Oggetto del Consiglio n. 2329 del 7 dicembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2329/XII - Approvazione di 4 risoluzioni collegate alla legge finanziaria e al bilancio per il 2007.
Risoluzione
Ricordata la deliberazione consiliare 921 del 21 ottobre 1999, con cui si approvava il Piano di bacino di traffico della Valle d'Aosta per il decennio 2000/2009, ai sensi della legge regionale 29/1997, che delineava gli indirizzi in materia di trasporti ferroviari, aerei e automobilistici;
Tenuto conto del rapido aumento della mobilità della popolazione valdostana, particolarmente nell'area del capoluogo regionale, che sta provocando importanti impatti nella qualità dell'aria, nonché disagi nell'organizzazione urbanistica della città, largamente segnata da parcheggi e da aree di sosta a diverso titolo;
Evidenziato che il Piano di bacino di traffico summenzionato prevedeva per il servizio urbano e suburbano della città di Aosta una percorrenza massima autorizzabile di 300.000 chilometri per il trasporto pubblico su gomma;
Rilevata la necessità, sopravvenuta in questi anni, di potenziare l'offerta di servizi di trasporto pubblico, per consentire una più adeguata mobilità delle persone e disincentivare l'utilizzo dei mezzi privati, anche in relazione ai disagi causati dall'inquinamento atmosferico che colpisce sia i residenti nella città e nella prima cintura, sia coloro che vi si recano quotidianamente;
Il Consiglio regionale
Impegna
il Governo regionale a predisporre una variante del Piano di bacino di traffico in tempi stretti, per consentire la riorganizzazione e l'eventuale potenziamento della percorrenza massima autorizzabile nel sub-bacino di Aosta e cintura, al fine di incrementare la quantità e la qualità del servizio d'autolinea, alternativa reale al sempre più costoso spostamento con autovettura.
F.to: Sandri - Vicquéry - Viérin Marco - Rini
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Abbiamo aderito volentieri all'iscrizione d'urgenza di queste risoluzioni perché così stava nei patti e i patti vanno rispettati: questo non significa che nel merito le condividiamo. Fra l'altro, non siamo neppure cofirmatari di un'iniziativa di questo tipo, che aveva bisogno anzitutto di una spiegazione, perché sarà riferita a qualche emendamento che è stato ritirato in virtù dei colloqui che ci sono stati fra una parte dell'opposizione e la maggioranza. Qui si vuole potenziare la percorrenza massima autorizzabile nel sub bacino di Aosta e cintura per quanto riguarda i mezzi pubblici, quindi superare il tetto di 300mila km. annui per il trasporto pubblico su gomma... sulla base di quale ragionamento? Sappiamo che in città e nei dintorni circola una molteplicità di mezzi pubblici di trasporto pubblico locale, che sono spesso vuoti o semivuoti. Qui si fa un ragionamento chilometrico, ma non si fa un ragionamento in termini di fruizione. Qual è l'utenza che oggi sta utilizzando i mezzi pubblici per spostarsi in città o dalla città verso l'"hinterland" e viceversa? Un'impegnativa di questo tipo, che va ad aumentare la percorrenza massima autorizzabile, a nostro avviso dovrebbe avere qualche spiegazione in più. Il tetto di 300mila km. annui, facendo una divisione elementare sui 365 giorni che compongono l'anno, sono più di 800 km. al giorno, che sono l'ammontare complessivo di tutte le corse, che circolano in città dalla città verso la periferia e dalla periferia verso la città. Penso che la Giunta abbia, in particolare mi riferisco all'Assessore delegato, conoscenza del fatto che i mezzi, nonostante siano utilizzati su un chilometraggio così elevato e nonostante costino in termini di risorse pubbliche non pochi soldi, perché gli stanziamenti sono corposi in materia, hanno una fruizione che è molto limitata. Ci si spieghi oggi allora perché bisogna potenziare la percorrenza sul sub-bacino di Aosta, città e dintorni: bisogna potenziarlo perché c'è un accordo di buon gusto o di gentilezza fra una parte dell'opposizione e la Giunta perché è stato ritirato un emendamento o c'è una ragione sostanziale? È vero che la città è congestionata dal traffico, ma è vero anche che i mezzi pubblici non sono utilizzati. Non riusciamo a capire quale nesso vi sia fra il potenziamento del chilometraggio con una probabile maggiore fruizione degli stessi mezzi pubblici. Se voi ci spiegate qual è questo nesso, magari riusciamo a votare anche la risoluzione, altrimenti è un aumento di km. che corrisponde ad un aumento di spesa, quindi ulteriori risorse pubbliche che vengono messe per un qualcosa che non costituisce un servizio. Forse l'Assessore sarà più esauriente nel dirci qualcosa perché il primo firmatario finora non ci ha detto nulla.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Questa risoluzione fa giustizia di un emendamento che il collega Sandri aveva presentato, che ha ritirato prima, di questo l'ho ringraziato perché quell'emendamento introduceva delle cifre e un'affermazione che non avremmo potuto condividere. In tale risoluzione vi sono tutta una serie di elementi che la introducono, compreso quanto è stato ricordato dal collega Tibaldi rispetto alla percorrenza massima autorizzabile di 300mila km. per il trasporto pubblico su gomma.
