Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 205 del 25 novembre 1983 - Resoconto

OGGETTO N. 205/VIII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE:"AUMENTO DELLA SPESA PER LA APPLICAZIONE DELLA L.R. 9 MAGGIO 1963, N. 12, CONCERNENTE L'ISTITUZIONE DELL'ENTE VALDOSTANO PER L'ARTIGIANATO TIPICO".

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Sono perplesso se aderire a questo disegno di legge con voto favorevole o addirittura suscitare il problema in aula, perchè obiettivamente mi rendo conto che il finanziamento di questa legge serve esclusivamente a pagare spese correnti.

In un momento di crisi profonda dell'intera economia regionale è chiaro che un Ente come questo dovrebbe costituire l'elemento propulsore di un settore che potrebbe servire da compensazione rispetto ad altri che sono profondamente in crisi. Sovente tutti noi ci riempiamo la bocca con il termine "artigianato" valutandolo giustamente in termini positivi per ciò che può rappresentare e che per altre realtà rappresenta, e invece ci accorgiamo che qui in Valle d'Aosta questo settore stenta a decollare, anzi sotto certi aspetti è un settore ancora tutto da scoprire. Dico questo perchè credo che fra i compiti istitutivi dell'Ente valdostano per l'Artigianato tipico c'era proprio quello di funzionare come elemento di propulsione del settore.

Sarebbe bene fare un po' il bilancio di cosa l'E.V.A.R.T. ha rappresentato per la Valle d'Aosta nel settore economico, e di cosa non ha invece rappresentato, perchè obiettivamente devo riconoscere che, al di là di alcune cose molto modeste e poco significative, l'E.V.A.R.T. può essere definita una delle occasioni perdute, al contrario di ciò che è avvenuto in altre Regioni alpine, dove l'artigianato che aveva forse un'altra tradizione, è diventato un elemento portante della loro economia.

Bisogna riconoscere che al di là di alcune grosse manifestazioni dove il nome dell'E.V.A.R.T. viene alla ribalta, manifestazioni che tra l'altro possono identificarsi in quella di maggior risonanza che è la Fiera di S. Orso, al di là di questo, dicevo, poco si fece. Pochi sanno che esistono in Valle d'Aosta dei negozi di artigianato tipico, che ne esiste uno ad Aosta nella centralissima piazza Emilio Chanoux, che, collocato in una posizione strategica ha una sua proiezione esterna, sul piano della immagine, che è molto scolorita. Questo è l'esempio di ciò che poteva essere e non è stato, trasferendo l'immagine del negozio all'Ente.

E' vero che qui il discorso ha dei riflessi anche sulla Regione, perchè una diversa impostazione politica poteva far sì che l'E.V.A.R.T. diventasse quello che non è, però, da quanto ho sentito in Commissione, il finanziamento di questa legge serve per spese pressochè di carattere corrente. L'Assessore ha avuto il coraggio di dire in Commissione alcune cose per cui il nostro gruppo dà il suo voto favorevole a questa legge come atto di fiducia, però vorremmo alcune assicurazioni da parte dell'Assessore che uno sguardo di tipo diverso dell'Assessorato nei confronti della politica dell'Artigianato in generale sia dato al più presto possibile, e soprattutto si richiami l'E.V.A.R.T. ai suoi compiti istituzionali. Forse sarà bene che anche l'organizzazione della Fiera di S. Orso - non quest'anno, perchè non è più possibile, ma negli anni successivi - sia improntata ad una caratteristica diversa, perchè è diventata la Fiera del torrone nel senso più deteriore (non per il prodotto) di un'espressione di commerciatiti di bassa lega che non l'espressione di un artigianato altamente qualificato.

Ricordo a questo proposito un episodio - espressione anche questa di un modo riduttivo di concepire la Fiera ed anche ciò che la Fiera mette a disposizione dei visitatori - e cioè il fatto che gli oggetti più belli della Fiera fossero esposti in maniera del tutto maldestra un giorno prima dell'inizio nel salone delle manifestazioni, senza un minimo di gusto o di presentazione, con oggetti affastellati e accatastati. Questo non fa certo bene all'artigianato valdostano, nè alla nostra Regione, quindi pregherei l'Assessore, proprio sul piano della promozione della Fiera, di cercare di distinguere il momento commerciale dal momento della presentazione dell'oggetto tipico. Se poi vogliamo abbinare alla Fiera altre manifestazioni, si inquadri in una prospettiva di tipo diverso, si faccia durare il tutto magari una settimana così l'aspetto commerciale viene risolto in giorni che non siano concorrenti con quelli della Fiera in sè stessa, cosicchè il momento dell'espressione fieristica mantenga quella caratteristica di qualità che dovrebbe avere.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone, ne ha facoltà.

