Oggetto del Consiglio n. 2348 del 20 dicembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2348/XII - Revisione dei meccanismi perequativi per il trasferimento dei finanziamenti regionali al Comune di Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza
Ricordata la legge regionale 48/95, in materia di finanza locale, che ha portato ad un meccanismo di ripartizione dei fondi per le spese correnti sulla base di parametri, concordati con gli Enti Locali, che differenziano gli stessi Comuni sulla base della popolazione residente (peso relativo 43,5%), quota fissa uguale per tutti i Comuni (p.r. 29%), superficie territoriale convenzionale (p.r. 6%), quota altimetrica media degli insediamenti (p.r. 6%), stanze utilizzabili a fini turistici (p.r. 8,5%), addetti extra agricoli (p.r. 7%);
Evidenziato che a decorrere dal 2002, in base alla legge regionale 38/01 (Finanziaria 2002-2004) alla città di Aosta non si applica la formula perequativa, basata sui predetti criteri e prevista dall'allegato A della legge regionale 48/95, ma i trasferimenti sono determinati dalla Giunta regionale, sentito il CPEL, e che attualmente tali trasferimenti sono fissi al 17,32% del monte fiscale disponibile, sulla base di un'osservazione storica delle quote attribuite alla Città di Aosta e non da valutazioni prospettiche;
Preso atto che, per tali motivi i trasferimenti dall'Amministrazione regionale per la Città di Aosta, per le spese correnti, aggiunti ai tributi riscossi dal Comune non hanno mai coperto più dell'81% dell'ammontare delle spese correnti del capoluogo regionale, mentre la media di tutti gli altri Comuni della Valle è nettamente superiore, arrivando ad oltre il 103%;
Ribadito che la legge regionale 48/95 prevede il riconoscimento dell'autonomia finanziaria degli Enti Locali, fondata sulla certezza delle risorse trasferite, e che il capoluogo regionale si assume, da sempre, l'onere di offrire all'Amministrazione regionale e ai cittadini degli altri Comuni tutta una serie di servizi a partire dai parcheggi, dalla manutenzione delle strade, dalla presenza di attrezzature sportive di alto livello ecc..., che comportano notevoli spese ordinarie;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Governo regionale per conoscere:
1) le motivazioni della esclusione della città di Aosta dei meccanismi perequativi dei trasferimenti finanziari regionali per le spese correnti, scelta in contrasto con il dettato della legge regionale 48/95 e non rispettosa del principio dell'intesa;
2) se intenda rivedere questa posizione, predisponendo le opportune modifiche della legge regionale 48/95, in modo da riconoscere come elemento perequativo la funzione di capoluogo della città di Aosta affinché i suoi livelli di finanziamento raggiungano il livello medio degli altri Comuni valdostani, anche attraverso l'utilizzo di parametri che tengano conto dell'impatto delle strutture regionali sul territorio degli Enti Locali;
F.to: Sandri - Fontana Carmela - Ferraris - Fiou
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Questo è un tema che abbiamo già trattato in parte durante la discussione sul bilancio e questa interpellanza avrebbe dovuto essere discussa forse di più in quella sede, comunque ci sono dei dati importanti che ci hanno portato ad una riflessione e i dati sono relativi al fatto che la legge regionale n. 48/1995 in materia di finanza locale è stata stravolta con la finanziaria del 2002, per cui la città di Aosta è stata separata da tutto il restante insieme dei Comuni valdostani e i trasferimenti per le partite correnti vengono stabiliti in un modo diverso che per tutti gli altri Comuni. La scelta di per sé poteva anche essere corretta, anche perché la città di Aosta ha per dimensioni, per ruolo e quantità di popolazione caratteristiche profondamente diverse da quelle di tutti gli altri Comuni; il problema è che quando si vanno a vedere i risultati di questa scelta, si vede che non sono assolutamente positivi, perché alla fine abbiamo una città di Aosta profondamente penalizzata rispetto agli altri Comuni. Non a tutti, perché in questo senso è accomunata con alcuni Comuni tipo La Thuile, Gressoney-Saint-Jean e, in maniera minore, Courmayeur e Ayas.
Si trova che i trasferimenti per partite correnti alla città di Aosta non arrivano a coprire che l'80% circa degli anni 1979-1981 delle spese correnti, con il risultato che la città di Aosta si trova ogni anno a dover ritrovare, al di là dei contributi propri che sono già conteggiati in questo 80%, un 20% di risorse o con tagli ai servizi o con sovrimposte o con altre partite straordinarie. A fronte di questa difficoltà abbiamo invece dei Comuni che ottengono per partita ordinaria cifre enormemente superiori alle spese correnti, per cui alla fine dell'anno si ritrovano con delle eccedenze di trasferimenti da parte della Regione, che possono utilizzare come vogliono. Faccio presente fino al caso di Arnad, che riesce ad avere il 51% in più delle risorse finanziarie per partite correnti di quanto non siano le spese correnti, e non perché Arnad lesini sul personale o su altre spese; anzi, se si va a vedere le spese per il personale, vediamo che la città di Aosta è una delle amministrazioni comunali con più bassa percentuale di impegno del personale sulle spese correnti, arriva al 27%; tanto per fare un esempio Châtillon ha 11 punti in più di spesa corrente per il personale della città di Aosta, cioè la quantità di personale proporzionalmente al Comune di Châtillon è 10% superiore come impatto sulle spese correnti che non la città di Aosta.
