Oggetto del Consiglio n. 2399 del 10 gennaio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2399/XII - Passaggi di mezzi pesanti attraverso il Tunnel del Monte Bianco nell'ultimo bimestre dell'anno in corso. (Interpellanza)
Interpellanza
Esaminati i dati complessivi sui transiti dei TIR attraverso il Tunnel del Monte Bianco relativi agli anni 2004, 2005 e 2006;
Rilevato che il numero dei transiti del 2006 rispetto al 2004 è aumentato in modo considerevole (+73 %);
Constatato come il limite di circa 1000 TIR al giorno, evidenziato in uno studio ARPA Valle d'Aosta del 2003 rappresenti la soglia "... perché i livelli di qualità dell'aria nell'intera Regione si mantengano accettabili", viene sistematicamente superato da circa 2 anni, mentre quello di 1500 TIR al giorno (soglia ipotetica sulla base dell'evoluzione del parco circolante che si pensa non comporti per i principali agenti inquinanti un superamento dei limiti normativi) sia, anche questo, ampiamente e sistematicamente superato dal mese di febbraio 2006;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione e l'Assessore competente per conoscere:
1) i dati definitivi dei passaggi dei TIR attraverso il Tunnel del Monte Bianco negli ultimi due mesi del 2006;
2) quali disposizioni si intendono dare alle Forze dell'Ordine e all'ARPA per i controlli nell'area di regolazione di Quart nel corso del 2007;
3) se, a più di due mesi dall'inizio della sperimentazione del dispositivo per il controllo dell'interdistanza, siano sorti dei problemi di funzionamento e come la GEIE intende risolverli.
F.to: Venturella - Bortot
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Abbiamo fatto 3 domande nell'interpellanza sui dati definitivi del 2006, compreso dicembre, se il Presidente li ha, le disposizioni che si intende dare alle Forze dell'ordine e all'ARPA per i controlli sull'area di regolazione di Quart nel 2007 e se si hanno novità sul dispositivo dell'interdistanza a più di 2 mesi dall'inizio della sperimentazione perché era questo che affermava il GEIE circa 2 mesi fa.
Perché questa interpellanza? Anzitutto per monitorare la situazione perché abbiamo una preoccupazione - e lei sa, Presidente, che monitoriamo ogni mese e osserviamo l'andamento del traffico in entrata e in uscita attraverso il Tunnel del Monte Bianco dei mezzi pesanti e anche delle autovetture - in quanto stiamo assistendo a un progressivo aumento dei transiti, questo nonostante sia il pronunciamento del Consiglio regionale, sia il pronunciamento dello stesso Presidente Caveri, che attraverso uno studio apposito, studio chiamato "TBridge" -almeno per quel che riguardava il traffico pesante -, indicava una soglia di 1.500 TIR. Noi avevamo detto: "attenzione, questa è una soglia ipotetica perché così era scritto sullo studio, sulla base dell'evoluzione del parco circolante". Ora noi già dal 2005 abbiamo sempre sforato, attestandoci nell'ultimo semestre 2006 ad una media superiore ai 1.700 TIR: questo è per noi fonte di estrema preoccupazione perché si torna non proprio agli anni 1997-1999, ma ci stiamo pericolosamente avvicinando. Siamo come gruppo per rispettare non il limite "TBridge", che è un'ipotesi di lavoro, ma il limite stabilito dal Consiglio regionale di circa 1.000 TIR al giorno, perché veniva fuori dallo studio di tipo scientifico fatto dall'ARPA attraverso un "Interreg". Lo "studio ARPA" fissa il limite di circa 1.000 TIR perché i livelli di qualità dell'aria dell'intera Regione si mantengano accettabili. Chiediamo quindi al Presidente Caveri se vorrà fornirci le risposte.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - D'abord je tiens à vous dire que nous avons décidé, vers la fin de l'année, la mise au jour de l'étude "TBridge", donc nous aurons dans un délai raisonnable une mise à jour qui va s'avérer tout à fait utile, parce qu'il y a une certaine rapidité dans le changement.
Deuxième bonne nouvelle: on a eu ce matin, lors d'une rencontre avec la "RAV" et le Président de la Commission qui s'occupe des tunnels routiers, la confirmation que l'ouverture de la dernière partie de l'autoroute du Mont Blanc sera possible dans quelques semaines. Il y a la nécessité d'accomplir certains travaux qui heureusement se sont démontrés un peu moins compliqués de ce qu'on pensait.
Pour ce qui est de la question du passage des poids lourds par le Tunnel du Mont Blanc au cours des 2 derniers mois de 2006, nous ne disposons que des chiffres relatifs au mois de novembre, donc je vous les donnerai dès que je les aurai. Le rapport d'exercice qui nous a été transmis par le Tunnel du Mont Blanc met en évidence le fait qu'au mois de novembre dernier le nombre des poids lourds ayant transité par le tunnel s'élève globalement à 53.179, dont 25.977 ont traversé la frontière dans le sens Italie-France et 27.202 ont circulé de la France vers l'Italie. Je répète que je vous donnerai toutes les informations dès que je les aurai, c'est une question de quelques jours.
