Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2219 del 25 ottobre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2219/XII - Verifica del rispetto delle regole e prevenzione di attività illecite presso la Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interrogazioni e interpellanza)

Interrogazione

Venuti a conoscenza dei provvedimenti presi dall'autorità giudiziaria di Palermo nei confronti di alcuni cittadini sospettati di collusione con la Mafia, tra i quali un procacciatore, il Signor Maiorana Michele, presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent;

Tenuto conto che, pare che nella vicenda siano coinvolti alcuni funzionari della Casa da Gioco, particolarmente in merito alla concessione di affidamenti, per valori di consistenza notevole, ai giocatori portati da procacciatori e agli stessi procacciatori, nonché in merito a confuse operazioni di cambio assegni e di cambio fiches;

Ricordato che nella prassi dell'attività della Casa da Gioco di Saint-Vincent, è stato ripetutamente ribadito il divieto assoluto per i procacciatori di giocare ai tavoli o alle slot machines, e quindi per proprietà transitiva anche il divieto assoluto di accedere ai fidi o ai prestiti erogati dall'ente gestore con apposito ufficio;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per conoscere:

1) chi siano i responsabili della prevenzione delle attività illecite nella Casa da Gioco di Saint-Vincent e dell'Ufficio Fidi, con quali strumenti agiscono direttamente o indirettamente e se abbiano in passato segnalato irregolarità in merito ai fatti evidenziati in premessa ed al centro dell'attuale indagine della Magistratura di Palermo;

2) se il Signor Maiorana, abbia giocato alla Casa da Gioco di Saint-Vincent e se, a partire dal 1 luglio 1994, abbia ottenuto degli affidamenti e di quale importo;

3) chi sono i funzionari, i Dirigenti o gli amministratori della Casinò Spa che dovevano far rispettare il divieto di gioco per i procacciatori e il concorrente divieto di rilasciare loro degli affidamenti;

4) che rilevanza abbiano gli affidamenti ai clienti portati dai procacciatori negli ultimi 5 anni, in che misura incidano sul fatturato del gioco, nonché quanto pesino sui bilanci della Casa da Gioco nello stesso periodo gli emolumenti ai procacciatori per la loro attività.

F.to: Sandri - Ferraris - Fontana Carmela

Interrogazione

Appreso dagli organi di informazione che la magistratura di Palermo ha scoperto come il Casinò di Saint-Vincent sia stato utilizzato per diversi anni come luogo per riciclaggio di denaro sporco da parte di elementi mafiosi;

Considerando che parrebbe improbabile che una così prolungata operazione di riciclaggio si potesse svolgere senza che nessun all'interno del casinò avesse percepito segnali di disfunzioni, irregolarità, che avrebbero chiesto interventi o maggior attenzione;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) se in questi anni, all'interno del Casinò, si sono intercettati segnali di situazioni al limite della legalità e del rispetto delle regole che lo stesso Casinò si è dato; e, se sì, per quali motivi sarebbero stati trascurati;

2) quali sono le azioni finora intraprese dal Consiglio di amministrazione in seguito alla denuncia della Direzione distrettuale antimafia di Palermo circa il riciclaggio di denaro nel Casinò;

3) in che modo la Giunta sta seguendo la vicenda e quali sono le sue informazioni al riguardo.

F.to: Squarzino Secondina

Interpellanza

Premesso che:

- una recente inchiesta della Direzione investigativa antimafia di Palermo ha rilevato un'ampia e consolidata attività di riciclaggio di denaro sporco presso il Casinò di Saint-Vincent, collegata ad ambienti della criminalità organizzata siciliana;

- l'indagine vede coinvolti - ad oggi - tredici giocatori "veicolati" verso la casa da gioco valdostana da un rabatteur (o account), i quali avrebbero ricevuto trattamenti estremamente privilegiati malgrado fossero persone comuni, lavoratori precari o addirittura disoccupati;

- il rabatteur è stato successivamente licenziato da Casinò s.p.a., non perché arrestato a seguito delle indagini svolte dalla DIA, bensì perché sorpreso a giocare in sala nonostante il divieto vigente da diversi anni;

Preoccupati dell'ennesimo scandalo che travolge la Casa da Gioco valdostana, con un ulteriore danno d'immagine;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:

1) per quali ragioni i giocatori coinvolti nel blitz antiriciclaggio erano annoverati tra la migliore clientela, di quali trattamenti privilegiati godevano, quali informazioni sono state assunte preventivamente sul loro conto e chi ha autorizzato tali ospitalità e la concessione di fidi elevati;

2) quanto è costato a Casinò s.p.a. l'ingaggio del rabatteur incriminato in termini di provvigioni riconosciute negli ultimi cinque anni e quali sono stati i risultati prodotti a vantaggio dell'azienda;

3) poiché risulta che altri rabatteurs giochino regolarmente nelle sale del Casinò di Saint-Vincent, per quali ragioni non sono stati adottati analoghi provvedimenti anche nei loro confronti;

4) quali informazioni sono emerse dalla richiesta formulata, il 26 settembre scorso, dall'Assessore delegato al Direttore del Servizio regionale di controllo presso la Casa da Gioco e quali sono gli eventuali intendimenti della Giunta regionale in merito.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Ero convinto di abitare a 3 km. dal casinò, invece mi sono reso conto che abitavo a 3 km. da una specie di lavanderia che ha ripulito per 5 anni denaro sporco! Questo è un fatto eclatante e deprecabile, che si è consumato a Saint-Vincent e che ha visto coinvolti diversi personaggi che sono stati portati in Valle attraverso un procacciatore di clienti del casinò.

