Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2204 del 25 ottobre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2204/XII - Situazione dei lavori di ricostruzione del canale irriguo "Ru Cerves" nel Comune di Cogne. (Interrogazione)

Interrogazione

Richiamata la delibera di Giunta regionale n. 2957 del 30 agosto 2004 nella quale, seppur esprimendo una valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale del Progetto di variante relativa ai lavori di ricostruzione del canale irriguo Ru Cerves nel Comune di Cogne, proposto dal C.M.F. "Pré de Saint Ours" di Cogne, si subordinava tale valutazione all'osservanza di alcune prescrizioni tra le quali:

a) "al termine dei lavori, la pista di cantiere dovrà essere completamente smantellata e tutte le superfici interessate da scavi, riporti, passaggio mezzi, ecc. dovranno essere accuratamente sistemate, livellate ed inerbite";

b) "non dovrà essere realizzato l'ultimo tratto di pista dal ponte all'opera di presa, considerata la pendenza del versante interessato. A tal proposito l'opera di presa e la vasca dissabbiatrice dovranno essere realizzate con l'ausilio di mezzi di trasporto alternativi";

Preso atto che sono trascorsi circa 2 anni dall'inizio dei lavori;

Ritenuto opportuno conoscere l'attuazione odierna;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) se è a conoscenza del fatto che la prescrizione di cui al punto b) non è stata rispettata;

2) se sono iniziati i lavori di smantellamento della pista di cantiere e quelli di ripristino delle superfici ovvero se sono state avanzate dal C.M.F. "Pré de Saint Ours" nuove richieste circa il suo mantenimento;

3) se risponde a verità il fatto che la pista di cantiere sia utilizzata per scopi diversi da quelli autorizzati.

F.to: Venturella

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Je tiens tout d'abord à rappeler qu'il s'agit là d'une modification d'un projet déposé par le Consortium d'amélioration foncière "Pré de Saint-Ours" de Cogne et qui avait fait l'objet de la délibération du Gouvernement régional n° 2118 du 10 juin 2002 portant évaluation positive de l'impact du projet sur l'environnement. Par rapport au projet précédent, cette variante comporte l'élimination du tronçon contournant le "Truc Cretettaz" et l'établissement, pour la canalisation, d'un tracé ayant beaucoup moins d'impact sur l'environnement; le déplacement de la prise d'eau de la cascade basse à la cascade haute; le prolongement de la piste de chantier dans les zones où cette opération est compatible avec l'environnement.

Pour répondre dans le détail au premier point de cette question, qui concerne la piste de chantier, je précise que la délibération du Gouvernement régional n° 2957 contenait, à propos de ladite piste, la prescription suivante - et tout à fait conforme à l'avis de la Direction des forêts n° 37115 du 11 août 2004 -: " ... le dernier tronçon de la piste, reliant le pont à la prise d'eau, ne doit pas être réalisé à cause de la pente du versant concerné. Par ailleurs, la prise d'eau et le bassin de dessablage doivent être construits en utilisant des moyens de transport alternatifs". Le 18 novembre 2005 le concepteur de l'ouvrage, et directeur des travaux, a informé le Service de l'évaluation de l'impact environnemental que le creusement du bassin situé en amont nécessitait le recours à un excavateur lourd équipé d'un marteau-piqueur hydraulique. Étant donné qu'il s'est avéré impossible pour cet engin de monter la pente, à cause notamment de la présence de barres rocheuses, il a été décidé de réaliser un très court tronçon de piste - sur cela on doit être très clairs: il ne s'agissait pas de faire toute la piste qui était prévue dans le premier projet, mais seulement un petit morceau - et qui comportait un seul lacet, un seul tournant, pour permettre audit engin d'atteindre le chantier. La réalisation de ce tronçon n'a pas suivi le projet initial de la piste de chantier, qui aurait eu un impact important sur l'environnement du fait de l'aménagement de plusieurs lacets et qui avait obtenu un avis défavorable. De plus, le concepteur a déclaré qu'une fois le creusement terminé pour enlever la roche, la construction du bassin situé en amont serait menée à bien grâce à l'utilisation d'un hélicoptère et que la trace laissée par le passage dudit excavateur serait effacée le terrain devant être complètement remis en état à la fin des travaux. Avec la collaboration du personnel de la Direction des forêts et du poste forestier territorialement compétent - je le cite car ce sont eux qui ont donné l'avis défavorable, donc c'était à eux de s'exprimer sur la possibilité de faire cette petite variation - le Service de l'évaluation de l'impact environnemental a effectué une visite des lieux le 11 novembre dernier pour vérifier l'état des travaux. Par sa lettre n° 22906 du 22 novembre 2005, ledit service a informé le concepteur de l'ouvrage du fait qu'aux termes du 6e alinéa de l'article 10 de la loi régionale n° 14 sur l'environnement, la variante en question constitue une variante non substantielle et lui a rappelé qu'il est tenu de procéder à la remise en état du site concerné par les travaux, au terme de ces derniers tout évidemment.

