Oggetto del Consiglio n. 2177 del 5 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2177/XII - Problemi concernenti la gestione della Fondazione per la formazione professionale turistica. (Interpellanza)
Interpellanza
Vista la legge n. 20 del 1991 "Istituzione di una Fondazione per la formazione professionale turistica" con cui il Consiglio regionale istituiva una Fondazione per lo svolgimento in Valle d'Aosta dell'attività di formazione e di riqualificazione nei diversi settori del turismo attraverso la gestione di una Scuola alberghiera, retta da un Consiglio di Amministrazione, da un Comitato Direttivo e da un Presidente;
Preso atto delle modifiche a tale legge apportate dalla legge regionale n. 4 del 2001 che ha trasformato tale Fondazione in un'altra, da costituirsi secondo nuove procedure, che comunque comprendono la nomina da parte del Consiglio regionale di un numero non inferiore alla metà dei suoi amministratori;
Constatato che a partire dal Decreto 366 del 13 giugno 2001 la "Fondazione per la formazione professionale turistica" è stata gestita fino ad oggi da un Commissario straordinario, cui è stato raddoppiato l'emolumento con decorrenza 1° giugno 2005, senza che vi siano a nostra conoscenza iniziative per tornare ad una gestione normale di tale Fondazione, cioè con un Consiglio di Amministrazione regolarmente eletto;
Appreso altresì dei numerosi contributi ordinari pari a € 3.180.000,00 per il 2004, € 3.550.000,00 per il 2005 e un pari importo per il 2006, nonché contributi straordinari di € 600.000,00 per l'informatizzazione della sede di Châtillon (2003), l'acquisto di due fotocopiatori per € 12.720,00 (2004), l'acquisto di 30 letti e relativi corredi per € 10.209,60 (2004), di € 400.000,00 per l'informatizzazione generale (2004), per l'acquisto di una macchina lava pavimenti, tre divani, uno scaffale, un piano cottura a quattro fornelli ed un cassetto per cucina, per € 7.836,34 (2005), per arredi ed attrezzature non meglio specificati € 63.551,02 (2005);
Tenuto conto del riconoscimento di paritarietà ottenuto dall'IPRA nell'ottobre 2005 che comporta una regolarizzazione dei rapporti sindacali con il corpo docente e con il personale non insegnante, con determinati livelli di assunzione a tempo indeterminato non ancora raggiunti e attraverso trattative sindacali ancora non avviate;
Ribadita la necessità di raggiungere nell'Amministrazione regionale e negli Enti e Società ad essa afferenti la massima trasparenza gestionale, amministrativa e contabile, che nel caso specifico significa arrivare ad una gestione ordinaria, l'unica compatibile con imponenti investimenti in atto e in previsione, nonché significa la puntuale osservanza di tutte le normative sui rapporti di lavoro a tutela delle competenze e della correttezza sindacale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
La Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) porre fine alla situazione di straordinarietà nella gestione della "Fondazione per formazione professionale turistica", costituendo gli organi gestionali previsti dalla legge e restituendo al Consiglio regionale il potere di nomina e di controllo che la stessa legge gli attribuisce;
2) operare una verifica attenta nella gestione amministrativa della Fondazione in oggetto visto che i contributi straordinari richiesti paiono rispondere più ad una logica di liquidazione a piè di lista che a una di efficienza amministrativa;
3) avviare un aperto confronto sindacale per riportare nella normale dialettica tipica delle istituzioni scolastiche la situazione dei lavoratori docenti e non docenti dell'IPRA;
4) fare nuovi investimenti in particolare per la realizzazione di una struttura convittuale a gestione pubblica.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Non so se mi risponderà il Presidente Caveri o l'Assessore al turismo, però credo che queste dell'interpellanza siano domande che dovrebbero essere fatte a più di una classe politica, perché si riferisce a un problema quindicennale, perché parte dal 1991 quando fu istituita la Fondazione per la formazione professionale turistica. Il dato principale che ci ha preoccupati, per cui abbiamo posto queste domande per capire l'intenzione della Giunta, è la constatazione che è dal 2001 che la gestione della Fondazione è commissariata senza controllo, senza nessun tipo di possibilità di verificare l'andamento, senza nessuna trasparenza, né attività istituzionale volta a rimettere nei "piedi" della normalità, così come prevista dalla legge n. 4/2001, questa Fondazione, cioè nomina del "CdA", che, fra l'altro, è di competenza del Consiglio regionale. In qualche modo quindi tale gestione commissariale straordinaria è uno "scippo" che l'Esecutivo regionale sta facendo a questo Consiglio.