Con questa interpellanza vogliamo avere alcune delucidazioni su questo fatto, perché sono una dozzina di persone che fra il 2001 e il 2005 hanno cambiato denaro di provenienza illecita, si parla in particolare di usura ed estorsione, che è stato raccolto in Sicilia ed è stato cambiato ai tavoli del casinò. Le persone che sono state coinvolte in questa inchiesta, di competenza della Direzione investigativa antimafia, sono persone nullatenenti, disoccupate, che hanno ricevuto trattamenti di ospitalità e di attenzione, nonché di affidamenti finanziari, presso la Casa da gioco di Saint-Vincent che normalmente vengono riservati ai cosiddetti "clienti VIP". Il giochino che si protraeva per diversi anni, peraltro anche quando la Commissione parlamentare antimafia venne in Valle d'Aosta sul finire del 2002 a fare un sopralluogo "ad hoc" presso le sale del casinò, il giochino si è interrotto perché un procuratore di Palermo ha scoperto questo "triste fenomeno". Il procacciatore di clienti in questione, certo sig. Maiorana, anche lui di provenienza siciliana, era da diversi anni accreditato come "account" presso la casa da gioco, e in quanto "rabatteur" percepiva delle laute provvigioni per ogni cliente che portava a Saint-Vincent e per la quantità di denaro giocato da ciascuno di questi.

Vorremmo capire come mai questo fatto non abbia mai destato l'attenzione dei funzionari a ciò preposti. Ci pare strano che ci sia stata una disinvoltura nell'accreditare i clienti che non è che esibissero delle capacità finanziarie, a parte quelle illecite che venivano loro prestate, da ricevere l'ospitalità di cui parlavo, e avrebbero avuto anche affidamenti, e qui sembra anche con la complicità di alcuni funzionari della casa da gioco e paradossalmente giocavano il denaro prestato dal gestore della casa da gioco per svolgere le loro attività.

Vorremmo capire anzitutto, Assessore, visto che nell'organigramma del casinò c'è una pletora di Dirigenti e funzionari anche ben pagati, con tanto di "benefits" che sono stati loro riconosciuti, come mai queste persone che dovrebbero avere una conoscenza approfondita della clientela non si sono resi conto che il casinò era frequentato da persone legate ad una cosca mafiosa (la Cosca di Mandalà). Queste persone erano annoverate fra la migliore clientela, godevano di trattamenti privilegiati e vorremmo sapere quali informazioni sono state assunte sul conto di questi clienti e chi ha autorizzato simili ospitalità e la concessione di fidi elevati. Sappiamo che nell'organigramma ci sono responsabilità che vengono conferite dal "CdA".

Vorremmo poi sapere, visto che i procacciatori di clienti hanno laute provvigioni, il "rabatteur" in questione quante provvigioni ha avuto in questi anni di esercizio presso la casa da gioco, perché nei bilanci che ci vengono proposti c'è una somma omnicomprensiva dove si parla genericamente di "promozione di gioco", abbiamo visto in questi anni lievitare queste cifre addirittura a qualcosa come 4 milioni di euro; vorremmo sapere questo sig. Maiorana quanto ha ricevuto come provvigioni per alimentare un'operazione di stampo mafioso. Questo personaggio è stato arrestato mentre cercava di fuggire in Svizzera o forse era in prossimità di un altro casinò, quello di Campione, e sappiamo che sarebbe stato licenziato, ecco, l'unico provvedimento che ha preso il casinò nei confronti di questo personaggio è stato di licenziarlo... perché? Non per i fatti commessi, non per aver messo in piedi questo collegamento fra la cosca mafiosa siciliana e la casa da gioco, ma perché colto in flagranza, e... di cosa? Stava giocando a un tavolo! I "rabatteurs" non possono giocare al tavolo, è curioso questo passaggio, perché ci risulta che normalmente ci sono anche altri procacciatori di clienti che lavorano presso la casa da gioco e anche loro giocano ai tavoli; come mai questo è stato licenziato e gli altri continuano ad esercitare la loro attività? Questa ci sembra una strana applicazione di una norma interna da parte del gestore.

Sappiamo che avete avviato un "internal auditing" - come è stata chiamata questa inchiesta amministrativa - il 26 settembre, all'indomani delle notizie uscite sui giornali e dalle agenzie di stampa diffuse. Avete avviato un'indagine, che naturalmente avrà sortito qualche effetto, ci sono organi di controllo amministrativi e regionali presso la casa da gioco, vorremmo sapere cosa è emerso dall'inchiesta che avete commissionato: questa è la sintesi per illustrare l'interpellanza.

Ci riserviamo di intervenire in sede di replica, alla luce delle risposte fornite dall'Assessore.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Nell'intento di sdrammatizzare questo tribunale, che ha introdotto il collega Tibaldi, cercherò di rispondere alle interrogazioni e all'interpellanza, cercando di ripercorrere la logica di ognuna di esse.

