Oggetto del Consiglio n. 2218 del 25 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2218/XII - Compensi al liquidatore della Gestione straordinaria del Casinò di Saint-Vincent. (Interpellanza)
Interpellanza
Richiamati i provvedimenti di approvazione dei Bilanci del Casinò de la Vallée - Gestione straordinaria ora in liquidazione - relativi agli anni 2003/2004 e 2005, dai quali si evince che i costi a carico dell'Azienda per i compensi ed accessori del liquidatore sono stati, per il 2003 di 300.000 euro d'acconto onorari professionali e di 54.015 euro di indennità e rimborsi spese, per il 2004 di 367.200 euro d'acconto onorari professionali e di 8.675 di indennità e rimorsi spese mentre per il 2005 di 13.180 euro e per il compenso del liquidatore non è stato effettuato alcun accantonamento in attesa di conoscere i tempi e gli esiti della procedura di incarico;
Considerato come la procedura di liquidazione non abbia altra incombenza che quella di gestire i vari contenziosi ereditati, avendo terminato la fase ordinaria vera e propria - cioè l'incasso dei crediti liquidi, certi ed esigibili ed il pagamento dei debiti non oggetto di contenzioso - già nel primo esercizio;
Ricordato che il Decreto Legge 4 luglio 2006, n. 233, cosiddetto "Decreto Bersani" stabilisce all'articolo 2 l'abrogazione di tutte le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono con riferimento alle attività libero professionali la fissazione di tariffe obbligatorie fisse o minime ovvero il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) con quali procedure e parametri si sono stabiliti negli anni 2003 e 2004 i compensi al liquidatore;
2) i motivi del non accantonamento della somma destinata a compenso del liquidatore per l'anno 2005;
3) se sono stati eseguiti studi e analisi comparativi al fine d'evitare evidenti sperequazioni;
4) se è intendimento dell'Assessore e quindi della Giunta di negoziare i compensi futuri dovuti al Liquidatore.
F.to: Venturella
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Questa interpellanza nasce dalla semplice lettura della relazione del liquidatore sulla gestione. Ho riportato ciò che è stato approvato nell'adunanza del Consiglio regionale in data 20-21 settembre 2006.
Assessore Marguerettaz, so che questo argomento è stato già ripreso molte volte sia da questi banchi che dai banchi dei colleghi di "Forza Italia", ma nel 2006 è comparsa una novità, il "decreto Bersani", quindi volevamo chiedere alcune cose, in particolare se era inserito in uno schema logico il nostro ragionamento.
Parto dalla pagina 1 della relazione del liquidatore che dice: "comparando i dati del precedente esercizio con quelli dell'esercizio in esame, si può rilevare come la procedura di liquidazione non abbia altra incombenza che quella di gestire i vari contenziosi allora ereditati, avendo terminato la fase ordinaria vera e propria, cioè l'incasso dei crediti liquidi"; quindi si dice già che l'incombenza del liquidatore è molto limitata, ed è questo il primo dato. Il secondo dato, comparato con altri dati che si leggono nell'interpellanza, è questo: per il 2003 sono stati pagati 300mila euro di acconto per onorare i professionali, nel 2004 sono stati pagati 360.200 euro di acconto di onorari professionali più altre briciole per indennità e rimborsi spese, nel 2005 - quindi ciò che la maggioranza ha approvato nella seduta del 20-21 settembre - si è solo approvato il rimborso spese di altri pochi spiccioli e per il compenso del liquidatore non è stato effettuato alcun accantonamento in attesa di conoscere gli esiti della procedura di incarico; nel 2005 o, meglio, con deliberazione del 2006, si è detto: "per adesso non accantoniamo nulla".
