Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2395 del 10 gennaio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2395/XII - Realizzazione di un centro di formazione professionale nell'area ex Cogne. (Interpellanza)

Interpellanza

Vista la Delibera di Giunta regionale n. 3728 del 1° dicembre 2006, avente per oggetto "Conferimento di incarico a Finaosta S.p.a., ai sensi dell'art. 6 della L.R. 16/2006 n. 7, per la progettazione esecutiva e la Direzione lavori di un immobile da destinare ad attività di formazione professionale da realizzare nell'area ex Cogne di Aosta";

Atteso che in base alla legge regionale 4/1993, la Giunta regionale ha acquisito l'area industriale "Cogne" di Aosta, "al fine di bonificarla e di promuovervi nuovi insediamenti produttivi, sulla base di un piano di riorganizzazione urbanistica e riconversione produttiva", d'intesa con il Comune di Aosta;

Osservato che, con propria delibera n. 517 del 28-02-2005 è stato dato incarico alla Finaosta S.p.a. di provvedere, per il tramite di Vallée d'Aosta Structure S.r.l., alla progettazione definitiva di un immobile da destinare ad attività di formazione professionale da realizzare nell'area Cogne, modificando in tal modo l'originaria destinazione degli edifici previsti nel master plan dell'area;

Considerato che nella regione sono presenti e attive numerose strutture pubbliche scolastiche che hanno al loro interno le competenze e le capacità operative per realizzare centri di formazione professionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

1) i motivi per i quali si sia ritenuto urgente e indispensabile procedere alla realizzazione di un centro di formazione professionale, i cui costi di costruzione risultano peraltro rilevanti, in un'area originariamente destinata a nuovi insediamenti produttivi;

2) per quali ragioni non si è ritenuto di creare un sistema integrato di formazione professionale, utilizzando in maniera efficiente e mirata tutte le risorse già esistenti, sia in termini di strutture materiali, che di esperienze umane e competenze professionali, in tutti i gradi dell'istruzione pubblica;

3) su quali settori della formazione si intenda investire, in relazione agli insediamenti produttivi esistenti o previsti, e a quali soggetti si intenda affidare la gestione di un settore così importante.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Pensavo che l'area "ex Cogne" fosse un'area di insediamento industriale e al massimo artigianale, anche rispetto all'interrogazione dei colleghi Frassy e Lattanzi stamattina abbiamo sentito che vi sono ancora dei moduli disponibili. Ho qui una deliberazione del Governo, la n. 3949, che trasferisce 1,8 milioni di euro alla "Finaosta" per la valorizzazione dell'"area Cogne". All'interno della deliberazione della Giunta si legge al punto e): "considerato che il completamento della ristrutturazione dell'edificio denominato PAC, che richiederà risorse finanziarie attualmente stimabili in non meno di 1,8 milioni di euro, verrà effettuato da "Vallée d'Aoste Structure" con gradualità in relazione alle esigenze delle imprese che si dovranno insediare nell'ambito di apposite convenzioni...", eccetera. Abbiamo una deliberazione del 1° dicembre, recante: "Conferimento di incarico a Finaosta per la progettazione esecutiva e la direzione lavori di un immobile da destinare ad attività di formazione professionale da realizzare nell'area ex Cogne"... allora credo vi siano delle norme urbanistiche, penso che di immobili per la formazione professionale, di immobili come strutture scolastiche ce ne abbiamo in tutta la Regione, non riesco a capire perché si debba dare un finanziamento di 6 milioni di euro per girarlo alla "Vallée d'Aoste Structure" per creare una struttura scolastica nell'"ex area Cogne", adibita ad insediamenti industriali. Vorrei capire anche a chi è riferita la formazione professionale a cui si fa riferimento, a che tipologia di persone e se questa "cosa" diventa sostitutiva delle scuole di formazione professionale che abbiamo già in tutta la Regione.

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.

