Oggetto del Consiglio n. 2179 del 5 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2179/XII - Carenze nella conoscenza di materie scientifiche nella scuola valdostana e livelli di preparazione degli studenti. (Interrogazione e interpellanza)
Interrogazione
Preso atto dei risultati della ricerca dell'Invalsi, Istituto Nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, riportati anche dalla stampa nazionale, che fanno emergere gravi carenze nella conoscenza quantitativa e qualitativa dei nostri studenti, particolarmente nella scuola elementare, dove la Valle d'Aosta è all'ultimo posto tra tutte le Regioni italiane, in tutte le materie valutate e cioè italiano, matematica e scienze, sia nelle seconde che nelle quarte classi;
Constatato che tale pessima posizione nei risultati scolastici prosegue alle scuole medie e alle superiori nell'insegnamento della matematica, che in tutti i vari livelli mostra pesanti risultati insufficienti;
Evidenziato che per lo sviluppo della Valle d'Aosta questo gap di competenze culturali in campo scientifico è un fardello che rischia di provocare gravi danni su lungo periodo;
Tenuto conto che a completamento del quadro sopra descritto anche l'Università della Valle d'Aosta, che non ha corsi in materie scientifiche, non aiuta ad acquisire una più cultura scientifica;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali progetti siano stati operati negli ultimi anni per sopperire alle carenze di conoscenze scientifiche, soprattutto nella scuola primaria;
2) quali organismi o quali esperti, dell'Assessorato regionale alla pubblica Istruzione, dell'IRRE o di altre istituzioni culturali, stiano lavorando sul tema dell'apprendimento scientifico;
3) quali siano le cause identificate dai responsabili scolastici che possano spiegare una così preoccupante situazione;
4) quali corsi a carattere scientifico siano stati deliberati dall'Università della Valle d'Aosta.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Interpellanza
Visti i risultati della ricerca INVALSI sugli alunni delle scuole elementari, medie e superiori delle diverse regioni italiane, per quanto riguarda la preparazione in italiano, matematica e scienze;
Constatato, purtroppo, i risultati negativi degli alunni della Valle d'Aosta, rispetto ai loro coetanei di altre regioni;
Ritenendo che tale dato debba essere oggetto di riflessione e di seria analisi per capire le cause di tali risultati e per prendere le dovute decisioni;
Ricordato che la legge regionale n. 19/2000 prevede, all'art. 18, un sistema regionale di valutazione del sistema scolastico della Valle d'Aosta;
Interpella
L'Assessore competente per sapere:
1) se ha analizzato i dati dell'INVALSI e quali sono state le Sue considerazioni;
2) se intende attivare una riflessione più collettiva su tali dati, utilizzando tutte le competenze che ci sono in materia (IRRE, Università, le scuole dell'autonomia, organizzazioni sindacali, ecc.);
3) se la struttura prevista dall'art. 18 della L.R. 19/2000 è stata avviata e, se ciò non fosse, se si intende farlo al più presto.
F.to: Squarzino Secondina
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Il fatto che anche un altro collega si sia attivato per portare in tale sede l'analisi dei dati dei risultati dei nostri alunni vuol dire che questo è un problema importante su cui diversi di noi hanno cominciato a riflettere e che interpella in modo particolare la Comunità scolastica, gli amministratori e i politici che hanno a cuore la scuola valdostana. Abbiamo avuto tutti modo di leggere i risultati di una ricerca "INVALSI", fatta a livello nazionale, in cui si danno una serie di testi uguali in tutta Italia, questa volta erano sui livelli di conoscenza di italiano, matematica e scienze nella seconda e quarta classe elementare e poi nella prima media, poi prima e terza superiore in tutta Italia, per fare un confronto dei risultati. Senza voler assolutizzare questi dati perché, come ogni indagine, si fotografa quella realtà con quegli strumenti, per cui è chiaro che non possiamo ridurre tutta la complessa realtà solo a quella visione particolare, però sappiamo che comunque i dati complessivi dell'Italia sono, rispetto ad altri dati di altre realtà europee ed internazionali, abbastanza negativi.
