Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2340 del 20 dicembre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2340/XII - Affidamento di un incarico per la realizzazione di uno studio antropologico relativamente ai cittadini immigrati. (Interrogazione)

Interrogazione

Vista la D.G. n. 3280 del 4 novembre 2006, avente per oggetto "Conferimento di incarico, ai sensi della l.r. 18/1998, al dott. Oscar Torretta, di Saint-Vincent, per la realizzazione di uno studio antropologico in materia di relazioni tra aspetti identitari e sanitari relativamente ai cittadini immigrati, nel quadro delle iniziative previste dal Programma Operativo regionale Obiettivo 3 FSE";

Dato atto che la delibera in oggetto si inserisce nel quadro del POR - Misura B1 "Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati" ivi compresi i cittadini non comunitari;

Considerato che si sta predisponendo un progetto di legge regionale concernente "l'accoglienza, l'integrazione e la politica dei diritti e doveri dei cittadini stranieri immigrati in Valle d'Aosta";

Considerato che presumibilmente esistono già studi e analisi preesistenti sull'argomento, forniti dai vari enti istituzionali presenti in Regione (Istat, Usl, Uffici del lavoro, Osservatori e quant'altro);

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per conoscere:

1) il concreto significato della ricerca proposta con la presente delibera, per renderne chiari i fini e le funzioni in rapporto agli obiettivi;

2) se non sono presenti, all'interno dell'Agenzia regionale del Lavoro, professionalità e risorse in grado di sostenere quella che, ad avviso del sottoscritto, pare un'indagine pertinente alle funzioni dell'Agenzia stessa;

3) se, prima di varare la legge sugli immigrati e arrivare ad ottenere gli inserimenti al lavoro previsti, siano previsti altri studi sui soggetti interessati, con relativi impegni finanziari.

F.to: Bortot

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Per evitare di andare a finire sul terreno delle questioni personali credo che una prima cosa che posso far avere al collega Bortot è un curriculum vitae del dr. Torretta; non mi riferirò più a lui, ma è importante sapere che la persona che lei cita è comunque una persona che ha una competenza professionale significativa.

Per chiarire al meglio il significato e la motivazione dello studio antropologico affidato al dr. Torretta, è opportuno segnalare che questo fa parte di un più ampio e complesso disegno di ricerca, la cui responsabilità scientifica e il cui coordinamento sono stati affidati al personale dipendente dell'Agenzia del lavoro, mentre l'obiettivo finale di tale percorso è proprio la predisposizione di un disegno di legge in materia di immigrazione. Voglio ricordare che il dr. Torretta ci ha fornito nel settore sanitario delle notizie interessanti sull'utilizzo, ad esempio, che gli extracomunitari fanno del Pronto soccorso dell'Ospedale di Aosta, c'è una tendenza per questioni culturali ad andare direttamente al Pronto soccorso perché questo rientra nelle loro abitudini, che non sono legate a una presenza sanitaria di prossimità, al di là poi di aspetti molto interessanti sul fatto delle donne di religione islamica che vanno all'Ospedale, che devono essere visitate da donne per ragioni culturali.

Si può affermare che non solo l'agenzia è direttamente interessata e ha precise responsabilità su questa attività, ma resta il principale degli attori dello studio. Il punto di avvio del processo può essere fatto risalite all'autunno 2005, quando il Consiglio territoriale ha promosso, su richiesta della Presidenza e del Presidente, l'avvio di un'analisi tesa ad approfondire il quadro delle conoscenze in materia di immigrazione. L'idea era quella di capire meglio il fenomeno migratorio, sapendo che si tratta ormai di un fattore strutturale che influenzerà il sistema locale sotto diversi aspetti: economici, sociali, relazionali. In quella sede fu anche deciso che questo studio sarebbe stato realizzato dall'Agenzia del lavoro; questa ha portato all'attenzione del nucleo ristretto del Consiglio territoriale dell'immigrazione il progetto di ricerca operativa, articolato in più fasi, in quanto le domande di ricerca apparivano ambiziose, multidisciplinari e soprattutto eterogenee. In particolare, queste peculiarità hanno portato a sostenere che non si trattava tanto di realizzare una singola indagine, quanto piuttosto di avviare un percorso di ricerca articolato.

Al fine di rendere appieno il concetto, è stata utilizzata una metafora con la quale è possibile rappresentare la proposta di studio come un albero. Si è pertanto ipotizzato che il fusto dell'albero dovesse essere costituito da una prima indagine che, da un lato, prendeva in esame consistenza e caratteristiche attuali dei flussi migratori e, dall'altro, a partire da un'analisi contestuale del fabbisogno e delle prospettive demografiche, delineava possibili scenari previsionali di immigrazione. Ripeto, qui, quello che ho detto al Consigliere Sandri: quello che abbiamo fatto è assolutamente innovativo ed è una metodologia che probabilmente verrà ricopiata da altri. Questa indagine rappresentava una sorta di trave portante del più generale percorso di ricerca. A strutturare il fusto dell'albero avrebbe contribuito lo studio giuridico, cioè l'analisi necessaria per arrivare a predisporre una bozza di disegno di legge quadro in materia di immigrazione; dal tronco si sarebbero diramati rami di diverse caratteristiche e dimensioni, vale a dire che sull'asse principale si sarebbero innestati studi e indagini di approfondimento, sia rispetto a specifiche problematiche, sia di ordine prettamente qualitativo. In sostanza, si è deciso di trovare delle informazioni utili per rafforzare e modificare l'assetto del fusto. Come nel caso dell'albero, questi studi si sarebbero sviluppati in maniera differita nel tempo, contribuendo alla crescita qualitativa e quantitativa della pianta e avrebbero potuto avere dimensioni e importanza eterogenee. È necessario precisare che questo percorso è stato dibattuto e approvato dal nucleo ristretto del Consiglio territoriale per l'immigrazione, e che il presidio e il coordinamento dello stesso è stato affidato all'Agenzia del lavoro.