La Torre (FA) - Inizio cercando di dividere sotto 2 aspetti questa interpellanza: il primo aspetto riguarda il fatto, su cui possiamo essere d'accordo, che la formazione diventa uno dei terreni più importanti su cui giochiamo anche le nostre prospettive di sviluppo. Sappiamo bene quanto sia importante creare un'interazione fra la scuola e il lavoro, ma questa interazione passa anche attraverso una formazione professionale che non sempre la scuola riesce a dare e che sempre più il lavoro richiede. Credo che, se siamo d'accordo sul fatto, la formazione diventi un terreno su cui dobbiamo investire, se riusciamo ad avere questo minimo di piattaforma su cui ragionare, il ragionamento si svolge in maniera più logica e facile. Mi sembra di capire - il collega Bortot muove la testa in senso affermativo - che su questo possiamo essere d'accordo. Credo allora che non dobbiamo stupirci nel momento in cui facciamo una scelta, che è quella di investire in modo corposo sulla formazione e lo facciamo anche ragionando in termini di strutture. La nostra Regione è una delle poche in Italia che non possiede un centro di formazione professionale generalista, esistono sicuramente sul territorio valdostano alcuni luoghi di formazione e qui mi verrebbe da fare una piccola parentesi. Invito ad andare a visitare Chavonne per vedere in che condizioni avviene la formazione, vi sono dei locali che non solo necessitano di manutenzione, ma sono locali non adeguati, che non saranno mai adatti, ma addirittura non so come il Sindaco abbia dato la possibilità di praticarli, perché io non gliela avrei data l'agibilità. Nel momento in cui noi seriamente vogliamo affrontare tale argomento, dobbiamo pensare che anche la formazione deve avere delle strutture tali in cui concentrare questo momento di lavoro. È chiaro che si potrebbero individuare altre sedi, certo, però ritengo che noi, individuando la sede nell'area dell'"Espace Aoste", diamo una risposta intanto baricentrica rispetto alla Regione e al numero dei suoi abitanti e anche all'accesso viabile rispetto ad altre realtà, ma soprattutto la diamo in un territorio che va riqualificato, che va popolato e va non solo riqualificato negli spazi industriali esistenti... e che sicuramente saranno occupati con un "marketing" più adeguato e con un lavoro intenso che stiamo portando avanti... ma che anche attraverso un insediamento formativo unifichi sotto un aspetto ideale il lavoro con la formazione, nel senso che noi forniamo dove si lavora e viceversa. Credo sia importante dare la sensazione che vi siano dei distretti che crescono non solo nella capacità imprenditoriale, ma anche per l'aspetto formativo che avviene all'interno di queste aree.

Alle domande che avete fatto ho preparato una risposta scritta, come sempre, perché credo sia giusto nei vostri confronti. Alla prima domanda la risposta è la seguente:

"Per poter dotare la Valle d'Aosta di un sistema di formazione professionale innovativo come previsto nella legge regionale 7 marzo 2003, "Disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego", la Regione ha costituito un sistema di accreditamento che prevede che i soggetti formativi abbiano sedi operative idonee e adeguate. La Regione, quindi, conscia anche del fatto di essere una delle poche Regioni in Italia sprovviste di una sede per la formazione a valenza generalista, si era mossa in tal senso già nel 2005, adottando la deliberazione della Giunta n. 517/2005 con la quale incaricava Finaosta S.p.a., tramite Vallée d'Aoste Structure, di progettare un immobile sito nell'ex Cogne. La normativa urbanistica allegata all'accordo di programma fra Regione e Comune di Aosta per la realizzazione di interventi per la ristrutturazione urbanistica e la riconversione dell'area industriale ex Cogne consentiva la realizzazione nella zona "D2" di attività di servizio connesse alle attività produttive, di cui la formazione fa parte e la "Finaosta" aveva valutato positivamente l'attuazione del centro di formazione, oltre che per favorire il popolamento dell'Espace Aoste, anche per creare un polo dei servizi per l'area. Il costo di costruzione previsto per l'edificio, che è un costo importante, è un costo unitario che, spalmato sulla superficie dell'edificio, è di circa 900 €/mq. Mi pare non risulti eccessivo rispetto al costo della costruzione di edifici simili".

Seconda domanda. "Premesso che solo gli enti accreditati possono erogare formazione professionale cofinanziata mediante risorse pubbliche, in Valle d'Aosta l'obiettivo primario è quello di istituire un solo centro di informazione gestito da un operatore del settore, da mettere a disposizione di tutti i soggetti accreditati. Questa soluzione permetterebbe di risolvere le problematiche oggi esistenti, legate al reperimento di locali idonei alla formazione sia teorica, sia pratica. Faccio presente anche il discorso degli extracomunitari: sappiamo che nel settore dell'edilizia abbiamo tanti operai extracomunitari, sappiamo come aumenteranno e quante persone avranno necessità di integrarsi sul lavoro e siamo a conoscenza delle difficoltà esistenti. Immaginate anche un operaio che non conosce i cartelli dell'antinfortunistica, immaginate quanto vi è da fare in formazione anche in settori che apparentemente possono sembrare non interessanti, dove invece vi è da creare tutto un sistema che oggi permetterebbe di creare una manodopera più qualificata e anche più conscia e responsabile, quindi più tutelata sotto l'aspetto della sicurezza, perché formare vuol dire insegnare i doveri e i diritti, quindi credo che anche sotto questo aspetto capiate l'importanza di questi spazi, che si rivolgono a molte persone, non sono degli spazi sovradimensionati. Infatti per lo svolgimento delle attività pratiche, non potendo utilizzare laboratori scolastici, perché gli stessi sono già occupati dagli alunni, attualmente gli unici laboratori disponibili sono quelli ubicati nell'edificio di Chavonne, che però necessita di urgenti lavori di ristrutturazione e non è comunque rispondente alle esigenze degli enti di formazione. Si segnala inoltre l'esistenza di una connessione fra il sistema dell'istruzione e il sistema della formazione professionale che devono essere integrati non nel senso di negare le reciproche peculiarità, ma in quello che riescono con appositi interventi - tirocini informativi, "stages", crediti formativi - a rendere permeabili i reciproci percorsi".

