Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2184 del 5 ottobre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2184/XII - Problematiche concernenti un itinerario turistico ed un alpeggio nella zona del Monte Bianco. (Interpellanza)

Interpellanza

Appreso dagli organi di stampa che una parte del sentiero, tra l'altro facente parte del "Tour du Mont Blanc", che collega il rifugio Bonatti al rifugio Bertone sarebbe stata parzialmente distrutta e che la zona nei dintorni di un alpeggio, e l'alpeggio stesso, attraversata da questo itinerario, verserebbero in condizioni di estremo degrado;

Constatato che annualmente l'Amministrazione regionale investe parecchie risorse finanziarie nella manutenzione ordinaria e straordinaria dei principali sentieri della Regione;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) se sono pervenute altre segnalazioni agli uffici regionali competenti circa lo stato di manutenzione del tratto di cui alle premesse;

2) nel caso si confermasse la distruzione e il degrado del sentiero e dell'area in che modo gli uffici competenti intendono operare;

3) quali controlli sono stati eseguiti al momento del rilascio delle autorizzazioni sanitarie e commerciali circa la possibilità di vendita da parte dei conduttori dell'alpeggio di prodotti caseari.

F.to: Venturella - Bortot

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - L'interpellanza nasce dalla segnalazione di un gruppo di escursionisti che nella prima decade di settembre ha percorso il sentiero che unisce il "Bertone" al "Bonatti" e che ha denunciato una situazione di distruzione del sentiero, la rimozione di un ponticello che serviva a superare una zona umida, insomma il sentiero, che mi pare sia un itinerario del "Tour du Mont Blanc"... vicino all'alpeggio di Secheron. Cito la lettera: "la situazione del territorio è tale da rendere impossibile il passaggio senza camminare nel letame, è stato rimosso il ponticello posizionato, perciò il sentiero in caso di pioggia risulta impraticabile". Attenzione non stiamo parlando di un sentiero che unisce un villaggio abbandonato a un "mayen", non stiamo parlando del sentiero del "Bois de Billiouque": stiamo parlando di un sentiero che è un itinerario del "Tour du Mont Blanc". La denuncia poi è abbastanza circostanziata.

Volevamo anzitutto sapere se sono pervenute altre segnalazioni agli uffici regionali circa lo stato di manutenzione di quel tratto in prossimità dell'alpeggio; nel caso si confermasse il degrado, come gli uffici intendono operare; poi io ero a conoscenza di alcuni problemi a livello sanitario e domando se è vero che sono state rilasciate delle autorizzazioni per la vendita dei prodotti caseari a questi conduttori di alpeggio. Le 3 domande sono molto secche e chiare.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - La lettera agli organi di stampa era nota, quindi, quando si hanno delle segnalazioni che pervengono da varie direzioni, ci si premura sempre di verificare quello che viene segnalato.

In merito al punto n. 1, ad oggi non sono pervenute altre segnalazioni sullo stato di manutenzione dell'itinerario "Tour du Mont Blanc". Si tratta di un "trekking" internazionale che attraversa il territorio di Italia, Francia e Svizzera e la parte valdostana è definita per sua importanza escursionistica un itinerario di interesse regionale, pertanto viene nel suo complesso come gli altri itinerari periodicamente monitorata dai tecnici regionali, che ne verificano la buona percorribilità sull'intero percorso. Nulla vieta che a livello puntuale vi possano essere delle situazioni che si vengono a determinare, anche legate all'interferenza con le attività che sul territorio vengono svolte.

Per quanto riguarda il tratto di itinerario in prossimità dell'alpeggio di Secheron, risulta al momento percorribile, seppure con la presenza di diverse tracce di sentieri paralleli dovuti al passaggio del bestiame che si reca al pascolo. È possibile che in giornate particolarmente umide la transitabilità - perché lì bisogna premettere che il sentiero passa a ridosso del fabbricato dell'alpeggio - nelle immediate vicinanze dell'alpeggio sia risultata poco agevole a causa del piano di calpestio intriso d'acqua e danneggiato dal continuo passaggio dei bovini, come spesso accade in zone limitrofe agli alpeggi dove stazionano grosse mandrie. La situazione però è di natura temporanea ed è destinata a normalizzarsi nei giorni di tempo stabile, quando il piano di calpestio si asciugherà tornando di facile e comodo transito per gli escursionisti.