Si impegna con questa risoluzione il Governo regionale "a predisporre una variante del Piano di bacino di traffico in tempi stretti, per consentire la riorganizzazione..." - e questo termine credo che vada nel senso delle perplessità che lei evidenziava prima - "... e l'eventuale potenziamento...", perché qui sono 2 i fattori che vanno presi in considerazione: il fatto di considerare se le percorrenze che oggi ci sono, le linee che sono utilizzate, la portata di carico, la tipologia degli utenti e la geografia che oggi appartiene a queste linee rispetto a delle modificazioni che sono intervenute nel tessuto urbano della città... perché ricordiamo che il bacino di traffico in essere risale a una deliberazione del 21 ottobre 1999, tutti questi elementi già richiedevano il fatto che nel prossimo bacino di traffico si prevedesse questa riorganizzazione. Un lavoro è già stato fatto, credo di averne parlato qui, rispetto a un incarico che l'Assessorato aveva dato riguardante appunto la riorganizzazione e l'incidenza del traffico all'interno di Aosta, con rilevanza anche per quanto riguarda il peso della cintura della città per tutte le attività produttive, operative e lavorative esistenti all'interno della città. Per fare questo sono stati fatti una serie di rilievi, sono stati indicati i livelli di soddisfacimento e la tipologia degli utenti e soprattutto il tipo di percorrenza e quali sono gli orari di incidenza maggiori del traffico rispetto alla città.
Qui si impegna la Giunta a prevedere questa ipotesi di riorganizzazione e di eventuale potenziamento alla luce dei nuovi elementi acquisiti, ripeto, rispetto a 7 anni fa quando fu introdotto questo bacino di traffico. Evidentemente questo lavoro va fatto tenendo conto di 2 elementi: il primo - al quale spero in poco tempo questo Consiglio darà risposta non tanto per questo tipo di intervento, ma per la ristrutturazione del prossimo bacino di traffico -, quale sarà l'incidenza della ferrovia rispetto al sistema dei trasporti generale della Regione, perché, da un lato, dobbiamo fare questo se approveremo tale risoluzione che ci impegnerà in questo senso... sotto l'altro punto di vista, dovrà continuare ad andare avanti la riflessione che dovremo fare per il nuovo bacino di traffico. Un bacino di traffico che ridisegnato per la sua scadenza naturale dovrà essere inserito in un modo organico in quella che sarà la realtà della Regione, che prefigureremo, quindi la ferrovia come sarà. Da come sarà anche la ferrovia dipenderà la scelta o meno in futuro di una presenza di 4 sub-bacino, come è adesso, o di un accorpamento di questi sub-bacini: uno unico, due, centralità della città di Aosta con la cintura e gli altri esterni. Questi sono ragionamenti che dobbiamo fare, credo che la risoluzione sia accoglibile perché introduce tale criterio di riorganizzazione che oggi mi sembra una necessità sociale di questa città rispetto a tutte le modifiche che sono intervenute, sotto l'altro punto di vista per poter avere un elemento forte come pre-requisito fondamentale di lavoro rispetto al disegno del prossimo piano di bacino.
Chiedo al collega Tibaldi di non preoccuparsi troppo, perché in tale fase siamo impegnati con un appalto di servizio che determina per noi degli obblighi contrattuali e, se questi dovessero essere modificati, dovrà farlo il Consiglio con apposito provvedimento, quindi non è una cosa che "passerà sulla testa" di nessuno o che rimarrà nelle mani dell'Assessore, che non ne avrebbe non solo la voglia, ma nessun potere per farlo, perché questi sono atti che il Consiglio ha deliberato e devono tornare in Consiglio per avere una diversa strutturazione.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, la ringraziamo, è stato apprezzabile il suo intervento, tuttavia le giustificazioni che lei ha addotto a sostegno di questa risoluzione non ci convincono per tutta una serie di ragioni. Anzitutto lei si è aggrappato a una parte dell'impegnativa, che riguarda la riorganizzazione del servizio, ma l'impegnativa è molto più articolata: non c'è solo la riorganizzazione, ma anche l'eventuale potenziamento al fine di incrementare la quantità e la qualità del servizio d'autolinea. Noi abbiamo chiesto: è necessario aumentare il servizio di autolinea in termini di quantità quando abbiamo 800 km. al giorno di corse di autobus che circolano in città e che sono in prevalenza vuoti? E a chi paghiamo questi km. vuoti? A qualcuno che ha interesse di far "business". Ci chiediamo allora: questa è una risoluzione "lobbistica"? Lo chiediamo ai firmatari. Dobbiamo difendere gli interessi privati di qualcuno, collega Sandri? Qualche cooperativa che svolge il servizio di autolinea in città? È questo il fine sublime di questa iniziativa nei confronti della quale è riuscito a carpire anche la firma di qualche Consigliere di maggioranza? Dobbiamo continuare a pagare la percorrenza di autobus vuoti e ciononostante aumenta la percorrenza del traffico privato congestionando la città? Se questo è il ragionamento, ci sembra completamente fuori luogo, è un controsenso, perché il trasporto pubblico locale non è un'alternativa reale al sempre più costoso spostamento con autovettura, come si dice qui, ma è un'alternativa virtuale - che di reale non ha dimostrato nulla in questi anni - al sempre più utilizzato traffico con autovettura. Perché la gente utilizza l'autovettura? Perché gli orari non coincidono con le loro esigenze di spostamento, perché le coincidenze non corrispondono; di conseguenza, il servizio non può soddisfare le esigenze dei cittadini e gli Aostani e i Valdostani, per le conformazioni orografiche della nostra terra, sono abituati a spostarsi con la vettura. Non possiamo pensare che, aumentando o potenziando la quantità del servizio di autolinea, si vada ad aumentare il servizio, non ci sarà mai corrispondenza fra le risorse impiegate e i risultati ottenuti; allora il nostro sospetto è che vi sia un interesse "lobbistico" da difendere e noi non intendiamo condividerlo.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Credo che raramente come questa sera abbiamo avuto la testimonianza che vi è qualcuno in questo Consiglio che si permette di dare dell'imbecille a circa 6-700 milioni di Europei. Sono i 6-700 milioni di Europei che utilizzano tutti i giorni con grande piacere degli autobus che funzionano bene, a Londra, in Germania, in Francia, in Svezia, in Norvegia... tutti imbecilli no? Vi sono anche quelli che non sono ancora entrati nell'Unione europea, Russi... per non parlare di un qualche altro Paese come il Giappone dove gli autobus pubblici non sono male. Questo è uno dei difetti che arriva quando ci si lascia prendere dalla pigrizia mentale.
