Oggetto del Consiglio n. 2367 del 21 dicembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2367/XII - Ritiro della mozione: "Facilitazioni tariffarie per il trasporto di studenti delle scuole medie inferiori e superiori della Regione".
Mozione
Ribadita la volontà di favorire lo studio e il conseguimento di competenze superiori nell'istruzione da parte dei giovani valdostani;
Constatato che notevole peso sulle famiglie hanno le spese di trasporto per i ragazzi che frequentano le scuole medie inferiori e superiori, soprattutto se con sede distante dal proprio Comune di residenza, cui si aggiunge il peso del tempo di trasporto e talvolta la necessità di utilizzare più mezzi di trasporto e quindi di doversi dotare di abbonamenti sia per le autolinee che per la ferrovia;
Tenuto conto che importanti agevolazioni sono a disposizione degli studenti universitari per le loro spese di trasporto, mentre le facilitazioni per gli studenti delle scuole medie di primo e secondo grado sono meno significative;
Il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale:
1) a prevedere facilitazioni tariffarie per il trasporto per alunni e studenti delle scuole medie inferiori e superiori almeno pari a quelle degli studenti universitari, già a partire dal prossimo anno solare e quindi con gli opportuni adattamenti del bilancio regionale attualmente all'esame delle commissioni.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Questa mozione arriva da lontano, perché è stata iscritta per la prima volta in Consiglio il 22 novembre scorso, quindi fa riferimento agli "opportuni adattamenti del bilancio regionale", che è già stato votato dal Consiglio. Rimane tuttavia il problema e noi lo riproponiamo a quest'aula in modo molto semplice. La nostra cultura purtroppo è sottoposta al ricatto delle infrastrutture, è un problema che abbiamo affrontato varie volte, sappiamo che con le infrastrutture siamo carenti, sia in termini di strutture ferroviarie che di coordinamento fra strutture ferroviarie e automobilistiche e che ci stiamo avviando a un piano di investimenti, di riconversione e di riorganizzazione per ottimizzare. Nel frattempo questo dato esiste ed è aggravato dal fatto che chi abita nelle valli laterali per raggiungere la scuola media o la scuola media superiore deve in un alto numero di casi utilizzare 2 mezzi di trasporto, cioè l'autobus fino alla stazione ferroviaria e poi il treno dalla stazione ferroviaria fino alla località in cui svolgere la propria attività di studente. Questo comporta il fatto di avere almeno 2 abbonamenti che nelle tasche dei cittadini comportano un grosso problema, con il risultato che si va ad utilizzare di più il mezzo privato, c'è un maggior inquinamento, maggior bisogno di parcheggi anche solo parzialmente; ad esempio, per risparmiare l'autobus ci si fa portare in auto fino alla stazione ferroviaria, ma qui significa utilizzo del mezzo privato, quindi inquinamento... poi del parcheggio.
Il problema è di capire se vi è la volontà e l'interesse di dare ai cittadini questa possibilità di utilizzare il mezzo pubblico a tariffe che siano agevolate, con 2 obiettivi: il primo è che se le nuove generazioni possono rendersi conto di persona che i trasporti pubblici sono efficienti e funzionali questo rimarrà a livello educativo per il futuro; dall'altra parte consentirà loro di non dover rinunciare alla propria carriera scolastica per la complessità anche economica di questo tipo di trasporti. Da questo punto di vista, visto che vi sono già dei grossi interventi per quanto riguarda gli universitari che sono sicuramente positivi, vorrei capire se vi è la possibilità di fare qualcosa e a che livello delle scuole medie inferiori e superiori.