L'interpellanza nasce, oltre che da tale constatazione di questi 5 anni di totale gestione non trasparente, dal fatto che dall'attività della Giunta emergono, oltre ai contributi ordinari che sono particolarmente significativi - "viaggiamo" intorno ai 3,55 milioni di euro per il 2005 e il 2006 -, tutta una serie di contributi straordinari che poco hanno a che fare con la normale buona amministrazione, perché c'è una richiesta di 7.000 euro per comprare 1 cassetto per cucina, 4 fornelli, 1 piano cottura, 1 scaffale, 3 divani, 1 macchina lavapavimenti - voglio dire: non hanno trovato 7.000 euro nei 3,55 milioni per pagarsi questa roba? -, poi si vanno a chiedere 600mila euro nel 2003 e altri 400mila nel 2004 per l'informatizzazione generale, cioè 1 milione di euro in 2 anni di investimenti fatti da un commissario straordinario di un organo che dovrebbe essere sotto il controllo del Consiglio regionale senza alcun tipo di indicazione. Non so se un commissario straordinario ha la possibilità di arrivare a spendere queste cifre...
Ultima questione, che è quella che ha scatenato un po' tutto, è che, essendoci stato il pareggiamento rispetto alle scuole ordinarie, è previsto, come per tutte le scuole ordinarie, che almeno l'80% del personale sia a tempo indeterminato; c'è voluta una vertenza sindacale e un adire alle vie giudiziarie per poter avere l'assunzione di 17 persone. Si è dovuta fare una causa per avere il riconoscimento di 17 persone che da parecchi anni lavoravano a tempo determinato ripetutamente presso tale struttura e, malgrado queste 17 assunzioni, non siamo ancora arrivati a quel tetto dell'80%. E che vi sia confusione rispetto al personale viene fuori anche dal fatto che, per esempio, per quanto riguarda il personale assunto per l'attività svolta presso le strutture convenzionate, struttura convittuale, pur avendo la Regione fatto corsi per educatori... si assumono persone senza titolo di educatore, ma forse con qualche altro titolo nel portafoglio, che non è certo quello dell'educatore. Bisogna allora capire se a tutte tali questioni che non rientrano nella normale e trasparente gestione si vuole porre termine e si vuole impostare una gestione trasparente, come prevista dalla legge votata da questo Consiglio, che si è mantenuto il controllo della nomina di questo "CdA", oppure se si vuole mantenere una situazione di disagio e di evidente uscita dagli ordinari binari della buona amministrazione e quindi tutelare una situazione scorretta.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Pastoret.
