Oggetto del Consiglio n. 2396 del 10 gennaio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2396/XII - Situazioni di criticità nei servizi postali della Valle d'Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza
Preso atto delle difficoltà che sta attraversando in questo momento il comparto delle Poste in Valle d'Aosta, in quanto stanno venendo al pettine i problemi più volte evidenziati sia dai rappresentanti dei lavoratori, sia dai responsabili di pubbliche amministrazioni, come ad esempio, la difficoltà di tenere effettivamente aperti al pubblico gli uffici postali dislocati sul territorio, l'intermittenza con cui viene effettuato il recapito della posta, ecc...;
Ricordato come tali problemi siano in parte riconducibili alle caratteristiche del territorio, ma anche alla carenza di personale per fornire agli utenti le prestazioni richieste dal carattere pubblico del servizio postale;
Atteso che in altre regioni sono stati attivati progetti specifici (dalla "Sala Poste" in strutture pubbliche con grande produzione di materiale da spedire o da ricevere, all'offerta, in specie da parte degli uffici postali periferici, di ulteriori servizi per conto di amministrazioni regionali o comunali) in base a Convenzioni stipulate tra le Poste e l'Ente Regione;
Ritenuto lo strumento della Convenzione utile per sostenere progetti a vantaggio del territorio, che, tra l'altro, possono aprire anche ulteriori spazi di lavoro per gli operatori del settore;
Considerando che sarebbe opportuno che la Regione affrontasse nel suo insieme la questione delle Poste e del servizio efficiente da garantire agli utenti in Valle;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione per sapere:
1) quali sono, per quanto di sua conoscenza, i punti critici del "sistema poste" in Valle e che cosa intende fare al riguardo, in particolare per quanto riguarda la presenza efficace delle poste sul territorio e il mantenimento della forza lavoro tuttora operante in Valle;
2) se esista, o se si intenda attivare, un Tavolo di confronto tra Regione e Poste Italiane, come sede per esaminare e dirimere i problemi;
3) se ritiene utile lo strumento Convenzione, se intende attivarlo, con quali contenuti e in che tempi;
4) come intende coinvolgere su tale problematica gli enti locali e le stesse rappresentanze sindacali.
F.to: Squarzino Secondina - Bortot - Venturella
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Il problema del comparto delle "Poste" in Valle d'Aosta è un problema che è venuto adesso alla luce, ma sarebbe inesatto dire: "il problema", bisogna dire: "una serie di problematiche" che ad un certo punto si coagulano e fanno emergere le difficoltà esistenti. Vi sono da anni una serie di difficoltà che riguardano il problema della carenza di personale: sempre più il personale va in pensione e non è sostituito e questo comporta un venir meno dell'efficienza dei servizi postali, ma soprattutto voglio qui sottolineare un aspetto che riguarda la Valle d'Aosta, ossia viene a mancare quel servizio capillare sul territorio che le "Poste" possono garantire e possono erogare. Emergono allora una serie di problemi che, a nostro avviso, colpiscono un aspetto importantissimo per quanto riguarda i servizi in Valle d'Aosta: la nostra Regione è una zona di montagna, sappiamo che le "Poste" possono garantire nei posti più dislocati dei servizi anche integrativi, solo che questo tipo di servizio aggiuntivo le "Poste" lo fanno laddove esiste un accordo con le Regioni e gli enti locali; per questo abbiamo sollevato il problema in Consiglio regionale e al Presidente della Regione. Non è un affare solo delle "Poste italiane" e non è un problema sindacale di rapporto fra i lavoratori e i loro dirigenti: qui è un problema dell'efficienza del servizio postale, di un servizio pubblico che potrebbe offrire ulteriori possibilità per le amministrazioni locali di portare in loco dei servizi dell'USL, delle amministrazioni e via dicendo, potremmo fare un elenco molto analitico di questi possibili servizi. Di fronte a tale situazione, il Presidente della Regione e la Giunta si sono posti questo problema? Si sono preoccupati di capire se esistono le condizioni affinché anche in Valle d'Aosta il servizio postale possa fare un salto di qualità e questo nel rispetto sia dei lavoratori, sia soprattutto dei possibili utenti nei diversi territori.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Nella risposta all'interrogazione e all'interpellanza esiste una certa logica routinaria che vorrei rompere, perché questa questione delle "Poste italiane" è un problema annoso e complicato, tanto che alle 8,00 ho un incontro con le organizzazioni sindacali che hanno chiesto un incontro urgente. È mai possibile che tutto quello che è Stato non funzioni, collega Squarzino? È mai possibile che tutto quello che è "Ferrovie", che è "Poste"...