Se poi si va a vedere il trattamento che ha la città di Aosta anche in altri settori, si arriva a rendersi conto come la città di Aosta per il suo ruolo e perché rappresenta più del 25% della popolazione valdostana, mentre ha a fronte di questo solo 17,32% dei trasferimenti regionali, si trovi ad avere anche meno risorse in conto capitale. Faccio un esempio: si arriva all'assurdo che nel 2004 il Comune di Brissogne, che sono 962 abitanti, ha avuto spese in conto capitale di 3,7 milioni di euro più della città di Aosta, quindi qui ci saranno delle difficoltà della città di Aosta a fare gli investimenti, ad appaltare i lavori, può darsi che a Brissogne ci sia stata qualche spesa straordinaria, ma è evidente che la città di Aosta si trova ad avere meno risorse per le partite correnti in un quadro più generale di difficoltà anche per le spese di investimento.
Il problema allora è capire le motivazioni che hanno portato all'esclusione della città di Aosta nella ripartizione e a capire se non si vuole ripartire da un'intesa con la città di Aosta per la valutazione di un accordo che consenta un trattamento paritario ai cittadini di Aosta rispetto a quelli degli altri Comuni, visto che oggi non è così. Dico questo perché mentre noi rivendichiamo l'intesa con il Governo nazionale, poi, per definire i parametri di attribuzione delle partite correnti alla città di Aosta, decidono il Presidente della Giunta e il Presidente del Celva, senza chiedere niente alla città di Aosta. Questo lo abbiamo superato grazie alla disponibilità del Governo regionale durante il dibattito sulla finanziaria, perché è stata approvata una mozione che riapre questo tavolo, coinvolgendo anche la città di Aosta e questo lo ritengo un dato positivo, di cui poi dovremo vedere i risultati finali.
Un'ultima valutazione per capire bene i meccanismi era anche capire la validità di questi parametri che sono stati messi in atto, cioè uno è la popolazione residente, uno è la quota fissa pari al 29%, e questo è un punto sul quale vorrei fare una riflessione: con tutto il rispetto per gli altri Comuni della Regione, tenuto conto che abito in un condominio in cui ci sono 260 persone, che è un numero superiore a quello di un notevole numero di Comuni valdostani, volevo chiedere se questa quota fissa uguale per tutti i Comuni, pari al 29%, non rischia di fare delle sperequazioni fra Comuni, tanto che va a detrimento dei Comuni più rilevanti come Courmayeur o Châtillon o Saint-Vincent, e via dicendo. Fra l'altro anche il parametro delle stanze utilizzabili a fini turistici che è l'8,5% rischia, essendo un parametro collegato con un'attività economica, di sfalsare a seconda della vocazione turistica dei Comuni i differenti trasferimenti di risorse. È un primo momento di riflessione su questo tema; ci piacerebbe capire quali sono le intenzioni del Governo in materia.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Heureusement que nous avons un système démocratique basé sur des petites Communes, car si le discours était celui d'imaginer que chaque "condominio" de la ville d'Aoste pourrait se transformer dans une petite Commune, ce serait une chose vraiment amusante!
L'exclusion de la ville d'Aoste, ou, comme vous le préférez, la cité d'Aoste de l'assujettissement aux paramètres de répartition fixés par le Gouvernement régional aux termes de l'article 11 de la loi régionale n° 48/1995 est effectif depuis 2002, après que ces mêmes paramètres ont été appliqués à la ville d'Aoste pendant 6 ans. Ce choix a été motivé par le fait que la Commune d'Aoste est plus étendue et peuplée que les autres Communes de la Vallée, dont les caractéristiques sont plus homogènes et que son importance pèse considérablement sur la répartition des ressources. De la même façon chaque analyse ou étude tendant à modifier les paramètres ou les critères de répartition avait un effet significatif - positif ou négatif - sur la ville d'Aoste. Cette anomalie était encore plus évidente au moment où était effectuée en 2002 justement la mise à jour des chiffres afférents aux paramètres de répartition. A partir de cette année-là, en accord avec le Conseil permanent et la Commune d'Aoste, représentée par son Syndic, il a été décidé d'appliquer à ladite Commune le pourcentage fixé en 2002, car celui-ci était susceptible de garantir l'allocation du même pourcentage de ressources qu'en 2001, et ce, afin de déterminer le montant des transferts financiers régionaux. C'est d'ailleurs le pourcentage qui permet aussi de garantir à la cité d'Aoste l'adaptation du montant du transfert individuel à l'éventuelle augmentation des ressources financières globales. Il est opportun de souligner que toutes les décisions susmentionnées ont été prises de concert avec le Conseil permanent des collectivités locales, dont le Syndic d'Aoste fait partie, et que ce dernier ne s'est jamais exprimé ni par écrit, ni verbalement, au sujet des critères de répartition du pourcentage.
