settore della "banda larga" diversi operatori privati per garantire una connettività più ampia, più economica e più funzionale per l'utenza valdostana.
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Parliamo di banda larga. L'Assessore conosce bene questo termine, anche perché nell'ambito del progetto "Valle d'Aosta Digital" riecheggia più volte.
L'interpellanza fa riferimento a un recente accordo che è stato siglato con "Telecom Italia", ma prende l'abbrivio da un'impostazione programmatica della Regione di sviluppare al meglio sul territorio questi servizi a banda larga che sono oggi presenti in un'area molto limitata, il capoluogo e tutto il corridoio del fondovalle, mentre buona parte delle valli laterali ne sono sprovviste. Una statistica pubblicata su "Il Sole 24Ore" recentemente vede il cosiddetto "Digital divide" della Valle d'Aosta con un fattore di esclusione della popolazione dalla banda larga pari al 20%. Essere inclusi in servizi di questo genere significa appartenere alla cosiddetta "area della e-democracy" ovvero della democrazia virtuale, informatica, che permette l'accesso non solo a informazioni, ma a servizi di grande importanza per imprese, cittadini, enti pubblici.
Questo progetto "Valle d'Aosta All Digital" prevede la diffusione della banda larga su tutto il territorio regionale; a tal fine la Regione ha investito non poche risorse per far sì che si informatizzi tutto il sistema, soprattutto che questa sia un'informatizzazione rapida e veloce, che possa trasferire una grande quantità di dati simultaneamente senza impedimenti tecnici. Abbiamo appreso che il 10 novembre 2006 la Giunta ha incaricato una società esterna, la "ICT Consulting S.p.a." di Milano di elaborare un piano strategico per la diffusione della banda larga nella Regione, c'è scritto che questa elaborazione è propedeutica all'adozione di scelte strategiche in materia... fin qui è abbastanza chiaro. Abbiamo appreso dagli organi di informazione che avete siglato un'intesa con "Telecom" per portare la rete cablata che serve per la diffusione della banda larga in tutta la Valle d'Aosta, soprattutto in quei luoghi dove ancora non c'è. Ci siamo permessi di fare alcune considerazioni che sono esplicitate in quesiti.
Partendo dall'incarico che avete affidato a una società esterna, ci sembra strano che con tutte le competenze professionali che vi sono in Regione e che ci sono anche in "INVA", di cui avete tessuto gli elogi fino a poco tempo fa, la Regione debba rivolgersi a una società esterna con tanto di oneri per definire una strategia di intervento sul sistema della banda larga. E ancora: l'accordo con "Telecom" è stato siglato recentemente, rappresenta una scelta della Regione e questo accordo con Telecom è precedente a un piano strategico che questa società doveva elaborare e che noi ci auguriamo diventi non solo una prerogativa di valutazione della sola Giunta, ma possa essere portato alla valutazione del Consiglio, quindi come mai, da un lato, vi riferite a una società esterna e come mai definite un'intesa prima che questa società vi abbia prospettato una strategia di fondo. Questo non si evince né dalle dichiarazioni che avete fatto in conferenza stampa presentando l'intesa con "Telecom", né sulla base delle precise indicazioni perché alla società "ICT Consulting" voi avete dato degli "input", giustamente, ma poi come Giunta chiudete un accordo con "Telecom".
Altra considerazione: come sa l'Assessore, la banda larga può essere diffusa sotto diverse forme, una è la rete cablata, un'altra è la connessione tramite etere, la terza è la connessione satellitare, tanto che il Comune di Chamois sta tentando, attraverso programmi europei che sono anche finanziati dall'UE, di illuminare il proprio comprensorio per permettere l'accesso attraverso una connessione satellitare a turisti, operatori locali, residenti, dei loro computer attraverso il satellite. Ci sono diverse formule; quella che sembra più avvenieristica e più funzionale, anche se saranno forme che si integrano, è il cosiddetto "Wi-Max", di cui il Governo ha dichiarato che la fase sperimentale si concluderà ad aprile, di conseguenza quanto prima si entrerà nella concessione delle reti e ci saranno delle potenzialità di accesso più elevate rispetto al cavo e meno costose per l'utenza. I computer "ADSL" è bene che arrivino in tutte le case e le imprese, perché questo è fattore di modernità, tecnologia intelligente e sviluppo e la nostra Regione non può restare indietro. Le stesse aziende più volte hanno sollecitato la Regione a intervenire in materia.