TAMONE (U.V.): Nous aussi de l'Union Valdotaine, nous avons toujours eu des soucis, en ce qui concerne l'E.V.A.R.T. qui a notre avis aussi n'a pas toujours joué le rôle qu'il aurait dû jouer; quand même les aspects positifs de l'action de cette institution ne sont pas à oublier, parce que si la Vallée d'Aoste est rappelée hors de ses confins, il est aussi pour les manifestations que l'E.V.A.R.T. a su toujours soutenir dans les temps. Il faut avouer que, avec tous ses défauts, la Foire de Saint-Ours qu'on tient le 31 janvier, le ler février, est une image de la Vallée d'Aoste et on connait notre Région dans la voisine Suisse romande, en Savoie et en Pièmont aussi grâce à ces manifestations.

Il est vrai quand même qu'on doit faire quelque chose de différent pour arriver à les moderniser et surtout pour maintenir leur cachet traditionnel; là, je suis d'accord avec le Conseiller Torrione, on a rendu cette Foire plutôt un bazar et ce n'est pas à çaà quai on doit pointer.

Je pense que là l'Assesseur, ensemble à l'E.V.A.R.T. devra étudier, même dès cette année, des modifications qui peuvent être à la fois un peu difficiles, parce que les habitudes qu'on donne à ceux qui viennent avec leurs produits, même les producteurs de "torrone", dont disait M. Torrione, sont difficiles à couper. Mais c'est un devoir que nous devons accomplir avec un peu de courage, afin de redonner un caractère particulier à notre Foire.

En ce qui concerne au contraire la gestion des magasins, là je voudrais faire une remarque: plus que parler d'artisanat dans ce cas, je parlerais d'artistes parce que les artisans valdôtains qui travaillent dans le domaine de l'artisanat typique en construisant par exemple des meubles et toutes les fenêtres, portes et ces choses-là, ne travaillent pas beaucoup avec nos magasins, mais ils travaillent justement pour leur compte: je crois que cet aspect de l'artisanat est celui qui donne ce qu'on appelle le "fatturato" plus intéressant de toute l'activité artisanale traditionnelle et typique des nos menuisiers. On devra essayer de faire valoir cette production, mais dès qu'il a eu une certaine loi il y a aussi des problèmes délicats à résoudre en ce qui concerne l'IVA; il s'agit des problèmes complexes et à cause de ça tous les artisans se sont un peu arrêtés, parce qu'ils ne savent plus bien comment ils doivent se comporter, compte tenu aussi du fait que presque tous les artisans sont des gens qui ont un propre travail et faire l'artisan est quelque chose en plus. A ce propos on devrait essayer d'avoir des artistes qui travaillent à temps plein et cela ce serait la chose la plus intéressante, parce que la question importante - et là je pense que M. Torrione est d'accord avec moi - c'est de récupérer à l'artisanat typique valdôtain un plus grand nombre de personnes; là vraiment il y a la possibilité d'avoir des rentes non indifférentes.

Je connais des commerçants valdôtains qui ont l'habitude de revendre des meubles qu'ils ont achetés dans les vallées du Pièmont, en les faisant passer par meubles valdôtains dans les zones de tourisme de notre Région.

Alors, on ne comprend pas pourquoi nos artisans ne peuvent pas arriver à faire un produit toujours de qualité - comme ils le font maintenant - en le vendant à des prix de concurrence et en tenant tout le marché qui existe et qui est en puissance très important. L'action que l'Assessorat devra mener, sera celle de solleciter l'E.V.A.R.T. à porter de l'avant son action vis-à-vis des artisans.

