Oggetto del Consiglio n. 2299 del 22 novembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2299/XII - Problemi relativi all'attivazione del tempo mensa nel plesso scolastico di Antey-Saint-André. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
- rispondendo a un'interpellanza del gruppo consiliare scrivente sulle problematiche concernenti l'attivazione del tempo mensa nelle istituzioni scolastiche della nostra Regione (per l'occasione si fece particolare riferimento al caso del plesso di Antey-Saint-André e all'insufficiente dotazione organica per attivarlo), l'Assessore delegato ha annunciato di attendere i risultati di un monitoraggio specifico della Sovrintendenza agli Studi che si sarebbe concluso il 31 ottobre;
- un accordo sottoscritto tra la Sovrintendenza agli Studi e le Organizzazioni sindacali scolastiche prevede che "la dotazione organica complessiva della scuola primaria sia utilizzata sulla base delle indicazioni dei Collegi dei docenti";
- nel caso di Antey-Saint-André non sono state tenute nella giusta considerazione le indicazioni del Collegio docenti circa l'utilizzazione delle dotazioni organiche;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore delegato per sapere:
1) quali elementi di criticità sono emersi dal monitoraggio di cui in Premessa e se sono già state individuate soluzioni in merito;
2) per quali ragioni non sono state osservate le indicazioni formulate dal Collegio docenti in relazione alla dotazione organica del plesso di Antey-Saint-André;
3) se intenda proporre correttivi alla legge regionale vigente o alle norme convenzionali per definire meglio le funzioni di assistenza educativa che competono ai docenti durante l'orario di mensa e per evitare che si ripetano situazioni spiacevoli come quella evidenziata in Premessa.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Questa interpellanza prende avvio dal particolare per andare al generale, non vuole trattare solo la questione di Antey-Saint-André, anche se trae spunto, come già accaduto con una specifica interpellanza la volta scorsa, da un fatto che si è verificato nel plesso scolastico di questo Comune.
Innanzitutto torniamo sull'argomento anche perché, in risposta ad alcuni quesiti che avevamo proposto nella scorsa adunanza, l'Assessore Viérin aveva detto che sarebbe stato opportuno attendere gli esiti di un monitoraggio, conclusosi il 31 ottobre, condotto dalla Sovrintendenza agli studi in merito all'applicazione della legge n. 18; in particolare ci interessava sapere la risultanza dell'applicazione di un accordo sindacale e Sovrintendenza che riguarda il funzionamento della cosiddetta "riforma Charles" nell'ambito della scuola. Attenzione che vogliamo focalizzare anche sul servizio mensa che questa stessa legge e lo stesso accordo sindacale vogliono qualificare come servizio didattico anche quello relativo alla mensa e all'assistenza degli alunni durante le ore mensa, vorremmo capire le risultanze di tale monitoraggio. Monitoraggio che parzialmente avrebbe già potuto essere svolto, perché la precedente Sovrintendente, Dott.ssa Sarteur, prevedeva già possibile in data 28 luglio, poiché una prima fotografia si poteva già avere allora. Vi è stato un avvicendamento anche a livello di dirigenza e vi è stata la proroga dei termini.
Tornando ad Antey, qui il particolare presenta delle contraddizioni, perché sembra - qui ho i documenti che suffragano quanto sto dicendo - che il Collegio docenti avesse richiesto una dotazione organica di un certo numero di docenti che poi non è stata rispettata, anzi una mezza risorsa è stata tolta nonostante sia cresciuto il numero degli alunni, vi siano delle pluriclassi sempre nel plesso di Antey e anche degli alunni portatori di handicap. Questa è una contraddizione, è soprattutto un'iniziativa che va contro non solo la volontà espressa dal Collegio docenti, e sappiamo che la volontà espressa dal collegio docenti dovrebbe essere sulla base di quell'accordo sottoscritto dalla Sovrintendenza e le organizzazioni sindacali un punto di riferimento non così facilmente modificabile dal potere discrezionale di un dirigente, ma va contro anche le osservazioni fatte dai sindacati, che in un periodico - "Maestri in Val d'Aosta", dell'ottobre 2006 -, riferendosi al caso in questione, dicono che forse non sono state tenute nella giusta considerazione le indicazioni del Collegio dei docenti circa l'utilizzazione delle dotazioni organiche, ovvero è stato scavalcato l'organo collegiale più idoneo a fornire delle indicazioni in materia.