Pastoret (UV) - Non ho la pretesa di convincere il collega Sandri, spero però di riuscire a dargli un numero sufficiente di informazioni per farsi un'idea diversa rispetto alla rappresentazione da lui fatta. Dovrò quindi fare a titolo di premessa un breve resoconto della situazione, ricordando che il regime commissariale a cui è sottoposta la Fondazione per la formazione professionale turistica, e che dura tuttora, venne disposto nel 1999 - non mi occupavo di questo, ma me ne ricordo bene - come soluzione praticabile per superare la situazione di stallo che si generò nell'allora "CdA" a seguito dell'esigenza condivisa da tutti i soci fondatori di pervenire alla ricostituzione degli organi della Fondazione secondo un assetto diverso che garantisse ciò che sovente diciamo qui di voler inseguire: maggiore efficienza e rapidità decisionale. Dopo diverse trattative e nel 2003 si giunse alla stesura della bozza di un nuovo statuto, che fu sottoposto all'attenzione dei soci stessi durante una serie di incontri organizzati dall'Assessorato. In sintesi la proposta avanzava l'ipotesi che il "CdA" passasse da 11 membri, 6 dei quali erano di nomina regionale, a 5 membri di cui 3 di nomina regionale, mantenendo quindi un rapporto di proporzione... ma non mantenendo quell'"elefante" che aveva impedito alla Fondazione di poter funzionare, ne aveva obbligato il commissariamento e che avrebbe riprodotto le stesse paralisi; questa nuova composizione veniva individuata quale elemento determinante per assicurare una maggiore snellezza ed efficienza dell'organo. Tale riduzione del numero di componenti e nel contempo l'osservanza del principio della necessaria prevalenza al suo interno di rappresentanti di nomina regionale, visto che questa Fondazione, come altre in Valle d'Aosta, è anomala perché non dispone di un metro quadro o di un euro di bene patrimoniale a sua disposizione, e tutto viene messo a disposizione dell'Amministrazione regionale. Si tratta, in questo, come in altri casi di fondazioni "sui generis" sulle quali personalmente ho delle grandi riserve, ma questa è una mia opinione personale. Dicevo, della necessaria prevalenza al suo interno di rappresentanti di nomina regionale come prescritto dalla legge regionale istitutiva del 1991. Seguire questo studio comportava necessariamente l'impossibilità per ognuno dei 5 soci fondatori di veder garantita all'interno del Consiglio la presenza di un proprio rappresentante. Si è partiti in questo caso formalmente per fare tale cosa, ma ci si è trovati di fronte ad una disponibilità di alcuni soci ad esprimere di comune accordo un proprio rappresentante ed alcuni di questi si sono dichiarati fermamente contrari. L'unica possibilità era pertanto la ricostruzione degli organi secondo le disposizioni statutarie in vigore, quindi 11 membri del "CdA", ricreando però quelle condizioni che avevano prodotto l'inerzia iniziale. Si ritenne inopportuno quindi procedere alla ricostruzione degli organi in quella maniera, auspicando che i soci fondatori con il passare del tempo potessero convincersi ad avanzare una proposta praticabile. Dovendo garantire l'attività della Fondazione e soprattutto non intendendo disperdere un patrimonio di esperienze sciogliendo la Fondazione stessa, si dovette procrastinare l'attuale gestione commissariale, che, di fatto, ha assicurato un regolare ed efficiente svolgimento delle finalità istituzionali, non ultima l'attività di istruzione tecnico-professionale mediante l'istituzione e la gestione di corsi di studi quinquennali ad indirizzo turistico, competenza introdotta dal legislatore nel 2001.
A seguito dell'entrata in vigore della legge n. 4/2001, la Fondazione per la formazione professionale turistica di Châtillon ha aperto l'Istituto professionale alberghiero (IPRA); per assicurare il regolare avvio delle attività didattiche e una funzionalità della struttura efficiente ed ispirata alle moderne tecnologie, per fare ciò si è reso necessario operare alcune spese finanziate mediante la concessione di contributi straordinari. Ricordo il caso del milione di euro per l'informatizzazione, 12.720 euro per i fotocopiatori, 10.209 euro per l'acquisto di letti necessari ad assicurare l'accoglienza degli allievi in regime convittuale, 71mila euro per altri arredi e attrezzature. La spesa più rilevante, che fu di 1 milione di euro per l'informatizzazione, non risponde sulla base degli atti in alcun modo ad una logica di liquidazione a piè di lista, poiché la procedura utilizzata ha garantito, attraverso un dialogo costante fra la Fondazione e l'Amministrazione regionale, di procedere all'elaborazione di un progetto di fornitura, con l'approvazione nella deliberazione di Giunta di concessione del contributo straordinario e con l'emanazione di un bando di gara per la fornitura della medesima.
(interruzione del Consigliere Sandri, fuori microfono)
... non faccio delle valutazioni di carattere tecnico su questo.