En ce qui concerne l'E.V.A.R.T., encore une chose je voudrais recommander à M. Pollicini et c'est que l'E.V.A.R.T. se donne finalement un "organico" complet dans sa structure parce que jusqu'à maintenant les choses n'ont pas marché car il y avait trop d'incertitude en ce qui concerne les tâches de l'Assessorat et de l'E.V.A.R.T.: on doit décider, ou l'E.V.A.R.T. est autonome et travaille pour son compte ou il est quelque chose dans l'Assessorat. S'il est une structure autonome, il doit marcher avec ses jambes.

Dans ce sens nous pensons que l'Assesseur Pollicini fera, avec sa volonté de travailler, clarté aussi dans ce domaine; nous retenons que cela soit nécessaire pour donner à l'artisanat valdôtain typique la place qu'il mérite, surtout dans ce moment de crise.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Millet, ne ha facoltà.

MILLET (P.C.I.): Anche noi vogliamo sollevare alcune questioni, sebbene il nostro voto sia favorevole, perchè in base ai dati forniti dall'Assessore in Commissione, di fronte ad un fatturato di oltre 100 milioni la Regione spende 200 milioni. Sono d'accordo con quanto diceva il Consigliere Tamone che è necessario che l'E.V.A.R.T. abbia il compito di sviluppare tutto l'artigianato, quello artistico ma anche l'altro, in modo da mettere in condizione di sviluppare questo settore, perchè leggendo lo art. 2, quando si dice produzione artistico-commerciale della produzione artigianato tipico valdostano, anche qui bisognerebbe chiarire cosa si intende.

Il nostro voto sarà favorevole con queste raccomandazioni: è necessario rivedere tutta la questione in modo da potenziare l'E.V.A.R.T., altrimenti il rischio è che si paghi ogni anno una certa cifra senza dare un contributo positivo allo sviluppo di un settore che invece potrebbe avere un suo ruolo, specialmente nell'attuale situazione di crisi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Industria; Commercio, Artigianato e Trasporti Pollicini, ne ha facoltà.

POLLICINI (Féd. DP-UVP): Abbiamo un po' invertito la prassi, prima si dava la parola all'Assessore che illustrava la legge, adesso è stata data la parola ai Consiglieri per fare il loro intervento. Abbiamo rotto la monotonia, se non altro l'innovazione ha questo pregio.

Concordo con quanto hanno detto i Consiglieri, la situazione ha bisogno di essere modificata; non sto a valutare le motivazioni, però così com'è non ha senso che esista l'E.V.A.R.T.. L'E.V.A.R.T. ha un suo ruolo preciso, c'è un regolamento che gli attribuisce compiti ben definiti, pertanto può avere una grossa importanza sul piano dello sviluppo dell'artigianato tipico. Ed è un discorso molto importante sempre più di attualità, specie in un'epoca in cui c'è una crisi che possiamo dire irreversibile dell'industria. Ormai siamo nell'epoca post-industriale, va avanti il terziario; l'industria, da grosso contenitore occupazionale, diventerà un grosso espulsore occupazionale, il terziario sarà quello che potrà in futuro occupare la gente e l'artigianato è indubbiamente, nel terziario, un settore che assieme al turismo può dare una prospettiva per la nostra Regione.

Vengo da una riunione durata due ore con i dirigenti della S.M.I., dell'ILSSA VIOLA, con le Organizzazioni Sindacali, nel corso della quale i rappresentanti della Finanziaria (la S.M.I.) ci hanno ufficialmente comunicato che i 400 operai posti in cassa integrazione non entreranno più in fabbrica, cioè la chiusura del treno a caldo entrato in funzione due anni fa è irreversibile. Hanno già preso dal governo, in virtù dell'articolo 20 della legge 46 sulla razionalizzazione della siderurgia, un premio di chiusura di questo treno che ha due anni di vita, pari a 13 milioni. La società ha detto che questa rappresenta l'unica possibilità di sopravvivenza per gli altri 400, in sostanza non ha acconsentito ad una trattativa in cui io, a nome della Giunta, ho messo in evidenza ciò che la Regione ha fatto per l'ILSSA-VIOLA e cioè ha anticipato del denaro per pagare gli stipendi, la tredicesima mensilità, ha costruito su sua sollecitazione il metanodotto per cui ha investiti 28,5 miliardi delle sue finanze (sia pure a rate) ha concluso la acquisizione delle centrali Cravetto per consentire all'Ilssa Viola un costo dell'energia elettrica a prezzo di autoproduttore. Tutti questi interventi erano stati fatti proprio in relazione alla prospettiva di consentire la riduzione dei costi di fabbricazione da parte dell'Ilssa Viola e quindi per garantire il mantenimento dei posti di lavoro. La risposta è stata che non si intende discutere e questa è la decisione irreversibile da parte della S.M.I..

