Oggetto del Consiglio n. 2216 del 25 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2216/XII - Congruità degli stanziamenti del Fondo di sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione. (Interpellanza)
Interpellanza
Vista la DG n. 2751/2005, con la quale vengono dettate le norme del bando per la partecipazione al Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione per l'anno 2004;
Vista la recente D.G. n. 2926/2006, con la quale vengono approvate le graduatorie definitive delle famiglie aventi i requisiti richiesti dal bando stesso per accedere ai contributi previsti per le diverse categorie di persone;
Appreso che le somme (comprensive di quelle statali e regionali) a disposizione per tale tipologia di intervento non sono sufficienti a coprire i contributi spettanti ai soggetti inseriti nelle graduatorie definitive degli ammessi ai benefici del Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, ma che consentono solo la copertura del 75% dei contributi che dovrebbero essere dati, secondo i criteri stabiliti;
Constatato che, secondo le cifre riportate, mancherebbero poco più di 300.000 euro per attribuire ad ogni famiglia l'entità del contributo previsto dalla legge;
Ricordato che con il Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazioni si intende venire incontro alle difficoltà economiche di molte famiglie che faticano a sostenere le spese dell'affitto;
Ritenendo opportuno avere informazioni circa le dimensioni e l'andamento del fenomeno che può essere considerato un indicatore della povertà e un segnale delle diverse sfaccettature in cui si manifesta il fenomeno dell'emergenza abitativa;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) in questi ultimi tre anni - 2003, 2004, 2005 - quante sono state le domande presentate e quante accolte, e quale valutazione viene data dell'andamento del fenomeno registrato;
2) in questi ultimi tre anni - 2003, 2004, 2005 -, quale somma è stata prevista per il Fondo contributo affitto e se la somma stanziata nei vari anni è stata sufficiente per coprire il 100% dell'entità dei contributi previsti dal bando per l'accesso al Fondo;
3) se le famiglie sono, o saranno, informante sulla riduzione dei contributi loro spettanti per il sostegno all'affitto;
4) se non si intenda procedere ad un ulteriore stanziamento di poco più di 300.000 euro per dare alle centinaia di famiglie inserite nelle graduatorie il 100% del contributo previsto.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina... si prenoti... provi adesso...
Il Consiglio è sospeso per questioni tecniche.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,53 alle ore 17,00.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Grazie, Presidente, e grazie anche ai tecnici che hanno ripristinato la funzionalità del microfono.
La nostra interpellanza riguarda una questione che riteniamo importante, anche se se ne parla poco e anche se è tra le pieghe del bilancio e non viene molto valorizzata. C'è una legge nazionale che istituisce un fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione: è una legge che prevede che in alcuni casi, là dove il reddito non è superiore a 10-15mila euro e l'affitto, invece, incide in modo superiore o al 14% o al 24% dello stipendio, in questi casi c'è un'integrazione dell'ente pubblico rispetto a questi costi. Sappiamo che questi fondi nazionali non sono così congrui e giustamente la Regione interviene integrando con fondi regionali. Ogni anno viene emanato un bando, in base al quale vengono indicati i requisiti necessari per partecipare al bando, in base alle domande che arrivano vengono stese delle graduatorie con l'elenco di tutte le famiglie che hanno i requisiti richiesti dal bando per accedere ai contributi previsti per le diverse categorie di persone.
Recentemente la deliberazione n. 2926, in cui vengono pubblicizzate le graduatorie e vengono indicati i nominativi di coloro che hanno diritto ad accedere a questo fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, fa notare che, per rispondere a tutte le domande di coloro che hanno i requisiti richiesti e che quindi potrebbero accedere a questi contributi loro spettanti in base alla legge che lo prevede, sarebbero necessari 1,620 milioni di euro. A fronte di queste cifre invece, dice la deliberazione, se sommiamo le risorse che lo Stato ha messo, quelle inserite in bilancio, quelle che sono state inserite per integrare i fondi regionali si raggiunge una cifra di 1,215 milioni di euro, che però non è in grado di coprire il 100% delle domande; pertanto la Giunta ha deciso, visto che mancano 300mila euro, di corrispondere solo il 75% del contributo spettante a favore di ciascun nominativo inserito nelle graduatorie, per riuscire a stare nei limiti del bilancio.