Terza domanda. "Le attività di formazione professionale consisteranno in interventi attuati in risposta ai bandi attivati nei settori previsti del POR, che rispondono alle indicazioni strategiche della Regione, oltre che in interventi previsti da logiche definite a livello nazionale o sindacale, qui parliamo dell'apprendistato, della formazione continua, eccetera. Attualmente la formazione professionale è gestita dalla Regione e dall'Agenzia del lavoro tramite l'emissione di bandi ai quali possono partecipare i soggetti accreditati, gli enti di formazione, istituzioni e imprese, che propongono le diverse iniziative in funzione delle esigenze raccolte sul territorio".

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Assessore, ho paura che qui si "stia mettendo il carro davanti ai buoi", abbiamo l'"Institut agricole" che fa formazione professionale, ho visto una deliberazione che adesso tale istituto si occuperà anche di corsi per apprendisti di "vannerie", di sculture in legno e di torneria, quindi l'"Institut agricole" amplia la sua visione di insieme. Abbiamo la cassa edile... che, assieme agli imprenditori del settore, formano gli operai del settore edile; abbiamo le scuole professionali da Verrès in Viale F. Chabod, che formano tornitori, operatori meccanici, fresatori.

Vorrei capire, per evitare che si costruisca un'altra "cattedrale nel deserto", ieri abbiamo parlato della "Porta della Valle d'Aosta" a Pont-Saint-Martin, poi abbiamo fatto il palazzo nuovo della "Finaosta", il palazzo nuovo di "CVA", adesso facciamo il "palazzo nuovo" della formazione professionale, senza capire in che direzione vogliamo che vada e l'apprendistato, e la formazione culturale e professionale permanente, in quali settori e con quali progetti. Avrei capito che lei fosse venuto dicendo: "abbiamo "tot" disoccupati, "tot" giovani da immettere nel mercato del lavoro, i settori trainanti strategici che abbiamo scelto come Amministratori regionali dove investire: turismo, commercio, industria, agricoltura, piuttosto che artigianato... noi presupponiamo un programma per "tot" occupati, ci mancano i giovani o le persone formate o da riqualificare, rispetto a questo fabbisogno, abbiamo da costruire una nuova struttura". Io allora capisco e mi dichiaro d'accordo o non d'accordo. L'impressione che ho è che vi siano un sacco di operatori che lavorano sulla formazione professionale, che loro richiedono una struttura nuova non tanto per formare quanto per alimentare le necessità di lavoro rispetto a sé stessi. Sarà una battuta, ma non era questo il discorso che insieme, in tutti questi mesi da quando è Assessore, avevamo messo in piedi, in piedi avevamo messo: bioedilizia, fonti rinnovabili, quantificare i lavoratori della "Tecdis" in mobilità...

(interruzione dell'Assessore La Torre, fuori microfono)

... d'accordo, Assessore, io mi rivolgo a lei, però indirettamente mi rivolgo al Governo di cui lei fa parte. Ci troviamo continuamente di fronte ad investimenti immobiliari su strutture, senza capire cosa... voglio dire, dell'"ex Brambilla" so che diventa un polo scolastico, ma degli edifici che libereremo perché lì dentro faremo il polo scolastico cosa ne faremo? Non sarebbero strutture disponibili per la formazione professionale? Non vedo una scuola professionale ad Aosta nell'"area Cogne" onnisciente, dove ci sta l'informatico e il tornitore, piuttosto che lo storico o il geografo, o il climatologo. Vedevo la formazione professionale più che i contenitori, la qualità, gli indirizzi strategici di che tipo di economia, di società e di Val d'Aosta ci prefiguriamo, perché, se non partiamo da questo presupposto, avremo una struttura dove metteremo dentro gli operatori della formazione professionale senza ben capire che tipo di formazione professionale facciamo, con quali indirizzi e con quali strategie. Il rischio è quello che abbiamo sottolineato durante la discussione del bilancio... vi sono 25 milioni di euro sulla formazione professionale, non si riesce a fare un bilancio di cosa abbiamo portato a casa in tutti questi anni in termini di formazione culturale, di formazione professionale, faccio un esempio: in tutto il comparto turistico abbiamo elevato il livello di professionalità dei camerieri, di chi lavora nei ristoranti, nei bar e negli alberghi, di modo che possano relazionare con i clienti che vengono in Valle d'Aosta in modo culturale diverso da come si è fatto finora? Scopriremo allora che forse non abbiamo bisogno di investire 4,5 milioni di euro sulla pubblicità che si fa per la Valle d'Aosta per portare turisti, che poi magari non siamo decentemente in grado di accogliere perché mancano i livelli professionali.