Vi sono poi degli aspetti legati alla gestione dell'alpeggio stesso, qui possiamo dire in merito al punto n. 3 che la casera annessa all'alpeggio è regolarmente autorizzata per la produzione di formaggi, autorizzazione USL 02624/2005 e le modalità di produzione e vendita sono inequivocabilmente riconducibili a quelle definite dall'insieme dei regolamenti comunitari, noto come il "pacchetto igiene" e indicate come piccole quantità di produzione e vendita diretta dal produttore al consumatore, con regolamentazioni relative. In particolare il regolamento comunitario n. 852/2004 all'articolo 1, ambito di applicazione, recita al punto c): "il presente regolamento non si applica alla fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti primari dal produttore al consumatore finale o a dettaglianti locali, che forniscono indirettamente il consumatore finale". L'unica autorizzazione necessaria, e nel caso specifico in possesso dell'alpeggio in questione, è pertanto quella che riguarda la casera.

Qualche considerazione in più si può fare. Dagli approfondimenti emerge anche che il movimento terra indicato nella missiva citata, prodotto dalle vacche, è evidente e interessa parte del sentiero e questo può essere fastidioso in periodo di pioggia. Il calpestio non è tale da compromettere il sentiero. Può creare confusione la presenza di più passaggi, ma questo si verifica quando si hanno passaggi di animali, questo è tipico delle zone limitrofe agli alpeggi. La vasca del liquame era piena quando la Signora faceva la sua passeggiata ad agosto, ma è stata subito svuotata dopo la comunicazione, abbiamo della documentazione fotografica. È evidente che nella pratica degli alpeggi non viene giornalmente svuotata la vasca, ma viene svuotata dopo aver effettuato il pascolo per una certa zona, perché altrimenti, dovesse andare il liquame nelle zone ancora da pascolare, queste non verrebbero più utilizzate dal bestiame; quindi viene fatta dopo un certo periodo di stazionamento nel tramuto.

Può essere interessante fare alcune considerazioni sul caso specifico di questo alpeggio. Recentemente, nella fase di concertazione Assessorato-Comune per l'adeguamento del piano regolatore al PTP e alla legge n. 11/1998, è anche emersa un'intesa sulla definizione dei pascoli da mantenere e da riqualificare del Comune di Courmayeur, ai sensi dell'articolo 31 del PTP, dove si cita... questo può essere anche utile per capire quale può essere l'evoluzione della gestione degli alpeggi in quella zona, tenuto conto delle situazioni in essere... le condizioni di alcuni stabili di Secheron al limite dell'agibilità, a cui si aggiunge la mancanza di una manutenzione ordinaria sufficiente, offrono un'immagine dell'attività di alpeggio estremamente negativa: questo è legato al fatto che probabilmente in quella situazione è necessario poi da parte dei proprietari prevedere degli interventi e questo, trovandosi lungo il percorso "TMB", qualche problema lo può comportare. Il tramuto di Secheron rimane comunque il punto di attestamento principale per il mantenimento dell'attività pastorale nel vallone di Armina dal momento che è l'unico alpeggio servito da strada: sia per la sua importanza ai fini dell'utilizzo pastorale dell'intero vallone, sia per la sua posizione importante per l'immagine turistica del territorio, è quanto mai opportuna la sua conservazione, per il mantenimento delle modalità tradizionali di stabulazione e di lavorazione del latte. Vi è un problema: il suo futuro è reso molto incerto dalla sua posizione entro ambiti inedificabili - zona "F1" per rischio frane -; nell'ipotesi di una riqualificazione complessiva dell'attività di pascolo dell'intero vallone, il punto principale di stabulazione potrebbe essere trasferito nel tramuto di Armina "Dessot", però tutto questo va verificato sulla base della situazione delle proprietà, delle disponibilità e delle possibilità di intervento, quindi non è così semplice. Questi edifici erano utilizzati fino a pochi anni or sono dagli stessi conduttori di Secheron, si trovano inoltre a breve distanza dall'attuale strada di accesso; un eventuale prolungamento della pista fino a raggiungere le strutture è tecnicamente realizzabile senza importanti interferenze con l'ambiente e con i percorsi turistici. L'ipotesi di prolungamento della pista non è comunque attualmente presa in considerazione dal piano vista la scarsa probabilità che il vallone sia fatto oggetto di un piano di riqualificazione. Il recupero dell'alpe di Secheron almeno come abitazione temporanea degli addetti è fondamentale per un corretto pascolamento delle lattifere nella zona alta di Col "Entre-deux-sauts", che rischia di essere lasciato al pascolo di soli manzi, come la maggior parte del territorio di alta quota della Val Ferret. L'utilizzo di eventuali cavi di mungitura con stabulazione all'aperto è accettabile quale soluzione di compromesso, che consente il riutilizzo del tramuto con investimenti limitati. Queste sono le considerazioni che sono emerse nell'ambito delle valutazioni per definire gli indirizzi previsti dalla variante di piano regolatore, questo ad ulteriore informazione. Una necessità di intervento evidentemente c'è, ma questo non vuol dire che bisogna abbandonare la monticazione in quella zona. Il monitoraggio della situazione sarà riproposto anche per il prossimo anno, in quanto di competenza del Dipartimento risorse naturali e nello specifico dei tecnici che si occupano della sentierazione per quel che riguarda il problema del sentiero.