Ricordo già 2 anni fa l'indagine "PISA", che puntava su competenze scientifiche e matematiche e anche in quel caso l'Italia era fra i Paesi che curavano meno la preparazione in questi settori. Come avrà potuto vedere, se osserviamo la graduatoria della nostra Regione, vediamo che come punteggio medio per le scuole elementari la nostra Regione si colloca all'ultimo posto per quanto riguarda l'italiano e al settimo posto per quanto riguarda la matematica insieme ad altre 7 Regioni. Vediamo poi che, per quanto riguarda le medie, sembra che vi sia un recupero nelle materie letterarie, mentre per le materie scientifiche non riesce a realizzarsi un recupero e i dati sono ancora negativi. Nelle superiori vediamo che questo "trend" di lieve recupero in italiano esiste, mentre l'impreparazione in materia di matematica e scienze continua ad esserci. Questo è un dato che ci preoccupa, anche perché condividiamo il fatto che nelle scuole la Regione mette molte risorse, risorse in termini di insegnanti, in termini di attrezzature, quindi ci si chiede: ma in altre Regioni forse non ci sono così tante risorse come da noi, eppure riescono ugualmente, allora cosa c'è che non va? Non lo so, credo che nessuno di noi abbia in questo momento la capacità di dire cosa va o cosa non va. In genere diciamo sempre che abbiamo, dal punto di vista della scuola, una situazione che assomiglia molto a quella delle altre Regioni a statuto speciale, fra queste Friuli Venezia Giulia o Bolzano, però vediamo che anche queste se guardiamo la classifica generale... Bolzano sì, ma Friuli e Trentino sono abbastanza ben collocati, il Friuli è al primo posto fra l'altro. Ripeto: non so se l'Assessorato ha già fatto un'analisi di questi dati, se è in grado di dare delle risposte, dubito che si sia già in grado di dare risposte definitive rispetto a tale situazione. Chiedo invece se c'è da parte dell'organo politico l'intenzione di avviare una riflessione più generale su questi dati coinvolgendo l'Università, l'IRRE, le stesse scuole nel rispetto dell'autonomia di queste ultime, perché credo che dati come questi debbano servire non per "puntare il dito" su chi è bravo e su chi è cattivo, ma che debbano stimolare una riflessione e una ricerca. Domandiamo se in questa strada l'Amministrazione regionale intende muoversi e, pensando anche al fatto che non è sufficiente che ogni tanto si facciano tali prove, ma sarebbe importante seguire l'evoluzione di quello che avviene nelle scuole, ci chiediamo se quella struttura regionale che la legge sull'autonomia aveva previsto - ed era una struttura che aveva lo scopo preciso di attuare una valutazione dei risultati scolastici e del "sistema scuola" - sia stata attivata, se si ha intenzione di attivarla, se è uno strumento che l'Amministrazione intende utilizzare oppure se, visto che ormai sono passati 6 anni da quando questo Consiglio ha individuato tale struttura regionale come uno degli strumenti per la valutazione del sistema scolastico regionale, come mai in 6 anni non se n'è fatto niente, se si intende almeno adesso, sollecitati da questi dati, ripartire e prendere in mano la situazione.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Je remercie avant tout la collègue Squarzino, mais aussi les collègues Sandri et Fontana pour me donner la possibilité d'expliquer ce "discours INVALSI", car il y a un peu de confusion, qui est une confusion même compréhensible vu les données qui ont été publiées par les journaux. Oui, Mme Squarzino, contrairement à ce que vous pensez, nous nous sommes déjà penchés sur cette analyse et nous avons analysé le texte de l'"INVALSI" avec une grande attention et une grande précision aussi, mais, avant d'entrer dans le mérite des réflexions, il faut souligner que les données mentionnées par la presse nationale et reprises aussi au niveau local au sujet de ces tests pêchent par trop d'approximation, parce que, si pour le restant du territoire national auquel vos faisiez allusion il s'agissait de tests effectués systématiquement à l'école primaire et à l'école secondaire, en Vallée d'Aoste et au Trentin-Haut-Adige, il s'agissait d'adhésion volontaire d'institutions scolaires particulières de plus. Ce n'est pas donc une petite différence qui court entre adhésion obligatoire et adhésion volontaire, puisque l'échantillon de la recherche est différent avant tout et d'éventuelles confrontations sont hors de question sur des paramètres différents. Ceci dit, je veux rappeler que le Ministre Fioroni a déclaré que - je cite -: "l'INVALSI doit être réformé et ces dernières 5 années l'INVALSI n'a donné que des résultats sans fondement". Le Ministre a de plus attribué à l'"INVALSI", à travers l'émanation de la directive n° 649 du 25 août dernier, pour