Mi ha insospettito questo intervento del Consigliere Tibaldi, perché ha il taglio delle dichiarazioni che poteva fare Giovanni Agnelli, non l'Avvocato che da poco è deceduto, ma il nonno, che faceva i soldi facendo gli interessi del "Governo Mussolini". A quell'epoca, certo, si poteva fare una propaganda della vettura come l'ha fatta il collega Tibaldi, non oggi, quando è evidente che abbiamo un "gap" terribile rispetto al mondo che sta andando avanti. L'Europa è competitiva perché non obbliga le persone a spendere soldi per comprarsi l'auto perché è l'unico modo di muoversi - come succede a molte famiglie valdostane! -, ma offre alla popolazione servizi, cioè autobus, treni.
Ringrazio l'Assessore per la correzione che ha voluto fare nell'evidenziare la proposta di risoluzione, anche tutta questa serie di servizi innovativi più a misura del nostro territorio, non è detto che dobbiamo usare gli autobus grossi, possiamo usare il "car sharing" o altre forme come il bus che si sta utilizzando ora per i collegamenti con la collina che funziona molto bene, cioè tutta una serie di cose che si devono organizzare, il metano e quant'altro. Dobbiamo potenziare tali servizi perché sono questi che fanno le persone uguali.
Una delle più belle immagini che ho avuto di questa legislatura è la faccia del collega Salzone, che un giorno mi ha visto scendere dalla navetta verde, ci siamo incrociati qui sotto, arrivavo con il mio bigliettino in mano, un abbonamento per 10 corse con la navetta costa 3 euro - 30 centesimi a corsa -, mi ha guardato come se avesse visto la Madonna! Ma come, un Consigliere regionale che scende da un autobus? Sì, un Consigliere regionale che scende da un autobus! Non so se al Consigliere Tibaldi nella sua pigrizia mentale è mai "passato per l'anticamera del cervello" di prendere un mezzo pubblico di trasporto, che non è una cosa negativa; certo, adesso non hanno una grande qualità, ma ci stiamo lavorando. Quello che trovo fantasmagorico è che non si renda conto di quanto si perde della sua vita, perché il servizio pubblico di trasporto significa non doversi preoccupare di perdere punti con la patente o se c'è la nebbia.
Auspico quindi che con questa risoluzione si riesca a battere quella inerzia mentale che tutti abbiamo su questo tema, però devo dire che quantità in tale settore vuol dire anche qualità, perché quando dice giustamente il Consigliere Tibaldi che aspettare quando non passa l'autobus all'ora che serve... è chiaro che, se le corse sono fatte una ogni 8 ore, diventa difficile "imbroccare" l'ora che mi serve: è per quello che la quantità in questo settore diventa qualità.
Ultima battuta sul problema della cooperativa: non so nemmeno chi siano, ma lei è abituato a quel tipo di "lobby", lascio a lei svolgere questo compito, non c'entrano assolutamente con la "Gauche Valdôtaine".
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Siamo molto perplessi su questa risoluzione, perché è vero che, come dice il Presidente Caveri, una risoluzione non si nega a nessuno, soprattutto in sede di discussione di bilancio - e ci siamo -, però molte volte le parole pesano in politica e noi, leggendo questa risoluzione, pensiamo che abbia non solo recepito, ma concretizzato gli emendamenti che sono stati ritirati, perché l'impegnativa non è come spesso accade a verificare certe situazioni, ma è a predisporre. Mi domando allora come sia possibile predisporre una variante su un'analisi che non esiste. Al di là della sensazione che ci accomuna tutti, cioè il trasporto pubblico ad Aosta non funziona, predisporre una variante non è cosa di poco conto, ma immagino che voglia dire per lei, Assessore, dare un incarico professionale, stanziare delle risorse, mettere sopra delle teste che ipotizzino delle alternative. Sarebbe stato saggio che in una situazione del genere, più che l'impegno a predisporre, vi fosse stato l'impegno a verificare, se stiamo parlando di cose serie. Avendo noi allora il convincimento che su questo argomento qualcosa si debba fare, presentiamo un emendamento che sostituisce la parte impegnativa che così risulterebbe riscritta:
"Impegna il Governo regionale a verificare, prima di valutare una variante del Piano di bacino di traffico per consentire la riorganizzazione e l'eventuale potenziamento della percorrenza massima autorizzabile nel sub-bacino di Aosta e cintura, la possibilità di organizzare la mobilità urbana aostana con l'utilizzo metropolitano della linea ferroviaria".