"Il silenzio è d'oro", on pourrait dire, si on veut suivre le raisonnement de M. Sandri, mais il est important le fait que le Syndic n'a jamais contesté ce type de répartition financière. Le Comité pour les finances et la comptabilité des collectivités locales, qui est un organisme composé des représentants de la Région et des collectivités locales, et donc la Commune d'Aoste, analyse régulièrement les problèmes liés au transfert des ressources aux paramètres et critères y relatifs. Puisque ce comité est l'organe le mieux indiqué pour cette analyse, il est possible, comme on a déjà décidé dans la discussion de la "finanziaria", que la question qui nous intéresse y soit analysée et fasse l'objet d'une discussion. Cependant il faut pour cela qu'elle soit soumise à discussion par la Commune d'Aoste ou par une autre Commune, ce qui n'est jamais arrivé jusqu'à présent, mais maintenant la Commune d'Aoste a, à travers M. Sandri, un défenseur de grande force et nous avons décidé avec une résolution du Conseil que le problème sera posé. C'est un peu paradoxal que le problème soit posé par un Conseiller régional et ne soit pas posé par le Syndic de la cité d'Aoste, mais on tient compte de cette indication et, comme il a été déjà décidé, on fera comme ça.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Non credo che si meriti una valutazione diversa da quella degli altri Consiglieri, non l'ho mai sentita, Presidente, entusiasmarsi così per i Consiglieri che difendevano questa o quella questione comunale dei Comuni cosiddetti "piccoli" della Valle d'Aosta. Qui siete voi che avete insegnato alle istituzioni valdostane che non siamo una Regione, ma siamo un insieme di piccoli Comuni, di piccoli Sindaci e di grandi Sindaci o di Consiglieri di zona che difendono la propria area... semplicemente vi fa strano che qualcun altro faccia come fate voi!
Credo che la risposta del Presidente sia soddisfacente per 2 motivi: il primo perché ha indicato un responsabile, lo ha detto lei: responsabile di Aosta è il Sindaco pro-tempore di tutti questi anni, che in questi anni non si è mai battuto per difendere gli interessi della città di Aosta. Ne prendiamo atto, lo dice il Presidente della Regione, ognuno ne trarrà le sue valutazioni politiche. Secondo motivo: prendiamo atto di questo impegno a valutare per il futuro, ma ci sono 2 questioni su cui dobbiamo essere chiari; la prima è che quando si dice "CPEL", non si dice che è la rappresentanza dei Comuni della Valle d'Aosta, ma è una maggioranza di Comuni della Valle d'Aosta che si sono messi d'accordo per dividersi la torta in una certa maniera, mettendo nel cantuccio qualche altro Comune per invidia, per difficoltà, come sono quelli delle località sciistiche (Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité, La Thuile, Courmayeur, Ayas e Valtournenche) e per mettere in difficoltà la città di Aosta.
Credo che la Regione debba tornare sulla questione dei trasferimenti finanziari a fare da regolatrice in prima persona, ascoltando il "CPEL" e i vari Comuni, ma avendo un'azione di rispetto per la città di Aosta, cosa che non è stata fatta finora, anzi che è peggiorata negli ultimi anni. Ancora oggi è in discussione un bilancio che finirà per arrivare all'esercizio provvisorio perché mancano le risorse, credo che da questo punto di vista la Regione non possa essere ostaggio degli interessi localistici.
Sappiamo che l'"UV" non è un partito regionalista, ma è un partito "comunalista" o "localista" - chiamatelo come vi pare! -, ma questo non deve ripercuotersi sulle istituzioni regionali che devono, invece, avere un altro livello di organizzazione e in particolare sui trasferimenti delle risorse ai Comuni deve prendersi la responsabilità di essere, lei, quella che trova una quadra in cui tutti possono avere una soddisfazione, non solo alcuni, perché l'aver condotto fino ad oggi il "CPEL" a "botte di maggioranza dei Comuni" non è una bella cosa!
Infine, una raccomandazione rispetto all'intesa. L'intesa è un concetto a cui tutti noi siamo particolarmente legati, il dire che la città di Aosta sia compresa nel "CPEL" è qualcosa che è vero e non è vero, perché il "CPEL" è controllato attraverso il suo Presidente in modo tale che la città di Aosta non conta nulla, sicuramente non per quel 25% degli abitanti che vi ci vivono; in questo senso gradirei che non si parlasse più, anche da parte del Presidente Caveri, "de la Commune entre Communes", ma "de la ville", perché è il capoluogo della Regione e merita il suo rispetto!
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri, per una precisazione.
Caveri (UV) - Visto il sistema di voto del Comune di Aosta, quando si dice "Sindaco", si dice anche "Vicesindaco"!