Vorremmo capire l'entità di questo fenomeno e soprattutto la valutazione che viene data dall'organo politico rispetto all'andamento dei dati relativi alle domande, per accedere al fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione; poi, se effettivamente in tutti questi anni si è sempre riusciti a coprire il 100% delle richieste presentate, se le famiglie sono o saranno informate che loro avrebbero avuto teoricamente diritto al 100%, ma che si è dato solo il 75%; e, ancora, se non si intende procedere ad un ulteriore stanziamento, per cui trovando 300mila euro si riesce a dare un aiuto alle centinaia di famiglie che sono inserite nelle graduatorie.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Come al solito, quando si rappresentano queste situazioni, si cerca di mettere in evidenza il peggio e non il meglio di quello che è stato fatto...
In risposta al primo quesito, avrei preferito che la collega Squarzino, visto che i dati che richiede li aveva già tutti chiesti e noi glieli avevamo già tutti forniti, li avesse citati, in maniera che così avremmo dato più spazio ad altri ragionamenti, ma visto che la domanda è ripetitiva, io ripeterò, anche perché è interessante osservare l'evoluzione di questo fenomeno, per dare una chiave di lettura più onesta di quella che è stata data precedentemente.
Nel 2003 abbiamo accolto 479 domande; nel 2004, 549 su 754 presentate, nel 2005 il salto è stato a 767 domande su 962; ora, fra le presentate e le accolte la differenza è che noi abbiamo il difetto di far rispettare le leggi, per cui facciamo uno "screening", valutiamo che le domande siano conformi alla legge. Certo, questo è un peso per chi vorrebbe - come magari vuole fare lei! - semplificare tutto, dire di sì a tutti, così eliminiamo la burocrazia, rispondiamo al cittadino... l'importante è non fare le cose per bene! Dunque, da 479 a 767 vediamo che abbiamo dei delta che crescono una volta di 70 e poi, fra il 2004 e il 2005, qualcosa come 218 domande. Ci si è posti la domanda di dove nasceva questa lievitazione, perché con questo poco cervello che ci è rimasto - come è stato detto prima - abbiamo cercato di fare qualche piccolo ragionamento, e la constatazione che è venuta fuori è che sicuramente ci possono essere delle situazioni economiche delle famiglie che fluttuano secondo delle contingenze economiche, ma è altrettanto vero che in questo c'è l'effetto di altri 2 fattori. Il primo è l'ampia diffusione che si è fatta in questi ultimi anni di questo strumento, tant'è vero che noi, facendo in questo modo, abbiamo avuto un riscontro da parte di persone che da anni erano in tale situazione di sofferenza, ma non sapevano che esisteva questo strumento. Il secondo è l'adozione del valore IRSE e non più il reddito complessivo, adottando questo parametro c'è stato un ampliamento delle categorie sociali che potevano accedere a questi benefici ai quali prima, con il reddito complessivo, non accedevano.
Vediamo "quale somma è stata prevista per il fondo...": nel 2003 lo Stato ha messo a disposizione 157mila euro, la Regione ne ha messi 501mila - 3 volte tanto - e abbiamo anche in questo caso coperto per garantire una risposta che sia pure non al 100%, come dice lei, ma non è scritto da alcuna parte che ci deve essere un 100%! Abbiamo cercato di massimizzare con queste risorse una risposta nei confronti della domanda complessiva e non abbiamo voluto escludere nessuno, perché avremmo potuto benissimo esaurire - come hanno fatto Regioni qui vicino con governi a lei più affini - le graduatorie e dire "stop, non ce n'è più"! Invece noi abbiamo cercato di dare il 75% a tutti, sia pure nelle singole fasce, perché l'obiettivo della legge non è quello di coprire il delta, ma di diminuire il rapporto che c'è fra affitto e reddito, secondo le 2 fasce. Nel 2004 abbiamo avuto uno Stato che ci ha erogato 539mila euro, abbiamo aggiunto 421mila euro e abbiamo coperto al 100% questa volta, abbiamo dato cioè a tutti. Nel 2005 c'è stata la sorpresa della lievitazione che ho detto prima e, a fronte di 445mila euro messici a disposizione dallo Stato, la Regione ne ha emessi 769mila. Se andiamo a vedere rispetto al 2003, dove c'era 1 miliardo delle vecchie lire, siamo ora passati a 1,5 miliardi di fondi regionali. Il rapporto è stato sempre dal doppio al triplo di quello che ha messo lo Stato; sfido a trovare in Italia un impegno equivalente di una Regione che ha fatto come abbiamo fatto noi! Posso citarle le altre scelte che hanno fatto: esaurimento dei fondi oppure costituzione di graduatorie ed erogazione a quelli posti nelle prime posizioni. Lì sì che si sono generati dei forti scontenti e anche delle disparità, perché alla fine diventa anche casuale quando si mette quella linea, per cui chi sta sopra prende e chi sta sotto non è ammesso.