Una ultima considerazione che si è poi enucleata in un quesito, è la seguente: la Regione dice, nel momento in cui dà l'incarico a "ICT Consulting"... pur considerando il fatto che gli investimenti nel settore debbano provenire principalmente dal settore privato, prevedete come Giunta che siano le pubbliche amministrazioni ad attivarsi per garantire la connettività a banda larga a tutto il territorio e suggerite l'attuazione di interventi pubblici là dove è necessario per garantire il servizio da compiersi nel rispetto delle norme sulla concorrenza. Leggendo questo passaggio, chiediamo "se" e "come" la Regione intende coinvolgere con parità di accesso nel settore della banda larga i diversi operatori privati, questo per garantire una connettività più ampia e più economica, oppure se, anche qui, la Regione vuole conservare un ruolo di quasi monopolio come ha fatto in altri settori economici.
Ho concluso l'illustrazione;ascolto volentieri le risposte dell'Assessore.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Mi soffermerò al termine sulla sua illustrazione, inizio attenendomi all'interpellanza.
"Quali motivazioni hanno determinato l'affidamento a una società esterna dell'incarico di redigere un piano strategico"... nel precisare che l'affidamento dell'incarico a una società esterna non riguarda la redazione di un piano strategico, che presupporrebbe l'affidamento a un soggetto esterno dell'autonomia di pensiero e di indirizzo, bensì la collaborazione per l'elaborazione del piano stesso, si fa presente che il ricorso alla società esterna deriva dalla necessità di ottenere conoscenza in questi ambiti: delle dinamiche di mercato, come si sta muovendo il "provider" rispetto alla domanda; delle normative attuali e delle probabili evoluzioni, uso delle frequenze; del posizionamento delle soluzioni perseguibili rispetto agli obiettivi propri per la nostra realtà regionale, conoscenze che solo società specializzate possono avere in quanto strutturate con osservatori permanenti nell'ambito delle tecnologie, della normativa e del mercato e che arricchiranno il "know how" tecnico già presente presso le competenti strutture dell'Amministrazione. Quanto evidenziato è tanto più vero nel mondo delle telecomunicazioni, ambito che traguarda non solo i confini regionali, ma anche quelli nazionali e internazionali.
Seconda domanda: il disciplinare di incarico di collaborazione è stato sottoscritto fra le parti il 20 novembre, l'incarico ha una durata di 3 mesi, decorrenti dalla data di sottoscrizione del disciplinare, per cui la scadenza teorica è il 20 febbraio 2007. Il piano strategico per la diffusione della larga banda in Regione è in fase di ultimazione, sarà sottoposto all'esame e all'approvazione del Consiglio regionale quale parte integrante del futuro piano pluriennale 2007-2009 nel settore dell'informatica, di cui alla legge n. 16/1996.
Terza domanda: "privilegiare" - collega Tibaldi - presuppone poter scegliere. Si fa presente che oltre alla società "Telecom" nessuna società, ad oggi, si è proposta ufficialmente con la Regione con un proprio piano di investimenti sul nostro territorio. Nel ricordare che le pubbliche amministrazioni devono attivarsi per garantire l'accesso in banda larga ai cittadini e alle imprese su tutto il territorio, incentivando gli investimenti provenienti dal settore privato, in questo caso "Telecom", come affermato dalla Commissione europea nel piano di azione "E-Europe 2005" e riaffermato nel piano strategico "E-2010", l'Amministrazione regionale ha visto nella proposta della "Telecom Italia" una concreta attuazione di tali volontà ed indirizzi. La Regione ha poi valorizzato tale opportunità, ottenendo di portare a compimento il piano di connettività proposto dalla "Telecom" sul 100% dei Comuni in un minor tempo, quindi alla fine del 2008, e garantendo il servizio ad almeno il 96% della popolazione telefonica del territorio valdostano.