Vogliamo parlare della cassa edile, dove ci sono dentro le organizzazioni sindacali? Abbiamo gruppi di professionisti - e lei lo sa benissimo - che vanno a Trento e a Bolzano a vedere "CasaClima", il bioedilizio e abbiamo pochissime imprese e pochissimi operatori, lavoratori nel settore edilizio in grado di operare in questa direzione, dobbiamo formarli? Ma allora sciogliamo la cassa edile e diciamo che non ha funzionato finora e cominciamo a fare qualcos'altro!

Abbiamo finito di parlare dell'"INVA"... sono 6 milioni di euro per la gestione e la valutazione del sistema telematico, poi su questo settore che tipo di professionalità abbiamo preparato per mettere sul mercato lavoratori e progettisti che facciano sì che la nostra Regione in tale settore diventi appetibile? Abbiamo fatto una convenzione con la "Finmeccanica", in cosa si traduce tale convenzione e per quale tipo di professionalità e di livelli culturali perché questa "cosa" diventi operativa per insediamenti in tale direzione?

Abbiamo finito di parlare adesso di "CVA", allora nel settore energetico usciamo dall'immobilismo, non pretendo che lo faccia "CVA", lo deve fare il Governo regionale per indirizzare questo settore in una direzione e avremo bisogno di persone professionalizzate, ma non capisco perché si debba fare una struttura quando abbiamo le strutture immobiliari. Chi gestisce questa struttura: l'Agenzia del lavoro? Ma l'Agenzia del lavoro è in grado di gestire dal punto di vista professionale e culturale per immettere sul mercato nuovi operatori rispetto al fabbisogno e ai settori produttivi che vogliamo incrementare?

Per quanto riguarda l'Assessore alla sanità, quantifichiamo cosa ha bisogno dal punto di vista dell'assistenza, dell'operatività e del miglioramento delle nostre strutture sanitarie; vediamo che cultura dare e capiamo se occorre una struttura nuova o se occorre mandare queste persone a Lione o a Milano. Se non capiamo i settori strategici sui quali la Regione vuole investire, non siamo in grado di capire che strutture fisiche e che tipo di investimenti dobbiamo fare in quella direzione.

Qui il rischio è che creiamo l'ennesima "cattedrale nel deserto" che farà piacere a tanti imprenditori, perché si torna alla storia delle scatole cinesi: la Regione dà incarico a "Finaosta", la "Finaosta" lo gira a "Vallée d'Aoste Structure" e questa troverà gli imprenditori necessari a fare in modo che, investendo 6 milioni, qualcuno continui a vivacchiare indipendentemente dalla strategia finale con cui costruiremo questo "guscio".

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - C'è una domanda a cui l'Assessore non ha risposto ed è chi gestirà questo centro. Possiamo capire le argomentazioni, ma non è chiaro... e in questo senso il collega Bortot cercava di presentare il problema nelle sue linee più vaste, cioè la politica, rispetto alla formazione professionale, che la Giunta vuol portare avanti... e non è chiaro come questo centro di formazione si inserisca nel tutto. Chi gestisce? Se è un ente formatore che gestisce questo centro, intanto chi sceglie questo ente formatore e, se lo gestisce direttamente lui, quale rapporto vi è fra questo ente e tutti gli altri? Se non si hanno chiare queste cose, uno può dire che si costruisce un altro fabbricato e può sempre essere utile, ma è un fabbricato che sarà di aule, ma allora di aule ne abbiamo dappertutto, oppure saranno attrezzature? Ma che tipo di attrezzature? L'impressione è che questo sia un progetto che è nato anni fa su altre motivazioni, che adesso va avanti, ma non si sa bene cosa farne; allora o la Giunta ha in mente un progetto chiaro in cui inserire anche questo elemento e ha senso portare avanti tale progetto, altrimenti questa è un'operazione da bocciare.