cette année scolaire le devoir de faire le monitorage des écoles selon des échantillons avec des commissaires externes qui pensent à la fourniture des tests, en changeant radicalement leur agencement jusqu'ici mis en place pour aller aussi au-delà de la logique des classements, justement, comme vous disiez, ce n'est pas le discours de faire un classement tout simplement. Le Ministre a donc décidé de changer le système en mettant en question la validité elle-même du système et c'est avec beaucoup de prudence que nous devons lire ces résultats. Le passage des projets pilote à adhésion volontaire sur tout le territoire national au relèvement national des apprentissages, qui s'était déroulé au cours des années scolaires 2004-2005 et 2005-2006 a été, du reste, plutôt controversé. La directive ministérielle du 25 août que je citais prévoit:
- l'abolition du caractère obligatoire et son étroite corrélation avec les processus de réforme prévu par la loi n° 53 et le passage à un échantillon défini par une méthode statistique;
- l'intervention dans le relèvement de personnel externe, là où jusqu'à aujourd'hui n'ont été utilisés que des enseignants internes, donc vous pouvez imaginer... pour avoir des certitudes quant à l'uniformité des procédures en plus, puisque les enregistrements et l'administration garantie sont indispensables pour la crédibilité des résultats si on veut faire un travail sérieux; - de plus toujours la directive prévoit la modification dans l'école du 1er degré de la classe à laquelle administrer les épreuves - 2e moyenne au lieu de 1ère moyenne - pour casser le lien entre le relèvement national et les "périodes de 2 ans" prévues par la "réforme Moratti" pour affaiblir le caractère diagnostic qui avait inspiré la première formulation. Ceci ce n'est que ce qui se réfère à la 1ère question.
Pour ce qui est de la 2e question, je suis convaincu que les critiques, qui viennent de toutes parts, sur ces résultats qui ne méritent pas d'être tenus en considération (celui-ci c'est mon avis) et les modifications apportées par le Ministre - dont je faisais référence - au mois d'août nous forcent à tenir, comme je disais, une attitude de prudence. Cependant - il faut le dire - notre attention sur le problème posé par l'installation d'évaluation nationale est tout de même soutenue à cause justement de l'importance du sujet. D'autre part, les 2 membres de référence pour le projet "INVALSI" ont déjà été nommés par la Surintendance aux études, dont l'un sur communication de l'IRRE, pour suivre les développements de ce changement significatif par rapport à l'installation du relèvement national et aux éléments de discontinuité introduits par le Ministre Fioroni; donc nous avons été assez rapides. Je souhaite grandement que soient affrontées au plus vite par contre les difficultés relatives à l'inexistante définition d'objectifs d'apprentissage et de standards nationaux, donc le fait de rester sans savoir ce qui est mesuré et sans savoir quels sont les standards auxquels se référer, le sens des épreuves qui en ce moment est bien faible, et aussi les difficultés relatives au manque d'explication univoque et définitive des finalités, qui ne donne pas lieu à des interprétations choquantes et ambiguës, mais qui soit un instrument sérieux pour soutenir ce qui est l'objectif, l'action formative et qui soit l'aboutissement d'une élaboration culturelle approfondie qui prenne en examen le système dans son ensemble et pas d'échantillons par-ci par-là.
Pour ce qui est de la 3e question, Mme Squarzino, c'est vrai que beaucoup de temps s'est écoulé depuis l'article 18 de la loi n° 19 concernant l'autonomie scolaire, mais le Gouvernement régional s'est déjà bougé dans cette direction et par délibération du 3 novembre 2005, n° 3646 a approuvé la constitution, pour la période novembre 2005-mars 2006, d'une Commission d'étude pour l'élaboration et la présentation de propositions d'activités et de fonctionnement de la structure régionale pour l'évaluation du système scolaire. Probablement la délibération a échappée à la collègue. Cette structure est en effet prévue par l'alinéa 5 de l'article 18 cité par la collègue, la loi qu'on appelle "sur l'autonomie scolaire". D'après ce qui est prévu par cette délibération, la Commission était organisée comme suit:
- M. Piero Floris, Dirigeant technique pour l'école primaire, ayant des fonctions de coordinateur;
- M. Maurizio Rosina, Dirigeant technique auprès de l'école secondaire de second degré;
- Mme Luisa Marchetti, Dirigeant de la Direction des politiques d'éducation;
- Mme Irene Bosonin de l'IRRE-VDA;
- Mme Antonella Nuzzaci, nommée par l'Université de la Vallée d'Aoste;
- M. Norberto Springer, expert en évaluation dans un contexte bilingue.