"Se le famiglie sono, o saranno, informate sulla riduzione dei contributi loro spettanti per il sostegno all'affitto": questa è una domanda molto scorretta, perché intanto non è scritto da alcuna parte che loro hanno diritto al 100%, ma è detto solo che l'obiettivo è quello di ridurre questo divario. In secondo luogo perché abbiamo fatto un "vademecum", che è nella disponibilità dell'Assessorato, che abbiamo distribuito e che continuiamo a distribuire, dove non solo sono informate, ma lo sono dettagliatamente; fra le altre cose che sono espressamente dette è che il contributo potrà non essere del 100%. Il bando di concorso stabilisce che la Giunta regionale può ridurre il contributo a ciascun richiedente, nel caso in cui le risorse disponibili non siano sufficienti a coprire interamente tutte le richieste, ma abbiamo fatto di più: ci siamo impegnati a garantire l'erogazione di almeno il 50% del contributo a tutti coloro che ne hanno diritto.
"Se non si intenda procedere ad un ulteriore stanziamento di poco più di 300.000 euro per dare alle centinaia di famiglie inserite nelle graduatorie il 100% del contributo previsto": intanto ribadisco che non è previsto alcun contributo con questo tetto, ma bisognerebbe parlare di "contributo massimo possibile". Il 16 ottobre è stato emanato il bando relativamente al 2006; già in questo momento vediamo che l'afflusso agli uffici è molto consistente. Abbiamo un finanziamento statale di euro 462mila euro e, per il momento, riteniamo più prudenziale assicurare i fondi per dare un minimo a tutti, dal momento che non sappiamo quante sono le domande. Certo è che se la crescita è così esponenziale, come quella che abbiamo avuto tra il 2005 e il 2006, altro che 300mila euro! Inoltre riteniamo che prima di fare delle altre integrazioni anche sul bando del concorso del 2005, quello per il quale mancherebbero - secondo le sue indicazioni - 300mila euro, si debbano capire meglio i meccanismi che ci sono alla base, perché proprio in questo Consiglio un nostro collega ha fatto presente come questi meccanismi possono generare delle distorsioni nell'ambito del mercato delle locazioni... allora non vorremmo trovarci di fronte a delle lievitazioni che sono funzionali al fatto che arrivano dei sostegni. L'integrazione regionale non è ancora quindi stata stanziata, perché è prevista nel bilancio che sarà sottoposto all'Assemblea per l'approvazione, e le ulteriori determinazioni saranno assunte non solo in funzione della disponibilità finanziaria, ma anche degli scenari e dell'esito di quegli accertamenti e approfondimenti che intendiamo fare, per mettere bene a fuoco la dimensione, l'evoluzione e i meccanismi di questa problematica.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Ci sono alcuni Assessori, che si preoccupano sempre di dare il voto all'interpellante... vedo che l'Assessore Cerise fa parte di questa categoria: si deve preoccupare di dire se chi pone la domanda, la pone in modo giusto o sbagliato e noi la ringraziamo per questa azione ispettiva che la Giunta ha nei confronti dei Consiglieri di opposizione... magari si potrebbe rivedere il Regolamento e individuare queste competenze nuove!
Veniamo ai dati forniti: qui, i dati forniti, sono dei dati che, come ogni dato, sono interpretativi. Nella nostra interpellanza abbiamo dato un'interpretazione dei dati, l'Assessore ne ha data un'altra; credo che il Consiglio sia il luogo del confronto di interpretazioni, di visioni diverse con cui si leggono i dati.
Cosa ci ha detto l'Assessore e cosa noi diciamo? La Regione ha dato sempre più del doppio di quello che ha dato lo Stato; questo è vero negli ultimi 3 anni, ma se prendiamo il 2000, 2001, 2002, questo non è avvenuto, quindi diciamo che nel tempo la Regione è intervenuta, dando più di quanto ha dato lo Stato; nel 2000 la Regione non ha dato niente, nel 2001 ha dato meno della metà, nel 2002 la metà!
L'Assessore, leggendo i dati fa notare - giustamente - che c'è un aumento delle domande e un aumento delle persone ammesse alle graduatorie. Il salto quantitativo che c'è stato dal 2004 al 2005 è dovuto, a suo avviso, al fatto che si è introdotta come valutazione del reddito l'IRSE. Credo che questa valutazione abbia fatto giustamente emergere delle situazioni di bisogno effettivo che ci sono. Vorrei che fosse chiaro: non è che l'adozione di questa legge crea situazioni di bisogno o fa aumentare le situazioni di bisogno; questa legge fa emergere situazioni di bisogno che ci sono nella società!