(interruzione del Consigliere Bortot, fuori microfono)
... le poste non hanno mai funzionato, ho 48 anni, mi racconti un giorno nel quale le poste hanno funzionato, poi ne parliamo. Se la logica è quella delle poste pubbliche, siamo a posto; nei Paesi socialdemocratici della Scandinavia i sistemi postali sono tutti privati, nei Paesi di maggior "welfare"... quindi il discorso del pubblico e del privato facciamolo nei comizi e non in Consiglio!
Quello che voglio dire è che le "Ferrovie", le "Poste", l'"ANAS", tutto quello che è Stato non funziona. Sa come si risolve la questione? Chiedendo dei soldi alla Regione, o ai Comuni, o alle Comunità montane, ossia questo è il ricatto di fronte al quale ci troviamo. L'"ANAS" vuole fare qualcosa? Quanto mette la Regione? Questa è la logica! Le "Ferrovie" non comprano i treni? Dobbiamo spendere noi 9 milioni di euro per comprare i treni! Se la logica è che esiste uno Stato nazionale, che si pianti di chiedere i soldi alla Regione autonoma dicendo poi che siamo troppo ricchi! E ci paghiamo la sanità, e ci paghiamo le scuole, e ci paghiamo l'invalidità civile, e ci paghiamo un sacco di cose! Quello che voglio dire nel tornare al tema è che non è possibile che i servizi di interesse generale dello Stato siano in condizioni mediocri: non c'è più un cantoniere dell'"ANAS", non c'è più un postino... siamo in una situazione gravissima! Se non distaccassimo 2 dipendenti alla Procura della Repubblica di Aosta, chiederebbe anche la Procura! Se non dessimo noi come Regione un autista al Presidente del TAR di Aosta, quest'ultimo non avrebbe neanche un autista! Credo sia venuto il momento per dire: "basta", basta a questa idea che la Regione, ogni volta che vuole un servizio statale efficiente, deve pagare lei, perché allora regionalizziamo, ma ci vengano date le risorse!
Mi scusi se mi sono "infiammato", ma non con lei, collega Squarzino, che è una persona così garbata, quanto con un sistema che ormai è fatto in maniera tale che le cose sembrano destinate a peggiorare. Mentre noi siamo al capezzale del morto "Poste italiane", perché ormai è praticamente un morto, ci troviamo nelle condizioni che dal 1° gennaio 2008 entrerà in vigore una direttiva comunitaria che renderà il sistema ancora più liberalizzato e questo significa l'assoluta impossibilità, di un "cadavere" come le "Poste italiane", di stare sul mercato. Quali siano poi le responsabilità del "cadavere"... credo che qui ci sarebbe da scavare e da scavare ma, tornando al tema della sua interpellanza, ci troviamo oggi di fronte a una situazione che è stata vissuta in tutti i Paesi europei, perfino la Svizzera ha avuto dei tagli di una posta totalmente pubblica e in Francia da molti anni si parla di come agire nelle zone a bassa densità di popolazione e laddove il servizio postale non è redditizio. Il problema infatti è raggiungere i risultati, "se non raggiungiamo i risultati..." - si dice - "... chiuderemo gli uffici postali". Un poveretto un po' "ciula" come il sottoscritto allora chiede: "voi avete il servizio postale anche nelle grandi città dove guadagnate un sacco di soldi, allora se guadagnate un sacco di soldi nelle grandi città, il guadagnare quei soldi in concessione non implica il fatto che una parte di questi soldi in entrata nelle casse delle Poste debbano servire per alimentare quegli uffici postali in deficit?". Devo dire che in Valle d'Aosta sono tutti in deficit tranne gli sportelli di Aosta, ossia qui se la logica fosse quella che ci siamo sentiti ripetere dai "manager" delle "Poste": "dovete darci i servizi"... andavano dai Comuni a dire: "dovete darci i servizi di tesoreria", dimenticando che il servizio di tesoreria deve essere dato in appalto... perché non è che li puoi dare a chi vuoi tu in una logica di rispetto delle norme. È chiaro che ci troviamo oggi in una situazione che è sempre