C'è una novità: il 4 luglio 2006 il "decreto Bersani", all'articolo 2, stabilisce l'abrogazione di tutte le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono, con riferimento alle attività libero-professionali, la fissazione di tariffe obbligatorie fisse o minime, ovvero il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti, quindi la domanda è la seguente: in che modo sono stati stabiliti i parametri su cui calcolare i compensi? Altra domanda: in virtù di ciò che ha affermato il "decreto Bersani", è possibile rideterminare i compensi? Questo perché lo stesso "decreto Bersani" all'articolo 36 inserisce nelle cosiddette "professioni libere" anche le figure di liquidatore, di commissario, quindi credo che un ripensamento su questo tema sia necessario. Ultima domanda: è intenzione di questo Assessore rinegoziare i compensi futuri dovuti al liquidatore? Penso che queste non le intenda come accuse, assolutamente. Vogliamo sapere se è possibile far sì che le cifre che abbiamo osservato nei diversi bilanci 2003-2004-2005 siano in qualche modo... non dico rideterminate, ma siano parte di un progetto di rinegoziazione del compenso del liquidatore.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Sicuramente l'interpellanza del collega Venturella permette di approfondire un argomento che merita degli aggiornamenti e merita di essere letto anche in virtù delle nuove disposizioni di legge. Ci siamo premurati di riprendere una serie di argomenti e abbiamo anche interpellato il liquidatore che - immagino - anche grazie alle nuove tecnologie ci stia ad ascoltare in Internet, rispetto a questo tema, il quale mi ha pregato di rappresentare il suo pensiero che mi ha riportato e che eventualmente è a disposizione, perché c'è una tabella e ci sono una serie di ragionamenti.
Il liquidatore della "GS" è stato nominato con deliberazione n. 311/2002; in detto provvedimento è altresì previsto che al liquidatore sono attribuiti poteri di cui agli articoli 2452 e seguenti del Codice civile antecedenti alla riforma delle società, di cui al decreto legislativo 2003, quindi facciamo riferimento anche in quel caso ad una norma che poi è stata novellata. Il compenso del liquidatore in quella deliberazione è stato posto a carico di "GS" ed è riferito alle tariffe professionali; allora fu deciso così. C'è una precisazione, ma nell'illustrazione il collega Venturella ha già chiarito, nel senso che l'importo degli onorari del 2004 non è 367mila, ma 300mila, a cui vanno aggiunti IVA e Cassa di previdenza, quindi sono acconti a cifra tonda entrambi.
Rispetto all'attività il liquidatore fa presente che oggi gestisce i contenziosi, quello con la "SITAV" e la "SAAV" e tutte le altre società del gruppo per un valore di 100 milioni di euro, il contenzioso di "GS" con i dipendenti per il "TFR" per un valore di causa di circa 6,5 milioni, un contenzioso con i dipendenti per i premi di produzione per un valore di causa di circa 4 milioni, un contenzioso di "GS" verso altri dipendenti per licenziamenti impugnati per atti penalmente rilevanti, un contenzioso con INPS e ENPAS per un valore di causa di circa 3,5 milioni, un contenzioso con l'Agenzia delle entrate per 7,5 milioni. Rispetto a tutto questo si precisa quanto segue: fermo restando che il compenso del liquidatore, di cui la tariffa professionale del DPR '97 per le operazioni compiute e maturate sino alla data del 30 settembre 2006, è quello risultante dagli allegati prospetti e gli acconti percepiti negli anni 2003 e 2004 sono proporzionali a quanto maturato per detti anni, previ contatti e informazioni al Presidente del Collegio sindacale della "GS".
Si precisa altresì che l'ultimo acconto di onorari è stato percepito in data 17 febbraio 2004, fatto salve le indennità di trasferta, le spese e ciò anche per carenze finanziarie della procedura. Rispetto a questa indicazione, volevo riprendere le determinazioni delle tariffe, dove per il 2003 in virtù di quel calcolo gli onorari minimi e gli onorari massimi di riferimento, poi ci sono anche altri articoli, maturati al 31 dicembre 2003 andavano da 902.458 euro ad un massimo di 1.049.000 euro. Per gli onorari al 31 dicembre 2004 e al 31 dicembre 2005 ci sono onorari minimi e onorari massimi che valgono 2.350; gli onorari successivi fino al 30 giugno 2006 onorari minimi 63.310 euro, 248.201 euro. Queste sono le risultanze del calcolo che ha fatto il liquidatore sulla base delle tariffe; ovviamente le tariffe hanno massimi e minimi, ma poi hanno tutta una serie di articoli che portano a fare delle ulteriori valutazioni, ma è solo per avere un dato di riferimento; quindi, nell'ambito degli acconti, lei vede che già al 31 dicembre 2003 avevamo un minimo di 900mila euro e un massimo di 1.049.000 euro, questa come prima riflessione. I motivi di non accantonamento di ulteriori somme in acconto a saldo del compenso del liquidatore sono stati suggeriti dal Collegio sindacale e fatti propri dal liquidatore, in attesa di conoscere gli esiti della procedura. Le anticipo che mi sono premurato di avere un parere da parte del Collegio sindacale, che le leggerò.