Pour déceler, discuter, élaborer et partager les problèmes relatifs à la tâche qui a été confiée a cette Commission, elle s'est réunie dans 3 occasions: le 21 novembre, le 17 janvier et les 6 et 7 février. En plus, à la seule présence des membres locaux, elle s'est réunie d'autres jours pour approfondir les problèmes apparus au cours des réunions plénières et pour formuler les propositions à soumettre à l'Administration. Ultérieure étape: le 17 février la Commission a effectué une visite à Genève pour rencontrer les responsables du Service de recherche d'éducation cantonale afin de connaître l'expérience qui appartient à ce domaine, l'organisation et le fonctionnement de la structure et les résultats obtenus dans le domaine statistique et dans le domaine de l'évaluation. La Commission a de plus réalisé une projection des données et des informations qu'actuellement des structures et des bureaux de l'Administration recueillent et des principales recherches dans le domaine de l'évaluation conduites au niveau régional.
À la suite de la tâche qui lui est confiée, la Commission a émis l'hypothèse des éléments de constitution et des éléments qui caractérisent une structure régionale pour la création - ce qui est important - d'un système d'information sur l'éducation en Vallée d'Aoste et, de plus, elle a préfiguré des actions pour faire démarrer son activité. Ces actions font actuellement l'objet d'une confrontation entre l'Administration et les membres de cette Commission pour arriver à une définition de structure qui tienne compte aussi de ce qui est, au niveau national, un peu l'évolution, de ce qui est en train de s'ébaucher au sein de la loi de finances que l'on attend: la loi de finances 2007.
Pour ce qui est par contre des questions des collègues Sandri et Fontana, ce qui a été fait dans ces dernières années. Avant tout je tiens à souligner que je partage avec les collègues Sandri et Fontana les préoccupations énoncées, la question c'est le lieu où se trouve le service qui s'occupe de cela: il se trouve au Service d'inspection technique, une aire dénommée "Didactique des mathématiques et des sciences, éducation à l'environnement", pour laquelle travaillent à temps plein Mme Susanna Occhipinti et à temps partiel Mme Antonia Bellò, qui est le Professeur responsable du Centre des ressources pour la Didactique des mathématiques auprès de l'Institution scolaire "Mont-Rose A" de Pont-Saint-Martin, opérant depuis 5 années scolaires. Les activités et les propositions faites par le Centre et par le Service d'inspection sont partout présentes et très appréciées il faut le dire: le nombre de professeurs qui y participent augmentent chaque année et celle-ci c'est une donnée qui nous réjouit assez. Presque toutes les institutions scolaires sont intéressées, à différents titres, par les activités proposées.
Je vais vous résumer, puis, si les collègues sont d'accord, je vous fournirai la liste, car elle est assez ample, des activités qui ont été organisées au cours des années scolaires 2004/2005 et 2005/2006 et celles qui sont au programme pour l'année scolaire en cours; donc 2004-2005 il y a les plus significatives, au nombre de 12 - puis je vous fournirai aussi les finalités et l'organisation -: projet "Le sol et les risques naturels en montagne"; parcours didactiques d'importance scientifique; formation conjointe; activités de soutien de la didactique; "Treizième édition du rallye mathématique transalpin"; parcours avec "software"; utilisation judicieuse des nouvelles technologies; laboratoire de modèles géométriques dynamiques; Conférence du Professeur Michele Emmer sur le thème "La matematica e l'arte"; exposition-laboratoire de géométrie; prédisposition d'un curriculum de mathématiques pour l'école secondaire de second degré; évaluation de l'enseignement.