Per le rimanenti spese di entità minore la logica seguita è stata quella di assicurare, sempre nel rispetto delle normative vigenti - e quindi di procedura ad evidenza pubblica -, flessibilità e celerità, venendo incontro alle esigenze manifestate dalla Fondazione e che l'Amministrazione regionale ha ritenuto condivisibili, al fine di garantire il corretto funzionamento della struttura scolastica.
Detto questo, credo si debba anche dire che la Fondazione non è priva di controllo, vi è un collegio dei revisori che si occupa di verificare tutte le questioni legate al suo funzionamento, come succede in altri enti pubblici e, anche per quanto riguarda la gestione considerata non trasparente, mi permetto di non essere d'accordo su quanto detto perché finora mi pare che la trasparenza sia stata assicurata negli atti formalizzati rispetto a tutti gli interventi, quale quello che è stato ricordato precedentemente.
Per quanto riguarda invece la questione degli insegnanti, il sistema di contrattazione collettiva di riferimento per l'IPRA è il contratto collettivo nazionale scuola dell'ANINSEI 2002-2005, in riferimento alla natura dell'istituto scolastico. Nel settore scolastico non statale, analogamente a quanto accade in ambito pubblico, sono rilevabili 3 livelli di contrattazione: nazionale, provinciale, di istituto, mentre le materie trattate in ciascuno dei citati livelli differisce grandemente fra ambito pubblico e privato. Occorre inoltre rilevare che nella realtà scolastica di cui ci si occupa ogni determinazione finanziaria e ogni profilo gestionale rimane in capo all'ente di riferimento, residuando al capo di istituto il solo aspetto didattico. In termini più concreti, con riguardo all'IPRA, ciò significa che ogni profilo economico e gestionale, ivi compresa l'attività negoziale, ricade in capo alla Fondazione professionale turistica; per la particolare situazione in cui si trova l'ente gestore questo fa sì che l'attività contrattuale integrativa sia di competenza del Commissario straordinario.
Fin dal luglio 2004 si è aperto il dibattito con le organizzazioni sindacali, in particolare con un primo incontro, il 12 luglio 2004, veniva chiesto di contrattare la gestione del personale amministrativo tecnico ausiliario e di avere contezza dell'intenzione circa il futuro didattico organizzativo della scuola e quindi anche del personale docente. Nel corso di quell'incontro si è chiarito che la Fondazione intendeva, nell'ottica del proseguimento della sua attività, salvaguardare il posto di lavoro ai dipendenti sempre nei limiti e con la tempistica consoni con la sua natura privatistica. Nel corso del biennio 2005-2006 si sono svolti numerosi incontri con le organizzazioni sindacali al fine di valutare le varie problematiche connesse ai rapporti di lavoro. Al fine di fornire un quadro più possibile esaustivo dello stato delle relazioni sindacali, si precisa che gli incontri delle organizzazioni sindacali stesse nel 2006 sono stati numerosi e continuativi: si possono citare gli incontri avvenuti il 12 aprile, il 22 maggio, il 30 maggio 2006. Tali incontri hanno avuto principalmente ad oggetto la tematica del riconoscimento a tempo indeterminato di alcuni rapporti di lavoro, a cui è stata data esecuzione nel mese di settembre 2006 in ottemperanza agli accordi intercorsi in precedenza presso la Direzione regionale del lavoro di Aosta, accordi che sono stati rispettati dalla Fondazione per la formazione professionale turistica. La Fondazione si è peraltro impegnata con le organizzazioni sindacali nell'ultimo incontro del 15 settembre a valutare la possibilità di effettuare ulteriori assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ad oggi sul tavolo della trattativa sindacale si sta valutando la possibilità di stipulare, anche facendo seguito a quanto disposto dall'articolo 19 del contratto collettivo nazionale di lavoro, un accordo sindacale a livello aziendale volto a normare in modo razionale l'organizzazione del lavoro all'interno della Fondazione per la formazione professionale turistica. In particolare, il predetto accordo sindacale dovrebbe avere la finalità di razionalizzare la fruizione delle ferie, l'organizzazione degli orari di lavoro anche con riferimento ai periodi di inattività scolastica, nonché la modalità di fruizione della mensa da parte del personale. Si precisa poi che l'ultimo incontro sindacale avente all'ordine del giorno la discussione del predetto accordo è avvenuta il 15 settembre 2006, un prossimo incontro è in programma, salvo impedimenti, per il 20 ottobre 2006. Da questi elementi risulta quindi che la Fondazione per la formazione professionale turistica si sia mostrata attenta e sensibile alle esigenze dei lavoratori avendo cura di fissare degli incontri collettivi per analizzare le varie problematiche afferenti i rapporti di lavoro.