Quarta domanda: l'accordo - che avrà avuto modo di leggere, perché era una deliberazione di Giunta, quindi era allegato - non preclude alcun ulteriore possibile e auspicabile accordo con altri operatori. Piuttosto la domanda che dovremmo porci è: oltre alla "Telecom", quali altri operatori di "TLC" intendono investire con soldi propri e infrastrutture in Valle d'Aosta? Se ci sono, ben vengano! Si ricorda che l'accordo siglato fra la Regione e la "Telecom" non è un accordo di commercializzazione dei servizi Internet dalla "Telecom", ma un accordo di infrastrutturazione territoriale per la penetrazione della larga banda. Inoltre, come previsto dalle norme "anti-trust", le infrastrutture realizzate da "Telecom" devono essere messe a disposizione di qualsivoglia operatore intenda vendere i propri servizi Internet; quindi devono mettere l'"anti-trust", le indicazioni europee tutte in un solco predefinito e coerente. Relativamente all'economicità dichiarata, quale valore indotto dall'aumento della connettività in Valle d'Aosta, si ritiene che purtroppo i numeri complessivi dell'utenza Internet della Regione non varieranno le politiche di "pricing" dei fornitori nazionali e internazionali di servizi Internet. Sono talmente piccoli che, immaginare che i nostri numeri condizionino i prezzi, credo sia fantasmagorico.
Tre minuti per fare alcune considerazioni che, in parte, sono contenute in premessa e, in parte, sono state esposte nella presentazione. Qui tutti si lanciano e parlano di "Wi-Max"... vi ricordo che "Wi-Max" ha avuto in Italia una presentazione nazionale "in primis" in Valle d'Aosta, è stato l'unico evento di carattere nazionale che è stato riportato e che è stato fatto in collaborazione con la "Fondazione Bordoni" e con "Siemens" e soprattutto con "Fastweb", quindi non "Telecom". Di "Wi-Max" ci si riempie la bocca, si dice che sarà la tecnologia di domani, il Ministero ha detto che liberalizzerà le frequenze, ma "quando" e "a chi" non è dato conoscere. Ci sarà comunque un percorso che io non conosco, se lei lo conosce ben venga! Io dico che ci siamo mossi molto prima di quello che si è mosso qualsiasi altro e una piccola Regione come la nostra è stata individuata come area di sperimentazione, quindi mi metto con le carte in regola. Qui ci sono 100.000 opzioni, qui si scherza, si polemizza, ovviamente il gioco della politica è questo, ma abbiamo una situazione dove la Valle d'Aosta soffre di un "Digital divide", ma un "Digital divide" molto più banale, non solo di banda larga. Abbiamo intere vallate che non hanno la televisione o recepiscono solo alcuni canali e... anche male! Non abbiamo alcun strumento per migliorare la situazione, se non mettere mano al portafoglio per fare gli investimenti che nessuno mai farà, la riprova è che 70 trasmettitori sono pagati dalle Comunità montane. Nel momento in cui qualcuno cerca di fare delle sperimentazioni, qui si banalizza. Non abbiamo la capacità di indirizzare la sperimentazione, lo abbiamo fatto con il precedente Governo di Centro-Destra, lo abbiamo fatto con il Governo di Centro-Sinistra, ci adattiamo a delle sperimentazioni che qualcuno più competente e grande di noi fa... se queste falliscono non sarà colpa nostra!