Un'ultima battuta sul fatto delle scuole medie inferiori. Qui si parla anche di diritto allo studio e, dato che il diritto allo studio nella finanziaria è stato aumentato a 16 anni, significa che questo potrebbe dare una possibilità per il rispetto dell'obbligo scolastico.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Mi consentiranno di colleghi di fare una breve introduzione, di separare alcune cose, anche se il collega Sandri lo ha scritto e lo ha ribadito ora, ma vorrei chiarire alcune cose rispetto alle agevolazioni tariffarie che sono state ricordate, che riguardano alcune categorie specifiche di utenti, studenti universitari fuori valle e studenti delle scuole secondarie del tipo non esistenti in valle: queste sono le misure che oggi la legge assicura dal punto di vista del sostegno. La concessione o meno di tariffe agevolate di trasporto per residenti non è rappresentata e dovuta unicamente dal tipo di corso di studio seguito, ma anche dalla collocazione delle sedi di studio, non sto a citare la legge n. 29 che conoscete, che ho riassunto brevemente. Si era affrontato questo tema relativamente agli studenti che si dovevano recare fuori valle per varie ragioni. Sapete che sulla legge n. 29 è intervenuta una modifica in sede di finanziaria, poi ci dovranno essere delle disposizioni applicative. La richiesta è quella di estendere i benefici che riguardano gli studenti universitari e quelli frequentanti le scuole superiori non esistenti in valle, frequentate fuori valle, anche a coloro che hanno la loro frequenza in Valle d'Aosta.
Bisogna qui considerare alcuni elementi, perché non credo che la spesa dell'ente pubblico, sia esso Comune, sia esso Regione, reppresenti un fenomeno indipendente che si riferisce unicamente ai propri capitoli senza tenere in conto una omogeneità ed una complessità più ampie. Negli anni sono state realizzate numerose scuole sul territorio regionale allo scopo di garantire agli studenti un migliore rapporto di prossimità con le strutture scolastiche. Sarà appena il caso di ricordare l'esistenza di scuole medie nella Val d'Ayas, a Brusson, Cogne, Courmayeur, Gressoney, di licei scientifici a Pont-Saint-Martin, a Saint-Vincent, oltre che ad Aosta, dei licei linguistici e scuole professionali di Pont-Saint-Martin, Verrès, Saint-Vincent, Courmayeur. Nello sviluppare questa politica va ricordato che la Regione ha investito forti risorse, basti pensare al recente caso della "Brambilla" - per il quale ero rimasto a 50 miliardi di lire -, nell'ottica di favorire, con la vicinanza delle scuole, gli studenti limitando i loro spostamenti. La Regione inoltre ha fatto un'altra politica, prevedendo di sostenere pensionati, luoghi di accoglienza che possono ospitare studenti in particolari condizioni di disagio, date anche dalla lontananza. Ne ricordo alcuni: "Gervasone", "Convitto di Aosta", "Institut agricole", "IPRA" di Châtillon, "Don Bosco"... ricordo che con propria legge la Regione ha disposto recentemente il finanziamento dell'Istituto "San Giuseppe" per garantire l'accoglienza e l'ospitalità delle ragazze. Tutto ciò è stato fatto per ridurre i disagi, eliminare o ridurre le necessità di spostamento per quanto possibile degli studenti. Ho citato queste cose perché delle due l'una: o è valida questa scelta, oppure si torna indietro e si garantiscono condizioni diverse per chi viaggia, o si ritiene che tale sistema abbia una sua logica e che valga la pena di garantirne la continuità investendo in questo modo. Personalmente non ritengo né saggio, né ragionevole fare delle "fughe in avanti" ed indebolire dei principi che hanno consentito a questa Regione, con tutte le difficoltà territoriali esistenti, di decentrare le proprie strutture educative.