Assessore Pastoret, su questa vicenda delle fermate per cui ogni 6 mesi il "TG3" fa il servizio e racconta tutta la storia di quello che abbiamo speso... riusciamo a fare il punto di questa vicenda, perché non abbiamo ancora capito... Sappiamo che lei si sta impegnando a mettere a fuoco la problematica ferroviaria, ma sulla tratta della cintura urbana che può essere quella dalla fermata di Quart a Sarre abbiamo un tracciato che non va ad interferire con la mobilità viabilistica e che era stato a suo tempo oggetto di studi e di spesa. Con un intervento minimale dal punto di vista finanziario e dal punto di vista dell'infrastrutturazione potremmo risolvere, con costi di gran lunga minori rispetto ai costi degli autobus che girano e più girano più costano, la mobilità urbana, perciò riteniamo che, se si vuol fare della demagogia, si può scrivere che viene predisposta la variante e siamo poi noi i primi a verificare quanto, con quali tempi, con quali finanziamenti - su quali presupposti non lo abbiamo capito - questa variante verrà attuata. Pensiamo che una scelta responsabile sia che il Governo regionale faccia una verifica su questa possibilità, dopodiché tutte le strade sono aperte. Non capiamo quale sia il senso di imboccare una strada a fondo cieco o quanto meno alla cieca, perché non c'è stato un minimo di analisi che il collega Sandri abbia portato a supporto di tale risoluzione che ha un'impegnativa di questo tipo. Non capiamo quindi come si possa affrontare in maniera seria un argomento con una risoluzione che è così "tranchant" da avere dei dubbi che sia credibile. La Giunta si impegna, ma noi riteniamo che il percorso possa essere leggermente diverso con costi minori e possibilità di valutare il ventaglio delle opzioni; poi, se saranno gli autobus da privilegiare, ben vengano gli autobus, ma partire dicendo che devono essere gli autobus... noi qualche dubbio ci permettiamo di avanzarlo.
Si dà atto che dalle ore 18,56 riassume la Presidenza il Presidente Perron.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Prima credevo che i colleghi del gruppo "CdL" stessero scherzando, perché sono talmente fuori dal mondo che pensavo si volessero divertire, invece ora mi sono reso conto che strumentalmente stanno cercando di mettere in discussione un accordo che è stato fatto a livello delle trattative e del confronto che c'è stato da parte del Governo e una parte dell'opposizione. Non so quanto porterà a loro buon fine questo, certo che rientra in una questione politica di ben altra valutazione che non quella rispetto agli autobus, perché è evidente che il gruppo "CdL" sta mandando messaggi molto precisi alla maggioranza per poter diventare un partner, lo ha detto qui stasera, lo ridice su questo punto, soprattutto perché quello che dice non è affatto in contraddizione con il testo della risoluzione, che dice esattamente quello che ha detto il Consigliere Frassy. Non so se l'italiano sia comprensibile, ma "piano di bacino di traffico" è una parte del piano dei trasporti in cui sono previsti tutti i vari tipi di soluzione, quindi l'integrazione con la ferrovia, con le funivie, con i servizi di taxi e di trasporto di persone con conducente, c'è una quantità di soluzioni che preconizzare oggi, vedere in questo tipo di provvedimento già una soluzione... credo che questo sia mettere della malafede nei confronti degli altri, in generale chi fa questo è perché è in malafede.
Le preoccupazioni che sono state, facendone una sintesi e togliendo la parte ideologica, espresse dai colleghi Tibaldi e Frassy rientrano pienamente nel testo della risoluzione, che prevede proprio la predisposizione della variante del bacino di traffico, l'unica vera motivazione che ha spinto a tutto questo è che grazie non so se anche all'inquinamento delle loro auto che arrivano da fuori Aosta... da quando è stato predisposto questo piano di bacino di traffico ad oggi le condizioni sono clamorosamente variate. All'epoca non avevamo l'inquinamento in Aosta che abbiamo oggi ed è per questo motivo che andiamo a rivedere: questo significa solo cercare di indirizzare, indipendentemente dalle scelte autobus, taxi... la gente verso dei trasporti collettivi, dei trasporti di insieme, piuttosto che trasporti privati.