Année 2005-2006, 11 projets les plus importants: projet "La neige et les risques naturels en montagne"; projet "Du bidon à une nouvelle matière"; projet "InfoNature"; soutien de la didactique; Conférence du Professeur Mme Paola Vighi; "Quatorzième édition du rallye mathématique transalpin"; chiffres et pièges: comment s'y retrouver entre données et interprétation; projet de continuité entre école secondaire de premier et second degré par les enseignants de mathématiques; parcours avec "software"; curriculum judicieux pour les mathématiques à l'école supérieure; évaluation de l'enseignement.
Par contre, pour ce qui est 2006-2007, 14 les projets: "InfoNature", utilisation, retombées didactiques; cultiver et gérer un potager/jardin scolaire; laboratoire de chimie; les jeux de Einstein; l'ADN, nouvelles découvertes, électrophorèse et carte génétique; construction d'un concept mathématique au cours des premières années scolaires; la didactique des problèmes; laboratoire d'algèbre et de géométrie; parcours avec "software"; la statistique comme instrument de développement de la pensée critique; continuité entre le premier et le second degré de l'école secondaire; projet "Miur-Indire"; "Quinzième rallye mathématique transalpin". "Quels ont été les projets et quel organisme s'en occupe"... je voulais signaler aux collègues Sandri et Fontana que l'Assessorat ne s'appelle plus "alla pubblica istruzione", mais "à l'éducation et à la culture", mais celle-ci c'est une parenthèse.
Pour ce qui est de la 3e question, quelles sont les causes, personnellement je pense qu'il serait trop simple de faire montre d'une série d'analyses d'instituts de recherche telles que celles qui ont été élaborées par le GRIMED (groupe de recherche inter-universitaire mathématique et difficultés) qui regroupe les Départements des mathématiques des Universités de Bari, Bologne, Cagliari, Florence, Parme, Pise, Pavie et le Polytechnique de Turin qui, dans la 14e édition du Congrès national "Matematica e difficoltà" de Castel San Pietro à Bologne de l'année dernière a encore analysé le problème, malgré la 14e édition. Il est clair qu'il s'agit d'un sujet - la collègue Squarzino le rappelait sur l'autre versant, mais cela vaut aussi pour le versant scientifique - complexe qui dans toute l'Europe voit engagés les meilleurs experts et que les meilleurs experts aussi essaient d'analyser et de résoudre. En France par exemple, il y a un article de "Le Monde" du 22 septembre dernier, les mauvais résultats en mathématiques des jeunes de 15 ans sont à attribuer à 38% d'élèves qui ont redoublé au moins une fois, quand au contraire en Finlande le pourcentage de redoublement se situe à 2,8%. Chacun sur ces données fait des analyses différentes, donc chaque réalité a sa facette. Il est clair que dans l'école italienne et dans l'école valdotaine, centrée par tradition culturelle principalement sur l'éducation linguistique, le phénomène des carences en mathématiques existe et ne peut pas être sous-évalué puisque c'est un aspect du problématique de la proposition culturelle dans son ensemble de l'école. Dans la directive IRRE que j'ai fait passer le 30 août dernier j'ai vraiment voulu mettre - à la lumière des données qui ne sont pas de cette année, mais qui sont des données justement de la crise de ces matières qui datent je crois des calendes - dans les priorités stratégiques que chaque année on identifie... les objectifs à développer pour ce qui concerne l'apprentissage dans les matières scientifiques qui peuvent se réaliser en collaboration avec les structures dont j'ai parlé tout à l'heure, qui s'occupent de didactique des sciences et des mathématiques dans le domaine du Service d'inspection technique de la Surintendance aux études.