Concludiamo con un ultimo quesito per sapere se l'Assessore intenda proporre dei correttivi alla legge regionale vigente e alle norme convenzionali, che sono state sottoscritte dai sindacati e dalla Sovrintendenza, per definire meglio le funzioni educative che devono essere svolte dai docenti durante il servizio mensa. Sappiamo che queste ore sono considerate curriculari a tutti gli effetti: sono ore che prevedono un'assistenza di alcuni docenti che vengono a ciò incaricati e vorremmo capire in cosa consiste questa assistenza educativo-didattica non meglio definita, per evitare che vi siano dei prelievi di ore didattiche dall'orario settimanale, a scapito di quest'ultimo... e che rientrino nel "calderone" del servizio mensa e per evitare che si ripetano le situazioni spiacevoli, come quella di Antey-Saint-André. A noi risulta che anche in altre istituzioni scolastiche il servizio mensa ha creato qualche problema, ma attendiamo dalle risposte dell'Assessore competente la fotografia di questo monitoraggio che è quanto mai atteso.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Moi aussi je vais partir de l'universel pour arriver au particulier. Avant tout c'est sûr que cette interpellation sur le sillon des autres initiatives d'il y a quelques semaines me donne la possibilité d'illustrer un peu le travail qui a été fait dans ces mois, pour ce qui est de l'application de la loi n° 18 et me permet aussi de partager la méthode qui est en train d'être mise en place, qui est surtout la méthode de l'écoute, une écoute de ma part profondément attentive des membres qui travaillent à l'école et pour l'école. L'objectif est de faire de façon que les potentialités de l'autonomie scolaire ne soient pas une limite pour les ressources humaines, pour notre école valdôtaine, que l'autonomie scolaire et ses entrecoupements avec les autonomies locales constituent un atout et non pas un système bloqué. Le chemin à suivre donc à mon avis pour ceux qui croient en l'autonomie est celui de la mise en place d'un processus partagé, qui vise à une grande correspondance du système aux critères d'efficacité et de rendement. Voilà pourquoi ce monitorage, voilà pourquoi un processus de concertation avec les organisations syndicales et tous les organismes qui font partie du monde de l'école, et en rappelant la loi n° 18, l'article 5 prévoit que, entendues les organisations syndicales, le Gouvernement définisse des critères et des dispositions relatives à l'augmentation et à l'élargissement de l'offre de formation des institutions scolaires valdôtaines. L'accord que vous rappeliez est un accord du 4 mai 2006, un accord qui a été signé entre la Surintendance aux écoles et les organisations syndicales scolaires en matière d'adaptation des tableaux des effectifs, des enseignants de l'école primaire pour le but prévu par la loi régionale citée. L'accord en question prévoyait cette phase expérimentale, comme vous l'avez déjà dit, en septembre et plus précisément le 6 et le 15 septembre on a eu des confrontations avec les syndicats pour évaluer les conséquences et les éventuels problèmes, donc on va voir maintenant quel a été le bilan de ces rencontres. On avait décidé d'attendre les résultats justement pour vérifier les criticités, mais aussi pour entamer une table de confrontation aussi avec le Consortium des organismes locaux de la Vallée d'Aoste, et celui-ci c'est un élément de nouveauté par rapport à la dernière fois, qui a convoqué pour la première fois ce groupe de travail sur notre sollicitation, qui se réunit pour la première fois demain, le 23 novembre. Autre passage: pour discuter de ce problème que vous avez évoqué, la Conférence des services des dirigeants scolaires qui a été convoquée, à l'ordre du jour cet accord et les résultats, et les résultats dont je vais vous parler, qui ont aussi été communiqués à la réunion du Conseil scolaire du 6 novembre.