En ce qui concerne le deuxième point, étant établi que tous les chiffres du dernier bimestre 2006 ne sont pas encore disponibles, je me dois de vous signaler que les contrôles de la Police de la route, des Carabiniers et de la Garde de finance sont effectués de façon continue, tant sur les routes d'accès que sur l'aire de régulation de Quart. Pour être plus exhaustifs, je vous informe qu'entre le 1er janvier et le 31 octobre 2006, mais je fournirai l'ensemble des données concernant la période de la fin du mois d'octobre jusqu'à la fin de l'année dès que je les aurai, les Forces de l'ordre en service sur l'aire de régulation ont contrôlé 3.860 poids lourds et ont infligé 625 sanctions; là aussi les chiffres relatifs au dernier bimestre de 2006 seront mis à la disposition des Conseillers. Pour ce qui est de contrôles effectués par l'ARPA, l'Assessorat du territoire procédait en collaboration avec cette dernière à la définition des modalités de réalisation du suivi de la qualité de l'air, de l'impact acoustique du trafic lourd pour 2007. Ces contrôles pourront également être réalisés sur l'aire de régulation de Quart.
Au sujet du dernier point, je vous confirme qu'à partir du 1er janvier 2007 le GEIE est en train d'expérimenter, sur la base d'une autorisation ministérielle officielle, ce mécanisme pour l'interdistance, moi je l'avais sollicité plusieurs fois et je suis content de pouvoir vous confirmer qu'il est en train de bien fonctionner, donc je pense qu'on pourra passer d'un emploi expérimental à quelque chose de définitif mais, pour avoir le définitif, il faut avoir là l'homologation définitive. Il me parait important de vous dire que, lors d'une rencontre avec les Autorités du tunnel côté italien et côté français, j'ai eu la confirmation que même côté français on est en train de suivre avec beaucoup d'attention le fonctionnement de cet appareil autorisé par le Ministère italien, donc je pense qu'en 2007 nous aurons la satisfaction de voir une reconnaissance réciproque de cet appareil qui est tout à fait nécessaire, sinon de toute évidence on ne peut pas sanctionner les voitures, les poids lourds et les cars qui sont à l'intérieur du tunnel, parce que pour le moment pour l'interdistance ou il y a quelque chose d'évident, ou bien c'est difficile de sanctionner. Je dois dire que, heureusement pour nous, la Région a toujours fortement insisté sur ce point lors des réunions de la Commission intergouvernemental du Tunnel du Mont Blanc.
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Il fatto che il Presidente affronti con una certa serenità sia di tono che di contenuto la sua risposta è per noi fonte di preoccupazione ulteriore, perché? Io la capisco, Presidente Caveri, secondo la sua opinione, il tunnel è stato costruito, l'autostrada arriva fin quasi all'imbocco del tunnel, per cui deve essere sfruttato e la società che gestisce il tunnel deve avere il suo ritorno economico: questa è la posizione che personalmente non condivido, ma che è giustificabile per il "CdA" della società.
Perché è fonte di ulteriore preoccupazione? Perché la percezione della pericolosità viene sicuramente resa un po' fumosa, nebbiosa, evanescente, dal fatto che comunque si percepisce che i TIR non ci sono più, perché sono nascosti all'interno dei tunnel dell'autostrada, cioè il problema esiste ancora, ma è stato celato o spostato di poche centinaia di metri. Perché è fonte di preoccupazione? Il fatto che lo studio "TBridge" sia aggiornato, con l'impostazione che comunque - anche perché il parco circolante dei mezzi pesanti è in rapida evoluzione, i mezzi non sono più gli "Euro 0 e 1", ma saranno gli "Euro 4, 5 e 6" - si possa permettere il passaggio anche più di 2.000 TIR, è un'idea che, secondo noi, è in contrasto con quella che dovrebbe essere la posizione di un Presidente di una Regione alpina, che fonda essenzialmente buona parte della sua economia sul turismo. Dico questo perché non vi è un problema solo dal punto di vista ambientale, ma vi è un problema di sostenibilità economica, di sostenibilità sociale, di sostenibilità dal punto di vista paesaggistico. A parte che gli studi sulle polveri chiamate ultrafini e la stessa rete di monitoraggio delle polveri che sono inferiori alle "PM10", "PM5", "PM2,5", "PM1", "PM0,1" sono ancora in fase di realizzazione, cominciano ad intravedersi nella letteratura scientifica alcuni studi epidemiologici sul fatto che queste polveri ultrafini, proprio perché più sono piccole, riescono a penetrare profondamente nell'apparato respiratorio dell'uomo, quindi non siamo ancora sicuri che questi "Euro 4 e 5" siano così rispettosi della salute e dell'ambiente. Sono rispettosi, questo sì, dei limiti imposti dalla legislazione europea e nazionale per quel che riguarda i vecchi inquinanti, ma noi abbiamo letto in III Commissione con l'Assessore Cerise dal rapporto che alcuni inquinanti, cosiddetti "di vecchia generazione", quelli che andavano per la maggiore 10 anni fa, non sono più un'emergenza, sono stati abbandonati, vi sono solo 2 inquinanti che sono degni di attenzione da parte dei competenti uffici tecnici e dell'ARPA: quello relativo alle "PM10" e quello relativo agli ossidi di azoto, un po' anche l'ozono, ma il meccanismo di regolazione dell'ozono non è su scala locale. Più si va avanti più quindi il problema esisterà anche con un numero maggiore di mezzi pesanti di qualità in apparenza migliore. Riteniamo che questa situazione debba essere continuamente monitorata, vi torneremo ancora perché, oltre un certo numero di mezzi pesanti attraverso il Monte Bianco, sia intollerabile per la Valle d'Aosta.