Ciò detto, in linea di principio il ragionamento del Consigliere Sandri ha una sua sostenibilità, si tratta però di individuare i limiti all'interno dei quali ci si deve muovere per affrontare questo ragionamento, perché non sono pregiudizialmente contrario ad esaminare la materia sulla base però di principi che siano univoci e condivisibili e anche che tengano conto del sistema organizzativo della tariffazione dei vari servizi. In primo luogo ritengo vada ribadito il fatto che tanto o poco i servizi devono essere pagati. Dico questo perché è uno dei principi della contabilità pubblica che impone ad enti locali la copertura dei servizi a domanda individuale per percentuali di costo non eludibili; è il caso del costo dei trasporti con gli scuolabus comunali e per i servizi mensa, che devono essere obbligatoriamente contribuiti dagli utenti. Sarebbe singolare se proprio la Regione fosse la prima a disattendere questi principi, anche se la nostra contabilità è organizzata in un modo diverso. Certo non possiamo ignorare che vi sono casi di particolari difficoltà economiche e sociali, che possono essere prese in esame e consentire degli sconti o delle gratuità. Si tratta qui però di casi sociali o di disagio e, sotto questo punto di vista, ritengo che la materia debba e possa essere esaminata per definire delle possibili agevolazioni in relazione alle capacità contributive di ogni soggetto. Non ritengo che si farebbe un buon servizio nell'introdurre delle agevolazioni generalizzate e fuori controllo: questo anche perché sul tema dei trasporti scolastici la Regione sostiene spese ingenti per consentire in un grande numero di casi linee organizzate specificamente per il trasporto scolastico, perché, da un lato, abbiamo le linee normali che fanno servizio per i pendolari, che sono in certi casi usate per il trasporto scolastico, mentre, dall'altro, abbiamo delle linee che sono a ciò organizzate. Se così non fosse, avrebbe una logica effettuare sconti anche importanti, ma gli studenti dovrebbero utilizzare tutti mezzi pubblici con orari organizzati, predefiniti e non con orari specifici, perché anche qui in molti casi abbiamo delle duplicazioni di corse per consentire agli studenti di avere orari più accessibili e queste corse rappresentano costi aggiuntivi rispetto alle altre corse che sono organizzate per i pendolari. Basterebbe eliminare gli uni o gli altri, ma non possiamo modificare gli orari di lavoro o delle scuole, quindi dovremmo metterci nella condizione di creare ulteriori disagi, questo ha determinato il fatto che vi sono delle cadenze a volte con una differenza di mezz'ora sulla stessa linea per poter servire sia gli uni, sia gli altri: questo rappresenta dei costi, mi si deve anche dire come si vuole fare in modo di sostenere almeno parzialmente tali costi. Faccio l'esempio di un caso specifico: la modifica degli orari delle scuole medie di Pont-Saint-Martin ci ha portati a dover organizzare una corsa specifica per i Comuni di Lillianes, Fontainemore e Perloz per poter garantire agli studenti di recarsi regolarmente a scuola negli orari previsti: questo ha significato per la Regione un aumento di costi e un esborso. Ora tali studenti pagano questo servizio, lo pagano sotto forma di abbonamento come lo pagherebbero per viaggiare normalmente con un altro tipo di pullman; non penso si debba assicurare una gratuità totale, anche se in questo caso il costo incidente relativo all'Amministrazione regionale credo rappresenti il 90% della spesa o quasi. Ricordo per inciso che il sistema dei trasporti costa all'Amministrazione circa 17 milioni di euro all'anno per il trasporto su gomma, senza contare il costo delle varie agevolazioni già in essere, studenti universitari... che sono state ricordate, oltre al costo dello sconto del 40% previsto per legge per tutti i viaggiatori che utilizzano la ferrovia; ricordo anche che per gli studenti che viaggiano con abbonamento, praticamente tutti, sono già prodotti degli sconti con tariffa agevolata.
Tutto questo detto - ma vi sarebbe molto altro da dire -, tengo in considerazione 2 aspetti: il primo, quello degli interscambi e dei 2 mezzi è un problema serio e, siccome stiamo immaginando di rivisitare il piano di bacino, questo è un tema che non so dire con quale lunghezza di tempi, ma va individuato, anche in tempi più rapidi per vedere se sia possibile intervenire per ridurre dove possibile le corse da due a una. Questo è un impegno che si può prendere: di verificare tale aspetto. La tariffa unica è una cosa che può essere perseguita, ma in questo momento non sono in grado di dire in quali tempi.