Il problema che vedo sui giornali che riprendono delle notizie che ho visto dell'"ANSA" parlando di "decoder", guarda caso la sperimentazione in Valle d'Aosta e Sardegna è stata ritenuta legittima, come sono legittimi tutti gli aiuti; quindi c'è il riconoscimento di un'attività sperimentale, ma se è attività sperimentale può andare a buon fine, come no! Abbiamo un protocollo firmato dal Ministro Gentiloni che è ancora "lettera morta", tutta una serie di impegni che sono stati assunti dal Ministro Gentiloni... non ce n'è uno che ancora sia stato messo in atto! Prendiamo atto e continuiamo pure a ridicolizzare, ma io posso dirvi che il problema del "Digital divide" rimane sul tavolo, a meno che non ci sia un indirizzo da parte del Consiglio di mettere una parte importante di risorse per fare un'infrastruttura di tipo telematico e allora, ben contento, lo faccio! Credo però che si debba cercare di ottenere dei finanziamenti e almeno delle compartecipazioni su un tema così importante.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, la vedo troppo sofferente... qui nessuno sta banalizzando o polemizzando, qui si sta cercando di chiedere delle giustificazioni a delle iniziative fatte dal Governo regionale! Se lei ogni volta che si parla di "tecnologia" e di "informatizzazione", teme che qualcuno metta il dito "nel suo vasetto di marmellata" è un problema suo! Noi abbiamo il diritto-dovere di approfondire la questione e durante l'illustrazione non ho né banalizzato, né polemizzato... ho fatto tutta una serie di considerazioni che possono piacere o no, ma che hanno diritto ad avere una risposta!
Lei ha dato delle risposte e farò alcune obiezioni ad alcune di esse. La prima è lampante: lei non può venire, qui, a dirci che non avete incaricato la "ICT Consulting" di definire un piano, perché dice una cosa che è smentita da quanto è scritto sulla deliberazione n. 3309, dove la Giunta, su sua proposta, ha dato un incarico articolato in 3 fasi: l'"assessment", l'analisi, il piano strategico dove si dice che "la definizione del piano strategico comprende le seguenti attività...", elencate in 4 punti che non sto a ripetere, fra questi l'identificazione delle linee-guida da adottare nella definizione del piano di azione. A conclusione della deliberazione si ribadisce che il costo per l'elaborazione del piano strategico ammonta a 55mila euro, IVA esclusa. Allora non dica che la "ICT Consulting" fa un "compitino" che sottopone alla vostra attenzione, a questa società avete detto: "la mission è questa: redigere, definire o elaborare..." - usate il verbo che preferite! - "un piano strategico". Ci fa piacere sapere che verrà esaminato dai competenti organi consiliari, quindi la definitiva approvazione sarà nostra, ma non ci dica che non elabora un piano strategico! Le ho chiesto come mai, con tutte le competenze professionali che vi sono in Valle, dobbiamo andare a Milano... lei ci ha parlato di necessità di guardare oltre la nostra angusta Regione... ne prendiamo atto, avete attinto a risorse esterne!
Sulle altre risposte, lei ci dice che con "Telecom" avete fatto un accordo, per cui "Telecom" mette a disposizione un'infrastruttura che poi espanderà. Va bene, la rete cablata si espanda pure e poi sulla rete cablata tutti i "provider" possono accedere e fare le loro offerte: questo è chiaro, c'è la legge italiana che lo stabilisce, ma c'è il problema che la proprietà dell'infrastruttura in capo a un solo soggetto crea dei "gap" in tema di prezzo, c'è il famoso "ultimo miglio"... questo non deve risolverlo lei, ma lei ha scelto di fare un'intesa prima che venga definito un piano strategico, e non è vero che non le ha dato un soldo, i soldi glieli ha dati acquistando le azioni di "INVA", che è un'operazione che non passa nella stessa deliberazione, passa su un altro piano, ma il tavolo è lo stesso. Avete acquistato 400mila azioni a "Telecom" da "INVA" per farvi la società "in house" tutto sotto il vostro controllo e, d'altro canto, in cambio "Telecom" si impegnerà, se rispetterà gli impegni temporali, ad infrastrutturare il territorio nelle misure che voi avete previsto.
Teniamo presente che non è la prima volta che la Regione fa accordi con "Telecom", ce lo ricordiamo entrambi per memoria. Negli anni '90 fece un accordo con "SIP" la Regione per il cablaggio a fibre ottiche del fondovalle. Più volte abbiamo interpellato gli allora Presidenti e Assessori delegati chiedendo l'utilizzo delle fibre ottiche, a parte il fatto che la Regione ha contribuito con moneta sonante, ma l'utilizzo è minimale; ci piacerebbe sapere quanto utilizza "Telecom" o quanto ha beneficiato "Telecom" di questa stesura di cablaggi, vorremmo sapere se gli impegni di "Telecom" verranno assolti nella stessa maniera in cui 15 anni fa ci promettevano di fare chissà cosa e alla fine di queste fibre ottiche si sa che esistono sotto terra, se poi siano funzionanti non lo sappiamo... perché gli imprenditori si lamentano sulla lentezza delle nostre reti e lei lo ha confermato!