Credo che la risoluzione sia già corretta, abbia interpretato a priori le perplessità espresse dal gruppo "CdL", quindi penso che si possa mantenere il testo così com'è.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (UV) - Mentre vi leggete l'emendamento, vorrei fare una telegrafica riflessione su questo problema, che è poi collegato al solito problema del tunnel e dei TIR, cioè cerchiamo di risolvere in modo ideologico problemi che sono di natura tecnica. Vorrei tanto, quando si parla di inquinamento dei TIR, sentir parlare di inquinamento per kg./km. trasportato, non per numero di camion. Parimenti, quando si parla di inquinamento di Aosta generato dai trasporti, vorrei sentir parlare di inquinamento per passeggero/km. trasportato, perché non so se aumentando indiscriminatamente il numero dei pullman si riesca a ridurre il numero delle automobili e questo creerebbe un problema. Sapete che le auto hanno un punto in cui consumano di meno per grammi di carburante per cavallo/ora ossia la coppia massima, invece girando costantemente al minimo per Aosta alla ricerca di un parcheggio sono nella condizione in cui inquinano di più. C'è un'impostazione del piano regolatore che risale alle sue origini, secondo cui bisogna scoraggiare il traffico delle auto, fare le strade nuove da subito strette, fare i merletti ai cordolo dei marciapiedi... della serie: "facciamo trovare lungo a questi bastardi così non vengono più in città in macchina". Invece, siccome ne hanno bisogno e vengono lo stesso, l'inquinamento non si risolve. Neanche con i pullman.
Chiudo dicendo che, siccome il problema del traffico viene risolto in tutte le città del mondo chiamando appositi ingegneri che usano le formule dei fratelli e del papà Bernoulli relative ai sistemi idraulici, il traffico è un problema idraulico e non ideologico. Temo che fin quando sarà da un lato e dall'altro un problema ideologico, non ne verremo fuori soprattutto se vogliamo dimuinuire l'inquinamento.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Ho ricevuto la proposta di emendamento presentata dal gruppo "CdL", a parte il fatto che considero pletorico il tutto, vi è una questione che rende non accettabile questo emendamento e leggo: "la possibilità di organizzare la mobilità urbana con l'utilizzo metropolitano della linea ferroviaria". Tale possibilità non sta in questa cosa, ma sta in una decisione che, rispetto alla linea ferroviaria, il Consiglio dovrà prendere come indicazione da dare al Governo regionale, dopodiché l'Esecutivo, spero in tempi brevi, determinerà cosa intende fare della ferrovia per quanto lo riguarda, la vuole tutta, una parte o meno... e dovrà prevedere la possibilità di organizzarla, perché ad oggi la possibilità di prevedere l'utilizzo metropolitano della linea ferroviaria sta nelle stazioni che oggi ci sono e in queste 2 famose stazioni della famosa fermata dei geometri e l'altra in prossimità della Centrale del latte, per la quale c'è una questione che si sta mettendo a posto... Mi dispiace, fra l'altro, che, quando si è fatta un'analisi capitolo per capitolo del bilancio, a nessuno sia venuto in mente di porre la domanda, perché lì erano previste anche le risorse necessarie per concludere l'accordo con il Comune di Aosta per sistemare da parte regionale i "pezzi" che rimangono da mettere in piedi. Di fatto questa mobilità urbana con l'utilizzo non metropolitano della ferrovia, ma delle fermate ordinarie più queste 2 che si aggiungono rimarrà, ma non si introduce questo concetto, perché il concetto di linea metropolitana della ferrovia fa parte del vecchio studio che fu commissionato dall'allora Assessore Riccarand e che altri studi hanno confutato. Ho già detto che, rispetto a questa questione, avremo la necessità, sulla base delle scelte che il Consiglio darà come indirizzo alla Giunta, di rivedere la questione e quindi andremo più in là rispetto ai tempi che preconizza la risoluzione.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento presentato dal gruppo "CdL", che recita:
Emendamento
Sostituire l'impegnativa della risoluzione n. 1 con:
"il Governo regionale a verificare, prima di valutare una variante del Piano di bacino di traffico per consentire la riorganizzazione e l'eventuale potenziamento della percorrenza massima autorizzabile nel sub-bacino di Aosta e cintura, la possibilità di organizzare la mobilità urbana con l'utilizzo metropolitano della linea ferroviaria.".
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 27
Favorevoli: 3
Contrari: 24
Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione n. 1:
Consiglieri presenti: 31
Votanti e favorevoli: 28
Astenuti: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Risoluzione
Preso atto favorevolmente dello stanziamento di 9.570.000 euro, relativo al triennio 2007/2009 per la promozione delle iniziative volte a favorire l'uso razionale dell'energia nella nostra Regione;
Rilevata l'opportunità di individuare ulteriori fondi per le iniziative;
Il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale ed in specie gli Assessori competenti a ricercare fondi anche a valere su stanziamenti nazionali ed europei da destinare ad un uso più razionale dell'energia solare che, nonostante le sue enormi potenzialità, risulta ancora non adeguatamente valorizzata e quella che utilizza le pompe di calore sfruttando, ad esempio, la presenza di un'ampia falda acquifera al di sotto dell'abitato di Aosta.
F.to: Venturella - Bortot - Squarzino Secondina - La Torre - Isabellon
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Ringraziamo anzitutto i 2 Assessori all'industria e all'energia per aver capito l'intento di questa risoluzione: si va verso il ricercare fondi per il solare e per sfruttare le pompe di calore nella piana di Aosta; è un'energia alternativa, che sarà il futuro anche per l'occupazione perché potrebbe creare nuovi posti di lavoro.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Alcune brevi considerazioni. Non abbiamo nulla in contrario allo sviluppo delle energie alternative perché siamo quanto mai convinti della necessità di preservare l'ambiente e di utilizzare le risorse che la natura offre per poter creare energia. Ci sembra però che questa risoluzione, anzitutto formalmente, sia scritta in una maniera contorta, anche perché si impegna "la Giunta regionale ed in specie gli Assessori competenti a ricercare fondi...", sembra quasi che gli Assessori competenti siano dei rabdomanti e con i loro strumenti debbano andare a cercare alla rinfusa dei fondi da qualche parte. Penso vi sia una terminologia più appropriata per poter delegare queste persone ad individuare delle risorse, ma soprattutto andando avanti si legge: "... anche a valere su stanziamenti nazionali ed europei da destinare ad un uso più razionale dell'energia solare..." che non riusciamo a capire in che contesto si inserisce questo inciso...