Quant au deuxième point de cette question, le directeur des travaux a affirmé que le récolement des ouvrages, c'est-à-dire la remise en état de la partie haute dudit site est actuellement en cours. Le démantèlement de la piste de chantier et la remise en état des lieux seront effectués du haut vers le bas. Ils débuteront dès la fin des travaux, ainsi que des opérations de récolement, et se termineront au printemps prochain. Le Service de l'évaluation de l'impact environnemental n'a reçu à ce jour aucune demande visant au maintien de la piste de chantier, d'ailleurs cela ne serait pas possible.

Pour ce qui est du troisième point, le Service de l'évaluation de l'impact environnemental affirme qu'à sa connaissance, la piste de chantier a été utilisée uniquement pour la réalisation des ouvrages prévus par ce projet, comme la visite des lieux a d'ailleurs permis de le constater. D'autres contrôles seront effectués par le poste forestier territorialement compétent, qui pour le moment n'a rien signalé à cet égard.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Brevemente, per ringraziare l'Assessore per la sua risposta, che però tratta di argomenti prettamente tecnici ed amministrativi, ma tace in riferimento ad alcune questioni. Vorrei parlare della pista di cantiere, ma dell'utilità, del fine, delle finalità di costruzione di questo nuovo canale chiamato "Ru Cerves". Nella zona esistono già 2 canali: il "Ru Cerves" e il "Ru Tarabouc", che viaggiano più o meno circa 50 metri di dislivello l'uno dall'altro. Questo progetto mascherato da progetto di irrigazione è in definitiva teso ad uno sfruttamento idroelettrico del torrente "Grauson". Sono andato lunedì a vedere tutte le opere e vi dico per quello che mi ricordavo io, il torrente "Grauson"... vallone incredibilmente bello, ancora incontaminato, è stato completamente sconvolto dai lavori. A valle del secondo salto della cascata del torrente esistono delle opere di presa in cemento armato che sconvolgono il sito; tra l'altro, dal punto di vista storico, lei sa bene che il secondo salto era sede intorno alla fine del 1800 di una forgia ad aria, infatti, se ci si ricorda la parete posta dietro al canale di conduttura, la roccia era tutta scorticata dal fuoco di chi trattava il minerale. Era quindi un punto di interesse storico, turistico, naturalistico importantissimo e invece si è voluto ridurre ancora una volta il torrente "Grauson" a un canale.

Perché dicevo "mascherato", è questo il grave: per un'opera che si dice voluta per risolvere i problemi di irrigazione derivati dall'alluvione del 2000, cosa si fa? Si sconvolge il tratto dei canali storici. I canali storici "Cerves" e "Tarabouc" non vengono affatto presi in considerazione, anzi rimarranno dopo l'intervento sempre più preda dell'erosione perché non verranno manutenuti. Si maschera questa opera da irrigazione quando si sa benissimo che la presa posta ad 80 metri a monte della vecchia presa serve solo per superare quota 1980, che è il "Truc Cretettaz", perché per una questione di quote piezometriche non si può superare... e questo solo per arrivare alla vasca che servirà poi l'impianto idroelettrico! Personalmente ho fatto un sopralluogo e non è giustificabile il fatto che si usino delle condotte da 30-40 centimetri di diametro per un impianto di irrigazione; meglio sarebbe stato ripristinare con anche intubamento in particolari zone i vecchi "ru", che invece non vengono toccati e questa è la vergogna! Senza poi analizzare la variante di progetto... quando si parla dell'ultimo tronco della strada cosa dice il progettista? Dice: "in fase di cantiere, dovendo eseguire lo scavo della vasca di monte mediante escavatore pesante, in tale fase non era permesso utilizzare esplosivo in relazione ad un vincolo legislativo dovuto alle norme antiterrorismo". Questa è una falsità incredibile, vuol dire che dopo l'11 settembre le norme non prevedevano più l'utilizzo di esplosivo, è stata giustificata la costruzione dell'ultimo tratto dicendo: "non possiamo più utilizzare l'esplosivo"! Ho telefonato a chi di esplosivo rifornisce tutta la Valle d'Aosta e mi ha detto: ".... così io non ho lavorato per dei mesi!". Queste sono giustificazioni che sono bugie, pertanto chiedo pubblicamente che l'ordine professionale controlli la veridicità di alcune affermazioni. Altro esempio: "voglio traslare di 80 metri a monte la vasca di presa"? Perché si dice: "risulta alquanto difficile avvicinarsi alla zona dell'opera di presa stessa"? Lunedì, pioveva e mi sono avvicinato alla vecchia opera di presa, quella storica, è facilissima da avvicinare, il problema è che non potevano farla lì perché altrimenti non riuscivano ad aver quota per sfruttare il salto dal punto di vista idroelettrico! L'irrigazione non c'entra nulla! Torneremo su questo tema, sull'articolazione tecnica della risposta non si eccepisce niente, ma nella sostanza ci dichiariamo altamente insoddisfatti.