Altra questione, il "Wi-Max": qui nessuno si fregia di avere competenze particolari in materia, ci permettiamo di capire quello che c'è scritto sui vari documenti che leggiamo, lei ne sa molto più di noi, ma sulla base di quello che leggiamo poniamo dei problemi. Con "Wi-Max" avete fatto una sperimentazione ad Ayas e ne avete dato ampio spazio attraverso una divulgazione mediatica non indifferente, vi siete trovati con il Ministro Landolfi ad Ayas, avete fatto il provino tecnologico e poi qualcosa... penso che la Valle d'Aosta oltre che terra di sperimentazione... sia servito per trarre un insegnamento. Lo avete sperimentato, sembravate entusiasti, poi il "Wi-Max" che sembrava una soluzione per le comunità più remote che sono nelle vallate laterali, sembra che sia un qualcosa di difficilmente attuabile. Ha dato il via Gentiloni da metà di quest'anno...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... c'è scritto qui... devo leggere gli articoli io? Non vengo qui come il Presidente Caveri che ci fa la rassegna stampa ogni 15 giorni, ma si dimentica magari argomenti importanti... comunque le darò la rassegna stampa, Assessore! È inutile "fare vetrina" per poi chiudere gli accordi con un'altra parte prima che ci sia un piano strategico!
C'è un altro fatto importante: l'"ADSL" va bene, ma... il resto? Abbiamo un'utenza in Regione alquanto diffusa, se dobbiamo modificare dei contratti o delle richieste di assistenza tecnica e chiamiamo il "187", è una vergogna! Abbiamo una segretaria digitale che ci rinvia ai classici numeri e non riusciamo quasi mai a risolvere i nostri problemi! Se fate un accordo con "Telecom", partiamo dal divario più basso che stiamo soffrendo, cominciamo a mettere in funzione la linea telefonica come si deve, perché queste fibre ottiche dovrebbero servire ad avere connessioni più rapide e avere quel servizio che c'era in Viale della Pace, così come hanno fatto in Alto Adige, che hanno fatto un'intesa per avere una presenza fisica umana e non una segretaria digitale, che è distante al nostro modo di approcciarci alle persone e al modo di risolvere i problemi!
Ci sono troppe contraddizioni in questa operazione che ci siamo permessi di fare presente. Parteciperemo volentieri all'evolversi della situazione, sperando che il piano strategico riporti un po' di ordine in queste idee che ci sembrano molto confuse. Lei stesso ha dato credito a un'operazione di sperimentazione digitale sulla TV terrestre con grandi deficienze anche da parte del "Governo Berlusconi", ma lei ci ha portato questa ondata di entusiasmo sul digitale terrestre che, alla fine, si è rivelato un "bluff"! Aspettiamo il 2008, devo dare atto che il digitale sarà importante, ma la proroga era quanto mai naturale e necessaria.
Non abbiamo, noi, una competenza tecnica per dire cosa sia giusto, ma questa intempestività nel chiudere accordi con un soggetto piuttosto che con un altro, a nostro avviso anche combinato con l'"operazione INVA", sta a denunciare che il Governo non ha le idee chiare in materia, nonostante i finanziamenti che ha messo in campo, perché lei ha risposto alla nostra interpellanza 15 giorni fa e ha citato la mole di denaro che da 10 anni a questa parte - 200 milioni di euro - sono stati messi sul tappeto. Non possiamo permetterci che questo denaro sia gestito sulla base di suggestioni o improvvisazioni, è opportuno che questo Consiglio abbia il coraggio di "mettere le mani nella marmellata", anche se a qualcuno dà fastidio! Vogliamo capirci di più e con iniziative come queste non intendiamo demordere.