(interruzione del Consigliere Venturella, fuori microfono)
... è un refuso tipografico? Continua: "... nonostante le sue enormi potenzialità, risulta ancora non adeguatamente valorizzata e quella che utilizza le pompe di calore sfruttando, ad esempio, la presenza di un'ampia falda acquifera al di sotto dell'abitato di Aosta".
Riteniamo - e proponiamo un emendamento alla risoluzione - che si potrebbe scrivere in maniera più scorrevole e poi abbiamo energie alternative da valorizzare: il sole, perfettamente d'accordo, il fotovoltaico, i collettori solari che devono essere potenziati, abbiamo una legge appena approvata che va in quella direzione. Le pompe di calore sfruttano il calore della terra, poi c'è l'eolico che a livello regionale potrebbe essere opportunamente preso in considerazione. Vi sono delle zone della Regione che hanno una presenza di vento anche costante per poter installare piccoli aerogeneratori che possono servire ad utilizzi forse meno idonei per il residenziale, ma molto adeguati per quanto riguarda l'industriale. Perché non possiamo farlo? Crediamo che, oltre al solare e alla geotermia, possa essere preso in considerazione anche l'eolico, in questo senso proponiamo un emendamento.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.
La Torre (FA) - Volevo chiedere ai colleghi del gruppo "CdL" di ritirare l'emendamento, perché per il fatto che non si è compreso l'eolico qui non vuol dire che è escluso. L'eolico richiede una discussione che non si può svolgere in questa sala in 2 minuti, quindi ritengo che tutti siamo qui anche per valutare l'eolico, ma che sarebbe quasi sminuire un argomento di questo tipo affrontandolo in 2 minuti qui dentro. Vi chiedo di ritirare l'emendamento visto che avrete la possibilità di discuterne, perché anche la valutazione dei parchi eolici e di tutte le altre possibilità che vengono avanti la faremo insieme nei luoghi dove se ne potrà parlare... qui non è compreso, ma non vuol dire che è escluso, quindi vi chiedo di ritirarlo.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Assessore, ho seguito in Commissione tutto l'iter di approvazione della legge n. 3/2006, la nuova legge sull'energia, abbiamo fatto diverse riunioni con esperti, nell'esame degli articoli proposti si sono fatti riferimenti alle diverse tipologie di energie alternative, si è parlato anche di eolico e si è detto che eolico, solare, geotermia non sono esclusi perché questa legge è talmente ampia da permettere di ricomprendere qualunque tipologia di energia alternativa alla tradizionale. Non riusciamo a capire come mai solo perché si mette il termine "eolico", si va fuori tema, quando era già incluso nel tema nel momento in cui abbiamo approvato quella legge; d'altronde, questa dizione quale novità porta rispetto alla legge e all'impegnativa che avete preso? Nessuna, allora non vediamo perché i termini "eolico" e "geotermico" non possono essere ricompresi.
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Prima che venga distribuito l'emendamento, mi permetto di riportare un po'... le pompe di calore non sfruttano la geotermia, che è un'altra cosa: le pompe di calore sfruttano il delta di temperatura fra l'acqua il terreno... quindi la geotermia non c'entra nulla. L'eolico poi... figuri se non siamo per l'eolico, ma in Valle d'Aosta studi recenti hanno dimostrato che per l'eolico ci vuole un vento costante oltre... non vi è la possibilità pratica, poi noi siamo sempre disponibili a confrontarci su queste cose. Abbiamo voluto puntare sul solare perché sono già tecnologie che non hanno più bisogno di impianti pilota, perché è già una tecnologia consolidata che si può fare in Valle d'Aosta da subito.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - "In primis" durante le audizioni effettuate in IV Commissioni con gli esperti del settore, non so era presente il collega Venturella, vennero anche degli esperti della società "Energaia", che dissero che quegli studi che lei ha citato erano superati: non è vero che non si può sfruttare l'energia eolica anche se incostante.
Seconda cosa: per quanto riguarda la geotermia, questa in senso lato significa calore della terra, le pompe di calore, se non sfruttano il calore della terra, che calore sfruttano?
Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz.