Presidente - La parola al Consigliere Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Vorrei partire con un piccolo preambolo, che si riferisce al "Premier forum annuel de l'Espace Mont Blanc", tenutosi ieri, eravamo in 4 o 5, c'era la qualificata presenza del Vicepresidente della "Conférence", Cesal, la presenza dei Consiglieri Viérin Adriana, Fey e Vicquéry. Abbiamo condiviso la gioia nel sentire l'illustrazione dei famosi... i Francesi sono abituati agli acronimi, li chiamano "Pit 1", "Pit 2", "Pit 3", "Pit" è l'acronimo di "Projet intégré de territoire", hanno presentato 4 progetti. Il primo, "Pit 1", è stato presentato da Michelle Paccot di La Salle, una delle prime diapositive del gruppo citava questo:

"Un constat préalable: le Tour du Mont Blanc, un sentier parcouru par environ 3.000 personnes par an, source Fédération française randonnées pédestres, un itinéraire de randonnée mythique et connu au niveau international, un élément fédérateur, un symbole de l'identité commune, une véritable pépite à sauvegarder, valoriser, diversifier, faire connaître".

È questo il tratto che vogliamo far conoscere, diversificare, salvaguardare, valorizzare?

Nella prima parte dell'esposizione sembrava che l'Assessore volesse minimizzare ciò che... come l'ha chiamata? La turista... bene, Assessore, questa è una courmayeurense e viene da Courmayeur... no, la Signora che passeggiava, questa è una courmayeurense...

(interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)

... questa è una courmayeurense che ha visto, quindi minimizzate e poi si scopre che gli uffici avevano già fatto... non sono pervenute segnalazioni, come ha detto lei, però si scopre che la situazione di degrado c'è, sono state fatte proposte a livello di piano regolatore e piano di riqualificazione, dunque c'è questa situazione.

È possibile che in giornate particolarmente piovose ci sia... ma questo è il "Tour du Mont Blanc", non diciamo che in quella zona, come lei furbescamente vuole farci dire, l'allevamento in queste zone deve essere annientato, assolutamente no! Ma esiste un modo di condurre l'alpeggio e io la invito a percorrere la Val di Gressoney e la Val d'Ayas, vi sono una serie di alpeggi salendo al rifugio "Alpenzu"... che passano vicino alle stalle e non sono in questa situazione. Questo fatto di minimizzare sempre, ma è questa l'immagine che diamo? È questo il grado di manutenzione che vogliamo mantenere in un itinerario chiamato "une véritable pépite", è questo, Assessore? Ci sembra al limite del paradosso! Le 30mila e più persone che percorrono ogni anno le "Tour du Mont Blanc", proprio per questo modo di considerare i turisti che percorrono la Valle d'Aosta da spremere e poi gettare... questo non è un modo di fare un turismo che tiene conto degli aspetti ambientali, degli aspetti di gestione dei sentieri. Insomma l'immagine che ne viene fuori da una lettera del genere, che, fra l'altro, nei suoi contenuti principali è stata confermata dagli stessi uffici, è un'immagine incredibilmente paradossale, proprio quando vicino nello stesso giorno si dice invece che è un progetto prioritario quello di valorizzare il "Tour du Mont Blanc". Se lo valorizzate attraverso questi interventi, è meglio che non tocchiate nulla!