Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2385 del 10 gennaio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2385/XII - Verifica dell'efficacia di interventi disinquinanti posti in essere dalla Cogne Acciai Speciali. (Interrogazione)

Interrogazione

Richiamata la propria interpellanza n. 175/06 in merito all'autorizzazione, rilasciata alla Cogne Acciai Speciali (CAS) di attivare in via sperimentale un impianto di sodatura riducente;

Ricordato che nella deliberazione di Giunta regionale n. 1203 del 28 aprile 2006 si stabiliva l'effettuazione di un monitoraggio ambientale per verificare l'efficacia del trattamento e per definire gli inquinanti emessi e i relativi limiti di emissione;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

L'Assessore competente per conoscere:

1) quali autocontrolli ha effettuato la Cogne Acciai Speciali, con quali modalità e risultati;

2) quali controlli e monitoraggi ambientali ha effettuato l'ARPA, con quali modalità e risultati;

3) se, durante la sperimentazione dell'impianto sono sorti dei problemi di funzionamento dello stesso.

F.to: Venturella - Bortot

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Voglio ricordare che con la deliberazione della Giunta regionale n. 1203 del 28 aprile 2006, è stato autorizzato l'esercizio, presso lo stabilimento "Cogne" di Aosta, di un impianto di sodatura riducente, in via sperimentale, proposto dalla società stessa, al fine di trovare una soluzione per eliminare la produzione di cromo esavalente in una fase di trattamento dell'acciaio speciale.

Il punto 3 della deliberazione della Giunta regionale prevedeva che la "CAS" presentasse, e così ha fatto, un piano di monitoraggio ambientale finalizzato a verificare l'efficacia del sistema, nonché gli inquinanti eventualmente presenti nelle emissioni anche al fine della fissazione dei relativi limiti, da autorizzare ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il piano è stato regolarmente predisposto e presentato nei termini fissati dalla deliberazione ed approvato sia dalla Regione che dall'ARPA, in data 20 luglio 2006. L'impianto è stato realizzato a partire dal mese di maggio 2006 ed è entrato in esercizio gradualmente fino a raggiungere la piena attività a luglio 2006; da allora gli autocontrolli della "CAS" e i controlli dell'ARPA sono stati effettuati in contemporanea settimanalmente a partire dal 18 luglio 2006 e fino al 5 ottobre 2006, ed i relativi risultati, riportati nella relazione della "CAS" del 20 ottobre 2006 e dell'ARPA del 19 ottobre 2006, hanno evidenziato l'assenza di cromo esavalente sia nel bagno in cui l'acciaio viene immerso per il trattamento, che nelle emissioni, peraltro risultate irrilevanti, in relazione alle particolari modalità tecniche di immersione via via adottate dalla "CAS", anche attraverso la modifica strutturale concordata con la Regione e l'ARPA nel corso delle riunioni tecniche periodiche tenutesi regolarmente fin dall'avvio dell'impianto. A partire dal mese di ottobre, tenuto conto dei risultati positivi ottenuti, su proposta anche dell'ARPA, i controlli di monitoraggio vengono effettuati con cadenza mensile. I risultati dei mesi di novembre e di dicembre confermano l'andamento fortemente favorevole del sistema instaurato.

I campionamenti e le analisi di monitoraggio sono stati eseguiti in conformità alle metodiche ufficiali riportate nel DM 25 agosto 2000, e i controlli hanno riguardato la ricerca di cromo, nichel e cromo esavalente, sia nei bagni che nei vapori che potrebbero provocare eventuali emissioni in atmosfera. Tutte le attività tecniche ed analitiche sono state espletate anche tenuto conto dell'eventuale ricaduta nell'ambiente di lavoro di possibili emissioni derivanti da queste operazioni. Sono controlli richiesti e fatti in collaborazione con il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro nel periodo giugno-luglio 2006, nell'ambito di una specifica campagna triennale di controllo sulle attività insalubri, che ha riguardato l'intero stabilimento "Cogne" di Aosta, ed hanno confermato l'adeguatezza dell'impianto per quanto riguarda anche questo aspetto.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Grazie, Assessore, per le sue risposte molto tecniche e precise; vi sono però alcuni "se" e alcuni "ma", e vedo subito di spiegarmi.

Senza enfasi, ma con la solita sicurezza nel citare cifre, l'Assessore dice: "dai controlli effettuati settimanalmente risulta che nelle emissioni, soprattutto rispetto al cromo esavalente, non vi è più traccia di qualsiasi tipo"... bella scoperta! Anche perché di cromo esavalente... già nella riunione del 18 aprile 2006, quell'incontro tecnico fra "CAS", ARPA e Regione, già tutti sapevano che il nuovo processo sulla base della reazione chimica messa in campo non si poteva produrre cromo esavalente, perché dal punto di vista chimico non vi sarebbero state tracce di cromo esavalente nelle emissioni perché non più prodotto; quindi, Assessore, dire che il cromo esavalente non c'è più, che siamo a posto, è un po' un peccato veniale, è una leggera manipolazione delle informazioni, perché sapevamo già prima che il cromo esavalente non sarebbe stato prodotto... si sapeva già! Il problema riguarda il metodo con cui si fanno i controlli, ma soprattutto la preponderanza sia nelle analisi che dei tempi di analisi dell'autocontrollo della "CAS", del fatto che ARPA controlla, ma - chissà come mai! - contemporaneamente alla "CAS".

Noi crediamo che i controlli dovrebbero essere fatti in maniera distinta per evitare normali sovrapposizioni dei risultati delle emissioni nel tempo, ma anche per migliorare una certa capacità di autonomia di giudizio del "braccio operativo" regionale sul controllo delle emissioni rispetto alla preponderanza, soprattutto in zona "CAS", della "CAS" stessa; quindi una questione di metodo: che i controlli e gli autocontrolli vengano fatti, sì, ma distintamente, non contemporaneamente!

Secondo aspetto: il problema, che non era del cromo esavalente perché si sapeva già prima che eliminandolo dal processo produttivo dal punto di vista chimico non ci sarebbe più stato, era del trascinamento delle particelle solide nel processo di produzione delle gargelle e non sto ad approfondire, perché credo che a nessuno interessi, ma una risposta, Assessore, sul fatto delle cosiddette "polveri" lei non me l'ha data, che era fra l'altro materia sia dell'interpellanza mia del luglio 2006, che di oggi... abbiamo chiesto notizie non solo sul cromo esavalente che si sapeva già che non c'era, ma su altri inquinanti!

Credo che una riflessione sul modo di condurre i controlli e gli autocontrolli, sulla possibilità che ARPA vada in "CAS" in maniera autonoma... anche perché, se volete, i controlli devono essere fatti a sorpresa. Giustamente l'Assessore dice che i "NAS" entrano in Ospedale a sorpresa, ma perché ARPA deve avvisare una settimana prima "CAS" per entrare a fare i controlli? Non ha senso, è sulla metodologia, quindi non siamo assolutamente... e poi sui controlli fatti dal Corpo forestale sui punti di emissione sull'acqua torneremo, sul fatto che ci vuole il preavviso, bisogna sempre avvisare... quando si parla di forti potentati economici bisogna sempre avvisare...

Cerise (UV) - (fuori microfono) ... lo permette la legge...

Venturella (Arc-VA) - ... sì, ma non prevede il rimandare, il dire oggi "no", perché abbiamo processi produttivi... Assessore, si sa benissimo come funziona, quindi ci riteniamo parzialmente soddisfatti della risposta e soddisfatti del fatto che finalmente è verificato che il cromo esavalente non viene più prodotto, ma questo lo sapevamo già prima!