Maquignaz (UV) - Non voglio rubare del tempo, però è stata sollevata una questione importante. Condivido quello che diceva l'Assessore di andare ad approfondire meglio la questione degli impianti eolici. Voteremo tale risoluzione, ma va comunque presa in considerazione questa questione, anche perché - forse i colleghi "Verdi" non sono così aggiornati quanto pensano - vi sono delle nuove tecnologie sugli impianti eolici molto più piccoli. Non vorrei che dietro questa questione vi sia un problema di impatto ambientale che gli amici "Verdi" non vogliono dire o altre cose, anche perché sui pannelli solari troppo spesso si sentono polemiche: che danno fastidio, che non si possono mettere. Stiamo attenti allora, però la questione degli impianti eolici anche con diverse tecnologie andrà presa in considerazione, non vorrei che vi fosse dietro una questione di impatto ambientale che bloccasse un percorso di studio e approfondimento in questa materia.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento presentato dal gruppo "CdL", che recita:
Emendamento
Sostituire l'impegnativa nel modo seguente:
"Impegna la Giunta regionale a individuare fondi, anche a valere su stanziamenti nazionali ed europei, da destinare a un uso più razionale dell'energia solare, geotermica ed eolica, che non risultano ancora adeguatamente valorizzate.".
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 27
Favorevoli: 3
Contrari: 24
Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione n. 2:
Consiglieri presenti: 31
Votanti e favorevoli: 29
Astenuti: 2 (Frassy, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Risoluzione
Ricordata la legge regionale 48/95, in materia di finanza locale, che ha portato ad un meccanismo di ripartizione dei fondi di finanza locale sulla base di parametri, concordati con gli Enti locali, che differenziano gli stessi Comuni sulla base della popolazione residente (peso relativo 43,5%), quota fissa uguale per tutti i Comuni (p.r. 29%), superficie territoriale convenzionale (p.r. 6%), quota altimetrica media degli insediamenti (p.r. 6%) stanze utilizzabili a fini turistici (p.r. 8,5%), addetti extra agricoli (p.r. 7%);
Evidenziato che a decorrere dal 2002, in base alla legge regionale 38/01 (Finanziaria 2002-2004) alla città di Aosta non si applica la formula perequativa, basata sui predetti criteri e prevista dall'allegato A della legge regionale 48/95, ma i trasferimenti sono determinati dalla Giunta regionale, sentito il CPEL, e che attualmente tali trasferimenti sono pari al 17,32% della quota destinata ai Comuni, al netto degli interventi di politica sociale, sulla base di un'osservazione storica delle quote attribuite alla Città di Aosta;
Preso atto delle periodiche discussioni sui trasferimenti finanziari dell'Amministrazione regionale alla Città di Aosta, anche in relazione al suo ruolo di capoluogo regionale;
Ribadito che la legge regionale 48/95 prevede il riconoscimento dell'autonomia finanziaria degli Enti locali, fondata sulla certezza delle risorse trasferite, ed affida un ruolo importante, per la destinazione delle risorse, al Consiglio permanente degli enti locali;
Il Consiglio regionale
Impegna
il Governo regionale ad attivare un tavolo di confronto tra amministrazione regionale, CPEL e città di Aosta, affinché le problematiche di cui in premessa siano analizzate e discusse all'interno del Comitato per la finanza e la contabilità degli enti locali, istituito con deliberazione della Giunta regionale n. 3976 in data 8 novembre 2004, allargato ad una rappresentanza politica della Città di Aosta.
F.to: Sandri - Vicquéry - Viérin Marco - Rini
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Abbiamo parlato della città di Aosta con la prima risoluzione, ma ne abbiamo parlato anche durante la legge finanziaria in relazione all'ennesima proroga dei tempi che servono all'Amministrazione comunale per poter utilizzare i fondi di "Aosta capoluogo", fondi che dovevano essere utilizzati entro il 2002 e che sono stati spostati come periodo finale al 31 dicembre 2008. Questa risoluzione fa una premessa molto articolata, ma sarebbe interessante capire qual è la conclusione, perché la conclusione com'è scritta è quanto meno sibillina, non capiamo se il problema di questa risoluzione sia una maggior certezza che derivi da riparti che possono essere conosciuti all'amministrazione comunale; se secondo qualcuno i fondi siano pochi o siano troppi, perché l'impegnativa dice di aprire un tavolo di confronto, ma non capiamo quali siano le conclusioni alle quali i sottoscrittori mirino arrivare, ossia se ritengano o meno che le risorse attuali siano troppe o troppo poche. Ci piacerebbe capire qual è l'intendimento di questa risoluzione prima di votarla.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Molto brevemente, anche perché si era assunto l'impegno di finire la manovra finanziaria per le 17,00, sono le 19,28 e prendiamo atto che l'accordo non è stato rispettato... non da voi naturalmente. Il Consiglio regionale impegna la Giunta, e siamo d'accordo, a tenere conto di tutta una serie di questioni che sono nate in questi anni che riguardano i problemi dei trasferimenti finanziari in favore della città di Aosta. La sede più adatta che è stata individuata ci convince ed è quella del Comitato per la finanza e la contabilità degli enti locali, che è quella dove si esamina il riparto della finanza locale allargato ad una rappresentanza politica della città di Aosta.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - In maniera telegrafica, perché oggi abbiamo votato la norma su Aosta capoluogo che spostava al 2008. Devo dire che l'intervento del Presidente, che di solito sa farsi capire perché ha capacità per farsi capire, è significativo del fatto che vi è un accordo a discutere, non abbiamo capito se l'accordo è a salire o a scendere, nel dubbio ci asteniamo.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione n. 3:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 27
Astenuti: 3 (Frassy, Lattanzi, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Risoluzione
Preso atto del preoccupante fenomeno del c.d. precariato, che interessa ormai parecchi lavoratori nel settore pubblico e nel settore privato, anche sul territorio della nostra regione;
Ritenuto necessario monitorare con la dovuta attenzione tale fenomeno, anche al fine di dare adeguate risposte alle esigenze, di carattere personale e professionale, dei soggetti interessati;
Preso atto che, nel corso degli ultimi anni, in ambito nazionale, sono stati attivati alcuni interventi, anche di fonte legislativa, quale, ad esempio, la "legge Biagi", con la quale sono stati individuati strumenti di flessibilizzazione del rapporto di lavoro, al fine di creare occupazione;
Considerato, tuttavia, che tali interventi non hanno risolto il problema della precarizzazione del lavoro e che quindi occorre valutare azioni di diverso respiro atte a dare soluzione al problema medesimo;
Preso atto, altresì, delle condizioni stabilite dagli attuali strumenti di raccordo e concertazione tra Stato e Regioni, in primo luogo il Patto di Stabilità Interno, volto prioritariamente alla soddisfazione dell'esigenza del contenimento della spesa pubblica;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Impegna
La Giunta regionale a valutare il fenomeno del precariato, che interessa l'intero mondo del lavoro, privato e pubblico, anche sul territorio della nostra regione, mediante le analisi e le ricerche idonee allo scopo e a farsi promotrice delle azioni più opportune finalizzate a combattere il fenomeno medesimo.