Enfin, pour ce qui est de la question de l'Université et de quel cours de l'Université, j'invite le collègue Sandri... et ces données ont été présentées par une conférence de presse à laquelle j'ai participé... le 13 septembre nous avons approuvé comme Conseil de l'Université les adresses générales de développement de l'Université pour la période 2007-2009. Nous avons présentées avec le Président Caveri dans une conférence de presse à l'Université, où il y avait entre autres pas mal de gens, même des journalistes, et la presse l'a repris, ces adresses générales que je vais vous citer. Jusqu'à présent il est vrai l'Université n'a pas de cours de formation finale universitaire de type scientifique, mais dans les adresses générales on dit - je cite -:
"Per quanto riguarda i corsi di laurea di primo livello, l'attuale offerta può considerarsi adeguatamente esaustiva, anche se il Consiglio ritiene possa ancora essere auspicabile la realizzazione di uno studio di fattibilità e di progettualità in ordine all'istituzione di un corso di laurea di area scientifica con particolare riguardo al settore dell'ambiente, dell'agricoltura e del contesto montano considerata la particolare connotazione geografica della Regione e delle possibili sinergie attivabili con l'area di studi inerenti al turismo, già ampiamente presidiata dal corso di studi in economia".
Pour ce qui est de l'avenir, je pense que nous devrons y travailler, mais que le sillon a été tracé. Entre autres, pour ce qui concerne la formation d'une culture scientifique adéquate pour les étudiants des écoles de tout ordre et degré, l'Université concourt, à travers la formation initiale des enseignants, à promouvoir une hausse de la qualité. Soit pendant le cours de la maîtrise de "Laurea" pour la formation des maîtres de l'école élémentaire et de l'école maternelle, soit dans le parcours biennal "post lauream" de l'Ecole de spécialisation pour les enseignants d'école secondaire (la SSIS), il existe des enseignements scientifiques du point de vue de la discipline et du point de vue de la didactique. Au niveau de la recherche en plus... qu'il ne faut jamais sous-évaluer le cours d'études de sciences de l'éducation, avec l'insertion dans le cadre du personnel d'un chercheur du secteur BIO/07 (c'est-à-dire écologie) et d'un pédagogue de science de la nature, expert en éducation environnementale, et à travers une convention avec le Centre inter-départemental de l'Université de Turin travaille d'arrache-pied sur la didactique des sciences et assure la transmission de résultats de recherche dans les cours universitaires destinés aux futurs enseignants. Deux professeurs du cours d'étude en outre sont membres ordinaires de la "Società italiana di ricerca didattica", la plus grande association académique de didactique et de pédagogie expérimentale, qui a fixé parmi les priorités sur 3 ans 2006-2008 le thème de l'éducation scientifique en toute Italie.
Je souligne qu'à ce moment les retombées des activités de recherche de l'Université, quant à la qualité de l'enseignement scientifique dans les écoles, concernent les nouvelles générations d'enseignants, puisque l'Université est le siège de formation initiale avec ce qui est sciences de la formation primaire. Il faudra donc en évaluer les résultats sur une longue période, lorsque l'insertion dans le cadre du personnel enseignant des écoles des jeunes qui ont obtenu la maîtrise et qui se sont spécialisés sera numériquement consistante et significative pour pouvoir faire une analyse sérieuse.
Enfin la formation continue, tant que, comme le dit le contrat national, n'est pas obligatoire, n'est présente qu'au niveau de l'offre (c'est-à-dire l'ouverture aux enseignants en service des leçons, des laboratoires, des séminaires, des conférences et toute une série d'opportunités de formation). Elle ne se fait sentir à l'école et elle se fait sentir que de manière fragmentée et épisodique sur la base de la disponibilité des enseignants malheureusement à participer à certaines formations.