Senza disturbare la sensibilità della collega Squarzino, non voglio dare voti, ma voglio invitare alla prudenza; lei nella sua esposizione il condizionale non lo ha usato, ma non è una questione lessicale, è una questione procedurale. Abbiamo in questo momento un'attività da parte della Magistratura inquirente, non abbiamo né dei giudizi, né delle sentenze, quindi continui a vivere quella dimensione che l'ha portata per anni a pensare di vivere vicino al casinò; quando ci sarà un qualcosa di definitivo, lei si collocherà vicino ad una lavanderia, ma per oggi si attenga alla situazione!

Un'indagine, per importante che essa sia, deve portarci a delle conclusioni; lei ha dato per assodato che tutta una serie di capi di accusa siano provati... io non credo che sia così, o meglio: l'inchiesta ha la necessità di avere degli approfondimenti, anche su questa vicenda ci sono delle richieste da parte della Magistratura inquirente che non sono state accolte, sono stati chiesti arresti e altre cose, ma tutto questo non c'è stato. Soprattutto nell'ambito di questa inchiesta così importante, la Magistratura di Palermo ha avuto modo nella conferenza stampa di dire che il casinò, la società è estranea. Sarà poco o tanto, ma credo che abbia un suo significato, quindi se ci sono delle responsabilità personali saranno correttamente perseguite, poi andremo nell'ambito delle risposte a dichiarare così come dichiarano gli organi del casinò che hanno già scritto alla Magistratura di Palermo e altrettanto abbiamo esternato noi, come parte politica, di essere totalmente a disposizione e ancora di più il casinò come s.p.a. ha comunicato di volersi costituire parte civile nell'eventuale procedimento penale.

Fatta questa premessa, parto con l'interrogazione a firma del collega Sandri, dove si pongono una serie di domande. La casa da gioco risponde alle domande poste che non sono previste dall'attuale organizzazione aziendale funzioni preposte in modo specifico alla prevenzione di attività illecite da parte dei dipendenti; le aree aziendali esposte a criticità per quanto attiene alla tutela del patrimonio aziendale sono presidiate da procedure organizzative, a cui i dipendenti hanno l'obbligo di attenersi nello svolgimento delle mansioni loro affidate. Naturalmente i responsabili di funzioni delle suddette aree attuano controlli sul rispetto delle procedure da parte dei collaboratori sottoposti, inoltre dal 1° maggio 2004 è stata istituita anche la funzione di "internal auditing" che opera attività di monitoraggio nel rispetto delle procedure e supporto specialistico all'alta direzione, per l'individuazione delle aree a rischio da presidiare. In passato, per quanto in evidenza agli atti aziendali, non risultano segnalati fatti attinenti o prodromici ai reati evidenziati dagli inquirenti palermitani; pur tuttavia in un caso isolato segnalato al ministero competente dagli addetti al servizio di controllo regionale nel periodo 2003-2006 si è registrata un'infrazione alla normativa antiriciclaggio, costituente semplice illecito amministrativo, consistente nel pagamento in contanti di 2 distinte vincite di un cliente alle "slots". L'infrazione che ha dato luogo al pagamento di una sanzione pecuniaria, addebitata al dipendente responsabile, è stata causata da un'errata interpretazione della norma.

In risposta alla seconda domanda, va innanzitutto precisato che il contratto che disciplina il rapporto con i segnalatori non prevede alcun divieto degli stessi circa la partecipazione attiva al gioco. Talvolta eventuali divieti possono essere stati assunti in via temporanea per motivi di opportunità o in conseguenza di contenzioso per specifica posizione debitoria dal segnalatore. I dati relativi ai cambi assegni dal 1° luglio 1994 al 31 dicembre 2002 sono di pertinenza di "GS" della "Casinò" in liquidazione (che poi le darò) a cui dovranno essere chieste informazioni (cosa fatta). Nel periodo successivo di competenza della s.p.a., il sig. Maiorana non risulta autorizzato al cambio assegni in via continuativa, ciò non esclude la possibilità di essere ammesso a cambi sporadici secondo le modalità previste dalla procedura interna, tempo per tempo vigente. Infatti il sig. Maiorana risulta aver negoziato nel periodo 2003-2006 due assegni circolari ed altrettanti bancari per complessivi 32.500 euro, regolarmente esitati.

Terza domanda: qui mi collego con le risposte sopra, in assenza di specifica procedura scritta per prassi la verifica del rispetto degli eventuali divieti di partecipazione ad attività di gioco disposti nei confronti dei segnalatori, viene attuata dai quadri e funzionari delle aree giochi francesi, americani ed elettronici, ed ai clienti presenti in sala, ovviamente in presenza del divieto.

