Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2352 del 20 dicembre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2352/XII - Politiche di esternalizzazione di servizi da parte dell'USL. (Interpellanza)

Interpellanza

Preso atto che in molte realtà italiane, specie nelle USL si adotta l'esternalizzazione di servizi anche per funzioni tecnico-professionali e che, da quanto risulta da una importante inchiesta televisiva, molte volte il costo del personale esterno è superiore al costo che avrebbe l'azienda se utilizzasse personale dipendente;

Dato che anche l'USL della Valle utilizza personale esterno all'azienda per molte tipologie di servizi;

Considerato importante avere informazioni al riguardo;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1) quali sono i motivi per cui alcuni servizi sono esternalizzati;

2) quali sono i servizi dell'USL che sono affidati a personale non dipendente all'azienda e quante sono complessivamente le persone con tale tipologia di contratti;

3) se l'Azienda ha calcolato per ogni tipologia di attività il costo del servizio se fosse svolto da personale dipendente e se questo costo differisca da quello effettivamente sostenuto dall'azienda con l'esternalizzazione di quel servizio;

4) se, alla luce del confronto effettuato intende continuare la sua politica di esternalizzazione dei servizi.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Do per illustrata l'interpellanza.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Quando anche noi abbiamo visto questa inchiesta televisiva, soprattutto sugli ospedali romani, sull'esternalizzazione, siamo, da una parte, rimasti colpiti; dall'altra, sapevamo che da questo sarebbe venuta un'interpellanza. Dicevo... siamo rimasti sorpresi anche noi, perché questa situazione di esternalizzazione segnalata in ospedali romani non rispecchia quanto mi sembra succeda da noi.

Già l'Assessore Marguerettaz ha espresso la nostra preoccupazione sull'esternalizzazione di servizi di pulizie, soprattutto quando questi appalti sono vinti da ditte che vengono da molto lontano con dei contratti pur regolari, ma particolari. Stiamo conducendo un tavolo di lavoro per cercare di avere delle risposte all'atto della conclusione di questi appalti, così come è in corso un tavolo di lavoro con i sindacati relativo allo studio sul precariato e sulle assicurazioni da dare agli operai e a chi lavora in questa situazione.

Da cosa nasce l'esternalizzazione? Ricordo che non è una pratica solo della nostra ASL, anzi, siamo fra le Regioni che usufruiscono meno di questa possibilità. Come è risaputo, la Valle d'Aosta sostiene una spesa di personale del 46% rispetto al 35% del Piemonte e al 28% della Lombardia: questo vuol dire che i costi del nostro personale sono molto più elevati, ma perché noi esternalizziamo molto meno, soprattutto perché - e questo va ad incidere sul "Patto di stabilità" in modo molto importante - alcuni hanno delle spese in parte corrente più basse perché esternalizzano di più. Questo è il motivo per cui, proprio per un'economia di scala, non è possibile esternalizzare certi servizi, perché nessuno vuole assumere a queste condizioni e alla qualità che possiamo offrire, in quanto l'utenza è sempre molto bassa.

Da cosa nasce un'esternalizzazione che, ripeto, è molto minore che in altre Regioni? Sicuramente dalla necessità di maggiori competenze che l'azienda non ha al proprio interno - si pensi ad un servizio informatico: un dipendente di un'azienda non può mai mantenere le competenze, i rapporti, l'attività, le sinergie che sono necessarie in questo settore, si pensi ad una lavanderia, a servizi esterni come quelli delle pulizie dove vengono impiegate, oltre al personale anche delle macchine, anche qui l'economia di scala penalizza un servizio che sia rivolto solo ad un'azienda -, ma anche di una maggiore flessibilità di alcuni contratti - ne ha parlato l'Assessore Marguerettaz -, e nasce anche da una filosofia di una sussidiarietà, di un motto che l'Assessore La Torre riprende e che condivido appieno, quello di "più società, meno Stato", cioè utilizzare certe professionalità che si sono sviluppate nel tempo al di fuori della nostra struttura e affidare la gestione di questi settori a queste professionalità. Mi sembra che anche prima di questo servizio questa filosofia sia stata condivisa dalla collega Squarzino, quando si parlava di cooperative che gestivano servizi psichiatrici...

Secondo punto: cosa abbiamo esternalizzato? Sicuramente non servizi sanitari importanti che sono a diretto contatto del paziente, sono esternalizzati servizi informatici, di elaborazione dati, lavanderia, pulizia, ristorazione, vigilanza, anche perché in questi settori sono necessarie certe competenze. Dal punto di vista assistenziale, gli unici servizi esternalizzati sono il Centro psichiatrico di Donnas e alcuni servizi, soprattutto quelli alberghieri e infermieristici nella "RSA" di Antey, che però vede anche la presenza di personale dipendente qualificato, soprattutto in settori importanti.