Rispetto al punto della comparazione, non si è a conoscenza di studi ed analisi comparative effettuate dall'amministrazione finanziaria, al fine di evitare sperequazioni. Rimane comunque acclarato che la tariffa professionale sopra richiamata e, stante il "decreto Bersani", valeva per tutti gli iscritti agli ordini dei dottori e ragionieri commercialisti. Il liquidatore fa presente che ha più volte richiesto un incontro con l'Assessore competente - il sottoscritto - e il Presidente del Collegio sindacale, questo è vero anche perché è dal 2004 che non prende più acconti, pertanto è un incontro che è prodromico a prendere un altro acconto - quindi questo tipo di discorso verrà effettuato - per esaminare tutta la questione dei compensi. Comunque, per quanto riguarda le tariffe professionali è bene evidenziare che mentre il "decreto Bersani" nella sua originale stesura vietava la fissazione delle tariffe, con conseguente illegittimità delle norme deontologiche che ne prendevano l'inderogabilità, a seguito delle modifiche apportate al testo in sede di conversione, l'articolo 2, comma 1 a) vieta le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono l'obbligatorietà di tariffe fisse o minime. Non è quindi vietato utilizzare delle tariffe con valore di riferimento, ma è vietato imporre come un obbligo da rispettare ovvero fare cartello, tanto che le tariffe professionali saranno utilizzabili dal giudice quando sarà chiamato a dirimere ipotesi di contenzioso con la clientela o quando dovrà procedere alla liquidazione giudiziale delle spese di giudizio dei compensi professionali. Pertanto, alla luce di quanto esposto, si ritiene legittima la previsione della richiamata deliberazione che prevede il compenso del liquidatore a carico di "GS" che è riferito alle tariffe professionali.
Per completezza, poi, chiuderò con delle valutazioni personali, a seguito della trasmissione dell'interpellanza al Collegio sindacale, questo mi dice:
"Con riferimento alla richiesta di una memoria sull'interpellanza del Consigliere Venturella, il Collegio sindacale comunica quanto segue: la funzione del Collegio sindacale, per quanto riguarda i compensi del liquidatore, non può che essere una funzione di controllo nell'ambito di quanto previsto dalla deliberazione di incarico della Giunta regionale. Un eventuale negoziato sul compenso dovuto al liquidatore, non può che intervenire fra il committente - Giunta regionale - e il professionista incaricato, tenendo conto sia della specifica della liquidazione in oggetto, le cui linee guida sono state tracciate dalla Regione, sia delle non previste incombenze, cause giudiziarie e fiscali e dossiers. Gli accolti erogati nel 2003 e 2004 sono nei limiti della tariffa professionale prevista per la liquidazione, 65% circa del minimo tariffario. Nella relazione al 31 dicembre 2005 il Collegio sindacale faceva presente che, nel corso dell'esercizio, non sono stati corrisposti acconti al liquidatore, né risultano accantonati oneri a tale titolo, e quanto sopra nella non certezza dell'evoluzione della procedura e quindi dell'entità del saldo, e in attesa anche della definizione dello stesso, che sarebbe dovuta avvenire in accordo fra Regione e professionisti".