più difficile, parecchie volte abbiamo lamentato il venir meno di quella logica di concessionaria di un servizio pubblico, ha ragione il Consigliere Bortot, perché il problema è che il servizio è pubblico... poi in molti Paesi europei il servizio pubblico è gestito efficacemente da dei privati, ma con un controllo da parte di chi ti dà la concessione che in Italia purtroppo non c'è mai stato. Siamo preoccupati della crescente contrapposizione fra l'azienda e le organizzazioni sindacali, che in questi anni hanno subito continue angherie da parte di un'azienda che, almeno per quel che ci riguarda, è anche un interlocutore difficile, perché in questi anni, periodicamente, sono stati "decapitati" i vertici, magari faticosamente si era arrivati a raggiungere qualche accordo, poi d'improvviso cascava l'interlocutore.
Per quanto riguarda il secondo e terzo quesito, in considerazione dell'importanza che il servizio postale rappresenta per le collettività locali e anche per l'Amministrazione regionale, sapendo però che le "Poste" dovranno "cambiare pelle" perché l'avvento di nuove tecnologie - penso alla posta elettronica - sta cambiando la tipologia dell'azienda, ossia l'ipotesi del vecchio postino che raggiungeva con la lettera che scrivevo a mia mamma o a mio papà... questa è una realtà che si modifica. Oggi le "Poste" sono sul mercato che ben conosce il Consigliere Lattanzi, l'intermediazione finanziaria, fanno sportelli bancari al limite della legittimità rispetto alle norme comunitarie perché si inseriscono in una situazione di grande privilegio: questa è la "banca" più grande che c'è avendo uno sportello in ogni Comune italiano. Al di là di questo, credo che nello scorso mese di settembre abbiamo approvato un atto importante: una bozza di protocollo d'intesa da sottoscrivere fra noi e le "Poste", facendo anche dei ragionamenti di "bassa cucina", ossia dire: "di cosa avete bisogno per fare in modo che non tagliate eccessivamente i posti di lavoro, anzi incrementiate, per uscire da questa logica del precariato...". Sa, collega Squarzino, se penso a certi discorsi sul precariato regionale e penso al precariato delle "Poste", siamo la Svezia e le "Poste" sono un Paese del centro Africa! Ora questa bozza di protocollo ha come logica quella di fare in modo che le "Poste" salvaguardino l'offerta di servizi di interesse economico generale con la sperimentazione dei progetti innovativi tecnologicamente avanzati, alcuni dei quali, come il "cash dispenser", eravamo anche disposti a finanziare visto che abbiamo delle realtà in Valle dove, ad esempio, non ci sono i "bancomat". La deliberazione è pronta da mesi, l'Assessore Marguerettaz ha trovato dei fondi nel bilancio regionale, peccato che le "Poste" non ci dicano più niente, sono spariti! Abbiamo mandato la convenzione a Roma, ove è sparita. A parte gli auguri di Natale delle "Poste" che sono sempre molto graditi - perché nel caso del Presidente della Regione mandano alcuni francobolli e io e mio figlio siamo appassionati di filatelia -, purtroppo il protocollo d'intesa è sparito e non sappiamo dove sia andato a finire e, fino a quando non lo sottoscriveremo, non avremo la possibilità di fare tutti quegli interventi a sostegno delle "Poste" che legittimamente possiamo fare, perché collaborare va bene, ma essere sostitutivi no. Le "Poste" sono una società per azioni che ha in concessione un servizio delicatissimo di interesse generale e lo Stato deve farsi carico di questo, non si può pensare che sia la Regione Valle d'Aosta che arriva e dice: "cosa costa a Doues... allora a Doues costa un sacco di soldi". Il Comune comincia a dargli i locali, poi gli paga il riscaldamento, poi noi dobbiamo dare la "Panda" al postino, allora basta! Facciamo le poste regionali che mi sembra più logico, alcune diseconomie che ancora oggi si evidenziano non ci sarebbero.