Ribadisco in conclusione che il principio della contribuzione individuale per il trasporto unico va mantenuto e garantito; va tenuto conto del costo complessivo delle linee organizzate e delle strutture rese disponibili, senza aggravare il costo di gestione, sottraendo al bilancio risorse che avrebbero ricadute generali anche su queste spese correnti... Certo è che abbiamo 2 problemi che ritengo centrati: quello delle coincidenze, delle 2 linee da dover prendere e quello di altro genere di ricaduta sociale dal punto di vista della tariffazione, perché, se è vero che si deve contribuire, sono per dire che si deve contribuire in base alle proprie capacità e possibilità. È quindi ragionevole ed opportuno considerare dal punto di vista sociale l'incidenza di tali costi e quanto questo possa gravare sulle famiglie e verificare se gli aiuti previsti attualmente tengono meno in considerazione tali oneri, perché qui ci muoviamo su una materia che non è di poco conto, vi sono borse di studio dedicate, aiuti... che sono gestiti dall'Istruzione, noi gestiamo le tariffe e l'organizzazione dei trasporti; ora quale incidenza vi sia fra una cosa e l'altra non sono in grado di dirlo. Gestiamo poi invece sostegni alle famiglie per quanto riguarda le provvidenze che sono distribuite dalla sanità. Sotto tale punto di vista, è interessante prendere in considerazione un'analisi di questo genere per vedere se si possono applicare delle tariffe di carattere differenziato in base alle esigenze che le famiglie possono avere, in base alla loro capacità contributiva. Sotto questo punto di vista, chiudo dicendo che 2 sono gli aspetti che ritengo di dover prendere in considerazione: quello della tariffazione differenziata sulla base delle possibilità contributive e l'altro per quanto riguarda intanto l'analisi e la possibilità di riorganizzare il modello di trasporto, laddove si dimostrerà possibile farlo, per quelle località e per quelle comunità che devono utilizzare 2 mezzi di trasporto per poter consentire ai ragazzi di recarsi a scuola. Non so se al collega Sandri bastano questi 2 impegni... se lo soddisferanno, lo porteranno a ritirare la risoluzione; in caso contrario, gli impegni permanendo, ci asterremo rispetto al mantenimento della risoluzione, ma credo si vada in questo modo incontro alle richieste avanzate.
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Intervengo volentieri in questa discussione perché ciò che pongono i colleghi Sandri e Fontana nella loro mozione ha un certo interesse. Credo che un aiuto al dibattito potrebbe essere quello di riferirsi a una deliberazione presa dalla Provincia di Bolzano, che non è stata presentata nelle iniziative dell'Assessore ai trasporti, ma in quelle dell'Assessore all'istruzione, perché rientra nel grande tema del diritto allo studio. Ho qui il testo della deliberazione che dice: "Diritto allo studio, trasporto alunni e alunne". In definitiva, il discorso del trasporto dello spostamento giornaliero da casa a scuola e viceversa è inserito nel più ampio tema del diritto allo studio. Cosa fa la Provincia autonoma di Bolzano? La Provincia autonoma di Bolzano garantisce, nei limiti delle proprie risorse finanziarie e tecniche, un servizio di trasporto scolastico per le alunne e gli alunni in possesso dei requisiti previsti e comunque dà dei requisiti. Quali? I requisiti sono una distanza minima casa-scuola che per gli alunni delle scuole elementari sono 2 km. e 2,5 km. per gli alunni delle scuole secondarie di 1° e 2° grado. Cosa dice l'allegato che è parte integrante di una deliberazione, che per correttezza cito: deliberazione n. 796/2006? Dice: "tutti gli alunni in possesso di questi requisiti contribuiscono al servizio di trasporto scolastico attraverso una carta che è chiamata "scuola-pass", i genitori