In risposta alla quarta domanda, in assenza di dati riepilogativi dei limiti di autorizzazione al cambio assegni concessi tempo per tempo ai clienti e ai segnalatori e tenuto conto dell'elevato numero di clienti da loro veicolati negli anni, valutabili in alcune migliaia, non è possibile fornire il dato richiesto. Pur tuttavia, per dare una misura dell'incidenza dei volumi di gioco assicurati da tale clientela rispetto al totale degli introiti, si forniscono i seguenti dati per gli anni 2003-2004-2005-2006 (li leggo e poi vi farò avere copia). Anno 2003: totale importi rischiati dai clienti segnalati 53 milioni, introiti da clienti segnalati stimati al 23% del rischiato, 12,2 milioni, totale compensi erogati ai segnalatori 3,2 milioni; gli introiti totali erano 139 milioni. Anno 2004: totale importi rischiati dai clienti segnalati 31,9 milioni, introiti da clienti segnalati stimati al 23% del rischiato, 7,3 milioni, totale compensi erogati ai segnalatori 1,8 milioni; gli introiti totali sono 142 milioni. Anno 2005: in questo anno abbiamo diminuito, totale importi rischiati dai clienti segnalati 26,9 milioni, introiti da clienti segnalati stimati al 23% del rischiato, 6,2 milioni, totale compensi erogati ai segnalatori 1,4 milioni; gli introiti totali sono 120,9 milioni. Anno 2006: totale compensi erogati ai segnalatori 0,7 milioni. A decorrere dal febbraio 2006 i compensi ai segnalatori sono stati conteggiati sulla base di un nuovo contratto che, prescindendo dagli importi rischiati al gioco dai clienti segnalati, si basa su compensi fissi per presenza di ciascun cliente, correlati per importo al valore del cliente secondo una classificazione concordata; questo per quanto attiene la s.p.a.; per quanto attiene la Gestione straordinaria non sto a leggere tutto, ma nel biennio 1996-1997 il sig. Maiorana ha effettuato dei cambi assegni per 445 mila euro, mentre per tutti gli anni della s.p.a. abbiamo detto 32.000 euro... poi le do copia di tutto.

Per quanto attiene l'interrogazione della collega Squarzino, in risposta alla prima domanda mi tocca riprendere il ragionamento fatto prima, nel senso che ci sono quelle segnalazioni rispetto a quegli illeciti di cui prima, cioè il non rispetto della norma antiriciclaggio che è stata segnalata dal controllo regionale.

In risposta alla seconda domanda, il "CdA" con lettera del 26 settembre scorso ha conferito alla funzione dell'"internal auditing" l'incarico di effettuare un'indagine interna tendente a verificare, attraverso riscontri documentali ed analisi dei dati di contabilità, le notizie apparse ed eventualmente il coinvolgimento di dipendenti nell'effettuazione di operazioni non rispondenti a norme e regolamenti interni. Ha inoltre querelato i clienti indagati, dichiarando la volontà di volersi costituire parte civile ed ha inoltrato alla Magistratura palermitana apposita nota, per segnalare la piena disponibilità della società a collaborare nell'indagine. Gli approfondimenti sono in corso, ma allo stato attuale non ho contezza di irregolarità da comunicare, nel momento in cui dovessero emergere verranno messe a disposizione prima di tutto alla Magistratura e poi saranno presi i provvedimenti del caso.

Infine, ultima domanda, mi ricordo che nel passato, collega Squarzino, lei ebbe a criticare un'attività che era stata svolta dal sottoscritto quando richiedeva delle informazioni. Per sua memoria le vorrei collocare nel tempo quelle lettere, una lettera è del 16 settembre 2003 e in quella lettera pongo una serie di domande, una in particolare che le leggo: descrizione dei rapporti con eventuali procacciatori di clienti e metodi per valutarne l'efficacia e l'economicità; dopodiché ho ricevuto delle risposte, il 14 novembre 2003 scrivevo all'allora amministratore delegato:

"Dalla documentazione da lei trasmessami in data 26 settembre emerge che la promozione gioco rabatteur nel mese di luglio è stata di 1.914.404 euro, contro i 690.000 euro preventivati nel budget revisionato al 1° luglio 2003. Preso atto del dato sopra menzionato, sono a richiederle cortesemente alcuni chiarimenti riferiti alla data del 31 luglio: quali sono le motivazioni di uno scostamento di così grandi dimensioni; quanti sono i clienti effettivi che hanno permesso di determinare tali provvigioni a favore dei rabatteurs; se è possibile distinguere i clienti per gruppi di appartenenza; i clienti di cui al punto precedente quale frequenza media giornaliera hanno a tutto il mese di luglio, distinguere le frequenze per gruppo; a quanto ammontano i costi di promozione e di ospitalità dei clienti di cui al punto 2 e dei relativi accompagnatori, distinguere i costi per gruppi; a quanto ammontano i costi, provvigioni escluse, di tutte le spese riferibili direttamente o indirettamente dai rabatteurs; quali sono le località di provenienza dei clienti procacciati dai rabatteurs; a quanto ammontano le garanzie offerte singolarmente da ogni rabatteur per i propri clienti; risulta esserci qualche rabatteur che presenta posizioni personali critiche o di insolenza, specificare in caso positivo le circostanze; a quanto ammontano le spese complessive dei rabatteurs al 31 ottobre u.s. e chi è il Dirigente preposto al controllo di tali spese".

Era solo per dirle che già allora c'era un'attività di presidio a cui è stata data una determinata risposta. Fatto questo in tempi poco sospetti, nella terza domanda lei chiede in che modo la Giunta sta seguendo la vicenda; con mia nota del 26 settembre scorso indirizzata al Direttore del Servizio di controllo regionale presso la "Casinò S.p.a." e per conoscenza al Presidente della Regione e ai vertici aziendali attuali della procedura Gestione straordinaria, ho chiesto di essere informato dell'evolversi della situazione, posta all'attenzione dagli organi di informazione. Rispetto a questo argomento il Direttore della casa da gioco mi scrive, in data 20 ottobre:

"Al fine di fornirle il promemoria per quanto richiestomi, le comunico: a seguito della sua richiesta del 26 settembre, avente per oggetto la richiesta di notizie sull'inchiesta di riciclaggio, ho a mia volta rivolto la questione a tutto il personale in servizio presso la Direzione; il 2 ottobre ho inviato al rag. Bo e all'avv. Martini una richiesta di informazioni in merito alla richiesta riciclaggio; il 3 ottobre ho ricevuto dal rag. Bo la lettera in cui era stato richiesto a sua volta di poter accedere ai dati. Rispetto a questa attività ho ricevuto 3 lettere di risposta dal Servizio di controllo, quindi dei dipendenti regionali, che sottolineano la mancanza di competenza sulle operazioni dell'Ufficio fidi, condivido questa opinione e non appena possibile le farò pervenire copia del tutto".