Per quel che concerne infine la definizione della bozza del protocollo d'intesa, è frutto anche del coinvolgimento del CELVA, fra gli interventi vi è questo del "cash dispenser", che sembrava un intervento importante, ma non abbiamo più avuto risposte, avremo modo di confrontarci con SLC-CGIL, SLP-CISL e UIL-POST proprio nella giornata di domani. Sono contento che i sindacati abbiano ripreso un'azione di lotta nel settore postale, considerato che era un po' di tempo che avvertivamo anche da parte loro una sorta di rassegnazione perché, rispetto alle poste di 10-15 anni fa, gli organici sono diminuiti a dismisura, il precariato è cresciuto, quindi sono d'accordo con la collega Squarzino che bisogna fare qualcosa. Per quel che ci riguarda, il "qualcosa" è concretizzato nel protocollo d'intesa, peccato che il protocollo dal mese di settembre sia stato bloccato.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Devo confessare che non sapevo a un certo punto se era un comizio, o un incontro con i sindacati, o da qualche altra parte, perché il Presidente oggi ha toccato tutti i "registri" possibili della comunicazione ed è anche abile in questo, ogni tanto uno deve anche esercitarsi nei vari stili oratori... Detto questo, credo vi siano alcuni elementi che il Presidente ha ricordato qua e là, ossia il fatto che non è solo alle "Poste", ma a noi Regione, ai nostri utenti interessa che vi siano in tutti i piccoli paesi degli uffici postali... perché, è vero, ci saranno sempre più i "Lattanzi" della situazione in giro per la Valle d'Aosta...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
... visto che ti ha nominato... ossia che operano con il "computer" in tutti i modi, ma vi sono anche molti utenti che non hanno dimestichezza con questo aggeggio e che hanno dimestichezza con altri strumenti a cui sono stati abituati.
Mi sembra che uno dei punti forti, citato anche nei nostri discorsi - lei lo ha accennato anche adesso -, sia che sarebbe opportuno, laddove già gli uffici postali ci sono, che questi possano esercitare delle funzioni e dei servizi oggi non effettuati: ad esempio, in alcuni luoghi, come il Piemonte, c'è una convenzione fra la Regione e le "Poste" in cui queste ultime garantiscono una serie di servizi interessantissimi: recapito a domicilio di referti medici e diagnostici, consegna di notifiche, certificazioni, circolari, ordinanze, anche in ambito turistico, forniture di materiale informativo direttamente agli sportelli, ancora come consegna di certificati, autorizzazione di servizi amministrativi relativi alle utenze, vendita anche di biglietti... ossia c'è una serie molto lunga di possibilità di affidare alle "Poste" certe tipologie di servizi, come già avviene in altre Regioni. La Regione Piemonte ha rinnovato il 14 giugno 2006 una convenzione con le "Poste" che già aveva fatto precedentemente; la stessa cosa la Regione Toscana, il Friuli... quindi vi è da parte di amministrazioni intelligenti, laddove hanno il problema di insediamenti umani che sono distribuiti territorialmente in modo isolato, la volontà di utilizzare questo strumento delle "Poste", così capillarmente presenti sul territorio, per portare altri servizi. È chiaro - e qui non capisco se non come sfogo, ma anche il Presidente ha ragione di sfogarsi, non solo l'opposizione, quindi rispetto... - che, se offro un servizio che esula dal mio compito, ho bisogno di ulteriori supporti ed è chiaro che, se io Regione sono interessata a che questa tipologia di servizi aggiuntivi sia portata in tutti i Comuni, devo anch'io fare qualcosa...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... ho capito, la convenzione. Mi stupisce però, a settembre c'è una bozza di convenzione che è a Roma e cosa ha fatto il Governo regionale per attivare questa convenzione? È 3 mesi che è lì...