Vi sono altre questioni che il collega Sandri ha avanzato e alle quali risponderò. Mi sia però consentito di fare una piccola battuta a livello personale, perché capisco bene che le organizzazioni sindacali debbano difendere gli interessi dei lavoratori... che vi sia necessità di chiudere una serie di questioni... oggi questa "cosa" è stata fatta con il Commissario, che, è vero, gestisce al posto del "CdA" la Fondazione, ma l'ha gestita in un rapporto molto diretto con l'Amministrazione e le spese di questa contrattazione ricadranno tutte sull'Amministrazione regionale. Se fosse stata presente una fondazione non solo nella composizione che dicevo prima, ma di quelle vere dotate di un proprio stato patrimoniale, essa non avrebbe potuto far fronte ad una serie di richieste e avrebbe dovuto mantenere un carattere assai più privatistico nella gestione del personale, quindi, da tale punto di vista, lo status attuale ha rappresentato un vantaggio. Dico questo perché ho sempre presente quanto è accaduto un paio di anni fa in un'altra fondazione valdostana famosa, dove, dopo un lungo contenzioso sostenuto dalle organizzazioni sindacali, ci siamo trovati con degli insegnanti che sono pagati decorosamente e dignitosamente e fanno 12 ore di prestazione frontale di lavoro nei confronti degli studenti. Non credo che, con tutti i ragionamenti che abbiamo sentito fare oggi e che faremo in futuro sui bilanci e sul contenimento delle spese pubbliche, queste siano cose ragionevoli. Credo allora che il Commissario farà bene a continuare ad andare avanti in questa trattativa, ma che ci dovrebbe essere anche della ragionevolezza nel non avanzare richieste "massimaliste" che poi la collettività si troverebbe a pagare. Ho parlato qui di "vile moneta", perché vorrei parlare di quanto ha citato il collega Sandri nell'interpellanza relativamente al raddoppiamento dell'emolumento del Commissario, perché vorrei ricordare che la quantificazione di questo emolumento è pari a 20mila euro lordi annui e che tale aumento di emolumenti, che poi uno può considerare equo o no, fa fronte al fatto che i fondi da gestire siano passati da 1,48 milione a 3,5 milioni, che il personale sia passato da 24 a 93 unità, che gli allievi presenti siano passati da 40 a 298, con un aumento di responsabilità che credo possa essere abbastanza importante rispetto all'aumento del corrispettivo versato al Commissario.
Do ancora alcune risposte relative a qualcosa che è stato introdotto nell'interpellanza relativamente alla realizzazione di strutture e di completamento delle opere. È in fase di progettazione la realizzazione di una struttura convittuale e ho alcuni dati che sono stati forniti dalla Direzione opere pubbliche dell'Assessorato del territorio e dell'ambiente, dai quali risulta che si è provveduto, a seguito di pubblico incanto, ad aggiudicare, con un provvedimento dirigenziale del 22 aprile 2005, la progettazione preliminare definitiva ed esecutiva... nonché la direzione lavori, il coordinamento e la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione per la realizzazione di un edificio da adibire a collegio con annessa palestra a servizio degli studenti dell'IPRA, la redazione di una relazione geologica, uno studio di impatto ambientale... Il servizio di progettazione è stato "consegnato" il 20 ottobre 2005, sono state fornite alcune ipotesi progettuali valutate di concerto con le strutture che prevedono la consegna di una prima bozza o entro il 30 settembre 2006 - non so se è stato fatto -, o vi sarà un secondo "step" in caso vi fossero dei problemi previsto in data 16 novembre 2006. Non ho fatto a tempo ad informarmi se questo sia stato fatto. Nel marzo 2006 è stato acquisito il parere preliminare favorevole dell'USL sulla fattibilità dell'ipotesi progettuale e sono stati approvati i sondaggi geognostici con le prove di emungimento dell'acqua, che sono stati affidati il 5 settembre 2006 a una ditta per l'esecuzione dei sondaggi necessari.