Il rag. Bo, nell'incontro del 10 ottobre, mi ha comunicato di non avere al momento ricevuto alcuna notizia in merito e si è chiesto come mai sono state effettuate delle operazioni di "audit" sul periodo di sua competenza, ma mi ha altresì informato di aver ricevuto copia delle lettere dell'avvocato del sig. Maiorana. In data 16 ottobre il Servizio di controllo ha incontrato l'avv. Rizzo e il dr. Giannola, che sono i 2 dipendenti dell'"internal auditing" della "Casinò", che per incarico del Presidente Martini mi hanno relazionato sui riscontri effettuati riservandosi di inoltrarmi quanto prima copia della loro relazione. In merito al mancato rispetto della normativa antiriciclaggio su operazioni di cambio ai tavoli e di pagamenti, preciso che, per quanto di competenza, si è provveduto, in conformità alle disposizioni vigenti, inoltrando quando ricevuto dal Servizio di controllo; tutto ciò sulla scorta dei pareri in merito acquisiti dalla "Casinò" e dalle considerazioni pervenuteci dall'avvocato... questo è per quanto è di parte regionale.

Finiamo con l'interpellanza del gruppo "La Casa delle Libertà"... "per quali ragioni i giocatori coinvolti nel blitz antiriciclaggio erano annoverati tra la migliore clientela, di quali trattamenti privilegiati godevano, quali informazioni sono state assunte preventivamente sul loro conto e chi ha autorizzato tali ospitalità e la concessione di fidi elevati": i clienti dei segnalatori coinvolti nella inchiesta di Palermo erano annoverati fra la migliore clientela del casinò in virtù dei significativi volumi di gioco, assicurati nel tempo, e in relazione al numero di visite. Per i clienti in questione, in occasione delle prime visite su presentazione del segnalatore, venivano di volta in volta autorizzati importi di cambio limitati; successivamente, a fronte di una frequentazione regolare e previa richiesta del cliente, veniva valutata l'ammissione in via continuativa al servizio cassa assegni, previa acquisizione di informazioni di carattere commerciale o valutazioni della movimentazione e solvibilità provata dai comportamenti pregressi, registrati sul sistema informatico aziendale, anche indipendentemente dalla posizione lavorativa o dai dati economici e patrimoniali rilevabili. Le modalità di concessione di tale ammissione erano disciplinate dal regolamento pro-tempore vigente, che individua una serie di funzioni aziendali a ciò facoltizzate in relazione all'importo di autorizzazione richiesto. Dal 2004 l'organismo deputato ad autorizzare l'ammissione al servizio è collegiale ed è composto dalle funzioni di vertice. Dei 13 clienti oggetto di provvedimenti restrittivi da parte della Direzione antimafia di Palermo solo 5 risultano autorizzati al cambio per importi che variano da 10.000 a 20.000 euro, in un solo caso nei confronti di uno dei maggiori giocatori del casinò per 150.000 euro; gli altri non sono mai stati autorizzati in via continuativa ad accedere al servizio, per cui hanno effettuato cambi di assegni su autorizzazioni rilasciate di volta in volta dalle funzioni facoltizzate. I trattamenti privilegiati di cui godevano i clienti dei segnalatori, erano previsti dal contratto per somme giocate superiori a 15 milioni di lire, i clienti venivano inseriti in appositi elenchi ed acquistavano il diritto ad ottenere un grado di ospitalità correlato al potenziale di gioco del cliente. L'ospitalità a carico della nostra azienda variava dal semplice alloggio in albergo convenzionato, più pasti allo stesso trattamento con l'aggiunta del trasporto aereo e servizio di "transfert" da e per l'aeroporto, per i clienti migliori e loro accompagnatori. L'ospitalità concessa era ed è tuttora soggetta a periodica revisione in base all'attuale minore o maggiore partecipazione al gioco. Il livello di trattamento assicurato veniva e viene tuttora autorizzato dalla Direzione stampa e manifestazioni su segnalazione dei responsabili delle aree gioco.