Caveri (fuori microfono) - ... l'abbiamo deliberata in giunta, ce l'hanno loro, devono firmarla!
Squarzino (Arc-VA) - ... Signor Presidente, se mi interessa e la invio...
Caveri (fuori microfono) - ... l'abbiamo sollecitata!
Squarzino (Arc-VA) - ... senta, Signor Presidente, posso parlare? Ho ascoltato tutte le sue osservazioni e valutazioni le più diverse. Se vi è qualcosa che mi interessa, in qualche modo cerco di mettermi in contatto e di riuscire di nuovo a dialogare. Non credo ci vogliano 3 mesi di tempo per dialogare con le "Poste" che sono a Roma, ritengo che forse un po' più di attenzione da parte di questa Giunta relativamente a tale problema sarebbe stata opportuna. I Parlamentari sono stati informati della deliberazione, quindi sono in grado di intervenire... ma scusi! Credo, a parte le battute, che il problema sia troppo serio per risolverlo in 2 battutine, ritengo sia necessario che la Regione proceda a questa convenzione e che solleciti le "Poste" in tutti i modi che il nostro Presidente conosce bene affinché tale convenzione sia firmata. Mi stupisco: tutte le altre Regioni riescono e noi non riusciamo! Non credo che la cosa sia in questo modo! Penso il nostro Presidente sia troppo intelligente per non riuscire in questa opera, quindi "lo aspettiamo al varco" adesso e speriamo che in poco tempo possa presentarsi di fronte ai lavoratori e non solo dire che è contento che i lavoratori finalmente si danno da fare per reagire, ma che possa offrire in tempi brevi tale convenzione, che potrebbe essere anche questa la risposta ai lavoratori, perché con nuovi servizi garantiti sarebbe necessario per le "Poste" mantenere l'occupazione attuale, quindi non licenziare, o almeno sostituire quelli che vanno in pensione.
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Due minuti per rispondere all'esternazione giusta del Presidente Caveri sul fatto che le poste non funzionano e anche per ricordare agli amici del gruppo "Forza Italia" che dal 2004 è in essere un accordo, di cui si è occupato anche l'Osservatorio sulla legalità, con la Banca "Mediolanum", banca "on line", che dà l'accesso, naturalmente oneroso, a 14mila uffici dislocati sul territorio nazionale. È un accordo stipulato fra "Poste italiane S.p.a." e Banca "Mediolanum" per dare l'accesso agli uffici postali, a costo praticamente zero - "zero" di gestione degli uffici - dell'ex Presidente Berlusconi. Quando vanno male per i servizi, Presidente Caveri, le "Poste" vanno male, quando invece si sfruttano, quasi al limite della legalità, perché se n'è occupata anche la Corte europea... Questo accordo è stato fatto nel 2004, nel 2001 c'era stato un istituto di credito che aveva tentato di fare un accordo con "Poste italiane S.p.a.": era la famosa "Deutsche Bank" e al tempo gli avevano risposto "picche", perché non era rispettata la norma sulla libera concorrenza, e anche lì era oneroso. Hanno fatto l'accordo finalmente nel 2004 fra "Poste italiane S.p.a." e l'ex Presidente Berlusconi, per cui gli uffici delle "Poste", oltre ad essere uffici addetti alle poste, sono anche uffici che servono a Banca "Mediolanum", che sappiamo tutti di chi sia la proprietà.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi, che è stato chiamato in causa, per un minuto di precisazione.
Lattanzi (CdL) - Consiglierei al collega Venturella, prima di parlare di cose che non conosce, di informarsi. Non sto qui a fare lo "spot" di quali benefici i clienti della "Mediolanum" hanno con il servizio alle "Poste", ma le garantisco che è pagando la banca, non i clienti... La ringrazio quindi per lo "spot" di gratuità che i nostri clienti hanno nell'utilizzare il banco posta, ma parli di cose che conosce e non faccia il tuttologo, perché lei parla di ambiente e ce la racconta tutta, di inquinamento e ce la racconta tutta, dell'economia e della finanza e ce la racconta tutta! Ho il dubbio che su qualche area avrà pure una lacuna; le do una bella notizia: sulla finanza ha delle belle lacune!