Ce qui est ressorti de cette enquête et surtout ce qui est ressorti parce que le monitorage a été effectué dans les établissements scolaires, et surtout ce qui est ressorti de la concertation avec les syndicats et avec le monde de l'école... Pour ce qui est des données, les Institutions scolaires "Aoste 1", "Saint Roch", "Einaudi", "Aoste 4", "Cerlogne", "Viglino", "Mont Emilius 2 et 3", "Mont Cervin 1", "Evançon 1 et 2", "Mont Rosa" n'ont pas mis en service le temps de cantine avec l'assistance des enseignants dans certaines écoles, je vous les ai divisées par groupes. L'Institution scolaire "Grand Combin" n'a pas mis en service le temps de la cantine, mais elle est en train de prédisposer en voie expérimentale une collaboration didactique entre enseignants et assistants. L'Institution "Martinet", celle de la Valdigne pour les seules écoles de La Salle et Morgex, et l'Institution "Walser Mont Rose B", pour les 2 écoles de Pont-Saint-Martin, ont confié l'aménagement didactique aux enseignants, tandis que la partie de l'assistance reste de compétence communale. L'Institution "Abbé Trèves" a mis sur pied le service de la cantine seulement dans les écoles de Moron, Valtournenche et Breuil. Seule l'institution "Mont Emilius 1" a mis en service ce type d'assistance dans toutes les écoles pour des groupes d'élèves. Dans beaucoup de cas c'est déjà un service qui existait auparavant.
En prémisse je veux dire qu'il faut réfléchir sur les modalités d'application, qu'il ne faut pas confondre avec l'harmonie de l'offre ou avec un modèle unique régional, qui pourrait desservir l'autonomie scolaire et les compétences des organes collégiaux des institutions. Criticités: une réflexion plus qu'une criticité a été celle de la nécessité pour l'avenir d'une information ponctuelle aux familles, d'une phase de confrontation avec les organisations syndicales et surtout de cette information qui soit une information un peu à l'avance, parce qu'une des limites qui a été soulignée c'est justement qu'il ait eu peu de temps pour préparer, mais c'est un engagement qu'on a établi pour éviter qu'il y ait ces temps un peu réduits. La Conférence des dirigeants scolaires de lundi dernier a entrepris un parcours de partage pour arriver à résoudre ce problème dont je vous parlais et c'est un peu sur cette ligne que la Surintendance et les organisations syndicales se mettent à propos du rapport temps cantine-temps école et par rapport aux critères pour la définition du tableau des effectifs 2007-2008.
Venant un peu aux détails, maintenant, sur la "question Antey" probablement la dernière fois je m'étais mal expliqué sur les procédures que l'on doit adopter, donc on va parler des collèges des enseignants, mais on va parler aussi du Conseil d'institut qui est lui l'organe suprême, car les questions relatives à l'application de l'accord du mois de mais sont une partie, mais l'autre partie est ce tableau des effectifs. Le tableau des effectifs des enseignants, que le Gouvernement régional a attribué aux institutions scolaires par délibération de mai n° 1224/2006, c'est l'occasion de rappeler qu'en régime d'autonomie chaque institution définit par son propre plan de l'offre de formation ("POF") les activités didactiques et l'utilisation des enseignants pour leur réalisation.