In sostanza, questo argomento potrà essere ulteriormente approfondito; rispetto al comportamento tenuto finora dobbiamo rimarcare un comportamento in linea con la deliberazione regionale con l'analisi e la determinazione in virtù di tariffe professionali. Qualsiasi tipo di tariffa viene determinata su importi che sono poi oggetto di liquidazione; qui abbiamo una particolarità: che questa liquidazione nel corso del suo primo esercizio ha avuto delle manifestazioni finanziarie che hanno fatto maturare quasi totalmente il compenso al liquidatore. Molte volte si pensa che più la liquidazione prosegue nel tempo, più costa; in realtà il costo non è riferito nell'ambito della liquidazione al tempo, ma ai volumi dell'attivo e del passivo, e quindi le liquidazioni che rendono di più sono quelle che durano poco e permettono di realizzare importanti volumi in quel breve lasso di tempo.
Oggi, noi, abbiamo uno scenario e delle norme che hanno avuto un'evoluzione. Dobbiamo fare un'analisi rispetto allo scenario delineato con il "Bersani" in merito alla possibilità di determinare nuovi criteri, perché non possiamo non individuare un criterio. La pubblica amministrazione non può non avere un riferimento, quindi bisogna capire e questa comprensione deve essere fatta anche approfondendo i contenuti e quali sono i mestieri ancora da svolgere nell'ambito della liquidazione. Oggi la liquidazione deve gestire dei contenziosi e deve regolare una serie di rapporti pendenti e, a fronte di questi ragionamenti, si potrà definire correttamente; per cui, nei prossimi giorni, ci sarà un confronto serrato con il liquidatore e con il Collegio sindacale, per acquisire tutti quegli elementi che potrebbero portare all'adozione di decisioni sul tema.
Se il collega Venturella lo ritiene, nel momento in cui ci saranno delle determinazioni specifiche su tale questione, sarà mia cura trasmetterle per conoscenza alla commissione consiliare competente.
Si dà atto che dalle ore 18,14 presiede il Presidente Perron.
Président - La parole au Conseiller Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Nel chiedere all'Assessore di fornirci copia delle relazioni del Collegio dei revisori e del liquidatore, credo che questa interpellanza avesse unicamente il compito di portare all'attenzione del Consiglio il fatto che dal luglio 2006 esiste un decreto che ha cambiato le regole del gioco, per cui siamo soddisfatti che l'Assessore, sollecitato dalla nostra interpellanza, sia andato ad approfondire.
Vorrei fare un'osservazione sulla retroattività o meno dell'articolo 2 del "Bersani" sui compensi già maturati nel primo anno di liquidazione. Una piccola osservazione: vorrei portare a conoscenza di quanto ha fatto, molto prima dell'approvazione del "decreto Bersani", la Provincia di Trento nella messa in liquidazione dell'azienda di gestione delle terme demaniali di Levico, Vetriolo e Roncegno. Per il compenso del liquidatore hanno elaborato una legge regionale in cui hanno inserito, non dico non considerando gli articoli del Codice civile o, meglio, l'articolo 22, tariffe professionali, e qui vero, Assessore, l'ho sotto gli occhi, per la liquidazione di aziende individuali e collettive, la redazione di inventari con riferimento alle attività realizzate, il compenso è stato così determinato: fino a 122.114 euro 1%... però esistono delle esperienze...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... esatto. Dato che le tariffe professionali sono, sì, applicate, ma non possono essere considerate gerarchicamente superiori a dei provvedimenti legislativi sia regionali che nazionali, cosa ha fatto la Giunta provinciale? Ha stabilito un compenso non dico a forfait, ma più equilibrato rispetto alla fissazione delle tariffe minime e delle tariffe massime, quindi vi era un margine di manovra che non è stato percorso. Ne prendiamo atto, è un provvedimento di cui lei, Assessore, non ha alcuna responsabilità, ma credo che sia opportuna la sollecitazione per rivedere adesso, con il "decreto Bersani", l'impostazione, e poi non si tratta solo della voce compensi, ma è anche un'impostazione di tipo generale.
Ringrazio l'Assessore per la risposta e aspetto i documenti della relazione.