Terza domanda, i costi: è difficile confrontare i costi di un'esternalizzazione con i costi di un servizio, cioè il Direttore amministrativo mi parla di circa 180 dipendenti, che è il numero di chi partecipa a questi contratti di esternalizzazione, però 180 dipendenti che non lavorano completamente per l'azienda e che utilizzano dei macchinari che non sono dell'azienda. Chiaramente se tutte le aziende cercano di utilizzare del personale di questo tipo, il costo, ma soprattutto la qualità del servizio che viene offerto esternalizzando queste competenze, che da noi sono marginali nel percorso del malato, sicuramente c'è un guadagno. Entra in tutto questo discorso il "Patto di stabilità" che prevede una percentuale sui costi in parte corrente, per cui esternalizzando sono costi di gestione e affluiscono su capitoli diversi.

In conclusione, si continua o no con la esternalizzazione? Noi condividiamo la filosofia per alcuni settori, quella di esternalizzare non è mai una scelta definitiva. Ad esempio, alcuni enti locali hanno esternalizzato dei servizi per anziani, non sempre l'esperienza è stata positiva, soprattutto perché l'assistenza all'anziano prevede una continuità e una professionalità che non può essere esternalizzata "tout court", così le pulizie sono servizi esternalizzati dappertutto, ma noi, per le dimensioni che abbiamo, possiamo essere penalizzati perché al momento dell'appalto partecipano ditte molto lontane da Aosta, che poi subappaltano i servizi, e quindi - come diceva l'Assessore Marguerettaz - abbiamo intrapreso un'attività di vigilanza sui servizi che queste ditte devono offrire e soprattutto sulle garanzie che il personale deve fornire; quindi un'esternalizzazione, sì, in alcuni settori, ma molto controllata e attenta a che la qualità resti di un certo livello e che il lavoratore venga trattato come deve essere trattato. In questo senso ha già parlato l'Assessore Marguerettaz di un tavolo di lavoro in cui si ragiona di capitolati nuovi: ad esempio in ASL abbiamo la scadenza dell'esternalizzazione delle pulizie, stiamo lavorando su capitolati precisi, fra l'altro anche con clausole sociali, cioè con la clausola che vengano assunti, per taluni servizi, alcuni disabili al fine di permettere l'introduzione lavorativa del disabile, per fuggire quel pericolo che viviamo di un'esternalizzazione ad aziende che vengono da fuori, a cui non interessa produrre una maggiore qualità. Sui contratti applicati è chiaro che siamo andati a vigilare e stiamo vigilando; direi che, rigettando quanto diceva quella trasmissione, (non è il nostro caso), l'esternalizzazione ha una filosofia positiva, si presta comunque a delle anomalie su cui noi vogliamo vigilare ed essere attenti.

Si dà atto che, dalle ore 17,42, presiede il Vicepresidente Fiou.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Credo che, come diceva l'Assessore, tutti ci siamo posti il problema vedendo quella trasmissione, e dicendo: "ma... da noi cosa succede"? Non vorrei fare qui una dissertazione sulla bontà o meno dell'esternalizzazione e sulla filosofia di fondo, sono molto più laica per certi aspetti, sono convinta che bisogna vedere rispetto al servizio che viene dato all'utente e rispetto al rapporto costi-benefici, ivi compreso anche la qualità del servizio reso all'utente, qual è la situazione migliore.

Questo problema di fondo mi sembra che anche l'Assessore lo abbia sollevato, quando ha detto che gli enti locali che hanno esternalizzato, poi si sono resi conto che qualcosa non andava. Direi che non ha senso né dire che siamo tutti per esternalizzare, né che siamo tutti per non esternalizzare; credo che vada su ogni questione fatta un'analisi precisa e una verifica non solo dei costi, ma anche della qualità del servizio. Qui sarebbe utile che ci fosse una struttura o un gruppo, comunque qualcuno che presiede a valutare la qualità dei servizi che vengono offerti, credo che questo venga fatto, perché i cittadini che si lamentano, gli utenti che pongono delle questioni sollevano delle attenzioni da parte di chi ha esternalizzato o meno il servizio. Qui non sto a ripetere che è positivo questo tavolo di lavoro per quanto riguarda le pulizie, ma sarebbe utile anche attivare dei servizi di controllo di qualità per quanto riguarda anche gli altri servizi, in modo che le scelte siano fatte per l'utente.

Rispetto ai costi, lei dice che non si può fare alcuna valutazione; forse complessivamente no, ma per singoli progetti... forse sì! Sicuramente l'Assessore ricorda quante volte siamo intervenuti sull'esternalizzazione di servizi informatici nel servizio di Radiologia, lì c'è tutta l'"INVA" che dà personale suo, quindi immette all'interno di una struttura una convivenza fra personale dipendente dell'USL e personale dipendente da un altro servizio, pagati in modo diverso, e questo a volte crea delle difficoltà di rapporto. Forse sono stata generica nelle mie domande, e me ne scuso, non mi importa tanto sapere in questo momento la risposta esatta, ma sono più preoccupata che su questi aspetti ci sia un'attenzione da parte dell'USL, quindi si verifichi, servizio per servizio, qual è la ricaduta sulla qualità del servizio ed eventualmente quali problemi pone nel rapporto con gli altri lavoratori della struttura: credo che questo vada monitorato.

Ringrazio l'Assessore per le sue informazioni e oggi non ho altro da aggiungere rispetto a quanto l'Assessore ci ha comunicato.