L'élaboration du "POF" alors est de compétence de l'Assemblée des enseignants ("Collegio docenti") et du Conseil d'institut, qui en premier lieu donnent les lignes directrices puis l'adoptent, mais dans le cas qui nous concerne c'est le Conseil d'institut - je rappelle qu'en son sein les parents d'élèves sont représentés - qui a décidé d'ajuster le "POF", qui avait été examiné avant par le "Collegio docenti". Il a donc décidé d'ajuster le "POF" de l'institution, en introduisant parmi les activités didactiques et éducatives le temps cantine, avec l'assistance des enseignants et variant le 28 juin 2006 les critères jusque-là adoptés. Voilà l'organe suprême a modifié ce que le "Collegio docenti" avait défini, avec 9 voix favorables, 2 contraires et 1 abstention. Après la sollicitation des collègues de la dernière fois, il y a eu une correspondance épistolaire avec l'institution et le Conseil a de nouveau été convoqué et le Conseil a confirmé à l'unanimité des présents le 18 octobre les choix opérés au mois de juin.
Pour ce qui est de la "question Antey", les procédures ont été suivies dans le sillon des parfaites prévisions législatives.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Alcune considerazioni. Grazie, Assessore, per aver fornito alcune informazioni in merito a questo monitoraggio, le chiederei se possibile di avere una copia della parte descrittiva, di cui ci ha dato lettura sintetica.
Innanzitutto 2 considerazioni: la prima è che l'autonomia scolastica non deve costituire un limite, bensì un'opportunità, penso che questo sia uno dei capisaldi, perché se l'autonomia diventa l'alibi per spadroneggiare all'interno di un'istituzione e modificare arbitrariamente delle situazioni per favorire gli uni e magari penalizzare gli altri, penso che siamo fuori da quel solco di concetto di autonomia che tutti siamo d'accordo a garantire alle singole istituzioni, ma rientriamo in una situazione di non gestibilità, che non va né a soddisfare le esigenze didattiche degli alunni, né tanto meno quelle dei docenti. Un altro concetto che è bene ricordare è che siamo in una fase sperimentale. Mi è spiaciuto sentir dire in coda alle sue risposte che non c'è nulla da modificare, che non c'è alcuna intenzione di modificare o rivedere la legge, ma io la domanda gliela ho posta non solo sulla legge, ma anche sulle norme convenzionali...
(interruzione dell'Assessore Viérin Laurent, fuori microfono)
... ma la mia domanda è: "se intenda proporre correttivi alla legge regionale vigente..." - la n. 18/2005 - "... o alle norme convenzionali...", l'accordo sindacati-Sovrintendenza. Credo che, proprio perché si tratta di una fase sperimentale e transitoria che ha un inizio e una fine, e in questa fase dobbiamo comprendere i problemi e individuare le migliori soluzioni per far sì che i problemi non si ripetano, penso che se non è la legge... quanto meno le norme da essa discendenti in sede applicativa debbano essere riviste. Non lo vanno ad invocare solo i sindacati, perché leggo sui loro organi di informazione che chiedono una profonda revisione dell'accordo, ma la richiesta perviene da molti genitori, che hanno vissuto nei giorni passati i disagi che sono stati oggetto di articoli di cronaca non indifferenti: mi riferisco ad Antey. I genitori hanno sofferto in questa fase sperimentale - forse qualcuno ha osato pronunciarsi anche in forma pubblica, qualcun altro ha incassato il disagio in maniera silenziosa - quella carenza d'informazione di cui lei parlava, ma anche di una mancanza di interazione fra l'organo scuola e loro stessi per far fronte nel miglior modo alle esigenze didattiche e funzionali di qualsiasi plesso scolastico. Auspichiamo che dei correttivi vengano senz'altro proposti, perché indubbiamente la legge sarà anche fatta bene, noi abbiamo espresso fin dall'inizio alcune criticità, ma tutto è perfettibile.
Veniamo al punto specifico di Antey. Il Collegio docenti e il Consiglio d'istituto sono 2 organi diversi con competenze diverse, non dobbiamo dimenticare che l'indicazione del Collegio docenti è un'indicazione che dovrebbe essere, se non vincolante, fortemente condizionante delle decisioni che vengono poi assunte dal Consiglio d'istituto. Il Collegio docenti dell'Istituzione "Trèves" aveva deciso - qui ho il verbale -:
"di omettere dai criteri di calcolo della distribuzione delle risorse docenti la disponibilità a realizzare il servizio mensa assistito dagli insegnanti in quanto tale situazione si configura come sperimentale..." - qui lo ribadiscono - "... per l'anno scolastico 2006-2007, esso inoltre presenta non poche difficoltà organizzative evidenziate anche dalle amministrazioni comunali".