Altro elemento (e qui vorrei dire che a questa parte veramente l'Assessore non ha risposto): noi abbiamo chiesto quale valutazione veniva data dell'andamento del fenomeno registrato, e lui ha descritto alcuni meccanismi. Ora, qui, al di là dell'aumento dal 2004-2005 si assiste a una progressione: dal 2000 al 2006 sono quasi triplicati i nomi che sono stati ammessi in graduatoria, dal 2000 al 2002 sono quasi raddoppiati, quindi al di là dell'incremento avuto per l'introduzione dell'IRSE, c'è un andamento in progressione di queste domande. Credo che tutti coloro che hanno letto il secondo rapporto sulle povertà e sul disagio, tutti quelli che hanno letto le parti introduttive del piano regionale del benessere e della salute, sanno che esiste un fenomeno crescente di disagio e di povertà diffuso sul nostro territorio e che a volte si ha difficoltà a cogliere; ritengo che questo sia uno strumento che lo fa emergere, e il fatto che in questi anni sia aumentato così tanto il numero di coloro che non solo hanno fatto domanda...
Presidente - ... lasciate parlare la Consigliera Squarzino...
Squarzino (Arc-VA) - ... credo che avesse ragione il microfono a rimanere spento, perché quando si parla di bisogni della povera gente, a nessuno interessa niente! Prendo atto di questo e prendo atto che questo fenomeno fotografa come ci sia un disagio nella società, un aumento delle fasce deboli, delle fasce che hanno bisogno. A fronte di questo disagio, a fronte dell'aumento del diffondersi dei bisogni che ci sono, una Regione che dice che vuole fare della famiglia, della qualità della vita uno dei punti fondamentali del suo programma, che vuole venire incontro alle esigenze della popolazione, credo che debba chiedersi: ma non è utile, opportuno che riduca una o due consulenze, per trovare quei 300mila euro che servirebbero ad aiutare maggiormente quasi 800 famiglie? Questa è la domanda che poniamo, perché non è che io abbia fatto della demagogia, io ho letto quello che dice la deliberazione e la deliberazione dice, quindi la Giunta, anzi l'Assessore Cerise fa presente che la somma complessiva dei contributi spettanti ai soggetti inseriti nelle graduatorie definitive degli ammessi ai benefici del Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni ammonta a 1,62 milioni di euro. L'Assessore dice: "questa è la somma complessiva dei contributi spettanti ai soggetti inseriti nella graduatoria", non dice: "questo è l'ammontare dei contributi che si potrebbero dare ai soggetti", ma dice: "spetta questo". Poi aggiunge: "sì, le risorse non ci sono, per cui visto che la legge lo consente, noi decidiamo la copertura del 75% di questi contributi".
Ripeto, questa è una scelta politica precisa: da un lato, la somma complessiva dei contributi spettanti ai soggetti risulta essere 1,62 milioni, i soldi sono 1,2 milioni, quindi riduciamo. Credo che non sia scorretta la mia richiesta "se si informano o meno le famiglie", perché se è vero, come lei dice, che il compenso può raggiungere il 100% dei contributi, allora onestà intellettuale chiederebbe di dire: "guardate, non siamo riusciti a coprire il 100% dei contributi, ma quest'anno i contributi non possono raggiungere quella cifra e raggiungono solo il 75%". Farebbe parte di un'informazione su un dato che è stato fornito agli utenti, che hanno diritto di sapere se la scelta di coprire interamente il 100% di contributi o solo una parte è stata fatta oppure no!
Sono queste le azioni concrete con cui la Giunta può dimostrare effettivamente da che parte sta; se sta dalla parte dei consulenti a cui dare ogni Giunta una serie di incarichi dai 100 ai 150 ai 200mila euro come se niente fosse, o se sta dalla parte delle famiglie che hanno bisogno! E sono famiglie che non sono soltanto ad Aosta, ma sono in tutti i nostri paesi: a Charvensod, a Châtillon, a Gressan, a Pont-Saint-Martin, a Quart, a Saint-Pierre, a Saint-Christophe, a Saint-Vincent (qui sono 59 famiglie che hanno diritto e questo dato ci fa riflettere!), a Sarre, a Verrès... Credo che a queste famiglie - e non parlo di quelli che stanno a Gignod o a Fénis o a Brissogne, perché ce ne sono uno o due soltanto, ma là dove i numeri superano la decina -, che vivono nei nostri paesi vada data una risposta e non solo un "palliativo di risposta"!