Quanto "è costato a Casinò s.p.a. l'ingaggio del rabatteur incriminato in termini di provvigioni riconosciute negli ultimi cinque anni e quali sono stati i risultati prodotti a vantaggio dell'azienda": il rapporto con il segnalatore è regolato da contratto, ove si stabiliscono anche le modalità di calcolo dei corrispettivi, la s.p.a. che ha avviato la propria attività al 1° gennaio 2003, ha riconosciuto al sig. Maiorana i seguenti corrispettivi: 2003, 1.046.341 euro; 2004, 709.557; 2005, 502.482; 2006, 331.362 fino al mese di agosto 2006 bene inteso. Oltre ai compensi nel rispetto degli accordi contrattuali vigenti, al segnalatore veniva assicurata l'ospitalità per alloggio, pasti e viaggio aereo andata a ritorno nei week-end in cui accompagnava la propria clientela. Per quanto riguarda i risultati prodotti, sulla base dei dati storici in possesso della casa da gioco è possibile ipotizzare una redditività media del 23%, calcolata sul volume totale degli importi rischiati al gioco dai clienti del segnalatore, dato quest'ultimo desunto dalla comune esperienza delle case da gioco. Alla luce di quanto sopra, tenuto conto che il rischiato al gioco dai clienti di Maiorana secondo i dati in nostro possesso nel triennio 2003-2005 è pari a 45,5 milioni di euro, si calcola un introito lordo presunto di 10,5 milioni di euro a fronte di compensi per 2,2 milioni di euro circa. Per il 2006 non si è in grado di fornire analogo calcolo, essendo i dati disponibili non ancora sufficientemente elaborati, stante il cambio di criteri per il calcolo dei compensi mensili previsti dal nuovo contratto.

Poiché "risulta che altri rabatteurs giochino regolarmente nelle sale del Casinò di Saint-Vincent, per quali ragioni non sono stati adottati analoghi provvedimenti anche nei loro confronti": ripeto quello che ho detto prima, cioè il casinò dice che nel contratto non è previsto il divieto di gioco e il divieto è solo temporaneo legato a certe condizioni.

Quali "informazioni sono emerse dalla richiesta formulata, il 26 settembre scorso, dall'Assessore delegato al Direttore del Servizio regionale di controllo presso la Casa da Gioco e quali sono gli eventuali intendimenti della Giunta regionale in merito" : le ho letto la lettera del Direttore, allo stato attuale l'approfondimento è in corso e ci sono una serie di notizie che attendiamo.

Nella speranza di aver dato tutte le informazioni, vi ringrazio.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Per ribadire alcuni concetti che avevamo espresso stamani. Non è una cosa piacevole finire sui giornali nazionali per un problema di riciclaggio, credo che questo sia alla base di tutti noi, che condividiamo le responsabilità di questo Consiglio, quindi spero che sia anche dell'Assessore. Prendo atto purtroppo con rammarico dell'onestà dell'Assessore, anche se...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... non si era detto che le competenze erano anche del Presidente della Giunta e del coordinamento delle cose del casinò, ma forse siamo tornati indietro, è cambiato il Presidente...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... questo lo vedremo, perché nella proposta di legge sulla forma di governo abbiamo detto che questi campi di competenza sarebbe meglio che passassero dal Consiglio, piuttosto che rimanere nelle "segrete stanze"...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... vous avez la légion d'honneur, je crois que ça sera bien pour vous et pour nous!

Da questo punto di vista l'ammettere che non ci sono responsabili della prevenzione delle attività illecite e che non hanno segnalato nulla, se non una volta un caso, i controlli regionali neanche la "Casinò S.p.a." o la Gestione straordinaria, credo che questo sia "straordinario" ed è la testimonianza che qui manca un dato fondamentale su cui riconosco ai passati rappresentanti nostri alla Camera e al Senato, sia della precedente legislatura che di quella ancora prima, che erano intervenuti per superare questo problema.

Qual è il problema? Il problema è che manca una legislazione nazionale sulle case da gioco, con il risultato che non si sa a chi fare riferimento per avere chiarezza su quali sono le procedure, su quali sono le norme antiriciclaggio. Giustamente l'Assessore parla di "errata interpretazione" delle norme antiriciclaggio: per forza, perché le norme antiriciclaggio, non essendo previste le case da gioco nel nostro ordinamento, non prevedono la casa da gioco! Cambiano soldi a quantità industriali, e voi provate ad andare in banca a cambiare 5.000 euro, dovete lasciare la carta di identità, il codice fiscale... là, cambiano soldi a "paccate" industriali e la "Banca d'Italia" non ha alcun potere di controllo. Questo non è colpa di Caveri, non è colpa di Marguerettaz, né di nessun altro qui dentro, ma è un "vuoto normativo" nazionale che deve essere superato e credo che faremmo bene a farci promotori di un'iniziativa in questo senso, in modo che ci sia trasparenza, perché il casinò è un'azienda come un'altra e, come tutte le aziende, deve rispettare le leggi del Codice civile, del Codice penale e le altre leggi della Repubblica.

Nella serata che ho passato qui sotto a sentire gli "sbollori" dopo l'incontro con il Presidente della Regione e con l'Assessore, molti dipendenti della casa da gioco hanno detto: "sì, la casa da gioco è una cosa speciale, ci vuole un biscazziere per portarla avanti"! Uno è arrivato anche a dire: "lì bisogna portare anche la prostituzione all'interno della casa da gioco per farla funzionare bene"! Credo che tutto questo sia un sentore che su questa casa da gioco, anche da parte degli operatori tecnici della casa da gioco, forse c'è una visione un po' antica, cioè un territorio fuori legge, nel senso che è fuori dalle leggi, perché essendo nata in una forma particolare con un decreto del Presidente della Regione sul finanziamento dei Comuni termali... di fatto è qualcosa che non è normato dalla legge e che quindi permette posizioni che non sono chiare. Questa è un'osservazione che faccio, a maggior ragione quando mi rendo conto che la casa da gioco basa importanti e rilevanti quote del proprio guadagno sui cosiddetti "segnalatori". Questa è una nuova dizione, che apprendo oggi, e sono contento di aver imparato un'altra parola. I segnalatori, dunque, che hanno veramente un impatto notevole... però mi chiedo: ma che cosa mai sono questi clienti che hanno bisogno di un segnalatore per venire a giocare da noi? È buffa questa cosa! Se fossi un giocatore e venissi a sapere che uno che mi porta prende i soldi per avermi portato a "spellare", è veramente una cosa fuori dalla norma! Rimane il fatto che su tale questione dei segnalatori, il fatto del gioco che abbiamo preso 445 mila euro nel 1996-1997... gestione Ramojno?... credo che siano dati molto preoccupanti!