In questo quadro l'artigianato assume ancora più importanza, proprio perchè abbiamo bisogno di trovare soluzioni alternative ad occupazioni che continuano a ridursi. Abbiamo fatto presente che in questa Regione la situazione di crisi occupazionale ha investito il settore industriale in maniera massiccia, abbiamo praticamente un tessuto industriale che si è lacerato dalla bassa Valle sino ad Aosta.

Per quanto riguarda la proposta di legge, abbiamo bisogno di lanciare decisamente questo settore attraverso una serie di interventi che mi paiono di estrema necessità ed urgenza. Certo abbiamo bisogno anche di creare un'immagine attraverso il prodotto tipico perchè sia migliore; non contribuisce molto il modo con cui oggi è organizzata l'immagine dell'artigianato, specie se prendiamo a riferimento la Fiera di S. Orso, dove la chincaglieria, il palloncino, il torrone, come diceva il Consigliere Torrione, si confondono con un'opera di arte. Quindi cercheremo di fare insieme uno sforzo e cominceremo già da questo anno - presumiamo però che possa vedersi il risultato nella prossima edizione nel senso di separare quello che è l'artigianato tipico, la parte artistica, da quello che è il commercio. Siamo concordi che debba sussistere anche il commercio, però separato, in modo che l'immagine sia molto precisa e non confusa nei suoi contorni attraverso l'introduzione di una forma anche di artigianato che non è quella tipica, perchè non possiamo dimenticarci che qui c'è un'invasione di artigianato di altro genere: fra l'altro risulterebbe una notevole importazione di artigianato proveniente da altre zone, contrabbandato per artigianato nostro.

Comunque questa è la dimostrazione che c'è un grosso spazio possibile per il nostro artigianato per poter lavorare e vendere in casa nostra.

Un altro aspetto importante è quello cui accennava il Consigliere Tamone della situazione dei negozi. Abbiamo sei negozi dell'E.V.A.R.T. più quello di Aosta; quello di Aosta è un negozio che ha quattro addetti, mentre gli altri negozi hanno delle persone preposte a provvigione. Perchè il rapporto fra ciò che è il giro di affari dell'E.V.A.R.T. ed il contributo regionale sembra sproporzionato? Su 800 milioni di giro di affari ci sono 200 milioni di contributi in quanto tutte le spese sono a carico della Regione e nei negozi dell'E.V.A.R.T. gli oggetti vengono venduti al prezzo richiesto dall'artigiano e l'E.V.A.R.T. gli consegna la stessa cifra che riceve, quindi tutte le spese di affitto, personale, assicurazione, ecc..., sono a carico della Regione. Questa sproporzione indubbiamente c'è, ma anche qui, come per tutte le cose, occorre verificare se sia opportuno mantenerle oppure se sia il caso di creare degli incentivi, dei modi di procedere diversi, che possano dare maggiore spinta anche a chi lavora e a chi vende. Concordo anch'io che con i mezzi che abbiamo è possibile avere risultati migliori.

Non credo che esistano incomprensioni con l'e.c., Consigliere Tamone, anche perchè non ho mai avuto il piacere di occuparmene. Ho anche scritto chiedendo una relazione per vedere il gradiente di crescita, di sviluppo di questo settore negli ultimi dieci anni; a tutt'oggi non ho ancora ricevuto questi dati. Sono certo però che avremo modo di poter trovare punti tali da consentire uno sviluppo che possa essere nell'interesse generale e a vantaggio dell'artigianato.

L'innovazione che ha messo un po' in crisi recentemente, per nuove disposizioni fiscali, i negozi dell'E.V.A.R.T. riguarda la ricevuta fiscale. Vi sono degli artigiani, quelli del mobile, che non possono più trasferire in conto deposito per norma di legge; pensiamo di aver trovato una formula che può risolvere questo problema cioè nel deposito dell'oggetto presso il negozio Vara e nel creare un fondo a favore di questo deposito in modo da poter pagare e regolarizzare dal punto di vista fiscale il rapporto fra il deposito e l'artigiano. Questo è fattibile una volta, dopo di che si creerebbe un volano che consentirebbe di essere a posto dal punto di vista fiscale, per non avere quei problemi che oggi sussistono. Oggi vi sono delle situazioni fiscali non corrette, quindi pensiamo di poter risolvere questo problema a tempi sufficientemente contenuti.