Si dà atto che dalle ore 17,43 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Certamente non si può non prendere atto con soddisfazione della buona volontà del neo Assessore alla pubblica istruzione. Dico "pubblica istruzione" perché, visti i risultati della cultura, dell'educazione... forse ritornare alla pubblica istruzione, tenendo conto che un obiettivo della nostra Comunità è quello di avere una buona qualità dell'istruzione, è rimettere al centro dell'assise politica il nostro problema, perché qui facciamo dizioni sempre più belle, ma poi perdiamo di vista l'obiettivo fondamentale. Dal punto di vista della pubblica istruzione, stiamo andando male. A me dispiace, lo capisco anche, è anche simpatico vedere che la prima cosa che si dice quando uno ha la febbre è che il termometro non funziona. Capisco che bisogna difendere queste cose, ma sono andato sul sito dell'"INVALSI", sarò un semideficiente, ma, tenuto conto delle prove che lì sono tutte illustrate, me lo lette, ho l'impressione che, dal punto di vista scientifico, non sia così facilmente dimostrabile che è completamente sbagliato. Non sarà all'altezza della situazione, però credo che se in Valle d'Aosta per ogni questione si facessero dei documenti così precisi di analisi come i test dell'"INVALSI", che sono una "paccata" di roba così, probabilmente si farebbe qualcosa di più serio. Il dato grave "INVALSI" è l'entità degli studenti di fascia bassa, c'è nel sito questo dato e sono andato ad estrapolarlo: mentre c'è una media di un 40% di fascia bassa in quasi tutte le Regioni e le Province, noi e in parte Bolzano, ma molto meno, arriviamo a più di 2/3 dei ragazzi che sono in fascia bassa, per cui il dato dell'"INVALSI" è anche meno grave di quello che è in effetti, nel senso che c'è un'eccellenza comunque che fa da contraltare a una fascia bassa molto estesa. Questo è un dato grave! Credo che tutti concordiamo che il problema c'è, il "sillon" è stato tracciato, bene; che "sillon" dobbiamo fare, perché qui c'è una parte che stiamo facendo con gli organismi - il servizio di cui parlava... di Susanna Occhipinti... -, però esiste una parte politica che non possiamo dimenticare.
Ho parlato dell'Università, ma bisogna parlare anche della scuola media superiore; ad Aosta non esiste un istituto scientifico a livello degli istituti tecnici, manca ad esempio un istituto per l'elettronica e per l'informatica e o vai a Verrès, oppure "ciccia". Offriamo più offerta scolastica anche in questo settore, apriamo anche una sezione di informatica ad Aosta! Sto facendo suggestioni, non voglio dire che l'Assessore non ci abbia pensato, ma è una cosa che si deve fare e non si può passare per questioni scientifiche il "portage scolaire", allora di tutte le cose che sono state elencate, benissimo: c'è l'ambiente, non mettiamo in dubbio il carattere scientifico, ma qui si parla anche di matematica, di fisica, di algebra, di analisi, di matematica vettoriale, di astronomia, ma perché? Perché è un modo per far decollare la nostra Regione: senza la ricerca scientifica, senza ragazzi che sono capaci di fare ricerca scientifica, senza applicazioni in questo campo, prendiamo atto come stamani che meno della metà dei Valdostani è capace di andare avanti con un computer! L'unica ricerca che facciamo in Valle d'Aosta è sull'archeologia, sulle nostre radici, su quello che ha detto René di Challant? Oppure facciamo anche ricerca o ci lanciamo in questi settori?
L'Assessore parlava della Finlandia: fra noi e la Finlandia c'è un abisso, prima di tutto perché da noi l'abbandono scolastico è altissimo ed è collegato con l'insufficienza dal punto di vista della matematica, in Finlandia no! Andiamo allora a scopiazzare dai Finlandesi, i Finlandesi stanno utilizzando dei sistemi pedagogici basati sulla pedagogia steineriana, so che il compagno Bortot è molto sensibile a questo tipo di sistema, per cui per esempio vanno a scuola a 7 anni, ma hanno un coinvolgimento per cui i ragazzi sono completamente presi in carico. Qui invece abbiamo un IRRE che ha fatto un convegno a settembre sulla psicologia dell'arco, che è una cosa... voglio dire siete in un altro mondo, non vedete che i problemi sono estremamente più semplici ed è quello di insegnare la matematica. Perché la matematica è una cosa che forma e in questo senso vorrei ricordare che non serve solo per la ricerca scientifica, ma uno dei più grandi politici che ha avuto la Valle d'Aosta era un laureato in matematica, Demetrio Mafrica, che ha saputo gestire molto bene il settore dell'industria per tanto tempo ed ha fatto un ottimo lavoro per la Valle d'Aosta! Credo allora che questa sia una formazione che ci manca, su cui dobbiamo lavorare molto. Mi sembra che l'Assessore abbia voglia di farlo, lo sosterremo incalzandolo dai banchi dell'opposizione.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Completo l'intervento del collega Sandri da un altro versante. Anch'io, Assessore, ho avuto l'impressione che lei si collocasse in atteggiamento di difesa per vedere di limitare la portata di questi dati...