Prima si allontana la politica dalla casa da gioco e prima si rimettono le regole a livello nazionale e al livello regionale sulla casa da gioco, a partire dal rispetto di tutte le norme previste nel disciplinare fra Regione e casinò, prima si farà il bene non solo della Valle d'Aosta, ma anche di chi ci lavora lì dentro!

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Dalla relazione dell'Assessore sembra che tutto sia sotto controllo, là dove si chiede il nome dei responsabili non c'è bisogno perché non ci sono responsabili, là dove dovrebbe esserci un ufficio fidi, dovrebbe esserci un servizio di controllo regionale, si dice che questo manca, quindi là dove dovrebbero esserci le competenze non ci sono, ma va bene lo stesso; si dice che c'è stata un'unica segnalazione in tutti questi anni, si dice che il Governo regionale nella persona dell'Assessore si è preoccupato in tempi non sospetti di queste cose, allora dall'elenco delle domande che lei ha posto e dal fatto che dopo non ha più continuato ad interessarsi di queste cose, vuol dire che le risposte erano che tutto andava bene. Allora su questo aspetto tutto era lineare e pulito e con c'era bisogno di una commissione di inchiesta come per il "benefit", perché tutta la questione dei "rabatteurs", la questione dei clienti, la questione di come avvengono i cambi, è tutto a posto secondo le risposte date.

A me sembra strano che, con tutto sotto controllo da almeno una decina di anni, emergano questi fatti, cioè se tutto fosse a posto - d'altra parte anch'io dicevo: considerando che sarebbe improbabile che certe cose avvenissero, quindi usiamo pure il condizionale - non dovrebbero emergere alcuni fatti molto gravi. Allora se sono emersi - perché qui possiamo mettere l'indicativo, dei fatti così gravi che la "DIA" è intervenuta chiedendo degli arresti e degli arresti sono stati fatti, è chiaro che ci saranno poi delle indagini supplementari - qualcosa è avvenuto in questi anni, pur se tutto apparentemente andava bene secondo la dichiarazione dei responsabili.

Mi chiedo: che credibilità hanno queste persone che hanno risposto che tutto andava bene, se poi di fatto non va bene? Ci chiediamo: come è possibile che tutto funzioni bene e che poi di fatto gli illeciti ci siano stati? Credo che non possiamo far finta di niente e aspettare che la giustizia faccia il suo corso, ma che occorra assolutamente intervenire e andare a vedere quali sono i punti dolenti. Non stiamo adesso a fare tutta l'esegesi, ma è molto strano che siano stati cambiati degli assegni così cospicui a gente che, nonostante un'indagine patrimoniale risultasse praticamente nullatenente, vedeva cambiarsi degli assegni così alti. Ci sono questi 2 dati; mi rendo conto che quei clienti non avevano alcun patrimonio, alcuna solidità patrimoniale, pur tuttavia continuavano a cambiare assegni. Allora c'è qualcosa che non ha funzionato, c'è qualcuno che si è reso conto di questo e... cosa ha fatto? Sicuramente lo ha fatto presente, ma le persone che avrebbero dovuto intervenire non lo hanno fatto... perché?

Non si può allora dire che tutto va bene; noi crediamo che su questa vicenda occorra assolutamente intervenire e indagare e noi questo chiederemo, domani, con una mozione.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Ribadiamo che è inquietante pensare che una simile organizzazione malavitosa potesse godere della più ampia considerazione da parte del casinò, dei suoi Dirigenti e dei suoi funzionari. La cosa è inquietante, se uno pensa soprattutto ai tempi e alle modalità: per 5 anni queste persone hanno agito indisturbate, non è una settimana o un mese o un periodo circoscritto, sono 5 anni...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... 5 anni, mi riferisco alla Direzione investigativa antimafia, poi non so se lei ha informazioni ulteriori... mi sono riferito a quello che è stato riportato dai giornali, lei nella risposta ha esteso il periodo. I tempi estremamente estesi sono la prima cosa, la seconda cosa sono le modalità: ma come si può pensare che per 5 anni queste persone agiscano indisturbate con alloggi in alberghi convenzionati, pasti pagati, servizi da e per l'aeroporto, voli pagati - il tutto a spese dei Valdostani - anche per i loro accompagnatori, e naturalmente non ci sia un minimo di complicità - forse il termine è troppo forte? -, disattenzione, ma una disattenzione non perdonabile da parte di chi dirige la casa da gioco? Non è credibile!

La beffa sapete qual è? È che la casa da gioco, oltre ad essere di proprietà pubblica da un punto di vista fisico, è gestita da una s.p.a., il cui azionista è rappresentato dal Presidente della Regione, Presidente-Prefetto e che, in quanto tale, dovrebbe garantire i compiti della sicurezza pubblica. Non voglio dire che il Presidente sia stato disattento, però in casa sua praticamente abbiamo albergato i banditi... è questo il fatto clamoroso! Questo è il paradosso di una gestione pubblica di un'attività che costituisce una deroga a una norma penale.

