Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2203 del 25 ottobre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2203/XII - Utilizzo delle nuove sale operatorie dell'Ospedale di Viale Ginevra. (Interrogazione)

Interrogazione

Viste nell'ultimo numero di "NewUsl", le immagini e le informazioni relative all'inaugurazione del nuovo blocco operatorio presso l'Ospedale di Viale Ginevra;

Appreso che l'importante operazione di ristrutturazione, durata un anno, è costata 2 milioni e 200 mila euro;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) se, nel progetto di ampliamento dell'ospedale ad est, tali sale operatorie saranno ancora utilizzate o se subiranno ulteriori trasformazioni e destinazioni;

2) se, nella vecchia ipotesi di progetto di ampliamento a sud, tali sale operatorie sarebbero state ancora utilizzate.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Intanto una premessa, vedere che le domande su questo tema dibattuto vengano desunte da un articolo del "News" mi sembra poco serio, nel senso che la Commissione ha avuto la possibilità di accedere al progetto "in toto" dell'allargamento ad est, e di ricevere gli architetti. Mi sembra quindi che le informazioni presentate a tutti siano state precise e suffragate da dati tecnici, così anche questo progetto di allargamento è stato presentato ampiamente al Comune laddove i Consiglieri Forcellati e Venturella avevano definito - è agli atti - un bel progetto: quello dell'allargamento ad est.

Sulle domande specifiche, cosa era previsto in questo studio, bisogna - e lo abbiamo fatto molte volte - sottolineare come tale studio sia uno studio di fattibilità, quindi non è uno studio definitivo ed è proprio il gruppo di lavoro che sta approfondendo questi criteri che lo farà, soprattutto sui costi, per cui un progetto che è uno studio di fattibilità ha la possibilità di essere modificato. L'unica cosa che non si modificherà è il mantenimento delle 4 sale operatorie appena ristrutturate e bisogna sottolineare che sono state ristrutturate in tempi brevissimi, ad ospedale funzionante, facendo dei turni. Non si può quindi dire che sia stato un "rattoppo" o qualcosa del genere, anche perché sono delle sale operatorie da tutti riconosciute a livello europeo. Queste sale operatorie ristrutturate saranno mantenute integralmente nello studio di fattibilità, che prevede l'allargamento ad est, e come? Intanto per riassorbire tutta l'attività di "day surgery" che attualmente viene eseguita in una struttura privata perché siamo per il potenziamento del pubblico, poi le altre sale saranno utilizzate per il materno infantile, per la Ginecologia, che sarà trasferita dal Beauregard a lì. Il potenziamento ad est quindi non va a toccare minimamente le sale operatorie appena ristrutturate, che saranno utilizzate come sono per l'attività che viene svolta in questo momento in altre sedi.

Mi si chiede se il progetto a sud avrebbe mantenuto le stesse sale operatorie. Se si è corretti, bisogna riconoscere che rileggendo il progetto a sud si evince che questo era uno studio delle funzioni da costruire in quella sede ed è lo stesso modello che poi è stato trasportato sull'ampliamento ad est. In tale modello venivano sì descritte le funzioni, ma non venivano descritti i rapporti di queste funzioni con le altre funzioni esistenti, cioè non parlava dei collegamenti fra ampliamento a sud e Radiologia, collegamenti che in un ospedale moderno sono molto importanti e che avrebbero comunque interessato la struttura attualmente occupata dalle chirurgie. Lo studio a sud quindi non affronta questo problema, perché non affronta il problema delle congiunzioni con gli altri servizi. Proprio perché tali congiunzioni per noi sono fondamentali, i tecnici hanno previsto come l'ampliamento ad est permetterebbe delle congiunzioni più facili e più agili.

Termino dicendo che, se si parla di sale operatorie che vorremmo mantenere, farebbe piacere sapere cosa propone la collega Squarzino di fare di queste sale operatorie moderne appena ristrutturate che non sono assolutamente fatiscenti, dove vengono fatti degli interventi che non vengono fatti nel resto d'Italia, dove farà queste nuove sale operatorie, perché sempre ci si dice che faranno un ospedale nuovo, ma il comitato non si è ancora messo d'accordo sul sito dove realizzarlo e questo ci impedisce di studiare dei costi di fattibilità di un ospedale nuovo che non sa neanche il comitato dove porre, se in cima al Monte Bianco o nelle vicinanze di Aosta, quindi non possiamo studiare tutti i siti presenti in Valle d'Aosta. Soprattutto ci interesserebbe sapere chi pagherà questa nuova struttura, il comitato dice che pagherà l'Europa, che pagherà lo Stato italiano, ma penso che difficilmente quest'ultimo, che ha scritto nel Patto di salute che bisogna ammodernare gli ospedali, butterà via tutti i soldi che ci ha dato in questi anni per costruire e ammodernare questo servizio.