Secondo e terzo punto: in termini operativi si è proceduto a dare concretezza all'idea progettuale, ponendosi come scadenza finale "settembre 2007", in ragione dell'esigenza di rispettare tale scadenza e del fatto che parte delle attività si svolgono in parallelo, si è proceduto affidando parti realizzative all'esterno dell'Amministrazione, ma sempre sotto il controllo dell'Agenzia del lavoro. L'attività è così articolata: 1° punto, la produzione da parte del personale dipendente dell'agenzia e dello studio "Il futuro della presenza straniera in Valle d'Aosta, il quadro attuale e gli scenari futuri", che è stato presentato il 15 novembre al Comitato territoriale per l'immigrazione. Questa indagine fornisce una quadro articolato della presenza straniera nella Regione, è uno strumento, un modello previsionale che consente di valutare flussi migratori per e rispetto ai fabbisogni. Questa modellistica può essere utilizzata per avere un maggior potere contrattuale su questo tema nel confronto con il Governo nazionale, e risponde anche ad un principio di monitoraggio non solo congiunturale, ma anche prospettico, che ci consente di verificare il livello di apertura al lavoro immigrato in coerenza con l'evoluzione dell'economia e del mercato del lavoro regionali.

Secondo punto, l'avvio di 3 distinti studi che, a partire dal quadro delineato con la ricerca realizzata dall'agenzia, approfondiscono i temi specifici. Lo studio giuridico già richiamato affidato alla prof.ssa Paola Scevi dell'Università di Piacenza prevede, oltre ad un'analisi documentale, una fase di confronto con gli attuali soggetti interessati, questa attività è coordinata da un comitato di pilotaggio composto da dirigenti regionali. Qui bisogna fare l'analisi della legislazione vigente in tema di immigrazione, la ricostruzione del quadro normativo e della giurisprudenza, capire quali sono le competenze delle autonomie speciali. Vi è poi l'analisi comparata delle politiche locali a favore dell'immigrazione, secondo la stesura del progetto di legge regionale che tenga conto delle differenze fra lavoratori non comunitari, comunitari, neo-comunitari e quelli appartenenti a Paesi in via di allargamento. Secondo studio, quello promosso dal gruppo interistituzionale "Cavanh", affidato all'IRRE Valle d'Aosta per la sua realizzazione, gli obiettivi specifici sono: offrire un sostegno valido agli operatori italiani per quanto concerne la fase di accoglienza e di inserimento degli stranieri; conoscere e analizzare i problemi e le abitudini, i bisogni formativi degli stranieri; favorire il dialogo e i rapporti fra istituzioni italiane e utenti stranieri; fornire un valido contributo alla programmazione dei servizi in chiave interculturale.

Infine, lo studio antropologico del dr. Torretta. È utile dire che con esso ci si pone l'obiettivo di mettere a fuoco alcune delle principali questioni che sono emerse recentemente in Regione, fra immigrazione, salute e malattie; nello specifico l'indagine, che non si concentrerà solo sul processo migratorio come fenomeno a sé stante, ma sulle sue conseguenze in ambito sanitario - è una sorta di proseguimento del lavoro svolto - ci sarà la percezione che il migrante ha del proprio stato di salute e di malattia, l'impatto che la nuova utenza ha provocato sulle strutture sanitarie e sugli adattamenti organizzativi, culturali e scientifici; la competenza culturale sviluppata in tutte le sfere dell'offerta sanitaria, dalla programmazione alla comunicazione, alla diagnosi e al trattamento, e ancora al ruolo svolto dalle famiglie nel processo migratorio e adattativo, gli effetti su di essa di malattie di stress. Protagonista principale dell'indagine sarà la famiglia immigrata, la nuova cellula sociale che nella varietà delle sue origini è venuta a far parte di quel complesso mosaico che è la società valdostana contemporanea.

Il progetto di antropologia medica applicata, disciplina che è andata sempre più interessandosi ai problemi relativi alla costruzione sociale e culturale delle malattie e del loro significato negli specifici ambiti studiati, prevede un'esplorazione preliminare sul territorio, in cui saranno interrogati informatori chiave e gruppi di utenti specifici; quindi lo scopo è: comprendere meglio il processo migratorio, migliorare l'ambito sanitario, rispondere ai problemi di assistenza medica e sanità pubblica, mettere in atto comportamenti efficaci in grado di superare diffidenze e differenze da parte di malati e dei loro familiari, sviluppare appropriati programmi attitudinari rivolti al personale, suggerendo eventuali attitudini alternative verso il fenomeno. Lo studio permetterà di guardare all'integrazione degli immigrati attraverso l'approccio alla salute. Infine è utile ricordare che questo studio segue un'indagine sperimentale, svolta già in precedenza.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Grazie, Presidente Caveri... se poi posso avere la risposta scritta, perché la mia interrogazione era generata da una serie di piccoli problemi. Avevo paura che servisse a creare un elenco di prescrizione, schedare delle persone e violare la privacy. Lo dico chiaro, sono soddisfatto della risposta; staremo attenti sul lavoro svolto dall'Agenzia del lavoro che non va nella direzione delle mie preoccupazioni, ne ero sicuro, ma sentivo studio di antropologia e mi sono alquanto preoccupato.