degli alunni devono compartecipare nelle spese, per quest'anno sono 10 euro per lo "scuola-pass", che è annuale". La Provincia di Bolzano va oltre, dice: "per quegli alunni che sono in possesso dei requisiti, distanza, essere residenti... ma che non possono usufruire di un servizio di trasporto alunni organizzato viene concesso per ogni km. di percorrenza fra l'abitazione e la sede scolastica un contributo chilometrico in ragione di euro 0,25". In definitiva, questo è interessante perché nell'ambito di un tema grande, come hanno sottolineato sia l'Assessore che il collega Sandri, che ha parlato più che di trasporto alunni di diritto allo studio in generale, è compreso - e un approfondimento in questo caso potrebbe essere necessario per potersi confrontare anche in Commissione - anche, ma non solo, il trasporto scolastico; quindi ciò che fa risaltare questa mozione è interessante, ragionevole e credo che un dibattito su tale tema sarebbe opportuno.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Devo dire all'amico Pastoret, se mi consente di chiamarlo "amico" per la conoscenza che abbiamo da un innumerevole numero di anni, che non mi convince la posizione assunta, perché ho l'impressione che si sia arroccato su una posizione di difesa di quello che è stato fatto, sicuramente tutto bene, ma con poca voglia di guardare verso il futuro. Quando lei dice: "abbiamo speso tanti soldi per fare una serie di cose come l'apertura sul territorio di sedi scolastiche...", eccetera, quello dovrebbe farle pensare che sono tutti investimenti importanti, di cui mi sembra non sia stata fatta una valutazione poi tanto economica e mi spiego. Se andate a vedere quanto abbiamo speso, non dico per le rotonde che piacciono al Consigliere Bortot, ma per i parcheggi che piacciono a me, negli ultimi anni in giro per la Valle d'Aosta, vi rendereste conto che a mandare in giro i Valdostani gratis su qualunque mezzo pubblico avremmo sicuramente risparmiato tanti soldi. Faccio un esempio rispetto al problema della valutazione dei requisiti economici. Si chiedono i requisiti economici - IRSE, eccetera - per dare il contributo e quindi per dare il passaggio più o meno gratuito oppure a pagamento alle persone con più di 65 anni. Alla fine dell'anno da questi contributi incassiamo 12.000 euro, a fronte dei quali dobbiamo mettere 2 persone che ci costano 70.000 euro per controllare se la pratica funziona, alla fine abbiamo perso 58.000 euro: questo è quello che succede. La valutazione costi/benefici non è così semplice come lei ha illustrato, perché bisogna anche in termini economici valutare tutto il discorso dei trasporti e anche gli investimenti che non consideriamo per il trasporto, ma che per il trasporto sono. Si vada a vedere quanto si è speso in Regione per la costruzione di parcheggi in tutti questi anni, ci si rende conto che se avessimo investito un decimo di quelle cifre nel trasporto pubblico, oggi avremmo meno inquinamento, meno brutture soprattutto nella città di Aosta e la gente avrebbe più facilità di incontrarsi, di chiacchierare, piuttosto che stare chiusa da sola nelle "scatolette" che si chiamano auto. Questo è un concetto su cui dobbiamo cominciare a confrontarci e a guardare lontano, perché i bilanci bisogna farli in termini economici guardando a tutti gli aspetti, ma poi guardando anche in termini morali, etici come piace ai colleghi del gruppo "Arcobaleno", ossia deve intervenire una specie di bilancio etico-sociale, come adesso è anche obbligatorio per le s.p.a., per capire che in tutto questo pesano altri fattori come il diritto allo studio, o il fatto che "alla fine della fiera", se abbiamo un tasso di diplomati e di laureati più basso che di altre Regioni, siamo meno competitivi, oltre che meno felici, e questa non è una cosa da poco.