Spero di aver fornito tutti i dati necessari al collega Sandri. Se poi mi è consentito esprimere un'opinione del tutto personale, sarei il più felice di tutti a veder entrare in funzione questa Fondazione con una ricostituzione dei suoi organi e con la partecipazione dei suoi soci. Certo è che non mi fa piacere sempre veder puntare un coltello alla gola dell'Amministrazione dicendo: "o ci stiamo tutti dentro, o non ci stiamo". Se la necessità è di ridurre, credo che ci dovrebbe essere la ragionevolezza di pensare che si possa partecipare a questi organismi di gestione della fondazione attraverso anche un meccanismo di rotazione che non troverei così disdicevole. Mi pare però che qui vi sia una "impasse" dove si piantano delle bandierine facendo in modo che la trattativa si areni e non credo che l'Amministrazione si debba sempre arrendere. Ho ripreso in mano questo "dossier" prima che arrivasse questa iniziativa, perché intendo "metterci mano"; non so come ne usciremo, sono anche per delle misure drastiche alla fine se non si riesce di trovare un modo di ragionare che sia condiviso.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Per mozione d'ordine, prima di dare una risposta all'interpellanza, nel senso che non credo sia corretto da parte della Giunta di rispondere alle interpellanze come se fossero interrogazioni, sono due cose leggermente diverse. Non ho chiesto dei dati all'Assessore, ho chiesto che mi desse indicazione di cosa voleva fare la Giunta regionale. Fra vari "fumi"... ho capito forse che cosa, ma non si può rispondere così.
Presidente - Ho difficoltà a capire la mozione d'ordine.
Sandri (GV-DS-PSE) - Chiedo che mi risponda non dandomi i dati come fosse un'interrogazione, ma spiegandomi cosa vuol fare la Giunta in materia di queste cose, perché non l'ha detto!
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Pensavo di usare una cortesia al collega Sandri dandogli queste informazioni, anche perché il testo della sua interpellanza è "chilometrico", contiene dei dati che ho letto, mi sono permesso di dire rispetto a tali dati quali erano le destinazioni del denaro e come questo era stato utilizzato. Mi sembrava corretto farlo perché quello che facciamo qui ha una rilevanza di carattere pubblico, quindi chi mi conosce sa che non sono molto contento di lasciare agli atti dell'Amministrazione regionale delle non risposte rispetto ai dati.
Rispetto a quanto si deve fare, ho detto che sono disponibile a fare tutto per giungere alla ricomposizione degli organi, ma che non posso accettare che l'Amministrazione sia messa di fronte a dei fatti compiuti o abbia un coltello puntato alla gola. Non ho intenzione di cedere al fatto che si dica: "o tutti, o nessuno", perché la necessità di andare a ridurre gli organi c'è; se si vuole ricomporre un consiglio la cui numerosità e la cui litigiosità hanno determinato il commissariamento della fondazione, abbiamo solo da farlo. Credo però che l'Amministrazione abbia il dovere di perseguire una strada facendo anche sentire il suo peso; dopodiché tutto questo verrà fatto qui, ci sarà modo di dire se viene fatto bene o male, ma credo di avere il dovere, quale rappresentante dell'Amministrazione in questa trattativa, di difenderne gli interessi.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Credo che i dati di un'interpellanza siano utili per capire il clima, ma che poi si debba capire cosa si vuole fare. Intanto si capisce una questione da tutto quello che è stato detto: che l'Amministrazione regionale non si preoccupa così tanto di chiarire il tipo di gestione, perché non ci sono informazioni su cosa è stato fatto del milione di euro, ci si fida di quello che ha fatto l'Istituto alberghiero, benissimo, ci si danno interpretazioni di vario genere, ci si riferisce al Collegio dei revisori dei conti, benissimo. Chiedo all'Assessore di mandarmi tutte le relazioni del Collegio dei revisori dei conti dal 1999 ad oggi, in modo da vedere se tutte le cose sono state fatte perbene come si dovrebbe fare visto che il Consiglio regionale non ha altre possibilità di verificare.