F.to: Sandri - Vicquéry - Viérin Marco - Rini
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Riteniamo che questa risoluzione, più che occuparsi di precariato, abbia un "prefisso" che è condivisibile, quello preistorico del concetto qui indicato, nel senso che il concetto del posto fisso nel pubblico e nel privato forse era un concetto che poteva avere qualche senso molto tempo fa, quando c'era una filosofia del rapporto di lavoro rispetto alla filosofia che oggi si va articolando dal comparto privato a quello pubblico. Non condividiamo assolutamente il giudizio che viene dato della "legge Biagi" nelle premesse di questa risoluzione, dove si fa riferimento a una "legge Biagi" che crea precariato.
Negli Usa nella vita lavorativa di un qualsiasi individuo sono messi in bilancio almeno 4 differenti rapporti di lavoro che spesso sono anche attinenti a 4 differenti settori di lavoro. Se c'è una cosa certa che non crea lavoro è la certezza del lavoro, perché questa rende difficile far sì che l'imprenditore si impegni a vita e fa sì che spesso vengano utilizzate scorciatoie come quelle del lavoro nero o quelle di subappalti che dissimulano rapporti di lavoro dipendente irregolare. Riteniamo che in un'economia moderna come l'attuale - penso che qualche insegnamento ci debba venire da quanto sta accadendo un po' più ad est rispetto all'Europa - non si possa più ragionare con la filosofia del posto fisso, ma si debba utilizzare con un'amplificazione di quelle forme di flessibilità che danno garanzia occupazionale a prescindere dalla definitività dell'assunzione: ecco perché riteniamo che un'impegnativa di questo genere sia molto pericolosa, perché, al di là delle premesse che possiamo anche condividere, risolvere il problema dell'occupazione, è stato dimostrato che questo problema non lo si risolve con il posto fisso. La "legge Biagi" ha avuto il merito di aumentare l'occupazione nazionale e tornare a prima della "legge Biagi" porterebbe ad incrementare le difficoltà occupazionali.
Non capiamo fra l'altro quale sia il senso di questa impegnativa, perché cosa vuol dire "impegnare la Giunta a valutare il fenomeno del precariato"? Se la valutazione è di tipo politico, o etico, o economico... penso che ognuno di noi sia in grado di fare la propria valutazione; se è di tipo statistico, non vi è bisogno di impegnare la Giunta perché vi sono organi preposti a valutare e monitorare i fenomeni dell'occupazione, precariato compreso. Vorrei capire quali sono le analisi e le ricerche che qualcuno ritiene di poter fare; di conseguenza, penso che qui vi sia l'opportunità per la Giunta di dare gli ennesimi incarichi che spesso vengono dati con molta fantasia senza bisogno che sia il Consiglio a chiederglielo. Riteniamo sia discutibile che si possa parlare di precariato pubblico e privato mettendoli sullo stesso piano; se c'è un precariato che è immorale, è il precariato pubblico quando viene fatto per mantenere strutture fisse, e allora faccio riferimento a fenomeni noti, ad esempio quelli che riguardano il comparto degli assistenti alle mostre sono fenomeni che riguardano un comparto molto più grande che è il comparto degli operai forestali. Sono queste le scelte che dovrebbero essere fatte, ma qui non sono scelte di precariato, ma sono scelte di essere coerenti con gli obiettivi dell'amministrazione pubblica, che, se ritiene di avere 6-700 operai forestali, è giusto che li metta a ruolo, non è giusto però che continui ad utilizzare questi rapporti di lavoro come una sottile pressione psicologica che induce il lavoratore o chi ambisce ad essere riconfermato a mantenere un atteggiamento di accondiscendenza politica nei confronti dell'amministratore o del dirigente di turno: ecco perché riteniamo che questa risoluzione non dica nulla e che sia totalmente non condivisibile dal nostro gruppo.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione n. 4:
Consiglieri presenti e votanti: 30
Favorevoli: 27
Contrari: 3
Il Consiglio approva.