Un'altra sensibilità quindi che si aggiunge ai genitori e ai docenti: anche le amministrazioni comunali lo avevano segnalato. Arriviamo poi al Consiglio d'istituto, che è l'organo che alla fine ha modificato purtroppo tale disposizione, concordo e confermo quello che lei ha detto sul fatto che ci fossero 2 contrari e 1 astenuto, però nelle premesse si fa riferimento a quello che dicevano i docenti: "sentita la proposta del Collegio docenti di non prendere in considerazione fra gli elementi da inserire e da calcolare nella graduatoria di disagio l'attivazione del tempo mensa assistito dagli insegnanti e di destinare ai vari plessi lo stesso numero di insegnanti del corrente anno scolastico". Gli insegnanti dicono che ad Antey ci vogliono almeno gli stessi insegnanti dello scorso anno, 5, poi la preside decide di darne 4 e mezzo, nonostante aumentino gli alunni - e l'Assessore lo sa -, alcuni dei quali portatori di handicap, e ci siano delle pluriclassi. Ripeto: va bene l'autonomia scolastica e il rispetto dei ruoli, ma qui i ruoli sono stati sovvertiti o, meglio, sono stati annullati da un atteggiamento d'imperio ed è questo quello che vogliamo segnalare.
Lei ha detto: "noi rispettiamo l'autonomia sia come Assessorato, sia come Sovrintendenza", immagino di interpretare correttamente; va bene il rispetto da parte degli organi sovraordinati, ci piacerebbe anche il rispetto da parte di chi deve applicare le norme. Il disagio persisterà per un anno, perché ci pare di capire e dalle sue parole, e dalle intenzioni manifestate anche dall'istituzione scolastica che per un anno non cambierà nulla, per un anno gli alunni dovranno arrangiarsi con questa mezza risorsa docente in meno, augurandosi che questa fase sperimentale serva ad esempio per un futuro migliore.
Rimane una considerazione sul tempo mensa. Anche qui la sua risposta è stata vaga, le funzioni di assistenza educativa... noi abbiamo degli insegnanti che si siedono a mangiare a fianco degli alunni durante queste ore, cercano di presidiare la situazione evitando che non ci siano comportamenti molesti, che gli studenti mangino, completino anche questa fase della loro giornata, ma mi chiedo, come si fa a considerare tali ore didattiche: questo è il frutto di una forzatura sindacale e questo i genitori lo hanno segnalato anche a lei con una lettera esplicita: non si possono considerare didattiche delle ore in cui tutti quanti mangiano e provvedono a funzioni digestive e non cerebrali.
Credo che l'iniziativa politica o amministrativa non dovrebbe essere condizionata da una forzatura sindacale, su questo punto a nostro avviso ci dovrebbe essere una rettifica, se non nella legge - se, come lei dice, non ne vede l'opportunità -, quanto meno in quella profonda revisione dell'accordo che i sindacati stanno chiedendo. Noi chiediamo attenzione perché i genitori questo punto lo hanno sottolineato a ragione, cioè se mio figlio deve fare 40 ore di didattica nell'arco della settimana e se nell'ambito di queste 40 ore ci sono anche le 6 ore settimanali in cui si siede al tavolo con gli insegnanti a mangiare, quindi 40 meno 6 ci sono 34 ore nette di didattica e di formazione culturale educativa sua, come genitore sarei anch'io infastidito. Con tutto il rispetto delle funzioni dei docenti, con tutto il rispetto dei loro diritti professionali, non vorrei che vi fosse una speculazione sindacale e su questo, Assessore, le chiediamo la massima attenzione.