La mia preoccupazione è che domattina ci metteremo a ragionare di nuovo su queste cose, ma finiremo per avere uno scontro fra una posizione di arroccamento su una complessità farraginosa che è del passato e non una volontà di fare scelte drastiche e chiare, ma che aprono una grande strada del futuro: quella del trasporto pubblico, perché il trasporto pubblico significa maggiore efficienza del nostro sistema, minori spese per le famiglie e uno dei motori del decollo della Valle d'Aosta che farebbe contento anche l'Assessore Marguerettaz, sempre preoccupato dalla stagnazione, questo è uno dei motori: fare in modo che il trasporto pubblico diventi il trasporto preferito da tutti, perché significa al tempo stesso meno inquinamento, più competitività, una maggiore capacità di produrre cultura, istruzione e di produrre anche gli oggetti. È in questa ottica che dobbiamo rileggere tale questione. I mezzi li ha detti in parte l'Assessore, io sono abbastanza d'accordo, poi su come applicare questi concetti ci si deve mettere con calma a vedere. Sicuramente una parte rientra nel problema del bacino di traffico, perché c'è un problema di coordinamento, però mi piace la sollecitazione che viene dal collega Venturella, perché mi ricorda i tempi andati, è per quello che mi è venuta in mente la nostra amicizia da lungo tempo. Infatti al tempo in cui ci siamo conosciuti c'era una frequentazione fra la Valle d'Aosta e la Provincia di Bolzano legata alla amicizia esistente fra Elio Riccarand e Alexander Langer, che è stato un personaggio politico straordinario e che era uno che girava sempre con i mezzi pubblici. Questa è un'idea anche che queste Regioni alpine che su tali temi sanno comportarsi in modo diverso dalle altre situazioni... credo che ricopiare quello che c'è di buono inventato da altri sia sempre una cosa utile... o comunque utilizzarlo per adattarlo alla nostra realtà. Le forme di Bolzano non le conoscevo, le ho apprese oggi e voglio studiarmele con calma, ma credo si debba aprire un fronte per cui si possa dire alla popolazione: "faremo di tutto affinché il trasporto pubblico funzioni bene, perché sia disponibile per la gente e ovviamente soprattutto per quelle fasce che per noi sono importanti, che in questo caso sono tutti quelli che vanno a scuola". Credo che, da questo punto di vista, non è una contrapposizione con la politica fatta fino ad ora, ma è un completamento di quella politica, che altrimenti rimane monca, perché è chiaro che non possiamo fare un liceo scientifico a Champorcher, uno a Pontboset, uno a Bard... quindi c'è comunque, visto che vogliamo difendere la montagna, il problema del "déplacement des étudiants".
Credo che questa non sia una contrapposizione, ma sia uno sviluppo in termini moderni e "in termini moderni" significa rifare tutto un lavoro di curare ogni particolare. Mi permetto di ricordare qui il problema degli scuolabus che l'Assessore ha citato prima, perché qualità significa anche che, se continuo a vedere quello scuolabus della città di Aosta che non ha le cinture di sicurezza, né i poggiatesta, ma che ha tutte cose in acciaio ad altezza dei denti dei bambini... spero sempre che non succeda niente, ma non è quello il modo per insegnare ai ragazzi che il trasporto pubblico è migliore di quello privato, perché siamo non competitivi rispetto all'auto privata e, quando ci poniamo il problema delle limitazioni, la città di Aosta che mette via gli "Euro 0"... ci rendiamo conto che, se vogliamo conquistare quel tipo di cultura, dobbiamo fare anche questo tipo di interventi. È un problema complesso, non credo sia questa la sede per risolverlo, le sollecitazioni che ha detto l'Assessore sono in gran parte condivisibili, ho apprezzato quelle portate dal collega Venturella, per cui accolgo la richiesta dell'Assessore di ritirare la mozione, in modo che si possa in sede di Commissione o in altre sedi avviare un confronto che consenta di trovare insieme, utilizzando le conoscenze di ognuno, una soluzione che sia innovativa, oltre che giusta.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Per ringraziare il collega Sandri per la decisione che ha manifestato ora, avrei delle cose nel merito rispetto alle quali rispondere, ma faccio grazia a tutti del mio intervento che allungherebbe la discussione. Su questo tema torneremo, grazie ancora.
Presidente - La mozione al punto n. 33 è ritirata.
Il Consiglio prende atto, concordando.
Presidente - I lavori consiliari sono sospesi e riprenderanno alle ore 15,30.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 13 heures 5.