Queste informazioni di carattere commerciale in merito a questi clienti, che sono nullatenenti o disoccupati, che frequentano ripetutamente la Casa da gioco di Saint-Vincent, da chi sono state attinte? Non ci dica dall'"account" Maiorana! Presumiamo che siano state attinte dall'accompagnatore Maiorana in questo caso, perché non è ammissibile che persone della casa da gioco che sono preposte all'Ufficio fidi o all'Ufficio cambio assegni, che sono preposte all'ospitalità, assumano e attingano informazioni da chi li porta. E poi, come è stato detto, ma queste persone che sono così facoltose almeno in apparenza, hanno bisogno dell'accompagnatore che li porta per mano al casinò e percepisce una provvigione che supera di gran lunga i 2 milioni di euro in pochi anni?

Dobbiamo renderci conto che il casinò, a parte il danno di immagine clamoroso arrecato perché su tutti i telegiornali nazionali e su tutte le principali testate si è parlato non in termini positivi del Casinò di Saint-Vincent, ha pagato quelli che lei chiama "segnalatori" per portare dei segnalati, ma dei segnalati di attività criminale mafiosa! Abbiamo pagato persone per portarci la delinquenza in casa!

Lei mi rimprovera di aver introdotto un Tribunale, qui; no, io sono stato portato in Tribunale su queste vicende dall'attuale Direttore del marketing e dell'Ufficio stampa, sono stato querelato per diffamazione - naturalmente il Tribunale ha archiviato il tutto - solo perché in occasione della visita della Commissione antimafia ho fatto dei riferimenti che si incentravano su pericoli di infiltrazione mafiosa in alcuni settori del gioco! Il problema non è quindi fare del Tribunale qui dentro, ma si sta discutendo di un'indagine che è stata avviata dalla "DIA": abbiamo la mafia in Valle d'Aosta e non va assolutamente bene, primo; avere la mafia in Valle d'Aosta, secondo; averla presso una casa da gioco che è gestita da un azionista che è anche Prefetto... penso che anche il Presidente Caveri abbia sussultato quando ha saputo queste cose, oltre che per l'immagine che ne deriva per la Valle d'Aosta e per il suo ruolo! Sono preoccupazioni che più volte abbiamo espresso, ma un accompagnatore, un "account", un segnalatore non è che arriva a Saint-Vincent, bussa alla porta e in punta di piedi entra nell'ambito dell'organizzazione; sono persone che hanno rapporti continuativi di professione e di amicizia con chi c'è là dentro. Non possiamo pensare che ci siano delle relazioni amichevoli fra qualcuno che lavora lì e queste persone che sono state il veicolo dell'infiltrazione delinquenziale mafiosa nel casinò! D'altronde le cene e l'ospitalità - e siete testimoni tutti quanti - abbiamo visto nel "dossier Bo" come venivano elargite! Si ricorda, Assessore, l'elenco degli ospiti premiati presso la casa da gioco? Avevano tutti il "placet" di qualche Dirigente che sedeva in alto! Non riusciamo a pensare che non ci siano legami fra qualcuno che lavora presso la Casa da gioco di Saint-Vincent e certi "ambienti" che sono "in odore di criminalità".

Chiediamo che si faccia veramente un qualcosa; proponiamo una mozione che va a rafforzare e a rivedere il compito dei controlli regionali perché oggi sono ininfluenti. Abbiamo 60 persone dipendenti regionali, che non sono nella facoltà di poter intervenire; sulla normativa antiriciclaggio sono stati completamente depotenziati, ma per volontà politica, per scelta del Governo regionale, perché naturalmente l'attività del controllore rallenta e diminuisce il volume di incassi del casinò. Non vogliamo trasformare la casa da gioco in un santuario, sappiamo che lì non si prega, ma non possiamo neppure permettere che il degrado della casa da gioco valdostana arrivi fino a questi punti!

Noi quindi la invitiamo a prendere provvedimenti più efficaci di quelli che ha ordinato, l'inchiesta che lei ha commissionato ("internal auditing") si è per adesso risolta con una richiesta di rinvio da parte del Direttore per poter approfondire e con una nota dei rappresentanti sindacali dei dipendenti regionali, che si dicono stupiti perché non possono verificare l'attività criminosa posta in essere da alcuni clienti della casa da gioco quando si realizzava attraverso l'Ufficio fidi e le casse. E dal momento che il controllo sull'attività di questi ultimi non rientra nelle competenze del Servizio regionale, come fanno queste persone a darle delle risposte esaustive? Allora ci sono altre modalità di controllo: o ci sono i controlli amministrativi interni oppure si potenzia il corpo dei controllori regionali. C'è una legge del 1967 che non è mai stata applicata in tutta la sua articolazione e ovviamente così non si può andare avanti!

Oggi dobbiamo tutelare l'attività del gioco, ma dobbiamo anche evitare che ci siano delle infiltrazioni a questo livello dacché non passano inosservate e, a nostro avviso, queste disattenzioni hanno l'odore della complicità. Non ci vergogniamo di dirlo, ci assumiamo la responsabilità di quello che diciamo, ma presso la casa da gioco ci sono Dirigenti che sapevano più di quello che in realtà non vogliono dire!