Termino dicendo che è facile, ma forse non è molto corretto, paragonare sempre un progetto che c'è e che è migliorabile e su questo possono intervenire in tanti, perché non abbiamo mai chiuso la discussione a chi la vuole affrontare, è facile confrontare un progetto esistente con un progetto che non si sa neanche dove collocare e chi lo pagherà.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Oggi abbiamo sentito che il giornale "News" dell'USL è un giornale di cui non bisogna tener conto, nel senso che le informazioni che vengono riportate su questo giornale non sono da prendere in considerazione. Mi chiedo allora che senso ha spendere soldi per carta patinata molto colorata che viene mandata a tutti, che senso ha fare le fotografie del nuovo blocco operatorio con tutti i dati, se poi queste informazioni non devono essere prese in considerazione, ma vanno prese in considerazione solo quelle che sono sul progetto Finaosta. Non solo, ma il progetto che tutti hanno analizzato, e su cui credo che la maggioranza ha dato un proprio appoggio, è solo un progetto di massima, perché le cose che sono dette qui sono poi cambiate via via. Su quale dato possiamo ragionare? Una delle linee fondanti del progetto "Finaosta" dell'ampliamento ad est era che occorreva mettere tutte insieme le aree chirurgiche, perché questo è il progetto di "Finaosta"... non solo, ma in una delle ipotesi fatte è detto che nell'ala che risale al 1970 ci saranno le sale parto... Sappiamo bene che le sale parto, oggi come oggi, in cui si vuole realizzare anche il parto naturale, il parto nell'acqua... non c'è bisogno di una sala operatoria così come è richiesta dalle tecniche chirurgiche. Nessuno ha parlato di sale operatorie fatiscenti, non ho mai detto che le sale nuove siano fatiscenti, perché sono convinta che, laddove si opera, le sale operatorie sono attrezzate in modo tale che possano avere tutta la strumentazione per poter operare e nessuno di noi ha mai detto che questa è una "pezza" vecchia che viene messa lì.

Contestiamo il fatto che si vogliano mettere degli spazi nuovi, delle zone nuove all'interno di una struttura che non è adatta alle richieste oggi della chirurgia, e lo dice lo stesso Dr. Veronesi, su "L'Espresso" di questa settimana è detto chiaramente che "l'ospedale è l'immagine della sanità e nella sanità vorrei cambiare faccia soprattutto agli ospedali". Dice: "gli ospedali oggi risalgono a molti anni fa, insomma hanno oltre 60 anni di età; è un patrimonio in condizioni non adeguate agli standard ora richiesti sia per il confort alberghiero, sia per la sicurezza".

L'attuale organizzazione della sanità richiede strutture sanitarie diverse che non possono essere realizzate all'interno dell'attuale patrimonio esistente in viale Ginevra.

Noi cosa diciamo dei soldi? Se la Regione ha detto che ha 130 milioni di euro per l'ampliamento e per la ristrutturazione, diciamo che con questa cifra facciamo un investimento che fra 20 anni è già vecchio... per cui noi dobbiamo agire in prospettiva. L'Assessore mi ha detto: "voi dovete dire, come comitato, dove dovete farlo"? Assessore, lei non ha neanche preso in considerazione le proposte del comitato, perché le cose che chiediamo sono chiarissime: noi domandiamo che la Giunta regionale entro un anno, sulla base di uno studio comparativo fra le possibili localizzazioni del Presidio ospedaliero, visto che abbiamo già una serie di studi che indicano tutta una serie di zone possibili e di quelle migliori, veda quali di queste, in rapporto l'una all'altra, sono le più adatte per collocare un ospedale, così come il Dr. Veronesi ce lo descrive e come dovremmo poter aver diritto come Valdostani in questa Regione.