Seconda questione: se ci sono dei soci che non intendono collaborare con l'Amministrazione regionale e che non sborsano una lira per far funzionare la fondazione, benissimo... si cambi la legge, si decida di mettere un "CdA" a 5, a 3, a 2... non mi interessa quanto, ma si ristabilisca la correttezza. Non ci si nasconda dietro dei soci inadempienti che hanno la matita alla gola dell'Amministrazione regionale per continuare con la gestione commissariale. Non intendo difendere nessuno che stia ricattando, anzi sono assolutamente d'accordo; questa gente, visto che non collabora, che vada fuori o comunque che si metta nelle condizioni di non bloccare più una fondazione che ha dei risultati positivi dal punto di vista operativo della missione che deve compiere - la gente che viene formata viene formata bene, questo è positivo -, però si rischia di essere "off limits" rispetto a tutti gli altri. Le altre fondazioni che hanno i "CdA" cioè sono tutti sciocche per cui non sono capaci di funzionare? No, funzionano benissimo, funzionano la fondazioni musicali, funzionano tutte queste altre cose, che problema c'è? Il problema è che queste fondazioni sono una scorciatoia per fare quello che si vuole senza passare dal Consiglio regionale e questo deve finire. Non c'è un socio che si possa permettere di cambiare il corso della storia. Se loro vogliono collaborare, bene, altrimenti il "CdA" deve essere fatto e in fretta e, se c'è da cambiare la legge, cambiamola. Quello che è grave è "aggrapparsi" alla fondazione per suggerire che per risparmiare dei soldi si vada ad una gestione privatistica del rapporto con gli insegnanti: è chiaro che la Fondazione è un mero strumento per gestire una situazione complessa dal punto di vista organizzativo, perché non è una scuola normale, ma nulla vieterebbe di gestire l'IPRA come un'istituzione scolastica normalissima. Ci sarebbero allora degli insegnanti pagati come tutti gli altri insegnanti e si eviterebbe di avere una situazione come quella attuale, dove vi sono insegnanti di serie "B"; allora non sono certo quelli a 12 ore... a parte che per gli insegnanti di musica gli "standard" sono diversi e non si possono mischiare le due cose, però c'è tutta una serie di difficoltà in cui si trovano gli insegnanti che non è carino ipotizzare che debbano continuamente essere... sarei perché si applicasse il contratto dei regionali, degli insegnanti normale. Perché bisogna fare differenze, perché ci devono essere insegnanti di serie "A" e di serie "B"? Da questo punto di vista, assolutamente nessun tipo di gestione privatistica.
Infine, non voglio intervenire sulla capacità di questo Commissario, ma sicuramente bisogna porre un limite a tale gestione; chiedo che l'Amministrazione regionale scelga il 5, il 7, il 3, però il "CdA" deve essere eletto in fretta da questo Consiglio e deve ristabilire l'ordine normale delle cose. Il rischio di fare le eccezioni è il rischio di aprire spazi per cose che non vanno bene e le cose che non vanno bene possono essere quelle più gravi o quelle meno gravi, però, se dagli elettori valdostani continua a venir fuori una richiesta di chiarezza, poi questa non si esprime nelle grandi rivoluzioni, ma nei piccoli atti. Dobbiamo fare in modo che in Valle d'Aosta non vi siano delle aree "off limits". L'IPRA e la Fondazione turistica è un'area "off limits". Chiudiamo da questo punto di vista l'eccezione e facciamola tornare nelle regole.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Il collega Sandri mi ha chiesto dei dati, ma, proprio nello spirito del fatto che quella istituzione appartiene al Consiglio, vorrei non fare il "passacarte", li chieda direttamente, saranno resi disponibili dalla struttura della Fondazione.