(interruzione dell'Assessore Viérin Laurent, fuori microfono)
... no. Diciamo che il responsabile politico della scuola in Valle d'Aosta, di fronte a questi dati, prima dice: "li analizziamo, non sono così importanti", riferendo che anche il Ministro Fioroni ha detto le stesse cose. Io ho cercato anche di dirlo nella mia presentazione, in questo momento non stiamo tanto dicendo chi è bravo e chi è cattivo, ma vogliamo verificare "lo stato dell'arte" della scuola in Valle d'Aosta. Su questa scuola continuiamo a dire che gli sguardi che gli uni e gli altri pongono non rispondono a realtà; allora perché non pensare noi di attivare un servizio di valutazione?
Lei mi dice che c'è stata questa deliberazione, certo che l'ho vista! Già 3 anni fa però l'IRRE aveva presentato uno studio in cui spiegava perbene come poteva essere realizzata questa struttura di valutazione. C'è un libretto dove c'è uno studio molto ben articolato, che dà tutte le indicazioni di come può essere realizzata questa struttura di valutazione, quindi sono anni che l'Amministrazione regionale ha in mano tale ipotesi di struttura di valutazione e adesso finalmente si dice: "vediamo di attuarla". Ho capito, spero che questo avvenga, però quello che dispiace è vedere sempre come qui si ricominci daccapo sempre tutto. C'è uno studio, no quello non va bene, si ricomincia con un altro, come se le riflessioni fatte precedentemente si lasciassero cadere per ripartire daccapo con altri obiettivi.
Credo che questa scuola abbia veramente bisogno di un'attenzione politica più chiara, cioè è importante che vi siano tutte le varie iniziative nelle varie aree, ma credo che la scuola o si rende conto che sta lavorando a un progetto educativo interessante e su questo vengono date delle risorse notevoli, oppure è il solito "tran tran" che non è aiutato. Faccio degli esempi chiari. Vi sono stati dei periodi in cui la scuola valdostana era ricchissima di esperienze e di lavoro; il collega ricordava prima Demetrio Mafrica, ma io ricordo che per anni abbiamo avuto insegnanti di matematica che hanno predisposto dei testi qui, che hanno elaborato delle didattiche specifiche e come in quella materia in moltissime altre materie, ma c'era un supporto in questo senso e tali esperienze erano valorizzate. Oggi invece questo non c'è più! Tante volte l'ho detto: la scuola media inferiore è partita con il bilinguismo, con tutta un'organizzazione, dopo i primi anni in cui c'era un supporto, in seguito tutto è morto, tutto è stato lasciato all'autonomia delle singole scuole, che è importante, ma se non c'è un'indicazione e un aiuto chiaro per cosa bisogna fare, è difficile che una scuola riesca a raggiungere certi obiettivi. Credo si debba ripensare alla formazione ed educazione della scuola e ai risultati esistenti, perché così come sono non ci siamo. Vorrei che su questi dati gli insegnanti fossero coinvolti direttamente, si sentissero loro per capire cosa secondo loro nella scuola in Valle non funziona o va cambiato...
(nuova interruzione dell'Assessore Viérin Laurent, fuori microfono)
... è un dato, questo significa allora che effettivamente nella scuola la febbre è molto alta, nel senso che c'è una disaffezione, oppure la scuola ha problemi e richieste che non trovano una risposta: questo andrebbe individuato e cercato.
Perché dicevamo che bisogna cominciare ad interpellare e a coinvolgere l'IRRE, l'Università, le scuole nella loro autonomia su questi temi in modo che dicano loro qual è il "termometro" della scuola, così come loro lo recepiscono... questo va fatto, non si possono lasciare le cose così. Certo, sono importanti i vari corsi, però se non si discute con le scuole, se non si sente dagli insegnanti quali sono i reali problemi, qui continuiamo ogni 2 o 3 anni, di fronte a rilevazioni che vengono fatte, a raccontarci l'un l'altro: "questi sono più bravi e questi sono meno bravi", ma gli strumenti non sono così fatti bene, noi siamo un'altra cosa, ma cosa siamo? Quali sono i nostri risultati? Anche noi sappiamo che in Valle d'Aosta abbiamo comunque un grande abbandono, anche noi abbiamo un numero limitato di studenti che vanno alle superiori e arrivano all'Università; anche noi abbiamo rispetto alla scolarità un basso tasso che va sicuramente superato.