Va detto che l'E.V.A.R.T. sta portando avanti il programma di un marchio per valorizzare gli oggetti tipici, per evitare la confusione fra quelli che provengono dall'esterno o che comunque vengono contrabbandati per oggetti originali.

Questi 30 milioni che vengono richiesti servono per il pagamento delle spese, che - come ho già detto in Commissione - sono le competenze per il Presidente del Consiglio di Amministrazione del Collegio dei Sindaci, competenze per personale dipendente e competenze ed oneri che vanno dati a quei negozi fuori della cerchia di Aosta - sei - che lavorano a provvigione; la provvigione la paga l'E.V.A.R.T. e sulla provvigione paga anche i contributi, trasferte e rimborso spese, la gestione dei negozi estivi in quelle località che ho citato, cioè Cogne, Courmayeur, Valtournenche, Antagnod e le due Gressoney, le spese di propaganda altrochè sistemazione di negozi, acquisto di oggetti, fondo di accantonamento per cessazione di servizio del personale esterno.

Sono in programma una serie di incontri con l'E.V.A.R.T. e gli artigiani in modo da poter arrivare in sintonia ma con un preciso indirizzo di valorizzazione dell'artigianato ed in particolare dell'organizzazione di tutta la struttura artigianale per quanto riguarda l'artigianato tipico della nostra Regione.

Si dà atto che dalle ore 17,24 assume la Presidenza il Vice-Presidente De Grandis.

PRESIDENTE: Passiamo all'esame del disegno di legge. Do lettura dell'art. 1:

ART. 1

E' autorizzata per l'anno 1983 e successivi la maggiore spesa di £ 30.000.000 per l'erogazione di contributi annuali all'Ente valdostano per l'Artigianato Tipico, ai sensi dell'art. 3 della L.R. 9.5.1963, n. 12.

I contributi annuali sono erogati, nella misura di £ 200.000.000, con deliberazione della Giunta regionale, tenuto conto delle necessità dell'Ente.

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 1 testè letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2:

ART. 2

Le spese derivanti a carico della Regione per l'applicazione della presente legge graveranno sul cap. 36500 della Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1983 e sui corrispondenti capitoli dei bilanci per i successivi esercizi finanziari.

Alla copertura dell'onere relativo si provvede:

- per l'esercizio 1983 mediante riduzione per £ 30.000.000 dello stanziamento iscritto al cap. 50000 "Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali - Spese correnti". "Allegato n. 8 - Settore II Sviluppo economico" del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1983 che presenta la necessaria disponibilità.

- per gli anni 1984 e 1985 mediante utilizzo per £ 60.000.000 delle risorse disponibili già iscritte al programma 2.2.2.10; interventi promozionali per l'artigianato del bilancio pluriennale 1983/85.

Per gli anni futuri, gli oneri necessari saranno iscritti con legge di approvazione del bilancio di previsione.

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 2 testè letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3:

ART. 3

Al bilancio di previsione della Regione per l'anno 1983 sono apportate le seguenti variazioni:

PARTE SPESA

- Variazione in diminuzione:

Cap. 50000 - Fondo globale per il finanziamento delle spese per l'adempimento di funzioni normali (Spese correnti)

£ 30.000.000

- Variazione in aumento:

Cap. 36500 - Contributi all'Ente Valdostano per l'Artiginato Tipico

L.R. 9.5.1963, n. 12

L.R. 30.1.1981, n. 10

L.R. 24.12.1982, n. 97

L.R...... £ 30.000.000

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 3 testè letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 4:

ART. 4

La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del 3 comma dell'art. 31 dello Statuto Speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Autonoma Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 4 testè letto:

ESITO DELIA VOTAZIONE

Presenti 28

Votanti 28

Maggioranza 18

Favorevoli 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: Metto in approvazione la legge nel suo complesso per scrutinio segreto:

VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti 28

Votanti 28

Favorevoli 26

Contrari 2

Il Consiglio approva